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DIRITTO PENALE parte 1 - MAPPE CONCETTUALI DEL MANUALE “MANUALE DI DIRITTO PENALE: PARTE GENERALE, GROSSO, PELISSERO, PETRINI e PISA”, Schemi e mappe concettuali di Diritto Penale

mappe concettuali completamente sostitutive del testo “MANUALE DI DIRITTO PENALE: PARTE GENERALE - GROSSO, PELISSERO, PETRINI e PISA”

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018

In vendita dal 09/10/2018

GIURISDISPENSE
GIURISDISPENSE 🇮🇹

4.4

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Scarica DIRITTO PENALE parte 1 - MAPPE CONCETTUALI DEL MANUALE “MANUALE DI DIRITTO PENALE: PARTE GENERALE, GROSSO, PELISSERO, PETRINI e PISA” e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Diritto Penale solo su Docsity! .. ILLECITO AMMINISTRATIVO ILLECITO CIVILE c;,punito con sanzioni pecuniarie; interdizioni; prescrizioni e obblighi di ripristino c;,affidato alla stessa pubblica amministrazione & la differenza tra l'illecito amministrativo e il reato è molto sottile a, punito con risarcimento del danno e restituzioni c;,affidato al giudice civile & l'illecito civile si distingue dal reato per l'atipicità e la generalizzazione della sua formulazione t- DIRITTO AMMINISTRATIVO: disciplina l'organizzazione e il funzionamento delle amministrazioni pubbliche e i rapporti tra queste e i cittadini t- DIRITTO CIVILE: regola i diritti dei cittadini e i rapporti fra privati / DIRITTO PENALE: DISCIPLINA I FATTI CHE COSTITUISCONO REATO E LE RELATIVE SANZIONI JI' TUTELA DEGLI INTERESSI UMANI JI' PROTEZIONE GIURIDICA DEL BENE c;,tutela dagli abusi del potere punitivo c;,tutela dagli abusi dell'autodifesa privata I REATO = (definizione formale) FATTO VIETATO DALLA LEGGE PENALE, LA CUI COMMISSIONE COMPORTA !.'.APPLICAZIONE DI UNA SANZIONE PENALE = (definizione sostanziale) ILLECITO CHE OFFENDE BENI, CHE ALLA LUCE DEI VALORI COSTITUZIONALI(+ GIURISPRUDENZA DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'.UOMO), DEVONO ESSERE CONSIDERATI DI MAGGIORE IMPORTANZA E PERTANTO MERITEVOLI DI ESSERE PROTETTI SUL TERRENO DEL DIRITTO PENALE c;,punito con sanzioni consistenti in pene e misure di sicurezza c;,affidato a giudici penali imparziali ed indipendenti da ogni altro potere dello stato, che giudicano secondo regole processuali penali fortemente rispettose delle garanzie degli imputati & in passato, diversi studiosi hanno cercato invano di distinguere i reati dalle altre categorie di illeciti sulla base di natura sostanziale SANZIONI PENALI c;,SISTEMA DEL DOPPIO BINARIO: sia le pene che le misure di sicurezza sono tassativamente elencate - I crimini internazionali (i crimini di guerra, il genocidio, i crimini contro l'umanità e contro la pace) hanno dato origine ad una sorta di DIRITTO PENALE INTERNAZIONALE, che prescinde dalla normativa vigente in ogni singolo stato, affidato alla corte penale internazionale istituita dallo statuto di Roma (i cui processi hanno posto rilevanti problemi di legalità e di retroattività dal momento che sono stati istituiti dopo il compimento dei fatti che dovevano giudicare) PENE JI' PREVENZIONE GENERALE: con la minaccia di una sanzione proporzionata alla gravità del reato si tende disincentivare i consociati dal delinquere, per essere efficacie però, la pena non deve essere necessariamente elevata ma applicata rapidamente e inflessibilmente ;I' RIEDUCAZIONE: interviene come criterio di determinazione delle pene, di scelta della tipologia sanzionatoria, di commisurazione della pena, di disciplina delle forme dell'esecuzione penale a, individuate in astratto dal legislatore tra un minimo ed un massimo secondo un rapporto di proporzionalità con la ritenuta gravità del reato, vengono determinate in concreto dal giudice in sede di giudizio MISURE DI SICUREZZA JI' RISOCIALIZZAZIONE: recupero degli autori di reato socialmente pericolosi attraverso la rimozione delle cause della loro pericolosità sociale c;,indeterminate nella loro durata in quanto sono destinate a protrarsi fino a quando perduri la pericolosità sociale del soggetto, vengono inflitte dal giudice di cognizione, ma la loro esecuzione viene seguita da un giudice diverso 700 - ILLUMINISMO Ci' & impostazione utilitaristica I DEI DELITTI E DELLE PENE, CESARE BECCARIA CJ'extrema ratio di tutela: il diritto penale non deve realizzare un astratto modello di regole morali, ma fornire una protezione forte dei beni umani fondamentali; per questo deve essere utilizzato solo quando si rilevi strumento strettamente necessario a tale esigenza di tutela CJ'delitti e pene devono essere individuati con chiarezza prima della commissione del fatto in quanto il cittadino ha diritto di conoscere' preventivamente e con sufficiente precisione, ciò che è consentito e ciò che è vietato Ci' la pena deve colpire l'autore del reato in misura proporzionale alla gravità del fatto commesso Ci' la proporzione fra gravità dell'offesa cagionata dal reato e misura della pena deve riguardare sia la quantità sia il tipo della sanzione CJ'le pene non devono essere necessariamente severe, ma inflitte con rapidità e ineluttabilità CJ'la pena deve essere uguale per tutti, indipendentemente dalle condizioni personali e sociali del reo Ci' nel quadro delle pene deve essere privilegiata quella carceraria, in quanto sanzione uguale per tutti e che si presta ad essere graduata in proporzione alla gravità dell'illecito CJ'la pena di morte deve essere abolita queste idee hanno trovato attenzione presso le corti dell'ASSOLUTISMO ILLUMINATO e hanno condotto alle CODIFICAZIONI Ci' rivoluzione francese DIRITTO PENALE MODERNO '800 - PENSIERO LIBERALE CJ'continuità rispetto ai canoni garantistici dell'illuminismo Ci' & sostituzione del concetto di utile sociale con una visione metafisica e astorica del diritto penale SCUOLA CLASSICA (Francesco Carrara) Ci'tentativo di costruire un sistema astratto di diritto penale, indipendente dalle contingenze politiche e sociali e ancorato ai canoni di assoluta razionalità CJ'il giurista deve costruire il sistema dei reati e delle pene secondo criteri di razionalità scientifica generali, senza tener conto delle spinte o degli stimoli che possono provenire dalla società dalla vita delle persone, dalla politica (I tranne i r�ati di lesa maestà) Ci' & metodo deduttivo: ricostruzione del I sistema penale sulla base di una rigorosa � impostazione logica, che dalle premesse generali perveniva alle indicazioni in dettaglio Ci' & reato e pena al centro dell'attenzione CJ'reato come ente giuridico Ci' il rapporto di proporzione tra reato e sanzione viene fondato sull'idea di retribuzione giuridico­ morale Ci' & il reo è dotato di libero arbitrio, è libero di scegliere tra l'osservanza o la violazione del diritto da cui l'applicazione di una sanzione ' proporzionale alla gravità dell'illecito commesso CJ'perfezionamento degli strumenti di analisi tecnica CODICE PENALE ZANARDELLI del 1889 \ SCUOLA POSITIVA Ci' & metodo induttivo: ricerca sul campo Ci' & l'uomo delinquente e la sua personalità al centro dell'attenzione Ci' & il reo non è dotato di libero arbitrio, la commissione di un reato è sintomo di deviazione e il suo autore è pertanto anormale, quindi in quanto tale non può essere chiamato a rispondere di ciò che ha commesso ma deve essere curato, rieducato, aiutato a recuperare il suo equilibrio psichico .... '900 - CRISI DEL DIRITTO PENALE l'.J'pena intesa come misura di natura preventivo- speciale, destinata a rimuovere le cause di I deviazione Ci' & la pena non poteva essere predeterminata TECNICISMO GIURIDICO e commisurata alla gravità dell'illecito commesso ma doveva essere indeterminata e destinata a ' durare fino a che, per effetto delle terapie alle quali l'autore del reato era stato sottoposto, fosse venuta a cessare la sua pericolosità sociale PROGETTO DI CODICE PENALE DI ENRICO FERRI pubblicato nel 1921, ma senza seguito a causa delle vicende politiche italiane (awento del fascismo) la scuola positiva si è sviluppata troppo tardi per poter incidere sul codice Zanardelli appena entrato in vigore, ma è riuscita ad influenzare profondamente la cultura giuridico-penale italiana ed europea, tanto da riuscire ad introdurre nel codice penale Rocco la misura di sicurezza indeterminata, affianco alla pena tradizionale PRINCIPIO DI COLPEVOLEZZA= necessità di fondare la responsabilità penale anche su basi soggettive (dolo e colpa) oltre che oggettive PRINCIPIO DI DETERMINATEZZA o PRECISIONE = necessità che la legge descriva in modo sufficientemente preciso le norme penali in modo tale che i consociati possano prevedere in anticipo quali sono i comportamenti vietati e quali quelli permessi r:r limite strutturale: il legislatore deve descrivere fatti chiari e precisi, ma soprattutto definire come reati fatti che corrispondono a situazioni riscontrabili nella relatà PRINCIPIO DI PROPORZIONALITA' o MERITEVOLEZZA DI PENA = necessità che la tutela del bene appaia proporzionata alla sanzione penale che incide direttamente o indirettamente sulla libertà personale C;r proporzionalità rispetto al tipo di bene Ù' proporzionalità rispetto alle modalità di aggressione del bene stesso PRINCIPIO DI MATERIALITA' = possibilità di incriminazione dei soli comportamenti umani esteriormente percepibili & i reati omissivi non sono in contrasto con questo principio gart. 25, comma 2 cast )( diritto penale della volontà PRINCIPI COSTITUZIONALI I\ PRINCIPIO DI FRAMMENTARIETA' = intervento del diritto penale solo laddove le offese appaiano più gravi e sia presente un bisogno di pena che non può essere soddisfatto con strumenti meno invasivi \ REATO= FATTO OFFENSIVO DI UN BENE GIURIDICO PRINCIPIO DI OFFENSIVITA' = necessità che la pena sia rivolta nei confronti di fatti offensivi di beni giuridici C;roffensività in astratto -legislatore C;roffensività in concreto -giudice )( diritto penale d'autore PRINCIPIO DI EFFICACIA DELLA TUTELA PENALE = necessità di efficacia della norma penale alla tutela del bene PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA' (extrema ratio del diritto penale) = necessità che risultino inefficaci altri strumenti di tutela meno afflittivi �art. 13 e 27, comma 3 cast Sono meritevoli di tutela penale i beni riconosciuti dalla Costituzione e quelli che godono di riconoscimento nel contesto sociale PRINCIPIO DI CONOSCIBILITA' = necessità che la legge penale sia conoscibile da parte dei consociati PRINCIPIO DI LEGALITA': i precetti penali devono provenire solo e sempre da una legge emanata da un parlamento democraticamente eletto e la legge deve essere previa al fatto commesso, chiara e precisa, in modo tale che tutti i cittadini possano cogliere senza incertezze i contorni e i limiti dei fatti penalmente vietati &SOSTANZIALE X: il reato non è solo il fatto previsto dalla legge, ma anche quello contrario al sano sentimento del popolo (j=>FORMALE.,,: il reato è solo ciò che è previsto come tale dalla legge Qart. 25 cost e 199 c.p. // \� - -- - =- RATIO DI GARANZIA: contro gli abusi del potere RATIO DI CERTEZZA: tutti i cittadini devono poter conoscere con precisione ove corre il confine tra lecito e illecito penale RISERVA DI LEGGE: i precetti penali e le relative sanzioni devono essere frutto dell'attività normativa dell'organo elettivo, ove sono rappresentati i cittadini e anche le minoranze IRRETROATTIVITA': la legge penale deve essere sempre previa ai fatti commessi I PRINCIPIO DI DETERMINATEZZA: i precetti penali devono essere chiari, tassativi, precisi, cioè comprensibili da tutti i consociati \ PRINCIPIO DI TASSATIVITA': il giudice deve operare limitatamente all'ambito della norma penale, ai soli fatti in essa tassativamente previsti, vietando qualsiasi forma di interpretazione analogica in malam partem /)La Corte costituzionale non può dichiarare l'illegittimità di una norma penale oltre i limiti previsti dalla fattispecie, né inasprire il regime sanzionatorio, dal momento che solo al legislatore è rimessa la scelta dei fatti da incriminare e delle relative sanzioni. La corte deve limitarsi solo a dichiarare l'illegittimità della norma che irragionevolmente limita la punibilità e non può estendere la punibilità a fatti non previsti. Ciò non significa che sia precluso il sindacato di legittimità sulle leggi penali di favore, infatti questo è ammesso ma solo quando si tratta di riparare a quello che è stato definito come "odioso privilegio". Ogni ulteriore allargamento del sindacato della corte costituzionale sulle norme penali finirebbe per attribuire indebitamente, alla corte stessa. l'individuazione dei fatti da punire. RATIO DI GARANZIA: solo la legge emanata da un parlamento democraticamente eletto tutela i consociati da possibili arbitri del potere RATIO DI CERTEZZA: la legge prevede delle forme di pubblicazione sulla gazzetta ufficiale che ne garantiscono la conoscibilità da parte di tutti i consociati / RISERVA DI LEGGE: i precetti penali e le relative sanzioni devono essere frutto dell'attività normativa dell'organo elettivo, ove sono rappresentati i cittadini e anche le minoranze a nessuna fonte subordinata può emanare leggi penali nè in riferimento al precetto nè alla pena I RISERVA RELATIVA X: è ammesso un rinvio esplicito ad una fonte regolamentare nella descrizione degli elementi della fattispecie RISERVA ASSOLUTA�: tutti gli elementi costitutivi del fatto tipico e le relative sanzioni devono essere indicati dalla legge a la legge non può rinviare, per !individuazione di uno o più elementi costitutivi della fattispecie o della sanzione, ad una fonte di rango inferiore altrimenti è da considerarsi illegittima lii RINVIO ALLA FONTE SUBORDINATA è legittimo quando c'è una sufficiente specificazione (ordine particolare e specifico) / RINVIO RECETTIZIO: quando l'amministrazione non può più modificare l'atto regolamentare dopo l'entrata in vigore della legge che lo richiama nel precetto penale INTEGRAZIONE DI CARATTERE TECNICO che non coinvolge alcuna discrezionalità Q>NORME PENALI IN BIANCO= fattispecie incriminatrici che richiamano un prowedimento amministrativo "I- RINVIO MOBILE: quando l'amministrazione può modificare il regolamento anche dopo l'entrata in vigore della legge penale che lo richiama RATIO DI GARANZIA: tutelare il cittadino da qualsiasi abuso del potere giudiziario a solo in presenza di un precetto penale chiaro e privo di ambiguità nell'individuare i fatti vietati sarà sarà possibile muovere un rimprovero a colui che lo abbia violato RATIO DI CERTEZZA: i cittadini devono conoscere in anticipo e con chiarezza quali sono le possibili conseguenze penali del loro comportamento per poter orientare con consapevolezza il proprio agire a solo norme chiare e precise possono orientare realmente l'agire dei cittadini nella scelta dei comportamenti leciti, rendendo efficace il sistema penale sotto il profilo della sua funzione generai preventiva --- PRINCIPIO DI DETERMINATEZZA: la tecnica di redazione delle leggi penali deve individuare con precisione tutti gli elementi della fattispecie incriminatrice in modo tale che sia concretamente possibile, per i cittadini, individuarli ail parlamento deve costituire fattispecie chiare e precise a il giudice deve applicare la norma entro i limiti stabiliti ai cittadini devono essere messi in grado di conoscere i limiti dei fatti penalmente rilevanti �art. 1 c.p. CRITERI DI TECNICA LEGISLATIVA P La corte costituzionale è restia a declaratorie di illegittimità basate sulla scarsa precisione del disposto normativo, ma non sono mancate pronunce di rilievo ove la corte ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di fattispecie incriminatrici caratterizzate dalla scarsa determinatezza dei loro elementi costitutivi atermini rispetto ai quali sia possibile un rinvio al normale significato linguistico a valutazione nel contesto testuale della fattispecie nel suo complesso a principi generali di carattere costituzionale a diritto vivente = interpretazione di un certo termine consolidatosi nella giurisprudenza di legittimità a verificabilità empirica dei termini utilizzati NORMAZIONE CASISTICA: elenca tutti i possibili aspetti della realtà empirica che rientrano nella fattispecie incriminatrice NORMAZIONE SINTETICA (da preferire): definisce con certezza i limiti alla rilevanza penale dei comportamenti dei cittadini basandosi su: -, assai rispettosa del principio di legalità, perché garantisce al massimo grado la precisione della descrizione degli elementi costitutivi della fattispecie X ma appesantisce esageratamente la norma -, rispettosa del principio di frammentarietà, per cui ciò che non è esplicitamente descritto come vietato deve essere considerato lecito X ma rischia di lasciar impunite condotte che non sono state inserite dal legislatore tra gli elementi costitutivi della fattispecie aun OGGETTO GIURIDICO BEN DEFINITO: il bene tutelato dalla fattispecie incriminatrice deve poter essere compreso con chiarezza a una POSSIBILE VERIFICA EMPIRICA: deve consentire di individuare il contenuto in termini concreti, reali, scientifici e non sulla base di mere valutazioni discrezionali operate dal giudice Quando il legislatore ricorre alla tecnica di normazione sintetica inevitabilmente ricorre anche a: ELEMENTI DI CARATTERE DESCRITTIVO aconcetti numerici ELEMENTI DI CARATTERE NORMATIVO a concetti quantitativi aconcetti descrittivi tratti dall'esperienza / GIURIDICI = elementi basati su definizioni normative -, garantiscono elevati livelli di determinatezza EXTRAGIURIDICI = elementi basati su definizioni normativo-sociali -, evita lo sviluppo esagerato della descrizione della fattispecie -, adegua l'interpretazione delle norme penali ai mutamenti del comune sentire X non immediata compatibilità con il principio di determinatezza INTERPRETAZIONE AUTENTICA: quando promana dallo stesso legislatore, che interviene per chiarire il senso di una norma di legge INTERPRETAZIONE UFFICIALE: quando p� dall'autorità amministrativa o dagli organi dello stato interessati - - INTERPRETAZIONE GIUDIZIALE: operata dalla -------magistratura nel concreto svolgersi dei processi penali Gil precedente giudiziario non vincola / l'interprete: il diritto vivente si evolve continuamente ed inesorabilmente, proprio grazie ai mutamenti interpretativi INTERPRETAZIONE DOTTRINALE: frutto della riflessione e del confronto scientifico tra i giuristi che studiano le norma vigenti INTERPRETAZIONE DEL DIRITTO PENALE per quanto il legislatore si sforzi di scrivere norme penali precise e chiare, sarà sempre necessario interpretare il testo normativo al fine di rendere possibile quel raffronto tra fattispecie astratta e fatto a causa dell'AMBIGUITA' DEL LINGUAGGIO GIMPRESCINDIBILITA' DELL'.INTERPRETAZIONE = non riconducibilità della realtà a schemi omnicomprensivi e preordinati REGOLE DELL'.INTERPRETAZIONE GSIGNIFICATO LETTERALE DELLE PAROLE - Ù' INTENZIONE DEL LEGISLATORE = finalità ditutela ' casi in cui le regole risultano essere in contrasto tra loro CRITERIO SEMANTICO il legislatore deve chiarire il senso lessicale dei termini utilizzati dal legislatore X ambiguità del linguaggio I CRITERIO STORICO il legislatore deve rifarsi alla volontà oggettiva del legislatore, espressa dal Parlamento nel testo di legge attraverso l'esercizio del proprio potere legislativo X il testo normativo è frutto di istanze diverse e contrapposte che con difficoltà possono essere ricondotte ad unità X con il passare degli anni possono venire meno le stesse esigenze di tutela CRITERIO LOGICO-SISTEMATICO il legislatore deve cercare tra tutti i possibili significati della norma penale quello più coerente con l'ordinamento nel suo insieme, quello che non crea disomogeneità o contraddizioni evidenti nel sistema complessivamente considerato � concetti normativi giuridici extrapenali � cause di giustificazioni CRITERIO TELEOLOGICO il legislatore deve individuare lo scopo della fattispecie incriminatrice, per interpretarla alla luce dei mutamenti che le esigenze di tutela impongono nei diversi momenti storici X le esigenze di tutela dovrebbero essere sempre e rigorosamente riservate al parlamento DIVIETO DI ANALOGIA il principio di legalità affida l'esclusivo esercizio della produzione normativa penale al Parlamelo I il divieto di analogia opera sempre e solo IN MALAM PARTEM, infatti sono possibili interpretazioni analogiche a favore del reo, purché non vi sia una lacuna intenzionale del legislatore o non si tratti di norme eccezionali GANALOGIA = integrazione dell'ordinamento giuridico attraverso l'applicazione, ad un caso non regolato dalla legge, della disciplina prevista per casi simili ma è permessa !'INTERPRETAZIONE ESTENSIVA, nella misura in cui sia rispettato il limite del significato letterale della norma PRINCIPIO DI PERSONALITA' PASSIVA: applicazione della legge dello stato a cui appartiene il titolare del bene offeso dal reato PRINCIPIO DI UNIVERSALITA': applicazione del diritto penale italiano a qualsiasi delitto, commesso da chiunque, a danno di chiunque, anche all'estero APPLICAZIONE DELLA LEGGE PENALE RISPETTO ALLO SPAZIO Nessun sistema applica uno di questi criteri nella sua versione pura, ma ogni ordinamento giuridico disciplina l'efficacia della legge penale nello spazio attraverso la combinazione di tutti i criteri indicati Cf'il nostro ordinamento ha espressamente previsto il principio di personalità, ma ha introdotto anche tante e rilevanti deroghe in virtù delle quali si applica il principio di universalità, temperato al principio di personalità attiva e passiva PRINCIPIO DI TERRITORIALITA': l'applicazione della nostra legge penale è limitata ai soli fatti commessi nel territorio dello stato I Cf'OBBLIGATORIETA' DELLA LEGGE PENALE: tutti coloro che si trovano nel territorio dello stato sono tenuti ad osservare le leggi penali dello stesso �art. 3 c.p.leccezioni previste dal diritto pubblico o internazionale a REATO COMMESSO IN ITALIA &,il reato è punito ai sensi della legge penale se solo la condotta è stata tenuta in Italia e l'evento si è verificato all'estero & il reato è punito ai sensi della legge penale se la condotta è stata tenuta interamente all'estero e solo l'evento si è verificato nel nostro territorio & il reato è punito ai sensi della legge penale se un frammento anche minimo della condotta si è tenuto in Italia anche se il fatto e l'evento sono awenuti quasi esclusivamente all'estero I un reato commesso interamente all'estero non può rientrare nella giurisdizione italiana per il solo fatto che sia legato ad un vincolo di continuazione con un altro reato commesso nel territorio �art. 6c.p. - PRINCIPIO DI PERSONALITA' ATTIVA: applicazione della legge penale dello stato di appartenenza del reo TERRITORIO DELLO STATO= suolo entro i confini d'Italia (comprensivo del sottosuolo, della acque interne e delle coste) e ogni altro luogo soggetto alla sovranità dello stato, come il mare costiero e lo spazio aereo nazionale+ navi e aeromobili � art. 4 c.p. REATO = ILLECITO PER IL QUALE CORDINAMENTO PREVEDE COME CONSEGUENZA SANZIONATORIA UNA PENA gart. 17 e 39 c.p. rjil sistema penale utilizza definizioni formali e anche la distinzione tra delitti e contrawenzioni non è basata su ragioni sostanziali, ma esclusivamente formali per cui non è possibile sostenere che i delitti sono più gravi delle contravvenzioni perchè vi sono molti delitti per i quali la risposta sanzionatoria è meno severa di quella di alcune contrawenzioni I DELITTI = ILLECITI PER I QUALI LOROINAMENTO PREVEDE COME CONSEGUENZA SANZIONATORIA Ci" LERGASTOLO a LA RECLUSIONE CJ"LA MULTA \ CONTRAWENZIONI = ILLECITI PER I QUALI L'.ORDINAMENTO PREVEDE COME CONSEGUENZA SANZIONATORIA a L'.ARRESTO &L'.AMMENOA �MODELLO ANALITICO Cf'elemento oggettivo= forza fisica Cf'elemento soggettivo= forza psichica � certezza e garanzia )( eccesso di concettualismo che finiva per abbandonare il significato unitario STRUTTURA GENERALE DEL REATO / \ � CONCEZIONE TRIPARTITA secondo i sostenitori questa teoria si adegua meglio al procedimento di accertamento giudiziale del reato e permette di far emergere le funzioni dei 3 elementi �CONCEZIONE BIPARTITA secondo i sostenitori questa teoria corrisponde alla disciplina del codice penale degli artt. 47 (disciplina errore) e 59, ult. comma (disciplina errore sull'esistenza di una causa di giustificazione) / FATTO OGGETTIVO Cf'presenza di elementi positivi Cf'assenza elementi negativi (affinché sussista il reato) ELEMENTO SOGGETTIVO Cf'Coscienza e volontà dell'azione o dell'omissione Cf'dolo Cf'Colpa / ELEMENTI POSITIVI DEL FATTO = elementi oggettivi richiesti dalla singola fattispecie incriminatrice ELEMENTI! NEGATIVI DEL FATTO = cause di giustificazione, cioè situazioni in presenza delle quali il fatto è autorizzato o imposto dall'ordinamento giuridico / I \ FATTO TIPICO = elementi oggettivi del reato ANTIGIURIDICITA: = cause di giustificazione & la teoria bipartita critica questa soluzione perché parte dal presupposto che l'antigiuridicità non costituisce una categoria autonoma, ma integra l'essenza stessa del reato che esprime la contrarietà all'ordinamento giuridico COLPEVOLEZZA = elementi soggettivi )( MODELLO SINTETICO Cf'il reato non deve essere suddiviso in elementi e il giudice deve cogliere l'essenza unitaria attraverso un approccio intuizionistico che consente di comprenderne l'essenza )( discrezionalità del giudice )( ingresso dell'analogia e del diritto penale d'autore �assenza di concettualismo )( CONCEZIONE QUADRI PARTITA secondo i sostenitori della teoria se il fatto non è punibile viene a mancare un elemento stesso del reato, ma la dottrina prevalente è contraria a questo elemento perché crede che in talune situazioni il legislatore non prevede la pena per esigenze di politica criminale del tutto estranee alle ragioni del punire del reato / Il FATTO TIPICO ANTIGIURIDICITA: COLPEVOLEZZA PUNIBILITA: Cf'cause personali di non punibilità Cf'cause soprawenute di non punibilità = situazioni particolari che, per esigenze di politica criminale, rendono opportuno non far seguire la pena alla commissione del reato REATI COMUNI: quando la fattispecie non richiede particolari qualifiche personali, quindi il reato può essere commesso da chiunque REATI PROPRI: quando la fattispecie richiede particolari qualifiche personali a la qualifica, naturale o giuridica, costituisce elemento essenziale REATI DI MANO PROPRIA: quando è necessario che sia sempre il soggetto titolare della qualifica a tenere la condotta tipica anche quando il fatto è commesso in concorso da più persone --- -- SOGGETTI / SOGGETTO ATTIVO= CHI REALIZZA IL FATTO DECRITTO DALLA SINGOLA FATTISPECIE INCRIMINATRICE a soggetto attivo del reato può essere solo la persona umana, perché nel nostro ordinamento gli enti collettivi sono tradizionalmente esclusi dalla responsabilità penale (I responsabilità amministrativa degli enti dipendente da reato) obbligatorietà del diritto penale I eccezioni stabilite dal diritto interno o internazionale �art. 3 c.p. I IMMUNITA' = CAUSE PERSONALI DI ESENZIONE DALLA PENA a FUNZIONALI: quando la non punibilità è limitata ai reati commessi nell'esercizio delle funzioni aEXTRAFUNZIONALI: quando la non punibilità investe anche gli atti realizzati fuori dalle funzioni a SOSTANZIALI: cause personali di non punibilità a PROCESSUALI: cause di improcedibilità, cioè ostacoli alla promozione dell'azione penale o al compimento di specifici atti processuali a DI DIRITTO PUBBLICO INTERNO: fondate prevalentemente sulla costituzione a DI DIRITTO INTERNAZIONALE: fondate su convenzioni internazionali SOGGETTO PASSIVO = TITOLARE DEL BENE GIURIDICO TUTELATO DALLA FATTISPECIE asoggetto passivo del reato possono essere sia una persona fisica, una persona giuridica, un ente collettivo privo di personalità giuridica, stato o collettività di persone '# OGGETTO MATERIALE= persona o cosa su cui ricade la condotta del reato '# DANNEGGIATO = chi ha subito dal reato un danno risarcibile RILEVANZA DELLA PERSONA OFFESA a elemento costitutivo della fattispecie aelemento circostanziale acausa di non punibilità acausa di giustificazione aquerela a disciplina processuale IMMUNITA' DI DIRITTO PUBBLICO INTERNO a presidente della repubblica a parlamentari aconsiglieri regionali a giudici della corte costituzionale a membri del consiglio superiore della magistratura IMMUNITA' DI DIRITTO INTERNAZIONALE a capi di stato estero+ pontefice a copro diplomatico e consolare a parlamentari europei a militari - ... Gli studi di una branca della criminologia, la VITTIMOLOGIA, ha evidenziato che in alcuni casi la vittima gioca un ruolo attivo nella genesi del reato tenendo un comportamento cooperante, istigante, sollecitante, provocante, e quindi hanno sollecitato la stessa vittima all'adozione di strumenti di autodifesa in funzione di prevenzione della criminalità CONDOTTA UMANA Ll"' condotta attiva � condotta omissiva QUALIFICHE SOGGETTIVE del soggetto attivo e passivo FATTO TIPICO PRESUPPOSTI DELLA CONDOTTA &presupposti naturalistici u"'Presupposti giuridici � - - -' - - - - EVENTO Ll"' evento naturalistico = modificazione del mondo esterno cagionata dalla corndotta e considerata dalla legge come elemento costitutivo della fattispecie & l'evento è temporalmente e logicamente staccato dalla condotta Ll"'evento giuridico = offesa dell'interesse tutelato dalla norma incriminatrice & l'evento giuridico non è separabile dalla condotta OGGETTO MATERIALE DELLA CONDOTTA RAPPORTO DI CAUSALIT A' (in presenza dell'evento) CONDOTTA ATTIVA o AZIONE: quando si estrinseca un movimento muscolare CONDOTTA OMISSIVA o OMISSIONE: quando consiste in un non tacere ._ - CONDOTTA UMANA requisito indefettibile: non esistono reati senza azione perchè altrimenti sarebbe violato il principio di materialità del reato, anche se sono contrari coloro che ritengono possibili reati di sospetto o posizione La condotta è penalmente rilevante se sono presenti gli elementi soggettivi della COSCIENZA e della VOLONTA' (:!!art. 42 c.p. a coscienza e volontà vanno riferite - esclusivamente all'azione od omissione, non all'interno del fatto di reato (non devono essere confuse con il dolo) ________ I _______ _ O'Coscienza e volontà reali: quando coscienza e volontà dell'azione od omissione corrispondono ad un dato effettivo O'Coscienza e volontà potenziali: quando coscienza e volontà dell'azione od omissione non corrispondono ad un dato effettivo (atti abituali e atti automatici) O'assenza coscienza e volontà: quando, anche mediante uno sforzo del volere, il soggetto non avrebbe potuto impedire l'azione o l'omissione (atti istintivi e atti riflessi) Coscienza e volontà sussistono se il soggetto ha voluto la situazione o avrebbe potuto evitarla se avesse prestato maggiore attenzione Se coscienza e volontà mancano, viene meno la stessa condotta e di conseguenza il soggetto viene assolto "perchè il fatto non sussiste" a FORZA MAGGIORE= forza della natura improwisa, alla quale il soggetto non può resistere nè sottrarsi aCOSTRINGIMENTO FISICO= violenza assoluta tale da non consentire al soggetto alcuna possibilità di scelta O'STATO DI INCOSCIENZA INDIPENDENTE DALLA VOLONTA' REATI A CONDOTTA VINCOLATA: quando la fattispecie richiede specifiche modalità di condotta & la tipizzazione della condotta si basa sulla scelta fatta dal legislatore REATI A FORMA LIBERA o CAUSALI PURI o CASUALMENTE ORIENTATI: quando la fattispecie attribuisce rilevanza a qualsiasi condotta che cagiona l'evento & la tipizzazione della condotta si basa sul nesso di causalità REATI DI AZIONE: condotta attiva contraria alla norma divieto (che vieta al soggetto di tenere una condotta attiva) REATI DI OMISSIONE: non facere del soggetto contrario alla norma comando (che impone al soggetto di tenere una condotta attiva) &REATI OMISSIVI PROPRI &REATI OMISSIVI IMPROPRI __ I __ DISTINZIONE DEI REATI IN RELAZIONE ALLA CONDOTTA I REATI DI PURA CONDOTTA: quando la fattispecie si esaurisce in una condotta attiva od omissiva REATI DI EVENTO: quando la fattispecie si esaurisce in un evento naturalistico - REATI ISTANTANEI: quando la condotta si realizza in un solo istante REATI PERMANENTI: quando la condotta si protrae nel tempo assieme al permanere dell'offesa del bene giuridico (il momento iniziale della permanenza, la perfezione, si realizza quando la protrazione della condotta per un certo lasso di tempo consolida l'offesa del bene giuridico tutelato; mentre il momento finale, la consumazione, si realizza quando l'autore della condotta liberamente interrompe l'azione o quando circostanze esterne la fanno cessare) REATI ABITUALI: quando il fatto richiede la reiterazione di una pluralità di azioni che, agli effetti della legge penale, vengono considerate come una sola condotta Cf'REATO ABITUALE PROPRIO: quando i singoli comportamenti, considerati di per sé, non costituiscono necessariamente reato, ma la loro considerazione unitaria integra l'offesa del bene tutelato a REATO ABITUALE IMPROPRIO: quando le singole condotte costituiscono di per sé reato, ma la loro reiterazione dà luogo ad una fattispecie di reato abituale Cf'REATO EVENTUALMENTE ABITUALE: quando i reati possono essere realizzati indistintamente attraverso un'unica condotta o la reiterazione di più condotte I Per il mancato impedimento di reati realizzati, all'interno delle società, contro il consiglio di amministrazione da altri amministratori sono responsabili sia gli amministratori (obblighi impeditivi) sia i sindaci (obblighi di mera sorveglianza); anche se per fondare la responsabilità ex art. 40 c.p. non è sufficiente la presenza di obblighi di mera sorveglianza, ma sono necessari obblighi impeditivi - GARANTE poiché vi sono casi nei quali il titolare di un bene giuridico non è in grado di tutelarlo adeguatamente l'ordinamento deve prevedere la figura del garante per rimediare Gtitolare di obblighi impeditivi non si richiede che il soggetto disponga dei poteri per impedire direttamente l'evento, ma sono sufficienti anche poteri di natura sollecitatoria, da lui esigibili volti a far intervenire chi dispone del potere di impedire l'evento Ù' la titolarietà dei poteri impeditivi deve essere accompagnata dalla capacità di esercitarli Ù' la titolarietà dei poteri impeditivi deve essere sempre precostituita CJ'POSizione di garanzia con carattere specifico: il garante deve essere considerato in relazione a specifici beni di specifici soggetti I POSIZIONI DI GARANZIA I problemi che solleva l'individuazione delle posizioni di garanzia e delle conseguenti responsabilità penali per reato omissivo improprio stanno nella inadeguatezza della disciplina prevista dall'art. 40 c.p. L'inadeguatezza di questa norma non è stata colmata dal diritto vivente che registra soluzioni non sempre univoche, ma dal PROGETTO GROSSO di riforma del codice penale attraverso la previsione di tipizzazione delle posizioni di garanzia N POSIZIONI DI PROTEZIONE: impongono al garante di preservare il bene protetto da rischi che possano ledere l'integrità POSIZIONI DI CONTORLLO: impongono al garante di neutralizzare le eventuali fonti di pericolo che possano minacciare i beni di terzi + POSIZIONI AVENTI AD OGGETTO l..'.IMPEDIMENTO DI REATI = posizioni di garanzia che possono essere ricondotte alle due categorie tradizionali POSIZIONI ORIGINARIE: quando il garante è individuato dalla legge POSIZIONI DERIVATE: quando la posizione di garanzia viene trasferita ad altro soggetto Gtrasferimento basato sulla legge, sul contratto o sul mero fatto (solo nel caso in cui è la stessa legge a riconoscere la rilevanza dell'assunzione di fatto e nel caso in cui il rapporto di fatto tra i soggetti abbia determinato il concreto affidamento del bene da parte del suo tiolare ad altro soggetto che ne abbia assunto la tutela) Gconcreta presa in carico del bene da parte del garante derivato Gassunzione volontaria della posizione di garanzia INDIVIDUAZIONE DEI LIMITI DELLA RESPONSABILITA' NELLA SUCCESSIONE DELLE POSIZIONI DI GARANZIA Gil primo garante non si libera dell'eventuale responsabilità derivante dalla sua condotta per il solo fatto che, prima del verificarsi dell'evento gli sia subentrato un successore, ma la responsabilità del primo si aggiunge a quella del secondo se questo, potendolo fare, non interviene Gil primo garante si libera dell'eventuale responsabilità se il secondo elimina le situazioni di pericolo derivanti dalla condotta del suo predecessore TEORIA DELLA CAUSALITA' ADEGUATA + condotta idonea a produrlo L?Qiudizio ex ante RAPPORTO DI CAUSALITA' = RAPPORTO TRA CONDOTTA ED EVENTO a presupposto indefettibile dei reati ad evento naturalistico f;;;lartt. 40 e 41 c.p. I il rapporto di causalità serve per accertare il ruolo svolto dalla condotta umana nella produzione dell'evento (responsabilità per fatto proprio) poichè la disciplina codicistica è inutile, difficile da interpretare e contraddittoria (soprattutto l'art. 41 c.p.) la dottrina ha preferito indagare il rapporto di causalità elaborando impostazioni teoriche spinta dall'esigenza di trovare una regola idonea a consentire il concreto accertamento del nesso causale , TEORIA CONDIZIONALISTICA condicio sine qua non a procedimento di eliminazione mentale ' X l'accertamento della responsabilità penale deve essere affrontata come problema di imputazione di un evento X I TEORIA DELLA CAUSALITA' UMANA + assenza fattori eccezionali a sfera di signoria dell'uomo: fattori domabili - TEORIA DELL'.IMPUTAZIONE OGGETTIVA DELL'.EVENTO +la condotta deve aver creato un pericolo riprovato dall'ordinamento +l'evento deve essere la realizzazione del rischio non consentito a criterio rischio non consentito )( rischio di estensione eccessiva della responsabilità penale attraverso il REGRESSO INFINITO: condizioni delle condizioni � però la responsabilità penale non si fonda solo sugli elementi oggettivi, ma richiede anche l'accertamento della colpevolezza � )( CAUSALITA' ALTERNATIVA IPOTETICA: intervento di un fattore causale che avrebbe comunque prodotto l'evento all'incirca nello stesso momento � però non si considera l'evento concreto TEORIA CONDIZIONALISTICA ai fini dell'accertamento della responsabilità penale è sufficiente che la condotta umana costituisca una delle condizioni dell'evento a condicio sine qua non I PROCEDIMENTO DI ELIMINAZIONE MENTALE o GIUDIZIO CONTRO-FATTUALE Ù' la condotta umana è condizione necessaria dell'evento se, eliminata mentalmente dal novero dei fatti realmente accaduti, l'evento non si sarebbe verificato a la condotta umana non è condizione necessaria se, eliminata mentalmente mediante il medesimo procedimento, l'evento si sarebbe ugualmente verificato )( CAUSALITA' ADDIZIONAL E: quando l'evento deriva da azioni congiunte, tali che, se anche una venisse meno, non verrebbe meno l'evento, il procedimento mentale dovrebbe portare ad escludere il nesso di causalità � però il procedimento di eliminazione mentale va verificato rispetto al complesso dei fattori causali e non alle singole condotte )( secondo la dottrina per l'accertamento della responsabilità penale, la causalità non deve essere risolta in termini naturalistici, come propone la teoria condizionalistica, ma deve essere affrontata come problema di IMPUTAZIONE DI UN EVENTO: l'evento, che da un punto di vista puramente naturalistico, è riconducibile ad una condotta umana, non necessariamente deve essere imputato all'autore della condotta ai fini della responsabilità penale a correttivi della teoria: causalità adeguata; causalità umana; imputazione oggettiva del modello PRINCIPIO DI OFFENSIVITA' IN GIURISPRUDENZA un problema di legittimità si può porre solo in relazione ad un diverso profilo di offensività in astratto, ossia solo quando si prevedono norme incriminatrici che non tutelano i beni meritevoli di protezione o,spetta all'interprete applicare la norma solo laddove il fatto concreto sia offensivo del bene giuridico tutelato I PRINCIPIO DI OFFENSIVITA' OFFENSIVITA' IN ASTRATTO= necessità che costituiscano reato solo fatti offensivi di beni giuridici, perchè solo l'offesa ad interessi che i consociati ritengono meritevoli di tutela penale giustifica l'intervento della sanzione più pesante OFFENSIVITA' IN CONCRETO = necessità di offesa in concreto del bene giuridico di cui l'ordinamento disponga I non sempre un fatto tipico è anche offensivo del bene giuridico, perchè il legislatore non sempre è in grado di descrivere una fattispecie in modo tale che la realizzazione di un fatto concreto conforme alla fattispecie astratta sia sempre anche offensivo del bene giuridico a cui tutela è posta la fattispecie NON PUNIBILITA' DEL FATTO TIPICO IN CONCRETO NON OFFENSIVO DELL'.INTERESSE TUTELATO O,REATO IMPOSSIBILE PER INIDONEITA' DELL'.AZIONE �art. 49, comma 2 c.p. ��- - - - - - - - - - - - - ,__ CONCEZIONE REALISTICA DEL REATO i sostenitori della concezione realistica del reato riconoscono al principio di offensività in concreto rilievo costituzionale, infatti se la norma penale dovesse essere applicata anche a fatti che in concreto non offendono l'interesse a tutela del quale la norma è posta, la pena si ridurrebbe a punizione della mesa disobbedienza &_ CONCEZIONE STRUTTURALE DEL PRINCIPIO DI OFFENSIVITA': l'offensività costituisce un elemento del reato che si aggiunge agli elementi del fatto tipico --� TIPICITA' APPARENTE parte della dottrina ha criticato la concezione realistica del reato preferendo risolvere l'assenza di offesa in concreto al bene giuridico nei termini di assenza dello stesso fatto atipico, cioè riconoscendo una tipicità apparente &_ CONCEZIONE INTERPRETATIVA DEL PRINCIPIO DI OFFENSIVITA': l'offensività costituisce un criterio di interpretazione del fatto di reato PRINCIPIO DI IRRILEVANZA PENALE DEL FATTO )tfunzione deflattiva OFFESA DEL BENE GIURIDICO = entità graduale I l'offesa del bene giuridico è assicurata sia dalla LESIONE sia dalla MESSA IN PERICOLO del bene giuridico tutelato / REATI BAGATELLARI IN CONCRETO o IMPROPRI: scarsa significatività dell'offesa anche se l'interesse è ritenuto meritevole di tutela, per cui l'intervento del diritto penale può essere giustificato anche se è stato limitato in 2 settori o processo penale minorile: �art. 27 d.p.r n448/1988 Ogiudice di pace:Mart. 34 d.lgs. n 274/2000 REATI BAGATELLARI IN ASTRATTO o PROPRI scarsa significatività del bene offeso, per cui il diritto penale non interviene per mancanza di meritevolezza del bene da tutelare REATI DI DANNO: SE IL BENE GIURIDICO È, IN TUTTO O IN PARTE, PREGIUDICATO NELLA SUA CONSISTENZA REATI DI PERICOLO: SE È PRESENTE SOLO UNA PROBABILITÀ DI LESIONE DEL BENE GIURIDICO REATI DI PERICOLO IN CONCRETO o adeguamento a quella che i sociologi definiscono società di pericolo: proliferazione delle fonti di pericolo per i beni giuridici -- -- REATI DI PERICOLO IN ASTRATTO PERICOLO = giudizio di relazione tra una certa situazione ed un evento futuro dannoso da prevenire a non basta qualificare il pericolo in base ad un giudizio in termini di mera possibil�à di verificazione dell'evento futuro, ma si richiede una rilevante possibilità che tale evento si realizzi REATI DI PERICOLO: se è presente solo una probabilità di lesione del bene giuridico a adeguamento a quella che i sociologi definiscono società di pericolo: proliferazione delle fonti di pericolo per i beni giuridici / REATI DI PERICOLO IN CONCRETO: IL PERICOLO È ELEMENTO COSTITUTIVO ESPRESSO DI FATTISPECIE REATI DI PERICOLO IN ASTRATTO o PRESUNTO: IL PERICOLO NON COMPARE COME ELEMENTO COSTITUTIVO DI FATTISPECIE, MA COSTITUISCE LA RATIO DELLA NORMA Li::, non sollevano problemi di conformità al principio di offensività, perchè il bene è concretamente messo in pericolo; ma di detenminatezza in quanto la nozione di pericolo è vaga ACCERTAMENTO DEL PERICOLO IN CONCRETO a momento del giudizio= tempo nel quale deve essere compiuta la valutazione di probabilità dell'evento pregiudizievole a base del giudizio= elementi della s�uazione concreta dei quali il giudice deve tener conto per esprimere la prognosi a metro del giudizio= parametri che il giudice deve utilizzare nell'accertamento del pericolo I \ a il legislatore descrive un fatto che, ad una valutazione astratta, mette in pericolo il bene tutelato Li::, sollevano problemi di conformità al principio di offensività; ma non di determinatezza perchè il legislatore è più preciso ACCERTAMENTO CHE IL FATTO CONCRETO SIA CONFORME ALLA FATTISPECIE senza accertare che il fatto abbia messo in pericolo il bene tutelato + VERIFICA OFFENSIVITA' IN CONCRETO (secondo la giurisprudenza costituzionale) MOMENTO DEL GIUDIZIO BASE DEL GIUDIZIO la valutazione va sempre collocata ex ante secondo il GIUDIZIO DI PROGNOSI POSTUMA il giudice deve materialmente porsi al momento della situazione da qualificare in termini di pericolo e chiedersi se, allora appare probabile la verificazione dell'evento a non si può procedere ad una valutazione ex post perchè renderebbe impossibile il ricorso alla tecnica di anticipazione della tutela e perchè tenendo conto della mancata realizzazione dell'evento si escluderebbe il pericolo a GIUDIZIO A BASE PARZIALE: il giudice deve prendere in considerazione le condizioni di fatto conoscibili da una persona aweduta posta nelle medesime condizioni integrate da eventuali conoscenze specifiche che la stessa abbia (utilizzato spesso per l'accertamento del dolo o della colpa) CJ>GIUDIZIO A BASE TOTALE: il giudice deve prendere in considerazione la totalità delle circostanze del caso concreto presenti al momento del giudizio METRO DI GIUDIZIO CJ>LEGGI SCIENTIFICHE DI COPERTURA a REGOLE DI ESPERIENZA )( esistono settori dell'ordinamento refrattari alla tecnica da pericolo astratto, si tratta dei casi nei quali la FATTISPECIE PENALE ENTRA IN CONFLITTO CON LIBERTA' E DIRITTI DI RILEVANZA COSTITUZIONALE per queste situazioni il reato di pericolo astratto viene convertito in via interpretativa in reato di pericolo concreto a le libertà e i diritti di rilevanza costituzionale non possono essere ingiustificatamente sacrificate, ma possono essere compresse solo a condizione che sia in concreto messo in pericolo l'interesse a tutela del quale la norma è posta CONSENSO DELl.:AVENTE DIRITTO = manifestazione di volontà con la quale il titolare del diritto rinuncia alla tutela del proprio interesse tutelato dalla norma penale incriminatrice Qart. 50 I il consenso informato non opera come scriminante, in quanto l'attività medico-chirurgica si giustifica, per l'importante ruolo sociale rivestito; ma piuttosto come condizione di liceità dell'intervento medico EFFICACIA SCRIMINANTE DEL CONSENSO NEI REATI COLPOSI la posizione assunta dalla giurisprudenza contraria alla rilevanza del consenso è falsata dal presupposto di ritenere necessario che al consenso del titolare del bene corrisponda la volontà dell'autore del fatto di lederlo Ù' natura giuridica di causa di giustificazione: quando interviene in relazione ad un fatto tipico offensivo del bene giuridico, giustificandone la CONSENSO INFORMATO = consenso del lesione; in questo caso la tutela penale è autonoma rispetto alla libertà di disposizione del suo titolare Li' natura giuridica di elemento del fatto tipico (esplicito o implicito nella struttura della norma): quando esclude dall'inizio l'offesa all'interesse protetto paziente agli interventi medici, in cui a quest'ultimo vengono date tutte le informazioni sul tipo di trattamento e sugli effetti dello stesso affinchè possa essere pienamente esercitata la libertà di autodeterminazione in ordine alle proprie cure DEVONO ESSERE DIRITTI DISPONIBILI DISPONIBILIT.A: DEL BENE (criterio generale perchè il legislatore non li elenca): sono disponibili quei beni rimessi all'esclusivo interesse del singolo, che può disporne; sono invece indisponibili quei beni rispetto ai quali prevale l'interesse pubblico alla loro tutela Lf'beni disponibili: interessi patrimonialilsalvo che la libertà di disporne entri in conflitto con un prevalente interesse pubblico; integrità fisica I sono vietati gli atti di disposizione del proprio corpo quando cagionano una diminuzione permanente dell'integrità fisica o sono contrari all'ordine bubblico o al buoncostume; vita; libertà personale I limitate dalla dignità umana Li' beni indisponibili: l'ordine pubblico; la pubblica amministrazione; l'amministrazione della giustizia; la fede pubblica; la famiglia \ DEVONO SUSSISTERE LE CONDIZIONI PER LA VALIDA RINUNCIA ALLA TUTELA DEL DIRITTO CONDIZIONI DI VALIDIT.A: DEL CONSENSO Lf'il consenso non deve essere viziato da violenza o errore Li' il consenso può essere sottoposto a condizioni Ù' se la lesione del diritto è protratta nel tempo, il consenso dell'avente diritto espresso in un momento iniziale, deve essere presente per l'intero sviluppo della stessa Lf'il soggetto deve avere la capacità di consentire alla lesione del bene: laddove la legge non disponga nulla, è necessario che il giudice accerti, nel singolo caso concreto, se il soggetto aveva la capacità di comprendere il significato del proprio atto di disposizione, tenendo conto del grado di maturità del soggetto e del tipo di bene coinvolto & in caso di soggetti incapaci di intendere e di volere, il consenso può essere prestato dal legale rappresentante I salvo che si tratti di beni personalissimi &se esistono più titolari del bene, il consenso deve essere prestato da tutti Ù'il consenso può essere espresso o tacito (quando si manifesta attraverso atti concludenti) DIRITTO A RIFIUTARE LE CURE (libertà di autodeterminazione dal paziente) Li' la vita diventa un bene parzialmente disponibile, Ima solo nei limiti del legittimo esercizio della libertà di rifiutare le cure Ù'nei limiti in cui il paziente legittimamente rifiuta le cure, cessa la posizione di garanzia del medico, la cui condotta omissiva non rileva penalmente CASI WELBY E ENGLARO: casi in cui il medico, per rispettare la volontà del malato di rifiutare le cure, interviene con una condotta attiva ADEMPIMENTO DI UN DOVERE �art. 51 c.p. /\ NORMA GIURIDICA se l'attività è espressamente imposta, la norma che delinea il reato soccombe di fronte alla disposizione che stabilisce l'attività doverosa in quanto norme generale che è derogata da norma speciale ORDINE DELl.'.AUTORITA' c7se l'ordine è ordine legittimo (se l'ordinamento consente al soggetto di imporre ai soggetti gerarchicamente subordinati determinati comportamenti astrattamente configurabili come reato) chi lo esegue e, a titolo di concorso, anche chi lo impartisce, non risponde del fatto commesso c7se l'ordine è illegittimo vengono chiamati a rispondere del reato sia il superiore gerarchico, perché con l'ordine ha istigato ad una commissione di reato, sia l'esecutore, perché avrebbe potuto rifiutare l'esecuzione; l'errore sull'esistenza delle cause di giustificazione è l'unica possibilità dell'esecutore di sottrarsi I non è punibile chi esegue un ordine illegittimo vincolante (cioè se la legge non gli consente alcun sindacato sulla legittimità dell'ordine) ma esclusivamente il soggetto sovraordinato )( va sempre rifiutata l'esecuzione di un ordine manifestamente criminoso F ESERCIZIO DI UN DIRITTO: la condotta giustificabile è solo quella corrispondente al DIRITTO o alla FACOLTA' LEGITTIMA e non può allargarsi a condotte strumentali all'esercizio del diritto a in molti casi occorre identificare i limiti entro cui un diritto, pur proclamato in generale, deve essere esercitato, ciò comporta talvolta la ricerca di un punto di equilibrio tra diritti in conflitto �art. 51 c.p. OFFENDICULA= forme di difesa passiva devono essere ricompresi nell'ambito di applicazione della scriminante della legittima difesa alla luce del principio di proporzione o della necessità SE 1.'.AGGREDITO FA USO DI UN'ARMA DEVE ESSERNE IL LEGITTIMO DETENTORE CHI REAGISCE A DIFESA DI SE STESSO O DI ALTRI DEVE ESSERE LEGITTIMAMENTE PRESENTE NEL DOMICILIO LA DIFESA DEVE ESSERE FINALIZZATA A DIFENDERE LA PROPRIA O l.'.ALTRUI INCOLUMITA' oppure I BENI PROPRI O ALTRUI, QUANDO NON VI E' DESISTENZA E VI E' PERICOLO DI AGGRESSIONE a attualità dell'offesa a necessità dell'uso dell'arma come mezzo di offesa della incolumità o dei beni dell'aggressore IL PERICOLO DEVE ESSERE ATTUALE: l'offesa deve essere in corso di attuazione o quanto meno imminente aperchè se l'offesa si è pienamente concretizzata o il rischio non sussiste più, ammettere la commissione di un reato contro l'aggressore diventerebbe autorizzazione della vendetta aperchè se il pericolo è proiettato in un futuro chi teme l'aggressione ha la possibilità di richiedere l'intervento degli organi pubblici predisposti alla tutela dei consociati IL PERICOLO DEVE INVESTIRE UN DIRITTO PROPRIO O ALTRUI adiritto soggettivo a situazioni giuridiche soggettive diverse dal diritto a interessi legittimi - -- / LEGITTIMA DIFESA DOMICILIARE (2006) Nel 2006 il legislatore ha deciso di intervenire introducendo la legittima difesa "allargata" !.'.intento era quello di mettere al riparo da un'incriminazione chi si fosse difeso contro un'aggressione all'interno della propria abitazione �art. 52, comma 2 c.p. LEGITTIMA DIFESA ail pericolo può anche non provenire da un essere umano a la reazione è autorizzata anche se il pericolo è prevedibile a occorre valutare la situazione nella sua evoluzione dinamica �art. 52, comma 1 I !.'.OFFESA DEVE ESSERE INGIUSTA: l'offesa non deve essere autorizzata o imposta dall'ordinamento a l'ingiustizia va valutata in termini obiettivi e quindi a prescindere dalla buona fede dell'aggressore (non occorrono dolo o colpa) aè irrilevante l'incapacità di intendere e di volere del soggetto che crea il pericolo LA REAZIONE DEVE ESSERE PROPORZIONATA (presunzione) LA REAZIONE DEVE ESSERE PROPORZIONATA a il rapporto di proporzione deve essere instaurato tra il bene aggredito e quello pregiudicato dalla reazione (non è sempre agevole la comparazione degli interessi in conflitto quando si è di fronte s beni eterogenei) a la proporzione è un rapporto che deve essere effettuato nel momento in cui l'aggredito percepisce il pericolo, quindi non è lecito lasciare crescere artificiosamente il pericolo per reagire con modalità maggiormente lesive a l'offesa giustificata dalla legittima difesa, conforme al diritto, può diventare ingiusta, in caso di eccesso rispetto ai limiti posti all'intervento, in un momento successivo LA DIFESA DEVE ESSERE NECESSARIA: se è possibile sottrarsi al pericolo senza alcun rischio con modalità diverse dalla commissione del reato nei confronti dell'aggressore deve essere privilegiata tale scelta a non è giustificata la ricerca dello scontro con l'aggressore: l'aggredito deve potersi sottrarre all'aggressione efficacemente e senza rischio alcuno, solo se la fuga è pericolosa l'aggredito è legittimato a colpire l'aggressore per neutralizzarlo CONCEZIONE PSICOLOGICA COLPEVOLEZZA= RELAZIONE DI TIPO PSICOLOGICO TRA FATTO E AUTORE � idea di colpevolezza per il fatto � corrispondenza della maggiore severità con la quale sono colpiti i fatti dolosi rispetto a quelli colposi X colpa incosciente non ricondotta al dolo e alla colpa con previsione )( inutilità esclusione dei motivi a delinquere del reo dalla colpevolezza CONCEZIONE NORMATIVA COLPEVOLEZZA= GIUDIZIO DI RIMPROVERABILITA' PER IL FATTO � consente di graduare la colpevolezza anche in relazione ai motivi che hanno spinto il reo a delinquere (dolo)o che ne hanno provocato, sia consciamente che senza previsione, le violazione delle regole cautelari (colpa) / PRINCIPIO DI COLPEVOLEZZA Cr il principio di colpevolezza ha un ruolo fondamentale in materia penale, sia nel selezionare i fatti da incriminare che nel descrivere gli elementi costitutivi, tanto che alcuni dei progetti di riforma hanno proposto di introdurlo all'inizio del codice, a fianco del principio di legalità / RICONDUCIBILITA' SOGGETTIVA: impedisce di punire un soggetto per un fatto altrui I X COLPA D'AUTORE = colpa per il carattere, cioè per l'incapacità a controllare le pulsioni aggressive, e per la condotta di vità Cr il principio di colpevolezza impedisce di attribuire rilevanza all'atteggiamento interiore del reo, evitando interferenze tra diritto penale e morale RIMPROVERABILITA' DEL FATTO: il soggetto viene punito solo quando agisce con dolo o colpa RESPONSABILITA' OGGETTIVA= responsabilità che si accontentano della mera derivazione causale del fatto dell'agente, prescindendo la qualsiasi indagine sulla violazione (dolo) o quantomeno sulla prevedibilità (colpa) degli elementi costitutivi della fattispecie incriminatrice EVOLUZIONE DEL PRINCIPIO DI COLPEVOLEZZA NELLA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE L'.idea di colpevolezza è strettamente legata alle funzioni che, nelle diverse epoche, si sono attribuite alla pena I FUNZIONE RETRIBUTIVA colpevolezza = strumento per la commisurazione della pena (pena = corrispettivo della colpevolezza) I FUNZIONE PREVENTIVA colpevolezza = limite del concreto disvalore del fatto (le esigenze di prevenzione dovranno sempre essere bilanciate con il divieto di infliggere una sanzione che non sia proporzionata al rimprovero che si può muovere al colpevole) I FUNZIONE RIEDUCATIVA colpevolezza = necessità di rieducazione, di riorientamento del soggetto verso il rispetto dei beni e degli interessi fondamentali del vivere civile (colui al quale non si può rimproverare di aver commesso un fatto non ha nessun bisogno di essere rieducato) INECUSABILITA' DELL'.IGNORANZA DELLA LEGGE: la corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittimo l'art. 5 c.p. nella parte in cui non prevedeva l'efficacia scusante dell'ignoranza inevitabile e ha affermato la necessità quanto meno della colpa con riferimento agli elementi più significativi della fattispecie incriminatrice FURTO D'USO: la corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittimo l'art. 626 c.p. nella parte in cui non attribuisce rilievo alla impossibilità da parte del colpevole, dovuta a caso fortuito o a forza maggiore, de restituire la cosa sottratta immediatamente dopo l'uso e ha affermato che è indispensabile che tutti e ciascuno degli elementi che concorrono a contrassegnare il disvalore della fattispecie siano soggettivamente collegati all'agente / FONDAMENTO COSTITUZIONALE Per fondare il principio di colpevolezza su uno degli articoli della costituzione, in assenza di una previsione esplicita, la corte costituzionale ha elaborato un complesso ragionamento attraverso due sentenze del 1988 / LA RESPONSABILITA' PENALE E' PERSONALE �art. 27, comma 1 Cost. FINALITA' RIEDUCATIVA DELLA PENA (gart. 27, comma 3 Cost. COLPA DOLO CONOSCIBILITA' DELLA LEGGE ELEMENTI POSITIVI - I IMP UTABILITA' 'I a secondo la dottrina prevalente: imputabilità = condizione dell'autore che rende possibile la rimproverabilità del fatto a ma secondo altri autori imputabilità = capacità di essere sottoposto a pena, cioè condizione personale del reo COL PEVOLEZZA ELEMENTI NEGATIVI I SCUSANTI = CAUSE SOGGETTIVE DI ESCLUSIONE DELLA COLPEVOLEZZA non punire quando non si può rimproverare il soggetto, perchè non era esigibile, nel caso concreto, un comportamento conforme al precetto penale &falsa testimonianza a provocazione &stato di necessità a soccorso di necessità + giusta causa di inosservanza dell'ordine del questore di allontanamento dello straniero dal territorio dello stato PRINCIPIO DI INESIGIBILITA' ma il giudice non può decidere, al di fuori dei casi tassativamente indicati dalla legge, di non punire per difetto di colpevolezza, tutte le volte che si ritenga non esigibile il rispetto del principio penale PROBLEMI DI ACCERTAMENTO DEL DOLO come qualsiasi altro elemento del fatto tipico, anche il dolo deve essere provato con un grado di certezza che superi ogni ragionevole dubbio, ma trattandosi di un processo psicologico interno al soggetto, la prova riveste particolare delicatezza I MASSIME DI ESPERIENZA fondate su "ciò che accade più spesso" a ogni massima può essere sempre smentita da una diversa massima più adeguata ed aderente al caso concreto a nell'utilizzo delle massime di esperienza il giudice deve sempre collegare la regola probatoria utilizzata al caso concreto / nei REATI A FORMA LIBERA il momento volitivo del dolo deve investire l'ultimo atto, tra quelli che causano l'evento che sia sotto il dominio diretto dell'agente ACCERTAMENTO PRESENZA DEL DOLO I IL DOLO DEVE ESSERE CONCOMITANTE ALLA CONDOTTA: il momento nel quale valutare la presenza del dolo è la condotta, o meglio il momento nel quale l'agente compie l'ultimo atto di dominio sullo svolgimento del fatto X DOLO ANTECEDENTE X DOLO SUSSEGUENTE X DOLUS GENERALIS = sitazione nella quale l'agente si rappresenta e vuole l'evento naturalistico, ma in termini astratti e generici, senza che l'atteggiamento psicologico sia specificatamente rivolto a tutti gli elementi concreti del fatto storico nei REATI A FORMA VINCOLATA occorre che l'agente voglia proprio la particolare modalità del fatto descritta dalla fattispecie incriminatrice ► ACCERTAMENTO INTENSITA' DEL DOLO l'intensità del dolo è uno degli elementi del quale il giudice deve tener conto, per graduare la pena tra il minimo e il massimo previsti a livello edittale a elementi di maggiore intensità: elevato grado di certezza della rappresentazione del fatto + spiccata coscienza dell'offesa all'interesse tutelato &elementi di minore gravità: dubbio su alcuno degli elementi costitutivi del fatto+ mancanza della consapevolezza di offendere un interesse I rJ dolo intenzionale W dolo diretto W dolo eventuale protetto \ rJ dolo di proposito W dolo d'impeto nei REATI OMISSIVI la volontà dell'agente attiene alla decisione consapevole di non compiere l'azione doverosa, cioè di non adempiere all'obbligo giuridico di agire COLPA = CAUSAZIONE DI UN FATTO VIETATO DALLA LEGGE PENALE PER VIOLAZIONE DI REGOLE CAUTELARI, CODIFICATE O MENO = forma di imputazione soggettiva meno grave del dolo a progressivo e vertiginoso aumento dei delitti colposi, dalla metà del secolo scorso, in prevalenza con riferimento alla tutela della vita, integrità fisica e salute dei cittadini perché sono aumentate le attività pericolose, lecite e consentite che costituiscono il terreno principale nel quale si annidano i rischi di commissione di fatti colposi a affermazione studio della colpa PER I DELITTI LA PUNIBILITA' A TITOLO DI COLPA NECESSITA DI UN'ESPLICITA PREVISIONE NORMATIVA, IN ASSENZA DELLA QUALE IL FATTO POTRA' ESSERE SANZIONATO SOLO SE COMMESSO CON DOLO !!!I art. 42 c.p. a DELITTO COLPOSO: quando l'evento, anche se preveduto, non è voluto dall'agente e si verifica a causa di negligenza, imprudenza, imperizia o per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline !!!I art. 43 c.p. la definizione è del tutto insufficiente a descrivere il contenuto reale dell'imputazione colposa, infatti deve essere integrata da quelle norme che, in materia di errore di fatto (art. 43 c.p.) o in materia di cause di giustificazione (art. 55 e 59 c.p.), consentono di affermare che la definizione di colpa deve abbracciare tutti gli elementi r.o�tit11tivi rlP.I fatto tinir.o STRUTTURA DELLA COLPA ---- ELEMENTO NEG ATIVO MANCANZA DI VOLONTA' DEL FATTO / COLPA COSCIENTE o CON PREVISIONE INOSSERVANZA DI REGOLE CAUTELARI a COLPA PER ASSUNZIONE a COLPA PER MANCATO DOVERE DI INFORMAZIONE a COLPA IN ELIGENDO a COLPA IN VIGILANDO / COLPA INCOSCIENTE EVITABILITA' DELL'.EVENTO COLPA GENERICA COLPA SPECIFICA - ELEMENTI POSITIVO / ELEMENTO OGGETTIVI PREVEDIBILITA' DELL'.EVENTO ELEMENTI SOGGETTIVI DOPPIA MISURA DELLA COLPA ESIGIBILITA' DEL COMPORTAMENTO RISPETTOSO DELLE REGOLE DI DILIGENZA ELEMENTI POSITIVO INOSSERVANZA DI REGOLE CAUTELARI il contenuto delle regole cautelari è vario; cioè non sempre è possibile ricondurre la responsabilità colposa al mero dovere di attuare una o più misure cautelari: a COLPA PER ASSUNZIONE: quando il soggetto assume un compito che non è in grado di portare a termine, senza esporre a rischio l'incolumità altrui a COLPA PER MANCATO DOVERE DI INFORMAZIONE: quando il soggetto non si informa aCOLPA IN EUGENDO: quando il soggetto non individua debitamente coloro cui affidare un certo compito a COLPA IN VIGILANDO: quando il soggetto non controlla l'operato di coloro che sono ELEMENTI OGGETTIVI / \� PREVEDI BIUTA' DELL'.EVENTO \ EVITABIUTA' DELl.'.EVENTO = CAUSALITA' DELLA COLPA, NESSO DI DERIVAZIONE TRA COLPA ED EVENTO & nelle vicende nelle quali l'evento in concreto sia una conseguenza dell'esposizione ad un fattore di rischio dei quali, al momento della condotta, si conosceva la pericolosità solo con riferimento a malattie diverse da quelle poi manifestatesi; si ritiene sufficiente per la responsabilità colposa la conoscenza della potenzialità letale della sostanza (anche se il legislatore non aveva preveduto una disciplina specifica) i"'""; ,11, '"' ,;gnao,a COLPA GENERICA: se si tratta di violazione di norme di prudenza, perizia e attenzioni non scritte, ma derivanti da fonti sociali, delle quali l'ordinamento pretende il rispetto da parte di tutti i cittadini; da cui deriva un atteggiamento negligente ( =comportamento distratto, dovuto a \ pigrizia o insensibilità), imprudente (=comportamento che non vede o non tiene nel debito conto il pericolo che si profila all'orizzonte) o imperito (=comportamento di chi agisce senza capacità e preparazione adeguate in situazioni che le richiedono) COLPA SPECIFICA: se si tratta di violazione di regole cautelari, individuate e scritte in una legge, un regolamento, un ordine o una disciplina & la violazione della regola cautelare scritta non è sufficiente a determinare la responsabilità colposa, ma deve corrispondere alla finalità della regola stessa ELEMENTI SOGGETTIVI I DOPPIA MISURA DELLA COLPA (ricvaato per via interpretativa) = ESIGIBILITA' DEL RISPETTO DELLE REGOLE CAUTELARI NEL CASO CONCRETO ESIGI BIUTA' DEL COMPORTAMENTO RISPETTOSO DELLE REGOLE DI DILIGENZA = possibilità di esigere, nel caso concreto, che l'agente rispetti le regole cautelar i che avrebbero evitato il realizzarsi dell'evento a deficit di natura fisici, psichici o di socializzazione possono rendere, in concreto, non esigibile il rispetto della regola di diligenza ELEMENTO NEGATIVO I MANCANZA DI VOLONTA' DEL FATTO (elemento che consente di distinguere tra colpa e dolo) a riguarda qualsiasi elemento del fatto tipico a l'agente può prevedere l'evento, ma se manca la volontà si tratta comunque di reato colposo - COLPA COSCIENTE o CON PREVISIONE: quando il soggetto agente si rappresenta come possibile la verificazione del fatto tipico, ma esclude che si verificherà facendo leva sulle sue, reali e provate, capacità ed abilità o su altri elementi concreti del fatto tipico (rappresentazione negativa) COLPA INCOSCIENTE: quando il soggetto agente non si rappresenta come possibile la verificazione del fatto tipico I ERRORE= FALSATA PERCEZIONE IGNORANZA (equiparata all'errore) = MANCANZA ASSOLUTA DI CONOSCENZA che porta alla medesima erronea percezione della realtà materiale e della disciplina giuridica penale e extrapenale # DUBBIO: ininfluente ai fini di escludere il dolo, sia rispetto agli elementi di fatto che di diritto - REATO PUTATIVO = erronea rappresentazione della presunta commissione di un fatto di reato l!!!lart. 49 c.p. (disciplina inutile) o,PER ERRORE SUL FATTO O,PER ERRORE SUL DIRITTO o,PER ERRORE SULLA LEGGE PENALE O,PER PRESENZA DI UNA CAUSA DI GIUSTIFICAZIONE ERRORE SUL FATTO = ERRORE SU UNO DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA FATTISPECIE DELITTUOSA fRRORE DI FATTO SUL::::/ / ERRORE SUL FATTO DOVUTO AD ERRORE SU LEGGE EXTRAPENALE ERRORE SULLE NORME PENALI IN BIANCO secondo alcuni: sempre errore sulla legge extra penale secondo altri: o,errore sulla legge extra penale quando il precetto penale è sufficientemente individuato dalla fattispecie incriminatrice o,errore su precetto quando il precetto penale è significativamente descritto dalla norma extrapenale richiamata dalla norma penale in bianco ERRORE DETERMINATO DA ALTRUI INGANNO ERRORE SUGLI ELEMENTI SPECIALIZZANTI O DIFFERENZIALI TRA FATTISPECIE INCRIMINATRICI ERRORE SUL DIRITTO = ERRORE DI INTERPRETAZIONE DI UNA NORMA PENALE IGNORANZA (equiparata all'errore) = MANCANZA ASSOLUTA DI CONOSCENZA che porta alla medesima erronea percezione della realtà materiale e della disciplina giuridica penale e extrapenale delitti contro la fede pubblica delitto di calunnia \ ERRORE DETERMINATO DA ALTRUI INGANNO= ERRORE SUL FATTO, FRUTTO DELL'.INGANNO DI UNA TERZA PERSONA e;,autore del fatto: �art. 47 c.p. lse gli si può rimproverare di non aver utilizzato tutta la diligenza che l'ordinamento impone ai soggetti che svolgono quel tipo di attività, risponderà del fatto a titolo di colpa, sempre che tale imputazione soggettiva si aprevista per quel delitto e;,terza persona: �art. 48 c.p. se l'agente ignora, per errore, l'esistenza di un elemento della fattispecie concreta che rende diversa e più grave l'ipotesi delittuosa deve applicarsi l'ipotesi meno grave I ERRORE SUGLI ELEMENTI SPECIALIZZANTI O DIFFERENZIALI TRA FATTISPECIE INCRIMINATRICI / ERRORE SUL FATTO = ERRORE SU UNO DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA FATTISPECIE DELITTUOSA ERRORE DI FATTO SUL FATTO = ERRORE DI PERCEZIONE DELLA REALTA' ERRORE SUL FATTO DOVUTO AD ERRORE SU LEGGE EXTRAPENALE = ERRORE DI - �art. 47, comma 1 c.p. e;,eslusione punibilità a titolo di dolo (non di colpa): l'agente non viene punito perchè l'errore, consistente in una falsa rappresentazione della realtà, incide sul processo di formazione della volontà ed esclude il dolo INTERPRETAZIONE DI UNA NORMA - I in presenza si errore sul fatto, il giudice: a esclude la punibilità a titolo di dolo e;,accerta che l'errore sia dovuto per colpa o non (cioè se, utilizzando la diligenza che l'ordinamento pretende da coloro che svolgono quel tipo di attività, l'agente avrebbe potuto e dopvuto prevedere l'evento) e;,veriflca se il delitto è punito anche a titolo di colpa EXTRAPENALE �art. 47, comma 3 c.p. I LEGGE EXTRAPENALE a diritto civile a diritto amministrativo a legge penale diversa dalla fattispecie incriminatrice l'errore può riguardare sia gli elementi normativi della fattispecie incriminatrice sia quelli di natura normativa etico-sociale se l'agente ignora, per errore, l'esistenza di un elemento della fattispecie concreta che rende diversa e meno grave l'ipotesi delittuosa deve applicarsi l'a disciplina del reato putuativo se l'agente crede, per errore, che nella situazione concreta sia integrato un elemento che degrada la punibilità, che, cioè porterebbe a realizzare una meno grave fattispecie di reato, deve applicarsi la disciplina dell'erronea supposizione di una causa di esclusione della pena -f:. IGNORANZA DELLA LEGGE PENALE l'agente viene punito, I salvo l'ignoranza abbia carattere inevitabile mli art 5 c. p. & qualsiasi norma giuridica non penale, che sia richiamata, anche solo indirettamente, dalla fattispecie incriminatrice, viene da questa incorporata e pertanto l'eventuale errore su di essa non si scusa mai, risolvendosi in un errore sulla legge penale I interpretatio abrogans dell'art. 47 c.p. a eslusione punibilità a titolo di dolo (non di colpa): l'agente non viene punito perchè l'errore, frutto di una non corretta interpretazione, incide sul processo di formazione della volontà ed esclude il dolo a deroga all'art. 5 c.p. ERRORE SUL DIRITTO = ERRORE DI INTERPRETAZIONE DI UNA NORMA PENALE IGNORANZA (equiparata all'errore) = MANCANZA ASSOLUTA DI CONOSCENZA che porta alla medesima erronea percezione della realtà materiale e della disciplina giuridica penale e extrapenale -:f:. DUBBIO: ininfluente ai fini di escludere il dolo I sia rispetto agli elementi di fatto che di diritto I PRESUNZIONE DI CONOSCENZA fdart. 5 c.p. IINEVITABILITA' DELl.'.ERRORE o IGNIRANZA )( CONOSCENZA EVITABILE&CONOSCIBILITA' - DELLA LEGGE PENALE: obbligo di conoscere la legge penale in virtù della sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale I BUONA FEDE NELLE CONTRAVVENZIONI (per quelle fattispecie delle quali non può essere avvertito da chiunque, in qualsiasi cultura e con riferimento ad ogni epoca, il disvalore penale)= atteggiamento psicologico in virtù del quale il soggetto agente ha violato la norma penale, ma con la verosimile e non rimproverabile colpevolezza di agire in modo lecito CRITERI DI VALUTAZIONE DELL'.INEVITABILITA' DELL'.IGNORANZA DELLA NORMA PENALE ['.jCRITERI OGGETTIVI PURI: quando la conoscenza della norma penale impossibile per tutti i consociati ['.jCRITERI MISTI= assicurazioni erronee di persone istituzionalemente destinate a giudicare c'.J'CRITERI SOGGETTIVI (solo per reati di pura creazione legislativa in cui il soggetto abbia un'assoluta carenza di socializzazione): prendono in considerazione solo ed esclusivamente le caratteristiche dell'agente � ABERRATIO DELICTI = ERRORE CHE COMPORTA LA REALIZZAZIONE DI UN EVENTO DIVERSO DA QUELLO VOLUTO �art. 83 c.p. ala causa dell'errore non va ricercata in un difetto di percezione della realtà ail reato diverso può sostituirsi a quello voluto oppure aggiungersi ad esso ail soggetto risponde per colpa per l'evento non voluto, sempre che il fatto sia previsto dalla legge come delitto colposo a ABERRATIO BILESIVA: si tratta di un concorso formale di reati, uno di natura dolosa ed uno di natura colposa sentenza n 364 del 1988 I rilettura costituzionalemente orientata: l'aberratio delicti viene punito a titolo di COLPA, non si tratta solo di una modalità di disciplina, ma di un effettivo titolo di responsabilità ainterpretatio abrogans (non risolvibile) REATO ABERRANTE (J'ERRORE INABILITAI= errore che si profila durante l'esecuzione di un reato I � ABERRATIO ICTUS= ERRORE CHE NON COMPORTA LA REALIZZAZIONE DI UN EVENTO DIVERSO DA QUELLO VOLUTO, MA COMPORTA LA DIVERGENZA TRA VITTIMA REALE E DESIGNATA & il reato realizzato è effettivamente quello che il reo voleva commettere, ma la vittima ha un'identità diversa �art. 82 c.p. u" la divergenza tra vittima reale e designata discende da un errore nell'esecuzione u" l'agente risponde come se si trattasse di reato doloso f. ERROR IN PERSONAM �art. 60 c.p. &, la divergenza tra vittima reale e designata discende da un difetto di rappresentazione sentenza n 364 del 1988 I rilettura costituzionalemente orientata: il reato deve considerarsi sostanzialmente COLPOSO MA VIEN PUNITO CON LE PENE DEL DELITTO DOLOSO X l'identità della vittima di un reato non è elemento costitutivo della fattispecie e pertanto non rientra nell'oggetto del dolo: l'irrilevanza dell'identità della vittima vale anche per l'errar in personam I salvo per le ipotesi previste dall'art. 60 c.p. � estensione alle ipotesi di aberratio ictus della disciplina dell'art. 60 c.p. ['.J'ABERRATIO ICTUS BIOFFENSIVA (se l'autore del fatto realizza il reato voluto nei confronti della vittima designata ma concretizza altresì un delitto, identico per titolo, nei confronti di un altro soggetto): applicazione della pena per il delitto doloso aumentata fino alla metà per il delitto colposo immediatamente collegato I applicazione limitata ai casi in cui l'evento ulteriore è addebitabile per colpa XABERRATIO CAUSAE: QUANDO IL SOGGETTO VUOLE REALIZZARE UN DETERMINATO EVENTO ED EFFETTIVAMENTE LO CAGIONA MA ALLTRAVERSO UN ITER CAUSALE DIVERSO DA QUELLO IMMAGINATO apoichè le norme incriminatrici, di regola, non tipicizzano l'itinerario causale che determina l'evento si ritiene che questa forma di errore non incida sull'elemento soggettivo e quindi la responsabilità sia dolosa ?quando l'autore del fatto cagiona effettivamente l'evento che voleva cagionare ma attraverso una successione di condotte, di cui solo l'ultima determina realmente l'evento finale ma quando è posta in essere il reo è convinto di aver già cagionato l'evento con la condotta precedente: alcune volte si è preferito separare la valutazione dell'evendo, rawisando dolo per una parte e colpa per l'altra; altre volte si è preferito il solo dolo REATI COMMESSI A MEZZO STAMPA NON PERIODICA f!;llart. 57-bis c.p. a, responsabilità sussidiaria o a cascata a l'editore è chiamato a rispondere se l'autore della pubblicazione rimane ignoto o risulta non imputabile a,lo stampatore è chiamato a rispondere se omette di indicare l'editore o se quest'ultimo non è imputabile infine interviene il legislatore costruendo un modello di responsabilità analogo all'art. 57 c.p. ma molto più limitato successivamente la corte costituzionale interviene con una declatoria di maggior pericolosità dei giornali rispetto alle trasmissioni via etere e quindi afferma una equiparazione a ribasso per i mezzi radiotelevisivi dapprima si è sollecitata la corte costituzionale ad intervenire per sanare le disparità di trattamento tra direttore di un giornale e direttore di un telegiornale, ma la corte non è intervenuta I REATI COMMESSI COL MEZZO RADIOTELEVISIVO ' REATI COMMESSI A MEZZO STAMPA �art. 57 c.p. I dapprima si trattava di una responsabilità oggettiva. in quanto il direttore responsabile era chiamato a rispondere con le pene del reato commesso e da lui non impedito, automaticamente, senza alcuna indagine una volta intervenuto il legislatore diventa una figura di reato di agevolazione colposa di un delitto doloso commesso da altri e non impedito dal soggetto garante della conformità alla legge del contenuto del periodico )( secondo un autorevole dottrina dietro lo schermo della colpa si cela la responsabilità oggettiva occulta, per la non delegabilità a terzi dei compiti di controllo attribuiti al solo direttore responsabile INAPPLICABILITA' Al PERIODICI ONLINE una parte della giurisprudenza si è diretta verso un'interpretazione creativa, volta ad applicare sui periodici online la disciplina, ma è intervenuta la corte di cassazione contestando questa ipotesi I se viene commesso un reato doloso, la responsabilità penale riguarda l'autore del messaggio online ed il direttore può rispondere penalmente solo se si dimostra che è l'autore del fatto o che è concorrente doloso nel medesimo; mentre la responsabilità per colpa è limitata ai rari casi di reati puniti a titolo colposo CONDIZIONI OBIETTIVE DI PUNIBILITA': QUANDO PER LA PUNIBILITA' DEL REATO LA LEGGE RICHIEDE IL VERIFICARSI DI UNA CONDIZIONE (naturalistica o giuridica), IL COLPEVOLE RISPONDE ANCHE SE L'.EVENTO, DA CUI DIPENDE IL VERIFICARSI DELLA STESSA, NON E' DA LUI VOLUTO a CONDIZIONI ESTRINSECHE: elementi che comportano una progressione dell'offesa all'interesse protetto a CONDIZIONI INTRINSECHE (sono elementi essenziali del reato e non condizioni obiettive di punibilità): estranee all'offesa e al disvalore del fatto costituente reato e rappresentano la volontà del legislatore di subordinare la punibilità di un fatto, già lesivo del bene tutelato, a valutazioni di opportunità �art. 44 c.p. f. CONDIZIONI DI PROCEDI BIUTA'= ipotesi non tipiche di istanze di opportunità di punibilità rimesse ad una valutazione di terzi interessati, titolari di un potere discrezionale di rimuovere o meno un ostacolo al'esercizio obbligatorio dell'azione penale & le condizioni di procedibilità non incidono sulla punibilità ma sulla conoscibilità del fatto da parte del giudice & la disciplina della prescrizione, la formazione del giudicato, il risarcimento del danno non patrimoniale CRITERI DI IDENTIFICAZIONE la distinzione delle condizioni obiettive di punibilità rispetto agli elementi essenziali del reato è rilevante ai fini dell'esclusione della colpevolezza + individuazione del tempo di prescrizione del reato, profili di successione di leggi nel tempo, luogo del delitto, risarcimento, configurabilità del tentativo a elaborazione di diversi criteri che, in astratto, potrebbero essere utilizzati per identificare una condizione obiettiva del reato / CRITERI FORMALI / ' presenza locuzioni del tipo "se dal fatto deriva" e "qualora si verifichi" \ CRITERIO SOSTANZIALE: sono condizioni obiettive di punibilità l'elemento ulteriore rispetto al disvalore del fatto che indica una mera opportunità dell'intervento penale non sono condizioni obiettive di punibilità gli eventi legati da un rapporto di causalità materiale con la condotta
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