Scarica Il Ruolo dei Giuristi e dei Tribunali nella Società Moderna: Potere e Giustizia e più Appunti in PDF di Diritto Medievale E Moderno solo su Docsity! PARTE 1 MODERNO 12.03 TRIBUNALI Durante questo periodo i sovrani tentano di controllare le fonti ma anche l'applicazione della legge. Questo attraversa la creazione dei tribunali,ovvero i tribunali sovrani, che in qualche modo esercitano la giustizia delegata dal sovrano, rspondendo alle dipendenze del sovrano. Intorno al '500 vi sarà la loro proliferazione come corti centrali, come vertice dell'amministrazione che come espressione e divulgazione dello stesso assolutismo, in quanto nascono da poteri delegati dal sovrano ma si trasformano spesso in un potere che si allontana dal sovrano stesso. Importante è che il ruolo dei tribunali viene svolto dai giuristi. Coloro che venivano scelti per far parte di queste corti erano solitamente i più eminenti giuristi dei singoli regni, le personalità più importanti che operavano come avvocati ma soprattutto come giudici. RUOLO DEL CETO DEI TOGATI IN ETA' MODERNA : ci eravamo fermati nella prima parte delle lezioni al '400 circa, in cui solitamente accadeva che coloro che insegnavano come prof universitari poi si dedicavano in maniera massiccia alla prassi, alla pratica giurisprudenziale nei tribunali come avvocati. Ecco, dal '500 in poi inizieranno ad operare anche ma soprattutto come giudici. Essere giudici di un sovrano tribunale garantiva dei privilagi e dei guadagni che erano la massima aspirazione per un giurista/pratico. In età moderna il ceto dei togati acquistano sempre più un rilievo politico e pratico. Il loro ruolo in età moderna è diverso nelle varie aree politiche. Certamente una costante però è il loro rilievo, anche a livello numerico. Differente è, d'altra parte, la loro collocazione e il loro rapporto con la corona nelle varie aree geografiche. Ad esempio, se guardiamo la situazione in Spagna, questa in età moderna controlla gran parte della penisola italiana: abbiamo possedimenti spagnoli a Milano, Napoli e Sicilia, in particolare a palermo. La sicilia, infatti, diventa un vice regno e di conseguenza il suo destino e il destino di Milano e Napoli si dividono. In questi 3 possedimenti, possiamo registrare ruoli diversi dei togati: -a Milano e a Napoli i togati iniziano ad essere una lunga mano dei sovrani spagnoli nel territorio e quindi compartecipano al governo del territorio, si pongono come alter ego politico rispetto ai sovrani. Quindi ad esempio il supremo tribunale di milano, di ultima istanza, svolge un ruolo decisivo, può veramente entrare nel procedimento legislativo. Quindi i togati hanno una grandissima rilevanza; - in Sicilia, invece, la situazione è del tutto diversa perchè i togati hanno come interesse principale quello di unirsi in matrimonio con le famiglie nobiliari, acquistando titoli nobiliari. Quindi più cheinteressarsi alla politica, alla gestione del territorio,si occupano dei loro interessi economici, di acquisire il prestigio nobiliare, esercitando spesso la giustizia a favore dei nobili stessi. Infatti non diverranno mai alter ego dei sovrani spagnoli. Ad esempio Giovanni Francesco Rao è emblematico in quanto diventa presidente della Regia Gran Corte, uno dei supremi tribunali dell'isola, e utilizza questo potere per fare dei favore,per collocare la sua famiglia all'interno delrango nobiliare, attraverso matrimoni convenzionali e così via. Fu anche giudice del tribunale del real patrimonio, che si occupa di questioni di carattere fiscale, favorendo nobili, fu noto anche per la sua corruzione. Aldilà delle differenze, il loro ruolo di controllo del diritto è importantissimo. GIOVANBATTISTA DE LUCA Uno dei giuristi più importanti del XVII è GiovanBattista de Luca. Nasce a Venosa nel 1614 e muore nel 1683. Nelle sue varie opere ci fornisce uno spaccato della cultura del giurista/pratico del XVII sec. Egli fu un grande protagonista all'interno dei tribunali, specialmente nella Rota romana, infatti egli fu un grande pratico del diritto impegnato in molte controversie. Diviene anche un personaggio importante anche nella corte papale di Innocenzo XI, grazie al quale diventa cardinale. Deluca fu anche un grande teorico, infatti lascia un'ampia produzione giuridica tra cui il Theatrum veritatis et iustitiae, tra il 1669 e il 1673, che si può annoverare tra le opere più celebri della scienza giuridica italiana del tardo diritto comune. E' un'opera composta da 21 volumi che raccoglie circa 2500 pareri forensi inmateria di diritto civile,canonico, feudale, municipale(tranne il diritto penale) tutti pareri motivati nel corso della prassi forenze. Quest'opera si presenta come : -enciclopedica -estremamente rivolta alla prassi: in quest'opera il diritto viene descritto partendo dalla prassi, in quanto si tratta di una raccolta di pareri. De Luca farà anche un'altra operazione ondamentale: infatti nel 1673 redige "il dottor volgare",
