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Dispensa Corso Sicurezza Generale, Dispense di Diritto del Lavoro

Dispensa Corso Sicurezza Generale

Tipologia: Dispense

2022/2023

Caricato il 29/06/2024

valeria-mauri-0dk
valeria-mauri-0dk 🇮🇹

Anteprima parziale del testo

Scarica Dispensa Corso Sicurezza Generale e più Dispense in PDF di Diritto del Lavoro solo su Docsity! Campo di applicazione Tutti i settori di attività PrivatiPubblici Formazione dei Lavoratori sulla Sicurezza sul Lavoro - Parte Generale ai sensi dell’art.37 del D.Lgs. 81/08 ed Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 e 22.02.2012 Spegnere il Telefonino !!Spegnere il Telefonino !! Queste schede non sono previste per essere utilizzate con il metodo frontale tradizionale con il quale vengono a perdere il loro significato. Sono invece predisposte per lo Studio della Sicurezza sul Lavoro con il Metodo dell’Apprendimento Cooperativo mediante discussioni e lavori di gruppo che privilegiano un Approccio Interattivo che Comporta la Centralità del Lavoratore nel Percorso di Apprendimento. Rev. 30 del 16.11.2015 APPROCCIO “COMMAND E CONTROL” APPROCCIO “COMMAND E CONTROL” APPROCCIO “ORGANIZATIVO E GESTIONALE ” APPROCCIO “ORGANIZATIVO E GESTIONALE ” DLgs 626DLgs 626 1955 1994 1996 2008 • Sistema prescrittivo, settoriale, poco orientato alla prevenzione e molto alla repressione • Eccessiva frammentazione legislativa • Rispetto formale alla conformità • Sistema orientato agli aspetti gestionali e organizzativi, e alla prevenzione • Nuovi istituti relazionali e definizione di ruoli e responsabilità di nuovi soggetti. • Rispetto sostanziale delle misure di prevenzione e protezione SISTEMA RIGIDO SISTEMA FLESSIBILE L’evoluzione legislativa ANNI ’50 D.P.R. 547/55 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro” D.P.R. 164/56 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni” D.P.R. “Norme generali per l’igiene del lavoro” ANNI ‘90 D.lgs.277/91 “Protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici” D.P.R. 459/96 “Direttiva Macchine” D.lgs. 626/94 “Sicurezza e Igiene sul posto di lavoro” 9 aprile 2008 DECRETO LEGISLATIVO n° 81 TESTO UNICO in materia di TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO DPR 547DPR 547 DLgs 81DLgs 81 INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 36 e 37) IL DDL DEVE INFORMARE CIASCUN LAVORATORE SU: IL DDL, I PREPOSTI E I PREPOSTI DEVONO FORMARE CIASCUN LAVORATORE: RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE CONNESSI CON L’ATTIVITA’ MISURE E ATTIVITA’ DI PROTEZIONE E PREVENZIONE RISCHI SPECIFICI, NORME E DISPOSIZIONI AZIENDALI RESPONSABILE SPP E MEDICO COMPETENTE SOSTANZE PERICOLOSE ANTINCENDIO, EVACUAZIONE, PRONTO SOCCORSO LAVORATORI INCARICATI DELLE PROCEDURE DI EMERGENZA DURANTE ORARIO DI LAVORO IN MODO PERIODICO -All’assunzione -Cambio mansione -Cambio attrezz., tecnol., sostanze IN MODO PARTICOLARE PER IL RAPPR. PER LA SICUR. IN MODO MIRATO GLI ADDETTI ALL’ANTINCENDIO, ECC. LE RESPONSABILITA’ Datore di Lavoro • Gestione • Organizzazione • Controllo • Vigilanza • Attuazione i i i ll i il i Dirigente • Organizzazione • Controllo • Vigilanza • Attuazione i i ll i il i Preposto • Controllo • Vigilanza • Attuazione ll i il i Lavoratore • Attuazionei A grandi linee le Responsabilità possono essere così suddivisei li l ili ì i i FATTORI CHE CARATTERIZZANO IL RISCHIO ATTREZZATURE, MACCHINE, IMPIANTI UOMO AMBIENTE RISCHIOI I Incidente determinato da una causa violenta in occasione di lavoro dal quale derivi la morte o una invalidità permanente o una inabilità temporanea I i t t i t i l t i i i l l l i i l t i li it t i ilit t INFORTUNIOINF RTUNI Malattia causata da attività lavorativa dalla quale derivi la morte o l’invalidità permanente o l’inabilità temporanea l tti t tti it l ti ll l i i l t l’i li it t l’i ilit t MALATTIA PROFESSIONALE ALATTIA PR FESSI NALE Concetto di infortunio e malattia professionale Il DPR 1124 del 30/06/965 non dà una vera e propria definizione di infortunio ma, all’articolo 2, quando intende regolamentare l’oggetto da assicurare, cita “L’Assicurazione comprende i casi di infortunio avvenuto per causa violenta in occasione di lavoro, da cui derivi la morte o l’inabilità permanente o temporanea”. Da ciò si può ricavare la definizione di infortunio. CAUSA VIOLENTA IN OCCASIONE DI LAVORO INABILITA’ O MORTE Elemento determinante Elemento circostanziale Elemento consequenziale INFOR- TUNIO DEFINIZIONE DI INFORTUNIO: Menomazione della capacità lavorativa o morte provocata da CAUSA VIOLENATA in occasione di lavori, la menomazione può essere grave o permanente. EFFETTOCAUSA RAPPORTO RISCHIO - DANNOT I I RAPP R R SCH - DANN Rischioisc i Danno ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO INFORTUNIINFORTUNI BIOLOGICOBIOLOGICO FISICOFISICO CHIMICOCHIMICO MALATTIA ASPECIFICA ALATTIA ASPECIFICA MALATTIA PROFESSIONALE ALATTIA PR FESSI NALE INFORTUNIOINF RTUNI MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI I I R SCH DA I T ZI L I V EN A NE ANUA E DE I ICAR CH CARATTERISTICHE DEL CARICO CARATTERISTICHE DEL CARIC ESIGENZE OPERATIVE ESI ENZE PERATIVE FORMAZIONE PERSONE F R AZI NE PERS NE PESOPESO FORMA/INGOMBROFORMA/INGOMBRO AFFERRABILITA’AFFERRABILITA’ AMPIEZZA SPOSTAMENTOAMPIEZZA SPOSTAMENTO FREQUENZA SPOSTAMENTOFREQUENZA SPOSTAMENTO MODALITA’ SPOSTAMENTOMODALITA’ SPOSTAMENTO CORRETTEZZA DEI MOVIMENTICORRETTEZZA DEI MOVIMENTI SCELTA MODALITA’ OPERATIVESCELTA MODALITA’ OPERATIVE RISCHIO FISICOI I I IF MACCHINE, IMPIANTIMACCHINE, IMPIANTIRUMORERU RE MICROCLIMAICR CLI A RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI RADIAZI NI I NIZZANTI E N N I NIZZANTI VIBRAZIONIVIBRAZI NI TEMPERATURA, UMIDITA’, VENTILAZIONE TEMPERATURA, UMIDITA’, VENTILAZIONE UTENSILI AD ARIA COMPRESSAUTENSILI AD ARIA COMPRESSA ILLUMINAZIONEILLU INAZI NE ABBAGLIAMENTO, LUCE SCARSA ABBAGLIAMENTO, LUCE SCARSA CAMPI ELETTROMAGNETICI, RAGGI X, LASER CAMPI ELETTROMAGNETICI, RAGGI X, LASER VIDEOTERMINALIVIDE TER INALI RISCHIO CHIMICOI I I IR SCH CH C Rischio dovuto a sostanze inquinanti che interagiscono con l’organismo umano e che possono provocare patologie acute, croniche e irreversibili Rischio dovuto a sostanze inquinanti che interagiscono con l’organismo umano e che possono provocare patologie acute, croniche e irreversibili GASAS Saldatura: Ossidi di Carbonio,Ossidi di Azoto AEROSOLAER S L VAPORIVAP RI Uso di solventi: Laboratorio di chimica, Vernici Argilla, Plastica, Legno Minerali (Amianto) Lavoraz. con impiego di olii, Fitofarmaci Saldatura, Stampaggio a caldo plastica FUMIFU I NEBBIENEBBIE POLVERIPOLVERI FIBREFIBRE Insieme di azioni che hanno lo scopo di mantenere lo stato di salute, inteso come benessere psico-fisico dell’uomo Insie e di azioni che hanno lo scopo di antenere lo stato di salute, inteso co e benessere psico-fisico dell’uo o PREVENZIONEI PREVENZIONE PRIMARIAI I I PREVENZIONE SECONDARIAI I Insieme di azioni e/o interventi per la riduzione dei rischi negli ambienti di lavoro e che hanno lo scopo di mantenere lo stato di salute, inteso come benessere psico-fisico dell’uomo Insieme di azioni e/o interventi per la riduzione dei rischi negli ambienti di lavoro e che hanno lo scopo di mantenere lo stato di salute, inteso come benessere psico-fisico dell’uomo PREVENZIONE PRIMARIAI I IZ Interventi alla sorgente Interventi alla sorgente Interventi sulla propagazione Interventi sulla propagazione Interventi sull’uomo Interventi sull’uo o Eliminazione sostanza nociva Eliminazione sostanza nociva Modifica processo produttivo Modifica processo produttivo Modifica impianto Modifica impianto Modifica organizz. lavoro Modifica organizz. lavoro Aspirazione localizzata Aspirazione localizzata Ventilazione generale Ventilazione generale Dispositivi di protezione individuale Dispositivi di protezione individuale Manutenzione Manutenzione InformazioneInformazione Riduzione tempo di esposizione Riduzione tempo di esposizione Lay-out Lay-out Spazio Spazio Pulizia Pulizia Modifica organizz. lavoro Modifica organizz. lavoro Modifica organizz. lavoro Modifica organizz. lavoro Controllo ritmi produttivi Controllo ritmi produttivi Chiusura in cabina Chiusura in cabina Ricerca di alterazioni precliniche negli organi, prima che si manifesti la malattia Ricerca di alterazioni precliniche negli organi, pri a che si anifesti la alattia PREVENZIONE SECONDARIA I Z I SORVEGLIANZA SANITARIA per gli esposti a fattori di rischio professionali SORVEGLIANZA SANITARIA per gli esposti a fattori di rischio professionali - Accertamenti Sanitari Preventivi: prima dell’assunzione per il rilascio dell’idoneità - Accerta enti Sanitari Preventivi: pri a dell’assunzione per il rilascio dell’idoneità - Accertamenti Sanitari Periodici: per la verifica e il controllo dello stato di salute - Accerta enti Sanitari Periodici: per la verifica e il controllo dello stato di salute Punto 4 – Articolazione del percorso formativo dei lavoratori e dei soggetti di cui all’art. 21, comma 1, del D.Lgs. 81/08 - FORMAZIONE GENERALE 4 ore ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE AZIENDALE Il Preposto Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. Il preposto esercita di fatto dei poteri direttivi. Le posizioni di garanzia relative a datore di lavoro, dirigente e preposto gravano anche su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i rispettivi poteri giuridici. Non è necessario alcun atto formale di nomina da parte del Datore di Lavoro, essendo tale figura individuabile già sulla base dei compiti concretamente svolti dal lavoratore. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (Art. xx) E’ strumento del Datore di Lavoro Il SPP può essere in tutto o in parte esterno c. 4-6-7-8 Sempre interno se: -ind. a rischio rilevante -az. Ind. con >200 dip. –ind. estr. con >50 dip. -altre COMPITI (Art. xx) •Individua e valuta i rischi •Elabora misure preventive e protettive •Elabora procedure di sicurezza •Progetta Informazione e Formazione •Fornisce informazioni da art. 21 Riceve le informazioni necessarie dal DDL e su queste è tenuto al segreto industriale RIUNIONE PERIODICA (Art. xx) Partecipanti: -DDL -Medico Competente –Resp. SPP -Rappr. per la sicurezza Periodicità: Ordinaria: minimo annuale Straordinaria: -variazioni significative -su richiesta del Rappr. Sicur. Esamina: -Documento (art. x) -idoneità dei Dispositivi Protezione Individuali -programmi di Informazione e Formazione DATORE DI LAVORO A.S.P.P.NOMINA Attualmente in carica Fino all’istituzione dei corsi Dopo l’istituz. dei corsi Dal 13 agosto 2003 In carica da almeno 6 mesi Laurea Specifica Corso Tecnico nominati da almeno 6 mesi o nomine successive al decreto Almeno diploma Laurea specifica Corso con contenuti art. 3 D.M. 16.01.1997 Corso Tecnico OK Aggiornamenti quinquennali Almeno Diploma Laurea Specifica Corso TecnicoEntro il 31 agosto 2004 Il sistema relazionale è di tipo partecipato D.L. RSPP RLS Lavoratori e Lavoratrici M.C. RLS deve segnalare preventivamente al Datore di lavoro le visite che intende effettuare Accede ai luoghi di lavoro E’ consultato sulla designazione e in merito all’organizzazione della formazione degli addetti ai servizi di prevenzione, antincendio, pronto soccorso, evacuazione, Formula osservazioni in occasione di visite effettuate da organi di vigilanza Riceve le informazioni dei servizi di vigilanza e può farvi ricorso E’ consultato preventivamente e tempestivamente sulla valutazione del rischio, individuazione, realizzazione e verifica della prevenzione in azienda Attribuzioni RLS(T) Partecipa alla riunione periodica promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute dei lavoratori Avverte il RSPP sui rischi Individuati nel corso delle attività Fa proposte in merito all’attività di prevenzione Riceve una formazione adeguata Riceve le informazioni e la documentazione aziendale (valutazione rischi, misure, sostanze e preparati, macchine, infortuni, malattie professionali) 32NUMERO MIN. 1 fino a 200 dip. 3 da 201 a 1000 dip. 6 oltre i 1000 dip. NUMERO MIN. 1 fino a 200 dip. 3 da 201 a 1000 dip. 6 oltre i 1000 dip. ELETTO - oltre i 15 dip. dai lavoratori tra le RSU - fino a 15 dip. tra i lavorat. o tra più az. (ambito territ./comparto) ELETTO - oltre i 15 dip. dai lavoratori tra le RSU - fino a 15 dip. tra i lavorat. o tra più az. (ambito territ./comparto) SORVEGLIANZA SANITARIA (Art. xx) E’ EFFETTUATA DAL: COMPRENDE: MEDICO COMPETENTE interno, esterno, pubblico, privato ACCERT. PREVENT. ACCERT. PERIOD. VALUTAZIONE IDONEITA’ ALLA MANSIONE SPECIFICA Collabora con il DDL e il SPP per misure di tutela Accertamenti sanitari preventivi e periodici Giudizi di idoneità alla mansione specifica Visite mediche richieste dal lavoratore Cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore Visita ambienti almeno 2 v./anno con Resp del SPP Informazione ai lavoratori e al Rappr. Sicurezza Dà/commenta risultati collettivi nella riun. period. Collabora con DDL a organizzare il Pronto Socc. Collabora all’attività di informazione e formazione DEFINIZIONE DI MALATTIA PROFESSIONALE (o tecnopatia) : Non è il risultato di un episodio singolo, subitaneo, improvviso, ma la conseguenza di una serie di AZIONI NOCIVE CHE MATURANO LENTAMENTE nell’organismo del lavoratore per trasformarsi poi in forma morbosa. I fattori di base che determinano la comparsa di una malattia professionale sono la concentrazione ambientale della sostanza pericolosa e il tempo in cui il lavoratore è esposto, con un grado di influenza minore possono influire anche le caratteristiche personali di ciascun lavoratore. AZIONI NOCIVE IN OCCASIONE DI LAVORO INABILITA’ O MORTE Elemento determinante Elemento circostanziale Elemento consequenziale MALATTIA PROFES- SIONALE Queste tre componenti che sono state individuate e che sono richieste dalle leggi specifiche in materia affinché si possa parlare di infortunio sul lavoro e di malattia professionale, possono essere viste come la conseguenza di un rapporto sbagliato tra l’uomo, la macchina e l’ambiente. D.Lgs. n° 758 del 19/12/1994 ISPEZIONE PRESCRIZIONE con termine < 6mCOMUNICAZIONE AL LEGALE RAPPRESENTANTE RICHIESTA DI PROROGA per impossibilità di adempiere CONCESSIONE PROROGA di non oltre 6 m VERIFICA (entro 60 gg scad) ADEMPIMENTO AMMISSIONE AL PAGAMENTO di ¼ massimo in via amministrativa COMUNICAZIONE AL PM entro 120 gg COMUNICAZIONE (notizia reato) AL PM SOSPENSIONE AZIONE PENALE RIATTIVAZIONE AZIONE PENALE PROCESSO PENALE OBLAZIONE 162 BIS * INADEMPIMENTO COMUNICAZIONE ALL’INADEMPIENTE entro 90 gg COMUNICAZIONE AL PM (entro 90 gg scad) * Possibilità di pagare un quarto del massimo ex. Articolo 24 ultimo comma se adempimento in tempo superiore o con modalità diverse ARCHIVIAZIONE I successivi obblighi dipendono dal gruppo in cui si colloca l’Azienda: 12 ore12 ore16 oreDurata del corso di formazione per Addetti al Primo Soccorso Pacchetto di medicazione Cassetta di Primo Soccorso Cassetta di Primo Soccorso Presidi di Primo Soccorso GRUPPO CGRUPPO BGRUPPO A I contenuti della cassetta di primo soccorso e del pacchetto di medicazione, nonché dei corsi di formazione da effettuare, sono dettagliati all’interno dello stesso Decreto. I corsi di formazione devono essere tenuti da personale medico in collaborazione, ove possibile, con il Servizio di Emergenza del Servizio Sanitario Nazionale. Sono comunque ritenuti validi i corsi ultimati entro l’ entrata in vigore del decreto (3.8.2004). Ogni azienda dovrà provvedere entro il 3.8.2004, qualora non lo avesse ancora fatto, a formare i propri addetti al pronto soccorso. I corsi andranno infine ripetuti con cadenza almeno triennale, almeno per quanto attiene le capacità di intervento pratico. Le aziende che hanno lavoratori che prestano la propria attività in luoghi isolati (diversi dalla sede), hanno l’obbligo di fornire il pacchetto di medicazione e un mezzo di comunicazione che permetta di contattare l’azienda per attivare il Sistema Sanitario Nazionale in caso d’emergenza. Rimane l’obbligo, per tutte le Aziende, di definire gli adempimenti derivanti dal nuovo Decreto in collaborazione con il Medico Competente. 7,955100 prima lavorazione legname 4,114400 impianti acqua e vapore 2,164300 gasdotti e oleodotti 2,074200 comunicazioni 2,204100 energia elettrica 5,433600 impianti 12,393500 fondazioni speciali 9,673400 linee e condotte urbane 7,553300 strade e ferrovie 9,123200 costruzioni idrauliche 8,603100 costruzioni edili 2,972300 pelli e cuoi 2,732200 carta e poligrafia 2,762100 chimica, plastica e gomma 3,571400 produzione di alimenti 6,411200 mattazione e macellaz. / pesca 10,841100 lavorazioni meccanico-agricole 5,746100 metallurgia 5,025300 materiali affini al legno 7,185200 falegnameria e restauro Inabilità permanenteCodici di Tariffa INAIL 4,486200 metalmeccanica 1,110600 istruzione e ricerca 2,940500 cinema e spettacoli 5,570400 pulizie e nettezza urbana 1,280300 sanità e servizi sociali 2,540200 turismo e ristorazione 2,360100 attività commerciali 3,329300 magazzini 15,999200 facchinaggio 4,939100 trasporti 1,408200 confezioni 2,408100 lavorazioni tessili 4,657300 lavorazione del vetro 6,557200 lavorazione delle rocce 8,407100 geologia e mineraria 1,576500 strumenti e apparecchi 3,916400 mezzi di trasporto 3,326300 macchine triennio disp.(*) per mille addetti – media ultimo 0,720700 uffici e altre attività Inabilità permanenteCodici di Tariffa INAIL TAB I - Indici di frequenza d’infortunio in Italia per gruppo di tariffa INAIL(*). Tipo di conseguenza: inabilità permanente DM 388 del 15.07.2003 Pronto Soccorso Sono obbligate a tenere una cassetta di pronto soccorso tutte le aziende appartenenti al Gruppo A e B mentre sono obbligate a tenere un pacchetto di medicazione tutte le aziende che appartengono al Gruppo C. Tutte le aziende devono nominare e formare un addetto al pronto soccorso. I corsi di Pronto Soccorso ai fini del DM 388 devono essere tenuti da Personale Medico Sono fatti salvi i “Corsi di Pronto Soccorso” effettuati prima dell’entrata in vigore del Decreto Ministeriale. La formazione in materia di Pronto Soccorso deve essere aggiornata con frequenza triennale almeno per quel che riguarda la parte pratica. il datore di lavoro, valuta i rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici, in particolare i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o condizioni di lavoro (allegato C), individuando le misure di prevenzione e protezione da adottare informa le lavoratrici ed i loro rappresentati per la sicurezza sui risultati della valutazione e sulle conseguenti misure di protezione e di prevenzione adottate consegna eventuali DPI DLgs 151 23.06.2001 art. 11 DLgs 151 23.06.2001 art. 11 Tipologia di lavori vietati o non consentiti • trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida • sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa • lavori che espongono alla silicosi e all'asbestosi • lavori su scale ed impalcature mobili e fisse • lavori di manovalanza pesante Allegato A (Art. 5 DPR 25.11.76, n. 1026) DLgs 151 23.06.2001 art. 11 Tipologia di lavori vietati o non consentiti •lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell'orario •lavori che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante •lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale (quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo) Allegato A (Art. 5 DPR 25.11.76, n. 1026) DLgs 151 23.06.2001 art. 11 Tipologia di lavori vietati o non consentiti Allegato A (Art. 5 DPR 25.11.76, n. 1026) • colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti • movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari • rumore...radiazioni ionizzanti e non ionizzanti… sollecitazioni termiche…movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all'interno sia all'esterno dello stabilimento, fatica mentale e fisica e altri disagi fisici connessi all'attività svolta dalle lavoratrici DLgs 345 04/08/1999 “protezione dei giovani sul lavoro” Visita medica preventiva presso ASL con esame del rischio sul lavoro Comunicazione alla patria potestà Visita medica del Medico del Lavoro (quando e se previsto) Consegna Eventuali DPI E’ necessario valutare i rischi per la sicurezza e la idoneità dei minori, in particolare i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, movimentazione carichi, macchinari ed attrezzature, individuando le misure di prevenzione e protezione da adottare DLgs 345 04/08/1999 “protezione dei giovani sul lavoro” Tipologia di lavori vietati o non consentiti (allegato 1 della Legge 17 ottobre 1967, nr. 977) …  rumori con esposizione superiore media giornaliera superiore a “87”! decibel LEP-d.  esposizione ad agenti fisici, chimici, biologici, piombo, amianto, ecc. Cartelli di prescrizione È obbligatorio proteggere l’udito È obbligatorio proteggere le vie respiratorie È obbligatorio proteggere gli occhi È obbligatorio il casco di sicurezza Cartelli di avvertimento Carichi sospesi Carrelli in movimento Sostanze nocive o irritanti Pericolo di folgorazione Cartelli di salvataggio Via di fuga / Percorso di esodo Uscita di sicurezza Punto di raccolta Infermeria / Pronto Soccorso Lavaocchi di emergenza Doccia di emergenza Cartelli delle attrezzature antincendio Estintore carrellato Lancia antincendio Estintore Valvola di intercettazione Pulsante antincendio Stop di Emergenza (I.E.G.)
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