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Dispensa corso di Istituzioni di Storia Moderna Prof. Andrea Addobbati, Dispense di Storia Moderna

Dispense, Appunti delle lezioni più interazione in alcuni punti del libro "Storia Moderna" del Capra.

Tipologia: Dispense

2017/2018
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Scarica Dispensa corso di Istituzioni di Storia Moderna Prof. Andrea Addobbati e più Dispense in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! ISTITUZIONI DI STORIA MODERNA PROF. ANDREA ADDOBBATI a.a 2017-2018 ESPLORAZIONI GEOGRAFICHE A seguito dell'apertura al mondo moderno diversi furono i cambiamenti non solo in campo politico ed economico ma anche nella coscienza degli uomini che fino ad allora avevano vissuto all'interno delle proprie signorie. La situazione economica ebbe una delle massime spinte; la desiderabilità delle spezie che garantivano dei ritorni commerciali inimmaginabili e che per la loro desiderabilità avevano un altissimo valore unitario (ovvero poca quantità costo molto alto). Le spezie erano un alimento che denotavano un certo strato sociale, divennero degli status simbolus inserendosi all'interno di quegli alimenti di consumo di lusso come lo era lo zucchero. Un altro elemento importato che divenne uno status simbolus fu la Seta. Fino alla fine del 1400 l'Europa era un continente agricolo basato su un’economia di autoconsumo, con mercati locali che si basavano sullo scambio delle merci. L'economia di mercato riguarda le merci di lusso consumate dalle aristocrazie, la minoranza degli abitanti; tali merci arrivavano attraverso lunghe vie di scambio (la via della seta) nelle quali operavano differenti intermediari, ognuno dei quali ne prendeva la propria percentuale così che i vari carichi acquistavano via via valore. A esempio la città siriana di Palmira divenne ricchissima per il commercio di cannella. Verso il 1500 grazie alle rivoluzioni commerciali si consolidano le reti di corrispondenza rafforzate dalle garanzie di mercato, si creano tribunali di commercio per esempio vengono messe appunto le prime assicurazioni marittime queste permisero ai commercianti di scambiare e acquisire merci senza intraprendere un lungo viaggio. Con la conquista di Costantinopoli da parte degli ottomani (popolo nomade di stirpe guerriera) e l'affermazione dell'impero mussulmano rafforza la convinzione negli europei di trovare nuove vie di commercio per raggiungere le isole delle spezie, vie che si svilupparono per mare. La necessità di darsi alla navigazione per mare significò uno studio approfondito delle dell'astronomia, furono i portoghesi che per primi perfezionarono varie tecniche ad esempio la bussola, lo studio della stagionalità dei venti il loro regime e orientamento nell'atlantico. Tutto ciò concorre al via delle espansioni geografiche. I portoghesi furono i primi a intraprendere espansioni e scoperte geografiche. Il navigatore portoghese Bartolomeo Diaz nel 1486 arriva per la prima volta a capo di Buona Speranza, sulle coste del sud Africa. Gli spagnoli su stampo dei portoghesi iniziarono a intraprendere spedizioni in particolar modo verso occidente, prendendo possesso delle Canarie. Cristoforo Colombo (1451-1506) era un esploratore e navigatore genovese che dopo studi sulla sfera terrestre, sui venti mise appunto un nuovo progetto per creare nuove rotte per commerciare direttamente con le indie. Per prima Colombo propose il progetto ai portoghesi che non lo accettarono, la proposta fu subito accolta dal re di Spagna Ferdinando II d'Aragona. Per la Spagna fu un periodo di trionfo: l'espugnazione dei mussulmani dall'intera Spagna dopo la città di Granada nel 1492 e le spedizioni verso il nuovo mondo di Colombo che avvennero tra il 1492-1493. Al di ritorno di Colombo si scatenarono discordie tra la Spagna e il Portogallo, quest'ultimo rivendicava il suo ruolo principale nelle esplorazioni geografiche. 26/09/17 La colonizzazione del nuovo mondo comportò diverse problematiche nel mondo Europeo. Tra cui lo spostamento economico, dal mediterraneo in particolare dall'Italia alle Americhe. Criteri di legittimazione dei poteri politici: i vari stati erano fondamentalmente patrimoniali, dove il potere e i beni venivano trasmessi unicamente attraverso un principio ereditario. La società era ben differenziata al suo interno ma il ruolo di ogni individuo all'interno di essa era segnato, era già prescritto dal ruolo sociale dei suoi antenati; per esempio chi nasceva da padre contadino era destinato a diventare un contadino, chi nasceva da padre artigiano era destinato ad intraprendere una carriera all'interno di quel gruppo e così via. L'unico canale di mobilità sociale, che era molto limitata, era l'ordine ecclesiastico. Dava la possibilità ad un individuo di uscire dal proprio destino già prescritto. Ciò andò a favorire il nepotismo ovvero la tendenza di favorire i propri parenti ad una carica importante. La società si basava su un chiaro ordine gerarchico in cui la famiglia aveva un ruolo fondamentale. (Era una società insicura che si basava su un’economia affettiva.) Si suddivideva in tre ordini:  i re, i quali ricevevano potere dalla società, mantenevano un ordine ma non detenevano un vero e proprio potere politico, che invece i principi detenevano attraverso rapporti feudali. Questi rapporti feudali, rapporti interpersonali governavano il territorio nel quale allora non esisteva alcuna frontiera. Uno dei problemi principali della monarchia era rendersi indipendente non a casa si parla di monarchia feudale, in più la costruzione dello stato moderno si basa su un abbassamento della società nobiliare.  L'ordine ecclesiastico La borghesia degli affari prenderà forza proprio da questo periodo in poi. Essa si basa sul denaro un elemento molto importante che riprende potere nell'incombente società moderna; si andarono così a creare istituzioni e nuove figure di spicco, come il banchiere ecc. che non subito ebbero grande fama e successo. Esempio i banchieri degli Asburgo, originariamente commercianti di seta che divennero i più ricchi finanzieri dell'Europa. Nel corso dell'età moderna nascono regni molto forti che si basano sull'assoggettamento di altre popolazioni, sull'accentramento e accorpamento fa da esempio la Spagna, l'Inghilterra tuttavia erano processi che non valevano né in Italia e né in Germania entrambe sedi dei poteri egemonici su cui si basò la Storia Medievale; l'imperatore e il pontefice. L'ITALIA IN ETÀ MODERNA L'Italia è centro della cristianità sede del pontificato anche se in età moderna perse di importanza economica e politica divenendo più una periferia. L'Italia era frammentata in tanti statarelli creati dai poteri delle città erano facili prede per i grandi regni. Sia l'Italia del Nord che i Paesi Bassi iniziarono ad essere contestati dai vari regni d'Europa in quanto erano i principali poli dello sviluppo economico e le regioni maggiormente abitate. In Italia a seguito della Pace di Lodi avvenuta nel 1454, nell'ultimo decennio dell’400 l'accordo venne meno e si riaccesero le guerre. La Francia rivendicava i diritti sulle terre degli Angiò in Italia meridionale uno dei più importanti punti di commercio sul mediterraneo.  La repubblica aristocratica di Venezia era lo stato più forte e più compatto che mantenne un'economia marittima anche con la presa degli ottomani e la caduta dell'Impero Romano d'oriente, durante il XV secolo intrapresero non più un’espansione via mare ma una sorta di conquista terrestre verso l'interno dell'Italia del nord.  Il ducato di Milano insieme a Venezia era il più importante e forte stato in Italia settentrionale, dominato dei nuovi principi della famiglia Sforza. Il duca era Gian Galeazzo Sforza ma le redini erano tenute dallo zio Ludovico il Moro che spera di appropriarsi del potere del nipote; vede un ostacolo a questo suo progetto gli Aragonesi di Napoli. Ludovico strige un accordo con Carlo VIII di Valois che intendeva impadronirsi di Napoli. Guerre in Italia Il re di Francia, Carlo VIII di Valois discese in Italia non trovando alcun ostacolo, per la grandezza dell'esercito inviato e anche perché gli eserciti Italiani erano principalmente di tipo mercenario. Carlo VIII firmò con l'impero la pace di Senlis nel 1493 con la quale cede alcune province di confine alla Spagna. Nel 1494 entrò a Firenze Carlo VIII l'apertura delle porte della città di fronte alla sua minaccia scatenò una grande rivolta contro la famiglia dominante dei Medici (al tempo da Pietro de' Medici) che furono cacciati ed esiliati a Venezia. Arrivato a Napoli il re francese si trovò di fronte ad un trono vacante, Ferdinando I era appena defunto e il suo successore spaventato dalla minaccia del re francese abdicò; tuttavia dovette fronteggiare con una epidemia che scoppiò a Napoli e falciò il suo esercito. Gli stati italiani organizzarono e coniarono una alleanza antifrancese alla quale parteciparono, Ludovico il Moro che divenne a tutti gli effetti il duca di Milano a seguito della morte del nipote, Ferdinando II D'Aragona detto il cattolico, il pontefice Alessandro V e Massimiliano I d'Asburgo. Carlo VIII non riuscì a mantenere la sua conquista a causa della coalizione antifrancese. Repubblica Savonarola 1494-1498 Firenze, la lotta politica tra le varie fazioni minacciava di degenerare in una guerra civile; in questa situazione di caos ebbe grande successo la predicazione di un frate domenicano Gerolamo Savonarola, i suoi seguaci detti piagnoni imposero l'adozione di un sistema di governo popolare ovviamente l'ostilità da parte del papa scomunicò il frate e lo processò e giustiziò in questo modo l'aristocrazia fiorentina riprese il suo potere. 02/10/17 Alla morte di Carlo VIII salì al trono il cugino Luigi XII che stipulò una serie di accordi per precludere alle potenze Europee che costituivano una minaccia per la sua ripresa di conquista. Stipula un accordo anche con il pontefice Alessandro VI Borgia al quale chiese il divorzio dalla prima moglie per sposare la vedova del cugino, (Carlo VIII) in modo da consolidare il suo potere anche sulla Bretagna, in cambio di ciò il pontefice chiede di consolidare il suo potere per trasmetterlo ai suoi successori. L'idea era anche quella di convincere la piccola nobiltà irriverente all'autorità papale e ritagliarsi alcuni domini a spese di Firenze e Venezia. Nel 1503 si riaccesero gli scontri tra la Spagna e la Francia con le battaglie di Cerignola e di Garigliano permisero agli spagnoli di imporre il proprio sul regno di Napoli e di rendere per sempre vane le mire Francesi sull'Italia Meridionale. Tra il 1499- 1503 Cesare Borgia, figlio illegittimo di papa Alessandro VI Borgia grazie al suo sostegno il figlio si ritaglia un dominio personale nelle Marche, Imola, Forlì, Cesena e fu nominato dal padre vicario e poi duca della Romagna; l'impresa fallì alla morte del pontefice. Morto Alessandro VI nel 1503 divenne pontefice Giulio II che aveva intenzione di restaurare il potere temporale della chiesa. Organizzò delle spedizioni e chiese a Venezia di riconsegnarle Rimini la città di dominio di Cesare Borgia che Venezia subito dopo la morte di Alessandro VI occupa, la repubblica rifiutò la proposta di Giulio II. 1. Nel 1508 il pontefice organizzò una alleanza anti-veneziana, la Lega Cambrai sottoscritta dai rappresentanti dell'imperatore, del re di Spagna e del re di Francia. Le truppe francesi nel 1509 inflissero una dura sconfitta ai Veneziani conosciuta come la disfatta di Agnadello, si rivoltarono contro la repubblica gli aristocratici veneti che rivendicavano una maggior partecipazione nel governo della repubblica e perciò aprono le porte delle proprie città all'esercitò imperiale. A causa delle varie discordie tra le monarchie all'interno dell'alleanza e dal fatto che la Francia rappresentasse per gli equilibri nella penisola una minaccia più grave di Venezia, Giulio II nel 1510 esce dalla Lega di Cambrai e ritira la scomunica contro la repubblica veneziana. 2. Costituisce una nuova alleanza, la Lega Santa contro la potenza francese firmata dalla Spagna, l'Inghilterra e la Svizzera. Il rovesciamento delle alleanze comportò il ritorno dei Medici a Firenze. Luigi XII con il trattato di Blois stipula l'alleanza franco-veneziana, contro la Lega Santa. Negli anni seguenti Venezia portò avanti la riconquista delle città venete. Luigi XII occupa Bologna e convocò un concilio a Pisa nel 1512. Nella Battaglia di Marignano nel 1515 si ebbe un passaggio politico del ducato di Milano dalla Svizzera al nuovo re francese Francesco I; la Svizzera fino alla sua entrata nella Lega Santa ebbe sempre un atteggiamento neutralista d’impronta pacifista del cristianesimo svizzero, prese il controllo del Ducato di Milano. Con la Pace di Nylon del 1516 viene raggiunto un equilibrio tra le due monarchie, Francia e Spagna, sui domini nel territorio italico: Francesco I prese il possesso del ducato di Milano e Carlo V il regno di Napoli. Concordato di Bologna del 1516 Francesco I riesce a ottenere il diritto di nominare i vescovi francesi con il pontefice Leone X. Nella metà del '400 l'elezione dei vescovi in Francia era un diritto del pontefice. La chiesa francese rivendica la sua autonomia sull'elezione vescovile e sul peso finanziario che gravava sui cittadini, riconoscendo comunque la supremazia della chiesa romana. Nel 1519 fu eletto all'unanime durante la dieta di Francoforte imperatore Carlo V d'Asburgo il quale aveva ereditato anche la corona spagnola. Il suo intento fu fin da subito quello di riconquistare alcuni possedimenti all'interno dei domini imperiale caduti nelle mani francesi (Paesi Bassi, Borgogna, Ducato di Milano) riaccendendo in questo modo gli scontri in Italia. Il duello Franco-Imperiale fu una guerra cavalleresca improntata sull'onore. Guerra dei contadini 1525 I contadini insofferenti per le loro condizioni. Fu un predicatore, un parroco visionario di nome Thomas Muntzer a sollevare i contadini contro i loro feudatari, dando vita ad un governo cittadino basato sull'uguaglianza e sulla comunione dei beni. La rivolta sfociò in una vera propria guerra civile; Lutero vede tale guerra come necessaria, ma per lui i contadini non hanno alcun diritto di ribellarsi al potere politico in quanto quest'ultimo sta nel disegno di Dio, perciò disobbedire al principe significa disobbedire al signore. La guerra si concluse con la battaglia di Frankenhausen in Turingia nel 1525, una strage durissima; durante la battaglia Muntzer fu catturato e messo a morte dopo atroci torture. Vendita delle indulgenze: il motivo che portò Lutero a esporsi e a scrivere le 95 tesi fu la vendita delle indulgenze da parte del pontefice e Alberto da Hohenzoller; quest'ultimo titolare di due vescovati voleva ricevere l'arcivescovato della Magonza, il pontefice gli concesse tele titolo in cambio di una somma di denaro in più gli diede la possibilità di ricavarla attraverso la concessione di un appalto della vendita di tali indulgenze. Il denaro serviva a Leone X per finanziare la costruzione della basilica di San Pietro. Le indulgenze erano la vendita delle remissioni delle pene ai peccatori pentiti, talvolta promettevano uno sconto di pena nel Purgatorio mentre altre volte direttamente promettevano il Paradiso. 9/10/17 Nel progetto di restaurazione di Carlo V uno dei personaggi importanti fu il piemontese Mercurio della Gattanira, funzionario regio. Carlo V oltre ad essere l'imperatore era re della Spagna; a seguito del suo soggiorno in Spagna si scatenò una rivolta delle autonomie cittadine; tale rivolta fu una lezione per Carlo V che diede più spazio e valore ai sudditi spagnoli. Dopo la Spagna l'imperatore si dovette concentrare sulla questione italiana, il ducato di Milano e la Borgogna possedimenti francesi ma entro i confini dell'impero si scatenarono degli scontri. Durante la battaglia di Padova il re francese Francesco I fu catturato dell'esercito imperiale, fu trattato sempre in modo cavalleresco fu “ospite” a Madrid di Carlo V e costretto a firmare la pace di Madrid con la quale si impegnò a ritirarsi dal ducato di Milano, i paesi bassi e la Borgogna. Contro Carlo V fu instaurata una Alleanza anti-asburgica detta lega di Cognac sottoscritta dalla Francia, Firenze, la Repubblica di Venezia e dal pontefice Clemente VII il quale salì al pontificio grazie al sostegno dell'imperatore. Dieta indetta da Ferdinando, fratello di Carlo, re dei romani. La prima dieta a Spira nel 1526 si conclude con la presa di coscienza che nonostante la condanna della dieta di Worms, Lutero e i suoi seguaci era banditi ma ormai erano talmente radicati tra la popolazione e avevano anche protettori molto potenti tra cui, Giovanni il duca di Sassonia e Filippo principe del Palatino. Un'altra minaccia per la Germania era l'Impero ottomano guidato da Solimano che partecipa al fronte anti-asburgico stipulando un patto con Francesco I; ciò poteva comportare accuse per esempio essere amico degli infedeli. Gli ottomani minacciano non solo il fronte orientale ma anche i Balcani che riesce però a contenere. I vari eserciti ottomani erano in realtà repubbliche tributarie del sultano che non facevano parte dell'impero ottomano, erano alleanze militari. Fu dai grandi porti del Maghreb ovvero della costa occidentale che parti la guerra di corsa contro i cristiani che permise a Carlo V di conquistare la Tunisia tra il 1535 e il 1536, l'esercito imperiale fu sconfitto ad Algeri. Carlo V a seguito del volta faccia di Clemente VII, organizza una spedizione a Roma, conosciuta come la spedizione dei lanzichenecchi, sensibili alla riforma luterana, che saccheggiarono Roma un qualcosa che non accadeva dai tempi delle invasioni barbare nel IV secolo. Il pontefice fu costretto a nascondersi nel castello Sant'Angelo. Le alleanze stipulate dalla lega di Cognac si capovolsero e fu stipulata una pace che lasciava inalterato lo Status Quo e ribadendo la pace di Madrid ovvero il predominio degli Asburghi in Europa. La pace fu stipulata tra la zia di Carlo V e la madre di Francesco I detta pace di Cambrai o pace delle due dame. Durante la seconda dieta di Spira nel 1529, l'imperatore chiede ai vari rami della riforma protestante di trovare un accordo e una tesi unanime. I protagonisti della riforma non riuscirono a trovare un accordo; le ramificazioni della riforma luterana erano molte e tutta ben radicate nelle varie città. Per esempio:  Svizzera la strada intrapresa dalla riforma risentiva della sensibilità erasmiana con interpretazioni molto lontane da quella di Lutero.  Basilea, Ecolampadio  Zurigo, Zwingli un uomo testardo che rimase ucciso nella battaglia della strage degli zurighesi La lunga discussione avvenuta a Marburgo che vedeva da una parte Lutero e Melantone dall'altra Zwingli e Ecolampadio per trovare un'unitarietà di pensiero, si incagliarono sulla questione dell'eucarestia; Lutero non credeva nella trasumanazione ma credeva che nell'eucarestia ci fosse una presenza mistica nel pane e nel vino offerto a i fedeli “questo è il mio corpo e il mio sangue”, dall'altra parte Zwingli credeva nella visione commemorativa dell'ultima cena “bevetene e mangiatene in memoria di me”. Tale dissidio di carattere teologico si estese anche in campo politico. Fu durante la dieta di Augusta nel 1530 in cui furono presentate varie tesi e accordi (tra cui le confessioni delle quattro chiese) si costituirono nuove confessioni e nuovi dogmi. Melantone redasse una professione di fede la confessio augustana a cui aderì la maggior parte delle città riformatrici. Ma l'intransigenza da parte dei teologi cattolici portò Carlo V a chiedere la sottomissione dei protestanti i quali risposero costituendo la lega di Smalcanda nel 1531, una forza antiasburgica costituita dai luterani proprio all'interno dell'impero, che si diffuse a macchia d'olio. Un altro tentativo di conciliazione da parte di Carlo V furono i Colloqui di Ratisbona nel 1541, cercando di risolvere la questione protestante e cattolica attraverso un compromesso che però fallì. Allo stesso tempo venivano messe le basi per soluzioni pratiche, per esempio la compagnia di Gesù, un nuovo ordine religioso che avrà nella prima età moderna un ruolo importante soprattutto per la riconquista delle terre cadute nell'eresia, organizzata sulla base degli eserciti. Neanche la sconfitta della lega di Smalcanda riuscì a porre un freno al conflitto, in più il nuovo re francese Enrico II ne approfitto e diete supporto ai protestanti insieme alla minaccia ottomana in cambio di ciò chiede la presa di alcuni vescovati. Il conflitto non protrasse a lungo in quanto ai principi tedeschi volevano un'intesa con l'imperatore che salvaguardasse la loro autonomia religiosa e politica e non la vittoria della Francia. Fu la pace di Augusta a porre fine al conflitto riconoscendo in Germania l'esistenza di due diverse fedi religiose, cattolica e luterana. Nelle città imperiali era ammessa la loro convivenza e i principi elettorali potevano imporre il proprio credo ai sudditi che in caso di dissenso erano costretti a emigrare. Sanciva la scissione religiosa della Germania e un indebolimento dell'autorità imperiale. I canapatisti condividevano con Lutero l'idea di un rapporto con Dio ma immaginario, la fede si trova dentro i fedeli. Uno dei loro capisaldi era il battesimo degli adulti. L'entusiasmo si diffuse in particolar modo tra i contadini umili, ma nella città di Muntzer ebbe ripercussioni eccessive e nel 1535 Carlo V, fece uso della violenza portando avanti una strage. Riforma Protestante in Inghilterra In Inghilterra la riforma segue un proprio percorso; il motore di essa fu proprio il re Enrico VIII Tudor il quale in un primo momento condannò Lutero e la sua riforma ricevendo elogi dal pontefice e il titolo di “difensore della fede”. La questione che più interessava al re inglese era la continuazione della propria dinastia che la prima moglie Caterina d'Aragona non poteva dargli. Si rivolse al pontefice per invocare il divorzio e sposare la sua amante Anna Bolena, la richiesta arrivò in un momento di grande disordine Roma era stata appena occupata dei lanzichenecchi di Carlo V e Clemente VII costretto a segregarsi nel Castel Sant'Angelo in più era sotto un controllo dell'imperatore nipote di Caterina d'Aragona che spinse il pontefice a non accettare la richiesta di Enrico. Quest'ultimo dopo alcune pressioni su Roma decise risolvere la questione autonomamente sostituendosi direttamente al pontefice, provocando uno scisma con la chiesa di Roma. Nacque in questo modo la chiesa Anglicana che non differiva con quella romana fino alle riforme del re Edoardo con il quale subentrarono caratteri protestanti, messi per scritto nel Book of common prayer. Riforma Calvinista in Francia La Francia dovette invece fronteggiare con una nuova riforma che portava all'estremo le dottrine luterane messa a punto da Giovanni Calvino. Nato a Noyon da una famiglia legale, studiò alla Sorbona a Parigi, sede ortodossa. All'università Francesco I fu indotto a sostituire il rettore con un altro uomo, tuttavia era un uomo molto aperto dal punto di vista culturale che rese possibile anche un'apertura della Sorbona alle varie riforme. Tra scandali, repressioni tra gli studenti al suo interno prese vita il cosiddetto affare delle placate, ovvero dei manifesti infissi non solo per strada ma addirittura anche all'interno delle residenze reali e ciò ci fa comprendere quanto anche in Francia come in Germania la riforma si stesse radicando e diffondendo a macchia d'olio. Tutto ciò innesco una repressione che costrinse Calvino a fuggire da Parigi, egli era già conosciuto grazie alla pubblicazione di un suo libro “L'Istituzione della Religione Cristiana” (libro che diede inizio alla letteratura moderna francese). Fu chiamato a Ginevra per riformare la chiesa. La dottrina di Calvino riprende alcuni capisaldi da quella luterana, tra cui la questione della GRAZIA che viene estremizzata, Calvino arriva a parlare della predestinazione delle anime in quanto Dio essendo onnipresente e onnisciente coloro che saranno dannati o beati lo sono da sempre dalla ideali nel giovane re. Tale scontro tra madre e figlio fu mediato dal vescovo Richelieu, che meglio di chiunque altro interpreta la politica della ragion di stato, costruì una monarchia assolutistica riuscendo a scavalcare la nobiltà feudale mediante una nuova figura dell'intendente ai quali venne affidato il potere delle province. Prima fase della Guerra dei trent'anni: GUERRA BOEMO-PALATINA. In Germania gli scontri tra cattolici e luterani continuarono e si inasprirono quando si affiancò a quest'ultimo il calvinismo, in più l'Imperatore Mattia senza eredi l'unico candidato al trono era il nipote Ferdinando un cattolico intransigente; ciò scatenò indignazioni e insurrezioni in particolar modo nelle due regioni di cui Ferdinando era re, la Boemia e l'Ungheria in cui la maggioranza della popolazione era protestante. Alla morte di Mattia Ferdinando la dieta imperiale lo nominò imperatore con il titolo di Ferdinando II, due giorni prima egli fu deposto dalla Boemia offrendo la corona all'elettore Palatino, il calvinista Federico V, genero di Giacomo I d'Inghilterra. Ferdinando invocò l'aiuto della Spagna e della lega cattolica tedesca, con i quali penetrarono in Boemia, sottomettendo prima l'Alta e la Bassa Austria. Alla loro vittoria seguì una dura repressione. Successe alla prima fase la seconda detta guerra danese, la terza detta Svedese e l'ultima fase la Francese. La Francia intervenne a favore dei protestanti contro gli Asburgo per dare una svolta decisiva ala conflitto, tuttavia già dalla seconda fase affiancarono i protestanti “sottobanco”. La Guerra dei trent'anni si aprì come una guerra di religione ma si concluse come all'insegna della ragion di stato della Francia in Europa. La guerra si concluse nel 1648 con il trattato di Vestfalia (gli storici lo vedono come un punto di svolta della storia moderna, come conclusione della prima fase) che stabiliva: • il riconoscimento della piena indipendenza del potere sovrano in caso di rapporti tra pari • pone fine ai poteri universali • estese le trattative della pace di Augusta anche al calvinismo • un equilibrio delle forze • un nuovo modo di fare guerra ed un periodo di legittimità infatti in molte zone Europee si scatenarono rivolte (Catalogna, Inghilterra, Napoli ecc) scatenate dal pesante fisco della guerra. Anche la Spagna partecipò alle guerre di religione del'600 uscendone devastata; a differenza della Francia non ha un programma di riforma dello stato, essa era una congregazione di regioni unite sotto la figura del sovrano, Filippo III il quale però aggirò il problema ponendo l'attenzione su un'altra questione: i moriscos, definitivamente espulsi dal regno iberico. Il nuovo sovrano Filippo IV anch'egli coinvolto nella guerra Europea, alla sua conclusione non risorse la questione anzi il peso fiscale per finanziare l'esercito provocò diverse rivolte tra cui quella di Castilla. LE RIVOLTE IN INGHILTERRA In Inghilterra la crisi politica e sociale sarà molto più profonda e porterà al sorgere della repubblica, non è collegata alla Guerra dei trent'anni. La figura del re ormai posta sotto il Parlamento, la rappresentanza dei ceti suddiviso in due camere: quella dei Lord ovvero la camera alta costituita dai Lord secolari e i Lord spirituali, e dalla camera bassa. GIACOMO I Alla morte di Elisabetta I nel 1603 la dinastia Tudor si concluse e il trono passa agli Stuart, Giacomo I figlio di Maria Stuart discendenti legittimi di Enrico VII. Il nuovo re portò la speranza di rifare del cattolicesimo la religione di stato in quando la madre era una cattolica mentre il figlio anglicano e soprattutto non aveva le forze necessarie e perciò lasciò inalterata la situazione. Le ostilità con il cattolicesimo si inasprirono quando durante il primo Parlamento convocato da Giacomo I organizzarono una congiura nel 1605, senza successo, conosciuta come la congiura delle polveri perchè inserirono della polvere da sparo nelle fondamenta del complesso del Parlamento. Altra questione religiosa erano le minoranze tra cui i puritani, calvinisti intransigenti, molto ostili nei confronti del cattolicesimo. Durante questo secolo (XVII) il puritanesimo divenne più uno stile di vita che una religione che si scontrava non più solo con il cattolicesimo ma anche con lo sfarzo e il lusso della corona; molti furono i puritani che fuggirono dall'Inghilterra verso le colonie americane, fondarono i “padri pellegrini” nel 1621 e la propria colonia, e verso l'Olanda che li accolse anche se era molto intransigente sulla questione religiosa. L'Inghilterra non partecipa alle vicende esterne anche perchè vengono meno le risorse per organizzare spedizioni militari e per riscuotere le tasse era necessaria un'approvazione del Parlamento; Giacomo I fa capo ad alcune strategie di reddito e concede carte di monopolio ovvero il privilegio di scambiare merci con aree specifiche, vendita dei titoli nobiliari i quali impiegavano il proprio denaro in forma capitalistica come attività mineraria in particolar modo all'epoca una grande rendita proveniva dall'estrazione del carbone, la bonifica e la recinzione dei territori tutto ciò rendeva ricca l'economia. La riscossione di denaro veniva anche dal tonnellaggio, il peso e dal soldo di nave. Nel 1621 il Parlamento fu convocato per lo stanziamento; durante il quale Giacomo I fu rimproverato per abusare del potere e dei dazi per riscuotere denaro e anche una serie di violazioni delle leggi del regno tra cui la Magna Carta, tuttavia lo stanziamento fu votato. La linea di politica adottata dal re votata al ricavo del denaro secondo la violazione delle leggi non fu soltanto decisione di Giacomo I ma anche del duca di Buckingham che aveva largo potere e molto amico del figlio del re e non che erede al trono. CARLO I Il successore Carlo I si fa promotore di una politica estera più attiva, portò aiuto ai protestanti della Rochelle che stavano combattendo contro la monarchia francese tuttavia Richelieu li costrinse ad arrendersi e ribadì l'editto di Nantes che proclamava la tolleranza della Francia nei confronti dei protestanti; lo scontrò fu causato dall'organizzazione militare dei protestanti della Rochelle che Richelieu non poteva tollerare. La spedizione organizzata dal duce di Buckingham fu si finanziata senza il consenso del Parlamento di riscuotere le tasse. Il duca fu assassinato da un marinaro fanatico e il suo posto fu preso dal primo ministro il conte di Strafford mentre al governo della chiesa fu affidato all'arcivescovo di Canterbury, entrambi esaudiranno la volontà del re di essere indipendente dal Parlamento e ciò avrebbe significato una presa dell'assolutismo tuttavia la resistenza scozzese e l'insurrezione in tutta la Britannia evitò la conquista del potere di Carlo I. La volontà di rafforzare ed estendere le linee gerarchiche e autoritarie nella chiesa inglese da parte dell'arcivescovo di Canterbury andò a generare una serie di rivolte nella Scozia presbiteriana, molte erano le minoranze non ortodosse in Inghilterra tra cui i puritani comportò insurrezioni in tutta la Bretagna. In Bretagna la ribellione scoppiò nel 1637 durante la quale i vescovi si riunirono nella lega di Covenant costituita nel 1639, un patto di sicurezza dei tre regni (Inghilterra, Scozia, Irlanda). Carlo I per reprimere le insurrezioni in tutto il regno deve fare a capo di un esercito, per ciò convocò nel 1640 il Parlamento, di cui molti partecipanti erano di fedi non ortodosse, ma le sue ostilità verso il sovrano fecero si, che il finanziamento dell'esercito fu rifiutato. Il sovrano rispose sciogliendo il Parlamento che fu detto “corto parlamento”; un nuovo parlamento fu riunito lo stesso anno a Westeminster, detto “lungo Parlamento” rimase in carica per più di dieci anni. La camera dei comuni era in netta maggioranza contro la politica assolutistica di Carlo I, intimidirono la camera dei lord e imprigionarono con l'accusa di tradimento sia il primo ministro Strafford e l'arcivescovo Laud. Dopo la ribellione degli scozzesi, la città di Londra insorse dando il via ad una guerra civile tra il Parlamento e il Re, si formano due partiti uno dell'Inghilterra puritana, del fanatismo religioso detti in modo dispregiativo dagli oppositori Roudheads e dall'altra parte i Cavalieri costituiti dalla gentry, nobiltà di corte. In un primo momento furono i cavalieri ad avere la meglio, ma il Parlamento ha il vantaggio di poter usufruire liberamente del denaro e quindi di poter finanziare un esercito di cui diverrà capo un deputato della camera, Oliver Cromwell. Quando a Cromwell fu affidato l'organizzazione dell'esercito, egli fu l'arma decisiva per la fine del conflitto e la vittoria dei Roudheads; la vittoria arrivò anche grazie alle loro convinzioni di combattere per la causa di Dio e la morale austera che si riscontra nella battaglia furono tutte risorse che gli consentirono di sbaragliare il re e il partito dei cavalieri durante le battaglie di Naseby e Langport nel 1645. A seguito della sconfitta il sovrano dopo un anno si arrese agli scozzesi che lo consegnarono nelle menai del Parlamento, tenuto prigioniero a Hampton Curt in attesa di una sentenza. La questione sulla fine che il sovrano divenne un problema politico e diverse furono le posizioni che gli uomini presero nei confronti di Carlo I; le idee democratiche del movimento Levellers il cui capo fu John Liburne, si basano sull'uguaglianza degli uomini per ciò chiedono la sua scarcerazione. 31/10/17 Durante i dibattiti di Putney del 1647; le concezioni democratiche si scontrarono con con le concezioni liberali sulla questione dell'uguaglianza tra gli uomini nell'ambito del suffragio universale; non ci sono diritti innati (i diritti civili) per poter esprimere un giudizio gli uomini devono essere liberi e non legati da rapporti di dipendenza, solo i proprietari posso esprimere un giudizio libero tutti gli altri sono sevi delle necessità materiali. Carlo I fuggi da Hampton Curt con l'aiuto degli scozzesi riprese le guerre civili. Cromwell domina il paese ed è convinto, da profondo calvinista che era, che quello fosse il suo compito disegnato da Dio; il principale ostacolo alla restaurazione della vera fede inglese era la questione del monarca e lo scontra tra Cromwell che era deciso a farla finita con Carlo I e il Parlamento che si rifiutò di farlo giustiziare. Mise in atto un colpo di stato insieme ad alcuni capi militare, fa arrestare coloro nel Parlamento che non erano d'accordo con lui così da avere il consenso; detto infatti Rump Parlament. Il sovrano fu processato, condannato a morte e giustiziato nel 1649. Fu un episodio unico perchè mai un sovrano fu giustiziato dal suo popolo e fu uno scandalo Il modello assolutistico sarà un modello politico molto diffuso in Europa; la Francia verrà presa ad esempio da molti altri stati infatti Luigi XIV, re di Francia fu il monarca che meglio incarnò tale modello assolutistico, i suoi pilastri furono la burocrazia -sempre più forte- e … Luigi XIII morì nel 1643 nello stesso anno del cardinale-ministro Richelieu, il figlio Luigi XIV sempre bambino salì al trono tuttavia il regno viene della madre Anna d'Austria la quale si affida al nuovo ministro-cardinale il preferito Mazzarino, un italiano che oltre ad occuparsi del regno fu una figura paterna per il nuovo re; Accade spesse volte che quando un bambino sale al trono il potere monarchico si indebolisce. Luigi XIII lasciò la Francia nel bel mezzo della Guerra dei trent'anni, il suo obbiettivo era quello di contenere il potere degli Asburgo. In precedenza, prima della riforma religiosa il punto in comune che metteva fine alle varie questioni era la religione adesso non lo era più e nuovi equilibri dovevano essere proposti, la Guerra dei trent'anni si concluderà all'insegna della ragion di stato. Salito al trono Luigi XIV si svilupparono due rivolte che presero il nome di Fronde: la prime vide protagonista il Parlamento di Parigi, ben diverso da quello di Londra che era un’organizzazione di rappresentanza della politica e che metteva ordine nella società in Francia tali compiti erano svolti dagli Stati Generali, uno per ogni provincia erano corti di giustizia e quello di Parigi era il più importante e aveva rispetto agli altri il compito di garantire le leggi del re. Il re di Francia ha la facoltà di governare liberamente indipendentemente dagli stati generali i quali venivano convocati in situazioni di grave crisi. Durante la prima Fronda il Parlamento di Parigi fa alcune richieste radicate già nella tradizione di Parigi e altre che si inseriscono nel solco della rivoluzione che vide protagonista il parlamento di Londra:  l'esonero dalle tasse per la trasmissione della carica; il parlamento di Parigi era l'unico esonerato da tale legge ma i vari rappresentati lo richiedevano per i propri colleghi.  L'abolizione degli intenti  l'approvazione delle imposte da parte di una corte sovrana  arresti non debbono protrarsi per più di 24 ore prima del deferimento al giudice naturale. La seconda Fronda, detta la fronda dei principi avvenuta tra il 1650 e il 1653, scoppiò su iniziativa del principe di Condé appartenente alla famiglia reale, i Borbone, si affiancò alla monarchia spagnola. Fu una rivolta talmente dura che la famiglia reale dovette fuggire da Parigi tuttavia buona parte dell'esercito era dalla loro parte, riuscirono a reprimere la fronda. Il principe dovette fuggire fino a che non fu graziato dalla pace dei Pirenei nel 1659, essa pose le premesse dei rapporti futuri tra la due monarchie, per consolidare la pace fu stabilito un matrimonio di stato tra la figlia di Filippo III, re di Spagna e Luigi XIV. Nel 1661 Mazzarino morì e il re sempre bambino decise di porsi al governo dello stato rompendo la tradizione dei cosiddetti “favoriti” che tiravano le redini del governo, in questo modo ristabilì il potere nelle mani dei sovrani. Scelse i due nuovi ministri non tra l'aristocrazia che già deteneva un certo potere ma tra uomini comuni, Colbert un'economista e Le Tellier marchese di Louviais nobile di toga rispettivamente erano il ministro delle finanze e il ministro della guerra. Colbert fu un personaggio molto importante che rese la Francia uno stato molto ricco; egli vede come strumento di ricchezza il commercio doganale per l’importazione in più anche l'esportazione doveva essere favorita, il denaro che usciva doveva essere pari a quello che entrava. Un altro aspetto importante nella sua politica era la produzione e l'esportazione dei prodotti francesi; il grande commercio internazionale dell'epoca si basava sul commercio di lusso e delle spezie anche se era un commercio che si concentrava su un numero limitato di uomini. Le Tellier invece perfeziona l'organizzazione militare, aumenta le varie fortezze nelle città. Tutto ciò comportò alla ripresa di uno scontro; nel '66 muore Filippo III e Luigi XIV trova un pretesto per attaccare la Spagna, lamentandosi che la dote dalla moglie non fosse stata pagata perciò occupa i Paesi Bassi spagnoli. La dote era un modo per evitare che le figlie femmine ereditassero parte dell'eredità del padre, è sia una rinuncia ma dall'altra parte anche una loro tutela all'interno della società. All'interno del programma di Colbert c'era anche l'intento di rendere il commercio francese indipendente dall'Olanda, senza mediatori. L'Olanda era un paese rivoluzionario per l'epoca, fuori dalla tradizione dei paesi Europei, molto tollerante, esisteva una libertà di pensiero infatti le varie case editrici non avevano l'obbligo di censura, almeno era abbastanza parziale e molti libri contro la politica assolutistica di Luigi XIV erano redatti proprio all'interno dell'Olanda. La Francia dichiarò guerra all'Olanda, combattuta tra il 1672 il 1674 fu una guerra di posizione votata all'espugnazione delle varie roccaforti, gli olandesi non avevano la forza di controbattere l'esercito reale francese (nello stesso periodo ad Amsterdam scoppiò una rivolta) l'unica difesa era il mare, decisero di abbattere le dighe. Fu l'episodio più drammatico nella storia dell'Olanda. La guerra si spostò nella Franca Contea si concluse nel 1678 con la pace di Nomiga. Costruì la reggia di Versailes, si impossessò del castello di Monferrato. Fu Luigi XIV che inaugurò la pratica dei grandi bombardamenti che avvenivano per mezzo di grandi piattaforme galleggianti, con le quali pote bombardare diverse città costiere; tale pratica fu sperimentata a spese di Algeri, all'epoca sede dell'industria corsara, seguì il secondo bombardamento nel 1684 contro Genova. La repubblica di Genova deteneva uno storico rapporto d'alleanza con la Spagna, genovesi erano anche i banchieri del monarca spagnolo; il bombardamento avvenne in occasione del compito che la Spagna affidò a Genova di costruire galere da guerra. La questione religiosa, la politica a riguardo fu aggressiva quanto la politica estera. Si sviluppò in Francia un nuovo ramo del cattolicesimo il movimento giansenista duramente perseguitati da Luigi XIV nel 1661 ordinò ai preti di confessarli sul letto di morte. Nel 1685 ritirò l'editto di Nantes emanato da Enrico IV, prima della revoca chiese agli ugonotti di convertirsi mediante opere di violenza da parte dei dragoni, soldati inviati a stanziarsi nelle loro case; fino a che non ritirò l'editto e gli ugonotti furono costretti a convertirsi o a emigrare verso l'Olanda. A seguito di ciò la Francia perse molti abitanti delle città, borghesi e fu la causa per cui essa rimase in dietro nei processi di modernizzazione fino alla rivoluzione industriale. I giansenisti erano cattolici, traevano ispirazione dagli insegnamenti di Sant'Agostino, il loro nome derivava dal titolare di una diocesi che aveva pubblicato proprio il trattato di Agostino, il centro del loro movimento era il monastero di Port Gulliard a Parigi. Aderì al movimento anche il filosofo Pascal. 13/11/17 IL XVIII SECOLO. L'ETÀ DELL' ILLUMINISMO è l'età della ragione; un'età in cui inizia a consolidarsi il concetto di individualismo tutta via gli illuministi da un punto di vista religioso e politico non dicono niente di nuovo a cambiare è il “pubblico” che diviene più consapevole è pronto a recepire l'opinione pubblica. Nella seconda metà dell'età moderna si assiste ad un aumento dello standard di ricchezza collettiva; continuano le carestie ma il reddito aumenta tutto ciò grazie alla scomparsa delle epidemie. È nel 1720 che la peste si diffonde in Europa per l'ultima volta. Le grandi crescite demografiche del passato furono sempre interrotte da epidemie, dal ciclo Malthusiano; Malthus fu un economista che nel 1798 teorizzò il ciclo malthusiano, quando la crescita demografica diviene tale da oltre passare la crescita economica. Ma per la crescita della metà del'700 non si può parlate del ciclo malthusiano, essa non fu interrotta da alcuna epidemia anzi un grande impulso fu dato dalle due rivoluzioni industriali che portarono con sé nuove tecniche, miglioramenti e innovazioni scientifiche. Per la prima volta, nel 1700 si parla di SVILUPPO. Dal consolidamento dell'individualismo ne risentì in particolar modo la dimensione ecclesiastica, il sentimento religioso nel 1700 diviene sempre più intimo. La società e il modo di vivere cambiano; nel passato era molto forte la presenza della famiglia all'interno della quale tutto avveniva ma nel XVIII secolo gli incontri avvenivano al di fuori di essa: nei caffè, nei teatri, tutti ambienti che favorivano gli scambi di opinione. Nello stesso secolo si sviluppa anche la massoneria, un’associazione basta sul rapporto fraterno, sull'uguaglianza tra ceti. Si diffonde il sentimento di uguaglianza. Protagonisti del movimento illuminista furono:  Montesquieu: scrive “le lettere persiane” nelle quali tratta dell'Europa dal punto di vista di un orientale, tuttavia la sua opera più importante è “lo spirito delle leggi”. Introduce il Diritto di natura, che nel '700 diviene un'ossessione, c'è un fondamento comune a tutti gli uomini: esempio lo sono le convenzioni sociali, tra cui il matrimonio d'interesse che era uno strumento politico. La concezione politica di Montesquieu: teorizza la separazione dei poteri (non è la stessa concezione che abbiamo noi oggi). Montesquieu era un magistrato che guardava con ammirazione il governo inglese e che criticava il governo assolutistico francese.  Voltaire (1694-1778) ebbe una vita lunga e prolifera, fu un grandissimo scrittore, nelle sue opere utilizzava sempre l'ironia come strumento di critica (il Candido): divenne un modello per tutti coloro che aspiravano alla carriera di letterato. A seguito della grave catastrofe accaduta a Lisbona, a seguito del terremoto del 1755, Voltaire riflette sull'esistenza del male incombente sulla vita degli uomini. Concezione politica di Voltaire: durante il suo soggiorno in Inghilterra, dove fuggì alla condanna per aver pubblicato delle opere non pertinenti per lo stato francese, apprezzò e ammirò il governo inglese. Successivamente si fa promotore della monarchia assoluta e del ruolo positivo e progressivo incarnato dal monarca. Per Voltaire l'Europa aveva raggiunto nei ceti più nobili una maturità che si scontrava con il resto della società ignorante e arretrata, queste forze andavano combattute in quanto erano esse ad impedire all'uomo di Europeo di prendere il cammino del progresso. stesse, prese le sue decisioni il re sciolse l'assemblea. L'assemblea costituente si riunì poco tempo dopo in Renaria per deliberare e rivendicare il diritto di voto per testa, scoperta la loro intenzione il re fa trovare le porte chiuse e in questa occasione avviene il primo atto di ribellione; i deputati del terzo stato si proclamarono assemblea nazionale e si riunirono il 25 giugno del 1789 comunque sia in una palestra assieme ad alcuni deputati del clero e della nobiltà, molti di loro simpatizzarono con le idee del terzo stato tra cui il generale Lafayette, stipulando il solenne giuramento di non sciogliersi mai fino a che non avrebbero dato alla Francia uno stampo parlamentare; l'episodio è conosciuto come il giuramento della pallacorda. Il terzo stato prendeva come modello quello britannico, aveva l'obbiettivo di fare della Francia una monarchia parlamentare. L’assemblea nazionale si dichiarò anche costituente. LA RIVOLTA CONTRO LA MONARCHIA L'atto di insubordinazione attendeva una forma di rappresaglia molto forte e l'assemblea cercò di prevenirlo istituendo la guardia nazionale affidata a Lafayette che tuttavia manca di armi e munizioni; volontari con un mandato dell'assemblea costituente cercano armi e le trovano all'ospedale des invalides, un ospedale militare dove trovano grande consenso. La polvere da sparo si trova alla Bastille, una prigione di lusso dove venivano inviati con una lettera di incarcerazione firmata dal re, i giovani ricchi scapestrati, con il consenso dei genitori; i volontari iniziarono una lunga trattativa con il capo della prigione fino a che il 14 luglio del 1789 due popolani riuscirono a sfondare le porte del carcere, a respingere le guardie che la presiedevano. La presa della Bastille divenne uno status simbolo della Rivoluzione francese. Con il passare del tempo la Bastille fu abbandonata e delle sue macerie Palloy ne fece dei souvenir sulle sue pietre ci scolpì dei modellini in miniatura del carcere. Furono assalite le dogane della città che costituivano un'oppressione per il popolo. Molti nobili emigrarono dalla Francia tra cui il fratello del re che in Europa visitò le varie corti monarchiche chiedendo un loro intervento. Luigi XVI cercò un accordo con il popolo e si dimostrò apparentemente pronto a rinunciare alla sua politica assoluta e accogliere una politica parlamentare, limitando in questo senso i suoi poteri. In occasione del suo incontro con l'assemblea costituente quest'ultima consegnò al re una coccarda in segno della loro unione: rossa e blu i colori della città di Parigi e bianca colore della casata dei Borboni, colori che poi divennero l'emblema della Francia. A seguito della diffusione delle varie vicende che sconvolsero la città di Parigi in tutto il paese si istituirono spontaneamente nuovi organismi municipali fedeli alle direttive dell’assemblea costituente. Si sparse anche un sentimento di grande paura, in particolar modo nelle campagne si diffusero voci, non vere che i nobili erano intenzionati a vendicarsi così i contadini presi da un panico generale in loro difesa attaccarono i castelli dei signori, saccheggiarono le dispense e le cantine, diedero fuoco agli archivi in cui erano conservati i documenti comprovanti i diritti dei signori. A seguito di ciò nella notte del 4 agosto del 1789 l’assemblea era decisa a mettere fine una volta per tutte al regime feudale, furono abolite:  le istituzioni feudali  i diritti di natura feudale  le decime ecclesiastiche (l'esazione fiscale rimase unicamente per lo stato). Tuttavia, per acquisire valore tali decreti dovevano essere accettati dal re, non era disposto a concedere. Maturano le idee che era inevitabile costringere la corte monarchica a trasferirsi a Parigi per tenere sotto controllo le decisioni del monarca. L'assemblea costitutiva elaborò la dichiarazione dei diritti degli uomini e del cittadino in 17 articoli, pone dei punti fermi su quello che dovrà essere il futuro del paese:  che tutti gli uomini nascono e vivono in modo uguale  i principi d'uguaglianza, libertà si basavano sull'individuo  l'individuo è il cittadino, che è un elemento astratto l'ambiente della corte era particolarmente ostile all'assemblea, durante una cena le guardie di Maria Antonietta calpestarono la coccarda tricolore e indossarono la coccarda nera, colore della regina: questo episodio apparentemente insignificante fu utilizzato come pretesto dell'assemblea per favorire la mobilitazione del popolo per sbloccare la procedura della costituzione. In realtà il re non aveva alcuna intenzione di promuovere la costituzione anche se apparentemente si dimostrò pronto a limitare i propri poteri. Nello stesso periodo Parigi cadde in una carestia di pane, tra il popolo c'era grande fermento che invocava l'aiuto della corte e fu messa in atto una marcia di donne accompagnate dalla guardia nazionale che da Parigi arrivarono a Versailes, l'obbiettivo non era soltanto quello di chiedere aiuto per l'assenza di pane ma anche quello di spostare la corte al palazzo delle Tuilerie in città e sotto l'occhio vigile del popolo. A seguito dell'approvazione della riforma avvenuta il 26 agosto del 1789 furono rivisitate alcune questione:  la questione finanziaria fu trovata la soluzione nell'incameramento dei beni ecclesiastici che divennero cartamoneta, ne seguì un'inflazione che andò a danno delle classi lavoratrici. Il sostentamento del clero fu risolto inserendolo nella costituzione che portò ad una radicale riorganizzazione della chiesa: i vescovi dovevano essere eletti dal popolo come le altre cariche mentre i parroci dalle assemblee elettorali dei distretti, ad essi era assegnato uno stipendio statale, gli fu imposto un giramento alla Rivoluzione L'approvazione della costituzione del clero suscitò indignazione da parte della chiesa di Roma e molti parroci si opposero e perciò furono sostituiti fino a che in molte località non si ebbe la presenza di un parroco costituzionale e uno refrattario.  Amministrazione  la riforma commerciale si basò sugli scritti di Quesnay e Smith: 1. libertà del commercio interno, con una moderazione del costo dei dazi così che nelle città non mancasse mai il grano; ciò fu a scapito delle campagne. 2. Libero uso della proprietà 3. abolite le corporazioni di mestiere, accusate di rappresentare un ostacolo alle innovazioni tecniche 4. la legge di Cherelier con queste riforme l'approvazione della costituzione pare che si stia realizzando la nuova monarchia parlamentare francese senza grandi scosse. Si andarono a creare dei circoli di discussioni detti club come i Cordiglieri, nome che rimanda al convento dei francescani dove si riunivano o i Giacobini di cui anche il loro nome derivava dal monastero in cui si riunivano. All'interno dei club si andarono a creare delle scissioni tra chi come Lafayette e Mirabeau, voleva salvare la monarchia mantenendone i poteri limitati e chi come i Cordiglieri che avevano idee più radicate: La Repubblica. Tra il 21 e il 22 giugno del 1791 Luigi XVI spinto dalle maglie dai fratelli non è disposto a cedere i suoi poteri assoluti e sollecitato dalla corte francese emigrata a Torino organizzò la cosiddetta fuga di Veremes che non ebbe successo e il re Luigi XVI fu catturato. Il capo della guardia nazionale cercò di sollevare la situazione, sapeva che quella sarebbe stato la fine della monarchia, mette in giro la voce che in realtà il re non fosse fuggito ma fosse stato soggetto di un rapimento. Per celebrare un anno dalla svolta fu celebrata alle Champ de Mars la festa della federazione durante la quale il cerimoniale non fu il re ma ben si il corpo della guardia nazionale tra cui Lafayette. Nell'occasione i cordiglieri raccolsero delle firme tra il popolo e il 17 luglio ci fu il primo scontro all'interno del terzo stato, Lafayette sparò sulla folla. Da scontro con la monarchia passa ad essere uno scontro interno del terzo stato. Le monarchie d'Europa non entrarono nel conflitto francese e ne assecondarono i vari nobili che andavano per le corti a reclamare il loro aiuto in favore della monarchia assoluta francese, perchè la rivoluzione avrebbe costituito un ridimensionamento non solo del potere della monarchia all'interno della Francia ma anche all'interno dell'Europa. 20/11/17 A seguito della fuga di Verennes diverse furono le divisioni tra il fronte rivoluzionario, Marat e Robespierre chiesero la deposizione del re mentre l’assemblea finse di credere al tentativo di rapire il re. La manifestazione dei cordiglieri a Campo di Marte per la repubblica finì con una sparatoria da parte della guardia nazionale. Anche i giacobini videro la loro ala moderata separarsi nel gruppo dei foglianti alla cui testa stava La Fayette e il triumvirato. Nello stesso tempo fu conclusa la Costituzione e la dichiarazione dei diritti fu votata.  La nuova assemblea legislativa porta alla rappresentanza nazionale personaggi nuovi, chi avesse già aderito all'assemblea costituzionale della rivoluzione avrebbe potuto candidarsi alla nuova così che si fosse composta unicamente da personaggi nuovi; decreto fu proposto da Robespierre, un giacobino. Assemblea legislativa fu composta da: o una maggioranza di indipendenti, del partito patriota che non avevano un orientamento politico ben preciso o dai fauvillantes o girondini, per la maggior parte provenienti dalla regione della Gironda e rappresentavano la grande nobiltà. I girondini erano polemici nei confronti de “il nemico interno”, il clero refrattario e i nobili emigrati, il loro obbiettivo era quello di evitare che il clero influenzasse con la sua opera il popolo e perciò furono emanati diversi decreti sia contro il clero (privazione dei beni) e contro l'aristocrazia migratoria. La sinistra riuscì ad imporre la sua egemonia per 3 ragioni: organizzazione migliore, uomini abili e prestigiosi (Brissot) e che era spalleggiata all’esterno dal club dei giacobini.  Manteneva al potere esecutivo il monarca; consisteva nella facoltà di nominare i ministri, diplomatici e generali. La costituzione accordò con il re l'inizio di uno scontro contro la Prussia; il re era sempre più convinto che il miglior modo per riportare il potere assoluto fosse un aiuto da parte delle monarchie Europee, re di Prussia o dall'Inghilterra dove però l'opinione pubblica simpatizzava costituzione più radicale e una dichiarazione dei diritti che oltre a ribadire le libertà del 1789 unisce anche il diritto alla sussistenza, al lavoro, all’istruzione e all’insurrezione.  I poteri legislativi furono concentrati in un'unica assemblea eletta a suffragio universale, mentre l’approvazione di leggi più importanti era previsto un referendum.  Il comitato di salute pubblica fu ampliato e rinnovato con l’immissione di esponenti montagnardi (Robespierre).  La costituzione operò un accentramento e rafforzamento del governo e dei suoi poteri d’intervento. Si vanno a porre le basi di un sistema dittatoriale. Vengono a delinearsi anche provvedimenti sul carovita tra cui l’abolizione dei diritti signorili, la vendita dei beni nazionali confiscata agli emigrati, fu rivisitato anche il calmiere con un maximum generale esteso a tutti i generi di prima necessità e l’istituzione di un esercito rivoluzionario di sanculotti per le requisizioni dei beni nelle campagne. Il tribunale rivoluzionario iniziò a funzionare a pieno ritmo instaurando un regime del terrore, intollerante, dispotico e basato su perquisizioni senza mandato e su arresti. Tutto spinge perchè il potere si accentri a Parigi e nel comitato d'eccezione della salute. Robespierre lo giustifica in nome della virtù e a difesa della Repubblica.  Campagna di scristinizzazione (ostile era Robespierre)  Culto dei martiri della rivoluzione  Riforma del calendario, con una nuova era che iniziava con l’anno primo dalla proclamazione della repubblica  Nuovo sistema metrico decimale La situazione migliorò da un punto di vista militare sotto il nuovo capitano Napoleone Bonaparte, grazie alla leva di massa la Francia riuscì a respingere le forze cattoliche, che furono massacrate in Vandea e gli austriaci furono respinti. IL GOVERNO DI ROBESPIERRE All’interno del comitato della salute cresceva la presa di posizione di Robespierre, al quale si contrapponeva Hebert faceva parte dello schieramento della sinistra e Danton che faceva parte del gruppo degli indulgenti. Sia Hebert che Danton furono condannati a morte da Robespierre. Ascese al potere Robespierre sotto di lui il regime del terrore si intensificò molti furono tra capitale e provincie furono arrestati o condannati a morte. Tra l’8 e il 9 termidoro (fine di luglio) fu messo in atto un complotto al quale partecipò anche il capo della convenzione e Robespierre fu accusato e gli fu tolta la possibilità di difendersi, fu arrestato e ghigliottinato. La caduta del potere di Robespierre comportò la fine del tribunale di rivoluzione, riduzione dei poteri del comitato di salute e la riannessione all’interno della convenzione dei girondini. Alla fine del regime del terrore si diffuse la piena libertà, il lusso sfrenato dei borghesi che si diedero ad una vita fatta di piaceri a Parigi si diffuse la cosiddetta gioventù d’oro. Al lusso dei borghesi si contrappose la vita stremata in cui versavano i contadini, a seguito dell’abolizione del maximum i prezzi aumentarono vertiginosamente. IL DIRETTORIO La convenzione fu invasa da sanculotti che chiesero pane e la costituzione del ’93. La nuova costituzione fu elaborata soltanto nel 1795 accanto alla dichiarazione dei diritti fu promulgata una dichiarazione dei doveri secondo la quale i cittadini erano obbligati alla sottomissione delle leggi e al rispetto delle autorità.  Una assemblea formata da due camere di cui era previsto il rinnovo per un terzo dei suoi partecipanti ogni anno: o Consiglio degli anziani o Consiglio dei cinquecento  Il potere esecutivo era affidato ad un direttorio formato da tre uomini selezionati dal consiglio degli anziani.
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