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Disciplina e passione, Appunti di Pedagogia

Riassunto del libro 'disciplina e passione' di J.M. Bergoglio

Tipologia: Appunti

2015/2016

Caricato il 11/06/2016

eli1eli2eli3
eli1eli2eli3 🇮🇹

5

(10)

9 documenti

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Scarica Disciplina e passione e più Appunti in PDF di Pedagogia solo su Docsity! DISCIPLINA E PASSIONE DISCIPLINA: rispetto delle regole PASSIONE: amore Per educare servono entrambe. Sono importanti per vivere all’interno di una società, comunità. Se si vive senza un progetto si vive nell’EDONISMO (concezione secondo cui il piacere è il bene sommo e il suo conseguimento è il fine della vita) Libro rivolto ai giovani e chi con loro dialoga tutti i giorni: genitori e insegnanti. Parlo di speranza, solidarietà e tolleranza da calare nella pratica educativa. Per essere evangelicamente operatori di pace bisogna cominciare a rinnovare se stessi per poi rivolgere l’attenzione a quelli che sono intorno a noi. Qualunque progetto educativo parte da qui dice Papa Francesco. Questa è la sfida del momento. JORGE MARIO BERGOGLIO è nato a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936, figlio di emigrati piemontesi. Perito chimico, nel 1958 entra nella compagnia di Gesù. Si laurea in filosofia e diventa sacerdote nel 1969, vescovo di Auca e arcivescovo di Buenos Aires. Diventa cardinale nel 2001 per poi diventare Sommo Pontefice il 13 marzo 2013 con il nome di Francesco. CAPITOLO 1: ESSERE UN EDUCATORE CATTOLICO OGGI: UNA GRANDE SFIDA Gli educatori moderni sono inseriti in un’epoca postmoderna che potrebbe essere definita “cultura del naufragio”. ci pone dinnanzi ad un obiettivo difficile, non bisogna cadere nel pessimismo. Noi abbiamo un ruolo attivo, ovvero quello di naufraghi e dobbiamo stare attenti a non cadere nella mera ripetizione di un atteggiamento sbagliato e sfiduciato di chi non fa altro che adeguarsi ai tempi. Un naufrago è un uomo perso, senza punti di riferimento, abbiamo difficoltà a cercare ciò che può salvarci. La chiave per salvarsi è ritrovare la memoria come nella celebrazione eucaristica. Dove ci ritroviamo con la nostra carne e quella dei nostri fratelli nella Carne di Cristo. Memoria: andare alla fonte mentre si riscopre il senso, immergercisi e poi procedere con sicurezza verso una direzione. La mentalità tecnicista insieme alla ricerca del messianismo profano sono caratteristiche tipiche dell’uomo di oggi che lo portano ad essere un ‘uomo gnostico’ ovvero in possesso del sapere ma a cui manca l’unità e che ha bisogno di esoterismo secolarizzato (dottrine di carattere segreto o riservato). Ci troviamo nel naufragio del: • SINCRETISMO CONCILIATORE: affascinante per il suo apparente equilibrio. Acquista importanza la giustizia a discapito dei valori. Si considera un valore stesso in cui ogni uomo ha una propria verità e i propri diritti. Valori né atei né cristiani, sono neutri. Forma più nascosta del totalitarismo moderno quello di chi concilia a prescindere dai valori che lo trascendono. • RELATIVISMO: tendenza a screditare i valori che porta all’incertezza e alla mediocrità (tutto è relativo). Così facendo le persone sono facili da raggirare perché non hanno sicurezza, i loro valori sono distaccati dalle radici cristiane e sono diventati luoghi comuni o semplicemente nomi. • NICHILISMO: contrario del relativismo, non esiste nulla che sia relativo. La morale non esiste e tutti i valori morali sono stabiliti artificiosamente. Presunta ricerca di purezza. L’uomo di oggi si sente abbandonato e sradicato, questo è dovuto dall’eccessiva ansia per la modernità. Ha perso un punto d’appoggio in qualcosa che lo trascenda. Sentendosi diviso e separato da se stesso confonde la NOSTALGIA con la MALINCONIA. La NOSTALGIA è il desiderio di qualcosa, sentire la privazione di qualcosa che non hai più. La MALINCONIA fa parte di quella sfera che gli psicologi chiamano ‘TEMPERAMENTO’, cioè uno stato d’animo di rivelata tristezza, un atteggiamento nei confronti della vita. Malinconia porta alla scelta di una mediazione immanente (oroscopi, maghi, chi non crede) e si confonde con la nostalgia, la nostalgia di sapere che c’è un Dio padre. Per affrontare questa situazione noi abbiamo come forza la SPERANZA e la DIGNITA’ DELLA PERSONA. La forza per reagire e per recuperare la speranza la troviamo nella dignità che ogni uomo considera come ORIZZONTE DEL SUO AGIRE cioè un IDEALE SU CUI TENDERE. Importante in questo è il ‘cammino’ verso la santità cioè una scelta libera e responsabile dei valori fondamentali e quindi essere testimoni di ciò in cui si crede e di ciò che si ama e viverlo in modo fraterno per la dignità di ognuno. La MISSIONE DELLA SCUOLA è quella di formarsi e formare la coscienza del fatto che l’uomo è il figlio del padre creato per aspirare al suo DESIDERIO, alla sua volontà. La scuola deve dare SPERANZA compito dell’educatore Bisogna avere amore per la Verità, il Bene e la Bellezza. Non bisogna cadere nel ‘facilismo’. In un’esistenza non trascendente le cose divengono idoli e gli idoli si trasformano in demoni che affliggono e divorano chi pensava di sfruttarli. NON C’E’ MIGLIOR MEMORIA DI QUELLA DI UN ALUNNO RICONOSENTE. INVITI 1° CAPITOLO: • Coltivare la personalità: trasmettere con il nostro esempio p. 24 • Portare ad amare Gesù p. 24 • Aiutare i legami tra le persone e crescere alimentando un senso di appartenenza. P. 24 • Amare per la verità, il bene e la bellezza. Non cedere alla tentazione del ‘facilismo’ che ci rende deboli. P. 25 • Per i dirigenti Bergoglio dice: “Non c’è miglior memoria di quella di un alunno riconoscente”. CAPITOLO 2: RECUPERARE LA MEMORIA DI APPARTENENZA AL SANTO POPOLO DI DIO Comunità educativa paragonata ad una piccola chiesa più grande di una famiglia e più piccola di una chiesa diocesana. In lei si vive e convive, come figli e fratelli, verso l’eternità. Ci sono alcune questioni che segnalano il passaggio da un secolo all’altro e che indicano la loro influenza sul nostro compito educativo: 1. I progressi tecnologici: hanno modificato le modalità di produzione. Oggi si investe meno sulla mano d’opera rispetto alle tecnologie, comunicazioni e sviluppo delle competenze. Questo comporta grandi cambiamenti sociali e culturali e una sfida per gli educatori. 2. L’economia si è globalizzata: Il capitale non conosce frontiere, viene prodotto in segmenti in diversi paesi del mondo. Questo ha elle conseguenze sia sul mercato del lavoro sia sull’immaginario sociale. 3. Gli squilibri internazionali e sociali tendono ad acuirsi: i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Questo avviene in maniera sempre più accelerata. Interi continenti sono esclusi dal mercato. 4. In tutto il mondo aumenta la disoccupazione: come problema strutturale, l’attuale economia non garantisce a tutti un lavoro dignitoso. 5. Peggiora il problema ecologico: L’ambiente si deteriora velocemente, le risorse si esauriscono e l’attuale modello di sviluppo si rivela incompatibile con la salvaguardia dell’ecosistema. 6. Cadono i totalitarismi: in tutto il mondo si assiste ad un processo di democratizzazione. Insieme a questo assistiamo anche ad un processo di demilitarizzazione. Allo stesso tempo però nascono i nazionalismi e la xenofobia, dando luogo a gravi atti di violenza sociale e razziale, addirittura a guerre civili. 7. I grandi partiti politici perdono credibilità e forza rappresentativa: nelle società si assiste ad una crisi di partecipazione e di rappresentazione. Di conseguenza nascono nuovi attori e nuove forme di partecipazione sociale. 8. I progressi tecnologici provocano una vera rivoluzione informatica e multimediale: tantissimi cambiamenti sia a livello economico, sia a livello sociale, sia a livello culturale. Gli educatori si troveranno di fronte al bivio, dovranno scegliere se assecondare la tecnologia che avanza o se continuare ad usare le povere risorse che hanno. 9. Diventa più solido il processo di trasformazione del ruolo sociale, familiare e lavorativo della donna: questo comporta grandi cambiamenti nella struttura della società e della vita familiare. 10. La scienza e la tecnica aprono le porte alla rivoluzione biotecnologica e alla manipolazione genetica: a breve si potrà modificare la riproduzione umana, quasi in base alle richieste personali. Modellando personalità e corpo attraverso i modelli tenici. 11. Lontano dallo scomparire la religione acquista nuove forza nel mondo attuale: nonostante siano ancora molto diffuse pratiche magiche e di tipo mistico, alcune religioni fondamentaliste si stanno radicalizzando come l’Islam, il cristianesimo e l’ebraismo. Ci sono 3 modi di vedere il cambiamento: ▲ OTTIMISTI: sostengono che tutto ciò che è nuovo è comunque positivo rispetto al passato e trovano appoggio su dati per confermare il loro ‘ottimismo’. ▲ PESSIMISTI: davanti a qualsiasi processo di cambiamento assumono un atteggiamento critico e pessimista, denunciandone gli aspetti più distruttivi. ▲ COLORO CHE SI LAVANO LE MANI: condividono la diagnosi dei pessimisti ma non danno peso al risentimento etico che comporta. Agiscono in base a ‘ciò che si può fare’ perche tanto la situazione dell’umanità non può essere cambiata. Titolo del capitolo essere educatori di speranza. LA SPERANZA: La speranza in un primo momento si presenta come la capacità di soppesare tutto e prendere il meglio da ogni cosa. La capacità di discernere. Però questo discernimento non ‘ né cieco né improvvisato, si realizza sulla base di una serie di presupposti e orientamenti di carattere etico spirituale La speranza è fortemente legata alla fede. La speranza è la sostanza stessa dell’impegno di ogni educatore. Essere ‘educatori di speranza’ significa che un educatore non può essere tale senza speranza, perchè senza di essa non c’è progetto. Educare significa scommettere e dare un contributo nel presente e per il futuro, l’educatore è come se piantasse un albero di ulivo che ci mette tanto tempo per crescere e difficilmente i risultati saranno immediatamente visibili, ma se cresciuti bene sapranno soddisfare. INVITI 3° CAPITOLO: ▲ Invito a coltivare i legami pe4rsonali e sociali, ridando valore all0’amicizia e alla solidarietà. Scuola come luogo di accoglienza e incoraggiamento, ma anche dove si apprendono le conoscenze per trovare il proprio posto nella società. ▲ Invito a essere coraggiosi e creativi perché le nuove realtà richiedono nuove risposte, non ci si deve aggrappare a vecchie certezze. ▲ Invito alla gioia. Alla gratuità, alla festa per sapere scoprire. Nella realtà quotidiana, i grandi o piccoli motivi per riconoscere i doni di Dio. Per celebrare la vita e per svincolarsi dalle catene del dovere e dell’avere. ▲ Invito all’adorazione e alla gratitudine nei confronti di Dio, deve essere fondamentale affezionarsi a trattare con Lui. CAPITOLO 4: FARE DELLE NOSTRE COMUNITA’ UN CUORE APERTO AI BISOGNI DEGLI UOMINI Qui dobbiamo immaginare di aver vissuto in uno di quei villaggi isolati e di colpo arriviamo nella grande città di Buenos Aires. Non abbiamo l’aiuto di nessuno e come prima cosa sentiamo la SOLITUDINE che si trasforma in ANGOSCIA, l’INSICUREZZA in PAURA. Una soluzione a questo c’è ed è un CUORE APERTO. L’ACCOGLIENZA E’ IL PRINCIPIO PIU’ IMPORTANTE DELLA NOSTRA COMUNITA’. Occuparsi di ospitalità, tenerezza e affetto nella scuola non significa lasciare da parte il suo compito di istruzione. Questi aspetti possono andare di pari passo con l’istruzione. L’uomo all’interno della società si sente abbandonato soprattutto per 3 cause: 1. L’ESPERIENZA DELLA DISCONITNUITA’: frattura generazionale perché ogni generazione ha un cambiamento rispetto all’altra, quindi vi è un’incapacità della generazione adulta di trasmettere i principi o gli ideali che li animavano. Questa discontinuità provoca la perdita o la totale assenza di legami nel tempo o nella rete sociopolitica che costituisce un popolo. 2. LE FORME DELLO SRADICAMENTO: accanto alla discontinuità è aumentato anche lo sradicamento, che si può raggruppare in 3 campi diversi: ■ Sradicamento di tipo SPAZIALE: non si può più costruire la propria identità sulla base di un luogo perché ormai esistono i NON LUOGHI come la metropolitana, gli aeroporti, i supermercati. Si ha la perdita di legami nel tempo che sono un primo tratto dell’abbandono. Nei non luoghi ci si incontra ma non si socializza, quelle che una volta erano piazze oggi sono piazze virtuali, quindi anche gli incontri diventano virtuali. ■ Sradicamento di tipo ESISTENZIALE: mancanza di progetti e così si indebolisce il senso di appartenenza ad una storia e al legame con un possibile futuro. Colpisce direttamente la dimensione identitaria perché di base identificarsi è appartenere. ■ Sradicamento di tipo SPIRITUALE: mancanza di riferimenti simbolici come le ‘finestre’ o veri e propri orizzonti, cioè della speranza. 3. PERDITA DELLE CERTEZZE: in generale le civiltà crescono all’ombra di alcune credenze di base del mondo, queste credenze spesso dipendono dalle religioni ma non solo, costituiscono certezze e ora molte certezze sono sfumate (perché vivono nell’epoca del ‘pensiero debole’), riguardano anche i fondamenti della persona, della famiglia, della fede. INVITI 4° CAPITOLO: ▲ Come rimedio allo sradicamento c’è lo sviluppo delle relazioni umane affettive e tenerezza. Scuola come luogo nel quale si mettono radici che consentono la crescita delle persone. ▲ Per ridurre la discontinuità ci vuole coerenza tra parole e fatti. Tutto ciò che facciamo è comunicazione. ▲ Invita allo sforzo necessario per generare alcune certezze basilari nel mare della relatività e della frammentarietà. Ovvero imparare a scoprire le domande dell’altro, a contemplarle, a intuirle, perché difficilmente i bambini ed i giovani potranno esprimerci la loro necessità e i loro interrogativi in modo chiaro. proporre certezze ma NON imporle. CAPITOLO 5: DARE TUTTO PER L’EDUCAZIONE Esistono momenti nella vita in cui devi prendere decisioni: • CRITICHE: perché si trovano al confine tra speranza e disastro, vita e morte. • TOTALI: perché definiscono una vita nella loro totalità e per un lungo periodo. • FONDAMENTALI: perché creano le fondamenta di un modo di vivere. Chi educa di coinvolge in una relazione, nella quale bisogna dare tutto all’istruzione, che negli ultimi anni ha visto decadere il suo prestigio e sfumare il suo ruolo nel cuore della società. Educatori non devono cadere verso il basso attraverso il consenso, il patto demagogico, permettendo il quotidiano “menefreghismo”. “portate ad amare Gesù Cristo” Si deve crescere alimentando un senso di appartenenza. Sant’Agostino vescovo di Ippona nel Nord Africa, negli ultimi anni dell’impero romano si trova a dover fronteggiare una situazione di disagio, di città saccheggiate dai barbari e il crollo di tutto ciò che aveva conosciuto. Nel suo libro ‘La città di Dio’ distingue due tipi di amori e delle due città:
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