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I Diritti Umani e la Lotta per l'Uguaglianza: Storia e Esperienze Personali, Appunti di Storia

I diritti umani fondamentali e universali, la violazione del diritto di uguaglianza nella storia, come durante la Seconda Guerra Mondiale e la persecuzione degli ebrei, e le figure chiave che hanno combattuto per l'uguaglianza come Martin Luther King e Nelson Mandela. Viene inoltre presentato il libro 'Un sacchetto di biglie' di Joseph Joffo, che descrive la sua esperienza di sopravvivenza durante la Seconda guerra mondiale come ebreo in Francia.

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 30/12/2022

sofia-meschini
sofia-meschini 🇮🇹

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Scarica I Diritti Umani e la Lotta per l'Uguaglianza: Storia e Esperienze Personali e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! I DIRITTI IL DIRITTO DI UGUAGLIANZA Per “diritti umani” si intende i diritti che abbiamo per il fatto di esistere, tutti nessun escluso, fondamentali, innati e universali senza alcuna distinzione, sono dei bisogni a cui non è possibile rinunciare, necessari per poter vivere. Sono un insieme di diritti interdipendenti, indivisibili e legati tra loro, tanto che se uno di questi non è rispettato, altri diritti legati a questo, appunto, non lo saranno di conseguenza. I diritti umani sono stati iscritti in ogni Costituzione della maggioranza degli Stati del mondo e quindi sono tenuti a garantirli e a rispettarli. Conoscerli è indispensabile per poterli difendere ed ognuno di noi ha il ruolo di assicurarsi che siano rispettati. Si definisce uguaglianza “quando i diritti di tutti gli uomini sono uguali senza alcuna distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni”. Fin dall’antichità si sono susseguiti una serie di eventi storici in cui viene violato il diritto di uguaglianza da parte di un gruppo più forte nei confronti dei più deboli. Il periodo storico con il conflitto più devastante in tutta l’umanità che descrive la violenza del diritto di uguaglianza è il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1920 Hitler, austriaco che aveva combattuto la Prima Guerra Mondiale, fondò il Partito nazista a Monaco di Baviera in Germania. Ammirava molto Mussolini, capo italiano fascista, e per questo fondò un partito simile. Il Partito nazista fin da quando venne fondato aveva un atteggiamento antisemita, razzista nei confronti degli ebrei, mentre quello fascista lo diventò a partire dagli anni Trenta. Il Partito nazista era un partito di estrema destra che venne identificato come gruppo di militari in divisa, chiamati “SA” o “camicie brune”. A partire dal 1933 gli ebrei furono licenziati e privati di qualsiasi attività. Nel 1935 furono approvate le “leggi di Norimberga” che privavano gli ebrei di una serie di diritti umani: avere rapporti con gli ariani, di sposarsi tra loro e di avere la cittadinanza tedesca. Tra l’8 e il 9 novembre 1938, un ebreo fece un attentato ai danni di un ambasciatore tedesco a Parigi, per questo i nazisti decisero così di attuare una serie di violenze ai danni della comunità ebraica, rompendo le vetrine dei loro negozi. Queste violenze prendono il nome di “notte dei cristalli”. Si arrivò, in un tragico crescendo, nell’anno 1942 dove l’antisemitismo assunse aspetti sempre più radicali: persecuzione fisica contro gli ebrei, deportazione e sterminio di massa nei campi di concentramento. Questo periodo viene indicato con il termine ebraico “shoah” (sterminio degli ebrei). La Seconda guerra mondiale causò la morte di circa 50 milioni di civili e 6 milioni di ebrei. Hitler si basò sulla teoria di Darwin che giustificò scientificamente l’esistenza di una razza inferiore con il movimento eugenetico. Una teoria, cioè, evolutiva della sopravvivenza del più forte; questo giustificava la predominanza di un gruppo sociale sugli altri. Essi credevano che gli esseri umani, fin dal comparire della specie umana nella Preistoria, potessero essere classificati collettivamente in “razze”, ognuna delle quali possedeva caratteristiche specifiche trasmesse geneticamente. Gli ebrei erano, quindi, una “razza” a sé, una specie “parassita” degna soltanto di essere estirpata in modo definitivo. Servirono a rafforzare le concezioni eugenetiche anche le teorie dello scienziato Gregor Mendel il quale aveva scoperto nei semi delle piante la presenza di alcuni tratti che aveva definito come “dominanti” e “recessivi”. Questa teoria fu strumentalizzata dagli eugenisti nella presunzione di comprendere l’intelligenza, la forza, la debolezza, il carattere e le attitudini degli uomini. L’idea della trasmissione dei geni fece riflettere molti biologi, che cercarono di migliorare la specie umana. Nacque così una eugenetica negativa che, tramite l’utilizzo di pratiche quali la sterilizzazione e il divieto tra matrimoni tra “adatti” e “inadatti”, si proponeva di salvaguardare la purezza e le potenzialità migliori della razza. Certo è che queste teorie “caddero” nel momento in cui Jesse Owens, atleta afroamericano e figlio di schiavi, vinse ben quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi del 1936 a Berlino organizzate dal regime nazista di Hitler. Il Führer aveva l’obiettivo di dimostrare al mondo l’efficienza e la superiorità della razza ariana investendo una montagna di soldi nell’organizzazione delle Olimpiadi ma quando questo semplice ragazzo di 22 anni venne addirittura aiutato, nonostante le pressioni del momento, dall’atleta tedesco Luz Long che preferì “lo spirito sportivo”, Hitler vide i suoi obiettivi infrangersi e non poté fare altro che agitare la mano e salutare Jesse. Nell’aprile 1945 ci fu una conferenza a San Francisco, si riunirono i governatori dei 50 Paesi alleati e diedero vita all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) proprio per evitare che un evento del genere potesse ripetersi. Il 10 dicembre 1948 l’ONU proclamò la Dichiarazione universale dei diritti umani. Questa dichiarazione riconosce il diritto della libertà, sia di pensiero sia di espressione, il diritto all’uguaglianza e il diritto di praticare la propria religione. Inoltre, riconosce il diritto di vivere in modo dignitoso e di accedere gratuitamente ai servizi per quanto riguarda la salute e l’istruzione, di avere uno stipendio equo e la pensione. La violazione del diritto di uguaglianza è rappresentata anche nel libro “Un sacchetto di biglie” di Joseph Joffo. È un libro biografico, scritto nel 1973, ambientato in Francia nella Seconda guerra mondiale, tradotto il 18 lingue. L’autore nacque a Parigi nel 1931 da famiglia di origine ebrea, poco Tutt’oggi purtroppo, anche se le Costituzioni degli Stati prevedono il diritto di uguaglianza tra gli uomini, si verificano eventi dove i più forti prevalgono sui più deboli, spesso azioni dettate da pregiudizi. Anch’io come Martin Luther King “I have a dream”. Jesse Owens e l’atleta tedesco Luz Long. Joseph Joffo. Marc Chagall. La “Crocifissione bianca” di Marc Chagall. Martin Luther King. Nelson Mandela.
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