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Dispensa dettagliata filosofi idealisti: Hegel, Fichte e Schelling, Dispense di Filosofia

Con questi appunti accuratamente elaborati, puoi immergerti completamente nella complessità dei pensieri dei filosofi idealisti, includendo un approfondimento completo su vita, teorie ed opere di Hegel, Fichte e Schelling

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 05/06/2023

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marcello-ravaioli 🇮🇹

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Scarica Dispensa dettagliata filosofi idealisti: Hegel, Fichte e Schelling e più Dispense in PDF di Filosofia solo su Docsity! DAL CRITICISMO ALL’IDEALISMO Kant muore nel 1804; come eredità lascia le sue tre critiche della ragione (pura, pratica e del giudizio), che avranno un grande impatto sulla filosofia tedesca del periodo successivo → secondo Kant il NOUMENO (la cosa in sé) è inconoscibile: la cosa in sé è la realtà concreta, che non può essere creata o conosciuta dall’uomo ma solo pensata; IO PENSO è il soggetto di Kant, che può solo unire mentalmente (pensare) il materiale che gli deriva dalla conoscenza Kant quindi non riesce a spiegare chi crea questo materiale della conoscenza e di conseguenza che cos’è questo Noumeno o cosa in sé → esso è il concetto limite della filosofia di Kant (ciò che non riesce a spiegare), Kant esclude l’infinito, è il filosofo del finito ROMANTICISMO opposto al movimento dell’Illuminismo si sviluppa in Germania tra la fine del 1700 e la prima metà del 1800 il romanticismo; questo è il periodo della Restaurazione, dopo Napoleone → l’illuminismo affida tutta la realtà alla ragione, ma essa non può spiegare i nostri sentimenti, Dio, l’infinito; i filosofi hanno l’esigenza di riprendere dei concetti dimenticati - dare spazio ai sentimenti - ricerca, desiderio e bisogno dell’infinito ‘sensucht’ lo stato d’animo dei romantici è quello del tormento interiore e della ricerca del SUBLIME: → ovvero quella sensazione di paura ma allo stesso tempo fascino che prova l'animo umano di fronte a fenomeni naturali estremi, come una tempesta TEMI • religione: è lo strumento per arrivare a Dio che è l’assoluto - avviene il completo rifiuto del deismo dell’illuminismo (ragione = Dio) per tornare al Dio Cristiano, che partecipa alle sofferenze dell’uomo - sensucht, l’uomo ha bisogno di ritornare all’infinto, ovvero Dio * Feurbach dirà esattamente il contrario, crea l’ateismo, dicendo che l’uomo deve distaccarsi dalla religione per riacquistare una visione concreta della realtà • amore: è la sintesi tra finito ed infinito, corpo e spirito • storia: per gli illuministi il protagonista della storia è l’uomo, che la modifica con le proprie azioni (come le rivoluzioni), mentre per i romantici è Dio che ha già deciso come si svolgerà la storia - i romantici sono a favore della guerra che risveglia i popoli (Hegel) - la storia è già scritta ma agisce attraverso i gesti di grandi personaggi, in particolare Carlo Magno, Alessandro Magno e Napoleone (Hegel) - i romantici ritornano ad avvicinarsi al mondo classico - viene rivalutato il Medioevo, perché in questo periodo tutto ruota attorno al Cristianesimo e soprattutto nascono le prime nazioni • arte: è lo strumento per comprendere la complessità della vita, l’arte è una intuizione estetica, dell’artista, che serve a comprendere l’infinito (Shelling) FICHTE 1762-1814 nasce a Rammenau, in Germania; è il primo di otto figli di una famiglia di tessitori molto povera - incomincia da giovanissimo a lavorare per una famiglia nobile, dove il barone, notando le sue potenzialità decide di pagargli gli studi - dopo la sua morte però è costretto a diventare un precettore (insegnante privato, come Kant) per sopravvivere e si sposta tra la Germania e la Svizzera → 1789 con la Rivoluzione francese si avvicina a Kant e all’illuminismo - 1791 dopo avere letto e studiato le tre critiche di Kant, in particolare quella della ragion pratica, decide di incontrarlo di persona e arriva fino a Koninsberg a piedi → presenta a Kant una sua opera e rimane talmente colpito che la fa pubblicare, ma, per un’errore, senza nome; essendo scritta con uno stile simile a quello di Kant le persone pensano sia una sua opera, ma Kant rinnega ciò - Fichte diventa famoso grazie a Kant che diffonde il suo nome come autore dell’opera → diventa docente universitario a a YENA: questa città è centro del pensiero romantico al quale si avvicina - 1794 pubblica ‘i fondamentali della dottrina della scienza’ - è costretto a dimettersi dall’insegnamento perché viene accusato dai romantici di essere ateo e contro il cristianesimo → si trasferisce a Berlino dove fonda l’università e frequenta i circoli romantici, insieme a Shelling ed ai fratelli Schlegel e si allontana definitivamente da Kant - 1807 scrive ‘Discorsi alla nazione Tedesca’, mentre Napoleone occupa Berlino → invita i tedeschi a resistere contro lo straniero, perché è il popolo migliore e soprattutto, a differenza di quello italiano che parla vari dialetti, è unito - muore di tifo nel 1814 IDEALISMO Fichte è tra i primi filosofi a criticare Kant per non essere stato capace di spiegare co’è la cosa in sé e soprattutto perché crede che l’io non crei la realtà ma la pensi e basta → nasce l’idealismo, un movimento che lega la dimensione delle idee dell’io penso a quella materiale e concreta, nega la cosa in sé perché l’io è creatore * ancora è presente l’influenza di Kant, infatti quello di Fichte è considerato idealismo trascendentale, ancora considera il mondo delle idee più importante di quello materiale; per il contrario dobbiamo aspettare Hegel • il concetto principale è il fatto che l’IO È CREATORE DELLA REALTÀ, e non esiste nulla oltre il soggetto stesso, è INFINITO • i sentimenti che guidano la filosofia di Fichte sono il sensucht e lo streben, ovvero, lo sforzo continuo dell’Io di autoformarsi… a questo serve la cultura (coltivare il sapere) COME FUNZIONA L’IO? L’io è un principio dinamico, in continua autorealizzazione (streben), attraverso 3 momenti fondamentali (il primo filosofo a parlare della dinamicità e del divenire è Eraclito): 1) TESI ‘l’io pone se stesso’ l’io si rivela a se stesso e prende l’autoconsapevolezza di essere creatore → l’io acquista questa consapevolezza attraverso una intuizione, avviene e basta, non può essere spiegata da una legge o un percorso specifico - negli anni seguenti diventerà prima professore universitario, a Heidelberg e poi a Berlino, per poi diventare rettore di questa università fino alla morte - 1817 pubblica l’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio in cui spiega e raccoglie e sintetizza tutta la sua visione filosofica RAPPORTO CON GLI ALTRI FILOSOFI secondo il filosofo è la ragione umana, la filosofia, ad essere in grado di comprendere l’assoluto, ovvero la realtà in sé • KANT: è stato colui che ha ridato importanza al soggetto, che diventa il centro della realtà ma critica il fatto che Kant. Critica però il fatto che abbia creato una filosofia del finito e non dell’infinito come vuole fare Hegel; inoltre critica il fatto che secondo lui la ragione possa conoscere ciò che in realtà non può (il noumeno) → Kant non ha fatto coincidere la ragione con la realtà come fa Hegel, ma la considera solamente come un processo per arrivare alla conoscenza • FICHTE: considera l’io al centro della sua filosofia. Lo critica però sul tema dell’infinto: Hegel definisce quello di Fichte un cattivo infinito, in Fichte l’io cerca di superare il limite del non io con uno streben infinito , quindi secondo Hegel questo superamento del limite non si realizzerà mai → secondo Hegel, nella filosofia di Fichte, non c’è un momento di sintesi in cui l’io ricompone la divisione tra oggetto e soggetto → nella sua filosofia, Hegel, ha una visione ciclica dell’infinito (e quindi ha un’inizio ed una fine), lo leggerai dopo come avviene questo processo • SCHELLING: *vedi pagina prima RAZIONALITÀ DEL REALE ‘ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale’ (come Parmenide con ‘l’essere è e non può non essere’) la razionalità e l’assoluto sono uno spirito che da forma e scopo a tutto ciò che esiste attraverso un processo razionale, la REALTÀ dell’uomo coincide quindi con la ragione, da qui deriva la descrizione della storia e della filosofia: - filosofia: non ci deve insegnare o spiegare la realtà, in quanto essa deriva dalla ragione, gli eventi avvengono come devono avvenire perché questa è la volontà dello spirito; allora, dopo che sono già avvenuti, la filosofia può descrivere gli eventi → la filosofia allora ha solamente un compito descrittivo, è una riflessione che viene dopo i fatti con il compito di spiegare la ragione per cui sono avvenuti; il filosofo quindi deve illuminare i fatti accaduti con la luce della ragione e non può descrivere altre epoche a differenza della sua * la filosofia è paragonata alla nottola (civetta) di Minerva, che interviene solo quando il giorno è finito - storia: è guidata dallo spirito della ragione ma si serve di grandi personaggi, in particolare sono tre (Napoleone, Carlo Magno e Alessandro Magno) → essa è ciclica, segue il ciclo della dialettica (vedi dopo), non a caso dalla morte di una civiltà ne nasce un’altra… la storia è tragica INTELLETTO: è semplicemente astrazione, perché la VERITÀ consiste nella conoscenza totale delle cose; mentre attraverso il pensiero (usato dall’intelletto), si arriva solamente ad una comprensione parziale della realtà → l’intelletto non arriverà mai alla verità perché separa e divide le singole informazioni, non arrivando mai ad una sintesi * solo con la ragione comprendo la realtà, perché con essa ho una conoscenza totale DIALETTICA è la legge del pensiero e della realtà, è l’unico metodo per conoscere la realtà, è composta da tre momenti in successione che si possono definire ciclici: • TESI ‘idea in sé’ questo primo momento è considerato astratto, qui la realtà appare formata da vari oggetti statici (fermi) e senza nessun collegamento tra loro, se non il fatto che ogni cosa è assolutamente diversa e contrapposta dall’altra • ANTITESI ‘idea fuori di sé’ è il secondo momento o negazione, grazie all’intelletto, si arriva alla consapevolezza che le cose non sono senza alcun collegamento tra loro, anzi, ogni cosa ha senso solamente se è in relazione con tutte le altre → ogni cosa si può definire per ciò che non è, ad esempio, non sapremmo cosa significa luce se non esistesse il buio, soggetto e oggetto… • SINTESI ‘idea che ritorna in sé e diventa spirito’ è l’ultimo momento ed è considerato positivo, è la negazione della negazione; in questa fase appare chiara la visione totale della realtà, grazie alla ragione e si capisce che essa è creata dall’insieme di tutte le coppie di opposti, mentre un singolo opposto è semplicemente un’elemento parziale → l’idea torna all’idea iniziale ma non è più la stessa di prima, perché si è arricchita dello scontro ed il confronto con l’antitesi il processo della dialettica si può ricondurre alla religione Cristiana, ciò è dovuto all’influenza degli studi religiosi ricevuti da Hegel: - come la dialettica si divide in tre parti, anche il Cristianesimo (si divide in Padre, Figlio e Spirito Santo) → il Padre è puro spirito (è il creatore della realtà ma solo a livello teorico) e quindi tesi; il Figlio è la parola di Dio che diventa carne ed ossa, ovvero l’opposizione, l’antitesi; mentre lo Spirito Santo, che si dice proceda dal Padre e dal Figlio, rappresenta la loro unione, ovvero la sintesi → esempio dell’amore: io amo un soggetto (tesi) ne prendo consapevolezza e mi affido all’altro rinunciando ad una parte di me (antitesi), dopo avere provato all’amore io ritorno in me stesso ma in maniera più profonda e mi fondo con l’altra persona come se fossimo solo uno (sintesi) → esempio del fiore: il fiore sarà prima di tutto seme, è solo potenzialità, l’idea del fiore, perché ancora non lo è (tesi), lo pianto e scompare sotto terra, è come se morisse (antitesi), infine, dopo essere stato negato perché era scomparso, cresce il fiore (sintesi) * riassunto: i concetti chiave di Hegel quindi sono tre (la ragione è la realtà, la verità è la totalità e la dialettica) --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Hegel vuole spiegarci come si arriva a comprendere la realtà e come si arriva alla totalità (verità), ovvero attraverso due modalità differenti: - con la Fenomenologia dello spirito abbiamo una modalità storica → vuole spiegare il percorso (pieno di scontri) che compie la coscienza per capire di essere ragione e quindi di essere la realtà - con l’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio abbiamo un modo sistematico (sempre vero) → organizza la realtà in vari livelli, che seguono la dialettica, FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO 1806 è una sorta di guida alla filosofia, dove vengono spiegate le tappe attraverso cui lo spirito diventa consapevole di sé stesso ed arriva all’Assoluto, viene considerata la storia romanzata della coscienza - la coscienza arriva a questa consapevolezza attraverso una serie di tappe che Hegel considera come i vari momenti della storia umana, dal mondo antico al suo tempo (che è la sintesi) - la coscienza arriva alla sintesi solo attraverso la storia e quindi ai progressi dell’umanità, non a caso con il titolo ‘fenomenologia’ intende il ‘manifestarsi della coscienza nella storia, con tutti i suoi errori, cadute e divisioni prima di arrivare alla sintesi’ - solo con la sintesi, dopo il percorso storico allora incomincia il ruolo della filosofia, che descrive gli eventi dopo che sono già avvenuti le fasi o tappe della storia in cui avviene il processo della coscienza sono chiamate FIGURE, esse sono: 1) COSCIENZA → 2) AUTOCOSCIENZA → 3) RAGIONE COSCIENZA rappresenta la tesi: la coscienza è infelice perché non sa ancora di essere ragione → in questa fase la coscienza, però, riconosce che il mondo è composto da oggetti esterni davanti a sé, grazie al processo: 1) certezza 2) percezione, raccoglie i dati 3) intelletto, unisce i dati che ha raccolto e vede gli oggetti per la prima volta - certezza - percezione - soggetto - servo-padrone - stoicismo-scetticismo - coscienza infelice
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