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Teodora e Coco Chanel: Due Imperatrici della Vita e della Moda, Guide, Progetti e Ricerche di Storia

Storia AnticaBiografiaStoria della moda

Le vite di due donne straordinarie: Teodora, imperatrice bizantina, e Coco Chanel, stilista francese. Entrambe partite da umili origini, hanno raggiunto il potere e l'importanza. Teodora, figlia di un guardiano degli orsi, è diventata imperatrice dopo una carriera nel teatro e il matrimonio con l'imperatore Giustiniano. Coco Chanel, figlia di un venditore ambulante e di una figlia di locandiere, ha imparato l'arte sartoriale in un convento e ha rivoluzionato la moda femminile con la sua boutique a Parigi. Entrambe ambiziose, coraggiose ed energiche. Teodora ha influenzato le decisioni del marito e ha regnato su Bisanzio, mentre Coco Chanel ha liberato le donne dai rigidi schemi sociali con i suoi abiti pratici ed eleganti. Hanno avuto difetti e vizi, ma hanno mantenuto il potere con inganno, violenza e crudeltà. Le loro vite sono state piene di amori e odi e hanno avuto un grande impatto sulla storia.

Cosa imparerai

  • Quali sono le caratteristiche comuni tra Teodora e Coco Chanel?
  • Come Coco Chanel ha rivoluzionato la moda femminile?
  • Come Teodora è diventata imperatrice bizantina?

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2019/2020

Caricato il 21/03/2022

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aurora-raciti 🇮🇹

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Scarica Teodora e Coco Chanel: Due Imperatrici della Vita e della Moda e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Storia solo su Docsity! Teodora di Bisanzio Teodora è stata un’imperatrice bizantina . Fu Augusta dell'Impero Romano d’Oriente. Teodora era una donna di umili origini. Si narra che fosse figlia di un certo Acacio, guardiano degli orsi presso l’ippodromo. Rimasta orfana di padre, venne avviata dalla madre, insieme alle due sorelle, alla carriera del teatro. Qui Teodora dà il meglio di sé come cortigiana e attrice di spettacoli licenziosi. Teodora fu presto notata da Giustiniano, un uomo di 20 anni più anziano di lei e nipote dell’allora Imperatore Giustino. Le leggi di quel periodo non consentivano ad un nobile il matrimonio con un’attrice, ma in quel caso Giustino decise di emanare una legge che permetteva anche questo. Giustiniano fece diventare Teodora una Patrizia, e quando divento lui imperatore, la sposò è lei divenne Imperatrice di Bisanzio. Teodora influì molto sulle decisioni del marito tanto che spesso si è parlato di una vera e propria diarchia costituita da congiuri . Insomma questa donna ambiziosa, ma molto intelligente, costante nella sua forza, possedeva eccellenti qualità che giustificavano il grande potere da lei esercitato fin dal primo istante quando conobbe e rese schiavo Giustiniano. Era dotata di un coraggio incrollabile, come dimostrò nella difficile occasione dell'insurrezione di Nika (mentre il marito impaurito fuggiva), di una grande energia, di una risolutezza maschia, di una mente decisa e limpida e di una forte volontà di cui spesso si serviva per dominare l'indeciso Giustiniano (che nel suo attivismo confusionale non aspettava altro che lei per togliersi d'impaccio). A queste doti Teodora univa senza dubbio difetti e perfino vizi, essendo dispotica e dura, amante del denaro e del potere. Per conservare il trono su cui era salita, sarebbe ricorsa all'inganno, alla violenza e alla crudeltà, implacabile com'era nelle sue antipatie. Appassionata nei suoi amori come nei suoi odi, favoriva i propri protetti, ma stroncava gli altri senza scrupolo. Scaltra e ambiziosa, voleva avere sempre lei l'ultima parola, e in genere si dice che ci riusciva. Mise mano a ogni questione politica e religiosa; in diplomazia Giustiniano non decideva mai nulla senza il suo parere. Teodora morì forse a causa di una forma di cancro, in quello che sarebbe uno dei primi casi documentati, nel 548. Coco Chanel Gabrielle Bonheur Chanel, in arte Coco: una donna, un mito. Dalle umili origini alla nascita del mito. Icona di eleganza senza tempo Gabrielle Bonheur Chanel nasce nel sud della Francia, a Saumur, il 19 agosto 1883. I suoi genitori, Henri-Albert Chanel e Jeanne DeVolle, concepiscono lei e la sorella Julie, di un anno più grande, fuori dal matrimonio, sposandosi solamente l’anno dopo la sua nascita. Il padre era un venditore ambulante, la madre figlia di un locandiere. La sua infanzia fu abbastanza itinerante, fino alla morte della madre nel 1895, quando il padre la abbondonò, affidandola alle cure delle suore del Sacro Cuore da cui apprenderà, tra le altre cose, i rudimenti dell’arte sartoriale e da cui deriverà l’eleganza e il rigore degli abiti neri e bianchi dallo stile semplice e quasi monacale. A 18 anni inizia a lavorare nel negozio di biancheria e maglieria Maison Grampayre di Moulin, dove mette in pratica l’arte del cucito appreso dalle suore, per poi arrivare a Parigi, dove canta in un caffè concerto: da qui forse deriva il suo nome d’arte Coco, dalla canzone Qui qu’a vu Coco? che lei cantava. Nello stesso periodo conosce Etienne de Balsan facoltoso ufficiale di cavalleria, figlio di imprenditori tessili che sarà il suo primo finanziatore oltre che compagno. Nel 1909 inizia la sua carriera di stilista realizzando cappellini sobri e discreti, realizzati in paglia e piccoli nastri in raso, in assoluto contrasto con quelli più sontuosi e ingombranti in voga in quel periodo in una piccola boutique affittata al numero 21 di Rue Cambon, Parigi. Gabrielle Chanel, forte e ambiziosa, aveva iniziato il cammino che la porterà a sovvertire per sempre la moda femminile costretta allora all’interno di rigidi schemi sociali. Chanel la “modiste”, che non faceva parte dell’aristocrazia parigina né dell’alta borghesia cittadina, riuscì a rendere gli abiti delle sartine e delle commesse oggetti del desiderio anche tra le ricche signore di Deauville, ancora strizzate in rigidi corsetti, costrette in abiti plissettati e drappeggiati, farciti da sottogonne e rinforzati. Proprio a Dauville, sul mare, apre, negli anni dieci del Novecento, uno dei suoi negozi: ed è proprio osservando l’abbigliamento dei chiassosi marinari che stazionano davanti alla sua bottega che immagina di rivoluzionare la moda femminile. Coco studia lo scollo dei loro maglioni, per alleggerire l’abbigliamento che la Belle Époque ha appesantito con tutti quei corsetti, dichiarando alcuni anni più tardi: “Fino a quel momento avevamo vestito donne inutili, oziose, donne a cui le cameriere dovevano
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