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Discorso storia del mediterraneo, Appunti di Storia

Il discorso riguarda la nascita della storia del mediterraneo con un focus a una città unica... Venezia.

Tipologia: Appunti

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benedettaci96
benedettaci96 🇮🇹

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Scarica Discorso storia del mediterraneo e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Discorso per esame Storia del Mediterraneo. Il mar Mediterraneo è il mare per eccellenza. È il mare del bel paesaggio, del buon cibo, delle vacanze e del turismo ma è soprattutto il luogo attorno al quale si sono sviluppate le maggiori civiltà, in particolare quella europea e quella islamica. Il concetto di Mediterraneo nasce nel 700 quando questo mare era inteso come Mezzo per trasportare beni molto pesanti e difficili da trovare. Oggi lo potremmo paragonare a una ferrovia o ancora meglio all’autostrada. Successivamente, tra 7/800 diventa un oggetto per poi diventare, con la modernità, una risorsa. Il termine Mediterraneo deriva dal latino Mediterraneus che significa “in mezzo alle terre”, infatti bagna tre continenti: Europa, Asia ed Africa. Gli antichi latini amavano chiamarlo Mare Nostrum, ovvero il loro mare. Il mar Mediterraneo ha una superficie di circa 2 milioni e 500 mila km2 ed è un mare semichiuso. - Attraverso lo stretto di Gibilterra comunica con l’Oceano Atlantico; - Attraverso il golfo dei dardanelli comunica con il mar Nero; - Attraverso il canale di suez comunica con il mar rosso quindi con l’oceano atlantico. - Il mar Mediterraneo si suddivide in Mediterraneo Occidentale e Mediterraneo Orientale - Occidentale comprende due grandi bacini: il primo è il bacino algero-provenzale che al suo centro ha la piana abissale delle Baleari e il bacino tirrenico che arriva a una profondità di 3800mt. Sotto le sue acque troviamo molte montagne e vulcani - Orientale: comprende il mar Ionio, mar Egeo, mar Libico, mar di Sicilia, bacino del mar di Levante e il mare Adriatico. All’interno del mar Mediterraneo, in particolare in italia e in grecia, sono presenti numerosi vulcani attivi o quiescienti. In italia, per esempio, in campania e in sicilia. 1. Capo d’Otranto è il punto più orientale d’italia; 2. DUINO quello più settentrionale; 3. Golfo della Sirte è la parte più meridionale e la sua struttura urbana è simile a quella di Bari. C’è molto in stile italiano anni 30 e di fianco possiamo notare il deserto; 4. Il deserto ritorna a Tobruch, luogo di guerra e scontro nella Seconda guerra mondiale;è 5. Golfo di Venezia va dalle foci del Po all’Istria. Al suo interno abbiamo il golfo di Trieste LINEA VERDE: limite settentrionale dell’europa meridionale. Confine che sancisce la regione mediterranea definita dalle tre penisole: 1. Occidente Penisola iberica (Spagna, portogallo, andorra) definita dai pirenei 2. Italia + canton ticino anche se siamo vicino alle alpi che è punta di accesso per l’europa centrale 3. A est i balcani con alpi dinariche che seguono la costa orientale adriatica LINEA BLU: non segue il criterio paesaggistico ma quello regionale cioè regioni che possono essere considerate parte del mediterraneo LINEA ARANCIO-OCRA: denota il limite dell’influenza del mediterraneo sulle sponde africane o di levante. Zona non europea. LINEA ROSSA: linea politica: anche israele integrato nel sistema europeo. Messina e Otranto sono luoghi di passaggio antichissimi. Come molti autori hanno sottolineato, primo fra tutti lo storico Fernand Braudel, la peculiarità del Mediterraneo non sta solamente nella dolcezza del clima o nella bellezza della vegetazione, ma nel fatto di essere un vero e proprio “mare fra le terre” attraverso il quale tradizioni, religioni e culture differenti possono interagire ed arricchirsi dal confronto reciproco. Nessun impero, neanche quello romano, è mai riuscito a dominare stabilmente questo mare e nessuna egemonia culturale ha mai caratterizzato la sua storia. La tradizione greca e latina, erroneamente considerata da molti principale e quasi esclusiva fonte culturale mediterranea, si è invece intrecciata fruttuosamente sia con quella islamica che con quella arabo ed ebraica generando delle comuni radici storico-culturali che permettono di trattar il Mediterraneo con un’ottica globale ed unitaria che comprende le sue componenti e il loro essere così strettamente connesse. FERNAND BRAUDEL Storico che nacque nel 1902 e morì nel 1945, considerato il massimo storico del 900. Fu uno dei primi a fare storia DEL mediterraneo e non NEL mediterraneo. Si formò a Parigi e si laureò in lettere. Insegnò lettere in Algeria ed è lì che conoscerà sua moglie e che inizia a sentire il mare per la prima volta. Infatti, per andare ad insegnare, prendeva una nave da Marsiglia ad Algeri. Durante la tesi per il suo dottorato era interessato a descrivere FILIPPO II nel Mediterraneo ma, dopo un soggiorno in Brasile, dove si recò per insegnare all’università, rovescia la sua tesi mettendo al primo posto il mare, facendolo dunque protagonista, nell’epoca di FILIPPO II. Fece, ovviamente, una cosa nuova, insolita. Si era soliti fare storia di uno stato, popolo, di un tema. Ma prendere la storia del mare era impensabile. Tuttavia, Braudel venne accolto e fatto proprio della cultura italiana e alla sua morte tutte le testate giornalistiche lo salutarono come se fosse italiano. Nel 36 scoppia la guerra civile spagnola e non potendo continuare lì le sue ricerche, scopre l’archivio di ragusa dove scopre diversi pdv sui commerci e sulle economie che gravitano addosso alle città mediterranee. Il che gli rafforza l’idea di poter ricostruire il mediterraneo. Nel 40 viene imprigionato, dice alla moglie di seppellire tutte le documentazioni ma in carcere riesce a scrivere. Il libro viene pubblicato nel 49 e lui si laurea nel 47. Braudel è amato ma difficilmente viene ripreso. Oggi il libro lo troviamo già diviso in tre parti: 1. Ambiente/geografia storica; 2. Economia e civiltà più riflessione sullo spostamento delle merci; 3. Avvenimenti/politica e uomo. Parla molto della battaglia di Lepanto; IMPORTANTE: non tocca le confessioni ma lo farà nel 76 con la definizione dei 3 Mediterranei: cattolico, musulmano, ortodosso. Per fare storia del mediterraneo, è importante anche il libro THE CORRUPTING SEA, volume in cui si sviluppa una tesi interessante: il mare è un mare che corrompe connettendo le varie parti che lo compongono. Non è un mondo unitario ma frammentato di tante realtà tra loro dipendenti.  ANNO 1000. Fino a questo anno I veneziani non erano grandi navigatori, le merci che portavano i mercanti orientali. I veneziani si avventurava nei fiumi dell’entroterra con battelli e zattere (tagliamento, Piave, brenta, Adige). Dovevano anche essere bravi ad usare le armi per fronteggiare I pirati briganti. Il fiume più importante era un po’ perché attraverso di quello si poteva arrivare fine Lombardia. I veneziani erano invidiati perché non lavoravano la terra ma erano molto ricchi. Le merci che arrivavano erano incenso, spezie, erbe mediche, stoffe, sete. Rialto aveva un grande flusso di merci. C’era un problema: Venezia era soffocata in laguna, l’Adriatico non era un mare sicuro: I pirati narentani erano pirati slavi che rappresentavano un grosso problema per Venezia. A volte facevano Patty, altre volte li pagavano e a volte facevano guerra. I pirati uccisero anche un doge. Le cose cambiarono nell’anno 1000 quando alcune città Sulla costa dalmata chiesero aiuto a Venezia contro la pressione degli slavi. Il doge accolse l’occasione fece costruire una flotta fatta di galere: una nave nata a Bisanzio anni prima, Nave molto avanzata che subirà poche variazioni, Viene chiamata padrona del Mediterraneo. È lunga e stretta con un pesce spada. A 12 banchi per i rematori ed era una nave devastante. Pietro salpò E la spedizione fu fortunata , Le città giurarono fedeltà E lui sconfisse i pirati. Da quel momento Venezia inizia ad espandersi E lui è ricordato come il duca dei veneti di dalmati. Nella sala del maggior consiglio ai lati ci sono dei cornicioni con i 120 dogi di Venezia. Sono rappresentati a coppie ed è descritta la cosa per la quale hanno il merito di essere ricordati. Tra cui c’è anche Orseolo. Il doge è stato l’iniziatore dello Stato da Mar.  La crisobolla È un documento avuto sotto il dogedo di Domenico salvo. Nel 1077 sposò la principessa bizantina ed era la prima volta che laguna arriva una donna così importante. Si chiamava Teodora, era una donna molto particolare che amava usare il PIRUNE ovvero la forchetta. Ma qual è il motivo per il quale è conosciuto Domenico? Il sud Italia era conteso tra longobardi e bizantini che assordavano i mercenari cioè i normanni. Dopo un po’, i normanni decisero di allearsi tra di loro e di scalzare bizantini e longobardi così da possedere tutto il mezzogiorno sotto la guida di Roberto il Guiscardo. Proprio lui farà una spedizione militare nel 1081 verso l’isola di Corfù E anche verso Durazzo in Albania Chiaramonte importante perché arrivava direttamente a Costantinopoli punto Chi risponde all’imperatore di Durazzo per essere aiutato? Ovviamente Venezia che aveva molti interessi nell’accettare. Allestisce quindi 63 galere per rompere l’assedio Vince la battaglia. Cosa chiese Domenico in cambio? Riuscì ad ottenere la bolla d’oro Dove l’imperatore di Costantinopoli riconosceva i veneziani molto privilegi commerciali: Per esempio l’esenzione dei dazi sulle piazze del Mediterraneo controllate dei bizantini E la possibilità di avere a Costantinopoli un loro quartiere veneziano. Venezia inizia ad arricchirsi.  Quarta crociata: lo scopo era prendere Gerusalemme, La grande flotta di Venezia fino a Costantinopoli incrociati diedero assalto Costantinopoli. La città cadde per la prima volta nelle mani dei crociati E per Venezia venne il gran guadagno perché conquistò vari territori. Il doge Enrico dandolo. ITALIA OGGI: nel libro di Frasconi “IL MARE” si vede il rapporto con il mare negli anni della contemporaneità. L’italia rimane un paese poco marittimo salvo qualche zona come il porto di trieste e il golfo di Napoli. Il mare purtroppo rimane quello inteso dell’estate e delle vacanze. Oggi, il mare Mediterraneo è un mare che divide? C’è il ricordo di questa separazione che era cresciuta a fine 800 e dopo il 45/47 si è creato un muro. Fino all’87 l’adriatico ha vissuto una barriera che ne ha impedito lo sviluppo del turismo lungo le coste iugoslave. Il ricordo di queste divisioni ci fa ancora ragionare come un mare diviso, in realtà, dalla fine di questo muro sono passati 30 anni e dal 2000 le cose sono cambiate. Nel 2006 è stata fondata L’EUROREGIONE ADRIATICO IONICA che sta mettendo in atto una politica volta ad integrare il mare da parte dell’Unione Europea.
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