Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Dispensa di diritto amministrativo - Casetta - Diritto amministrativo, Dispense di Diritto Amministrativo

Dispenza di diritto amministrativo dal manuale di Casetta 14° edizione (ultima stampata). Aggiornato alle riforme del governo Monti.

Tipologia: Dispense

2012/2013

Caricato il 25/02/2013

andleo
andleo 🇮🇹

4.3

(17)

5 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Dispensa di diritto amministrativo - Casetta - Diritto amministrativo e più Dispense in PDF di Diritto Amministrativo solo su Docsity! DIRITTO AMMINISTRATIVO Capitolo II: Ordinamento Giuridico e Amministrazione. La Disciplina Costituzionale. Ordinamento giuridico generale: assetto giuridico e insieme di norme che si riferiscono ad un particolare gruppo sociale (equivalenza tra ordinamento giuridico e istituzione quindi il diritto visto come organizzazione di un ente sociale). Funzione: risolvere conflitti di interesse tra tutti i soggetti riconoscendo o attribuendo possibilità d'azione. I soggetti giuridici così riconosciuti possono dar vita a ordinamenti giuridici derivati; è l'ordinamento generale che risolve conflitti e accorda interessi tramite giudice con funzioni di tutela. Molte sono di rango cost (sez II, tit III, parte II; artt 5, 28, 52, 114), formalizzazione giuridica dell'organizzazione sociale a livello statale. Dalla cost discendono molti modelli, di cui nessuno principale. Art 98: amministr legata alla collettività nazionale. Art 5: decentramento amministr e promozione autonomia locali capaci di esprimere un indirizzo politico- amministr. Art 97: riserva di legge che sottrae l'amministr al controllo politico del governo, imparziale ed efficiente. Art 95: PCdM dirige la politica generale del governo, ne è respons, mantiene l'unità di indirizzo politico e amministr, promuovendo e coordinando i ministri (ognuno a capo di un dicastero di cui è respons); il governo esprime un indirizzo politico-amministr: direzione politica dello stato; volontà in funzione del conseguimento del fine unico, che comporta determinazione di un impulso unitario e coordinazione e fissazione obiettivi dell'azione amministr. Il CdM ha indirizzo generale dell'azione A e impartisce ai ministri direttive per attuazione deliberazioni; indirizzo politico-A agli organi di governo e controllo politico-A a enti. Il momento amministr non è estraneo al governo che vi introduce un elemento di politicità (A non si scinde dal governare). La burocrazia è neutrale; la cost non vuole la sterilizzazione politica dei funzionari ma sussiste l'esigenza che l'amministr sia leale verso la maggioranza di governo; l'amministr è strumento di esecuzione delle direttive del ministero responsabile dei propri atti; personale burocratico ha anche competenze esterne e decisionali in ossequio al generale principio di indipendenza dell'A. Quindi l'A non è momento esecutivo del governo ma da esso deve essere orientata a livello politico e governativo anche se svincolata dal condizionamento politico. Politica e A sono separate per distinzione dell'ordinamento stesso (soprattutto per PA, che risulta essere garantista contro la trasformazione dell'A in apparato subordinato alla politica). Rimane cmq stretto rapporto fiduciario tra i 2 (incarichi cessano dopo 90 d dal voto di fiducia del nuovo esecutivo). Legge 145-02 da ulteriore ipotesi in riferimento alle nomine vertici e cda o equiparati presso enti, controllate o partecipate dallo stato: conferite dal governo nei 6 m precedenti la scadenza della legislatura o nel mese prima lo scioglimento anticipato delle camere, possono essere confermate, revocate, modificate o rinnovate entro 6 m dal voto di fiducia (meccanismi di valutazione tecnica possono cambiare se cambia governo in attuazione del principio di buon andamento). Altro specchio del loro rapporto: atti politici governativi sottratti al sindacato amministr (d. lgs 104-10; tali atti sono fuori dal principio di legalità; tale regime non contrasta col 113 cost poiché atti politici non ledono diritti soggettivi o interessi legittimi); atti di alta A di ampia discrezionalità (raccordo tra indirizzo politico e A), collegamento tra i 2 soggetti alla legge e al giudice. Art 28, principio di responsabilità: I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti (corrispondenza tra chi decide e chi risponde). In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici. In tale direzione la previsione del responsabile del procedimento (esigenza di trasparenza e identificabilità di un contraddittore all'interno dell'A procedente individuabile e contrattabile dal cittadino, nel segno del superamento dell'impersonalità della PA). Principio di legalità: A deve essere soggetta alla legge, espressione della volontà popolare (riserva di legge delimita esercizio potere normativo spettante all'esecutivo; principio di legalità attiene all'attività autoritativa, estensiva o limitativa di situazioni per il privato). L'A non deve contraddire la legge, che ha la preferenza e dovere di agire nei limiti del potere conferito dalla legge in conformità alla legge. La legalità sostanziale ripropone la difficoltà di contemperare 2 esigenze diverse: tutela dei privati e lasciare spazio all'A, evitando che la sua attività sia tanto vincolata da divenire incapace di adattarsi alle diverse situazioni concrete, finendo col danneggiare il cittadino. Ma un minimo spazio di manovra per l'A deve esserci malgrado l'attribuzione dei poteri che possono condizionare i privati deve discendere dalla legge. Parametro non è solo la legge formale: per questo si parla di legittimità, cioè conformità del provvedimento e dell'azione A a parametri collegati alla legge, comprese le regole non scritte, cioè norme che presiedono allo svolgimento della funzione A collegate alla legge nel senso che la loro funzione è garantire che il potere sia esercitato nel caso concreto in conformità con lo scopo fissato dalla legge stessa anche se il loro contenuto risulta definibile di volta in volta, avendo riguardo alla situazione specifica. Il principio di legalità si risolve anche in quello di tipicità: A può operare con poteri attribuiti solo dalla legge in maniera tassativa. Nella 241-90 l'A deve operare con economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza e secondo principi dell'UE, anche per soggetti privati preposti alla PA. Per atti di natura non autoritativa l'A agisce secondo norme privatistiche. La stessa legge afferma che non è annullabile il provvedimento adottato in violazione di norme sul procedimento o forma se sia palese che il suo contenuto non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato; non è causa di annullamento la mancata comunicazione dell'avvio del procedimento se l'A dimostra che il contenuto del provvedimento non poteva essere differente da quello adottato. Principio del giusto procedimento: esigenza di distinguere la legge astratta e il provvedimento concreto mettendo i privati in condizione di esporre le proprie ragioni a propria tutela e per collaborare nel pubblico interesse. Art 97 principio di imparzialità: tale norma ha natura precettiva, applicabile direttamente all'organizzazione e all'attività A; dovere di non discriminare la posizione dei soggetti coinvolti dalla sua azione nel perseguimento degli interessi affidati alla sua cura; dovere di imparzialità e perseguimento di interessi determinati dalla legge; imparzialità impone che l'A sia strutturata in modo da assicurare oggettive condizioni di aparzialità. A esso connesso è il principio di predeterminatezza di criteri e modalità cui le A devono attenere, il quale consente di verificare la rispondenza agli autolimiti della A; è volto ad assicurare la trasparenza dell'attività A. Poiché l'A agisce per interesse pubblico occorre che la sua attività sia sottoposta al principio di imparzialità che garantisce che il suo agire risulti ragionevole e sottratto alle deviazioni indebite. Principio di buon andamento: A deve agire nel modo + adeguato e conveniente (con mezzi elastici per l'A). Esso va riferito alla PA nel suo complesso non al singolo funzionario (quindi non è dovere funzionale di buona A); l'A deve attenersi a economicità, efficacia, efficienza, pubblicità, trasparenza. Il criterio di efficienza: necessità di misurare rapporto tra azione organizzativa e risorse impegnate per ottenere quel risultato; è la capacità dell'organizzazione di raggiungere gli obiettivi attraverso la combinazione ottimale dei fattori produttivi. Il criterio di efficacia è collegato al rapporto tra ciò che si è realizzato e ciò che si deve realizzare sulla base di un programma. In tal senso fondamentali sono: d. lgs 150-09 presuppone la determinazione di standard e obiettivi; class action al fine di ripristinare il corretto svolgimento della funzione o erogazione del servizio che mira a ripristinare le condizioni organizzative necessarie per assicurare buon andamento, imparzialità e attività (evidente volontà statale di creare meccanismi surrogatori del mkt). Il principio di equilibrio di bilancio impone di tener presente il rispetto dell'equilibrio economico e impone alle A di usare efficientemente le risorse per conseguire efficacemente gli obiettivi. Il criterio di pubblicità e trasparenza: comunicazione di dati e notizie e controllo sociale su ogni aspetto dell'organizzazione. A essi vanno riferiti: diritto di accesso, pubblicità atti, obbligo di pubblicazione, motivazione, definizione competenze, istituzione uffici di relazione col pubblico, responsabile del procedimento. Non è sempre conciliabile il buon andamento e efficientismo con la legalità. L'A non può essere identificata con una organizzazione responsabilizzata sui risultati per la presenza di risorse e interessi pubblici; ciò non significa che non si debba contemperare l'eccessivo condizionamento normativo con il buon andamento. Un altro conflitto può sorgere tra efficienza e trasparenza. Tali conflitti sorgono per la difficoltà di coesistenza di buon andamento e imparzialità. Art 24 cost: tutti possono agire in giudizio a difesa dei propri diritti. Art 113 cost: tutela giurisdizionale contro atti della PA; la legge determina i modi di questa tutela assoluta. Esso è il principio di azionabilità delle situazioni giuridiche dei cittadini nei confronti dell'A e del principio di sindacabilità degli atti A. Non è esclusa l'emanazione di leggi provvedimento purché sia rispettato il canone di ragionevolezza; la loro adozione determina l'impossibilità per il cittadino di ottenere tutela davanti il giudice A o ordinario in quanto l'unica impugnazione è la corte cost, alla quale non è possibile ricorso diretto dei soggetti lesi; emerge il problema della riserva di A: esiste un ambito di attività riservato alla PA? (ad es il merito nei confronti della funzione giurisdizionale); l'ordinamento può disporre il superamento di tale riserva prevedendo la giurisdizione di merito del giudice A (riserva di A non si desume ne dal 113 nel dal giusto procedimento). Sussiste un momento A non comprimibile dal legislatore; la legge non deve solo predisporre l'organizzazione A necessaria al raggiungimento dei fini dell'imparzialità e del buon andamento, ma astenersi dall'intervenire rendendo non imparziale e non congrua la scelta fatta in vista di interessi pubblici. Sottraendo all'A la ponderazione degli interessi la legge porrebbe un'attività A in violazione di imparzialità e buon andamento poiché verrebbe eliminato il momento procedimentale strumentale e necessario a quella ponderazione; risulta una riserva di ponderazione degli interessi che postula una particolare struttura del sistema. Con l'art 81 cost (riserva ass di legge rinforzata) lo stato assicura l'equilibrio tra entrate e uscite del proprio bilancio impedendo l'indebitamento. Tale ricorso solo per considerare gli effetti del ciclo economico/per eventi eccezionali previa e regole che prevedono la possibilità per A di chiedere che la partecipazione statale o degli enti sia rappresentata da categorie particolari di azioni. Modelli: società a partecipazione totale chiamate a svolgere funzioni pubbliche; società miste affidatarie di servizi pubblici locali; società privatizzate; società che svolgono attività d'impresa (reale, per cui lo scopo lucrativo è compatibile con l'interesse pubblico, o strumentale). Malgrado ciò rimane ancora parte della dottrina contraria a percepire natura di impresa nell'organismo di diritto pubblico. La CdC ha giurisdizione su responsabilità A per danni erariali; nomina A dal socio pubblico; limiti potere di indirizzo dell'ente verso l'A. Non ha applicazione la disciplina sugli appalti nel caso di affidamento in house, in cui non vi sia alterità decisionale tra soggetto ed ente. Affidamento in house: PA derogando al principio dell’evidenza pubblica, provvede all’esecuzione di determinate prestazioni mediante affidamento diretto, ossia senza gara, del servizio ad altra entità giuridica di diritto e/o capitale pubblico. È un modello organizzativo in cui la PA provvede da sé al perseguimento degli scopi pubblici quale manifestazione del potere di auto-organizzazione e autonomia istituzionale. Il soggetto affidatario deve possedere tutta una serie di requisiti tali da garantire il “controllo analogo” cioè la possibilità per l’Ente affidante di controllare il soggetto affidatario analogamente al controllo che esercita su suoi servizi. Le decisioni + importanti devono essere sottoposte al vaglio dell'ente affidante; tale controllo è come relazione di subordinazione; partecipazione pubblica totalitaria non è sufficiente per cui occorrono altri controlli: nessuna quota a privati; stato ha maggiori poteri rispetto alla normale magg societaria; no vocazione commerciale impresa. In relazione agli appalti le società in house devono essere considerate pubbliche. Ma l'affidamento diretto a società miste non consentiva il controllo della corte di giustizia; il cons di stato ha negato l'in house per le società miste ma la compatibilità UE nel caso in cui il socio privato, cui spettano compiti operativi, fosse scelto con procedura di evidenza pubblica (sent corte di giustizia 15-10-09, causa C-196-08). Per servizi pubblici locali a rilevanza economica 3 modalità d'appalto (148-11): gara pubblica, affidamento in house (per valore dell'oggetto dell'affidamento è al max 200 mila €) e gara che abbia ad oggetto la qualità di socio con partecipazione <40% e l'attribuzione di specifici compiti operativi connessi al servizio (società mista). In merito alle dismissioni di partecipazioni azionarie di enti pubblici si è passati da poteri speciali per lo stato (golden share) a poteri speciali non + legati alla qualità di azionista (golden power) negli enti privatizzati, per grave urgenza per di pregiudizio a difesa, sicurezza nazionale e interessi pubblici. Per enti tali procedure costituiscono elemento di valutazione della propria efficienza; in caso di finanziamenti essi devono essere gestiti dal livello di governo ottimale. La 248-06 dispone che società a capitale interamente pubblico o misto da stato o enti per produzione di beni o servizi per tali enti o per propria attività A, devono operare solo con tali enti non altri soggetti di qualsiasi natura; si vuole impedire che soggetti in posizione privilegiata operino come normali imprenditori fuori dal territorio di riferimento. Costituzione ed estinzione enti pubblici: legge o atto A su base di legge. Modificazioni (limitazioni per quelli di carattere associativo): scopi, territorio e attribuzioni, patrimonio. Privatizzare (anche per ridurre indebitamento statale): trasformazione ente in spa con ricorso al mkt del capitale di rischio. UE vieta discriminazioni tra operatori e tende a ridurre ambiti di monopolio statali. Prassi (specialmente per gestione di partecipazione azionaria, servizi di pubblica utilità e settore creditizio): ente diventa spa con successiva dismissione quota pubblica (con creazione di organismi indipendenti per settori particolari e mantenimento poteri speciali per lo stato). Per realizzare i propri fini l'A necessita: strutture, mezzi personali e reali in ottemperanza alla cost dipendentemente agli obiettivi e assetti. Il 97 cost ripartisce la funzione di indirizzo politico tra governo e parlamento: sussiste una riserva di organizzazione all'esecutivo. L'organizzazione deve rispettare imparzialità e buon andamento. È disciplinata dai regolamenti a tutti i livelli. Alla legge dello stato spetta disciplina organi di governo e funzioni fondamentali degli enti; essi possono specificare le attribuzioni solo degli organi diversi da quelli di governo; tali enti hanno potestà statutaria e regolamentare per l'organizzazione e svolgimento di funzioni loro attribuite. Allo statuto le linee organizzative di base statica mentre ai regolamenti organizzazione di specifiche funzioni, attività e organizzazione dinamica. Vi sono poi atti di organizzazione come di istituzione di enti, organi o uffici o consorzi. Il potere di organizzazione è disciplinato dal d. lgs 165-01: PA definiscono organizzazione uffici e tra loro i più rilevanti secondo principi di legge e mediante regolamenti e ordinamenti; inoltre assumono ogni determinazione organizzativa per assicurare l'attuazione di tali principi con capacità e poteri del privato datore di lavoro lasciando spazio di discrezionalità organizzativa (organizzazione si svolge su + livelli: legge, statuto, atti A di organizzazione e determinazioni assunte nel rispetto delle leggi e atti organizzativi di competenza degli organi di governo). Il d. lgs 150-09 esclude la micro-organizzazione dalla contrattazione collettiva rimettendolo al potere del datore di lavoro. Le A possono anche stipulare accordi organizzativi e relazioni in house mediante convenzioni e strutture comuni. Problema delle O è la riferibilità ad esse di situazioni e rapporti giuridici. Soluzioni: rappresentanza o usare un organo. Attraverso l'organo la persona giuridica agisce e l'azione si considera dell'ente (il modello evita la moltiplicazione dei rappresentanti e consente l'imputazione a questo di effetti e attività). La capacità giuridica spetta all'ente, al centro di imputazioni di effetti e fattispecie. L'organo è strumento di imputazione e l'elemento dell'ente che consente di riferire all'ente stesso attività e atti; l'organo consente all'ente di rapportarsi con altri soggetti giuridici o produrre effetti preordinati all'emanazione di atti rilevanti all'esterno. La sua competenza è attribuita dall'ordinamento; l'ente si divide in più organi avente ognuno una quota di poteri; l'organo è anche centro di competenza nel senso che il meccanismo di imputazione che corre tra persona fisica e l'ente si attiva con riferimento a una certa sfera di competenza. La competenza è ripartita per materia, valore, grado e territorio. L'attribuzione è impiegata per indicare la sfera di poteri che l'ordinamento conferisce ad ogni ente. In alcuni casi l'imputazione di fattispecie segue un procedimento diverso: da un distinto centro di imputazione che ha dovere di agire anche se estraneo all'organizzazione A. Il privato può agire in base a legge o atto A ricevendo un compenso (concessionari e gestori privati non sono soggetti pubblici). Organi possono essere: a rilevanza esterna o interna; centrali (intera attività dell'ente) o periferici; ordinari o straordinari; permanenti o temporanei; attivi (competenti a formare ed eseguire la volontà dell'A), consultivi che rendono pareri, organi di controllo che sindacano l'attività degli attivi (la distinzione rispecchia quella tra A attiva con fini pubblici, consultiva con pareri e di controllo). Sono organi rappresentativi quelli designati dalla collettività dell'ente. Vi sono organi con legale rappresentanza, organo esterno che esprime la volontà dell'ente contrattualmente con i terzi o giudizialmente. Alcuni organi sono persone giuridiche con poteri o strumenti di imputazione di fattispecie. Monocratici se è una sola persona fisica; collegiali se cons di più persone fisiche (portatori di interessi o di capacità tecniche) tramite magg con deliberazione (convocazione collegio, presentazione proposte, discussione, votazione) avuta considerazione del QC e QD (collegi perfetti è obbligatoria la presenza di ogni membro). Relazione di gerarchia: sovraordinazione-subordinazione tra organi diversi; l'organo inferiore ha competenza di una specifica funzione ricompresa all'interno di quella generale del superiore; superiore ha potere di ordine nel condizionare il comportamento dell'inferiore con obbligo di questo all'esecuzione tranne che sia contrastante con legge penale o illegittimo per cui farà rimostranza al superiore (sarà cmq obbligato se l'ordine è rinnovato), direttiva su fini e obiettivi con margine di scelta all'inferiore su come conseguirli, sorveglianza; decidere i ricorsi gerarchici, annullare o revocare gli atti dell'inferiore, risolvere conflitti tra inferiori, avocazione e sostituzione. Altra relazione è la direzione: superiore ha autonomia sull'inferiore; ha potere di indicare gli scopi con facoltà di scelta per modalità e tempi, indirizzo, emanare direttive che può disattendere solo con motivazione (risultano vincolanti ma più discrezionali), controllo attività, avocazione e sostituzione. Altra relazione è coordinamento tra organi parigrado secondo disegno comune da parte di coordinatore tramite atti di concerto e indirizzo o accordi. Altra relazione è il controllo: esame di un organo su attività del controllato (tipico della gerarchia); è doveroso e accessorio rispetto ad attività principale e si conclude col giudizio positivo o negativo; può essere interno o esterno all'ente. Tipi di controllo: vigilanza (conformità norme), tutela (opportunità), efficienza, efficacia, gestione (raggiungimento risultati). Oggetto: organi, atti A, contratti, attività. Misure dopo il controllo per atti: repressive (annullamento atto, il quale è esercizio di potere vincolato che non lascia spazio alla ponderazione dell'interesse pubblico), impeditive (l'atto non avrà efficacia), sostitutive. Misure per organi: sostitutive, scioglimento, sanzionatorie. Per i controlli sugli atti si hanno preventivi o successivi alla produzione di effetti dell'atto stesso o controlli mediante riesame (efficacia solo su nuova deliberazione autorità decidente). Principali controlli: • controllo di regolarità A e contabile su spesa; per atti statali dagli uffici centrali del bilancio o ragionerie territoriali dello stato; preventivo (con registrazione contabile per cui tali spese non sono re-impiegabili) o successivo; possibile controllo di legittimità (entro 30 d dal ricevimento l'ufficio provvede all'apposizione del visto; se non vi sono osservazioni l'atto è efficace; se osservazioni o chiarimenti i termini sono interrotti fino alla relativa ricezione); se rilievo negativo l'atto non produce effetto salvo che sotto responsabilità del dirigente titolare della spesa sia richiesto entro 30 d di dare corso al procedimento). • Controllo successivo esterno è quello della CdC con registrazione e apposizione visto (non costituisce azione A; la corte svolge anche funzioni di controllo, richiesta info o documenti, ispezioni o accertamenti, definizione di indirizzi unitari): controllo preventivo di legittimità per atti indicati; preventivo su atti che il CdM o CdC richieda o deliberi il controllo; successivo su spesa del personale, atti A e di esecuzione, contratti PA, liquidazione e quiescenza di pubblici dipendenti; successivo su atti di notevole rilievo finanziario che le Sez unite stabiliscano di controllare; controllo su gestione finanziaria degli enti sovvenzionati dallo stato (enti che godono di contributi pubblici; enti che sostengono il proprio fabbisogno tramite imposte; enti aiutati finanziariamente dallo stato); controllo sulla gestione delle PA ( CdC deve individuare programmi e controllo anche in corso di esercizio; vigilanza su entrate e regolarità gestione agenti dello stato; pronuncia del giudizio di parificazione sul rendiconto generale dello stato); rispetto equilibri di bilancio degli enti e perseguimento obiettivi di leggi reg o statali, funzionamento dei controlli interni; controllo diffuso di regolarità contabile con adozione di misure correttive con relazione di bilancio di previsione su esercizio medesimo (la 1-12 ha istituito presso le camere organismo indipendente di analisi e verifica finanziaria e di bilancio); successivo sulla gestione e bilancio PA con relazione finale alle camere e alle PA interessate con osservazioni. I provvedimenti soggetti a controllo preventivo sono efficaci se entro 10 d dal ricevimento l'ufficio di controllo non lo abbia rimesso alla sez controllo, o se questa entro 10 d non ne abbia dichiarato l'incostituzionalità o non abbia aperto l'istruttoria o non si sia pronunciata entro 60 d. Sul controllo successivo si discute se in caso sia negativo potesse risultare implicitamente idoneo ad annullare l'atto o fosse necessario la presa di coscienza dell'A che di conseguenza annullerebbe l'atto. Il 150-09 modificando il 286-99 prevede 4 tipi di controllo: regolarità A e contabile (legittimità, regolarità e correttezza azione A); gestione (efficacia, efficienza ed economicità); dirigenza (prestazioni, comportamenti, attività e gestione. Base sono parametri diversi dalla legittimità; non paralizzano automaticamente l'attività; sono successivi o concomitanti rispetto al farsi del potere); strategie (adeguatezza scelte compiute in attuazione di piani e programmi). Fanno da supporto all'attività di indirizzo e dirigenziale e della incisiva valenza conformativa della successiva azione A. Il sistema di controlli opera nella logica di valutazione di strutture e personale. Rapporti che modificano le competenze: avocazione (organo esegue compiti di un altro per interesse pubblico), sostituzione (ha come presupposto l'inerzia dell'organo sostituito nell'emanazione di un atto cui è tenuto per legge e consiste nell'adozione previa diffida da parte di altro organo sostituto degli atti di competenza di altro organo; è da distinguere la gestione sostitutiva coattiva preposto allo scioglimento dell'organo e dalla nomina di altri soggetti); delegazione (un organo competente consente mediante atto unilaterale ad altro organo di esercitare la sua competenza; il delegante mantiene potere di direttiva, controllo, vigilanza, avocazione. Il delegato agisce in nome proprio ma per conto del delegante). Gli uffici sono i nuclei elementari dell'organizzazione ai quali vanno riferiti compiti e non hanno competenze in senso proprio come gli organi (strutturalmente anche loro sono uffici); gli uffici sono insiemi di materiali e persone chiamate a svolgere un compito che concorre al raggiungimento di determinato obiettivo. Il preposto è il titolare; se esso manca la titolarità passa al supplente, mentre si ha reggenza se manca il titolare. Addetti e titolari sono legati all'ente dal dovere d'ufficio, che è il dovere a prestare determinata attività (adempimento, fedeltà); i soggetti legati all'ufficio sono di norma dipendenti anche coattivo, non professionale, di fatto. Il suo contenuto varia a seconda che sia onorario (indennità senza possibilità di carriera) o pubblico impiegato. Il rapporto organico è tra titolare ed ente e si evidenzia solo per imputazione di fattispecie (anche di fatto). Tale rapporto è regolato da contratto; non è prevista prorogatio ma solo proroga di 45 d al termine dei quali se non vi è stata ricostruzione gli organi A decadono e gli atti nulli. Sulla disciplina di tali contratti sono intervenute diverse riforme con fini diversi: privatizzazione, managerialità, merito e performance. È dovere dell'impiegato rispettare gli standard, pena decurtazione retribuzione, azione per efficienza. Presupposto della disciplina è la cost ma in dettaglio: 1 cc, salvo contrattazione individuale e collettiva (privatizzazione) a meno che non sia vietato dalla legge perché particolari categorie; alla contrattazione collettiva rimangono riservati determinati settori. 2 Contrattazione collettiva a vari livelli (nazionale e integrativa) disciplina modalità di utilizzo delle risorse che premiano merito e performance (la parte pubblica è rappresentata dall'agenzia per la rappresentanza negoziale delle PA che agisce in forza di indirizzi fatti da comitati di settore o dal governo) 3 Organizzazione degli uffici e le misure sulla gestione dagli organi in pari opportunità preposti con capacità e poteri del privato datore di lavoro (ma il datore pubblico ha 2 componenti: politica e manageriale); consulto e info per organizzazioni sindacali; 4 Il legislatore delegato fissava regole su trattamento economico accessorio per performance individuale in base a 3 fasce di merito, a seguito di procedure di valutazione, formazione di graduatoria; 5 Soggetti a norme statali organi, uffici, organizzazione, accesso al lavoro, avviamento, ruoli, responsabilità, incompatibilità, dotazioni e organico in base alla programmazione del fabbisogno del personale; 6 Reclutamento personale tramite concorso pubblico (progressioni orizzontali nella stessa area avvengono tramite principi di selettività e concorsualità per qualità culturali, attività e risultati; se verticali tra aree diverse per concorso pubblico con possibilità di destinare a chi è già membro una quota di posti disponibili sempre se in possesso dei requisiti generali; valutazione in base alla performance); 7 I dipendenti sono sottoposti a valutazione sia individui che organizzazione nel complesso per cui vengono istituiti commissione per valutazione-trasparenza-integrità PA (organo collegiale di 5 membri nominati con dpr, previa deliberazione CdM e parere favorevole commissioni parlamentari competenti con magg rinforzata, le quali hanno funzione di indirizzo, coordinamento, valutazione e garanzia di trasparenza e visibilità indici di gestione), organismi indipendenti di valutazione performance (monocratica o collegiale) che in generale valutano il funzionamento del sistema, correggono, evidenziano criticità da eliminare, garantiscono la correttezza valutazione e premi, agiscono in autonomia, nominati dall'organo di indirizzo politico-A (emana direttive generali con strategie, verifica conseguimento obiettivi, definisce programmi; finalità valutazione è migliorare qualità servizi, crescita competenze, valorizzazione merito, erogazione premi, trasparenza PA e risorse). Il ciclo di gestione della performance include programmazione, allocazione, monitoraggio, misurazione e valutazione performance delineati negli atti di Piano e Relazione: piano triennale della performance (indirizzi, obiettivi, risorse, indici), relazione sulla performance (risultati, bilancio), misurazione-valutazione performance (fasi, tempi, modalità, soggetti, responsabilità, valutazione, conciliazione), programma triennale trasparenza e integrità (iniziative per trasparenza, legalità, sviluppo dell'integrità). Il personale è valutato dai dirigenti in relazione a: attuazioni piani e politiche per collettività; rispetto regolamenti; soddisfazione destinatari; grado di modernità; efficienza ed efficacia; qualità e quantità; sviluppo, obiettivi ed eventuali ritardi. La valutazione dei dirigenti si basa: performance della propria unità; obiettivi personali; qualità, competenze, capacità. 8 I dipendenti sono responsabili A, penale, contabile, disciplinare. Tutte le controversie sul rapporto di lavoro dei dipendenti sono affidate al giudice ord tranne competenza giudice A o controversie per procedure concorsuali di assunzione. Se sentenza penale contro dipendente per esercizio delle sue funzioni, viene comunicata all'A che può anche licenziare il soggetto (permangono garanzie penali tipiche). Se dipendente causa danni, è sotto standard di performance e non risponde della diligenza necessaria nonché per reiterata violazione di legge può essere sospeso, messo in aspettativa e se trascorso inutilmente tale termine licenziato, o licenziato direttamente se così previsto. Potere disciplinare al dirigente se infrazioni di minore entità e sospensione retribuzione fino a 11 d (se sup specifico ufficio). Sono punite tutte le condotte che ostacolino l'esercizio del potere disciplinare. Se infrazioni lievi e se il responsabile è dirigente, egli deve contestare entro 20 d l'addebito al dipendente e lo convochi per il contraddittorio che si conclude entro 60 d con archiviazione o irrogazione sanzione; se non è dirigente ma La dirigenza si articola in 2 fasce. Per dirigenti PA (2a fascia) necessario il concorso dalle singole A o corso- concorso della scuola superiore della PA; essi transitano nella prima se ricoprono incarichi di direzione di uffici generali per 5 y senza subire accertamenti di responsabilità o tramite anzianità; canale diverso è l'incarico diretto. Il dirigente viene preposto all'organo tramite incarico della funzione (che tiene conto della natura obiettivi, struttura, persona del dirigente, risultati precedenti, esperienze) che contiene oggetto, obiettivi e durata incarico (tra 3 e 5 y), trattamento economico. Propria dei dirigenti è la responsabilità dirigenziale: non raggiungimento degli obiettivi, inosservanza direttive a lui imputabile. Da ciò consegue l'inidoneità all'incarico e all'ufficio in generale; non si richiede la colpa. Ulteriore fattispecie è la colpevole violazione del dovere di vigilanza sul rispetto degli standard quantitativi e qualitativi dell'A con possibile decurtazione del 80% della retribuzione con contraddittorio. In generale sanzione è mancata proroga dell'incarico o la revoca dello stesso ma solo per dirigenti titolari dell'ufficio. Nella nuova PA gli organi politici svolgono indirizzo politico-A (superando la relazione di gerarchia), obiettivi, programmi, atti mentre i dirigenti adottano i provvedimenti A e curano la gestione, valutazione e controllo. Non si parla di sovraordinazione ma di competenze separate e differenti; eccezione: poteri dell'organo politico di annullamento in via di autotutela e conferimento dell'incarico di direzione degli uffici di livello dirigenziale generale e per i dirigenti ex art 19.3 quello di non rinnovare l'incarico decorsi 90 d dal voto sulla fiducia al governo. Il dirigente titolare d'ufficio (direzione, coordinamento, controllo, poteri sostitutivi per inerzia, proposta di risorse) è sovraordinato rispetto al dirigente normale in una forma meno intensa di gerarchia. Mentre rispetto al personale preposto agli uffici sussiste rapporto improprio di gerarchia. Ruolo importante va alle organizzazioni sociali che perseguono interessi non di lucro in parte pubblici (particolare autonomia a ordinamenti sportivi e religiosi): hanno finanziamento pubblico; tassazione speciale; particolare regime di controllo. La PA ha risorse umane e materiali; necessitano mezzi finanziari e beni pubblici per funzionare. Vi sono beni pubblici soggetti a particolare disciplina e beni pubblici soggetti alla disciplina generale civile, il cc.dd. Patrimonio disponibile degli enti pubblici, soggetti a contratti di acquisto e alienazione. Come l'ordinamento generale crea l'ente pubblico, allo stesso modo valuta necessario che alcuni beni appartengano a lui perché idonei a soddisfare interessi maturati a quegli enti o stabilisce che alcuni beni siano degli enti pubblici o che siano preposti alla soddisfazione di libertà cost garantite. Appartengono a enti territoriali: demanio naturale, patrimonio indisponibile, beni di interesse artistico, storico, archeologico, relitti. La titolarità può anche arrivare da: fatti acquisitivi della proprietà; atti di diritto comune o basati sul diritto internazionale; atti pubblicistici che comportano ablazione di diritti reali su beni altrui. I beni demaniali sono indicati per legge e sono necessari o accidentali. Necessari: devono appartenere allo stato, reg o enti (marittimo, idrico, militare, beni poco reperibili). Accidentali: strade, autostrade, aerodromi, acquedotti, immobili di valore storico-artistico, collezione di musei e biblioteche (possono appartenere a chiunque anche ad enti e sono anche mobili). Demanio comunale: cimiteri, mercati. Tutti i beni demaniali sono di appartenenza di enti territoriali, poiché preordinati alla soddisfazione di interessi imputati alla collettività di quel territorio. Beni demaniali possono essere naturali/artificiali; preesistenti all'A/destinati ad una funzione di PA/riservati necessariamente a enti territoriali. Tutti i beni sono assoggettati al 823 cc: inalienabili se non nei modi previsti dalla legge; incommerciabili, inespropriabili. Spetta all'A la tutela dei beni pubblici. Essa dispone di poteri di autotutela irrogando sanzioni ed esercitando poteri di polizia. La sdemanializzazione comporta la cessazione del diritto di uso del bene spettante a terzi e l'estinzione di limitazioni per la natura demaniale del bene. Patrimonio indisponibile per l'art 826 cc: foreste, miniere, cave, torbiere, cose ritrovate nel sottosuolo e di valore storico- artistico, dotazione della PdR, uffici pubblici con arredo e altri beni. Art 828.2 cc: non possono essere sottratti alla loro destinazione se non per legge. Art 514 cpc: beni mobili impignorabili quelli che il debitore ha obbligo di conservare per adempimento del pubblico servizio. Il d. lgs 85-10, federalismo demaniale, riduce il demanio statale e beni pubblici che diventeranno disponibili e alienabili (modificandone l'uso per i restanti). Ispirazione è attribuire i beni al livello territoriale più vicino alla collocazione dei beni medesimi, in prospettiva di sussidiarietà. Obiettivo è la valorizzazione dagli enti destinatari, che devono garantirne la massima valorizzazione funzionale a vantaggio della comunità. Tale federalismo non comporterà spese per lo stato nel passaggio al patrimonio di enti territoriali non statali (reg,prov, comuni, città metr) e nel patrimonio disponibile alienabili solo previa valorizzazione attraverso procedure per l'adozione delle varianti allo strumento urbanistico. I beni marittimo, idrico e aeroportuale rimarranno nel regime demaniale. 2 modalità: demanio marittimo e idrico alle reg, laghi chiusi e miniere a prov con dPCM entro 180 d. Altri decreti dovranno individuare immobili statali da assegnare ai destinatari, che dovranno farne richiesta motivata all'agenzia del demanio entro 60 d dalla pubblicazione. I beni possono essere attribuiti a più livelli di governo con apposito decreto del ministero dell'economia. Privatizzazione enti pubblici per risanamento debito ed esigenze finanziarie e per produrre entrate. 3 modalità di dismissione del patrimonio pubblico: ministro economia sottoscrive quote di fondi immobiliari tramite apporto di immobili e diritti reali su immobili appartenenti allo stato (portafoglio dei fondi viene finanziato dalla collocazione di quote sul mkt; investitori remunerati da proventi della gestione fondi); alienazione per beni statali di minor valore dal ministro economia; cartolarizzazione (ministro economia promuove la costruzione anche grazie a terzi di srl con capitale iniziale di 10'000€ con oggetto esclusivo la realizzazione di operazioni di cartolarizzazione dei proventi derivanti dalla dismissione del patrimonio immobiliare dello stato ed enti. Tali società veicolo corrispondo allo stato un prezzo iniziale con riserva di pagamento del dovuto restante a fine operazione; a tali società sono ceduti gli immobili che poi li rivendono, pagano prezzo iniziale all'ente e ottengono finanziamento per prestiti obbligazionari o emissione titoli, finanziatori versano somma iniziale e man mano viene restituito prezzo + interessi; sono patrimonio separato rispetto alle società). La legge 133-08 procede a riordino, gestione, valorizzazione patrimonio immobiliare di reg, prov, comuni, città metr, enti e tramite piano di alienazione e valorizzazione. Con federalismo demaniale e decr ministro economia è creata una SGR con capitale 2mln€ per istituire uno o + fondi d'investimento che partecipino a fondi d'investimento immobiliare chiusi promossi da enti o da società partecipate dagli enti per valorizzare o dismettere il proprio patrimonio disponibile; è un fondo dei fondi che vede nello stato il primo investitore. La legge 111-11 prevede programmi di valorizzazione, trasformazione, gestione, alienazione patrimonio pubblico disciplinando procedure; ministro economia promuove iniziative idonee alla costituzione di società, consorzi, fondi. Il ministro può trasferire immobili statali a fondi o SGR per ridurre debito pubblico. Il codice prevede anche diritti reali degli enti su beni altrui per pubblico interesse o demaniale: servitù di acquedotto o di via alzaia, diritti d'uso pubblico su vicoli, strade private, spiazzi; usi civici di beni beni pubblici o privati spettanti alla collettività. Per alcuni beni pubblici è consentito l'uso diretto e riservato al proprietario pubblico che lo impiega per lo svolgimento dei propri compiti; l'uso promiscuo anche per altre esigenza; uso generale a servizio della collettività (per sviluppo della persona umana, l'effettiva partecipazione di tutti e la crescita del paese, in alcuni casi subordinato al pagamento di somma); uso particolare per singoli soggetti; uso limitato dall'A per imprenditori che offrono servizi sul mkt; conferimento beni come capitale di dotazione nelle aziende speciali o spa. Quindi il ruolo dell'A può essere: tutela; regolamento; valorizzazione; destinazione. Altra categoria di beni: beni di interesse pubblico (strade vicinali o autostrade gestite da privati), beni culturali di proprietà privata (bene immateriale pubblico distinto dal bene patrimoniale privato di cui quelle cose sono supporto materiale e ciò spiega la presenza del regime di titolarità formale del bene e pubblicistico per pubblici interessi del bene stesso). Capitolo IV: L'Organizzazione degli Enti Pubblici Lo stato-A è ente pubblico, persona giuridica, responsabile e proprietaria di beni. È disaggregata ma unitaria nella sua personalità per responsabilità e organizzazione. Si divide in ministeri con vertici diversi. Al vertice generale vi è il governo (PCdM, CdM, ministri). Il PCdM ha compiti: indirizzo dei ministri per deliberazioni del CdM e del governo; coordinamento relativa attività; sospensione compiti al ministro per sottoporli al cons; adozione direttive per imparzialità ed efficienza. La Presidenza del Consiglio ha vari uffici e dipartimenti (tra cui segretariato generale e ministeri senza portafoglio). Il CdM: indirizzo politico e normativo; coordinamento; annullamento atti A. Ministri sono a capo dei dicasteri dove sono presenti organi consultivi; organo cost e A; si avvale di uffici di diretta collaborazione, cioè di Alta A. Ministri senza portafoglio: non sono titolari di dicasteri, uffici, gestione hanno compiuto atti contrari alla cost, gravi violazioni di legge, sicurezza nazionale fermo restando simul stabunt simul cadent). Per i rapporti finanziari enti hanno autonomia di entrata e spesa in equilibrio bilanci e concorrono ad assicurare osservanza limiti economici e finanziari UE, in coordinamento con la finanza pubblica e sistema tributario. Nella reg (potestà leg al cons; giunta è organo esecutivo e pres dirige, rappresenta e ne è responsabile, promulga leggi, emana regolamenti, dirige funz A delegate secondo istruzioni governative) deve esservi un adeguamento dei rispettivi ordinamenti per: numero massimo non superiore a 20 per popolazione fino a 1mln; 30 per 2mln; 40 per 4mln; 50 per 6mln; 70 per 8mln; 80 per superiore a 8mln; numero assessori fino a 1/5 cons. L'A si distingue in centrale e periferica e può essere coadiuvata da vari enti pubblici dipendenti come consorzi di bonifica e asl; le reg possono assumere partecipazioni in società finanziarie reg il cui oggetto rientri nelle materie reg. Gli enti locali sono livelli di governo decentrati + vicini alla popolazione, garantiti cost con alto grado di autonomia in ordine alle loro funzioni, in ossequio a sussidiarietà, coordinamento, leale collaborazione, tipicità enti, differenziazione, adeguatezza. Le funz fondamentali vanno allo stato ma è competenza enumerata, quella generale alle reg ed enti locali a meno che l'esigenza di esercizio comune non ne richieda esercizio al livello maggiore di governo. Enti hanno potestà primaria ex 42-90 sottratta al rischio di deroghe particolari. Snodo fondamentale del rafforzamento e riconfigurazione degli enti è il federalismo e il riassetto delle province. Nei comuni il sindaco è ufficiale di governo; può adottare provvedimenti anche urgenti per sicurezza urbana ma non senza limiti (violazione del 97 cost). I comuni e gli altri enti locali hanno funz A proprie ex legge statale o reg secondo competenze e funz fondamentali da legge statale ex 216-10; tale modello sostituisce criterio della spesa storica per finanziamento spesa relativa alle funz fondamentali e ai livelli essenziali (polizia locale, istruzione, edilizia scolastica, trasporti e viabilità); in ordine a queste funzioni tali enti hanno potere regolamentare. Il comune come ente di rappresentanza della propria comunità, ne cura gli interessi e lo sviluppo ma ha delega di tutte le funz A riguardanti popolazione, territorio, servizi, sviluppo. La 148-11 ha razionalizzato funzioni dei piccoli comuni per ridurre la spesa: comuni fino a 1000 ab sono obbligati a svolgere funzioni formando unioni di comuni salvo convenzione al 30-9-2012 (unione succede a tutti gli effetti nei rapporti giuridici inerenti alle funzioni a essa affidati; a essa sono trasferite risorse e rapporti); per comuni da 1000 a 5000 ab esercizio funz fondamentali è obbligatorio per l'ente titolare tramite convenzione o unione (limite unione è 10000 ab). Per comuni che esercitano tramite unione gli organi unici sono sindaco e cons con poteri normativi e indirizzo nei confronti dell'unione. Organi dell'unione: cons (competenze dei cons comunali con predisposizione programma e bilancio e poteri di indirizzo per funzioni non tramite unione), pres (competenze sindaco), giunta (da pres e assessori con competenze di giunte comunali). Se comuni non obbligati a unione organi sono sindaco, cons, giunta + revisore conti, direttore generale e dirigenti (per enti). Tali organi di governo durano 5 anni. Sindaco rappresenta comunità, A comune, convoca e presiede la giunta e sovraintende funzionamento servizi uffici ed esecuzione atti. Cons comunale è organo di indirizzo e controllo politico-A con competenza enumerata (progetti del sindaco sentita la giunta; se popolazione maggiore 15000 ab il cons è presieduto dal pres eletto tra consiglieri che convoca e dirige l'assemblea). Giunta è organo residuale, formata da assessori, collabora con il sindaco, attua indirizzi generali, fa proposte, i cui componenti sono nominati dal sindaco. Il sindaco è eletto a suffr univ diretto dai cittadini: il loro patto politico si basa sul programma dell'azione A. Nei comuni sopra 15'000 ab i consiglieri sono eletti col maggioritario, sindaco contestualmente e la sua candidatura è collegata a lista di candidati consiglieri; è eletto sindaco colui che prende + voti, in caso di parità ballottaggio tra i 2 + votati; alla lista del vincente 2/3 seggi consiliari mentre i restanti col proporzionale. Se comune è superiore a 15'000 ab proporzionale con voto di maggioranza. La 3-01 prevede i dirigenti, responsabili della correttezza A e gestionale, compiti di attuazione programma e obiettivi, adozione provvedimenti, direzione uffici e funzioni secondo statuti con autonomi poteri di spesa, risorse, strumentali e controllo. Se comune è sup a 100'000 ab sindaco può nominare direttore generale, revocabile dal sindaco, carica contestuale al sindaco; è fiduciario del sindaco, attua programmi e obiettivi secondo direttive del sindaco e sovraintende gestione ente. Vi è il segretario, dipendente statale; il nuovo sindaco può riconfermarlo o esonerarlo entro 60 d l'insediamento; se scade il termine di 120 d il vecchio è riconfermato. Compiti: collaborazione; assistenza per conformità azione politico-A, alla legge, statuti, regolamenti; partecipa al cons facendone verbalizzazione; roga i contratti, scritture private e atti; rende pareri su regolarità tecnico-formale su pdl. Anche se ruoli non sono totalmente coincidenti gran parte delle mansioni del segretario possono essere svolte dal direttore generale se sussistono i requisiti: sono parigrado anche se segretario ha figura depotenziata in quanto non svolge + attività di gestione diretta ma il loro eventuale rapporto dovrà essere deciso dal sindaco. La prov è ente intermedio, rappresenta la propria comunità ne cura interessi e sviluppo secondo principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, titolari di competenze A proprie e delegate (ambientale, pianificazione territoriale, tutti i settori economico-produttivi). La situazione è in via di cambiamento con l'attuazione della nuova riforma sul riordino delle prov: avranno solo funzioni di indirizzo e coordinamento nelle materie comunali secondo attribuzione o delega statale o reg con relativi finanziamenti e risorse; rimane il segretario e l'operatività organi prov; non vi sarà + giunta ma solo pres e cons in carica 5 y; cambia il sistema elettorale e il pres non è eletto a suffr univ diretto. I controlli sugli atti sono stati eliminati con l'abrogazione del 130 cost; il controllo sugli enti (ora devitalizzato) avveniva dal difensore civico e dal coreco e si divideva in necessario, facoltativo, eventuale; potere sostitutivo a commissario ad acta reg per omissione o ritardo di comuni e prov entro 60 d dall'incarico. La nuova disciplina annovera tra i controlli l'annullamento straordinario governativo della 400-88 e controlli interni del 147 TU. Controllo su organi spetta allo stato che indica principi e criteri direttivi con potere del PdR di scioglimento per cons comunali e prov su proposta ministro interni (atti contrari cost, violazioni legge, ordine pubblico; impossibilità normale funzionamento organi e servizi per dimissioni, impedimento, rimozione, decadenza, decesso del sindaco o pres, per cessazione carica o dimissioni della metà + 1 consiglieri; mancata approvazione bilancio nei termini; approvazione mozione sfiducia presentata dal 40% consiglieri e QD assoluto, dissesto con nomina di commissione straordinaria e possibilità per il prefetto di sospensione delle cariche per motivi di grave urgenza; collusione con criminalità organizzata con nomina di commissione straordinaria. Se scioglimento dipende comportamento del cons si nomina commissario se no prorogatio anche se possibilità per il prefetto di sospendere attività per gravi e necessari motivi. Amministratori rimangono responsabili per dolo o colpa di danni causati dalla loro gestione e sanzione di interdizione pubblici uffici per data stabilita). Secondo la cost gli enti hanno tributi propri, possono essere partecipi al gettito di tributi erariali del territorio con istituzione di fondo perequativo, risorse aggiuntive e speciali. Comuni hanno molte forme di partecipazione a tasse statali; viene introdotta l'Imu (natura reale, diretta, patrimoniale che sostituisce Ici, Irpef e addizionali locali anche su prima casa e possibilità per comuni di modificare l'aliquota; metà gettito allo stato) e Ims (tassa su beni indisponibili o beni demaniali), imposta di soggiorno e di scopo per realizzazione opere pubbliche; tributo comunale rifiuti e servizi. Il d. lgs 216-10 istituisce funzioni fondamentali con costi e fabbisogni standard con cedolare secca sugli affitti con metà gettito ai comuni (come per evasione fiscale). Alla prov tributi propri, per circolazione e soppressione trasferimenti statali e reg. I servizi tesoreria a istituti di credito con procedura di evidenza pubblica. Il d. lgs 118-11 pone principi contabili degli enti (finanziaria e economico-patrimoniale) e d- lgs 77-95 pone nuova struttura bilancio e rendiconto, piano esecutivo di gestione per comune sup 15'000 ab, nuovo sistema contabile ma con possibilità di scelta, osservatorio finanza e contabilità enti locali, procedure dissesto con organo straordinario liquidatore che provvede alle procedure concorsuali anche se fallimento non comporta la soppressione ente. L'art 234 TU istituisce collegio revisori dei conti: scelti a estrazione da elenco di richiedenti con obbligatori requisiti professionali; 3 membri eletti cons comunali prov tra soggetti con requisiti richiesti; carica 3 y monorieleggibili non revocabili se non per inadempienza; collabora cons, vigilanza e regolarità finanziaria, proposta di miglioramenti sulla gestione. Il 49 TU dispone l'obbligo di parere tecnico solo per atti con doverosa valutazione tecnica per principio separazione indirizzo politico-A. Vine esteso il patto di stabilità a tutti gli enti. L'art 8 TU disciplina istituti partecipazione con i comuni che valorizzano libere forme associative e promuovono organismi partecipazione A locale; partecipano al procedimento tutti gli interessati, forme di consultazione per popolazione che possono presentare istanze, petizioni, proposte per maggiore tutela interessi collettivi: azione popolare (si può far valere in giudizio azioni che spettano al comune ma in caso di soccombenza paga l'elettore se non comune non ha aderito) correttivo (illegittimità dell'A) o suppletivo (tutela A per sua inerzia); accesso atti e info A. Il territorio è elemento costitutivo del comune (reg può istituire altri comuni non inf a 10'000 ab e programma gestione sovracomunale; reg può operare fusioni anche solo con promozioni o incentivi). Statuto comunale può prevedere altri municipi nel territorio; legge contempla unioni di comuni per esercitare + funzioni loro attribuite senza limiti dimensionali o di appartenenza prov (comunità montana obbligatoria per piccoli comuni montani). A seconda della grandezza e operatività di tali istituti vi deve essere adeguata contribuzione di spesa; tali istituti sono: accordi di programma, convenzioni, uffici comuni, delega, consorzi, esercizio associato di funzioni e servizi, unioni di comuni, frazioni e quartieri. Le nuove norme aboliscono difensore civico, circoscrizioni e consorzi. Le città metr sono enti autonomi con statuto, poteri, funz per cost, potestà normative, partecipazione enti, limite cost, per sistema elettorale criterio di rappresentatività e democraticità. Attualmente presente solo figura dell'area metr delimitata dalla reg. L'A si articola in 2 livelli: città metr e comuni (nelle aree metr capoluogo e comuni possono costituirsi in città metr sotto proposta di statuto, approvazione referendaria in ciascun comune QD assoluto e approvazione camere. La città metr è parificata alla prov; hanno uguali funzioni ma città ne ha ulteriori nel rispetto della sussidiarietà. Capitolo V: Situazioni Giuridiche Soggettive e loro Vicende Obiettivo dell'ordinamento è il solvimento di conflitti di interesse intersoggettivi. Interessi: aspirazioni dei soggetti verso beni idonei a soddisfare bisogni, la cui limitatezza fa sorgere tali conflitti. La soluzione comporta l'analisi dei comportamenti. Situazione giuridica soggettiva: situazione in cui si è collocato un soggetto dell'ordinamento con riferimento al bene che costituisce oggetto dell'interesse. Qualità giuridiche: modi di essere giuridicamente definiti di persona, cosa, rapporto, di cui l'ordinamento faccia altrettanti presupposti per l'applicabilità di disposizioni generali o particolari della persona, cosa o rapporto. Status: soggetto che si trovi in particolare posizione complessiva nell'ordinamento; qualità personali che derivano da appartenenza o rappresentano il presupposto per applicazione norme (presuppone l'idoneità del soggetto ad esserne titolare, cioè capacità giuridica; è minore nelle PA in quanto sottesa al rispetto della legge: nessuna situazione strettamente personale, contratti aleatori o contratti di diritto comune, costituzione di società produttive non necessarie per fini istituzionali). Capacità d'agire: idoneità a gestire le vicende delle situazioni giuridiche di cui il soggetto è titolare che si acquista al 18 anno d'età. La tutela del cittadino è modellata sulle situazioni giuridiche e sulla gestione che il titolare decide di attuare. Potere: potenzialità astratta di tenere un certo comportamento espressione della capacità del soggetto (A, normativo, produttivo di provvedimenti). La costituzione, estinzione o modificazione di situazioni giuridiche sono le vicende giuridiche. La PA ha il potere di incidere su interessi altrui privati per interessi generali mentre se legge acconsente al soddisfacimento di interesse privato indipendentemente dal pubblico si ha diritto soggettivo, tutelato in via assoluta, incondizionato, protetto, indisponibile. Potere e diritto sono inconciliabili: se esiste uno non esiste l'altro. L'interesse prevalente è pubblico solo se predeterminato esclusivamente dalla legge secondo principio di legalità. Norme che riconoscono interessi pubblici vincenti su privati sono norme di relazione, caratterizzate dal fatto di dover risolvere conflitti intersoggettivi di interessi. Dovere: vincolo giuridico a tenere determinato comportamento di fare o non fare. Obbligo: vincolo comportamento del soggetto in vista di specifico interesse di chi è il titolare dalla situazione di vantaggio. La legge attribuisce prevalenza agli interessi che possono entrare in conflitto tra loro attribuendo poteri o diritti. Nei confronti dell'esercizio del potere, il privato si trova in soggezione. Il privato può avere nei confronti dell'A interesse pretensivo o oppositivo all'azione della PA. Interesse legittimo: situazione soggettiva di vantaggio (menzione nella cost) conseguenza della legittimità dell'operato dell'A poiché pone in primo piano il conseguimento del bene che ha di mira colui che si rapporta con il potere. Connessi all'interesse legittimo è potere di reazione, volti ad ottenere annullamento atto A, poteri di partecipazione al procedimento A, accedere ai documenti PA per interessi procedimentali. Interesse legittimo è differenziato rispetto ad altri interessi e qualificato da norma; il problema da ciò derivante si rileva in merito a interessi diffusi e collettivi che riflette la modificazione del tipo di relazione che si instaura tra A e consociati sempre meno individuale. Interessi diffusi: pluralità soggetti per beni non fruibili separatamente. Beni collettivi: in capo a gruppo spesso ben identificato. Generalmente hanno diritto a partecipare al procedimento A. I diritti dei privati rimangono inalterati fino a quando l'A non debba disporne, per cui si ha degradazione o affievolimento del diritto (diritti non degradabili: salute e ambiente salubre). Vi può essere diritto in attesa di espansione per indicare che dipenda dal comportamento dell'A. La facoltà è possibilità di tenere determinato comportamento materiale. L'aspettativa è situazione soggetto nelle more del completamento della fattispecie costitutiva per situazione di vantaggio. Nella UE le situazioni giuridiche protette sono poteri: libertà che preesistono alla loro costituzione (libera circolazione persone e mezzi, servizi pubblici, libertà stabilimento, prestazione, concorrenza, circolazione beni). Le vicende possono essere prodotte da fatti o meri atti. Ma la dinamica giuridica prevalente è norma-fatto-effetto: norma disciplina il fatto a cui si collega l'effetto. Se soggetto produce vicende giuridiche riconoscendone conseguenze: schema norma-potere-effetto (autonomia dell'A come concessioni, ordini o autorizzazioni. Taluni poteri A possono essere preclusivi o confluire nel procedimento. Tale schema comporta il riconoscimento al destinatario dell'esercizio del potere A di interesse legittimo che significa subordinare la soddisfazione pubblica a quella privata). I poteri dell'A sono trasfusi nei provvedimenti: 1 Le sanzioni A sono misure afflittive irrogata nell'esercizio di potestà A per atto abusivo di norma A al responsabile cui l'illecito sia imputato, fondato sul principio di legalità, irretroattività, divieto di analogia, tipicità, nominatività poteri e provvedimenti, tassatività misure). Accertamento parte dall'analisi della violazione con diritto di difesa e si conclude con l'irrogazione sanzione (efficacia sanzioni è subordinata alla loro comunicazione); potestà sanzionatoria è concorrente per il 117 cost. Sanzione può essere ripristinatoria dell'interesse pubblico leso o afflittive per l'autore; pecuniarie/interdittive/disciplinari (per soggetti in particolari rapporti con l'A, comunità, PA, organizzazioni. Possono incidere su patrimonio o attività e conseguono a violazione di prescrizioni relative a status)/accessorie (sospensione facoltà o diritti per provvedimenti PA). L'illecito A è riserva di legge ed è presupposto per adozione di sanzione per dolo/colpa anche persone giuridiche. 5 Di ordinanza per necessità e urgenza; contenuto non predeterminato dalla legge o previsione di situazioni tipiche di intervento A. Non sussiste la tipicità poteri A anche se previa individuazione elementi essenziali poteri a garanzia destinatari (ordinanze urgenti del sindaco, ordinanze autorità pubblica sicurezza sanitaria o di igiene pubblica anche in capo a reg ed enti). Tra le ordinanze vi sono provvedimenti d'urgenza tipici e nominati suscettibili di essere emanati sul presupposto dell'urgenza ma che sono di contenuto predeterminato dal legislatore. Poi poteri di pianificazione e programmazione per coordinamento in dato settore in un dato territorio (natura normativa o generale); se + piani per unico territorio soluzione: principio gerarchico di piani o interessi; competenza (reg può valorizzare tali piani come piani di settore previa intesa con A interessate; in mancanza si assegna il valore dalla legge nazionale). L'A può sottoporre a vincolo A beni immobili di particolare valore mediante piano (con magari interventi pubblicistici di mantenimento, conservazione, valorizzazione con obbligo per proprietari di fare/non fare, relativo/assoluto. Tale vincolo consegue accertamento sussistenza di particolari condizioni del bene). Altro potere è quello di controllo A su privati a seguito di relazione, autorizzazione o segnalazione. 6 Strumentali e dichiarativi. Sono strumentali i pareri, proposte, controlli e accertamenti con effetto dichiarativo di creazione di semplici svolgimenti interni di situazioni preesistenti (rafforzamento, specificazione, affievolimento, impedimento); possono avere anche funzione di dare certezza giuridica a dati (atti di certazione erga omnes, tipici, nominati). La certezza può viaggiare tramite certificati (documento tipico che riporta la veridicità di stati, qualità o fatti, da A ricognitiva) rilasciati da pubblici ufficiali autorizzati a darvi pubblica fede (atti pubblici). Registrazione: funz di acquisire conoscenze. Attestati: tipici (benemerenza) o atipici (presunzione) o atti di notorietà per dichiarazioni simultanee avvenute di fronte al pubblico ufficiale che ne attesta la veridicità (si esegue su richiesta di parte). Dichiarazione sostitutiva: atto sostitutivo di certificazione con medesimo effetto A; non sono atti pubblici; attestano singolo rapporto e non sono trascrizioni di contenuti (mancata accettazione è violazione doveri d'ufficio); vi è dichiarazione sostitutiva di certificazione (in sostituzione certificati) o dell'atto di notorietà (prova di fatti, stati o qualità propri o altrui di cui si ha conoscenza, tipiche o atipiche) sottoscritti dall'interessato (nullo se manca firma o copia documento), con carattere definitivo ed equiparati ad atti certificativi (essendo non più essenziale autenticazione sottoscrizione). Possibile controllo solo se sorgono dubbi sulla loro veridicità, effettuate tramite consultazione archivi o richiesta conferma scritta. Il funzionario se riscontra irregolarità manda diffida ad adempiere entro 30 d, al termine del quale se non vi è stata risposta vi sono sanzioni penali e A (decadenza dal beneficio). 7 Relativi ad atti A generali. L'A può generare effetti su tutti i suoi rapporti tramite atti generali su soggetti titolari di quei rapporti anche privi di forza precettiva (norma-potere-effetto), astratti, esercizio di potere A, derogabili dall'A salvo motivazione (rispetto a quello normativo, quest'ultimo è normativo e inderogabile). Tra le vicende rilevanti per A vi è il decorso del tempo: produce nascita o modifica di diritti (decadenza, prescrizione). Potere non è trasmissibile, rinunciabile o soggetto a prescrizione, salvabile ad es tramite decisioni tardive. Il diritto soggettivo è soggetto a prescrizione e rinunciabile. Vicende estintive si producono con la rinuncia con effetto abdicativo o estintivo. Interesse legittimo è rinunciabile e trasmissibile. L'A deve agire per perseguimento interesse che costituisce la ragione dell'attribuzione del potere con individuazione delle modalità tramite norme giuridiche. Norme di azione hanno ad oggetto azione A e non assetti intersoggettivi; provenienti dalla legge o dalla stessa A, quindi vincolata (provvedimento A non è annullabile se il suo contenuto non sarebbe potuto essere diverso). Discrezionalità A: spazio di scelta al di fuori del raggio di azione della normativa di azione che attiene alla funzione A. Discrezionalità tecnica: possibilità di scelta nella valutazione scientifica di fatti semplici (esistenti o no) o complessi (analisi più profonda). La loro disciplina rileva “a contrario”, cioè solo in occasione della loro violazione e si riassumono nel principio di logicità-congruità (scelta logica e congrua tenendo conto dell'interesse perseguito anche secondario e sacrificio imposto). L'essenza della discrezionalità risiede nella ponderazione degli interessi. Le scelte discrezionali devono tener conto della variabile ambientale in attuazione del principio di sviluppo sostenibile. L'A decide le proprie mosse e strategie entrando nel merito delle questioni. Le norme di relazione proteggono i diritti e sono sindacate dal giudice ordinario. L'atto A emanato in assenza di potere è nullo e sindacabile dal giudice ordinario anche per carenza di potere con atto improduttivo di effetti. L'azione A è legittimamente svolta solo nel rispetto di norme su soggetti e situazioni; interesse legittimo è pretesa alla legittimità dell'azione A e osservanza norme di azione. Se non rispetto norme di relazione atto non è nullo ma precario, cioè esercitato con potere in modo non corretto; giurisdizione del giudice A si individua per canone cattivo esercizio potere A. Il giudice accertante dovrà eliminare atto ed effetti con decisione di annullamento per atto illegittimo. Fonti UE: regolamenti (generali, obbligatori, self-executive) e direttive (vincolanti per stato ma che è libero di scegliere modalità). Fonti nazionali e UE costituiscono sistema integrato. La legge UE può disapplicare quella nazionale incompatibile tramite giudice ord e A secondo sindacato corte, malgrado vi siano direttive immediatamente applicabili nell'A. Se norma interna è attributiva di potere il regime dell'atto A è di nullità, mera annullabilità se norma di azione. Fonte A sono regolamenti di organi A con potere normativo generale e astratto, stanti a principi di preferenza della legge e legalità. In ordine a schema norma-potere-effetto atti A normativi sono unici a essere generali ed espressione potere diverso da quello A. Tipi: atti A governativi avvalorato dal nuovo 117.7 cost (esecutivi con norme di dettaglio; attuativi/integrativi di specificazione o sviluppo principi; indipendenti per mancanza di leggi o equiparati; di organizzazione e funzionamento A; delegificazione o autorizzati solo su specifica previsione di legge; ministeriali e interministeriali. Anche enti locali ed enti pubblici hanno potestà statutaria e regolamentare, secondo disciplina riforma del titolo V che la ripara da ingerenze statali e reg e regolamentari governative, e si riferiscono ad ambiti loro attribuiti dalla cost secondo competenze. Riconoscimento meritano i TU compilativi da autorità senza potere normativo e leggi annuali di semplificazione e codificazione. Capitolo VI: Il Procedimento Amministrativo scade il termine di 30 d nell'inerzia del diffidato che nemmeno risponde alla diffida, sarà punito con la reclusione fino ad 1 y e multa fino a 1'032€ (art 328 cp). Ulteriori regole: termine 30 d modificabile con DPCM; limite max 90 d; casi particolari termine max 180 d con delibera presidenziale (eccetto casi di acquisto cittadinanza); per autorità di garanzia e vigilanza permangono rispettivi regolamenti; per settori come ambiente, beni culturali e paesaggistici permangono limiti norme speciali. L'A può interrompere termini con motivazione sul non accoglimento domanda (riprendono dalla data di presentazione osservazioni; 10 d ricevimento comunicazione attribuito agli istanti per presentare osservazioni). L'A può anche sospendere il termine per una sola volta e per un max di 30 d per acquisire documenti, certificati, qualità, stati. Nel nostro ordinamento vale il principio di tempus regit actum (ogni atto deve essere disciplinato dalla legge in vigore al momento dell'emanazione). In caso di jus superveniens, le variazioni normative sfavorevoli al ricorrente già vincente non sono a lui opponibili. Il responsabile del procedimento ha compiti per avvio della fase A e per svolgimento procedimento. Tutte le PA sono obbligate a determinare unità organizzativa responsabile e responsabile in concreto unità per unità dell'istruttoria e quello per l'adozione finale del provvedimento (nell'inerzia dell'A, chi compie l'istruttoria è anche responsabile dell'adozione); egli sarà: guida del procedimento, coordinatore istruttoria, organo di impulso, punto di riferimento per privati e A, controllo preliminare e su fatti; poi dispone atti necessari, acquisisce documenti, adotta misure necessarie, richiede dichiarazioni o rettifiche di esse, indice conf servizi, trasmette atti organo eventualmente competente; dialoga con gli interessati tramite comunicazioni sulle fasi del procedimento. In ogni caso il responsabile del singolo procedimento non può essere responsabile dell'adozione finale dell'atto (anche endoprocedimentale) a meno di espressa previsione dell'A, per cui a tali figure si applicano discipline di responsabilità differenti. L'organo competente per l'adozione del provvedimento finale non può discostarsi dalle risultanze dell'istruttoria se non indicandone la motivazione, per cui il dirigente dovrebbe emanare una sorta di proposta di decisione anche se rimane l'assunto che è il dirigente ad essere responsabile e a decidere. L'avvio del procedimento deve essere comunicato ai destinatari dell'atto finale, agli interessati, a coloro che devono intervenirvi; quindi destinatari della comunicazione sono tutti quelli su cui il provvedimento può produrre effetti giuridici e coloro che riceverebbero pregiudizio in caso di emanazione del provvedimento (di + difficile individuazione). La comunicazione, compito del responsabile del procedimento, è fatta mediante comunicazione personale o in altro modo stabilito (termine non è stabilito; cmq comunicazione deve essere effettuata senza ritardo o in termine ragionevole tenuto conto delle circostanze). Elementi della comunicazione: A competente; oggetto; responsabile; data di chiusura; rimedi per inerzia; se istanza di parte data di presentazione domanda. L'A può prendere provvedimenti cautelari anche prima della comunicazione, come garanzia della futura determinazione nel provvedimento finale (quindi non conoscibili dal privato per esigenze di urgenza e non ostacolo per azione A; risultano differenti dai provvedimenti definitivi in via d'urgenza in quanto tali misure sono provvisorie). L'A può emettere procedimenti riservati in ordine ai quali non dovrebbe essere ammessa la partecipazione ne comunicazione avvio. Non tutte le attività prevedono l'obbligo di comunicazione: relativamente al tipo di attività; attività che necessitano celerità; attività vincolate o attività per cui si ritiene deleteria la partecipazione. Se vi è obbligo ma l'A non provvede, l'atto non decade se la partecipazione sarebbe stata inutile. L'istruttoria accerta fatti (confermati da dichiarazioni di scienza), presupposti, interessi. È curata dal responsabile. Vige il principio inquisitorio, per cui l'A non è vincolata da fatti e richieste. Tendenzialmente l'A dovrebbe ricercare solo quei fatti indicati dalle norme, le quali individuano: situazioni di fatto; interessi pubblici. L'ordinamento può delineare gli interessi che devono essere acquisiti e in relazione a ciò poteri vincolati o discrezionali. Gli interessi rilevanti sono acquisiti al procedimento tramite iniziativa A procedente o dei soggetti titolari degli interessi stessi. 3 vie di rappresentazione: determinazione dell'A pubblica a cui è imputato l'interesse; partecipazione al procedimento; conferenza dei servizi (avviene a priori; possono partecipare anche i privati o gli interessati anche soggetti pubblici). La partecipazione procedimentale si riscontra nell'art 6 CEDU (causa esaminata equamente; pubblica ed entro termine ragionevole da tribunale indipendente, imparziale e costituito per legge); legittimati: coloro sui quali l'atto produce effetti o pregiudizio sempre che individuati o individuabili (dovere dell'A di comunicazione); portatori di interessi pubblici, privati, diffusi (indipendente dall'avviso). Gli enti locali possono ampliare cerchia soggetti titolari del potere di partecipazione e istituti di partecipazione e prevedere istruttorie pubbliche per tutti gli interessati. Le parti del procedimento sono necessarie o eventuali e possono concorrere per la migliore decisione finale in quanto dipendente dal loro apporto. La partecipazione non si applica a atti normativi, A generali (tranne che per difendere propri interessi o arricchire elementi del soggetto pubblico), pianificazione e programmazione (per sottrarre atti di portata generale alla partecipazione di molteplici soggetti). Partecipazione si estrinseca nella visione atti e presentazione memorie e documenti valutati dall'A; la funzione principale è quella collaborativa oltre che di difesa dei propri interessi; particolare procedura dell'art 10bis nel caso in cui l'A abbia rigettato l'accoglimento dell'istanza che tenta di instaurare contraddittorio: seconda comunicazione con cui si dà la possibilità all'istante di convincere con il relativo contraddittorio di convincere l'A a cambiare orientamento (termine di 10 d dalla comunicazione per presentare documenti e osservazioni). I termini generali si interrompono con la comunicazione e riprendono con la presentazione osservazioni; problemi: non tutela la posizione del contro-interessato; dubbi sulla possibilità di silenzio-assenso; termine non ragionevole se istante non presenta nulla; dubbi su modalità di comunicazione dall'A dei motivi di diniego. L'A dovrà cmq ampliare l'oggetto della propria indagine poiché non è sufficiente la visione dell'istante. Il cittadino ha interessi procedimentali: strumentali a posizioni soggettive e attinenti a fatti dell'A. Problemi: modalità di tutela; legittimazione processuale; assenza strumenti di tutela di tali interessi. Soluzione: tutela + immediata o meccanismi che assicurino possibilità d'intervento. Partecipazione è anche diritto di prendere visione atti procedimento per trasparenza e imparzialità. Può essere endoprocedimentale o esoprocedimentale; non si sospendono i termini per agire; legittimati: quelli che hanno titolo a partecipare al procedimento, interessi privati, pubblici, diffusi, concreti, attuali, corrispondenti a situazioni tutelate e collegate al documento al quale è chiesto l'accesso. Soggetti passivi: PA, aziende autonome e spec, enti pubblici, pubblici servizi, privati limitatamente attività pubblica, autorità garanzia e vigilanza. Oggetto: documenti A detenuti da PA su pubblici interessi. Richiesta d'accesso deve essere motivata, con estremi, identità richiedente; deve essere necessario alla difesa interessi. Diritto esercitabile finché A deve detenere tali documenti. Accesso informale: no contro- interessati o formalità, richiesta anche verbale all'ufficio. Accesso formale: contro-interessati, dubbi su legittimazione richiedente, sua identità e poteri, accessibilità documento, interessi su documenti richiesti. Se documentazione è incompleta o irregolare comunicazione entro 10 d. Dopo la domanda l'A può: invito a presentare richiesta formale (carenza legittimazione o motivazione); differire l'accesso; limitare l'accesso; accogliere l'istanza. Essa deve stabilire congruo periodo di tempo per esercitare il diritto (se silenzio PA entro 30 d allora diniego). Oggetto: tutti i documenti tranne segreti anche di stato, con divieto di divulgazione o così previsto dalla legge. I contro-interessati vedono nell'esercizio dell'accesso un possibile abuso del loro diritto alla riservatezza. L'interessato può richiedere tutti i dati in possesso dell'A su di lui, l'aggiornamento, rettificazione, integrazione, cancellazione, anonimato, mera conservazione di tali dati; ha diritto di opporsi se vengono utilizzati senza suo consenso per pubblicità, ricerche, comunicazioni (eccetto che per finalità pubbliche); non può avere ad oggetto atti di terzi tranne che siano incomprensibili; se dati su terzi, l'A deve comunicare i contro- interessati che possono presentare opposizione motivata entro 10 d; è garantito l'accesso ai documenti che siano necessari per la difesa dei propri interessi giuridici (per dati sensibili e giudiziari l'accesso è consentito solo se indispensabile); se dati supersensibili accesso solo se difesa dei propri diritti fondamentali. Quindi l'accesso: eso per dati personali richiedente o terzi, dati sensibili e supersensibili; endo. Giudice A ha competenza su tale diritto; se diniego il richiedente può chiedere riesame entro 30 d al difensore civico o Commissione e all'A resistente; se diniego è confermato ma l'autorità non emana una conferma motivata entro 30 d l'accesso è consentito. Affinché i fatti diventino rilevanti devono essere accertati dall'A, che emana atti dichiarativi (dichiarazioni di scienza come accertamenti e atti di certazione, valutazioni tecniche su fatti complessi). Tali atti accertano i fatti che costituiscono presupposto per emanare provvedimento; sono esercizio di poteri strumentali e producono effetti endo. Le valutazioni sono discrezionali giudizi di stima (se A scelta non provvede entro 90 d il responsabile deve chiedere ad altri organi idonei); i pareri può entro 30 d dalla presentazione istanza indire conf servizi; dopo il silenzio l'A può assumere determinazioni in via di autotutela come potere d Capitolo VIII: Obbligazioni della Pubblica Amministrazione e Diritto Comune Contratto, fatto illecito, legge e altri fatti o atti del 1173 cc sono obbligazioni anche per la PA, al pari di soggetti privati; in relazione a ciò si parla di obbligazioni pubbliche. Essi gravano su enti pubblici. I vari tipi vanno raggruppati secondo contenuto; il momento dell'obbligazione è solo parte di attività + ampia consistente nella gestione di un servizio. Le PA possono stipulare contratti privatistici; essi sono differenti dagli accordi; negli accordi è irrilevante l'interesse pubblico in ordine al regime di validità del negozio e insensibile in ordine alle variazioni di interesse pubblico; l'evidenza pubblica indica il fatto che questa fase deve svolgersi in modo da esternare l'iter dell'A anche per consentirne il sindacato alla luce dell'interesse pubblico. Per la PA vi è disciplina dei contratti onnicomprensiva (lavori, forniture, servizi): d. lgs 163-06. Novità: indicazione sistemi valutazione e acquisizione; avvalimento; specifica disciplina interventi anticrisi (2-09); è secondo la riforma titolo V materia trasversale in tema di concorrenza riservato allo stato. Oggi l'evidenza pubblica protegge sia l'interesse pubblico che quello delle imprese. Ove non sia applicabile la disciplina UE si applica la 241-90 e il cc.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved