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DIRITTO PENALE - MAPPE CONCETTUALI DEL MANUALE “MANUALE DI DIRITTO PENALE: PARTE GENERALE, GROSSO, PELISSERO, PETRINI e PISA”, Schemi e mappe concettuali di Diritto Penale

mappe concettuali completamente sostitutive del testo “MANUALE DI DIRITTO PENALE: PARTE GENERALE - GROSSO, PELISSERO, PETRINI e PISA”

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018

In vendita dal 09/10/2018

GIURISDISPENSE
GIURISDISPENSE 🇮🇹

4.4

(296)

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Scarica DIRITTO PENALE - MAPPE CONCETTUALI DEL MANUALE “MANUALE DI DIRITTO PENALE: PARTE GENERALE, GROSSO, PELISSERO, PETRINI e PISA” e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Diritto Penale solo su Docsity! .. ILLECITO AMMINISTRATIVO ILLECITO CIVILE c;,punito con sanzioni pecuniarie; interdizioni; prescrizioni e obblighi di ripristino c;,affidato alla stessa pubblica amministrazione & la differenza tra l'illecito amministrativo e il reato è molto sottile a, punito con risarcimento del danno e restituzioni c;,affidato al giudice civile & l'illecito civile si distingue dal reato per l'atipicità e la generalizzazione della sua formulazione t- DIRITTO AMMINISTRATIVO: disciplina l'organizzazione e il funzionamento delle amministrazioni pubbliche e i rapporti tra queste e i cittadini t- DIRITTO CIVILE: regola i diritti dei cittadini e i rapporti fra privati / DIRITTO PENALE: DISCIPLINA I FATTI CHE COSTITUISCONO REATO E LE RELATIVE SANZIONI JI' TUTELA DEGLI INTERESSI UMANI JI' PROTEZIONE GIURIDICA DEL BENE c;,tutela dagli abusi del potere punitivo c;,tutela dagli abusi dell'autodifesa privata I REATO = (definizione formale) FATTO VIETATO DALLA LEGGE PENALE, LA CUI COMMISSIONE COMPORTA !.'.APPLICAZIONE DI UNA SANZIONE PENALE = (definizione sostanziale) ILLECITO CHE OFFENDE BENI, CHE ALLA LUCE DEI VALORI COSTITUZIONALI(+ GIURISPRUDENZA DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'.UOMO), DEVONO ESSERE CONSIDERATI DI MAGGIORE IMPORTANZA E PERTANTO MERITEVOLI DI ESSERE PROTETTI SUL TERRENO DEL DIRITTO PENALE c;,punito con sanzioni consistenti in pene e misure di sicurezza c;,affidato a giudici penali imparziali ed indipendenti da ogni altro potere dello stato, che giudicano secondo regole processuali penali fortemente rispettose delle garanzie degli imputati & in passato, diversi studiosi hanno cercato invano di distinguere i reati dalle altre categorie di illeciti sulla base di natura sostanziale SANZIONI PENALI c;,SISTEMA DEL DOPPIO BINARIO: sia le pene che le misure di sicurezza sono tassativamente elencate - I crimini internazionali (i crimini di guerra, il genocidio, i crimini contro l'umanità e contro la pace) hanno dato origine ad una sorta di DIRITTO PENALE INTERNAZIONALE, che prescinde dalla normativa vigente in ogni singolo stato, affidato alla corte penale internazionale istituita dallo statuto di Roma (i cui processi hanno posto rilevanti problemi di legalità e di retroattività dal momento che sono stati istituiti dopo il compimento dei fatti che dovevano giudicare) PENE JI' PREVENZIONE GENERALE: con la minaccia di una sanzione proporzionata alla gravità del reato si tende disincentivare i consociati dal delinquere, per essere efficacie però, la pena non deve essere necessariamente elevata ma applicata rapidamente e inflessibilmente ;I' RIEDUCAZIONE: interviene come criterio di determinazione delle pene, di scelta della tipologia sanzionatoria, di commisurazione della pena, di disciplina delle forme dell'esecuzione penale a, individuate in astratto dal legislatore tra un minimo ed un massimo secondo un rapporto di proporzionalità con la ritenuta gravità del reato, vengono determinate in concreto dal giudice in sede di giudizio MISURE DI SICUREZZA JI' RISOCIALIZZAZIONE: recupero degli autori di reato socialmente pericolosi attraverso la rimozione delle cause della loro pericolosità sociale c;,indeterminate nella loro durata in quanto sono destinate a protrarsi fino a quando perduri la pericolosità sociale del soggetto, vengono inflitte dal giudice di cognizione, ma la loro esecuzione viene seguita da un giudice diverso 700 - ILLUMINISMO Ci' & impostazione utilitaristica I DEI DELITTI E DELLE PENE, CESARE BECCARIA CJ'extrema ratio di tutela: il diritto penale non deve realizzare un astratto modello di regole morali, ma fornire una protezione forte dei beni umani fondamentali; per questo deve essere utilizzato solo quando si rilevi strumento strettamente necessario a tale esigenza di tutela CJ'delitti e pene devono essere individuati con chiarezza prima della commissione del fatto in quanto il cittadino ha diritto di conoscere' preventivamente e con sufficiente precisione, ciò che è consentito e ciò che è vietato Ci' la pena deve colpire l'autore del reato in misura proporzionale alla gravità del fatto commesso Ci' la proporzione fra gravità dell'offesa cagionata dal reato e misura della pena deve riguardare sia la quantità sia il tipo della sanzione CJ'le pene non devono essere necessariamente severe, ma inflitte con rapidità e ineluttabilità CJ'la pena deve essere uguale per tutti, indipendentemente dalle condizioni personali e sociali del reo Ci' nel quadro delle pene deve essere privilegiata quella carceraria, in quanto sanzione uguale per tutti e che si presta ad essere graduata in proporzione alla gravità dell'illecito CJ'la pena di morte deve essere abolita queste idee hanno trovato attenzione presso le corti dell'ASSOLUTISMO ILLUMINATO e hanno condotto alle CODIFICAZIONI Ci' rivoluzione francese DIRITTO PENALE MODERNO '800 - PENSIERO LIBERALE CJ'continuità rispetto ai canoni garantistici dell'illuminismo Ci' & sostituzione del concetto di utile sociale con una visione metafisica e astorica del diritto penale SCUOLA CLASSICA (Francesco Carrara) Ci'tentativo di costruire un sistema astratto di diritto penale, indipendente dalle contingenze politiche e sociali e ancorato ai canoni di assoluta razionalità CJ'il giurista deve costruire il sistema dei reati e delle pene secondo criteri di razionalità scientifica generali, senza tener conto delle spinte o degli stimoli che possono provenire dalla società dalla vita delle persone, dalla politica (I tranne i r�ati di lesa maestà) Ci' & metodo deduttivo: ricostruzione del I sistema penale sulla base di una rigorosa � impostazione logica, che dalle premesse generali perveniva alle indicazioni in dettaglio Ci' & reato e pena al centro dell'attenzione CJ'reato come ente giuridico Ci' il rapporto di proporzione tra reato e sanzione viene fondato sull'idea di retribuzione giuridico­ morale Ci' & il reo è dotato di libero arbitrio, è libero di scegliere tra l'osservanza o la violazione del diritto da cui l'applicazione di una sanzione ' proporzionale alla gravità dell'illecito commesso CJ'perfezionamento degli strumenti di analisi tecnica CODICE PENALE ZANARDELLI del 1889 \ SCUOLA POSITIVA Ci' & metodo induttivo: ricerca sul campo Ci' & l'uomo delinquente e la sua personalità al centro dell'attenzione Ci' & il reo non è dotato di libero arbitrio, la commissione di un reato è sintomo di deviazione e il suo autore è pertanto anormale, quindi in quanto tale non può essere chiamato a rispondere di ciò che ha commesso ma deve essere curato, rieducato, aiutato a recuperare il suo equilibrio psichico .... '900 - CRISI DEL DIRITTO PENALE l'.J'pena intesa come misura di natura preventivo- speciale, destinata a rimuovere le cause di I deviazione Ci' & la pena non poteva essere predeterminata TECNICISMO GIURIDICO e commisurata alla gravità dell'illecito commesso ma doveva essere indeterminata e destinata a ' durare fino a che, per effetto delle terapie alle quali l'autore del reato era stato sottoposto, fosse venuta a cessare la sua pericolosità sociale PROGETTO DI CODICE PENALE DI ENRICO FERRI pubblicato nel 1921, ma senza seguito a causa delle vicende politiche italiane (awento del fascismo) la scuola positiva si è sviluppata troppo tardi per poter incidere sul codice Zanardelli appena entrato in vigore, ma è riuscita ad influenzare profondamente la cultura giuridico-penale italiana ed europea, tanto da riuscire ad introdurre nel codice penale Rocco la misura di sicurezza indeterminata, affianco alla pena tradizionale PRINCIPIO DI COLPEVOLEZZA= necessità di fondare la responsabilità penale anche su basi soggettive (dolo e colpa) oltre che oggettive PRINCIPIO DI DETERMINATEZZA o PRECISIONE = necessità che la legge descriva in modo sufficientemente preciso le norme penali in modo tale che i consociati possano prevedere in anticipo quali sono i comportamenti vietati e quali quelli permessi r:r limite strutturale: il legislatore deve descrivere fatti chiari e precisi, ma soprattutto definire come reati fatti che corrispondono a situazioni riscontrabili nella relatà PRINCIPIO DI PROPORZIONALITA' o MERITEVOLEZZA DI PENA = necessità che la tutela del bene appaia proporzionata alla sanzione penale che incide direttamente o indirettamente sulla libertà personale C;r proporzionalità rispetto al tipo di bene Ù' proporzionalità rispetto alle modalità di aggressione del bene stesso PRINCIPIO DI MATERIALITA' = possibilità di incriminazione dei soli comportamenti umani esteriormente percepibili & i reati omissivi non sono in contrasto con questo principio gart. 25, comma 2 cast )( diritto penale della volontà PRINCIPI COSTITUZIONALI I\ PRINCIPIO DI FRAMMENTARIETA' = intervento del diritto penale solo laddove le offese appaiano più gravi e sia presente un bisogno di pena che non può essere soddisfatto con strumenti meno invasivi \ REATO= FATTO OFFENSIVO DI UN BENE GIURIDICO PRINCIPIO DI OFFENSIVITA' = necessità che la pena sia rivolta nei confronti di fatti offensivi di beni giuridici C;roffensività in astratto -legislatore C;roffensività in concreto -giudice )( diritto penale d'autore PRINCIPIO DI EFFICACIA DELLA TUTELA PENALE = necessità di efficacia della norma penale alla tutela del bene PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA' (extrema ratio del diritto penale) = necessità che risultino inefficaci altri strumenti di tutela meno afflittivi �art. 13 e 27, comma 3 cast Sono meritevoli di tutela penale i beni riconosciuti dalla Costituzione e quelli che godono di riconoscimento nel contesto sociale PRINCIPIO DI CONOSCIBILITA' = necessità che la legge penale sia conoscibile da parte dei consociati PRINCIPIO DI LEGALITA': i precetti penali devono provenire solo e sempre da una legge emanata da un parlamento democraticamente eletto e la legge deve essere previa al fatto commesso, chiara e precisa, in modo tale che tutti i cittadini possano cogliere senza incertezze i contorni e i limiti dei fatti penalmente vietati &SOSTANZIALE X: il reato non è solo il fatto previsto dalla legge, ma anche quello contrario al sano sentimento del popolo (j=>FORMALE.,,: il reato è solo ciò che è previsto come tale dalla legge Qart. 25 cost e 199 c.p. // \� - -- - =- RATIO DI GARANZIA: contro gli abusi del potere RATIO DI CERTEZZA: tutti i cittadini devono poter conoscere con precisione ove corre il confine tra lecito e illecito penale RISERVA DI LEGGE: i precetti penali e le relative sanzioni devono essere frutto dell'attività normativa dell'organo elettivo, ove sono rappresentati i cittadini e anche le minoranze IRRETROATTIVITA': la legge penale deve essere sempre previa ai fatti commessi I PRINCIPIO DI DETERMINATEZZA: i precetti penali devono essere chiari, tassativi, precisi, cioè comprensibili da tutti i consociati \ PRINCIPIO DI TASSATIVITA': il giudice deve operare limitatamente all'ambito della norma penale, ai soli fatti in essa tassativamente previsti, vietando qualsiasi forma di interpretazione analogica in malam partem /)La Corte costituzionale non può dichiarare l'illegittimità di una norma penale oltre i limiti previsti dalla fattispecie, né inasprire il regime sanzionatorio, dal momento che solo al legislatore è rimessa la scelta dei fatti da incriminare e delle relative sanzioni. La corte deve limitarsi solo a dichiarare l'illegittimità della norma che irragionevolmente limita la punibilità e non può estendere la punibilità a fatti non previsti. Ciò non significa che sia precluso il sindacato di legittimità sulle leggi penali di favore, infatti questo è ammesso ma solo quando si tratta di riparare a quello che è stato definito come "odioso privilegio". Ogni ulteriore allargamento del sindacato della corte costituzionale sulle norme penali finirebbe per attribuire indebitamente, alla corte stessa. l'individuazione dei fatti da punire. RATIO DI GARANZIA: solo la legge emanata da un parlamento democraticamente eletto tutela i consociati da possibili arbitri del potere RATIO DI CERTEZZA: la legge prevede delle forme di pubblicazione sulla gazzetta ufficiale che ne garantiscono la conoscibilità da parte di tutti i consociati / RISERVA DI LEGGE: i precetti penali e le relative sanzioni devono essere frutto dell'attività normativa dell'organo elettivo, ove sono rappresentati i cittadini e anche le minoranze a nessuna fonte subordinata può emanare leggi penali nè in riferimento al precetto nè alla pena I RISERVA RELATIVA X: è ammesso un rinvio esplicito ad una fonte regolamentare nella descrizione degli elementi della fattispecie RISERVA ASSOLUTA�: tutti gli elementi costitutivi del fatto tipico e le relative sanzioni devono essere indicati dalla legge a la legge non può rinviare, per !individuazione di uno o più elementi costitutivi della fattispecie o della sanzione, ad una fonte di rango inferiore altrimenti è da considerarsi illegittima lii RINVIO ALLA FONTE SUBORDINATA è legittimo quando c'è una sufficiente specificazione (ordine particolare e specifico) / RINVIO RECETTIZIO: quando l'amministrazione non può più modificare l'atto regolamentare dopo l'entrata in vigore della legge che lo richiama nel precetto penale INTEGRAZIONE DI CARATTERE TECNICO che non coinvolge alcuna discrezionalità Q>NORME PENALI IN BIANCO= fattispecie incriminatrici che richiamano un prowedimento amministrativo "I- RINVIO MOBILE: quando l'amministrazione può modificare il regolamento anche dopo l'entrata in vigore della legge penale che lo richiama RATIO DI GARANZIA: tutelare il cittadino da qualsiasi abuso del potere giudiziario a solo in presenza di un precetto penale chiaro e privo di ambiguità nell'individuare i fatti vietati sarà sarà possibile muovere un rimprovero a colui che lo abbia violato RATIO DI CERTEZZA: i cittadini devono conoscere in anticipo e con chiarezza quali sono le possibili conseguenze penali del loro comportamento per poter orientare con consapevolezza il proprio agire a solo norme chiare e precise possono orientare realmente l'agire dei cittadini nella scelta dei comportamenti leciti, rendendo efficace il sistema penale sotto il profilo della sua funzione generai preventiva --- PRINCIPIO DI DETERMINATEZZA: la tecnica di redazione delle leggi penali deve individuare con precisione tutti gli elementi della fattispecie incriminatrice in modo tale che sia concretamente possibile, per i cittadini, individuarli ail parlamento deve costituire fattispecie chiare e precise a il giudice deve applicare la norma entro i limiti stabiliti ai cittadini devono essere messi in grado di conoscere i limiti dei fatti penalmente rilevanti �art. 1 c.p. CRITERI DI TECNICA LEGISLATIVA P La corte costituzionale è restia a declaratorie di illegittimità basate sulla scarsa precisione del disposto normativo, ma non sono mancate pronunce di rilievo ove la corte ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di fattispecie incriminatrici caratterizzate dalla scarsa determinatezza dei loro elementi costitutivi atermini rispetto ai quali sia possibile un rinvio al normale significato linguistico a valutazione nel contesto testuale della fattispecie nel suo complesso a principi generali di carattere costituzionale a diritto vivente = interpretazione di un certo termine consolidatosi nella giurisprudenza di legittimità a verificabilità empirica dei termini utilizzati NORMAZIONE CASISTICA: elenca tutti i possibili aspetti della realtà empirica che rientrano nella fattispecie incriminatrice NORMAZIONE SINTETICA (da preferire): definisce con certezza i limiti alla rilevanza penale dei comportamenti dei cittadini basandosi su: -, assai rispettosa del principio di legalità, perché garantisce al massimo grado la precisione della descrizione degli elementi costitutivi della fattispecie X ma appesantisce esageratamente la norma -, rispettosa del principio di frammentarietà, per cui ciò che non è esplicitamente descritto come vietato deve essere considerato lecito X ma rischia di lasciar impunite condotte che non sono state inserite dal legislatore tra gli elementi costitutivi della fattispecie aun OGGETTO GIURIDICO BEN DEFINITO: il bene tutelato dalla fattispecie incriminatrice deve poter essere compreso con chiarezza a una POSSIBILE VERIFICA EMPIRICA: deve consentire di individuare il contenuto in termini concreti, reali, scientifici e non sulla base di mere valutazioni discrezionali operate dal giudice Quando il legislatore ricorre alla tecnica di normazione sintetica inevitabilmente ricorre anche a: ELEMENTI DI CARATTERE DESCRITTIVO aconcetti numerici ELEMENTI DI CARATTERE NORMATIVO a concetti quantitativi aconcetti descrittivi tratti dall'esperienza / GIURIDICI = elementi basati su definizioni normative -, garantiscono elevati livelli di determinatezza EXTRAGIURIDICI = elementi basati su definizioni normativo-sociali -, evita lo sviluppo esagerato della descrizione della fattispecie -, adegua l'interpretazione delle norme penali ai mutamenti del comune sentire X non immediata compatibilità con il principio di determinatezza INTERPRETAZIONE AUTENTICA: quando promana dallo stesso legislatore, che interviene per chiarire il senso di una norma di legge INTERPRETAZIONE UFFICIALE: quando p� dall'autorità amministrativa o dagli organi dello stato interessati - - INTERPRETAZIONE GIUDIZIALE: operata dalla -------magistratura nel concreto svolgersi dei processi penali Gil precedente giudiziario non vincola / l'interprete: il diritto vivente si evolve continuamente ed inesorabilmente, proprio grazie ai mutamenti interpretativi INTERPRETAZIONE DOTTRINALE: frutto della riflessione e del confronto scientifico tra i giuristi che studiano le norma vigenti INTERPRETAZIONE DEL DIRITTO PENALE per quanto il legislatore si sforzi di scrivere norme penali precise e chiare, sarà sempre necessario interpretare il testo normativo al fine di rendere possibile quel raffronto tra fattispecie astratta e fatto a causa dell'AMBIGUITA' DEL LINGUAGGIO GIMPRESCINDIBILITA' DELL'.INTERPRETAZIONE = non riconducibilità della realtà a schemi omnicomprensivi e preordinati REGOLE DELL'.INTERPRETAZIONE GSIGNIFICATO LETTERALE DELLE PAROLE - Ù' INTENZIONE DEL LEGISLATORE = finalità ditutela ' casi in cui le regole risultano essere in contrasto tra loro CRITERIO SEMANTICO il legislatore deve chiarire il senso lessicale dei termini utilizzati dal legislatore X ambiguità del linguaggio I CRITERIO STORICO il legislatore deve rifarsi alla volontà oggettiva del legislatore, espressa dal Parlamento nel testo di legge attraverso l'esercizio del proprio potere legislativo X il testo normativo è frutto di istanze diverse e contrapposte che con difficoltà possono essere ricondotte ad unità X con il passare degli anni possono venire meno le stesse esigenze di tutela CRITERIO LOGICO-SISTEMATICO il legislatore deve cercare tra tutti i possibili significati della norma penale quello più coerente con l'ordinamento nel suo insieme, quello che non crea disomogeneità o contraddizioni evidenti nel sistema complessivamente considerato � concetti normativi giuridici extrapenali � cause di giustificazioni CRITERIO TELEOLOGICO il legislatore deve individuare lo scopo della fattispecie incriminatrice, per interpretarla alla luce dei mutamenti che le esigenze di tutela impongono nei diversi momenti storici X le esigenze di tutela dovrebbero essere sempre e rigorosamente riservate al parlamento DIVIETO DI ANALOGIA il principio di legalità affida l'esclusivo esercizio della produzione normativa penale al Parlamelo I il divieto di analogia opera sempre e solo IN MALAM PARTEM, infatti sono possibili interpretazioni analogiche a favore del reo, purché non vi sia una lacuna intenzionale del legislatore o non si tratti di norme eccezionali GANALOGIA = integrazione dell'ordinamento giuridico attraverso l'applicazione, ad un caso non regolato dalla legge, della disciplina prevista per casi simili ma è permessa !'INTERPRETAZIONE ESTENSIVA, nella misura in cui sia rispettato il limite del significato letterale della norma PRINCIPIO DI PERSONALITA' PASSIVA: applicazione della legge dello stato a cui appartiene il titolare del bene offeso dal reato PRINCIPIO DI UNIVERSALITA': applicazione del diritto penale italiano a qualsiasi delitto, commesso da chiunque, a danno di chiunque, anche all'estero APPLICAZIONE DELLA LEGGE PENALE RISPETTO ALLO SPAZIO Nessun sistema applica uno di questi criteri nella sua versione pura, ma ogni ordinamento giuridico disciplina l'efficacia della legge penale nello spazio attraverso la combinazione di tutti i criteri indicati Cf'il nostro ordinamento ha espressamente previsto il principio di personalità, ma ha introdotto anche tante e rilevanti deroghe in virtù delle quali si applica il principio di universalità, temperato al principio di personalità attiva e passiva PRINCIPIO DI TERRITORIALITA': l'applicazione della nostra legge penale è limitata ai soli fatti commessi nel territorio dello stato I Cf'OBBLIGATORIETA' DELLA LEGGE PENALE: tutti coloro che si trovano nel territorio dello stato sono tenuti ad osservare le leggi penali dello stesso �art. 3 c.p.leccezioni previste dal diritto pubblico o internazionale a REATO COMMESSO IN ITALIA &,il reato è punito ai sensi della legge penale se solo la condotta è stata tenuta in Italia e l'evento si è verificato all'estero & il reato è punito ai sensi della legge penale se la condotta è stata tenuta interamente all'estero e solo l'evento si è verificato nel nostro territorio & il reato è punito ai sensi della legge penale se un frammento anche minimo della condotta si è tenuto in Italia anche se il fatto e l'evento sono awenuti quasi esclusivamente all'estero I un reato commesso interamente all'estero non può rientrare nella giurisdizione italiana per il solo fatto che sia legato ad un vincolo di continuazione con un altro reato commesso nel territorio �art. 6c.p. - PRINCIPIO DI PERSONALITA' ATTIVA: applicazione della legge penale dello stato di appartenenza del reo TERRITORIO DELLO STATO= suolo entro i confini d'Italia (comprensivo del sottosuolo, della acque interne e delle coste) e ogni altro luogo soggetto alla sovranità dello stato, come il mare costiero e lo spazio aereo nazionale+ navi e aeromobili � art. 4 c.p. REATO = ILLECITO PER IL QUALE CORDINAMENTO PREVEDE COME CONSEGUENZA SANZIONATORIA UNA PENA gart. 17 e 39 c.p. rjil sistema penale utilizza definizioni formali e anche la distinzione tra delitti e contrawenzioni non è basata su ragioni sostanziali, ma esclusivamente formali per cui non è possibile sostenere che i delitti sono più gravi delle contravvenzioni perchè vi sono molti delitti per i quali la risposta sanzionatoria è meno severa di quella di alcune contrawenzioni I DELITTI = ILLECITI PER I QUALI LOROINAMENTO PREVEDE COME CONSEGUENZA SANZIONATORIA Ci" LERGASTOLO a LA RECLUSIONE CJ"LA MULTA \ CONTRAWENZIONI = ILLECITI PER I QUALI L'.ORDINAMENTO PREVEDE COME CONSEGUENZA SANZIONATORIA a L'.ARRESTO &L'.AMMENOA �MODELLO ANALITICO Cf'elemento oggettivo= forza fisica Cf'elemento soggettivo= forza psichica � certezza e garanzia )( eccesso di concettualismo che finiva per abbandonare il significato unitario STRUTTURA GENERALE DEL REATO / \ � CONCEZIONE TRIPARTITA secondo i sostenitori questa teoria si adegua meglio al procedimento di accertamento giudiziale del reato e permette di far emergere le funzioni dei 3 elementi �CONCEZIONE BIPARTITA secondo i sostenitori questa teoria corrisponde alla disciplina del codice penale degli artt. 47 (disciplina errore) e 59, ult. comma (disciplina errore sull'esistenza di una causa di giustificazione) / FATTO OGGETTIVO Cf'presenza di elementi positivi Cf'assenza elementi negativi (affinché sussista il reato) ELEMENTO SOGGETTIVO Cf'Coscienza e volontà dell'azione o dell'omissione Cf'dolo Cf'Colpa / ELEMENTI POSITIVI DEL FATTO = elementi oggettivi richiesti dalla singola fattispecie incriminatrice ELEMENTI! NEGATIVI DEL FATTO = cause di giustificazione, cioè situazioni in presenza delle quali il fatto è autorizzato o imposto dall'ordinamento giuridico / I \ FATTO TIPICO = elementi oggettivi del reato ANTIGIURIDICITA: = cause di giustificazione & la teoria bipartita critica questa soluzione perché parte dal presupposto che l'antigiuridicità non costituisce una categoria autonoma, ma integra l'essenza stessa del reato che esprime la contrarietà all'ordinamento giuridico COLPEVOLEZZA = elementi soggettivi )( MODELLO SINTETICO Cf'il reato non deve essere suddiviso in elementi e il giudice deve cogliere l'essenza unitaria attraverso un approccio intuizionistico che consente di comprenderne l'essenza )( discrezionalità del giudice )( ingresso dell'analogia e del diritto penale d'autore �assenza di concettualismo )( CONCEZIONE QUADRI PARTITA secondo i sostenitori della teoria se il fatto non è punibile viene a mancare un elemento stesso del reato, ma la dottrina prevalente è contraria a questo elemento perché crede che in talune situazioni il legislatore non prevede la pena per esigenze di politica criminale del tutto estranee alle ragioni del punire del reato / Il FATTO TIPICO ANTIGIURIDICITA: COLPEVOLEZZA PUNIBILITA: Cf'cause personali di non punibilità Cf'cause soprawenute di non punibilità = situazioni particolari che, per esigenze di politica criminale, rendono opportuno non far seguire la pena alla commissione del reato REATI COMUNI: quando la fattispecie non richiede particolari qualifiche personali, quindi il reato può essere commesso da chiunque REATI PROPRI: quando la fattispecie richiede particolari qualifiche personali a la qualifica, naturale o giuridica, costituisce elemento essenziale REATI DI MANO PROPRIA: quando è necessario che sia sempre il soggetto titolare della qualifica a tenere la condotta tipica anche quando il fatto è commesso in concorso da più persone --- -- SOGGETTI / SOGGETTO ATTIVO= CHI REALIZZA IL FATTO DECRITTO DALLA SINGOLA FATTISPECIE INCRIMINATRICE a soggetto attivo del reato può essere solo la persona umana, perché nel nostro ordinamento gli enti collettivi sono tradizionalmente esclusi dalla responsabilità penale (I responsabilità amministrativa degli enti dipendente da reato) obbligatorietà del diritto penale I eccezioni stabilite dal diritto interno o internazionale �art. 3 c.p. I IMMUNITA' = CAUSE PERSONALI DI ESENZIONE DALLA PENA a FUNZIONALI: quando la non punibilità è limitata ai reati commessi nell'esercizio delle funzioni aEXTRAFUNZIONALI: quando la non punibilità investe anche gli atti realizzati fuori dalle funzioni a SOSTANZIALI: cause personali di non punibilità a PROCESSUALI: cause di improcedibilità, cioè ostacoli alla promozione dell'azione penale o al compimento di specifici atti processuali a DI DIRITTO PUBBLICO INTERNO: fondate prevalentemente sulla costituzione a DI DIRITTO INTERNAZIONALE: fondate su convenzioni internazionali SOGGETTO PASSIVO = TITOLARE DEL BENE GIURIDICO TUTELATO DALLA FATTISPECIE asoggetto passivo del reato possono essere sia una persona fisica, una persona giuridica, un ente collettivo privo di personalità giuridica, stato o collettività di persone '# OGGETTO MATERIALE= persona o cosa su cui ricade la condotta del reato '# DANNEGGIATO = chi ha subito dal reato un danno risarcibile RILEVANZA DELLA PERSONA OFFESA a elemento costitutivo della fattispecie aelemento circostanziale acausa di non punibilità acausa di giustificazione aquerela a disciplina processuale IMMUNITA' DI DIRITTO PUBBLICO INTERNO a presidente della repubblica a parlamentari aconsiglieri regionali a giudici della corte costituzionale a membri del consiglio superiore della magistratura IMMUNITA' DI DIRITTO INTERNAZIONALE a capi di stato estero+ pontefice a copro diplomatico e consolare a parlamentari europei a militari - ... Gli studi di una branca della criminologia, la VITTIMOLOGIA, ha evidenziato che in alcuni casi la vittima gioca un ruolo attivo nella genesi del reato tenendo un comportamento cooperante, istigante, sollecitante, provocante, e quindi hanno sollecitato la stessa vittima all'adozione di strumenti di autodifesa in funzione di prevenzione della criminalità CONDOTTA UMANA Ll"' condotta attiva � condotta omissiva QUALIFICHE SOGGETTIVE del soggetto attivo e passivo FATTO TIPICO PRESUPPOSTI DELLA CONDOTTA &presupposti naturalistici u"'Presupposti giuridici � - - -' - - - - EVENTO Ll"' evento naturalistico = modificazione del mondo esterno cagionata dalla corndotta e considerata dalla legge come elemento costitutivo della fattispecie & l'evento è temporalmente e logicamente staccato dalla condotta Ll"'evento giuridico = offesa dell'interesse tutelato dalla norma incriminatrice & l'evento giuridico non è separabile dalla condotta OGGETTO MATERIALE DELLA CONDOTTA RAPPORTO DI CAUSALIT A' (in presenza dell'evento) CONDOTTA ATTIVA o AZIONE: quando si estrinseca un movimento muscolare CONDOTTA OMISSIVA o OMISSIONE: quando consiste in un non tacere ._ - CONDOTTA UMANA requisito indefettibile: non esistono reati senza azione perchè altrimenti sarebbe violato il principio di materialità del reato, anche se sono contrari coloro che ritengono possibili reati di sospetto o posizione La condotta è penalmente rilevante se sono presenti gli elementi soggettivi della COSCIENZA e della VOLONTA' (:!!art. 42 c.p. a coscienza e volontà vanno riferite - esclusivamente all'azione od omissione, non all'interno del fatto di reato (non devono essere confuse con il dolo) ________ I _______ _ O'Coscienza e volontà reali: quando coscienza e volontà dell'azione od omissione corrispondono ad un dato effettivo O'Coscienza e volontà potenziali: quando coscienza e volontà dell'azione od omissione non corrispondono ad un dato effettivo (atti abituali e atti automatici) O'assenza coscienza e volontà: quando, anche mediante uno sforzo del volere, il soggetto non avrebbe potuto impedire l'azione o l'omissione (atti istintivi e atti riflessi) Coscienza e volontà sussistono se il soggetto ha voluto la situazione o avrebbe potuto evitarla se avesse prestato maggiore attenzione Se coscienza e volontà mancano, viene meno la stessa condotta e di conseguenza il soggetto viene assolto "perchè il fatto non sussiste" a FORZA MAGGIORE= forza della natura improwisa, alla quale il soggetto non può resistere nè sottrarsi aCOSTRINGIMENTO FISICO= violenza assoluta tale da non consentire al soggetto alcuna possibilità di scelta O'STATO DI INCOSCIENZA INDIPENDENTE DALLA VOLONTA' REATI A CONDOTTA VINCOLATA: quando la fattispecie richiede specifiche modalità di condotta & la tipizzazione della condotta si basa sulla scelta fatta dal legislatore REATI A FORMA LIBERA o CAUSALI PURI o CASUALMENTE ORIENTATI: quando la fattispecie attribuisce rilevanza a qualsiasi condotta che cagiona l'evento & la tipizzazione della condotta si basa sul nesso di causalità REATI DI AZIONE: condotta attiva contraria alla norma divieto (che vieta al soggetto di tenere una condotta attiva) REATI DI OMISSIONE: non facere del soggetto contrario alla norma comando (che impone al soggetto di tenere una condotta attiva) &REATI OMISSIVI PROPRI &REATI OMISSIVI IMPROPRI __ I __ DISTINZIONE DEI REATI IN RELAZIONE ALLA CONDOTTA I REATI DI PURA CONDOTTA: quando la fattispecie si esaurisce in una condotta attiva od omissiva REATI DI EVENTO: quando la fattispecie si esaurisce in un evento naturalistico - REATI ISTANTANEI: quando la condotta si realizza in un solo istante REATI PERMANENTI: quando la condotta si protrae nel tempo assieme al permanere dell'offesa del bene giuridico (il momento iniziale della permanenza, la perfezione, si realizza quando la protrazione della condotta per un certo lasso di tempo consolida l'offesa del bene giuridico tutelato; mentre il momento finale, la consumazione, si realizza quando l'autore della condotta liberamente interrompe l'azione o quando circostanze esterne la fanno cessare) REATI ABITUALI: quando il fatto richiede la reiterazione di una pluralità di azioni che, agli effetti della legge penale, vengono considerate come una sola condotta Cf'REATO ABITUALE PROPRIO: quando i singoli comportamenti, considerati di per sé, non costituiscono necessariamente reato, ma la loro considerazione unitaria integra l'offesa del bene tutelato a REATO ABITUALE IMPROPRIO: quando le singole condotte costituiscono di per sé reato, ma la loro reiterazione dà luogo ad una fattispecie di reato abituale Cf'REATO EVENTUALMENTE ABITUALE: quando i reati possono essere realizzati indistintamente attraverso un'unica condotta o la reiterazione di più condotte I Per il mancato impedimento di reati realizzati, all'interno delle società, contro il consiglio di amministrazione da altri amministratori sono responsabili sia gli amministratori (obblighi impeditivi) sia i sindaci (obblighi di mera sorveglianza); anche se per fondare la responsabilità ex art. 40 c.p. non è sufficiente la presenza di obblighi di mera sorveglianza, ma sono necessari obblighi impeditivi - GARANTE poiché vi sono casi nei quali il titolare di un bene giuridico non è in grado di tutelarlo adeguatamente l'ordinamento deve prevedere la figura del garante per rimediare Gtitolare di obblighi impeditivi non si richiede che il soggetto disponga dei poteri per impedire direttamente l'evento, ma sono sufficienti anche poteri di natura sollecitatoria, da lui esigibili volti a far intervenire chi dispone del potere di impedire l'evento Ù' la titolarietà dei poteri impeditivi deve essere accompagnata dalla capacità di esercitarli Ù' la titolarietà dei poteri impeditivi deve essere sempre precostituita CJ'POSizione di garanzia con carattere specifico: il garante deve essere considerato in relazione a specifici beni di specifici soggetti I POSIZIONI DI GARANZIA I problemi che solleva l'individuazione delle posizioni di garanzia e delle conseguenti responsabilità penali per reato omissivo improprio stanno nella inadeguatezza della disciplina prevista dall'art. 40 c.p. L'inadeguatezza di questa norma non è stata colmata dal diritto vivente che registra soluzioni non sempre univoche, ma dal PROGETTO GROSSO di riforma del codice penale attraverso la previsione di tipizzazione delle posizioni di garanzia N POSIZIONI DI PROTEZIONE: impongono al garante di preservare il bene protetto da rischi che possano ledere l'integrità POSIZIONI DI CONTORLLO: impongono al garante di neutralizzare le eventuali fonti di pericolo che possano minacciare i beni di terzi + POSIZIONI AVENTI AD OGGETTO l..'.IMPEDIMENTO DI REATI = posizioni di garanzia che possono essere ricondotte alle due categorie tradizionali POSIZIONI ORIGINARIE: quando il garante è individuato dalla legge POSIZIONI DERIVATE: quando la posizione di garanzia viene trasferita ad altro soggetto Gtrasferimento basato sulla legge, sul contratto o sul mero fatto (solo nel caso in cui è la stessa legge a riconoscere la rilevanza dell'assunzione di fatto e nel caso in cui il rapporto di fatto tra i soggetti abbia determinato il concreto affidamento del bene da parte del suo tiolare ad altro soggetto che ne abbia assunto la tutela) Gconcreta presa in carico del bene da parte del garante derivato Gassunzione volontaria della posizione di garanzia INDIVIDUAZIONE DEI LIMITI DELLA RESPONSABILITA' NELLA SUCCESSIONE DELLE POSIZIONI DI GARANZIA Gil primo garante non si libera dell'eventuale responsabilità derivante dalla sua condotta per il solo fatto che, prima del verificarsi dell'evento gli sia subentrato un successore, ma la responsabilità del primo si aggiunge a quella del secondo se questo, potendolo fare, non interviene Gil primo garante si libera dell'eventuale responsabilità se il secondo elimina le situazioni di pericolo derivanti dalla condotta del suo predecessore TEORIA DELLA CAUSALITA' ADEGUATA + condotta idonea a produrlo L?Qiudizio ex ante RAPPORTO DI CAUSALITA' = RAPPORTO TRA CONDOTTA ED EVENTO a presupposto indefettibile dei reati ad evento naturalistico f;;;lartt. 40 e 41 c.p. I il rapporto di causalità serve per accertare il ruolo svolto dalla condotta umana nella produzione dell'evento (responsabilità per fatto proprio) poichè la disciplina codicistica è inutile, difficile da interpretare e contraddittoria (soprattutto l'art. 41 c.p.) la dottrina ha preferito indagare il rapporto di causalità elaborando impostazioni teoriche spinta dall'esigenza di trovare una regola idonea a consentire il concreto accertamento del nesso causale , TEORIA CONDIZIONALISTICA condicio sine qua non a procedimento di eliminazione mentale ' X l'accertamento della responsabilità penale deve essere affrontata come problema di imputazione di un evento X I TEORIA DELLA CAUSALITA' UMANA + assenza fattori eccezionali a sfera di signoria dell'uomo: fattori domabili - TEORIA DELL'.IMPUTAZIONE OGGETTIVA DELL'.EVENTO +la condotta deve aver creato un pericolo riprovato dall'ordinamento +l'evento deve essere la realizzazione del rischio non consentito a criterio rischio non consentito )( rischio di estensione eccessiva della responsabilità penale attraverso il REGRESSO INFINITO: condizioni delle condizioni � però la responsabilità penale non si fonda solo sugli elementi oggettivi, ma richiede anche l'accertamento della colpevolezza � )( CAUSALITA' ALTERNATIVA IPOTETICA: intervento di un fattore causale che avrebbe comunque prodotto l'evento all'incirca nello stesso momento � però non si considera l'evento concreto TEORIA CONDIZIONALISTICA ai fini dell'accertamento della responsabilità penale è sufficiente che la condotta umana costituisca una delle condizioni dell'evento a condicio sine qua non I PROCEDIMENTO DI ELIMINAZIONE MENTALE o GIUDIZIO CONTRO-FATTUALE Ù' la condotta umana è condizione necessaria dell'evento se, eliminata mentalmente dal novero dei fatti realmente accaduti, l'evento non si sarebbe verificato a la condotta umana non è condizione necessaria se, eliminata mentalmente mediante il medesimo procedimento, l'evento si sarebbe ugualmente verificato )( CAUSALITA' ADDIZIONAL E: quando l'evento deriva da azioni congiunte, tali che, se anche una venisse meno, non verrebbe meno l'evento, il procedimento mentale dovrebbe portare ad escludere il nesso di causalità � però il procedimento di eliminazione mentale va verificato rispetto al complesso dei fattori causali e non alle singole condotte )( secondo la dottrina per l'accertamento della responsabilità penale, la causalità non deve essere risolta in termini naturalistici, come propone la teoria condizionalistica, ma deve essere affrontata come problema di IMPUTAZIONE DI UN EVENTO: l'evento, che da un punto di vista puramente naturalistico, è riconducibile ad una condotta umana, non necessariamente deve essere imputato all'autore della condotta ai fini della responsabilità penale a correttivi della teoria: causalità adeguata; causalità umana; imputazione oggettiva del modello PRINCIPIO DI OFFENSIVITA' IN GIURISPRUDENZA un problema di legittimità si può porre solo in relazione ad un diverso profilo di offensività in astratto, ossia solo quando si prevedono norme incriminatrici che non tutelano i beni meritevoli di protezione o,spetta all'interprete applicare la norma solo laddove il fatto concreto sia offensivo del bene giuridico tutelato I PRINCIPIO DI OFFENSIVITA' OFFENSIVITA' IN ASTRATTO= necessità che costituiscano reato solo fatti offensivi di beni giuridici, perchè solo l'offesa ad interessi che i consociati ritengono meritevoli di tutela penale giustifica l'intervento della sanzione più pesante OFFENSIVITA' IN CONCRETO = necessità di offesa in concreto del bene giuridico di cui l'ordinamento disponga I non sempre un fatto tipico è anche offensivo del bene giuridico, perchè il legislatore non sempre è in grado di descrivere una fattispecie in modo tale che la realizzazione di un fatto concreto conforme alla fattispecie astratta sia sempre anche offensivo del bene giuridico a cui tutela è posta la fattispecie NON PUNIBILITA' DEL FATTO TIPICO IN CONCRETO NON OFFENSIVO DELL'.INTERESSE TUTELATO O,REATO IMPOSSIBILE PER INIDONEITA' DELL'.AZIONE �art. 49, comma 2 c.p. ��- - - - - - - - - - - - - ,__ CONCEZIONE REALISTICA DEL REATO i sostenitori della concezione realistica del reato riconoscono al principio di offensività in concreto rilievo costituzionale, infatti se la norma penale dovesse essere applicata anche a fatti che in concreto non offendono l'interesse a tutela del quale la norma è posta, la pena si ridurrebbe a punizione della mesa disobbedienza &_ CONCEZIONE STRUTTURALE DEL PRINCIPIO DI OFFENSIVITA': l'offensività costituisce un elemento del reato che si aggiunge agli elementi del fatto tipico --� TIPICITA' APPARENTE parte della dottrina ha criticato la concezione realistica del reato preferendo risolvere l'assenza di offesa in concreto al bene giuridico nei termini di assenza dello stesso fatto atipico, cioè riconoscendo una tipicità apparente &_ CONCEZIONE INTERPRETATIVA DEL PRINCIPIO DI OFFENSIVITA': l'offensività costituisce un criterio di interpretazione del fatto di reato PRINCIPIO DI IRRILEVANZA PENALE DEL FATTO )tfunzione deflattiva OFFESA DEL BENE GIURIDICO = entità graduale I l'offesa del bene giuridico è assicurata sia dalla LESIONE sia dalla MESSA IN PERICOLO del bene giuridico tutelato / REATI BAGATELLARI IN CONCRETO o IMPROPRI: scarsa significatività dell'offesa anche se l'interesse è ritenuto meritevole di tutela, per cui l'intervento del diritto penale può essere giustificato anche se è stato limitato in 2 settori o processo penale minorile: �art. 27 d.p.r n448/1988 Ogiudice di pace:Mart. 34 d.lgs. n 274/2000 REATI BAGATELLARI IN ASTRATTO o PROPRI scarsa significatività del bene offeso, per cui il diritto penale non interviene per mancanza di meritevolezza del bene da tutelare REATI DI DANNO: SE IL BENE GIURIDICO È, IN TUTTO O IN PARTE, PREGIUDICATO NELLA SUA CONSISTENZA REATI DI PERICOLO: SE È PRESENTE SOLO UNA PROBABILITÀ DI LESIONE DEL BENE GIURIDICO REATI DI PERICOLO IN CONCRETO o adeguamento a quella che i sociologi definiscono società di pericolo: proliferazione delle fonti di pericolo per i beni giuridici -- -- REATI DI PERICOLO IN ASTRATTO PERICOLO = giudizio di relazione tra una certa situazione ed un evento futuro dannoso da prevenire a non basta qualificare il pericolo in base ad un giudizio in termini di mera possibil�à di verificazione dell'evento futuro, ma si richiede una rilevante possibilità che tale evento si realizzi REATI DI PERICOLO: se è presente solo una probabilità di lesione del bene giuridico a adeguamento a quella che i sociologi definiscono società di pericolo: proliferazione delle fonti di pericolo per i beni giuridici / REATI DI PERICOLO IN CONCRETO: IL PERICOLO È ELEMENTO COSTITUTIVO ESPRESSO DI FATTISPECIE REATI DI PERICOLO IN ASTRATTO o PRESUNTO: IL PERICOLO NON COMPARE COME ELEMENTO COSTITUTIVO DI FATTISPECIE, MA COSTITUISCE LA RATIO DELLA NORMA Li::, non sollevano problemi di conformità al principio di offensività, perchè il bene è concretamente messo in pericolo; ma di detenminatezza in quanto la nozione di pericolo è vaga ACCERTAMENTO DEL PERICOLO IN CONCRETO a momento del giudizio= tempo nel quale deve essere compiuta la valutazione di probabilità dell'evento pregiudizievole a base del giudizio= elementi della s�uazione concreta dei quali il giudice deve tener conto per esprimere la prognosi a metro del giudizio= parametri che il giudice deve utilizzare nell'accertamento del pericolo I \ a il legislatore descrive un fatto che, ad una valutazione astratta, mette in pericolo il bene tutelato Li::, sollevano problemi di conformità al principio di offensività; ma non di determinatezza perchè il legislatore è più preciso ACCERTAMENTO CHE IL FATTO CONCRETO SIA CONFORME ALLA FATTISPECIE senza accertare che il fatto abbia messo in pericolo il bene tutelato + VERIFICA OFFENSIVITA' IN CONCRETO (secondo la giurisprudenza costituzionale) MOMENTO DEL GIUDIZIO BASE DEL GIUDIZIO la valutazione va sempre collocata ex ante secondo il GIUDIZIO DI PROGNOSI POSTUMA il giudice deve materialmente porsi al momento della situazione da qualificare in termini di pericolo e chiedersi se, allora appare probabile la verificazione dell'evento a non si può procedere ad una valutazione ex post perchè renderebbe impossibile il ricorso alla tecnica di anticipazione della tutela e perchè tenendo conto della mancata realizzazione dell'evento si escluderebbe il pericolo a GIUDIZIO A BASE PARZIALE: il giudice deve prendere in considerazione le condizioni di fatto conoscibili da una persona aweduta posta nelle medesime condizioni integrate da eventuali conoscenze specifiche che la stessa abbia (utilizzato spesso per l'accertamento del dolo o della colpa) CJ>GIUDIZIO A BASE TOTALE: il giudice deve prendere in considerazione la totalità delle circostanze del caso concreto presenti al momento del giudizio METRO DI GIUDIZIO CJ>LEGGI SCIENTIFICHE DI COPERTURA a REGOLE DI ESPERIENZA )( esistono settori dell'ordinamento refrattari alla tecnica da pericolo astratto, si tratta dei casi nei quali la FATTISPECIE PENALE ENTRA IN CONFLITTO CON LIBERTA' E DIRITTI DI RILEVANZA COSTITUZIONALE per queste situazioni il reato di pericolo astratto viene convertito in via interpretativa in reato di pericolo concreto a le libertà e i diritti di rilevanza costituzionale non possono essere ingiustificatamente sacrificate, ma possono essere compresse solo a condizione che sia in concreto messo in pericolo l'interesse a tutela del quale la norma è posta CONSENSO DELl.:AVENTE DIRITTO = manifestazione di volontà con la quale il titolare del diritto rinuncia alla tutela del proprio interesse tutelato dalla norma penale incriminatrice Qart. 50 I il consenso informato non opera come scriminante, in quanto l'attività medico-chirurgica si giustifica, per l'importante ruolo sociale rivestito; ma piuttosto come condizione di liceità dell'intervento medico EFFICACIA SCRIMINANTE DEL CONSENSO NEI REATI COLPOSI la posizione assunta dalla giurisprudenza contraria alla rilevanza del consenso è falsata dal presupposto di ritenere necessario che al consenso del titolare del bene corrisponda la volontà dell'autore del fatto di lederlo Ù' natura giuridica di causa di giustificazione: quando interviene in relazione ad un fatto tipico offensivo del bene giuridico, giustificandone la CONSENSO INFORMATO = consenso del lesione; in questo caso la tutela penale è autonoma rispetto alla libertà di disposizione del suo titolare Li' natura giuridica di elemento del fatto tipico (esplicito o implicito nella struttura della norma): quando esclude dall'inizio l'offesa all'interesse protetto paziente agli interventi medici, in cui a quest'ultimo vengono date tutte le informazioni sul tipo di trattamento e sugli effetti dello stesso affinchè possa essere pienamente esercitata la libertà di autodeterminazione in ordine alle proprie cure DEVONO ESSERE DIRITTI DISPONIBILI DISPONIBILIT.A: DEL BENE (criterio generale perchè il legislatore non li elenca): sono disponibili quei beni rimessi all'esclusivo interesse del singolo, che può disporne; sono invece indisponibili quei beni rispetto ai quali prevale l'interesse pubblico alla loro tutela Lf'beni disponibili: interessi patrimonialilsalvo che la libertà di disporne entri in conflitto con un prevalente interesse pubblico; integrità fisica I sono vietati gli atti di disposizione del proprio corpo quando cagionano una diminuzione permanente dell'integrità fisica o sono contrari all'ordine bubblico o al buoncostume; vita; libertà personale I limitate dalla dignità umana Li' beni indisponibili: l'ordine pubblico; la pubblica amministrazione; l'amministrazione della giustizia; la fede pubblica; la famiglia \ DEVONO SUSSISTERE LE CONDIZIONI PER LA VALIDA RINUNCIA ALLA TUTELA DEL DIRITTO CONDIZIONI DI VALIDIT.A: DEL CONSENSO Lf'il consenso non deve essere viziato da violenza o errore Li' il consenso può essere sottoposto a condizioni Ù' se la lesione del diritto è protratta nel tempo, il consenso dell'avente diritto espresso in un momento iniziale, deve essere presente per l'intero sviluppo della stessa Lf'il soggetto deve avere la capacità di consentire alla lesione del bene: laddove la legge non disponga nulla, è necessario che il giudice accerti, nel singolo caso concreto, se il soggetto aveva la capacità di comprendere il significato del proprio atto di disposizione, tenendo conto del grado di maturità del soggetto e del tipo di bene coinvolto & in caso di soggetti incapaci di intendere e di volere, il consenso può essere prestato dal legale rappresentante I salvo che si tratti di beni personalissimi &se esistono più titolari del bene, il consenso deve essere prestato da tutti Ù'il consenso può essere espresso o tacito (quando si manifesta attraverso atti concludenti) DIRITTO A RIFIUTARE LE CURE (libertà di autodeterminazione dal paziente) Li' la vita diventa un bene parzialmente disponibile, Ima solo nei limiti del legittimo esercizio della libertà di rifiutare le cure Ù'nei limiti in cui il paziente legittimamente rifiuta le cure, cessa la posizione di garanzia del medico, la cui condotta omissiva non rileva penalmente CASI WELBY E ENGLARO: casi in cui il medico, per rispettare la volontà del malato di rifiutare le cure, interviene con una condotta attiva ADEMPIMENTO DI UN DOVERE �art. 51 c.p. /\ NORMA GIURIDICA se l'attività è espressamente imposta, la norma che delinea il reato soccombe di fronte alla disposizione che stabilisce l'attività doverosa in quanto norme generale che è derogata da norma speciale ORDINE DELl.'.AUTORITA' c7se l'ordine è ordine legittimo (se l'ordinamento consente al soggetto di imporre ai soggetti gerarchicamente subordinati determinati comportamenti astrattamente configurabili come reato) chi lo esegue e, a titolo di concorso, anche chi lo impartisce, non risponde del fatto commesso c7se l'ordine è illegittimo vengono chiamati a rispondere del reato sia il superiore gerarchico, perché con l'ordine ha istigato ad una commissione di reato, sia l'esecutore, perché avrebbe potuto rifiutare l'esecuzione; l'errore sull'esistenza delle cause di giustificazione è l'unica possibilità dell'esecutore di sottrarsi I non è punibile chi esegue un ordine illegittimo vincolante (cioè se la legge non gli consente alcun sindacato sulla legittimità dell'ordine) ma esclusivamente il soggetto sovraordinato )( va sempre rifiutata l'esecuzione di un ordine manifestamente criminoso F ESERCIZIO DI UN DIRITTO: la condotta giustificabile è solo quella corrispondente al DIRITTO o alla FACOLTA' LEGITTIMA e non può allargarsi a condotte strumentali all'esercizio del diritto a in molti casi occorre identificare i limiti entro cui un diritto, pur proclamato in generale, deve essere esercitato, ciò comporta talvolta la ricerca di un punto di equilibrio tra diritti in conflitto �art. 51 c.p. OFFENDICULA= forme di difesa passiva devono essere ricompresi nell'ambito di applicazione della scriminante della legittima difesa alla luce del principio di proporzione o della necessità SE 1.'.AGGREDITO FA USO DI UN'ARMA DEVE ESSERNE IL LEGITTIMO DETENTORE CHI REAGISCE A DIFESA DI SE STESSO O DI ALTRI DEVE ESSERE LEGITTIMAMENTE PRESENTE NEL DOMICILIO LA DIFESA DEVE ESSERE FINALIZZATA A DIFENDERE LA PROPRIA O l.'.ALTRUI INCOLUMITA' oppure I BENI PROPRI O ALTRUI, QUANDO NON VI E' DESISTENZA E VI E' PERICOLO DI AGGRESSIONE a attualità dell'offesa a necessità dell'uso dell'arma come mezzo di offesa della incolumità o dei beni dell'aggressore IL PERICOLO DEVE ESSERE ATTUALE: l'offesa deve essere in corso di attuazione o quanto meno imminente aperchè se l'offesa si è pienamente concretizzata o il rischio non sussiste più, ammettere la commissione di un reato contro l'aggressore diventerebbe autorizzazione della vendetta aperchè se il pericolo è proiettato in un futuro chi teme l'aggressione ha la possibilità di richiedere l'intervento degli organi pubblici predisposti alla tutela dei consociati IL PERICOLO DEVE INVESTIRE UN DIRITTO PROPRIO O ALTRUI adiritto soggettivo a situazioni giuridiche soggettive diverse dal diritto a interessi legittimi - -- / LEGITTIMA DIFESA DOMICILIARE (2006) Nel 2006 il legislatore ha deciso di intervenire introducendo la legittima difesa "allargata" !.'.intento era quello di mettere al riparo da un'incriminazione chi si fosse difeso contro un'aggressione all'interno della propria abitazione �art. 52, comma 2 c.p. LEGITTIMA DIFESA ail pericolo può anche non provenire da un essere umano a la reazione è autorizzata anche se il pericolo è prevedibile a occorre valutare la situazione nella sua evoluzione dinamica �art. 52, comma 1 I !.'.OFFESA DEVE ESSERE INGIUSTA: l'offesa non deve essere autorizzata o imposta dall'ordinamento a l'ingiustizia va valutata in termini obiettivi e quindi a prescindere dalla buona fede dell'aggressore (non occorrono dolo o colpa) aè irrilevante l'incapacità di intendere e di volere del soggetto che crea il pericolo LA REAZIONE DEVE ESSERE PROPORZIONATA (presunzione) LA REAZIONE DEVE ESSERE PROPORZIONATA a il rapporto di proporzione deve essere instaurato tra il bene aggredito e quello pregiudicato dalla reazione (non è sempre agevole la comparazione degli interessi in conflitto quando si è di fronte s beni eterogenei) a la proporzione è un rapporto che deve essere effettuato nel momento in cui l'aggredito percepisce il pericolo, quindi non è lecito lasciare crescere artificiosamente il pericolo per reagire con modalità maggiormente lesive a l'offesa giustificata dalla legittima difesa, conforme al diritto, può diventare ingiusta, in caso di eccesso rispetto ai limiti posti all'intervento, in un momento successivo LA DIFESA DEVE ESSERE NECESSARIA: se è possibile sottrarsi al pericolo senza alcun rischio con modalità diverse dalla commissione del reato nei confronti dell'aggressore deve essere privilegiata tale scelta a non è giustificata la ricerca dello scontro con l'aggressore: l'aggredito deve potersi sottrarre all'aggressione efficacemente e senza rischio alcuno, solo se la fuga è pericolosa l'aggredito è legittimato a colpire l'aggressore per neutralizzarlo CONCEZIONE PSICOLOGICA COLPEVOLEZZA= RELAZIONE DI TIPO PSICOLOGICO TRA FATTO E AUTORE � idea di colpevolezza per il fatto � corrispondenza della maggiore severità con la quale sono colpiti i fatti dolosi rispetto a quelli colposi X colpa incosciente non ricondotta al dolo e alla colpa con previsione )( inutilità esclusione dei motivi a delinquere del reo dalla colpevolezza CONCEZIONE NORMATIVA COLPEVOLEZZA= GIUDIZIO DI RIMPROVERABILITA' PER IL FATTO � consente di graduare la colpevolezza anche in relazione ai motivi che hanno spinto il reo a delinquere (dolo)o che ne hanno provocato, sia consciamente che senza previsione, le violazione delle regole cautelari (colpa) / PRINCIPIO DI COLPEVOLEZZA Cr il principio di colpevolezza ha un ruolo fondamentale in materia penale, sia nel selezionare i fatti da incriminare che nel descrivere gli elementi costitutivi, tanto che alcuni dei progetti di riforma hanno proposto di introdurlo all'inizio del codice, a fianco del principio di legalità / RICONDUCIBILITA' SOGGETTIVA: impedisce di punire un soggetto per un fatto altrui I X COLPA D'AUTORE = colpa per il carattere, cioè per l'incapacità a controllare le pulsioni aggressive, e per la condotta di vità Cr il principio di colpevolezza impedisce di attribuire rilevanza all'atteggiamento interiore del reo, evitando interferenze tra diritto penale e morale RIMPROVERABILITA' DEL FATTO: il soggetto viene punito solo quando agisce con dolo o colpa RESPONSABILITA' OGGETTIVA= responsabilità che si accontentano della mera derivazione causale del fatto dell'agente, prescindendo la qualsiasi indagine sulla violazione (dolo) o quantomeno sulla prevedibilità (colpa) degli elementi costitutivi della fattispecie incriminatrice EVOLUZIONE DEL PRINCIPIO DI COLPEVOLEZZA NELLA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE L'.idea di colpevolezza è strettamente legata alle funzioni che, nelle diverse epoche, si sono attribuite alla pena I FUNZIONE RETRIBUTIVA colpevolezza = strumento per la commisurazione della pena (pena = corrispettivo della colpevolezza) I FUNZIONE PREVENTIVA colpevolezza = limite del concreto disvalore del fatto (le esigenze di prevenzione dovranno sempre essere bilanciate con il divieto di infliggere una sanzione che non sia proporzionata al rimprovero che si può muovere al colpevole) I FUNZIONE RIEDUCATIVA colpevolezza = necessità di rieducazione, di riorientamento del soggetto verso il rispetto dei beni e degli interessi fondamentali del vivere civile (colui al quale non si può rimproverare di aver commesso un fatto non ha nessun bisogno di essere rieducato) INECUSABILITA' DELL'.IGNORANZA DELLA LEGGE: la corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittimo l'art. 5 c.p. nella parte in cui non prevedeva l'efficacia scusante dell'ignoranza inevitabile e ha affermato la necessità quanto meno della colpa con riferimento agli elementi più significativi della fattispecie incriminatrice FURTO D'USO: la corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittimo l'art. 626 c.p. nella parte in cui non attribuisce rilievo alla impossibilità da parte del colpevole, dovuta a caso fortuito o a forza maggiore, de restituire la cosa sottratta immediatamente dopo l'uso e ha affermato che è indispensabile che tutti e ciascuno degli elementi che concorrono a contrassegnare il disvalore della fattispecie siano soggettivamente collegati all'agente / FONDAMENTO COSTITUZIONALE Per fondare il principio di colpevolezza su uno degli articoli della costituzione, in assenza di una previsione esplicita, la corte costituzionale ha elaborato un complesso ragionamento attraverso due sentenze del 1988 / LA RESPONSABILITA' PENALE E' PERSONALE �art. 27, comma 1 Cost. FINALITA' RIEDUCATIVA DELLA PENA (gart. 27, comma 3 Cost. COLPA DOLO CONOSCIBILITA' DELLA LEGGE ELEMENTI POSITIVI - I IMP UTABILITA' 'I a secondo la dottrina prevalente: imputabilità = condizione dell'autore che rende possibile la rimproverabilità del fatto a ma secondo altri autori imputabilità = capacità di essere sottoposto a pena, cioè condizione personale del reo COL PEVOLEZZA ELEMENTI NEGATIVI I SCUSANTI = CAUSE SOGGETTIVE DI ESCLUSIONE DELLA COLPEVOLEZZA non punire quando non si può rimproverare il soggetto, perchè non era esigibile, nel caso concreto, un comportamento conforme al precetto penale &falsa testimonianza a provocazione &stato di necessità a soccorso di necessità + giusta causa di inosservanza dell'ordine del questore di allontanamento dello straniero dal territorio dello stato PRINCIPIO DI INESIGIBILITA' ma il giudice non può decidere, al di fuori dei casi tassativamente indicati dalla legge, di non punire per difetto di colpevolezza, tutte le volte che si ritenga non esigibile il rispetto del principio penale PROBLEMI DI ACCERTAMENTO DEL DOLO come qualsiasi altro elemento del fatto tipico, anche il dolo deve essere provato con un grado di certezza che superi ogni ragionevole dubbio, ma trattandosi di un processo psicologico interno al soggetto, la prova riveste particolare delicatezza I MASSIME DI ESPERIENZA fondate su "ciò che accade più spesso" a ogni massima può essere sempre smentita da una diversa massima più adeguata ed aderente al caso concreto a nell'utilizzo delle massime di esperienza il giudice deve sempre collegare la regola probatoria utilizzata al caso concreto / nei REATI A FORMA LIBERA il momento volitivo del dolo deve investire l'ultimo atto, tra quelli che causano l'evento che sia sotto il dominio diretto dell'agente ACCERTAMENTO PRESENZA DEL DOLO I IL DOLO DEVE ESSERE CONCOMITANTE ALLA CONDOTTA: il momento nel quale valutare la presenza del dolo è la condotta, o meglio il momento nel quale l'agente compie l'ultimo atto di dominio sullo svolgimento del fatto X DOLO ANTECEDENTE X DOLO SUSSEGUENTE X DOLUS GENERALIS = sitazione nella quale l'agente si rappresenta e vuole l'evento naturalistico, ma in termini astratti e generici, senza che l'atteggiamento psicologico sia specificatamente rivolto a tutti gli elementi concreti del fatto storico nei REATI A FORMA VINCOLATA occorre che l'agente voglia proprio la particolare modalità del fatto descritta dalla fattispecie incriminatrice ► ACCERTAMENTO INTENSITA' DEL DOLO l'intensità del dolo è uno degli elementi del quale il giudice deve tener conto, per graduare la pena tra il minimo e il massimo previsti a livello edittale a elementi di maggiore intensità: elevato grado di certezza della rappresentazione del fatto + spiccata coscienza dell'offesa all'interesse tutelato &elementi di minore gravità: dubbio su alcuno degli elementi costitutivi del fatto+ mancanza della consapevolezza di offendere un interesse I rJ dolo intenzionale W dolo diretto W dolo eventuale protetto \ rJ dolo di proposito W dolo d'impeto nei REATI OMISSIVI la volontà dell'agente attiene alla decisione consapevole di non compiere l'azione doverosa, cioè di non adempiere all'obbligo giuridico di agire COLPA = CAUSAZIONE DI UN FATTO VIETATO DALLA LEGGE PENALE PER VIOLAZIONE DI REGOLE CAUTELARI, CODIFICATE O MENO = forma di imputazione soggettiva meno grave del dolo a progressivo e vertiginoso aumento dei delitti colposi, dalla metà del secolo scorso, in prevalenza con riferimento alla tutela della vita, integrità fisica e salute dei cittadini perché sono aumentate le attività pericolose, lecite e consentite che costituiscono il terreno principale nel quale si annidano i rischi di commissione di fatti colposi a affermazione studio della colpa PER I DELITTI LA PUNIBILITA' A TITOLO DI COLPA NECESSITA DI UN'ESPLICITA PREVISIONE NORMATIVA, IN ASSENZA DELLA QUALE IL FATTO POTRA' ESSERE SANZIONATO SOLO SE COMMESSO CON DOLO !!!I art. 42 c.p. a DELITTO COLPOSO: quando l'evento, anche se preveduto, non è voluto dall'agente e si verifica a causa di negligenza, imprudenza, imperizia o per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline !!!I art. 43 c.p. la definizione è del tutto insufficiente a descrivere il contenuto reale dell'imputazione colposa, infatti deve essere integrata da quelle norme che, in materia di errore di fatto (art. 43 c.p.) o in materia di cause di giustificazione (art. 55 e 59 c.p.), consentono di affermare che la definizione di colpa deve abbracciare tutti gli elementi r.o�tit11tivi rlP.I fatto tinir.o STRUTTURA DELLA COLPA ---- ELEMENTO NEG ATIVO MANCANZA DI VOLONTA' DEL FATTO / COLPA COSCIENTE o CON PREVISIONE INOSSERVANZA DI REGOLE CAUTELARI a COLPA PER ASSUNZIONE a COLPA PER MANCATO DOVERE DI INFORMAZIONE a COLPA IN ELIGENDO a COLPA IN VIGILANDO / COLPA INCOSCIENTE EVITABILITA' DELL'.EVENTO COLPA GENERICA COLPA SPECIFICA - ELEMENTI POSITIVO / ELEMENTO OGGETTIVI PREVEDIBILITA' DELL'.EVENTO ELEMENTI SOGGETTIVI DOPPIA MISURA DELLA COLPA ESIGIBILITA' DEL COMPORTAMENTO RISPETTOSO DELLE REGOLE DI DILIGENZA ELEMENTI POSITIVO INOSSERVANZA DI REGOLE CAUTELARI il contenuto delle regole cautelari è vario; cioè non sempre è possibile ricondurre la responsabilità colposa al mero dovere di attuare una o più misure cautelari: a COLPA PER ASSUNZIONE: quando il soggetto assume un compito che non è in grado di portare a termine, senza esporre a rischio l'incolumità altrui a COLPA PER MANCATO DOVERE DI INFORMAZIONE: quando il soggetto non si informa aCOLPA IN EUGENDO: quando il soggetto non individua debitamente coloro cui affidare un certo compito a COLPA IN VIGILANDO: quando il soggetto non controlla l'operato di coloro che sono ELEMENTI OGGETTIVI / \� PREVEDI BIUTA' DELL'.EVENTO \ EVITABIUTA' DELl.'.EVENTO = CAUSALITA' DELLA COLPA, NESSO DI DERIVAZIONE TRA COLPA ED EVENTO & nelle vicende nelle quali l'evento in concreto sia una conseguenza dell'esposizione ad un fattore di rischio dei quali, al momento della condotta, si conosceva la pericolosità solo con riferimento a malattie diverse da quelle poi manifestatesi; si ritiene sufficiente per la responsabilità colposa la conoscenza della potenzialità letale della sostanza (anche se il legislatore non aveva preveduto una disciplina specifica) i"'""; ,11, '"' ,;gnao,a COLPA GENERICA: se si tratta di violazione di norme di prudenza, perizia e attenzioni non scritte, ma derivanti da fonti sociali, delle quali l'ordinamento pretende il rispetto da parte di tutti i cittadini; da cui deriva un atteggiamento negligente ( =comportamento distratto, dovuto a \ pigrizia o insensibilità), imprudente (=comportamento che non vede o non tiene nel debito conto il pericolo che si profila all'orizzonte) o imperito (=comportamento di chi agisce senza capacità e preparazione adeguate in situazioni che le richiedono) COLPA SPECIFICA: se si tratta di violazione di regole cautelari, individuate e scritte in una legge, un regolamento, un ordine o una disciplina & la violazione della regola cautelare scritta non è sufficiente a determinare la responsabilità colposa, ma deve corrispondere alla finalità della regola stessa ELEMENTI SOGGETTIVI I DOPPIA MISURA DELLA COLPA (ricvaato per via interpretativa) = ESIGIBILITA' DEL RISPETTO DELLE REGOLE CAUTELARI NEL CASO CONCRETO ESIGI BIUTA' DEL COMPORTAMENTO RISPETTOSO DELLE REGOLE DI DILIGENZA = possibilità di esigere, nel caso concreto, che l'agente rispetti le regole cautelar i che avrebbero evitato il realizzarsi dell'evento a deficit di natura fisici, psichici o di socializzazione possono rendere, in concreto, non esigibile il rispetto della regola di diligenza ELEMENTO NEGATIVO I MANCANZA DI VOLONTA' DEL FATTO (elemento che consente di distinguere tra colpa e dolo) a riguarda qualsiasi elemento del fatto tipico a l'agente può prevedere l'evento, ma se manca la volontà si tratta comunque di reato colposo - COLPA COSCIENTE o CON PREVISIONE: quando il soggetto agente si rappresenta come possibile la verificazione del fatto tipico, ma esclude che si verificherà facendo leva sulle sue, reali e provate, capacità ed abilità o su altri elementi concreti del fatto tipico (rappresentazione negativa) COLPA INCOSCIENTE: quando il soggetto agente non si rappresenta come possibile la verificazione del fatto tipico I ERRORE= FALSATA PERCEZIONE IGNORANZA (equiparata all'errore) = MANCANZA ASSOLUTA DI CONOSCENZA che porta alla medesima erronea percezione della realtà materiale e della disciplina giuridica penale e extrapenale # DUBBIO: ininfluente ai fini di escludere il dolo, sia rispetto agli elementi di fatto che di diritto - REATO PUTATIVO = erronea rappresentazione della presunta commissione di un fatto di reato l!!!lart. 49 c.p. (disciplina inutile) o,PER ERRORE SUL FATTO O,PER ERRORE SUL DIRITTO o,PER ERRORE SULLA LEGGE PENALE O,PER PRESENZA DI UNA CAUSA DI GIUSTIFICAZIONE ERRORE SUL FATTO = ERRORE SU UNO DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA FATTISPECIE DELITTUOSA fRRORE DI FATTO SUL::::/ / ERRORE SUL FATTO DOVUTO AD ERRORE SU LEGGE EXTRAPENALE ERRORE SULLE NORME PENALI IN BIANCO secondo alcuni: sempre errore sulla legge extra penale secondo altri: o,errore sulla legge extra penale quando il precetto penale è sufficientemente individuato dalla fattispecie incriminatrice o,errore su precetto quando il precetto penale è significativamente descritto dalla norma extrapenale richiamata dalla norma penale in bianco ERRORE DETERMINATO DA ALTRUI INGANNO ERRORE SUGLI ELEMENTI SPECIALIZZANTI O DIFFERENZIALI TRA FATTISPECIE INCRIMINATRICI ERRORE SUL DIRITTO = ERRORE DI INTERPRETAZIONE DI UNA NORMA PENALE IGNORANZA (equiparata all'errore) = MANCANZA ASSOLUTA DI CONOSCENZA che porta alla medesima erronea percezione della realtà materiale e della disciplina giuridica penale e extrapenale delitti contro la fede pubblica delitto di calunnia \ ERRORE DETERMINATO DA ALTRUI INGANNO= ERRORE SUL FATTO, FRUTTO DELL'.INGANNO DI UNA TERZA PERSONA e;,autore del fatto: �art. 47 c.p. lse gli si può rimproverare di non aver utilizzato tutta la diligenza che l'ordinamento impone ai soggetti che svolgono quel tipo di attività, risponderà del fatto a titolo di colpa, sempre che tale imputazione soggettiva si aprevista per quel delitto e;,terza persona: �art. 48 c.p. se l'agente ignora, per errore, l'esistenza di un elemento della fattispecie concreta che rende diversa e più grave l'ipotesi delittuosa deve applicarsi l'ipotesi meno grave I ERRORE SUGLI ELEMENTI SPECIALIZZANTI O DIFFERENZIALI TRA FATTISPECIE INCRIMINATRICI / ERRORE SUL FATTO = ERRORE SU UNO DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA FATTISPECIE DELITTUOSA ERRORE DI FATTO SUL FATTO = ERRORE DI PERCEZIONE DELLA REALTA' ERRORE SUL FATTO DOVUTO AD ERRORE SU LEGGE EXTRAPENALE = ERRORE DI - �art. 47, comma 1 c.p. e;,eslusione punibilità a titolo di dolo (non di colpa): l'agente non viene punito perchè l'errore, consistente in una falsa rappresentazione della realtà, incide sul processo di formazione della volontà ed esclude il dolo INTERPRETAZIONE DI UNA NORMA - I in presenza si errore sul fatto, il giudice: a esclude la punibilità a titolo di dolo e;,accerta che l'errore sia dovuto per colpa o non (cioè se, utilizzando la diligenza che l'ordinamento pretende da coloro che svolgono quel tipo di attività, l'agente avrebbe potuto e dopvuto prevedere l'evento) e;,veriflca se il delitto è punito anche a titolo di colpa EXTRAPENALE �art. 47, comma 3 c.p. I LEGGE EXTRAPENALE a diritto civile a diritto amministrativo a legge penale diversa dalla fattispecie incriminatrice l'errore può riguardare sia gli elementi normativi della fattispecie incriminatrice sia quelli di natura normativa etico-sociale se l'agente ignora, per errore, l'esistenza di un elemento della fattispecie concreta che rende diversa e meno grave l'ipotesi delittuosa deve applicarsi l'a disciplina del reato putuativo se l'agente crede, per errore, che nella situazione concreta sia integrato un elemento che degrada la punibilità, che, cioè porterebbe a realizzare una meno grave fattispecie di reato, deve applicarsi la disciplina dell'erronea supposizione di una causa di esclusione della pena -f:. IGNORANZA DELLA LEGGE PENALE l'agente viene punito, I salvo l'ignoranza abbia carattere inevitabile mli art 5 c. p. & qualsiasi norma giuridica non penale, che sia richiamata, anche solo indirettamente, dalla fattispecie incriminatrice, viene da questa incorporata e pertanto l'eventuale errore su di essa non si scusa mai, risolvendosi in un errore sulla legge penale I interpretatio abrogans dell'art. 47 c.p. a eslusione punibilità a titolo di dolo (non di colpa): l'agente non viene punito perchè l'errore, frutto di una non corretta interpretazione, incide sul processo di formazione della volontà ed esclude il dolo a deroga all'art. 5 c.p. ERRORE SUL DIRITTO = ERRORE DI INTERPRETAZIONE DI UNA NORMA PENALE IGNORANZA (equiparata all'errore) = MANCANZA ASSOLUTA DI CONOSCENZA che porta alla medesima erronea percezione della realtà materiale e della disciplina giuridica penale e extrapenale -:f:. DUBBIO: ininfluente ai fini di escludere il dolo I sia rispetto agli elementi di fatto che di diritto I PRESUNZIONE DI CONOSCENZA fdart. 5 c.p. IINEVITABILITA' DELl.'.ERRORE o IGNIRANZA )( CONOSCENZA EVITABILE&CONOSCIBILITA' - DELLA LEGGE PENALE: obbligo di conoscere la legge penale in virtù della sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale I BUONA FEDE NELLE CONTRAVVENZIONI (per quelle fattispecie delle quali non può essere avvertito da chiunque, in qualsiasi cultura e con riferimento ad ogni epoca, il disvalore penale)= atteggiamento psicologico in virtù del quale il soggetto agente ha violato la norma penale, ma con la verosimile e non rimproverabile colpevolezza di agire in modo lecito CRITERI DI VALUTAZIONE DELL'.INEVITABILITA' DELL'.IGNORANZA DELLA NORMA PENALE ['.jCRITERI OGGETTIVI PURI: quando la conoscenza della norma penale impossibile per tutti i consociati ['.jCRITERI MISTI= assicurazioni erronee di persone istituzionalemente destinate a giudicare c'.J'CRITERI SOGGETTIVI (solo per reati di pura creazione legislativa in cui il soggetto abbia un'assoluta carenza di socializzazione): prendono in considerazione solo ed esclusivamente le caratteristiche dell'agente � ABERRATIO DELICTI = ERRORE CHE COMPORTA LA REALIZZAZIONE DI UN EVENTO DIVERSO DA QUELLO VOLUTO �art. 83 c.p. ala causa dell'errore non va ricercata in un difetto di percezione della realtà ail reato diverso può sostituirsi a quello voluto oppure aggiungersi ad esso ail soggetto risponde per colpa per l'evento non voluto, sempre che il fatto sia previsto dalla legge come delitto colposo a ABERRATIO BILESIVA: si tratta di un concorso formale di reati, uno di natura dolosa ed uno di natura colposa sentenza n 364 del 1988 I rilettura costituzionalemente orientata: l'aberratio delicti viene punito a titolo di COLPA, non si tratta solo di una modalità di disciplina, ma di un effettivo titolo di responsabilità ainterpretatio abrogans (non risolvibile) REATO ABERRANTE (J'ERRORE INABILITAI= errore che si profila durante l'esecuzione di un reato I � ABERRATIO ICTUS= ERRORE CHE NON COMPORTA LA REALIZZAZIONE DI UN EVENTO DIVERSO DA QUELLO VOLUTO, MA COMPORTA LA DIVERGENZA TRA VITTIMA REALE E DESIGNATA & il reato realizzato è effettivamente quello che il reo voleva commettere, ma la vittima ha un'identità diversa �art. 82 c.p. u" la divergenza tra vittima reale e designata discende da un errore nell'esecuzione u" l'agente risponde come se si trattasse di reato doloso f. ERROR IN PERSONAM �art. 60 c.p. &, la divergenza tra vittima reale e designata discende da un difetto di rappresentazione sentenza n 364 del 1988 I rilettura costituzionalemente orientata: il reato deve considerarsi sostanzialmente COLPOSO MA VIEN PUNITO CON LE PENE DEL DELITTO DOLOSO X l'identità della vittima di un reato non è elemento costitutivo della fattispecie e pertanto non rientra nell'oggetto del dolo: l'irrilevanza dell'identità della vittima vale anche per l'errar in personam I salvo per le ipotesi previste dall'art. 60 c.p. � estensione alle ipotesi di aberratio ictus della disciplina dell'art. 60 c.p. ['.J'ABERRATIO ICTUS BIOFFENSIVA (se l'autore del fatto realizza il reato voluto nei confronti della vittima designata ma concretizza altresì un delitto, identico per titolo, nei confronti di un altro soggetto): applicazione della pena per il delitto doloso aumentata fino alla metà per il delitto colposo immediatamente collegato I applicazione limitata ai casi in cui l'evento ulteriore è addebitabile per colpa XABERRATIO CAUSAE: QUANDO IL SOGGETTO VUOLE REALIZZARE UN DETERMINATO EVENTO ED EFFETTIVAMENTE LO CAGIONA MA ALLTRAVERSO UN ITER CAUSALE DIVERSO DA QUELLO IMMAGINATO apoichè le norme incriminatrici, di regola, non tipicizzano l'itinerario causale che determina l'evento si ritiene che questa forma di errore non incida sull'elemento soggettivo e quindi la responsabilità sia dolosa ?quando l'autore del fatto cagiona effettivamente l'evento che voleva cagionare ma attraverso una successione di condotte, di cui solo l'ultima determina realmente l'evento finale ma quando è posta in essere il reo è convinto di aver già cagionato l'evento con la condotta precedente: alcune volte si è preferito separare la valutazione dell'evendo, rawisando dolo per una parte e colpa per l'altra; altre volte si è preferito il solo dolo REATI COMMESSI A MEZZO STAMPA NON PERIODICA f!;llart. 57-bis c.p. a, responsabilità sussidiaria o a cascata a l'editore è chiamato a rispondere se l'autore della pubblicazione rimane ignoto o risulta non imputabile a,lo stampatore è chiamato a rispondere se omette di indicare l'editore o se quest'ultimo non è imputabile infine interviene il legislatore costruendo un modello di responsabilità analogo all'art. 57 c.p. ma molto più limitato successivamente la corte costituzionale interviene con una declatoria di maggior pericolosità dei giornali rispetto alle trasmissioni via etere e quindi afferma una equiparazione a ribasso per i mezzi radiotelevisivi dapprima si è sollecitata la corte costituzionale ad intervenire per sanare le disparità di trattamento tra direttore di un giornale e direttore di un telegiornale, ma la corte non è intervenuta I REATI COMMESSI COL MEZZO RADIOTELEVISIVO ' REATI COMMESSI A MEZZO STAMPA �art. 57 c.p. I dapprima si trattava di una responsabilità oggettiva. in quanto il direttore responsabile era chiamato a rispondere con le pene del reato commesso e da lui non impedito, automaticamente, senza alcuna indagine una volta intervenuto il legislatore diventa una figura di reato di agevolazione colposa di un delitto doloso commesso da altri e non impedito dal soggetto garante della conformità alla legge del contenuto del periodico )( secondo un autorevole dottrina dietro lo schermo della colpa si cela la responsabilità oggettiva occulta, per la non delegabilità a terzi dei compiti di controllo attribuiti al solo direttore responsabile INAPPLICABILITA' Al PERIODICI ONLINE una parte della giurisprudenza si è diretta verso un'interpretazione creativa, volta ad applicare sui periodici online la disciplina, ma è intervenuta la corte di cassazione contestando questa ipotesi I se viene commesso un reato doloso, la responsabilità penale riguarda l'autore del messaggio online ed il direttore può rispondere penalmente solo se si dimostra che è l'autore del fatto o che è concorrente doloso nel medesimo; mentre la responsabilità per colpa è limitata ai rari casi di reati puniti a titolo colposo CONDIZIONI OBIETTIVE DI PUNIBILITA': QUANDO PER LA PUNIBILITA' DEL REATO LA LEGGE RICHIEDE IL VERIFICARSI DI UNA CONDIZIONE (naturalistica o giuridica), IL COLPEVOLE RISPONDE ANCHE SE L'.EVENTO, DA CUI DIPENDE IL VERIFICARSI DELLA STESSA, NON E' DA LUI VOLUTO a CONDIZIONI ESTRINSECHE: elementi che comportano una progressione dell'offesa all'interesse protetto a CONDIZIONI INTRINSECHE (sono elementi essenziali del reato e non condizioni obiettive di punibilità): estranee all'offesa e al disvalore del fatto costituente reato e rappresentano la volontà del legislatore di subordinare la punibilità di un fatto, già lesivo del bene tutelato, a valutazioni di opportunità �art. 44 c.p. f. CONDIZIONI DI PROCEDI BIUTA'= ipotesi non tipiche di istanze di opportunità di punibilità rimesse ad una valutazione di terzi interessati, titolari di un potere discrezionale di rimuovere o meno un ostacolo al'esercizio obbligatorio dell'azione penale & le condizioni di procedibilità non incidono sulla punibilità ma sulla conoscibilità del fatto da parte del giudice & la disciplina della prescrizione, la formazione del giudicato, il risarcimento del danno non patrimoniale CRITERI DI IDENTIFICAZIONE la distinzione delle condizioni obiettive di punibilità rispetto agli elementi essenziali del reato è rilevante ai fini dell'esclusione della colpevolezza + individuazione del tempo di prescrizione del reato, profili di successione di leggi nel tempo, luogo del delitto, risarcimento, configurabilità del tentativo a elaborazione di diversi criteri che, in astratto, potrebbero essere utilizzati per identificare una condizione obiettiva del reato / CRITERI FORMALI / ' presenza locuzioni del tipo "se dal fatto deriva" e "qualora si verifichi" \ CRITERIO SOSTANZIALE: sono condizioni obiettive di punibilità l'elemento ulteriore rispetto al disvalore del fatto che indica una mera opportunità dell'intervento penale non sono condizioni obiettive di punibilità gli eventi legati da un rapporto di causalità materiale con la condotta MINORE ETA' il diritto penale deve rispettare il principio di legalità, di indicazione e di termini tassativi e precisi, quindi non potrebbe tener conto della diversa declinazione dei processi di maturazione di ciascuno Ci' al di sotto dei 14 anni: presunzione assoluta ed invincibile di non punibilità !!!I art 97 c.p. Ci' tra 14 e 18 anni (infradiciottenne): il giudice deve valutare caso per caso la capacità di intendere e di volere di chi compie il reato �art. 98 c.p. CJ'al di sopra dei 18 anni: presunzione assoluta ed invincibile di punibilità I la capacità di intendere e volere può essere esclusa solo dalla presenza di un'altra e diversa tra le cause indicate dal vigente ordinamento penale VIZIO DI MENTE ■ nel concetto di infermità di mente può essere compreso anche lo stato patologico di tipo fisico, al contrario dell'infermità psichica ■l'infermità può anche non essere permanente , ma deve essere abbastanza duratura da essere considerata patologica Ci' chi si trova, per infermità mentale, in uno stato di mente tale da escludere la sua capacità di intendere e volere non è imputabile �art. 88 c.p. Ci' chi si trova, per seminfermità mentale, in uno stato di mente tale da non escludere del tutto la sua capacità di intendere e volere, deve rispondere del reato commesso ma la pena è diminuita ACCERTAMENTO: VALUTAZIONE SUL PROCESSO DI MATURAZIONE DELIJNFRADICIOTTENNE il giudice deve interrogarsi sul conseguimento di quel grado di maturità sufficiente per comprendere le conseguenze dei propri comportamenti e per riuscire a superare i condizionamenti ad agire che, nei minori di età sono evidentemente più rilevanti che per gli adulti + intervento di uno o più periti con competenze psicologiche, pedagogiche ... Ci' quanto più ci si awicina alla soglia dei 18 anni, tanto più eccezionale diventa il giudizio di non impunibilità del minore & per i minori ancor più che per i maggiorenni, il giudizio sull'imputabilità deve essere svolto con stretto riferimento al reato commesso, dal momento che fatti che offendono la vita, l'integrità fisica, la libertà.. nella maggior parte dei casi saranno considerati punibili ACCERTAMENTO il giudice deve accertare che il vizio di mente sia presente al momento del fatto e che abbia causalmente influito sulla commissione del reato, alla quale il reato deve essere stato determinato proprio a causa del vizio di mente I nel concetto di vizio di mente rientrano solamente le malattie mentali a base organica con esclusione di qualsiasi altro disturbo mentale nel concetto di vizio di mente rientrano anche situazioni diverse dalle tradizionali malattie (schizzofrenia, delirio, paranoie), quando escludono o diminuiscono la capacità di intendere e volere nel 2005 è intervenuta la corte di cassazione con una fondamentale sentenza in cui sono indicate le ipotesi che non escludono l'imputabilità: Ci' il vizio del gioco di azzardo; CJ'il mero dato anagrafico dell'età avanzata e la presenza di momentanei deficit mnemonici; Ci' la pedofilia; CJ'Stati emotivi e passionali !!!!art. 90 c.p. APPLICAZIONE SANZIONE Ci' se il minore al di sotto dei 14 anni o infradiciottenne, ma ritenuto in concreto incapace di intendere e di volere non è imputabile non può essere sottoposto a pena; ma se è socialmente pericoloso può essere sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata o del rifaormatorio giudiziale CJ'Se il minore infradiciottenne viene ritenuto imputabile potrà essere sottoposto a pena diminuita, però, sino ad un terzo APPLICAZIONE SANZIONE Ci' se la capacità di intendere o di volere è del tutto esclusa, il soggetto non può essere punito, ma se socialmente pericoloso può essere sottoposto a misura di sicurezza CJ'la seminfermità di mente costituisce una circostanza attenuante per cui può portare all'applicazione della pena diminuita; inoltre se socialmente per i coloso, dopo aver scontato la pena, il semiimputabile può essere sottoposto a misura di sicurezza UBRIACHEZZA INVOLONTARIA (ubriachezza o intossicazione da sostanze stupefacenti incolpevole)= ubriachezza dovuta a caso fortuito o forza maggiore a l'imputabilità è esclusa e non consegue neppure l'applicazione di una misura di sicurezza ASSUNZIONE DI SOSTANZE ALCOLICHE O STUPEFACENTI E'evidente che sia l'alcool che le sostanze stupefacenti incidono in maniera decisiva sulle capacità di intendere e di volere il sistema codicistico prende prioritariamente in considerazione il caso del reato commesso sotto l'effetto dell'alcool, per poi estendere la disciplina dell'ubriachezza anche all'assunzione di sostanze stupefacenti La disciplina codicistica attribuisce l'effetto di escludere l'imputabilità solo a due situazioni: a ubriachezza o intossicazione da sostanze stupefacenti incolpevole a intossicazione cronica da sostanze alcooliche o stupefacenti mentre in tutte le altre ipotesi il soggetto autore di un reato viene ritenuto imputabile, in virtù di una vera e propria finzione -, evitare l'impunità per coloro che hanno commesso il reato in uno stato che, com'è noto ha un significativo effetto criminogeno, .,impedire un'agevole precostituzione di scuse I \ --- INTOSSICAZIONE CRONICA DA SOSTANZE ALCOLICHE O STUPEFACENTI = alterazione mentale di natura patologica non più reversibile indipendente dall'eventuale ulteriore assunzione di alcool o sostanze stupefacenti a disciplina del vizio di mente: non imputabilità, e possibile sottoposizione a misura di sicurezza, se socialmente pericoloso, per il soggetto la cui capacità di intendere e volere sia totalmente esclusa; semi imputabilità, pena diminuita e possibile misura di sicurezza se la patologia, pur senza escluderla, ha grandemente scemato la capacità di intendere e volere UBRIACHEZZA NON PIENA MA LA CAPAClrn DI INTENDERE E DI VOLERE E' GRANDAMENTE SCEMATA UBRIACHEZZA VOLONTARIA o COLPOSA a UBRIACHEZZA VOLONTARIA= colui che assume una rilevante quantità di alcool a UBRIACHEZZA COLPOSA= colui che negligentemente non controlla la quantità di e;,il soggetto è imputabile e punibile, ma la pena è diminuita alcool ingerita e soprattutto gli effetti che potrebbero derivarne e;,il soggetto è punibile + aggravanti per ubriachezza preordinata, cioè finalizzata al compimento di un reato o a precostituirsi una scusa, e per ubriachezza abituale, cioè la situazione di colui che oltre ad essere dedito all'uso di bevande alcoliche è in stato di frequente ubriachezza �art. 92 e 93 c.p. Il il titolo di responsabilità soggettiva alla stregua del quale il soggetto sarà punito non deve essere valutato con riferimento al momento nel quale il soggetto si ubriaca, ma con riferimento al reato commesso & la medesima disciplina vale anche per il fatto di reato commesso sotto l'effetto di sostanze stupefacenti ( SORDOMUTISMO oggi, in una situazione di maggior socializzazione, che può portare al superamento di qualsiasi limrte nello sviluppo psichico dei soggetti gravati da questa forma di handicap, la disposizione svolge un ruolo assolutamente marginale a se la capacità di intendere o volere è grandemente scemata, la pena deve essere diminuita a disciplina in merito alla pena e alle misure di sicurezza simile a quella prevista per il vizio di mente & il codice non distingue tra sordomutismo congenito ed acquisito Il colui che sia solo sordo o solo muto, non potrà beneficiare della previsione, infatti se dovesse essere ritenuto incapace di intendere o di volere a causa della propria infermità fisica si applicherebbe la disciplina del vizio di mente �art. 96 c.p. ACCERTAMENTO il giudice deve sempre accertare in concreto, caso per caso, la capacità di intendere e di volere, per verificare se la disabilità sensoriale abbia impedito o ostacolato un corretto sviluppo della personalità del soggetto, rilevante ai fini del giudizio sull'imputabilità ala capacità di intendere e volere deve essere esclusa al momento del compimento del fatto e l'infermità deve incidere direttamente sul compimento del reato CIRCOSTANZE= ELEMENTI ACCIDENTALI a consentono di adeguare il trattamento sanzionatorio al reale disvalore del fatto, attraverso la previsione di elementi capaci di incidere sulla gravità del reato o sulla capacità a delinquere del soggetto, alla cui presenza viene collegata una modificazione della risposta sanzionatoria a fortemente rispettosi del principio di legalità, infatti sono descritte dalla legge e consentono di realizzare l'adeguamento del trattamento sanzionatorio alla gravità del reato senza lasciare questo compito alla discrezionalità del giudice i- ELEMENTI COSTITUTIVI la loro presenza non è necessaria al fine dell'esistenza del reato, ma si aggiungono ad una fattispecie criminosa già costituita ed incidono sulla sua gravità comportando di regola una variazione della pena o una modifica della procedibilità del reato ---, IMPUTAZIONE DELLE CIRCOSTANZE a le circostanze attenuanti si imputano al soggetto agente oggettivamente, anche se da lui nono conosciute o ritenute inesistenti per errore a le circostanze aggravanti si imputano al soggetto solo se da lui conosciute o ignorate per colpa o ritenute inesistenti per errore determinato da colpa I errore sulla persona offesa dal reato I ipotesi circostanziali in cui era necessario l'accertamento del profilo soggettivo f§lart. 59 c.p. I f ERRORE SULLA PERSONA OFFESA DAL REATO a non sono poste a carico dell'agente le circostanze aggravanti che riguardano le condizioni o qualità della persona offesa e i rapporti tra offeso e colpevole a al contrario sono valutate a suo favore le circostanze attenuanti, erroneamente supposte, che riguardano le condizioni, le qualità o i rapporti predetti a le circostanze che riguardano l'età o altre condizioni o qualità, fisiche o psichiche, della persona offesa, se aggravanti possono essere poste a carico del soggetto solo se l'errore è dovuto a colpa, mentre le attenuanti solo se oggettivamente esistenti �art. 60 c.p. VARIAZIONE DELLA PENA a QUANTITATIVA: quando alla pena applicabile per il reato base deve aggiungersi un quantum di pena della stessa specie o quando la legge prevede una cornice edittale autonoma MODIFICA DELLA PROCEDIBILITA' DEL REATO a QUALITATIVA: quando la circostanza modifica la specie della pena EFFICACIA EXTRAEDITTALE la circostanza comporta una variazione del trattamento sanzionatorio con superamento dei limiti edittali indicati dalle singole fattispecie incriminatrici / RECIDIVA SEMPLICE chi dopo essere stato condannato per un delitto non colposo ne commette un altro può essere sottoposto ad un aumento di 1/3 della pena da infliggere per il nuovo delitto non colposo (senza la previsione dei limiti temporali massimi tra un reato e l'altro) RECIDIVA = circostanza aggravante inerente alla persona del colpevole & secondo la giurisprudenza prevalente la recidiva è una circostanza aggravante da contestare obbligatoriamente, mentre è facoltativo il solo aumento di pena a aumento di pena nel caso in cui un soggetto dopo essere stato condannato per un reato ne commetta un altro a limitazioni al giudizio di bilanciamento a limitazioni al riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche a ulteriori effetti in ordine all'applicazione di determinate cause di estinzione (amnistia, indulto, sospensione condizionale della pena, perdono giudiziale e riabilitazione) llin nessun caso l'aumento di pena per effetto della recidiva può superare il cumulo delle pene risultante dalle condanne precedenti alla commissione del nuovo delitto non colposo �art. 99 c.p. I RECIDIVA AGGRAVATA la pena può essere aumentata fino alla metà aSPECIFICA: se il nuovo delitto non colposo è della stessa indole (per reati della stessa indole si intende non soltanto quelli che violano una stessa disposizione di legge, ma anche quelli che, pure essendo preveduti da disposizioni diverse del codice owero da leggi diverse, per la natura dei fatti che li costituiscono o dei motivi che li determinarono presentano nei casi concreti caratteri fondamentali comuni) alNTRAQUINQUENNALE: quando il nuovo delitto non colposo è stato commesso nei 5 anni dalla condanna precedente a ESECUTIVA E DEL LATITANTE: se il nuovo delitto non colposo è stato commesso durante o dopo l'esecuzione della pena, owero durante il tempo in cui il condannato si sottrae volontariamente al'esecuzione della pena RECIDIVA REITERATA se il recidivo commette un altro delitto non colposo, l'aumento della pena, nel caso di RECIDIVA SEMPLICE è della metà e nei casi di RECIDIVA AGGRAVATA è di 2/3 a RECIDIVA REITERATA OBBLIGATORIA: l'aumento della pena è obbligatorio e non può essere inferiore ad 1/3 della pena da infliggere per il nuovo delitto LIMITAZIONI AL GIUDIZIO DI BILANCIAMENTO funzionali all'adeguamento della pena al caso concreto e alla realizzazione dei principi della personalità della responsabilità penale, della funzione rieducativa della pena e dell'offensività a MECCANISMO DI BLINDATURA DEL GIUDIZIO DI BILANCIAMENTO: viene preclusa al giudice la possibilità di dichiarare la prevalenza delle circostanze attenuanti concorrenti con l'aggravante della recidiva reiterata, residuando la possibilità che le circostanze attenuanti vengano ritenute equivalenti, con la conseguente applicazione della pena del reato base X volto ad inasprire la categoria dei recidivi reiterati X limitazione del potere discrezionale del giudice nella fase di adeguamento della pena al caso concreto �art. 69 comma 4 c.p. Le ipotesi maggiormente problematiche, per le quali sono state sollevate questioni di legittimità costituzionale, sono relative ai casi in cui il soggetto, già recidivo, abbia commesso un nuovo delitto, per cui si debba concedere una circostanza attenuante, la cui sanzione si presenta nettamente inferiore rispetto alla pena del reato base, in considerazione della minore offensività del fatto. Avendo il legislatore escluso la sola possibilità che le circostanze attenuanti possano essere dichiarate prevalenti sull'aggravante della recidiva reiterata, residua la possibilità che queste possano essere dichiarate equivalenti, con la conseguenza dell'applicazione della pena più elevata prevista per il reato base, sproporzionata rispetto alle reali modalità offensive del reato. I giudici di merito hanno evidenziato i profili di illegittimità costituzionale dell'articolo soprattutto perchè la blindatura aveva limitato il potere discrezionale nell'adeguamento della pena al caso concreto La riforma della legge ex cirielli ha sancito il carattere dell'obbligatorietà della recidiva reiterata - Recentemente la corte costituzionale è intervenuta sulla compatibilità costituzionale della limitazione al giudizio di bilanciamento della recidiva reiterata nei casi in cui il soggetto, già recidivo, abbia commesso un nuovo delitto, per cui si debba concedere una circostanza attenuante, la cui sanzione si presenta nettamente inferiore rispetto alla pena del reato base, in considerazione della minore offensività del fatto. - Con tale pronuncia la corte costituzionale ha dichiarato l'incostituzionalità del comma 4 dell'art. 69 c.p. nella parte in cui accorda un privilegio nel giudizio di bilanciamento alla recidiva reiterata La corte costituzionale ha offerto un'interpretazione correttiva; ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionali, facendo ricorso alla nozione di facoltatività che non investe il giudizio di bilanciamento ma la contestazione stessa della circostanza aggravante della recidiva La corte costituzionale interpreta la riforma del 2005 come previsione per la recidiva reiterata di un aumento della pena in misura fissa, non incidente negativamente sulla facoltà del giudice di applicarlo o meno nel caso in cui la recidiva reiterata sia considerata effettivamente idonea ad influire sul trattamento sanzionatorio del fatto, il giudice dovrà procedere al giudizio di bilanciamento dall'esito parzialmente vincolato; nell'ipotesi opposta, ellendo la valutazione comparativa delle circostanze preclusa, troveranno applicazione unicamente le diminuzioni di pena ,-- COMPUTO DELLE CIRCOSTANZE �art. 63 e 64 c.p. UNA SOLA CIRCOSTANZA in presenza di una sola circostanze è differente la modalità di computo a seconda della tipologia della stessa / CIRCOSTANZA AD EFFETTO COMUNE l'aumento o la diminuzione si opera sulla pena base CIRCOSTANZA AD EFFETTO SPECIALE o CIRCOSTANZE INDIPENDENTI l'aumento o la diminuzione di pena per le altre circostanze non opera sulla pena base del reato ma sulla pena stabilita per le predette circostanze CONCORSO DI CIRCOSTANZE / CIRCOSTANZE OMOGENEE quando ricorrono più circostanze dello stesso segno e;,verificare che non sussistono i presupposti degli art. 15 e 68 c.p. llnel caso del concorso di più circostanze aggravanti o attenuanti vi sono dei limiti da rispettare �art. 66 e 67 c.p. / CIRCOSTANZE ETEROGENEE quando ricorrono più circostanze di segno opposto La compresenza di circostanze attenuanti e aggravanti comporta l'applicazione del giudizio di bilanciamento C;>GIUDIZIO DI BILANCIAMENTO: il giudice procede ad una valutazione qualitativa del peso delle diverse circostanze; operazione che può concludersi, in caso di giudizio di equivalenza, con l'applicazione della pena prevista per il reato base, e in caso di giudizio di prevalenza delle circostanze, con l'applicazione della pena inferiore o superiore al minimo edittale del reato base �art. 69 c.p. CONCORSO DI CIRCOSTANZE AD EFFETTO COMUNE CONCORSO DI CIRCOSTANZE AD EFFICACIA COMUNE E SPECIALE l'aumento o la diminuzione di una pena va operata sulla quantità da essa risultante dall'aumento o dalla diminuzione precedente l'aumento o la diminuzione operano sulla pena stabilita per la circostanza ad efficacia speciale CONCORSO DI CIRCOSTANZE AD EFFICACIA SPECIALE si applica solo la pena stabilita per la circostanza più grave, con la facoltà del giudice di aumentarla fino ad un terzo nel rispetto dei limiti le circostanze previste dalla legge per il delitto consumato si applicano anche alle ipotesi di tentativo CrCIRCOSTANZE CHE PREESISTONO AL COMPIMENTO DEL FATTO: producono effetto aggravante o attenuante sulla pena che in concreto verrà infiitta dal giudice CrCIRCOSTANZE CHE VENGONO AD ESISTENZA SOLO NELCIPOTESI CHE IL REATO GIUNGA A COMPIMENTO: il rispetto del principio di legalità imporrebbe di non tener conto della circostanza dal momento che essa non si è ancora realizzata, ma il favor rei tende ad applicare le circostanze attenuanti DELITTI DI ATTENTATO= insieme di fattispecie incriminatrici accomunate dalla medesima struttura della condotta, che viene descritta con termini quali "chiunque attenta", "chiunque compie un fatto diretto a . ." e simili affermatesi nel contesto del 1930, oggi la dottrina afferma un'interpretazione delle fattispecie di attentato rispettosa del principio di offensività, che impone di leggere le formule codicistiche come equivalenti a quelle del tentativo, e pertanto come "atto idoneo a .. " o "atto diretto in modo non equivoco a .. " DELITTO TENTATO: QUANDO LO SVOLGIMENTO DELLATTIVITA' CRIMINOSA NON GIUNGE A COMPIMENTO, PER RAGIONI CHE PRESCINDONO DALLA VOLONTA' DEL COLPEVOLE Crin questi casi, pur in assenza della realizzazione di tutti gli elementi descritti dalla fattispecie incriminatrice, l'ordinamento penale reagisce con una sanzione, in virtù di un'evidente ragione di giustizia, dal momento che il fatto, pure se non consumato, è rilevante sia sotto il profilo oggettivo (grave pericolo) che soggettivo {inclinazione criminale); ma l'ordinamento tiene conto del minor disvalore sotto il profilo della lesione al bene tutelato e, pertanto, il tentativo è sanzionato con una pena significativamente ridotta rispetto alla corrispettiva ipotesi consumata (l'ergastolo è sostituito con la reclusione non inferiore a 12 anni e le altre pene sono ridotte da 1/3 alla metà) l!!lart. 56 c.p. * REATO CONSUMATO: quando l'agente porta a termine l'iter criminis, realizzando tutti gli elementi costrtutivi della norma incriminatrice I \ I se l'interruzione dell'iter criminalis dipende da una scelta volontaria dell'agente, si applicano la desistenza volontaria e il recesso attivo, previsti per incentivare il reo ad interrompere la condotta criminosa e ad eliminare gli effetti dannosi l!!lart56c p. Ci' la scelta è volontaria se l'agente non ha portato a termine la condotta pur potendo proseguire nell'iter criminis con la ragionevole convinzione di non esporsi a particolari pericoli; al contrario non lo è in presenza di fattori di allarme o rischio che rendono pericoloso proseguire nell'azione delittuosa li nei reati omissivi si applica la desistenza volontaria se l'agente ha ancora qualche dominio sulla situazione, altrimenti il recesso attivo POLITICA CRIMINALE PRINCIPIO DI LEGALITI>: problema nell'individuazione del momento dal quale è legittimo, oltre che doveroso, punire il colpevole, nella prospettiva di trovare un coerente e ragionevole punto di equilibrio tra la tentazione problema nell'individuazione dei presupposti normativi che legittimano l'infiazione di una pena a colui che non abbia portato a termine la condotta o comunque non abbia realizzato l'evento, dato che le fattispecie incriminatrici descrivono sempre condotte compiute o fatti realizzati )C afftancare ad ogni fattispecie di reato, la corrispondente ipotesi tentata, ma si appesantirebbe il codice ., introduzione di una norma nella parte generale che, combinandosi con le singole fattispecie incriminatrici, dia origine ad una nuova ed autonoma fattispecie criminosa, il delitto tentato Ci' il delitto tentato, pur se punito con una pena ridotta rispetto al fatto consumato, non costituisce una ,mera circostanza attenuante, ma un'ipotesi di reato dotata di propria autonomia di anticipare al massimo l'individuazione dell'inizio dell'attività punibile e il rischio di violare il principio di offensività, sanzionando condotte che non hanno arrecato un pregiudizio reale ed afferrabile al bene meritevole di tutela, neppure sotto il profilo dell'esposizione al pericolo ercodice Zanardelli: posticipa l'inizio dell'attività punibile agli atti esecutivi(= atti con i quali l'autore inizia a tenere la condotta tipica, descritta dalla fattispecie incriminatrice) e non agli atti preparatori ( = atti precedenti all'inizio dell'esecuzione) ercodice Rocco: anticipa l'inizio dell'attività punibile ad atti idonei, diretti in modo non equivoco DESISTENZA VOLONTARIA: colui che intraprende la commissione di un reato, ed avendo già integrato la soglia degli atti idonei e diretti in modo non equivoco, desiste volontariamente dalla sua azione, è ESENTE dalla PENA (non richiede pentimento morale) & il colpevole arresta l'iter criminalis quando ancora la condotta non è giunta a termine, cioè quando egli ha ancora un dominio sulla situazione tale da poter impedire, se interrompere l'azione, che il delitto giunga a consumazione ercausa personale e soprawenuta di non punibilità in senso stretto, cioè motivata da ragioni di opportunità, prevista per il solo delitto tentato, per cui l'agente potrà essere chiamato a ,,; rispondere di quegli atti che abbiano già consumato una diversa fattispecie incirminatrice {che si applica anche se l'agente ritorna sui suoi passi solo perché reputa più conveniente tornare a compiere il delitto programmato in un momento più opportuno) RECESSO ATTIVO: colui che volontariamente "- impedisce l'evento, è soggetto alla PENA del delitto tentato significatamente RIDOTTA, da un terzo alla metà (non viene stabilita l'esenzione dalla pena perché il pericolo corso è maggiore, anche se sotto il profilo del danno, le ipotesi si equivalgono) & l'azione ha esaurito i suoi effetti ed è giunta a compimento e l'agente non ha più alcun dominio diretto sulla situazione ma egli si attiva per impedire che tali effetti si realizzino ercircostanza attenuante (che si applica solo se l'evento non si verifica; se l'evento viene evitato anche grazie all'intervento di un terzo vi è recesso attivo solo se l'agente abbia comunque offerto un contributo decisivo all'azione salvifica) IDONEITA: DEGLI ATTI l'atto è idoneo quando è probabile che, nell'ordinario svolgimento dei fatti e nel loro concatenarsi, porti alla consumazione del delitto Ci' le percentuali basse non possono portare a ritenere integrato il requisito dell'idoneità degli atti, salvo si tratti di beni giuridici di grande rilevanza (una modesta o minima possibilità di ledere il bene tutelato non può integrare quella concreta messa in pericolo dell'interesse tutelato che, sola, giustifica e legittima la punibilità del tentativo) VALUTAZIONE IDONEITA: Ci' PROGNOSI POSTUMA: il giudice deve collocarsi idealmente al momento nel quale la condotta viene tenuta, per domandarsi se, valutati ex ante, gli atti compiuti potevano portare alla consumazione del delitto (qualsiasi valutazione ex post porterebbe sempre ad escludere l'idoneità dell'atto, dal momento che, nel tentativo, la condotta non deve giungere a compimento o l'evento verificarsi) Ci' la base del giudizio dipende dalla volontà di far prevalere le esigenze di prevenzione generale o il rispetto del principio di offensività: secondo alcuni il giudice deve prendere in considerazione solo le circostanze del fatto conosciute o conoscibili dal reo (BASE PARZIALE); secondo altri il giudice deve tener conto anche di quelle evidenze di fatto che non erano conoscibili dal reo o da un terzo estraneo, e sono state scoperte solo in seguito (BASE TOTALE) ma bisogna distinguere, al di fuori del caso dell'inesistenza assoluta in rerum natura dell'oggetto materiale della condotta, le situazioni nelle quali il bene tutelato non ha corso il minimo pericolo, dai casi nei quali la circostanza scoperta in seguito renda solo accidentalmente non realizzabile l'evento STRUTTURA DEL DELITTO TENTATO ----- ----- ELEMENTI POSITIVI ELEMENTI OGGETTIVI ------ DIREZIONE NON EQUIVOCA DEGLI ATTI gli atti devono poter far comprendere di essere indirizzati al compimento di una, e una sola, specifica ed individuabile, fattispecie incriminatrice CJ'il requisito della non equivocità degli atti deve essere integrato tutte le volte che, per l'inizio dell'esecuzione del reato, o in prossimità di essa, vi sia concreta esposizione al pericolo dell'interesse tutelato (bilanciamento tra le esigenze di prevenzione generale, la tutela dei beni dei cittadini e il rispetto del principio di offensività) llil requisito della direzione non equivoca è un elemento oggettivo, anche se può infiuenzare l'imputazione soggettiva del tentativo (equivoco è ciò che è voluto intenzionalmente o quanto meno rappresentato come conseguenza certa della commissione del delitto stesso) \ ELEMENTO NEGATIVO ASSENZA VERIFICAZIONE DEL FATTO si risponde a titolo di delitto tentato solo se non si verifica la consumazione del reato Ci' TENTATIVO INCOMPIUTO: quando la condotta non giunge a compimento Ci' TENTATIVO COMPIUTO: quando l'agente porta a termine la condotta tipica descritta, ma l'evento non si realizza (Il possibile solo per evento naturalistico) I TEORIA OGGETTIVA: l'atto è inequivoco solo se di per sè, oggettivamente considerato, è in grado di rivelare l'intenzione criminosa del colpevole ., dedotta solo dagli elemento oggettivi TEORIA SOGGETTIVA: l'atto è inequivoco quando vi sia la prova dell'intenzione criminosa dell'agente ., posticipazione della punibilità al momento nel quale vi sia l'evidenza dell'intenzione del colpevole X non definisce alla stregua di che tipo di osservatore gli atti devono apparire oggettivamente univoci, osservatore qualificato che conosce l'intenzione del reo o osservatore esterno che non ha questa conoscenza, per risolvere questo problema X confonde un elemento oggettivo della struttura del delitto tentato con la prova del dolo, che rileva a livello soggettivo X anticipazione indebita dell'inizio dell'attività punibile X il requisito finirebbe col perdere qualsiasi autonomia, dovendo il giudice dare la prova della volontà colpevole di chi compie una fattispecie dolosa una dottrina ha identificato gli atti inequivoci con quelli esecutivi, altri hanno fatto riferimento all'art. 11 5 c.p. secondo il quale non sono punibili nè l'accordo a commettere un reato nè l'istigazione quando non si raggiunge almeno la soglia del tentativo, intesa quale compimento di un atto esecutivo ELEMENTO SOGGETTIVO I DOLO il dolo è l'unico titolo di imputazione soggettiva compatibile con il tentativo CJ'perchè alla stregua dell'art. 42 c.p. dei delitti si risponde solo e sempre a titolo di dolo e l'eventuale responsabilità per colpa o preterintenzione deve essere espressamente prevista dalla legge e in assenza di questa previsione la responsabilità per il delitto tentato colposo deve essere pacificamente esclusa CJ'perchè l'iter criminis che non giunge a compimento pare incompatibile con un atteggiamento meramente colposo, caratterizzato dalla violazione di regole cautelari, rispetto alle quali la consumazione del reato costituisce, al più, una mera rappresentazione a contenuto esclusivamente negativo COMPATIBILITA' DEL TENTATIVO CON TUTTE LE FORME DI INTENSITA' DEL DOLO CJ'esclusione rilevanza del DOLO EVENTUALE X identità dal punto di vista soggettivo tra delitto consumato e tentato -,;1 delitto tentato ha una sua piena e totale autonomia rispetto alla corrispondente fattispecie consumata, rendendo possibile che anche dal punto di vista soggettivo abbiano regole diverse Ci' rilevanza del DOLO DIRETTO, in cui si fanno rientrare anche comportamenti nei quali si stenta a trovare quella certezza di realizzazione dell'evento CJ'rilevanza del DOLO ALTERNATIVO = dolo diretto che si manifesta quando l'agente si rappresenta come certa la realizzazione di uno dei due eventi astrattamente possibili ed agisce nella consapevolezza di ledere l'uno o l'altro dei due beni tutelati PROBLEMI DI ACCERTAMENTO E DI PROVA DEL DOLO soprattutto nel caso di tentato omicidio o lesioni dolose consumate, perché la condotta dell'agente può portare ad entrambi i reati. Il dubbio deve essere risolto con l'accertamento della reale intenzione del reo che si basa su una serie di criteri elaborati dalla giurisprudenza che permettono, attraverso il ricorso a fondate massime di esperienza, di ricostruire la reale intenzione dell'agente. In particolare il giudice deve prendere in considerazione il tipo di arma utilizzato, il numero e la forza dei colpi inferti, le zone del corpo della vittima attinte ... )( CONTRAWENZIONI perché escluse dal legislatore, per ragioni politico-criminali, in virtù della loro tendenziale minore gravità, che rende non opportuna qualsiasi anticipazione della tutela .,,REATI OMISSIVI IM PROPRI )( DELITTI COLPOSI perché non vi é la previsione normativa espressa e manca la possibilità di individuare la finalizzazione della condotta implicita nel concetto di direzione non equivoca degli atti COMPATIBILITA' DEL TENTATIVO � la compatibilità del tentativo é subordinata alla descrizione, nella fattispecie incriminatrice di una condotta delittuosa suscettibile di interruzione o alla presenza di un evento naturalistico \ REATI OMISSIVI PROPRl'g) REATI DI PERICOLO'g) )( secondo alcuni essendo già il delitto tentato una fattispecie di pericolo, non avrebbe senso punire il pericolo del pericolo perché si realizzerebbe un'eccessiva anticipazione della tutela .,, secondo altri bisogna distinguere tra reati di pericolo in astratto e in concreto colui che, gravato da un obbligo giuridico, pur potendo agire, non si attivi per impedire il realizzarsi di un evento, ne risponderà a titolo di tentativo a partire dal momento nel quale ha violato l'obbligo di agire, qualora l'evento venga evitato dall'intervento di una terza persona o da altri fattori indipendenti dalla sua volontà )( secondo alcuni devono essere esclusi perché il reato omissivo prevede sempre un termine, prima del quale, é sempre possibile che il soggetto tenga la condotta omessa e, pertanto, non si potrebbe ancora parlare di tentativo .,, secondo altri il soggetto gravato dall'obbligo di agire può rispondere a titolo di tentativo se, pur non essendo ancora concluso il termine per adempiere, abbia tenuto una condotta inidonea e diretta in modo non equivoco a porsi nell'impossibilità di adempiere (é possibile solo quando la fattispecie incriminatrice omissiva propria descrive un termine temporale di durata) ma non può essere applicato se il termine é immediato, implicito o coincidente con il primo momento utile dopo la realizzazione della situazione tipica descritta) )( REATI DI PERICOLO IN ASTR ATTO non pare legittimo, alla luce del principio di offensività, anticipare in maniera tanto rilevante la - punibilità -._ .,,REATI DI PERICOLO IN CONCRETO non presentano ostacoli di ordine strutturale, ma devono effettivamente mettere in pericolo l'interesse tutelato PLURALITA' DEI CONCORRENTI Cf'devono essere almeno due Ci' non tutti devono essere anche punibili COMMISSIONE DI UN FATTO DI REATO Cf'è sufficiente che attraverso la cooperazione REQUISITI STRUTTURALI DEL CONCORSO DI PERSONE l'indeterminatezza dell'art 11 O c.p. ha sollecitato la dottrina e la giurisprudenza ad elaborare i requisiti del concorso di persone il codice, che opta per il modello unitario, non dà indicazioni sui requisiti minimi del contributo di partecipazione plurisoggettiva, il fatto concreto riproduca tutti gli - Cf'principio di legalità: s e non sono definiti gli elementi del contributo concorsuale sono pregiudicati la riserva di legge e del principio di determinatezza che vanno tenuti elementi della fattispecie astratta Cf'può trattarsi di un reato consumato o di un delitto tentato fermi anche nella compartecipazione / Cf'responsabilità per fatto proprio: la funzione estensiva delle norme sul concorso di persone deve evitare di far rispondere un soggetto per un fatto che non gli appartiene, perché opera di altri CONTRIBUTO CONCORSUALE / CONTRIBUTO MATERIALE: si esplica sul piano oggettivo della preparazione e dell'esecuzione del reato CONTRIBUTO MORALE: consiste in un contributo di carattere psichico di determinazione o rafforzamento del proposito criminoso - DOLO DI PARTECIPAZIONE: la presenza del dolo di partecipazione permette alle norme sul concorso di svolgere la funzione di incriminazione in capo al concorrente che dà un contributo atipico alla commissione del reato o che realizza una condotta parzialmente tipica nei casi di esecuzione frazionata; in presenza invece di più coautori che realizzano per intero la condotta tipica, il dolo di partecipazione attiva la funzione di disciplina delle norme sul concorso li Nei reati a dolo specifico non è necessario che tutti i concorrenti agiscano con la particolare finalità richiesta dalla fattispecie incriminatrice, ma è sufficiente che un solo compartecipe abbia tale finalità, perché gli altri ne siano consapevoli Ci' non è necessario un previo accordo Cf'rappresentazione e volontà del fatto di reato Ci' rappresentazione e volontà di concorrere con altri nella commissione del reato: non è necessario che tutti i concorrenti siano reciprocamente consapevoli di concorrere con altri, ma è anche vero che solo la presenza di tale consapevolezza consente alle norme sul concorso di svolgere la funzione di incriminazione e di disciplina nei confronti di coloro che tale consapevolezza abbiano -- AGENTE PROVOCANTE= chi induce taluno a commettere un reato al fine di assicurare il colpevole alla giustizia Cf'giurisprudenza: sussistenza della responsabilità concorsuale Cf'dottrina: non sussistenza della responsabilità concorsuale in quanto manca la volontà del fatto costitutivo di reato, perché il soggetto non vuole che il reato giunga al consumazione, avendo sin dall'inizio agito affinché il soggetto provocato forse è bloccato dalle forze dell'ordine prima di portare a termine il programma criminoso ........ INFILTRATO= chi realizza operazioni sotto copertura specie nell'ambito delle indagini contro la criminalità organizzata Cf'sebbene l'infiltrato realizzi condotte conformi a fattispecie incriminatrici, la sua non punibilità è espressamente prevista, a determinate condizioni, dalla legge � art. 9 legge n 146/2006 CONCORSO MEDIANTE OMISSIONE t7REATI OMISSIVI PROPRI: rispondono della condotta omissiva coloro che hanno l'obbligo giuridico di intervenire per effetto della situazione giuridica t7REATI OMISSIVI IMPROPRI: rispondono della condotta omissiva coloro che hanno l'obbligo giuridico di impedire che altri commetta il reato (posizione di garanzia) !!!!I combinazione art. 40 e 11 O c.p.: non impedire un reato che si ha l'obbligo giuridico di impedire equivale a commetterlo # CONNIVENZA ( = condotta di chi, non essendo titolare di una posizione di garanzia, non interviene dinanzi alla commissione di un reato): in questo caso l'art. 40 non è in grado di fondare alcuna responsabilità concorsuale per omissione, ma potrebbe essere applicato l'art. 593 c.p.; inoltre la giurisprudenza definisce la presenza sul luogo del reato come istigazione qualora abbia dato al reo maggiore sicurezza, spetta al giudice accertare se la presenza abbia rafforzato il proposito criminoso X MODELLO CAUSALE: una condotta costituisce contributo concorsuale se è causale rispetto alla commissione del reato; ma il criterio della condicio sine qua non, in ambito concorsuale restringe irragionevolmente la punibilità, escludendo la rilevanza di condotte meritevoli di pena & reato in astratto CONTRIBUTO CONCORSUALE / " CONTRIBUTO MATERIALE: si esplica sul piano oggettivo della preparazione e dell'esecuzione del reato t7AUTORE: realizza per intero il fatto tipico c7COAUTORE: se più soggetti realizzano gli elementi della fattispecie incriminatrice, sia quando ognuno realizzi per intero il fatto tipico sia presenza dell'esecuzione frazionata c7COMPLICE: dà un contributo oggettivo alla realizzazione del reato in fase preparatoria o in fase esecutiva CONTRIBUTO CONCORSUALE MATERIALE ATIPICO Nessun problema sollevano i contributi che si traducono in condotte che integrano, totalmente CONTRIBUTO MORALE: consiste in un contributo di carattere psichico di determinazione o rafforzamento del proposito criminoso c7 il contributo morale consiste in una influenza psichica e si presenta nella forma della DETERMINAZIONE, quando si fa sorgere un proposito criminoso prima inesistente, o dall'ISTIGAZIONE, quando si rafforza un proposito già presente. Costituiscono forme di determinazione o di istigazione anche l'accordo, quando chi vi partecipa non prenda poi parte alla preparazione o esecuzione del reato, e il consiglio, perché entrambi si traducono in forma di determinazione o di istigazione o parzialmente, il fatto tipico; i problemi invece nascono in relazione al contributo materiale atipico del complice. ......... X MODELLO DELL'.AUMENTO DEL I X MODELLO DELLA CAUSALITI': AGEVOLATRICE O DI RINFORZO: attribuisce rilevanza concorsuale anche alle condotte che, pur non essendo condicio sine qua non del reato, abbiano comunque agevolato o rafforzato la sua realizzazione; ma non si tratta che della riproposizione del criterio causale �MODELLO DELLA CAUSALITA' CONDIZIONALISTICA: deve essere punito solo il fatto che costituisce condizione senza la quale il reato in concreto non si sarebbe verificato (si tratta di un accertamento rimesso al prudente apprezzamento del giudice e che consente di escludere la rilevanza concorsuale dei contributi che abbiano inciso su modalità marginali della vicenda concreta) a criterio di imputazione del fatto di reato, garantendo il rispetto del principio di responsabilità per fatto proprio c7funzione di tipizzazione del contributo di partecipazione, garantendo, nell'assenza di indicazioni legislative, il rispetto del principio di riserva di legge e di determinatezza della fattispecie penale & deve essere considerato in reato in concreto RISCHIO: valuta, attraverso un giudizio di prognosi postuma, se il contributo, nel momento in cui è stato prestato, abbia aumentato il rischio di realizzazione del reato; ma non può essere proposto per accertare la responsabilità penale in relazione ad un reato che si è realizzato e rispetto al quale deve essere considerata la rilevanza delle condotte di partecipazione ACCERTAMENTO DELLA CAUSALITA' PSICHICA: bisogna accertare che l'istigatore abbia influito sulla volontà dell'istigato, determinando o rafforzando il proposito criminoso che si è poi tradotto nella commissione del reato utilizzando MASSIME DI ESPERIENZA basate su ciò che accade più spesso e desumendo l'efficacia causale del contributo psichico delle MODALITA' DI ESECUZIONE DEL REATO a fronte delle difficoltà di accertamento della causalità psichica, la giurisprudenza ha ripiegato su un GIUDIZIO DI PROGNOSI POSTUMA accontentandosi della mera idoneità della condotta istigatoria a rafforzare il proposito criminoso con aumento delle possibilità di commissione del reato c7i contributi materiali rivelatosi ex post privi di efficacia causale rischiano di essere convertiti in contributi morali, sostenendo che la condotta inefficace nella preparazione o nella esecuzione del reato avrebbe comunque rafforzato il proposito criminoso del concorrente (il giudice ha ampia discrezionalità per questo viene imposto un particolare rigore nella valutazione della situazione di fatto prima di pervenire a riconoscere la sussistenza del concorso morale) - ..... X OMNIMODO FACTURUS: l'istigazione non è causale se l'esecutore del reato era già risoluto nel commettere il reato, infatti eliminando mentalmente la condotta istigatoria non verrebbe meno la commissione del reato X CONDOTTE DOPO LA CONSUMAZIONE DEL REATO che potrebbero dar luogo ad altri reati Ima sussiste responsabilità a titolo di concorso morale, qualora prima dell'esecuzione del reato intervine una PROMESSA DI AIUTO per eludere le investigazioni dell'autorità o per assicurare il profitto dell'azione criminosa, nella misura in cui la promessa di aiuto abbia rafforzato il proposito criminoso CIRCOSTANZE DISCIPLINA CONCORSO DI PERSONE NEL REATO MODELLI DI DISCIPLINA / TIPIZZAZZIONE DIFFERENZIATA: per ogni contributo concorsuale viene prevista una diversa cornice edittale in relazione all'imporanza della tipologia di contributo (codice penale Zanardelli) ' MODELLO UNITARIO: considera rilevante qualsiasi apporto dato alla realizzazione del reato e il contributo concorsuale è tipizzato sul contributo causale dato alla commissione del reato+ applicazione circostanze aggravanti o attenuanti a il nostro codice non adotta un modello unitario puro, nel quale tutti i contributi concorsuali sono equivalenti ed equiparati sul piano della risposta sanzionatoria: il modello è unitario sul piano della descrizione legale del contributo di partecipazione penalmente rilevante, ma è differenziato sul piano della commisurazione giudiziale della pena (ampio potere discrezionale delgiudice) DIVERSITA: DI IMPUTAZIONE SOGGETTIVA TRA I CONCORRENTI in presenza di un concorso di persone in un reato nulla esclude che dello stesso i concorrenti rispondano dolosamente o colposamente a seconda che siano in dolo o in colpa rispetto al fatto / \ il codice, pur adottando un modello unitario di disciplina, affida al giudice il compito di differenziare le pene tra i concorrenti in relazione alla tipologia del contributo di partecipazione attraverso la previsione di circostanze aggravanti e attenuanti C;>GIUDIZIO DI BILANCIAMENTO l!!lart 69cp CAUSE DI NON PUNIBILITA: CONCORSO DOLOSO IN REATO COLPOSO �art.48c.p. C;>ESTENZIONE Al CONCORRENTI delle circostanze aggravanti: solo al concorrente che le conosca o le abbia ignorate per colpa o ritenute inesistenti per errore determinato da colpa o delle attenuanti: a tutti �art. 118 c.p. I circostanze inerenti ai motivi a delinquere, all'intensità del dolo, al grado della colpa, alla persona del colpevole a cause soggettive: si applicano alla persona a cui si riferiscono a cause oggettive: si estendono a tutti i concorrenti !!!lart. 119 c.p. / I CIRCOSTANZE AGGRAVANTI \ CAUSE OGGETTIVE: facendo venir meno il profilo oggettivo del reato operano nei confronti di tutti i concorrenti CAUSE SOGGETTIVE. escludono profili personali della responsabilità e non possono che limrtare i propri effetti al concorrente a cui si riferiscono a scusanti a cause che escludono l'imputabilità a cause personali di non punibilità acause sopravvenute di non punibilità ase il numero delle persone, che sono concorse nel reato, è di cinque o più a determinare a commettere il reato una persona non imputabile o non punibile a cagione di una condizione personale a determinare a commettere il reato un minore di 18 anni o una persona in stato di infermità o deficienza psichica aawalersi di un minore di 18 anni o di una persona in stato di infermità o deficienza psichica o di una persona non imputabile o non punibile a cagione di una condizione o qualità personale nella commissione di un delitto per il quale è previsto l'arresto in flagranza a promuovere, organizzare o dirigere la cooperazione a determinare a commettere il reato persone soggette alla propria autorità, direzione o vigilanza !!!I art.111 e 112 c.p. CIRCOSTANZE ATTENUANTI a situazioni speculari alle aggravanti: per chi è stato indotto commissione del reato da timore reverenziale; per una persona che esercita un'autorità, direzione o vigilanza a per chi ha prestato un contributo di minima importanza nella preparazione od esecuzione del reato (condicio sine qua non o agevolazione del reato) �art. 114 c.p. a cause di giustificazione \ CONCORSO COLPOSO IN REATO DOLOSO poiché in forza dell'art. 42 c.p. la responsabilità colposa deve essere espressamente prevista, non è configurabile un concorso colposo in reato doloso; ma questo si basa sulle fattispecie monosoggettlve previste per ciascun reato CONCORSO NEL REATO PROPRIO può concorrere in un reato proprio anche l'EXTRANEUS, cioè chi non possiede la qualifica personale richiesta dalla legge come elemento costitutivo del fatto tipico, a condizione che, in applicazione dei principi generali sulla responsabilità concorsuale, sia consapevole di concorrere con l'INTRANEUS, cioè il soggetto titolare della qualifica e;,non è necessario che sia l'intraneus a tenere la condotta tipica I tranne nei reati di mano propria e;,è necessario il dolo dell'intraneus solo se è richiesto ai fini dell'offesa al bene giuridico I MUTAMENTO DEL TITOLO DI REATO PER TALUNO DEI CONCORRENTI (particolare ipotesi di concorso in reato proprio) = reato per il quale il fatto costituisce reato anche in assenza della qualifica (reato comune), ma il titolo di reato muta se è presente la qualifica ( da reato comune a reato proprio) Cr l'extraneus risponde del reato proprio senza conoscere la qualifica personale dell'intraneus !!!I art. 117 c.p. )( reati propri con qualifica personale a carattere costitutivo dell'illiceità penale = reati per i quali senza la qualifica il fatto non costituisce reato e;,l'extraneus risponde del reato proprio solo se è in dolo rispetto alla qualifica personale e non si applica la speciale attenuante si tratta di un caso di RESPONSABILITA: OGGETTIVA perché è imputata oggettivamente la qualifica dell'intraneus anche ai concorrenti che non ne erano a conoscenza I ma il giudice può, rispetto a coloro per i quali non sussistono le condizioni, le qualità o i rapporti, diminuire la pena (attenuante facoltativa) - PLURALITA: DEGLI AGENTI REALIZZAZIONE DI UNA FATTISPECIE CRIMINOSA. che deve essere un delitto colposo REQUISITI affinché si produca l'effetto è necessario che l'extraneus: e;,sia in dolo rispetto al reato comune e;,dia un contributo alla commissione del reato proprio Cr non si rappresenti di concorrere con un intraneus (se l'extraneus foss ein dolo rispetto alla qualifica personale del concorrente si applicerebbe l'art. 11 O c.p.) COOPERAZIONE NEL DELITTO COLPOSO e;,funzione di disciplina: applicazione delle circostanze aggravanti a chi ha determinato altri a cooperare nel delitto e delle attenuanti e;,funzione di incriminazione, in presenza di reati colposi di pura condotta o a condotta vincolata, perché a fondare la responsabilità dei loro autori .........____ basta la fattispecie incriminatrice colposa ----monosoggettiva �art. 113 c.p \ CONTRIBUTO DI COOPERAZIONE causale rispetto al fatto del reato Cri singoli contributi devono integrare la violazione di una regola cautelare primaria, ossia direttamente preventiva dell'evento lesivo, o secondaria, sa ha ad oggetto la non agevolazione o l'impedimento della condotta colposa del terzo, direttamente produttiva dell'evento CONCORSO DI PERSONE NELLE CONTRAWENZIONI il concorso di persone è possibile non solo nei delitti ma anche nelle contrawenzioni Cr concorso doloso: nessun dubbio e;,concorso colposo: la dottrina lo esclude in quanto il legislatore ha previsto solo la cooperazione in un delitto colposo e non in una contrawenzione colposa; ma per le contrawenzioni vale la regola generale della imputazione dolosa o colposa CONSAPEVOLEZZA DELl.:ALTRUI PARTECIPAZIONE, ossia che la propria condotta converge con quella di altri Cr non è necessario che il conoorrente conosca la specifica condotta o l'identità altrui e;,è necessario che i concorrenti non vogliano la realizzazione del fatto di reato, altrimenti si tratta di concorso doloso e;,non è necessaria la consapevolezza del carattere colposo dell'altrui condotta &nel CONCORSO DI FATTORI COLPOSI INDIPENDENTI le diverse condotte convergono nella produzione di un medesimo evento senza che gli autori delle stesse siano consapevoli che le loro condotte si innescano su quelle altrui e;,sussistono tanti reati quante sono le condotte colpose, accomunate dalla causazione di un unico evento; al contrario della cooperazione nel delitto doloso in cui il reato è unico ed è realizzato in forma concorsuale �art. 41 c.p. REATI ACCORDO e REATI ASSOCIATIVI L REATI-ACCORDO la legge può prevedere fattispecie che incriminano il semplice accordo in deroga della disposizione generale dell'art. 115 c.p.secondo cui il mero accordo non è punibile, salvo la possibile applicazione di una misura di sicurezza u" in queste fattispecie il legislatore incrimina il semplice INCONTRO DI VOLONTA' tra più persone finalizzato alla commissione di un reato: si tratta di una tecnica di anticipazione della tutela che, in ragione dell'importanza del bene giuridico tutelato, attribuisce eccezionalmente rilevanza penale a condotte meramente preparatorie rispetto al reato-scopo REATI ASSOCIATIVI l Crin queste fattispecie il legislatore incrimina la costituzione di una STRUTTURA ASSOCIATIVA ( = organizzazione connotata dalla stabilità del vincolo associativo e talvolta anche dall'idoneità - della stessa a perseguire il programma criminoso) finalizzata a commettere delitti, cioè delitti-scopo: si tratta di una tecnica di anticipazione della tutela � -'�----- RESPONSABILITA' DEGLI ASSOCIATI a CONDOTTA DI ASSOCIAZIONE: gli associati rispondono del reato associativo indipendentemente dalla commissione dei delitti­ scopo: anche se il programma criminoso non viene attuato, costituisce reato il fatto stesso di aver formato un organismo associativo finalizzato a perseguirlo a CONCORSO NEL DELITTO-SCOPO: qualora siano realizzati i delitti oggetto del programma associativo, degli stessi non rispondono tutti gli associati, ma solo coloro che abbiano dato un contributo concorsuale alla commissione del delitto (richiede l'accertamento dei requisiti strutturali del concorso di persone e particolarmente delicata si rivela la valutazione non tanto del contributo materiale, quanto del contributo morale, del quale sono chiamati a rispondere gli associati che rivestono ruolo di vertice all'interno dell'associazione; anche in questi casi va esclusa l'automatica trasformazione della condotta CONCORSO ESTERNO = condotta che, non integrando la condotta di partecipazione, dà comunque un contributo alla vita dell'associazione ��- - -==�-•�-------- RESPONSABILITA' CONCORRENTI ESTERNI i concorrenti esterni vengono puniti sulla base della funzione incriminatrice delle norme sul concorso di persone (oggettivamente è necessario un contributo apprezzabile in termini di causalità condizionalistica con accertamento ex post che consenta di affermare che la condotta abbia effettivamente contribuito a mantenere o a rafforzare il vincolo associativo; soggettivamente bisogna accertare il dolo diretto) REATO UNICO O PLURALITA' DI REATI non sempre è agevole comprendere se la concreta situazione dia luogo effettivamente ad una pluralità di reati o ad un solo reato, perchè non sempre c'è corrispondenza tra unità o pluralità sul piano naturalistico e unità o pluralità sul piano normativo: ad una condotta non necessariamente corrisponde un solo reato, così come ad una pluralità di condotte non corrisponde sempre una pluralità di reati ■ l'unità o la pluralità dei reati è questione essenzialmente normativa, in quanto dipende dalla struttura della singola fattispecie incriminatrice e dal rapporto che intercorre tra le fattispecie incriminatrici concorrenti ACCERTAMENTO: prima di esaminare la disciplina del concorso di reati è necessario verificare se si è in presenza di una unificazione normativa di condotte naturalisticamente plurime o di un concorso apparente di norme, perchè in entrambi i casi l'autore del atto deve rispondere di un solo reato &INDAGINE SULLA STRUTTURA DELLA SINGOLA FATTISPECIE INCRIMINATRICE éJ'INDAGINE SUL RAPPORTO TRA NORMA INDAGINE SULLA STRUTTURA DELLA SINGOLA FATTISPECIE INCRIMINATRICE: talvolta ciò che appare naturalisticamente costituito da una pluralità di condotte è da considerare unitario da un punto di vista normativo INDAGINE SUL RAPPORTO TRA NORMA: può accadere che la complessità della vicenda concreta sia riconducibile a più fattispecie, una sola delle quali trova applicazione nel caso specifico ___ , __ _ l UNIFICAZIONE NORMATIVA DI CONDOTTE NATURALISTICAMENTE PLURIME ' CONCORSO APPARENTE DI NORME CONCORSO APPARENTE DI NORME unico fatto riconducibile a più norme, di cui una sola è in concreto applicabile I I CONCORSO APPARENTE DI NORME RISPETTO A PIU' FATTI: quando più fatti distinti, che però presentano un significato unitario di disvalore tale da rendere possibile una considerazione unitaria sul piano normativo, sono riconducibili a più norme, di cui una sola è in concreto applicabile [J'ANTEFATTO NON PUNIBILE= fatto, previsto da una norma incriminatrice, che costituisce ordinariamente un antecedente rispetto alla commissione di un altro più grave reato che assorbe il fatto strumentale a POST FATTO NON PUNIBILE= reato che rappresenta, secondo ciò che accade più spesso, lo sviluppo del reato commesso in precedenza Cr PROGRESSIONE CRIMINOSA = deliberazioni successive e rawicinate che realizzano fatttispecie diverse che comportano una progressiva intensificazione dell'offesa I CONCORSO APPARENTE TRA ILLECITI PENALI E AMMINISTRATIVI ■sebbene il concorso apparente di norme è analizzato solitamente in relazione alla convergenza di norme che prevedono fattispecie incriminatrici, tale disciplina può essere applicata anche a qualsiasi altro tipo di norma il concorso apparente di norme non riguarda solo quelle penali, ma anche il concorso tra fattispecie penali e violazioni amministrative e quello tra norme che prevedono violazioni amministrative: se uno stesso fatto è punito da una disposizione penale e una disposizione che prevede una sanzione amministrativa si applica la disposizione speciale, indipendentemente dal fatto che sia speciale la norma che prevede la sanzione amministrativa o la sanzione penale PENA qualora la legge nella determinazione della legge per il reato complesso si riferisce alle pene stabilite per i singoli reati che lo costituiscono, non possono essere superati i limiti massimi previsti per il concorso materiale REATO COMPLESSO: quando gli elementi costitutivi della fattispecie o le circostanza aggravanti del reato, possono essere considerati di per se stessi reato In entrambi i casi, il reato complesso assorbe il reato o i reati di cui è composto gart. 84 c.p. ---------'--------.... Non si applicano le norme sul concorso di reato, ma sono previste specifiche regole di disciplina. Si tratta di regole marginali che non trovano di fatto applicazione, perchè è la stessa legge che nel prevedere il reato complesso, fissa la pena e le regole di procedibilità ù='Una parte della dottrina crede che non si altro che l'applicazione di principio di specialità, l'altra, per non ridurre l'articolo ad una mera ripetizione del principio, lo pone come base del principio di assorbimento; infatti il reato complesso indicherebbe la fattispecie in grado di esprimere compiutamente il disvalore del fatto concreto e di assorbire il disvalore della fattispecie in esso compresa I PROCEDIBI LIT A' per il reato complesso si procede sempre d'ufficio, se per taluno dei reati, che ne sono elementi costitutivi o circostanze aggravanti, si deve procedere d'ufficio CAUSE DI ESTINZIONE la causa estintiva di un reato, che è elemento costitutivo o circostanza aggravante di un reato complesso, non si estende al reato complesso CRITERIO DEL CUMULO MATERIALE: prevede l'applicazione della somma aritmetica delle pene che il giudice ritiene di applicare in relazione al singolo reato )( questo criterio rischia di tradursi in un carico sanzionatorio eccessivamente gravoso, specie laddove il sistema preveda per i singoli reati pene severe CONCORSO DI REATI= COMMISSIONE DI PIU' REATI DA PARTE DI UNA STESSA PERSONA a CONCORSO DI REATI MATERIALE: quando i reati sono realizzati con più azioni od omissioni a CONCORSO DI REATI FORMALE: quando i reati sono realizzati con una sola azione od omissione cj>CONCORSO DI REATI OMOGENEO: se i reati realizzati sono tutti dello stesso tipo a CONCORSO DI REATI ETEROGENEO: se i reati realizzati sono diversi _,_ CRITERI DI COMPUTO DELLE PENE _,. 1 -- -- --- CRITERIO DELL'.ASSORBIMENTO: prevede l'applicazione della pena prevista per il reato più grave che assorbe quella degli altri reati in concorso )( non punibilità precostituita dei reati meno gravi concorrenti CRITERIO DEL CUMULO GIURIDICO: prevede l'applicazione della pena prevista per il reato più grave aumentata di una certa quantità (sino al triplo) per tener conto dei reati concorrenti concorso formale e reato continuato sono assoggettati alla stessa disciplina sanzionatoria CRITERIO DEL CUMULO GIURIDICO ■APPLICAZIONE IN FASE ESECUTIVA: il concorso formale e il reato continuato possono essere applicati anche in fase esecutiva nel caso di più sentenze o decreti penali irrevocabili pronunciati in procedimenti distinti contro la stessa persona, sempre che il giudice non abbia escluso il concorso o la continuazione. Il giudice dell'esecuzione deve determinare la pena secondo il cumulo giuridico, considerando come pena base quella più grave già inflitta e aumentarla sino al triplo con il limite della somma di quelle già inflitte DETERMINAZIONE DEL REATO PIU' GRAVE / X GRAVITA' IN CONCRETO: spetta al giudice individuare il reato più grave, applicando i criteri di commisurazione della pena, delle circostanze aggravanti e attenuanti e dell'eventuale giudizio di bilanciamento )( ampio potere discrezionale del giudice ., tiene conto dello specifico caso concreto O, GRAVITA' IN ASTRATTO: il reato più grave è quello per il quale la legge prevede in astratto un trattamento sanzionatorio più severo a prescindere dalle specificità del caso concreto )( in alcuni casi porta a considerare più grave il reato che, in concreto, risulta essere meno grave )( richiede l'accertamento della gravità in concreto in caso di circostanze aggravanti e attenuanti e del giudizio di bilanciamento ., certezza applicativa COMPUTO DEGLI AUMENTI I QUANTIFICAZIONE DELl'.AUMENTO: il giudice non può aumentare la pena del reato più grave di una quantità unitaria in relazione al complesso dei reati satellite, ma deve determinare, indicandolo in sentenza, il QUANTUM DI AUMENTO DI PENA IN RELAZIONE AD OGNI REATO CONCORRENTE Ci' il quantum può essere aumentato SINO AL TRIPLO ILIMITE MASSIMO: la pena non può essere superiore a quella che sarebbe applicabile secondo il cumulo materiale, altrimenti il cumulo giuridico si tradurrebbe in un istituto di sfavore per il reo ILIMITE MINIMO: l'aumento della quantità di pena non può essere comunque inferiore ad un terzo della pena stabilita per il reato più grave COMPUTO DELLA PENA IN CASO DI REATI PUNITI CON PENE ETEROGENEE: considerato che l'aumento della pena è calcolato su quella prevista per la violazione più grave , ai reati­ satellite viene applicata una pena diversa da quella porevista dalla norma incriminatrice; bisogna evitare che l'applicazione del cumulo giuridico di traduca in un trattamento sfavorevole al reo Cf'PENE DI SPECIE DIVERSA: applicazione criterio del CUMULO GIURIDICO CJ'PENE DI GENERE DIVERSO: applicazione del criterio del CUMULO GIURIDICO PER ADDIZIONE il diritto penale partecipa alla funzione di CONTROLLO SOCIALE in forza della sua capacità di influire sulle condotte umane tramite norme che impongono divieti o comandi attraverso la prospettazione di sanzioni che seguono al tenere o non tenere determinate condotte PENA= privazione o limitazione della libertà personale, o in modo diretto con pene detentive o in modo indiretto con pene pecuniarie c7CARATTERE AFFLITTIVO: le pene si traducono nella privazione o limitazione di diritti, senza che tali diritti abbiano un rapporto diretto con l'inosservanza in cui consiste il precetto violato a PERSONALISMO: la dimensione personale della pena si traduce in una serie di connotati della sanzione penale c7CAPACITA' DI INCIDERE SUI BENI FONDAMENTALI DEL�INDIVIDUO GARANZIE SOSTANZIALE E PROCESSUALI RAFFORZATE rispetto a quelle di altre sanzioni PREVENZIONE GENERALE la pena non può che assolvere ad una funzione di prevenzione, in quanto è compito dello stato salvaguardare la comunità dai fatti aggressivi di interessi ritenuti così fondamentali da giustificare la previsione delle sanzioni più severe di cui l'ordinamento disponga sebbene sia indubbio che il fondamento del sistema penale sia costituito dalla prevenzione generale, spetta alla FUNZIONE SPECIAL PREVENTIVA aver assunto un significato centrale nell'ammodernamento del sistema sanzionatorio a imposizione principio di proporzionalità nella detenninazione della risposta sanzionatoria a superamento dell'ottica carcero-centrica PLURIFUNZIONALITA' DELLA PENA la dottrina maggioritaria oggi non riduce la pena ad un'unica funzione, ma riconosce la compresenza delle diverse funzioni, c7 PROBLEMA DI COORDINARE LE DIVERSE FUNZIONI: quest'idea rischia di diventare facile espediente per il prevalere di una funzione a scapito dell'altra a seconda delle esigenze interpretative o del particolare momento storico c7 NECESSITA' DI UN SISTEMA SANZIONATORIO FLESSIBILE: bisogna coordinare le diverse funzioni per evitare che il prevalere di uno scopo ne annulli un altro, anche se non esiste un coordinamento meccanico I le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato !!!lart. 27Cost PREVENZIONE SPECIALE la pena deve tendere alla rieducazione del condannato c7DIVIETO DI RIEDUCAZIONE COATTA. la rieducazione non può mai essere imposta, ma è un dovere dello stato offrire possibilità di risocializzazione RIEDUCAZIONE= RISOCIALIZZAZIONE, cioè reinserimento nella società attraverso l'opportunità data al soggetto di tornare, dopo l'esperienza carceraria, a vivere in una società nel rispetto degli interessi fondamentali altrui e collettivi sui quali si fonda la convivenza associata (per i soggetti inseriti in un contesto problematico di socializzazione e di emarginazione) IINTIMIDAZIONE (per i soggetti che sono perfettamente inseriti nelle dinamiche sociali) NEOPOSITIVISMO PRINCIPIO DI PROPORZIONE la sanzione deve essere valutata in relazione al disvalore del fatto ed alla colpevolezza del soggetto per quel fatto CRISI DEL�IDEA RIEDUCATIVA a il carcere non educa a eccessiva flessibilità del sistema sanzionatorio per potenziare i programmi di prevenzione speciale a tutto scapito delle esigenze generalpreventive // NEORETRIBUZIONISMO definizione dell'autore del reato come soggetto pericoloso e patologizzazione del delinquente X critiche del sistema improntato alla pura prevenzione speciale l'inflizione della pena nei confronti del reo serve a canalizzare l'aggressività dei consociati e ristabilizzare la loro fiducia nella salvaguardia dei valori tutelati dalle norme penali X rischio di influenzare i criteri di previsione legale della pena e di commisurazione giudiziale con le istanze punitive derivanti dal contesto sociale con tutta l'irrazionalità delle pretese X rischio di innalzare i livelli sanzionatori I ABOLIZIONISMO X sostituzione della pena con sistemi di controllo della devianza più rischiosi sul pano delle garanzie PREVENZIONE GENERALE nel momento della previsione della pena da parte del legislatore assume una funzione preminente la prevenzione generale, sia nel suo aspetto negativo di deterrenza, sia nel suo aspetto positivo di orientamento culturale; in quanto la sanzione penale si giustifica proprio in funzione della tutela dei beni giuridici e per prevenire punizioni arbitrarie dell'autore del reato PREVENZIONE GENERALE nella fase di commisurazione della pena al caso concreto, entro i limiti edittali fissati dal legislatore, non può rilevare la funzione di prevenzione generale, perché si violerebbero alcuni principi costituzionali irrinunciabili, ma essa rileva nel momento in cui il giudice applica la pena e nella disciplina processuale, infatti quanto più la pena sarà in grado di assicurare una condanna temporalmente rawicinata rispetto alla commissione del fatto, tanto maggiore sarà l'effetto deterrente FUNZIONE RIEDUCATIVA nella fase esecutiva svolge un ruolo preminente la funzione rieducativa della pena COORDINAMENTO DELLE DIVERSE FUNZIONI DELLA PENA l'art. 27 Cost costituisce norma centrale del sistema sanzionatorio, ma non risolve il problema del coordinamento tra PREVENZIONE SPECIALE, PREVENZIONE GENERALE e PRINCIPIO DI PROPORZIONE A tal fine è necessario considerare la polifunzionalità della pena nelle diverse fasi in cui si articola il percorso sanzionatorio COMMINATORIA EDITTALE DELLA PENA --------- I - PRINCIPIO PROPORZIONALE l'efficacia della risposta sanzionatoria non dipende necessariamente dall'aumento dei livelli edittali di pena, se un reato meno grave fosse punito con la stessa sanzione prevista per un fatto più grave, il reo non sarebbe distolto dal commettere quello più grave, inoltre i destinatari sarebbero portati a sentire le pene come ingiuste e frutto di abuso del potere - COMMISURAZIONE DELLA PENA I PRINCIPIO PROPORZIONALE il principio proporzionale assume un ruolo centrale in questa fase; infatti solo una sanzione proporzionata al reato commesso può costituire il presupposto per awiare quel rapporto dialogico tra potere punitivo e i suoi destinatari che è alla base della funzione rieducativa della pena ESECUZIONE DELLA PENA ' PREVENZIONE GENERALE l'esecuzione della pena costituisce l'esito conclusivo dell'asseverazione della sanzione minacciata PREVENZIONE SPECIALE il legislatore nella previsione astratta non devono essere strutturate, quanto a contenuto e disciplina, in modo tale da precludere la rieducazione del condannato PREVENZIONE SPECIALE giustifica una pena inferiore a quella che appare proporzionata rispetto al fatto commesso PREVENZIONE SPECIALE flessibilità della risposta �rln7ionritorir:i PENE PRINCIPALI= PENE PREVISTE INDEFETTIBILMENTE PER CIASCUN REATO i reati possono essere sanzionati sia con la PREVISIONE ESCLUSIVA della pena detentiva o pecuniaria, sia con PREVISIONE CONGIUNTA (detentiva e pecuniaria) o ALTERNATIVA (detentiva o pecuniaria) �art. 17 e 78 c.p. PRINCIPO DELLA RISERVA DI LEGGE j)la corte costituzionale non ha quasi mai spinto il controllo fino a sindacare le scelte del legislatore relative ai limiti edittali delle sanzioni stabilite per i singoli reati: la quantificazione delle pene rientra nella discrezionalità del legislatore e solo eccezionalmente, in caso di evidente irrazionalità, la corte si riserva di intervenire PENE / -·"' PENE DETENTIVE / ERGASTOLO (per i delitti) erprevista per alcuni reati contro la personalità dello stato, l'incolumità pubblica e la vita Crdurata perpetua �art. 22 c.p. I progressiva erosione - è prevista la possibilità per il condannato di usufruire della liberazione condizionale quando abbia scontato almeno 26 anni di pena �art. 176, comma 3; il termine per poter usufruire della liberazione condizionale può essere abbreviato di 4 5 giorni per ogni semestre di pena scontata (come riconoscimento della partecipazione del condannato alle attività finalizzate alla sua rieducazione) �art. 54 ord. peni!. - è prevista la possibilità per il condannato di usufruire, dopo l'espiazione di almeno 1 O anni, di permessi premio e, dopo 20 anni, della semilibertà �art.30-ter e 50 ord. peni!. la pena dell'ergastolo è stata oggetto di dubbi di legittimità costituzionale dal momento che non appare compatibile con la funzione rieducativa della pena una sanzione che per la sua tendenziale perpetuità non consente il rientro nella società civile del condannato; ma la corte costituzionale ne ha affermato la legittimità sostenendo che la funzione della pena non si limita al solo riadattamento sociale del condannato e che la liberazione condizionale consente il reinserimento nella società civile del soggetto, escludendo il carattere della perpetuità dell'ergastolo RECLUSIONE (per i delitti) e ARRESTO (per le contrawenzioni) & possibilità di accedere alle misure alternative alla detenzione e ripartizione dei detenuti �art. 23 e 25 c.p. �art. 61 ord. peni!. erla reclusione si estende dai 15 giorni a 24 anni; l'arresto si estende da 5 giorni a 3 anni �art 23 e 25 c.p. - si tratta di limiti derogabili dal legislatore in relazione a particolari figure criminose - la previsione dei massimi e dei minimi edittali assolve alla funzione di integrare la previsione di una pena indeterminata contenuta nelle norme incriminatrici e rappresenta i limiti non derogabili dal giudice nella fase di commisurazione giudiziale della pena per i delitti determinati da motivi di lucro, sa la legge stabilisce solo la pena della reclusione, il giudice può aggiungere la multa �art. 24, comma 2c.p PENE PECUNIARIE eranche la pena pecuniaria, come affermato dalla corte costituzionale, assolve ad una finalità rieducativa MULTA (per i delitti) e AMMENDA (per le contrawenzioni) = pagamento allo stato di una somma di denaro, che può essere fissa o proporzionale entro i limiti minimo e massimo stabiliti dalla legge, salva la facoltà del giudice, quando per le condizioni economiche del reo la pena pecuniaria stabilita dalla legge può presumersi inefficace, di aumentarla fino al triplo o di diminuirla fino a un terzo Crla multa può oscillare da un minimo di 50€ ad un massimo di 50.000€; l'ammenda può variare da un minimo di 20€ ad un massimo di 25. 000€ �art. 24 e 26 c.p - si tratta di limiti derogabili dal legislatore in relazione a particolari figure criminose erpossibile rateizzazione �art. 133-ter c.p. Ci' le pene della multa e dell'ammenda, non eseguibili per insolvibilità del condannato si convertono in libertà controllata o lavoro sostitutivo; la durata complessiva della libertà controllata non può superare 1 anno e 6 mesi, se la pena convertita è quella della multa, e 9 mesi se la pena convertita è quella dell'ammenda; il condannato può sempre far cessare la pena sostitutiva pagando la multa o l'ammenda sottratta la somma corrispondente alla durata della libertà controllata scontata o del lavoro sostitutivo prestato PENE ACCESSORIE= SANZIONI CHE NON POSSONO ESSERE APPLICATE ISOLATAMENTE MA CHE HANNO UN RUOLO ANCILLARE RISPETTO ALLE PENE PRINCIPALI �art. 79c.p. CrCOLLEGAMENTO CON LE PENE PRINCIPALI CrCARATTERE INTERDITTIVO: consistono in una privazione di determinati diritti o facoltà o nella limitazione del loro esercizio CrAUTOMATISMO: ridotta discrezionalità del giudice, che è tenuto ad infliggere la pena accessoria in presenza dei presupposti stabiliti dalla legge ed è vincolato nella determinazione della loro durata I durata non espressamente determinata dal legislatore: secondo alcuni la pena accessoria deve avere la stessa durata della pena principale inflitta o che dovrebbe scontarsi nel caso di conversione, secondo altri spetta al giudice decidere I PER I DELITTI l CrlNTERDIZIONE DAI PUBBLICI UFFICI CrlNTERDIZIONE DA UNA PROFESSIONE O UNARTE Ci' INTERDIZIONE LEGALE CrlNTERDIZIONE DAGLI UFFICI DIRETTIVI DELLE PERSONE GIURIDICHE E DELLE IMPRESE CrlNCAPACITA: DI CONTRARRE CON LA PA. CrESTINZIONE DELL RAPPORTO DI IMPIEGO O DI LAVORO CrDECADENZA O SOSPENSIONE DELl'.ESERCIZIO DELLA RESPONSABILITA' GENITORIALE CrPUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA PENALE DI CONDANNA \ PER LE CONTRAWENZIONI ersOSPENSIONE DAL�ESERCIZIO DI UNA PROFESSIONE O DI UN'ARTE ersOSPENSIONE DAGLI UFFICI DIRETTIVI DELLE PERSONE GIURIDICHE E DELLE IMPRESE CrPUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA PENALE DI CONDANNA IL POTERE DISCREZIONALE DEL GIUDICE NELLA COMMISURAZIONE DELLA PENA se in tema di pene accessorie, la discrezionalità del giudice è fortemente limitata, essa appare in dimensioni più ampie nella commisurazione delle pene principali I fanno eccezione l'ergastolo e le rare ipotesi di pene fisse MANIFESTAZIONI DI FLESSIBILITA' DEL SISTEMA SANZIONATORIO: CJ>sospensione condizionale della pena Ci' liberazione condizionale CJ>misure alternative alla detenzione (1975) Ci' sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi (1981) / CJ>permanenza domiciliare (2000) CJ>lavoro di pubblica utilità (2000) MISURE ALTERNATIVE ALLA DETENZIONE Ci' il legislatore delinea una cornice edittale, fissando un minimo ed un massimo all'interno della quale è attribuito al giudice il potere di stabilire discrezionalmente la pena concretamente inflitta �art. 132-133 c.p. Ci' potere discrezionale= migliore garanzia del rispetto di principi costituzionali in materia di pene, sia sotto il profilo della personalità della responsabilità penale, sia soprattutto per il perseguimento della finalità rieducativa assegnata alla pena SANZIONI SOSTITUTIVE DELLA PENA DETENTIVA BREVE ,_ / /Il� SEMIDETENZIONE / CJ>i criteri per l'esercizio del potere discrezionale sono la gravità del reato e la capacità a delinquere del soggetto PENA PECUNIARIA I GRAVITA' DEL REATO desunta dal giudice: CJ>dalla natura, dalla specie, dai mezzi, dall'oggetto, dal tempo dal luogo e da ogni modalità dell'azione CJ>dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa dal reato CJ>dall'intensità del dolo o dal grado della colpa CAPACITA' A DELINQUERE DEL SOGGETTO ricavata da: CJ>dai motivi a delinquere e dal carattere dell reo CJ>dai precedenti penali e giudiziari e dalla condotta e dalla vita del reo, antecedenti al reato Ci' dalla condotta contemporanea o susseguente al reato CJ>dalle condizioni di vita individuale, familiare e sociale del reo LIBERTA' CONTROLLATA \ ejJ, ESPULSIONE DELLO STRANIERO AFFIDAMENTO IN PROVA AL SERVIZIO SOCIALE I DETENZIONE DOMICILIARE LIBERAZIONE ANTICIPATA SEMILIBERTA' LIBERAZIONE CONDIZIONALE SEMIDETENZIONE= obbligo di trascorrere almeno 1 O ore al giorno in un carcere e in una serie di limitazioni: - il divieto di detenere a qualsiasi titolo armi, munizioni ed esplosivi, anche se è stata concessa la relativa autorizzazione di polizia; - la sospensione della patente di guida; - il ritiro del passaporto; - sospensione di validità, ai fini dell'espatrio, di ogni altro documento equivalente; - l'obbligo di conservare e di presentare ad ogni richiesta degli organi di polizia e nel termine da essi fissato l'ordinanza emessa e l'eventuale prowedimento di modifica delle modalità di esecuzione della pena � c:nc:tit11ic:rP IP nPnP rlPtPnti\/P finn� ? ::lnni SANZIONI SOSTITUTIVE DELLA PENA DETENTIVA BREVE con la legge n689 del 1981, il giudice può sostituire una pena di breve durata con altre sanzioni espressamente indicate dall'art 53 a evitare il contatto con l'ambiente carcerario per autori di reati di scarsa gravità, anchorchè non più meritevoli della sospensione condizionale & caratteristica fondamentale, che distingue le sanzioni sostitutive della pena detentiva breve dalle misure alternative alla detenzione è il fatto che sia il giudice della cognizione a procedere alla sostituzione all'esito del processo e con la stessa sentenza che pronuncia la condanna X la pena detentiva non può essere sostituita nei confronti di coloro che, essendo stati condannati, con una o più sentenze, a pena detentiva complessivamente superiore a 3 anni di reclusione, hanno commesso il reato nei 5 anni della condanna precedente X la pena detentiva, se applicata per un fatto commesso nell'ultimo decennio, non può essere sostituita - nei confronti di coloro che sono stati condannati più di due volte per reati della stessa indole; - nei confronti di coloro ai quali la pena detentiva sostitutiva, inflitta con precedente condanna, è stata convertita - nei confronti di coloro ai quali sia stata revocata la concessione del regime di semilibertà - nei confronti di coloro che hanno commesso il reato mentre si trovavano sottoposti alla misura di sicurezza della libertà vigilata o alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale I LIBERTA' CONTROLLATA= obbligo di presentarsi almeno una volta al giorno, nelle ore fissate compatibilmente con gli orari di lavoro o di studio del condannato, presso locale ufficio di pubblica sicurezza o, in mancanza di questo, presso il comando dell'arma dei carabinieri territorialmente competente e in una serie di limitazioni: - divieto di allontanarsi dal comune di residenza, salvo autorizzazione concessa di volta in volta ed esclusivamente per motivi di lavoro, di studio, di famiglia o di salute; - divieto di detenere a qualsiasi titolo armi, munizioni ed esplosivi, anche se è stata concessa la relativa autorizzazione di polizia; - sospensione della patente di guida; - il ritiro del passaporto; - sospensione di validità, ai fini dell'espatrio, di ogni altro documento equivalente; - l'obbligo di conservare e di presentare ad ogni richiesta degli organi di polizia e nel termine da essi fissato l'ordinanza emessa e l'eventuale prowedimento di modifica delle modalità di esecuzione della pena a sostituisce le pene detentive fino a 1 anno \ PENA PECUNIARIA= multa al posto della reclusione o ammenda al posto dell'arresto a sostituisce le pene detentive fino a 6 mesi a CRITERI DI SCELTA il giudice può sostituire, motivando la scelta, la pena detentiva e tra le pene sostitutive sceglie quella più idonea al risarcimento X salvo quando presume che le prescrizioni non saranno adempite dal condannato a EFFETTI: una volta eseguita per l'intero la sanzione sostitutiva, la pena si considera estinta per soprawenuta espiazione a REVOCA: in caso di inosservanza degli obblighi concernenti la semidetenzione o la libertà controllata o in caso di mancato pagamento della pena pecuniaria e in caso di condanna successiva per reato precedentemente commesso che avrebbe rappresentato un ostacolo alla sostituzione Il alla revoca consegue la conversione del residuo della sanzione sostitutiva ancora da eseguire nella pena pena detentiva sostitutiva secondo i criteri di ragguaglio e{? ESPULSIONE DELLO STRANIERO prevista per lo straniero responsabile di reati non colposi o del delitto di ingresso o di trattamento illegali
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