Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

dispensa storia moderna Pagano, Dispense di Storia Moderna

dispensa completa Pagano anno 2022/2023

Tipologia: Dispense

2022/2023
In offerta
30 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 08/01/2023

m.a.g.a
m.a.g.a 🇮🇹

4.5

(17)

32 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica dispensa storia moderna Pagano e più Dispense in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! STORIA MODERNA Moderno proviene dal latino, tardo e a sua volta l’avverbio modo, ora. Significa qualcosa che è molto recente, che ha qualcosa di più antico al suo interno. La conoscenza storica è una riflessione sul passato umano, sugli avvenimenti che vanno inseriti in un periodo. Periodizzare significa dare un senso nelle cose secondo certe prospettive, significa ritagliare un’epoca e mostrare cosa è cambio rispetto a ciò che è permanente. Per questo, studiando l’età moderna, dobbiamo chiederci che cosa c’è di nuovo. Nell’immagine si può osservare una fregata armata di “vele e cannoni” di Carlo Maria Cipolla (storico dell’economia). In questo libro si osserva la trasformazione nell’età moderno – il vascello o veliero armato di cannoni è un oggetto prodotto dagli uomini che è nuovo, cioè moderno. Questo consiste anche in una discontinuità. Nel 1453 ci fu un evento che segnò una grande discontinuità, cioè la caduta di Costantinopoli. L’ultimo baluardo dell’impero romano d’occidente e quello che restava dell’impero bizantino cadde sotto l’impero dei turchi. Questa caduta ebbe un’eco molto importante in tutto l’occidente, anche in Italia. La caduta di Costantinopoli fece spalancare gli occhi dagli occidentali cioè che un nuovo gigante geopolitico stava nascendo. Storia = flusso degli avvenimenti umani nel passato, come dialettica permanenza/discontinuità la storia si nutre di tempo, ma anche di spazio; tutti i fatti sono localizzabili Riflettere sul moderno significa riflettere sul cambiamento e sulla discontinuità, dare un senso alle cose, interpretare. Date importanti: 1. (1453) Le civiltà e la dimensione geo-politica: Imperi e Stati nazionali in competizione Ci fu una dilatazione incredibile degli spazi nella mente degli europei, iniziò il viaggio, il contatto con il nuovo mondo 2. (1492) La dilatazione spaziale ed economica 3. (1517) La religione: frattura confessionale Le tesi di Lutero furono una boba, cerarono una frattura nella quale siamo ancor. Una discontinuità è un cambiamento irreversibile. 4. Il mutamento delle idee sull’uomo, la natura, la scienza, la politica, (umanesimo, metodo scientifico, illuminismo, rivoluzioni, costituzioni scritte…) 5. La rivoluzione militare, la svolta tecnologica: armi da fuoco, bastioni, velieri… Il problema cardine delle civiltà è la demografia delle popolazioni: tasso di natalità, anziani, giovani, … DEMOGRAFIA: FATTORI E DINAMICHE – LE EPIDEMIE Fino dall’antichità ci si veste secondo il proprio ceto, anche i bambini si vestivano eleganti. In quel mondo del 500-600 vedremmo moltissimo giovani, pochissimi anziani (40/50 anni). Era un mondo di giovani e bambini La demografia dl XXI secolo: negli ultimi 30-40 anni possiamo vedere un trend di invecchiamento. 1. È l’autentico problema prioritario per l’Europa, ben al di sotto da oltre 30 anni del tasso 2.1 figli per donna necessario per stabilizzare la popolazione. Siamo molto al di sotto del tasso di popolazione, per mantenere la popolazione stabile ci vuole un tasso di fecondità di 1,2 figli per donna. Con questo ritmo ci sono delle proiezioni negative di invecchiamento. 2. Italia tasso fecondità: 1-2, 1-3 Senza una crescita demografica si presenta un problema economico, senza una percentuale di popolazione attivo in modo da moltiplicare le risorse, succede che la società che invecchia ha una quota maggiore di anziani che sono un posto fisso. 1 La politica dei neri consumi porta alla politica del risparmio e ad un impoverimento generale tante politiche sono state adottate secondo miti, che la storia ha smentito tutte le volte. Alla fine del 700 si iniziava a vedere una parte di popolazione in condizioni drammatiche di miseria. Mentre la popolazione aumenta in maniera geometrica, le risorse aumentano in maniera aritmetica. Per vitare questa sovrappopolazione dobbiamo ridurre la popolazione. Questa ossessione torna ciclicamente fino ai nostri giorni. Negli ultimi 115 anni la popolazione è aumentata di quasi 5 volte ma la ricchezza globale è aumentata di 140 volte. Mito della sovrappopolazione come causa di sottosviluppo Teoria di R. Malthus (Saggio sul principio della popolazione 1798), smentita dalla storia più volte. Nel 1798, Thomas Malthus pubblicò l’opera intitolata "Saggio sul principio della popolazione". In esso descrive come la popolazione umana aumenterà esponenzialmente, portando di conseguenza alla carestia e al collasso della società. Nella popolazione londinese del 700: mentre la popolazione cresceva a 1. negli ultimi 115 anni la popolazione è aumentata di quasi 5 volte, ma la ricchezza globale è aumentata da 20 a 40 volte: così anche i paesi più poveri hanno generalmente migliorato le loro condizioni 2. dei 21 paesi più poveri del mondo, solo 7 hanno densità superiore a 100 ab/km2, mentre 12 sui 21 dei paesi più ricchi la superano. LE POPOLAZIONI NEL PASSATO fattori e dinamiche La sorgente della conoscenza storica sono le fonti primarie, quelle dirette cioè tutta la documentazione di vario tipo: qualsiasi cosa che ci da informazioni dirette sul passato umano. Da dove traiamo le informazioni delle popolazioni del passato? Le troviamo in una serie di fonti: 1. i censimenti dei fuochi – fuochi vuol dire popolari, cioè un’unità abitativa. Per esempio nel territorio di Napoli sono presenti molti fuochi del regno di Napoli 2. I censimenti della popolazione 3. Registri parrocchiali – ogni parroco dopo la fin del 500 (concilio di Trento) fu obbligato a tenere dei registri fondamentali della vita cristiana (matrimonio, battesimi, morti). 4. Atti dello stato civile e anagrafe – tra il 700 e 800 la rivoluzione ha laicizzato l’anagrafe. Lo stato ha assunto questo organo contando ogni anno La demografia storica usa gli indici della demografia solo che li applica al passato Demografia storica: indici demografici.  Natalità  Mortalità  Nuzialità  Fecondità  Speranza di vita (1660 Francia 25 anni, XVIII secolo Europa 35 anni, oggi sfiora gli 80). L’avvento degli antibiotici (1940) provocò una discontinuità strutturale.  Popolazione urbana/tasso urbanizzazione Mortalità infantile e adolescenziale:   La famiglia è l’elemento originario e centrale dello sviluppo demografico.  La famiglia è anche un’entità culturale e produttiva, rappresenta una società. 2 L’anno 1816 è passato alla stori come l’anno “senza estate”: pare che ci furono dei cattivissimi raccolti che non arrivarono nemmeno a maturazione. L’Europa era appena uscita dalle devastazioni delle guerre napoleoniche, quei 16/17 fu un anno terribile di carestia con epidemie di tifo. Ci fu un’estate molto fredda perché l’anno prima ci fu un’esplozione apocalittica di un vulcano Tambora nel sud est asiatico che ha sparato nell’atmosfera una quantità di polveri che si sono postate creando una cappa che si è poi dissolta. Il vulcanesimo è primario che determina le variazioni di gas serra. LE EPIDEMIE La peste nera del 1346 fu una specie di unicum nella storia passata. Questa epidemia è ancora a stento immaginabile: qualcuno ha paragonato la peste del tempo a una serie di bombe atomiche. Non ci è stato nient’altro più mortale della peste, nemmeno le guerre mondiali furono così tanto disastrose. Elenco delle malattie/epidemie gravi che hanno avuto conseguenze disastrose:  peste  vaiolo  sifilide – malattia degli eserciti, dalle prostitute. È l’unica dalle gravi malattie che proviene dall’americana e quasi sicuramente l’hanno portata gli spagnoli. In Italia sia chiamava “mal francese” dalle guerre con la Francia. Una donna malata di sifilide poi trasmette al neonato la malattia.  colera – lo scambio colombiano ha provocato delle crisi enormi  tifo  dissenteria  pellagra  malaria  tubercolosi Esiste la presenza più o mano endemica di malattie contagiose. Non c’era cura, per esempio, dalla peste e le popolazioni. Si sono dovute trovare delle soluzioni e delle cure. L’osservazione accelera il contagio, l’isolamento dei malati salva gli altri. Anche i batteri cambiano di secolo in secolo. L’indice di letalità considera gli infetti e quanti ne muoiono. LA PESTE Dalla scoperta alla fine dell’800, c’era ancora nell’asia. 1894 ad Hong Kong ci fu una vera peste. All’epoca c’erano una serie di strumenti per studiare il bacillo della peste, come il microscopio. Questa peste di Hong Kong è equivalente a tutte le epidemie in Europa? Da qui è partita l’indagine storica ma ancora ad oggi non si possono avere risposte sicure. Si è riscaturita la catena che ha portato questo killer a devastare la popolazione. Il paradigma classico Questo bacillo si trovava nelle pulci, vivevano molto bene nel pelame dei roditori. I roditori stavano soprattutto nelle navi e nei porti. Bacillo  Pulce  Ratto  Uomo In questo ambiente antropico dove gli uomini convivono con tutti gli altri esseri viventi: a Caffa nel 1347 è arrivata in Sicilia a Marsiglia prima attraverso le navi poi in tutta l’Europa. È rimasta pandemica cioè permanente in tutto il continente. Ci sono altre ipotesi come il fatto che non tutte siano pesti nere. 5 Tasso di mortalità 33% - tasso di letalità 60% 74 milioni di morti che vennero recuperati in 1 secolo che creò un vuoto spaventoso, si recupera solo nel 1500. COMPORTAMENTI IN TEMPO DI EPIDEMIA 1. Le società e i governi delle città e degli stati europei avevano imparato molte cose. L’invettiva umana è proprio quell’imprevisto che permette di dire che Maltus aveva torto. Vengono creati nelle città italiane del 300400 magistrati e uffici di sanità, oi quali sono dei normali uffici di nobili e medici. Sono degli uffici che si occupano della salute pubblica, che sono solo una parte del governo. Quando però scoppia una pestilenza il magistrato di sanità diventa un governo dittatoriale. 2. Disinfezione di monete, lettere, merci, persone; fuochi purificatori agli incroci Si pensa che la pesta venisse dai miasmi, cioè impurità d’ari che quindi si accendono dei fuochi per cacciarle. Per esempio a Marsiglia nel 1720- 22 ci furono molti falò oer purificare l’aria. 3. Fuga dai centri, interruzione di riti laici e religiosi; panico, sciacallaggio, violenze, cacci l colpevole. Le unzioni: delirio e realtà. Il medico della peste era vestito in modo strambo, con un becco ripieno di unguenti. Si adottavano delle credenze per cercare di proteggersi dalle epidemie. Il Trattato di Ludovico Antonio Burattoni. Il flagello è un castigo e viene considerato un flagello, per questo bisogna pregare, fare processioni e punizioni. A un certo unto la peste scompare dall’Europa, nessuno sà e nessuna fonte riesce a capire perché. Le epidemie: 1. Vaiolo - fu curato dal medico inglese Jenner. 2. Colera - John snow osservando la malattia riuscì a curarlo. Il problema dell’acqua fu un problema enorme fino al 1900. Fino al 1960 in Italia la metà della popolazione non aveva l’acqua corrente in casa. L0acqua potabile era un problema per le popolazioni del passato. 3. Febbre spagnola - portò 50 milioni di morti e come impatto demografico può essere citata come l’ultima grande pestilenza. GLI STATI EURPOEI FRA EGEMONIE ED EQUILIBRIO Lo stato nasce tra il medioevo e l’età moderna, fine sec XV - 1648 Il fondamento morale, giuridico e statale sta nel concetto di persona la dottrina del diritto naturale. È una distinzione tra una sfera politica e una sfera religiosa- spirituale che convivono, interagiscono ma non sono la stessa cosa. Questa 6 distinzione ha un fondamento evangelico che sta nel detto di Gesù “rendete a cesare quel che è di cesare e a dio quel che è di dio”. Il concetto di persona e la dottrina del diritto naturale: limite per chi esercita il potere pubblico. Il principe non ha potere illimitato sul suddito. Desacralizzazione del potere politico, spazi di libertà per i cristiani e per tutti. Negli stati cristiani in linea di diritto e principio non ci sono propriamente degli schiavi. Dinamiche della prima età moderna (XV-XVI secolo) Lo stato e le sue istituzioni sono una delle cose più importanti che vengono dalla nostra civiltà. Lo stato territoriale che prende forma in Europa è formato da 4 elementi che interagiscono: 1. territorio su cui non c’è ancora un monopolio dell’autorità sovrana: vi agisce una molteplicità di soggetti collettivi. Non è governato da uno stato ma in passato il potere statale non era tutto, il governo era affare di molti. 2. principe; 3. assemblee rappresentative di ceti e ‘corpi’; 4. regole consuetudinarie/ leggi scritte sul «bene comune», condivise da principi e dai ceti sociali. Dal 500 in avanti la frattura complessionale (inasprirsi delle faide religiose) coagularono anche processi statali dove più stretta è la connessione tra potere politico temporale e fede religiosa  nascono gli Stati «confessionali» Riassunto: Il quadro politico dell’Europa all’inizio dell’età moderna è segnato dalla crisi delle due autorità universali che avevano dominato lo scenario politico medievale: il papato e l’impero. La Chiesa subì una forte cristi prima con lo spostamento della sede papale ad Avignone (1305-78) e poi nel periodo del grande scisma di Occidente (1378-1417). Alla corona imperiale era ancora connaturata un’idea di universalità, che risaliva alla teoria della translatio imperii, secondo la quale Carlo Magno durante l’incoronazione nell’800 aveva riportato la dignità imperiale dall’Oriente all’Occidente, imponendosi come successore diretto degli imperatori romani. Ormai però il potere appariva frammentato (monarchie, principati, città libere) e l’impero stava perdendo la sua pretesa di universalità. Nel XV secolo entrò in uno l’intitolazione di sacro romano impero della nazione germanica, ufficializzata nel 1512. IL SACRO ROMANO IMPERO E GLI ASBURGO pluralità Lo stemma degli Asburgo ha un’aquila con due teste che rappresenta sia l’oriente che l’occidente. Questo impero è un vasto agglomerato di stati, grandi e piccoli, che facevano parte dell’impero. Vige ancora il diritto feudale. Al vertice del sacro romano impero c’è l’imperatore o Kaiser, che proviene da cesare. Si cerca di dare una maggiore coesione tra i territori, come per esempio tramite il tribunale camerale dal 1495 e anche tramite la Reichstag, il parlamento, che è riunita in varie città (in permanenza Ratisbona dal 1663). Essi sono presidiati da 3 collegi: a)Principi Elettori 7 (poi 8, infine 9); b)Principi territoriali; c) rappresentanti Città libere Vi prendono parte i Reichstände (stati, corpi, enti, ceti che hanno seggio e voto) 7 7.4 Massimiliano d’Asburgo Divenuto imperatore nel 1493, Massimiliano I (1493-1519) era un uomo intelligente e acculturato. Riuscì a rafforzare la propria autorità nei domini ereditari, creando una solida amministrazione finanziaria. A livello imperiale dovette scontrarsi con le resistenze dei principi territoriali. Nella Dieta del 1495 Massimiliano ottenne solo l’istituzione di una tassa (Gemaines Pfennig). Questo impegno però rimase disilluso. I risultati delle sue iniziative politiche furono perciò deludenti, soprattutto a causa della mancanza di fondi. Durante il suo impero ottenne l’Artois e la Franca contea, ma solo piccoli domini in Italia. I maggiori successi vennero dalla sua politica matrimoniale. Sposò infatti Maria di Borgogna, che gli consentì l’acquisizione dei Paesi bassi. Deriva quindi il motto: Bella gerant alii! Tu felix Austria, nube; nam quae Mars aliis, dat tibi regna Venus. Nel 1515 Massimiliano organizzò il matrimonio del nipote Ferdinando con la sorella del re di Boemia e Ungheria (Luigi Jagellone) ponendo così le premesse anche per acquisire questi due stati. GLI STATI D’EUROPA FINO AL 1555 L’Europa mantiene una dimensione multipolare Oltre allo stato degli Jagelloni sorge l’impero ottomano. Il mediterraneo resta il baricentro di tutto il 500 che poi si allargherà Il regno di Francia era un o degli stati più popoloso dell’epoca e in Francia si è insediata la dinastia dei Valois, luigi 12 e Francesco 1. 7.5 Il regno di Francia All’alba dell’età moderna la monarchia francese presentava ancora un carattere feudale. Il re era il vertice di una gerarchia di vassalli. Un primo passo verso l’unificazione del regno fu la vittoria sui re inglesi, i quali nel 1453 persero tutti i loro possedimenti sul suolo francese (solo Calais). Eliminata la minaccia del regno di Borgogna, riuscì a ristabilire la sua autorità su Provenza e Anjou per il dissolversi delle rispettive dinastie. La Bretagna, ultimo grande stato, venne unificato grazie al matrimonio tra Anna, ultima erede e il futuro re Carlo VIII e poi, una volta morto, Luigi XII. L’unità si completò nel 1515 con la salita al trono della figlia di Anna e Luigi XII che sposò Francesco di Valois-Angouleme. Carlo VII per poter creare il primo esercito permanente (per sconfiggere gli inglesi) istituì nel 1439 la taglia (tassa sui contadini). Si accrebbe allo stesso tempo l’autorità del Consiglio del re e si consolidò l’apparato amministrativo. Grazie alla regolarità di entrate, la monarchia francese poté liberarsi dalla necessità di ricorrere ai tre ordini riuniti negli Stati generali che, dopo il 1484, non furono più convocati fino al 1560. Nel 1515, quando salì al trono Francesco I, della linea dei Valois-Angouleme (1515-47), il regno era lo Stato più popoloso, solido e coeso d’Europa ed era quindi pronto a contrastare gli Asburgo per la supremazia in Italia e in Europa. Il nuovo sovrano si assicurò il controllo della compagine ecclesiastica: con il concordato di Bologna del 1516 egli, in cambio della rinunzia a sostenere la teoria della superiorità del concilio sul papa, si vide riconosciuto il diritto di nominare le principali cariche della Chiesa. Nel 1522 Francesco sancì il sistema della venalità delle cariche istituendo un ufficio per gestire le entrate provenienti da tali vendite. In questo modo però l’amministrazione finanziaria e giudiziaria non fu direttamente nelle mani del sovrano, ma divenne patrimonio di una casta di ufficiali. Al vertice dell’amministrazione giudiziaria si poneva il Parlamento di Parigi. Questo aveva anche il compito di registrare gli editti del re e per questa sua prerogativa assunse più volte un ruolo politico ponendosi come principale ostacolo all’assolutismo monarchico. In generale bisogna considerare che la volontà della monarchia di dare un indirizzo unitario all’azione di governo trovava un limite oggettivo nella pluralità di privilegi, distinzioni e immunità che costituivano la società di antico regime. La struttura finanziaria e burocratica, creata per rafforzare la centralità dello Stato, non cancellava le magistrature e i poteri territoriali. Le ordinanze emanate dal Consiglio del re non potevano dare un codice uniforme perché al Sud era ancora in vigore il diritto romano, mentre al Nord il diritto consuetudinario. Il regno era sempre un mosaico di realtà, nonostante iniziò un processo di accentramento e di unità. 10 Inghilterra Tudor (1485-1603) Enrico VII (1485-1509) Enrico VIII (1509-1547) 7.7 L’Inghilterra Enrico VII Tudor (1485-1509), uscito vincitore dalla guerra delle due rose (York: bianca – Lancaster: rossa) [1455-1485], cercò di restaurare l’autorità della monarchia (congiure della nobiltà feudale), guadagnando il consenso dei cittadini delle città. Governò nel Consiglio Privato e rafforzò la sua autorità della corte della Camera stellata (un tribunale che si occupava dei reati politici). In Inghilterra vigeva la common law, diritto che garantiva l’indipendenza dei giudici dal governo e costituiva un limite oggettivo per la legislazione regia. Enrico VII accrebbe anche il proprio patrimonio fondiario. Convocò solo una volta il Parlamento (composto da due camere: Lord [nobili] e Camera dei comuni [eletti dalle contee]). Successe il figlio ( ), il quale si impegnò nelle guerre continentali (con poco successo) e lasciò la guida del governo al cardinale . Il distacco della Chiesa inglese da Roma nel 1534 rappresentò una svolta decisiva negli equilibri istituzionali del regno (ponendo le basi per la centralità del Parlamento). Stati della Casa degli Jagelloni Polonia – Lituania Gli Jagelloni, una dinastia europea L’ultimo di questa dinastia fu sconfitto dai turchi, la polonia e la lituania restano però. Granduchi di Lituania Re di Polonia (1385-1572) (1466 sottomissione dei Cavalieri Teutonici di Danzica e Pomerania) Re di Boemia (1471-1526) Re di Ungheria (1490-1526) Con la sconfitta di Mohács (1526) e la morte di Luigi II gli Jagelloni perdono Boemia e Ungheria 7.8 Gli stati dell’Europa settentrionale e orientale Nel 1386 il regno di Polonia (corona elettiva) fu unito al granducato di Lituania (matrimonio), nel quale era titolare la famiglia degli . La federazione polacco-lituana rappresentò all’epoca lo stato europeo più vasto. La Polonia sconfisse nel 1410 a (o Grunwald) l’ordine dei cavalieri teutonici e acquisì nel 1446 la Prussia occidentale. La Prussia orientale rimase all’Ordine, che però diventò vassallo della corona polacca. La Polonia era uno stato fragile perché dominata da una potente aristocrazia che impose il suo potere impedendo la formazione di una monarchia solida. Il re era indebolito da: corona elettiva, Dieta formata dal Senato (con le famiglie di latifondisti e i vescovi) e da una Camera dei deputati (eletti nelle diete provinciali). Non avevano rappresentanza il clero, la città e il contadiname. Gli Jagelloni alla fine del XV secolo estesero la loro influenza ponendo Ladislao Jagellone sui troni di Boemia e di Ungheria. Anche qui si verificò un indebolimento della monarchia, in quanto Ladislao fu obbligato a riconoscere ai nobili boemi e ungheresi dei privilegi affinché potesse diventare re. Il regno di Danimarca, Svezia e Norvegia (unione di Kalmar del 1397) erano dominio del re danese. Gran Principato di Moscovia Espansione russa (XIV-XVII secolo) Mosca come ‘Terza Roma’ Il principe di Moscovia entra nelle politiche occidentali perché mediatore il papa si combina il matrimonio tra questo semi barbaro (cristiano ortodosso) e l’erede di Bisanzio. Questo matrimonio è un vero e proprio affare. Zoe (Sofia) Paleologa (1455-1503), nipote dell'ultimo imperatore bizantino Costantino XI 1472 sposa Ivan III, Gran Principe di Moscovia, unificatore delle terre russe. Tutte le terree erano sotto dominio russo 7.9 La Russia A partire dal Trecento, il ducato di Moscovia iniziò ad ampliare i propri confini sfruttando la posizione favorevole fra Baltico, Caspio e mar Nero. Il fondatore dello Stato russo fu Ivan III il Grande (1462-1505) che occupò la repubblica di Novgorod assumendo il titolo di sovrano di tutta la Russia. Limitò il potere all’aristocrazia (boiari), ai quali contrappose un ceto di nobili legati al servizio della monarchia. Importò dall’Occidente le armi da fuoco e adottò nuove tecnologie militari aumentando la pressione fiscale sui contadini. Molti artisti italiani furono chiamati a Mosca per decorare il Cremlino, rendendolo un modello per l’architettura rinascimentale. 11 Importante fu il trasferimento del metropolita ortodosso da Kiev a Mosca, in quanto la Chiesa (di tradizione bizantina), strettamente legata dal punto di vista civile e religioso, rafforzò la monarchia e sviluppò i primi elementi dell’identità culturale e religiosa dello Stato russo. Ivan sposò una nipote dell’ultimo imperatore di Costantinopoli e si usò il titolo di “zar” (imperatore: da Caesar) ponendosi come erede spirituale dell’impero bizantino. Rappresentava insieme il nuovo imperatore e il khan orientale: si fondevano in lui il principio autocratico e la sacralità del difensore della fede. Mosca si poneva come la “Terza Roma” (erede di Bisanzio, subentrata a Roma dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 1054). Lo Stato russo aveva quindi il compito di garantire la vittoria della Chiesa ortodossa sul paganesimo e sul cattolicesimo. A Ivan III succedette il figlio Basilio III (1505-1533) e poi Ivan IV detto il terribile (1533-1584), che nel 1547 assunse formalmente il titolo di zar. Ivan IV attuò una politica brutale per limitare il potere della grande nobiltà. Contrappose alla Duma (Consiglio) dominata dai boiari un’assemblea composta dai ceti (Zemskij Sobor). Formò il primo nucleo di un esercito di professione con un soldo regolare. Instaurò relazioni con olandesi e inglesi, formando la Compagnia Moscovita, una compagnia commerciale. La politica espansionistica portò sotto il suo dominio tutto il corso del Volga fino al mar Caspio. Nel 1560, con la morte della moglie, iniziò una seconda fase, molto più violenta e repressiva. Nel 1570 la città di Novgorod, sospetta di intese con la Polonia, fu saccheggiata e incendiata dai miliziani. Alla fine del suo regno attaccò la Livonia (per avere uno sbocco sul Baltico), ma venne sconfitto da Svezia e Polonia. Ci furono anche proteste nella popolazione a causa del forte aumento delle tasse. Il suo successore fu il figlio Fëdor (1584-98) che però era debole e malato di mente. Prese quindi il controllo il ministro Boris Godunov, il quale proseguì la politica di rafforzamento del potere centrale istituendo nel 1589 il patriarcato di Mosca. Alla morte di Fëdor, Godunov venne eletto zar. Mosca venne colpita dalla carestia (1601-1603), vennero mosse accuse a Godunov di aver ucciso il figlio minore Dmitrij e vi fu un’invasione di cosacchi e polacchi guidati da un vescovo spacciatosi per Dmitrij. Nel 1605 Godunov morì e iniziò un periodo di anarchia. Nel 1613 venne eletto il tredicenne Michail Fedorovic Romanov (1613-1645), portando sul trono la dinastia che vi sarebbe rimasta fino alla rivoluzione del 1917. 7.10 L’impero ottomano L’evento più importante nella situazione politica europea all’inizio dell’età moderna fu l’espansione dell’impero ottomano. Il primo nucleo era uno Stato emirato dell’Anatolia, retto da Osman o Othman, fondatore della dinastia degli Osmanli o Ottomani. Nel XIV secolo gli Ottomani estesero i loro domini fino ai Balcani. Nei primi decenni del XV secolo l’impero bizantino era ridotto alla sola capitale Costantinopoli e a pochi altri territori. Per rafforzare il fronte cristiano, il concilio di Ferrara-Firenze (1438-39) tentò di superare le divisioni religiose proclamando la riunificazione della Chiesa orientale e occidentale (senza seguito). L’attacco decisivo fu portato dal sultano (1451-81). Costantinopoli venne presa il 29 maggio 1453, divenne la capitale dell’impero con il nome di (“la città”). Santa Sofia divenne moschea. Maometto si impadronì della Grecia, della Serbia, della Bosnia, dell’Albania e dei principati di Valacchia e Moldavia. Grande impressione fece agli europei l’attacco navale e l’occupazione di Otranto nel 1480. L’espansione ottomana interessò anche il mar Nero. Il sultano Selim I (1512-20) combatté a Est occupando Armenia e Kurdistan, sottomise la Siria e sconfisse i mamelucchi (casta militare di origini servili che dominava l’Egitto) portando i confini fino al mar Rosso. Gli Stati del nord Africa divennero vassalli dell’impero. A Selim I successe il figlio Solimano I il Magnifico (1520-66) che prese Rodi, obbligando i cavalieri a trasferirsi a Malta, e occupò Bagdad. Spinse i confini fino al golfo Persico. Nel 1521 conquistò Belgrado: concreta minaccia di un’invasione musulmana nel cuore dell’Europa. Conquistando l’Egitto, i sovrano detenevano il potere del califfato e si posero come capi spirituali di tutto l’Islam sunnita (musulmani ortodossi seguaci della Sunna, la tradizione orale fondata sugli insegnamenti di Maometto e sostenitori dell’elettorato del califfato). Alla base dell’espansionismo c’era la struttura dell’Impero: autorità assoluta del sultano, coadiuvato da collaboratori che facevano parte del Consiglio presieduto dal gran visir. Le entrate erano fornite dall’imposta pagata dal musulmani sulla terra avuta in concessione, dalla tassa dei non musulmani e dai dazi doganali. La giustizia era amministrata dai giudici (basata su precetti coranici). Fin dal XV secolo venne formato un esercito regolare (fanteria dei giannizzeri: prigionieri di guerra e leva coatta dei bambini cristiani educati alla fede islamica e addestrati alla guerra). La cavalleria era composta da notabili. L’esercito ottomano si avvalse di una potente artiglieria. Le terre, secondo il diritto ottomano, appartenevano al sultano (tranne quelle riservate ai bisogni del culto). L’economia si basava sull’agricoltura. Le condizioni del mondo contadino erano migliori rispetto all’Europa (imposte statali moderate, assenza di servaggio). Gli abitanti della città erano soprattutto artigiani organizzati in corporazioni. La posizione dell’impero era strategica (gestiva i traffici tra Oriente e Occidente). Nei confronti delle altre religioni gli Ottomani furono tolleranti e imponevano solo una tassa prescritta nel Corano. 13.1 L’imperatore come signore del mondo (dominus mundi) 12 Perché c’è questa grandissima crisi? Da questa crisi nasce l’olanda moderna come repubblica autonoma e indipendente, che è costata un lungo percorso con guerre che sembravano interminabili. Questo conflitto è un grande problema della geopolitica dell’epoca, paragonabile al merio oriente di oggi. La crisi va avanti per 80 anni. 15.5 Il re prudente Filippo II, educato a Valladolid, era diverso dal padre Carlo V. Aveva un senso altissimo della sua autorità e i modi austeri e gravi dell’aristocrazia castigliana. Formatosi in Spagna fece l’apprendistato all’ombra del padre. La caratteristica principale della sua figura è una religiosità sentita, ma anche chiusa e intollerante. Nel 1559 quando tornò in Spagna spostò la corte a Madrid e fece costruire l’Escorial. Governò nel suo gabinetto di lavoro. Aveva una mole di lavoro immensa. Bisogna anche considerare la distanza tra le varie città e paesi dell’impero (lentezza della burocrazia e ordini arrivavano in ritardo). Filippo prese decisioni politiche sempre rendendo conto a Dio (per decisioni politiche consultava teologi e confessori). Venne quindi chiamato il “re prudente” (espressione di saggezza o irrisolutezza). Filippo II ha avuto 4 mogli, l’ultima Anna d’Austria (figlia della sorella) gli darà il futuro Filippo III. 15.6 L’acquisizione della corona portoghese La morte del sovrano di Portogallo Sebastiano I durante una crociata in Africa aprì le porte a Filippo II per ottenere la corona portoghese. Alla porte di Enrico, fratello di Sebastiano I, nel 1580 Filippo II intervenne in armi e si fece riconoscere erede della casata degli Aviz (la sua prima moglie era stata portoghese). La Spagna acquisì anche il controllo dell’impero coloniale spagnolo. Il Portogallo mantenne la sua struttura istituzionale e le leggi. 15.7 La Spagna imperiale Filippo II, nonostante non fosse imperatore del SRI, mantenne la vocazione imperiale, benché priva del sogno universalistico dell’unità e della pace della cristianità, verso la difesa della fede contro gli eretici. Si parlò di sistema imperiale spagnolo. Filippo II mirò comunque ad accrescere la potenza della Spagna e si scontrò con il pontefice, il quale promulgò la bolla di Pio V In coena domini (1568) che minacciava la scomunica. L’amministrazione nei territori spagnoli era delegata a viceré e governatori a causa delle grandi dimensioni. Conservarono le proprie identità giuridiche e istituzionali: la fedeltà al regnante era il legante degli Stati. La struttura governativa si basava sui Consigli: organi collegiali con funzioni consultive. Il più importante era il Consiglio di Stato (politica estera e affari di rilevanza), gli altri si dividevano per materia (Inquisizione, guerra, finanze ecc.) o per territorio (Castiglia, Aragona ecc.). Di questi organi facevano parte i letrados, funzionari di origine non nobile che avevano studiato diritto. Da un certo punto Filippo II affrontò molte questioni in organismi detti juntas (con pochi collaboratori fidati). 15.8 Le finanze La Spagna poteva contrare grazie alle miniere americane di un costante flusso di metalli preziosi. Il resto delle entrate era dato dalle imposte dirette (la nobiltà era esente), dai contributi versati dalla Chiesa e dalle imposte sulle transazioni commerciali (alcabala). Erano fondamentali figure come banchieri e finanzieri (fiamminghi, tedeschi, genovesi). Le bancarotte divennero costanti nella storia spagnola (1557, 1575, 1596 ecc.). Le bancarotte furono frequenti perché i prestiti della corona avevano un alto tasso d’interesse. Dopo il 1557 i principali finanziatori della politica spagnola furono i genovesi. 15.9 L’unità di fede L’unità religiosa era essenziale per dare coesione e solidità al sistema e per legittimare la missione della dinastia. Di questo compito si prese carico l’Inquisizione, unica istituzione comune a tutti i domini. Le province dei paesi bassi Le province dei paesi bassi erano abituate a forme di autogoverno pur stando dentro l’impero che si sono sviluppati in con una struttura comunale. 15.14 La rivolta nei Paesi Bassi e la lotta dei calvinisti francesi divennero un problema internazionale. La fazione cattolica semb rò avere la meglio (notte di San Bartolomeo, successi di Filippo II sui ribelli olandesi), ma la Spagna dovette far fronte alla scarsezza di risorse finanziarie. Nel 1575 venne dichiarata bancarotta e le truppe spagnole si ammutinarono perché non pagate e saccheggiarono Anversa. Il sacco di Anversa e il fiscalismo spagnolo provocarono un forte malcontento. Le province dei Paesi Bassi chiesero l’allontanamento delle truppe spagnole, la libertà di coscienza e il ripristino delle loro autonomie (pacificazione di Gand del 1576). I protestanti e i cattolici erano uniti a questo proposito. I progressi del calvinismo però portò ulteriore preoccupazione. Il nuovo governatore nominato nel 1578, Alessandro Farnese, figlio di Margherita d’Austria e del duca di Parma seppe ottenere il ritorno all’obbedienza delle province, le quali, con l’unione di Arras (1579) riconobbero la sovranità di Filippo II in cambio di antichi privilegi. Le province settentrionali rimasero ferme sulle loro posizioni e strinsero un patto di alleanza militare e finanziario (unione di Utrecht), premessa della dichiarazione di indipendenza delle sette Province unite (L’Aia, 1581). Si separarono così le 15 province: 10 alla Spagna e 7 indipendenti, sancendo anche la divisione confessionale. Filippo II fece uccidere Guglielmo d’Orange nel 1584 ma senza i risultati sperati. Solo dopo la guerra dei Trent’anni venne riconosciuta l’indipendenza delle Province unite (1648). Ogni città ha un suo consiglio dove c’è l’oligarchia e da questo consiglio si esprimono l’amministrazione, … Ciascuno manda uno dei deputati a governare con le altre province. Segue un consiglio generale che a sua volta è seguito da un capo generale e poi un consiglio di stato. Dopo il luteranesimo il calvinismo è molto diffuso. In un momento di conflitto che si accende anche fin Francia pio IV concede a Filippo II la nomina di 18 nuovi vescovi nelle province dei paesi bassi. La nobiltà fiamminga era disturbata dal fatto che il vescovo aveva sia potere religioso che politico. Queste ingerenze papali nella vita politica creano scompenso e sono a loro volta una situazione che andava deteriorandosi. I calvinisti fanno una lotta alle immagini sacre e le considerano idolatria, mentre per i cattolici è un’immagine che rimanda alla chiesa. Una cosa che fanno i calvinisti è devastare le chiese cattoliche senza coscienza. I cattolici invece sono offesi da questi gesti fanno spedizioni. La formazione della Repubblica delle Sette Province Unite Ci sono diversi passaggi fino all’incontro cruento tra la nobiltà e il governo spagnolo rimasto cattolico. La situazione è fuori controllo e ci fu una spedizione: comincia la guerra protestante. Si arriva a una frattura: le province si spezzano in 2. Quelle gialle restano cattoliche e fedeli al sovrano naturale mentre l’unione di utrecht nel 1579 rimangono 7 province che ad oggi sono le province olandesi. 1579 Unione di Utrecht 1581 Unione di Arras giuramento dell’Aia: nasce la repubblica  descrivono filippo II non come dovranno ma come tiranno del popolo. Ci fu un grave conflitto mondiale per tutto il 500 e 600. È nata questa repubblica delle province unite, la spagna non riconosce il conflitto ma solo dopo essere stata costretta nella guerra dei 30 anni. LE GUERRE DI RELIGIONE IN FRANCIA Anche il regno di Francia è destabilizzato: la mancanza di un successore di Enrico II che lascia una regina e dei figli piccoli. Anche qui il calvinismo colpisce in Francia che è in bilico tra 2 possibilità, diventare un regno protestante. La francia è il regno più popoloso dell’epoca che non permette la laicizzazione del territorio  per questo finisce in una guerra enorme, con una successione di sovrani. Caterina de medici cerca di reggere le cose ma le sfuggono di mani. Sarebbe vano distinguere tra politica e religione. I calvinisti francesi vengono denominati ugonotti – fazione molto agguerrita che ha fatto presenti nelle varie famiglie nobili. Ci furono circa 8 guerre. 16 Gli ugonotti crescono – vennero riconosciuti con libertà di pensiero poi di culto e infine cominciano a fare proseli. Non è solo una religione ma è un partito politico: l’obiettivo è prendere il potere, politico e religioso, e combattere l’idolatria. 15.12 Le guerre di religione di Francia La morte di Enrico Il nel 1559 aprì un periodo di debolezza nella monarchia a causa della giovane età dei figli. A questo si aggiunse il problema della divisione religiosa (calvinisti francesi: ugonotti). Nonostante la repressione di Enrico II, gli ugonotti si erano dati una solida organizzazione e nel 11559 celebrarono il primo sinodo nazionale a Pfigi (in clandestinità). Il calvinismo si diffuse soprattutto: nella Navarra francese, nella Linguadoca, nel Delfinato e a Sud della Bretagna. Il tutto venne favorito da una forte adesione dell'alta aristocrazia (fu per loro un’occasione per approfittare della debolezza della monarchia e riprendere spazi di iniziativa politica). Il capo politico degli ugonotti fu Gaspard de Coligny. A difesa dell'ortodossia cattolica si era schierata la famiglia dei Guisa. A Enrico Il succedette il figlio Francesco Il (1559-60). Dopo di lui salì al trono il fratello Carlo IX (1560274) sotto la reggenza della madre Caterina de’ Medici (1519-1589). Caterina, sotto consiglio del cancelliere Michel de l’Hopital, una politica di concordia religiosa (culto privato entro le mura urbane e pubblico fuori, EdittaldisamEeGermain 1562). L'editto suscitò la reazione cattolica culminata con la strage di una folla di ugonotti. Il [iASS4EFaIgiWVassy (1562) fu l’atto di inizio delle guerre di religione. Caterina durante la guerra seguì una linea di pragmatismo politico. Per bilanciare il potere dei Guisa fece grandi concessioni agli ugonotti (pacificazione di Saint-Germain del 1570: libertà di coscienza, libertà di culto, piazzeforti a La Rochelle). A questa pace seguì un rafforzamento dei protestanti. Fu concordato il matrimonio tra Margherita (sorella di Carlo IX) ed Enrico di Borbone di Navarra e protestante). La questione era diventata europea. | Guisa reagirono e venne organizzato un attentato contro Coligny e un massacro durante le nozze a Parigi tra Margherita ed Enrico (strage di San Bartolomeo del 24agosto 1572). Questo fu l’episodio più tragico delle guerre di religione e provocò l’inasprimento delle posizioni (monarcomachi: giustificavano la resistenza al tiranno, affermando il diritto di deporlo e ucciderlo in casi di oppressione della vita religiosa dei sudditi). Gli ugonotti erano come uno stato nello Stato. A capo nel 1576 si pose Enrico di Navarra. I cattolici si unirono in una lega santa capeggiata dal duca di Guisa. Caterina era malvista (“la fiorentina”) ed era accusata di aver usato le arti diaboliche di Macchiavelli. Nacque un partito che puntava alla pacificazione del regno: i politiques (cattolici moderati). La stampa la stampa è uno strumento di propaganda molto valido come questa di parte cattolica: mostra le crudeltà degli Ugonotti in Francia. La vicenda francese finisce con l’editto Nantes nel 1598 La prima metà del Seicento. Conflitto e instabilità in Europa Tentativi egemonici alla ricerca di un equilibrio Continua da un lato il conflitto tra spagnoli e olandesi e dall’altro ombre più finchè tornano sull’area germanica dell’impero fino alla guerra che ha segnato la fine del 600. 17 Ma non è solo la tecnologia o la potenza dello stato che fa muovere le cose, ci vuole anche una cultura e delle motivazioni forti che fino a quel punto quei due grandi imperi non avevano. LA CINA: > 60 milioni di abitanti > I cinesi hanno un impero sconfinato e ha tutto quello che serve. > Il mercante non godeva di una grande fame. L’ISLAM: > L'Islam è in un’area fantastica > il baricentro dell’impero ottomano è nel crocevia dei 3 continenti o punto di arrivo delle spezie, oro, avorio > gode di una rendita di posizione > l’obiettivo era arrivare a Roma Possibili ragioni per la ricerca di nuovi mondi > PRESSIONE ISLAMICO-OTTOMANA: fa alzare i costi della merci che vengono dal Medio Oriente (spezie, seta) che da sempre hanno interessato il mercato europeo > CRESCITA DEMOGRAFICA EUROPEA > SPINTA MISSIONARIA DELLA FEDE CRISTIANA: il cristianesimo ha un’ambizione universalistica di comunicare ad altri popoli il messaggio di salvezza. > Ricerca di nuove rotte, terre e risorse è ilruolo dello stato è efficace quando la sovranità diventa più ampia ed ha maggiori forze economiche e militari Gli Stati investono nella ricerca di queste nuove terre per reperire nuove risorse e innescano un meccanismo di competizione internazionale che attraversa tutta l’età moderna. Prende forma in EUROPA quello che è stato definito lo stato “FISCALE MILITARE”: ad un certo punto se uno stato non si dota di strutture burocratiche, fiscali e militari, soccombe rispetto a questa corsa complessiva. IL MERCANTILISMO: dottrina e prassi politico-economica. è l’ideologia dominante, nonché una prassi di politica, di tutti gli stati. IL PORTOGALLO: ha il primato cronologico Era un paese poco popolato e con meno risorse della Castiglia. Accumulano conoscenze geografiche e nautiche di prim’ordine, nonostante i loro piccoli vascelli a vela ad alto bordo. Nel ‘400 si iniziano ad insediare negli arcipelaghi vicini, da cui traggono la canna da zucchero ma anche gli schiavi. La dinastia degli Aviz completa l’esplorazione e la conoscenza della costa africana Occidentale. Nel 1487 Bartolomeo Diaz raggiunge la punta Sud, chiamata poi Capo di Buona Speranza. Nel 1498 Vasco De Gama circumnaviga il Capo di nuova Speranza e apre la via delle Indie. 20 Nel 1500 Pedro Alvarez Cabral arriva sulle coste del Brasile: forse per puro caso perché la sua missione era andare nelle Indie. Il sistema portoghese nell’India è organizzato attraverso: - capitanie: governatori locali - schiavi di oro, sale e spezie. Prodotti importati e profitti portoghesi: ® lacorona portoghese preleva il 30% dei prodotti, mentre il 70% spetta ai finanziatori delle spedizioni. e i prodotti del colonialismo portoghese affluiscono ad Anversa e poi distribuiti sul ‘mercato europeo LA CASTIGLIA: Isabella di Castiglia sposa nel 1469 Ferdinando II di Aragona. Cristoforo Colombo I 4 VIAGGI DI COLOMBO: 1. 1492 2. 1493 3. 1498 4. 1502 Colombo non si era reso conto che in realtà si trovava su un nuovo continente e non nelle Indie. Amerigo Vespucci invece se ne accorse. Durante il primo viaggio andò nelle Piccole Antille poi dilatò le conoscenze alle Grandi Antille e il sud America. Nell'ultimo viaggio toccò il centro America, ma non lo esplorò. BOLLE DI PAPA ALESSANDRO VI BORGIA: il primo documento di carattere internazionale riguardante le indie è la bolla del papa. era spagnolo e tendeva a favorire i sovrani spagnoli. Nel 1493 aveva concesso ai sovrani spagnoli tutte le terre che sarebbero state scoperte a partire da un meridiano in avanti. Viene fissato un meridiano che traccia un confine nel 1943: tutte le terre ad ovest viene affidato ai re cattolici. Questa cosa suscita l’irritazione dei portoghesi i quali rinegoziano con la spagna in queste aree. Arricabp nel 1494 alla prima spartizione del mondo  trattato di Tortesillas. Questo merdinano che divide il globo in 2 sfre vieen fissato a 270 km da capo verde. 10.4 L’impresa delle Indie di Cristoforo Colombo Negli stessi anni chiese udienza il sovrano portoghese il genovese Cristoforo Colombo (1451-1506) nella speranza di ottenere un finanziamento per la sua impresa. Colombo aveva una grande esperienza marinara ma aveva anche preso elementi essenziali del latino e sapeva leggere. Si stabilì a Lisbona e si appassionò all'idea di sfruttare la forma sferica della terra per raggiungere l'oriente navigando verso l'occidente. Questa idea è stata avvallata fin dal 1474 dall'umanista fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli. L'impresa parve praticabile a causa di un errore nel calcolo della circonferenza terrestre, ritenuta molto minore di quella reale. Il genovese fu ricevuto da Giovanni II che però voleva concentrare i suoi sforzi sulla circumnavigazione dell’Africa. Colombo trovò un clima favorevole nella Spagna dei re cattolici. Il 17 aprile 1492 furono firmate le capitolazioni che stabilivano i termini dell'accordo: Colombo fu nominato ammiraglio del mare Oceano, viceré e governatore delle terre scoperte ed ebbe garantita una quota dei proventi dell'impresa. A bordo di due caravelle (la Nina e la Pinta) e di un veliero più grande (la Santa Maria) presero il mare il 3 agosto 1492 dal porto di Palos 120 uomini. Quando, secondo i calcoli, si sarebbe già dovuto raggiungere il Giappone, l’equipaggio cominciò a dare segnali di nervosismo. L'ammutinamento era agli sgoccioli quando il 12 ottobre fu raggiunta la terra, un'isola delle Bahamas che fu chiamata San Salvador. La Santa Maria naufragò. In Spagna, Colombo ricevette un'accoglienza trionfale. Dopo la prima spedizione Colombo fece altri tre viaggi: nel 1493-96, nel 1498-1500 e nel 1502- 04. egli scoprì molte isole caraibiche e solo nel terzo viaggio toccò il continente americano. Egli scambiò questi territori per le isole del Giappone e rimase convinto di trovarsi nelle indie. Colombo incontra molte difficoltà nel far valere la sua autorità; accusato di mal governo fu arrestato e riportato in patria punto in Spagna fu liberato ma privato del titolo di vicegovernatore . Morì nel 1506. Dopo il primo ritorno di Colombo, nel maggio 1493, Ferdinando e Isabella ottenere dal papa spagnolo Alessandro VI la bolla Inter coetera che fissava a 100 leghe 21 a ovest delle isole del Capo Verde una linea immaginaria da nord a sud assegnando la Spagna le terre situate a ovest di essa. Giovanni II negozio con la Spagna il trattato di Tordesillas (1494) ottenendo uno spostamento della linea di demarcazione e quindi inserendo nei suoi territori anche il Brasile. 10.6 L’impero portoghese La circumnavigazione dell’Africa fu affidata a un nobile, Vasco da Gama, esperto navigatore ma anche soldato e abile diplomatico. Partì nel luglio 1497 con quattro navi e circa 170 uomini. Doppiò il Capo di Buona Speranza, giunse a Calicut nel 1498. I rapporti con i principi indiani non furono facili. Dopo un faticoso viaggio di ritorno giunse a Lisbona nel 1499 con due sole navi. La nuova via per le Indie era aperta. Il compito di consolidare questa rotta commerciale fu affidato a una spedizione comandata dal nobile Pedro Alvares Cabral, che parti nel 1500. Si allontanò dalla costa per intercettare il corso dei venti alisei e toccò le coste di una terra sconosciuta (Brasile), che chiamò Terra della vera croce. La volontà dei portoghesi di imporre il proprio dominio nell'oceano Indiano urtava gli interessi dei mercanti musulmani e dei sovrani indiani che controllavano i traffici con i porti orientali del Mediterraneo attraverso il Golfo Persico e il Mar Rosso. Il re Manuel I (1495-1521) era risoluto a stroncare con la forza ogni resistenza. I portoghesi costruirono fortezze la protezione dei loro empori. Per contrastare questa avanzata il sovrano di uno Stato indiano, il sovrano d’Egitto, supportati dall’impero ottomano, Venezia e Ragusa, allestirono una flotta, ma vennero sconfitti dai portoghesi nel 1509 a Diu. Il protagonista di questa fase d’espansione fu il governatore Alfonso de Albuquerque. Forte delle nuove acquisizioni, il Portogallo potrà imporre un controllo militare sul libero commercio nell'oceano Indiano attraverso un sistema di lasciapassare. Il commercio portoghese si aggiunse a quello veneziano, ma non lo soppiantò. D’altra parte, la nuova via era lunga e non priva di rischi e comportava costi molto elevati. Lo “Estado de India” fu un impero commerciale, non territoriale. Il centro dell'impero era Goa. Il traffico è regolato e controllato dalla Casa da India di Lisbona. 10.7 Mondo nuovo Nel 1499-1500 e nel 1501-02 il fiorentino Amerigo Vespucci preso parte due spedizioni, la prima organizzata dalla Spagna, la seconda dal Portogallo, che esplorarono le coste atlantiche dell'America meridionale e comprese che non dell'India si trattava, ma di un nuovo continente. Scrisse una lettera nel 1503 con il titolo Mundus novus rendendo esplicita questa intuizione. Il cartografo tedesco Martin Waldseemuller, in una carta stampata del 1507, pose alle nuove terre il nome di America. 10.8 Il viaggio di Magellano Una volta riconosciuta l’America come nuova terra, nel Cinquecento molto esploratori si dedicarono all’esplorazione dell’Amer ica settentrionale sperando di trovare il passaggio a Nord-Ovest per giungere alle Indie, ignari delle dimensioni dei ghiacci. Questo passaggio sarebbe stato percorso per la prima volta nel XX secolo. L’idea di aggirare il continente americano da Sud fu concepita dal portoghese Ferdinando Magellano. Egli si rivolse alla Spagna, la quale voleva trovare una nuova via per le Indie, diversa rispetto a quella aperta da Vasco da Gama. Magellano convince Carlo V a finanziare la sua impresa. La spedizione partì da Siviglia nel 1519. Nel 1520 raggiunse la Patagonia. Riprese il viaggio passato l’inverno. Nell’ottobre del 1520, Magellano trovò lo stretto che da lui avrebbe preso il nome e passò nell’oceano Pacifico. Nel 1521 raggiunse un arcipelago che avrebbe chiamato in onore del re di Spagna Filippine. Qui Magellano rimase ucciso da un gruppo di indigeni. Giunsero in India e solo una nave con circa venti uomini tornarono in Spagna. LA SCOPERTA Fu una delle scoperte più rivoluzionarie e importanti della storia umana. Questo incontro ha interrotto un isolamento delle popolazioni americane (amerindi) che è durato moltissimo che è il risultato degli innalzamenti degli oceani. Terminata l’ultima glaciazione, i mari erano molto più bassi e quindi più facili da raggiungere. Questo isolamento di 15 mila anni comportò delle conseguenze: 1. In primo luogo per quanto riguarda la cultura materiale (economia, utensili, addomesticazione degli animali, …) 2. In secondo luogo per quanto riguarda la cultura e le malattie: sul piano biologico gli europei portano tutta una serie di morti che hanno un effetto devastante. Ci fu un vero shock culturale e microbico. Le leggende e la realtà: 1. Leggenda nera – vede un genocidio, che poi è stata smentita negli anni. Questa parola significa una sterminazione programmata e completa di tutta una popolazione. 2. Leggenda rosa – ha avuto fortune alterne (il mito del buon selvaggio) Ha prodotto una trasformazione complessiva di tutti i tipi. LA SPEDIZIONE IN MESSICO DI HERMAN CORTES 22 DINAMICHE ECONOMICHE Flussi dell’economia-mondo oceanica da OVEST a EST Argento americano : Europa> Estremo Oriente l’argento americano ha aperto una nuova epoca nell’europa negli anni 40 vennero individuati 2 grandi giacimenti di argento inbolivia e in messico. Viene estratto e poi viaggia su navi. Una parte importante di questo flusso va in oriente in cambio di altre merci che interessano agli europei. Flussi annuali argento - 1600-1650 1725-1750 85% argento e 70% oro mondiali estratti in America Prodotti dall’ America all’Europa • Canna da zucchero • Legname • Piante alimentari diverse • Indaco • Cotone • Pelli, pesce • Caffé Le piante dal Nuovo Mondo • Mais • Patata • Pomodoro • girasole • Cacao • Peperoncino • Zucca e fagiolo (nuove varietà) • Arachide • Tabacco • Barbabietola • Dal Giornale di bordo di Cristoforo Colombo, 5 novembre 1492: «C'erano grandi campi coltivati con radici, una specie di fava e una specie di grano chiamato mahiz» Le piante dell’Oriente in Europa • Spezie (cannella, chiodi di garofano, pepe…) • Canna da zucchero • Caffè • Tè • Riso • Gelso Il te dalla Cina Consumi diffusi: il caffè Non è di origine americana ma etiope LA RIVOLUZIONE MILITARE 25 Il tema bellico è un tema trasversale che attraversa tutto il mondo. Per garantire la pace è necessaria la guerra PREMESSA: IL CONCETTO DI “RIVOLUZIONE MILITARE” Bisogna usare questi termini per parlare di fenomeni che hanno segnato l’età moderna, che hanno segnato una discontinuità. La discontinuità militare è divagante e ha comportato degli effetti a catena irreversibili. Le guerre hanno comportato una trasformazione completa della società, delle finanze, dell’organizzazione, … Secondo questa interpretazione, i militari e la guerra tra 400 e 500 sono stati dei veri motori di sviluppo degli stati territoriali occidentali. Quali sono i 3 elementi fondamentali della rivoluzione militare? 1. L’avvento delle armi da fuoco – questa innovazione ha avuto degli effetti medio lunghi sul periodo temporale. Le invenzioni e le scoperte arrivano quando ce n’è bisogno. 2. Le armi da fuoco a loro volta hanno provocato una rivoluzione architettonica. Le artiglierie sbrecciano le mura medioevali. Tutte le città devono cambiare la loro forme, devono adottare delle cortine murarie per resistere ai colpi dell’artiglieria e difendersi  nascono le cinte bastionate 3. Aumento degli eserciti Per reggere la situazione bisogna rivoluzionare l’amministrazione complessiva dello stato. Portano delle trasformazioni tra i ceti e il potere centrale. Il tema fiscale è spesso connesso con il militare e provoca conflittualità tra tutti  il denaro fa la guerra Il modo di reperire risorse e finanze è fondamentale per lo sviluppo degli stati. Sovrano e ceti nobiliari Le risorse per la guerra pongono un continuo negoziato tra il paese e i ceti più importanti, cioè i ceti nobiliari. La guerra è legata al consenso e all’élite nobiliari. Il sovrano deve stare attento allo scontento delle élites e dei sudditi, perché costoro ..? “L’ambivalenza di Marte”: impatto negativo e positivo L’impatto negativo delle guerre è ben chiaro a tutti, i danni diretti non sono così significative (uccisioni e distruzioni). Peggiori furono i danni indiretti, il sequestro di animali e grano  provoca un impoverimento generale, anni di fame, distruzione di infrastrutture (ponti, frantoi, mulini, ...) e la circolazione di epidemie. La guerra d’altro canto stimola una quantità di attività che danno posti di lavoro (tessiti, armi, città, …) ARMI ED ESERCITI TERRESTI - Una delle prime armi portatili fu l’archibugio nel primo 1500. Non ha praticamente un vero calcio, è un’arma corta che con un certo meccanismo spara un proiettile di 50g di metallo da una canna. È abbastanza impreciso, 30-50 metri. - Prima ancora dell’archibugio nel 400 c’è una piccola rivoluzione delle fanterie: gli svizzeri sono gli abitanti dei cantoni che tendono ad affiancarsi al sri. I quadrati di picchieri se sono ben addestrati sono un’arma formidabile che rilancia la fanteria e sbaraglia la cavalleria militare. La picca è un’asta in frassino dai 3 ai 6 metri con una punta di metallo. Da sola non dice molto ma in una sinergia di uomini nei quadrai forma una specie di istrice. - Questo modo di fare la guerra degli svizzeri diventa di dominio pubblico – le armate del 500-600 sono armate miste di picchieri e archibugeri che dovrebbero difendere da lontano. 26 L’archibugio  quest’arma era formata da 3 parti: il proiettile, una carica di lancio e la canna attraverso cui viene lanciato il proiettile, cioè la miccia. Questo picchiere ha l’archibugio in spalla, una corda per attivare la miccia che doveva rimanere accesa che serviva a fa funzionare l’arma. Anche i più bravi archibugeri riuscivano a sparare ½ colpi al minuto. La miccia presenta dei punti a suo sfavore, come le piogge che non permettono il funzionamento dell’arma. Il moschetto  è un’arma più lunga dell’archibugio, prevede un calcio per portarlo alla spalla, spesso serve una forcella per tenerlo fermo nel terreno. L’effetto di questi tipi di soldati con archibugio e moschetto, composti da più file ha un effetto devastante sul nemico se vicino. Bisognava investire sulle fanterie coordinandole con dei lunghi addestramenti. La fanteria è l’arma principale in quest’epoca Le fanterie spagnole Sono il modello militare che sarà dominante per 2 secoli in tutta Europa. Gli eserciti professionali che si vendono alle potenze, costano. Le artiglierie Anche questa diventa un’arma soggetta un’evoluzione costante. Una delle armi più importanti è il cannone da campagna. Le difese bastionate La città più importanti sono dotate di una cinta muraria Spesso le campagne sono abbandonate e si resiste nelle città. Vienna si difende dai turchi più volte abbandonando le campagne alle scorrerie. In europa una delle denominazioni più frequenti è la “trace italienne”. INNOVAZIONI TECNOLOGICHE Nel XVIII ci sono delle piccole-nuove innovazioni 1. Verso il 1680 la baionetta risolve il problema della difesa dei tiratori  scompaiono i picchieri, aumentano i tiratori. 2. Da grosso moschetto a miccia  il fucile ad acciarino (pietra focaia). Poi adozione di pallottole già pronte con la cartuccia. Migliora capacità di fuoco, ma seno a un certo segno 3. Alta imprecisione delle armi: ai primi ‘800 il fucile in dotazione ai napoleonici è soggetto a errore di 30 metri a una distanza di 180 m. 4. nuove conoscenze di balistica (moto dei proiettili), metallurgia, composizione polvere da sparo. Cannoni più maneggevoli, con canne che si raffreddano prima. La pietra focaia permise lo sviluppo della pietra focaia Ci fu anche una rivoluzione della linea di marcia I militari e la società Grossi corpi di truppe richiedono una logistica adeguata. Il mondo militare trova una sua cornice con la nascita di caserme, si sopprimono gli antichi ordini religiosi. LA RIVOLUZIONE MILITARE DELLE FLOTTE 27 LUTERO (1483-1546) Fu un monaco agostiniano sassone, cresciuto nella chiesa cattolica. Gli Agostiniani sono quelli che si riallacciano a Sant’Agostino  questo lo prepara a una grande riflessione interiore. Il mondo di sant’Agostino prepara Lutero che ha una coscienza tormentata e vibrante, fino ad arrivare (tramite le sue parole) alla disperazione che lo porta alla follia. Lui ricerca la salvezza, come salvarsi? A quell’epoca il pericolo della dannazione era qualcosa che muoveva le persone a cercare soluzioni. Come monaco ha vissuto una crisi di coscienza molto forte fino alla disperazione. Rievoca la sua fede nel bravo qui sotto: la sua visione ha delle caratteristiche antropologiche che riguardano la natura umana negativamente. L’agire umano è visto sotto forma del peccato. L colpa originaria ha un peccato notevole. L’uomo è incapace di fare il bene, di fare opere buone perché è schiavo del peccato e cancella il libero arbitrio. Lutero pensa che l’uomo arriva sempre a procurare il male dal bene, Lutero, facendo cadere la ragione, rimane con una fede abbandonata, ecco perché la ritrova nella bibbia. La fede luterana trova il successo nella scrittura e nella fede umana, non c’è più bisogno della chiesa. Il metodo protestante è un rapporto diretto tra la fede e le scritture dove una persona si rende conto della bontà del disegno divino e a un certo punto di essere salvato. La dottrina del perdono non funziona più, la collaborazione attiva dell’uomo di fare cosa buone non esiste, noi siamo schiavi del demonio, il giusto - che rivela un’illuminazione Ero stato afferrato da un desiderio, certo singolare, di conoscere Paolo nella Lettera ai Romani, ma quello cge fino a quel momento aveva costituito un ostacolo non era il sangue freddo intorno al cuore [Virgilio, Georgiche 2,484: l’espressione indica un ostacolo paralizzante, come quando “si gela in sangue” per lo spavento o, alla lettera, perché si muore], ma una sola parola, che si trova nel capitolo primo: “la giustizia di Dio è rivelata in esso (cioè nell’Evangelo)”. Odiavo infatti quest’espressione, “giustizia di Dio”, perché l’uso e la consuetudine di tutti i dottori (in teologia) mi avevano insegnato a intenderla filosoficamente, come giustizia formale o attiva (così la chiamano), per la quale dio è giusto e punisce i peccatori ingiusti. Io però, che mi sentivo davanti a Dio peccatore con la coscienza molto inquieta, benché vivessi come un monaco irreprensibile, né potevo confidare di trovar pace mediante le mie opere riparatrici, non amavo, anzi odiavo questo Dio giusto che punisce i peccatori e mi indignavo contro Dio, pronunciando contro di lui se non proprio una silenziosa bestemmia, quanto meno una forte protesta, dicendo: “Come se non bastasse ce dei poveri peccatori eternamente perduti a motivo del peccato originale siano oppressi da ogni male per mezzo della legge del Decalogo, ecco che Dio aggiunge dolore a dolore dirigendo contro di noi la sua giustizia e la sua ira anche per mezzo dell’Evangelo.”. Così ero fuori di me, con l’animo infuriato e sconvolto. E tuttavia continuavo a sollecitare Paolo a proposito di quel passo, senza dargli tregua, desiderando ardentemente sapere che cosa egli volesse dire. Finché, avendo Dio compassione di me, mentre meditavo giorno e notte ed esaminavo il concatenamento delle parole seguenti: “La giustizia di Dio è rivelata in esso [cioè nell’Evangelo], come è scritto: Il giusto vivrà per fede”, cominciai a comprendere che la giustizia di Dio è quella grazie alla quale il giusto vive per il dono di Dio, cioè per la fede, e che la frase: “la giustizia di Dio è rivelata mediante l’evangelo” va intesa nel senso della giustizia passiva, grazie alla quale Dio misericordioso ci giustifica per mezzo della fede, come è scritto:“il giusto vivrà per fede”. A questo punto mi sentii letteralmente rinascere e mi sembrò di entrare direttamente in paradiso, le cui porte si erano spalancate. Allo stesso tempo l’intera Scrittura acquistò per me un altro aspetto. Da quel 30 momento in poi percorrevo le scritture , come le avevo memorizzate, e coglievo in altre espressioni un significato analogo [a quello scoperto nell’espressione “giustizia di Dio”]: così l’opera di Dio è ciò che Dio opera in noi, la potenza di Dio è quella mediante la quale egli ci rende ardimentosi, la sapienza di Dio è quella mediante la quale ci rende saggi, [e così] la forza di Dio, la salvezza di Dio, la gloria di Dio. Orbene, quanto grande era stato l’odio con il quale avevo prima odiato l’espressione “giustizia di Dio”, tanto grande era l’amore con il quale ora esaltavo quella dolcissima parola. Quel passo di Paolo divenne davvero per me la porta del paradiso Nel testo Lutero passa dall’angoscia alla disperazione di essere dannato. Immergendosi nelle scritture in questo modo interpreta diversamente questo tema della giustizia di dio  il giusto vivrà per la fede, questo lo illumina. C’è un contrasto fortissimo tra odio e amore, Sola Fide, sola Scriptura • L’uomo è giustificato (salvato) per la sola fede. Dio concede la Sua grazia a chi ha fede. • Solo nella Bibbia (Scrittura) si fonda il cristianesimo, non nella Tradizione. Necessità di tradurre in lingue volgari. • Sacerdozio universale dei battezzati. Contro la concezione cattolica della Chiesa come mistero sacramentale e come Popolo di Dio. Solo battesimo e eucarestia (consustanziazione) • Thomas Müntzer e il movimento dei contadini: dottrine millenaristiche; comunità degli ‘eletti’, che si organizza in modo comunistico • «Verso i contadini testardi, caparbi ed accecati, che non vogliono sentir ragione, nessuno abbia un po’ di compassione, ma percuota, ferisca, sgozzi, uccida come se fossero cani arrabbiati» (Contro le bande ladre e assassine dei contadini in Scritti politici, Utet 1978) • Così, nel maggio 1525 oltre 100.000 contadini vengono sterminati Lutero e la rivolta dei contadini tedeschi (1525) Il sacerdozio è scomparso, non esiste più questa gerarchia del clero come vuole la chiesa abusiva di Roma. Dei sacramenti Lutero salva solo il battesimo e una forma di eucaristia ma non come la predica il cattolicesimo. L’indulgenza è un’opera buona che i vivi possono avere per passare il purgatorio. Lutero ha dato il metodo per i protestanti futuri, ciascuno può accede alla scrittura e ognuno ha una propria soggettività dalla scrittura. Intrecciato a mille altre questioni Lutero affronta il problema nella Germania degli anni 20 il problema dei contadini che guidato da Thomas Munzter elabora delle dottrine di tipo profetico, millenaristico che attraversano le questioni del tempo. I contadini si rivendicano la propria eccellenza di eletti iniziano anche a predicare la divisione dei beni, un proto comunismo. Questo spaventa tutti e Lutero contro le bande ladre dei contadini. Lutero e l’antisemitismo Questo modo di vedere antisemita. Secondo le altri religioni gli ebrei sono deicidi, secondo la storia la Germania ha delle pesanti persecuzioni degli ebrei. • «Cosa potremo fare noi cristiani contro l’odioso e maledetto popolo dei Giudei?» • «E’ cosa utile bruciare tutte le loro sinagoghe, ovvero scuole, e ciò che non viene bruciato sia coperto di terra, in modo che mai più si possa vedere un sasso o traccia di fuoco» • «Siano distrutte e devastate anche le loro case private» • «Sia imposta la fatica ai Giudei giovani e robusti, uomini e donne, affinché si guadagnino il pane col sudore della fronte» (Degli ebrei e delle loro menzogne, 1543) Lutero e i “papisti” 31 Lutero era profondamente convito che la chiesa di Roma fosse la chiesa dell’anticristo • I cattolici sono servi del Papa, l’Anticristo: «Maledetto, dannato, vituperato sia il nome dei papisti…» nel cui sangue i buoni cristiani si «dovrebbero lavare le mani» L’uso delle armi è spesso predicato al tempo anche a costo della vita. Anche la stampa è un’arma formidabile. Le bibbie del tempo sono correlate alla bibbia e parla attraverso le immagini. Si parla della bestia e del falso profeta che precipita, è il papa dell’epoca cioè il “papa asino”. I protestanti hanno fatto cadere la tradizione Il piano del popolo di dio che comincia con Israele e finisce con il cristianesimo. La scrittura e la tradizione insieme sono il deposito sideuum, la trasmissione da persona a persona • La Rivelazione di Dio è comunicata in Sacra Scrittura e in Sacra Tradizione = depositum fidei • Tradizione = Trasmissione integrale della Parola di Dio da Cristo a Pietro e agli Apostoli: Magistero della Chiesa Nel mondo protestante l’autorità non è più solo una perché ciascuno deve vivere la fede in modo proprio (sola fide, sola scrittura) la fede concede la remissione davanti a dio per i piccati, cioè il purgatorio. È ancora dottrina della chiesa. • INDULGENZA: remissione davanti a Dio della pena temporale per i peccati (Purgatorio) dopo preciso percorso penitenziale: PENTIMENTO, CONFESSIONE, COMUNIONE, PREGHIERE APPOSITE ED EVENTUALI OPERE (comprese elemosina). • colpa > espiazione (= reato > pena). Tesoro dei meriti di Cristo e dei Santi, amministrato dalla Chiesa (il Papa predica l’indulgenza) grazie alla crisi della coscienza europea le tesi di Lutero ebbero effetto e senso. DENOMINAZIONI DIVERSE DEL PROTESTANTESIMO Il metodo luterano si diffonde: 1. Anabattisti sono i nuovi battezzati, negano l’utilità del battesimo agli infanti e professano questo battesimo degli adulti che sono die veri credenti perché hanno avuto un’illuminazione. Con la loro interpretazione della bibbia sostengono che l chiese sono istituzioni abusive e diaboliche, per questo anche gli stati luterani sono abusivi per loro. Nella città di Munster presero il potere gli anabattisti che con un capo denomiato ? aveeva computo delle stragi predicando una serie di dottrine violente. Esse furono talmente dirompenti che  Nuovi battezzati ( = adulti). Formano una Società dei “perfetti”, che hanno ricevuto un’illuminazione interiore, contro Stati e Chiese che appaiono loro istituzioni diaboliche. Forti rivendicazioni socio-economiche, violenze  Origine: Zurigo 1525. Epicentro: Münster 1534/35 (Giovanni di Leida)  Lutero incita a massacrarli 32 C’è un libro liturgico ufficiale che si basa tantissimo sulle sacre scritture. Il protestantesimo fu una vera rivoluzione che, in un modo o nell’altro, ci furono tutta una serie di cambiamenti fino ad avere queste religioni contro nell’Europa. IL CONCILIO DI TRENTO Riforma cattolico e controriforma Anche nei paesi che rimasero cattolici il protestantesimo era penetrato, in primis il luteranesimo, poi il calvinismo e infine l’anabattismo. È un momento vulcanico perché si ha questa idea di voler distruggere il principio di autorità. Milioni di persone si sono fatte prendere dalla crisi di coscienza che il protestantesimo offriva, rispetto al cattolicesimo. Anche in campo cattolico ci furono tutta una serie di riflessioni e proposte. L’Italia era in conflitto e il concilio si poté aprire solo nell’anno 1545 in un momento in cui la Francia aveva perduto la partita per l’Italia, il papa e l’imperatore avevano trovato una soluzione. Trento era una soluzione di compromesso per entrambi: apparteneva all’impero e al papa. Fu una svolta importantissima, è un momento maturo in cui si riesce a produrre una normativa a delle linee di fondo che verrebbero aggiornato e trasformato il cattolicesimo in maniera duratura. Anche una serie di riforme protestanti fu acquisita, ma la struttura cattolica venne ribadita. Il deposito della fede sta nella bibbia e nella tradizione apostolica. L’uomo cattolico, a differenza di quello protestante, collabora della sua salvezza delle opere buone, cioè scegliendo il bene e facendo delle opere di bene. Il concilio di Trento predica il libero arbitrio e venne ribadita la presenza reale di cristo che porta una grazia. Il dogma della transustanziazione, vuol dire una trasformazione reale delle specie eucaristiche nel corpo e nel sangue di cristo. La consustanziazione è l’idea di Lutero che il vino, l’eucarestia, … rimane una materia vile ma la presenza di cristo è spirituale. Il concilio promosse una serie di norme di tipo pastorale che eliminava molti abusi del tempo. Si istituiscono i seminari • Rivelazione nelle Scritture e nella Tradizione Apostolica • Fede e opere buone utili per la salvezza • Dottrina generale dei 7 Sacramenti, canali di grazia istituiti da Cristo. • Il Clero. Vescovi: obbligo residenza, cura pastorale, concili provinciali, sinodi diocesani, ecc. • Seminari per formazione sacerdoti • Parroci: obbligo registrazione battesimi, matrimoni, sepolture, ecc. La Transustanziazione nell’eucarestia è fondamentale, la chiesa cattolica ha un lato visibile e uno più nascosto Siamo in un’epoca di sviluppo che nasconde anche una fase difensiva nei confronti del protestantesimo. C’è questo contrasto forte, violento, armato che porta la guerra. Anche i cattolici si difendono e la stampa venne continuata ad utilizzare come strumento, c’è una censura laica-regia. Anche la traduzione in volgare della bibbia fu uno dei nodi fondamentali della chiesa. Strumenti di controllo della chiesa • Professio Fidei Tridentinae (1564) • Controllo della stampa: Index librorum prohibitorum (1559) • Bibbia nella Vulgata di S.Gerolamo C’è tutto un lato di censura e di giustizia repressiva con delle differenze significative: bisogna distinguer la congregazione rimane con la differenziazione tra chiesa ed eresia. Essa è pericolosissima, è connessa al tradimento politico. L’inquisizione è un tribunale a se stante che fa indagini, è un sistema ecclesiastico giudiziario. L’inquisizione spagnola e portoghese, che ha una storia cupa, non dipendono dal papa ma dal sovrano. 35 Si occupa di eresia, cioè di curare questo veleno che ferisce la città. Il governo vede gli eretici come una minaccia. L’inquisizione fu l’unica vera istituzione nazionale italiana Il processo romano canonico è base di quel tempo, è un potere che tende a dilatarsi, si allarga a tutta una serie di reati che riguardano fenomeni virulenti dell’epoca con la stregoneria. Ci fu una epidemia all’epoca di essa nell’età moderna (400-600), sia in ambito cattolico che in ambito protestante. La stregoneria è apostasia, cioè l’abbandono della vera fede per abbracciarne un’altra. Voltarsi al demonio è un peccato gravissimo dal punto di vista teologico. C’è tutta una fase repressiva definibile controriforma. C’è anche una riforma cattolica, il concilio di Trento operò una trasformazione tramite altri strumenti, come quello dell’educazione e della persuasione, non repressivo.  Il mondo che stiamo cercando di descrivere in questi secoli non è solo quello cristiano L’ISLAM Ha origine con Maometto del XV-XVIII, esiste nell’area mediterranea già da secoli. Ha avuto una espansione travolgente, ha una conformazione che compete con il cristianesimo, è volta al proselitismo (crea nuovi fedeli). Questa religione si è frammentata, ci sono due divisioni principali: 1. i summiti che seguono la tradizione del profeta 2. gli sciiti che si è impiantata in persia, cioè l’attuale Iran l’islam si era diviso in varie fazioni, era un mondo frammentato e debole. L’avvento dell’impero ottomano ha rilanciato l’islam in una nuova fase storica che ha creato tutta una serie di conseguenze. L’origine è quella di una dinastia turca che è fondatore di questa dinastia turca, che ha avuto un suo corso che gli europei occidentali non hanno percepito, ma solo le zone di interesse. Colui che ha consolidato in maniera decisiva questo potentato ottomano è Maometto II: prima conquistò l’impero bizantino e poi tutto lo stato romano. A metà del 400 Venezia era una delle principali città di commercio, che aveva un fascino per gli ottomani. L’impero ottomano è in un’area molto strategica fin dall’poca preromana, cioè a cavallo tra asia e Europa, in un passaggio fondamentale per l’economia dell’poca, cioè tra il mare egeo e il mar nero. È un’area di sbarco. Nel mar di Marmora si affaccia Costantinopoli, cioè la capitale dell’impero bizantino. Attraverso lo stretto del Bosforo si attraversa nel mar nero Alla metà del 400 i turchi controllano già una parte importante di quest’area, ciò che resta dell’impero bizantino è una spina nel fianco, è un ostacolo. Questa stretta zona passa sotto il controllo di quel che resta di Bianzano e dell’imperatore ottomano. All’interno al dinastia di Maometto non l’unica che aspira alla supremazia ed è anche affondata da queste potenze e colonie. I cavalieri di san Giovanni tanno a rodi, sono l’ultimo ordine di cavalieri crociatici, che espulsi dalla Terrasanta, trovarono un loro posto. Rodi 36 è isola ricchissima di beni, generi e molto amena che offre porti e il regime di una serie di origine greca. Dopo che furono cacciati da rodi andarono a malta. Maometto riesce a controllate tutta la penisola e riesce a dare il colpo di grazia: Maometto riesce a mettere insieme uno terminato esercito per terra e per mare per portare l’assedio alla capitale dell’impero. Era molto ben difesa, sono chiusi dentro le mura e sono protetti dal mare. Maometto II fa caricare navi su cariaggi e li fa trasportare via terra facendo sbarcare sul corno d’oro sul bosforo. Circonda la città di armate e cannoni. Gli assediati erano solo 7-8 mila, gli ottomani sbarcano nella città, Maometto ntra nella chiesa di Santa sofia nel 1453 CROLLO DI COSTANTINOPOLI. In battaglia cade l’ultimo imperatore bizantino d’oriente. La storia di Istanbul Maometto II ristabilisce buoni rapporti con il patriarca di Bisanzio, i greci possono tornare a vivere, i latini e i veneziani vivono in tolleranza. Costantinopoli torna a crescere, anche se poi si finisce con una sorta di islamizzazione. Ci fu anche il problema dei rapporti con le potenze latine, cioè i cristiani occidentali. Venezia è uno dei potentati assoluti. I cavalieri di rodi si rifiutano di pagare il tributo al sultano, rodi viene assediata ma fallisce l’assedio. I cavalieri di rodi restano una spina nel mondo ottomano. Gli ottomani tengono una linea ambigua, non tutti si sottomettono ai turchi. Quando negli anni 60 la Valacchia e la Moldavia il vassallo di Matteo Brondin ha un accordo con Vlad III, organizza una resistenza contro i turchi: riuscii abbastanza bene poiché fu un ostaggio in passato. Vlad III è una specie di eroe nazionale rumeno che ha una fama di sanguinario che usava la tecnica dell’impalamento dei nemici. Ci una specie di terrorismo bellico  un pugno di uomini che conoscono molto bene il territorio, si trovano a fronteggiare e uno degli eserciti più potenti dell’epoca. La resistenza è guerriglia. Nel 1479 con lo sborso di una somma enorme i turchi non facevano più scorrerie. Venezia per danneggiare il re di Napoli passò informazioni vitali ai turchi, nel 1480 ci fu una spedizione a Otranto. Nel 1480 partì dall’Albania una spedizione, attraversò il mare e la spedizione venne presa e arrestata. La popolazione viene deportata in schiavitù ma anche massacrata per varie ragioni: ancora oggi sono visibili i teschi  i martiri di Otranto Muore Maometto II, il re di Napoli organizza una spedizione a Otranto, all’altezza degli anni 80 è in questa faglia di crisi. La presenza ottomana è una discontinuità con cui bisogna contronotarsi. Tanti signori della Grecia bizantini avevano pensato che, sottomettendosi al sultano, si potesse avere una conseguenza positiva, ci fu un successo civile. Colte popolazioni che vivevano sotto questi vassalli erano ortodossi non stavano bene, vivevano in un momento di servitù che fu visto in molte parti dei Balcani con favore. Ci sono nuovi decenni con varie vicende, ci sono vari pretendenti che possono imporsi con le armi. Un passaggio fondamentale avvenne al tempo di Selim I: gli ottomani colsero un successo strepitoso sul piano simbolico che lo iniziò nell’empireo ottomano una volta per tutte. L’Egitto fu conquistato: l’Egitto era un potentato islamico, era presente una dinastia locale i Mamelucchi che erano nemici degli ottomani. I mamelucchi erano ostili e controllavano i luoghi sacri, per questo si considera il vero capo della comunità dei credenti. Il sultano ottomano diviene capo dei sunniti e custode dei luoghi santi (Arabia). Solimano I è una di quelle figura che hanno fatto la differenza, vive in un mondo con pochi competitori di cui è uno dei protagonisti. Sotto Solimano I riprendono delle campagne travolgenti su due direttrici: 37 causa regia è sostenuta da Mazzarino, un allievo di Richelieu si ritrovò cardinale e fu il padre politico e anche nel privato del giovane Luigi XIV. Mazzarino deve affrontare le fronde, due crisi devastanti dell’epoca: 1. La fronda del parlamento di Parigi 2. La fronda dei principi Mazzarino riuscì a mettere in campo delle contromosse e ad avere ragione sia nel parlamento di Parigi: era Parigi e attraverso clientele complesse era riuscito a sollevare la popolazione contro l’Italia, l’austriaca, … attraverso la propaganda. Riesce a superare le crisi interne e a rilanciare la politica estera contro la spagna. La Francia cattolica di Mazzarino si allea dall’Inghilterra protestante di Cornwell. Parigi è molto pericolosa e in quell’epoca è successo un fatto enorme, gli inglesi hanno tagliato la testa al re. Intanto la monarchia segue il suo corso e Luigi è incoronato: segue la cerimonia tradizionale. Luigi ha bisogno dei consigli di Mazzarino il cui capolavoro è la pace dei Pirenei con la spagna, che era si era voluta da lungo tempo. Anche un matrimonio segnò il destino futuro del paese: il re si sposò con la figlia di Filippo IV (spagnola) che era uno dei più importanti sovrani europei. Francia e Spagna fanno la pace e il matrimonio conferisce una serie di diritti a Luigi che serviranno in futuro. Nel 1661 Luigi prende la direzione complessiva degli affari del regno: ha un governo diretto e non si fida di dare il governo nelle mani dei sudditi. Luigi XIV inizia ad attuare una politica di eliminazione dei ceti: la politica di Luigi per quasi tutto il suo regno è una politica che punta ad affermare la supremazia francese in modi diversi. È una supremazia complessiva in cui l’elemento culturale diventa fondamentale. In Europa la Francia è un paese dalla demografia schiacciante e Luigi mette in campo il più potente esercito dell’epoca, la diplomazia francese è una delle prime del continente. Il francese diventa la lingua della democrazia e della cultura. Ci fu anche una straordinaria diffusione dell’uso dei mezzi di propaganda attraverso le arti, la cultura, l’architettura. La reggia di Versailles Crea fuori da Parigi (perché più sicuro dal centro in cui c’erano le fronde) un grande polo multimediale che lavora per glorificare il sovrano e per persuadere l’Europa intera di questa supremazia francese. La politica aggressiva della Francia di Luigi XIV L’epoca di Luigi è un’epoca bellica anche polarizza e coalizza una serie di alleanze per arginare questa Francia che deborda. • Guerra di Devoluzione contro la Spagna (1667-68)  pace di Acquisgrana • Occupazione Lorena (1670) • Guerra d’Olanda (1672-78) > pace di Nimega – fu una guerra lunga che consistre ad allagare il territorio olandese per rallentare l’invasore. • Occupazione di Strasburgo e Casale (1680) • Invasione Palatinato e guerra della Lega d’Augusta (1688-1697) > pace di Rijswijk • Guerra di Successione spagnola (1701-1713/1714) > trattati di Utrecht e Rastadt Le principali campagne di Luigi furono nei paesi bassi spagnoli e verso l’impero. 40 Morto luigi e superati una serie di conflitti ci furono una serie di trattati. La successione al trono di Spagna portò ad un conflitto tra la Spagna e la Francia. Seguiranno delle altre successioni per il trono di Polonia che è elettivo: quando muore il re di polonia è un caos. La prima metà del secondo è segnata da questo sforzo europeo, per mantenere la bilancia delle forze. Uno dei rilievi sono le trasformazioni del militare: eserciti con livelli mai visti Trattati 1713-14 Attorno alla Francia sono rafforzati una serie di stati, gli stati cuscinetto, che servono per evitare che la Francia debordi di nuovo. A nord c’è un’altra cintura di stati che isolano la Francia. Ci sono anche delle potenze emergenti come la casa d’Austria che occupa i territori spagnoli Anche l’Inghilterra non ha quelle forze che permettono di trionfare in campo aperto ma in campo navale si, soprattutto sui passaggi fondamentali. Ci sono delle basi inglesi che disegnano la potenza marittima, vuole inondare l’Europa delle proprie merci. È l’idea inglese dell’equilibrio. L’equilibrio multipolare • barriere intorno alla Francia • ITALIA: stabilizzazione su 3 nuovi cardini (Savoia, Asburgo Vienna, Borbone) oltre a Venezia, Genova, Roma • MEDITERRANEO e ATLANTICO: ascesa della Gran Bretagna, incipiente allargamento del conflitto • BALTICO e Mar Nero: emergere della Russia • BALCANI: partita a 2 (Asburgo e Ottomani) • Anni 1740s: spostamento del perno conflittuale nel cuore del SRI La crisi dell’equilibrio L’equilibrio punta a far non governare un’unica potenza. Nella seconda metà del700 l’equilibrio si sfilaccia perché le superpotenze lanciano sull’Europa dei problemi. Specialmente tra la Francia e la gran Bretagna ci sono dei conflitti e ci fu la dissoluzione del ducato polacco. La guerra dei 7 anni che ha portato molti mutamenti e che è all’origine al processo di indipendenza americana. La nascita degli stati uniti arriva dall’epoca della guerra dei 7 anni, fu una premessa della prima guerra mondiale. Questo enorme conflitto che vedeva delle maggioranze contrapposte si sviluppo non solo in Europa ma in America, in africa e in India. Una gigantesca partita per il dominio complessivo delle rotte e delle risorse.  Alla fine della guerra dei 7 anni si videro dei cambiamenti fuori dall’Europa, soprattutto in UK. 41 lo scenario coloniale tra 600 e 700 mostra una nuova fase del colonialismo. Ci fu una fase portoghese di rilevanza, ma ecco che si affacciano vari protagonisti. Rispetto alle monarchie iberiche, dove la corona è partecipe anche negli affari coloniali. Gli inglesi si affacciavano attraverso le imprese private che hanno una sorta di mano libera nel trattare: per la fase delle grandi compagnie commerciali indio occidentali. Sono delle società per azioni. Gli stati che non hanno risorse per impegnarsi direttamente concedono delle patenti ai corsari, cioè gli imprenditori del mare. Fanno la guerra con il sovrano a cui sono legati e queste compagnie occidentali sono dotate di poteri pubblici: possono battere moneta, armare truppe, amministrare territori, … L’india e l’Indonesia iniziarono a diventare delle mete frequentate. La flotta olandese Nel 600 l’olanda è la prima potenza marittima: le navi olandesi trasportano tutto, anche molte cose che sono riesportate dalle colonie olandesi. Offrono noli e difendono la libertà dei mari. Il mercantilismo Gli inglesi contrastano questa ascesa e introducono il principio delle acque territoriali, bisogna combattere per mantenere questi principi. Le idee fondamentali e la prassi è il complesso di politiche pratiche che viene chiamato mercantilismo. L’obiettivo è che la bilancia commerciale sia attiva, che il valore di ciò che noi esportiamo sia uguale a quello che esportiamo. Quello che si importa sono le materie prime che arrivano dalle colonie e si esportano i prodotti finiti e quelli delle proto industrie. Il mercantilismo è una politica imperialista • Obiettivo: bilancia commerciale attiva (import/export) • + Import : materie prime (grani, legname, pesce, metalli preziosi…) • Export : manufatti, protetti dalla concorrenza estera • Risorse: possedimenti coloniali e popolazione crescente Metodi e strumenti: protezionismo doganale (dazi su manufatti stranieri in entrata) è fondamentale, cioè i miei prodotti che sono minacciati dalla potenza straniera attraverso dei dazi e delle dogane. Eserciti e flotte per protezione mercantili nazionali; lotta a disoccupazione e vagabondaggio (lavoro crea ordine e stabilità. Proteggere le colonie e i flussi di ricchezza provoca dei meccanismi di protezione. Si tollera sempre meno chi non ha lavoro, i vagabondi e i marginali. Ci sono delle politiche repressive nei paesi protestanti che sono considerati quasi dei crimini. conseguenze: Stati mercantili-militari • Mercantilismo, forma di imperialismo politico ed economico • Crescente conflittualità europea e coloniale: armamenti e flotte crescenti: mutamenti nella politica fiscale e amministrativa Il commercio triangolare LE LOTTE POLITICHE IN INGLITERRA E LA NASCITA DEGLI USA Il modello dell’Inghilterra del 600 è importante per tutti i modelli politici susseguitegli Nel 17 secolo ci furono due rivoluzioni: 1. La guerra civile 2. La gloriosa rivoluzione Questi due momenti hanno trasformato e consolidato il modello politico e costituzionale inglese che hanno studiato scuola. Il sovrano non è assoluto. 42 1. Il Test Act – una legge generale per cui chiunque assuma funzioni pubbliche deve prestare giuramento anglicano he comporta una serie di cose e la negazione del principale dogma cattolica, esclude cattolici da funzioni pubbliche. 2. Habeas corpus – il potere del re arriva solo fino a un processo formale, viene ribadito nella norma dell’habeas corpus. Chi viene arrestato ha diritto al tribunale e anche a ottenere una motivazione scritta. Carlo è molto soggetto alla potenza di Luigi XIV e anche tutta l’Europa imita la Francia. Alla fine l’Inghilterra crea un altro polo antifrancese, succede quando sale al trono Giacomo II. Della lunga vicenda inglese questa lunga vicenda del dialogo del parlamento con il monarca fino a questa svolta definitiva, alla crisi tra corona e parlamento. Anche qui c’è un matrimonio che indirizza le cose cioè un primo matrimonio da cui rimase vedovo. Ebbe 2 figlie Maria e Anna Stuart che sarebbero state regine protestanti, dopo di che si sposò con una principessa italiana cattolica che va a Londra e si ripropone quella situazione ambigua di religione. Questo matrimonio cattolico mette in allarme e di nuovo c’è questo spauracchio papista. Nel 1689 ci fu una vera frattura dove il parlamento attua un colpo di mano e considera non più legittimo Giacomo II e negozia una successione: con il bill of rights venne firmato questo patto tra i nuovi sovrani chiamati dal parlamento e il marito di Maria Stuart venne proclamato re  Guglielmo I d’Orange. Il parlamento negozia questa successione al trono e i due devono sottoscrivere questo patto in una serie di articoli in cui ci sono una serie di punti in cui si dice che il re non può più procede ad arresti arbitrari, non può arruolare truppe in pace senza il consenso del parlamento. Non è una costruzione ma una carta dei diritti delle prerogative dei cittadini inglesi. Tra queste c’è la dichiarazione che il sovrano inglese deve essere di religione anglicana. Guglielmo III d’Orange è un’alleanza tra l’olanda e l’Inghilterra: sono le potenze emergenze sul campo finanziario. Infatti la banca d’Inghilterra nasce sulle basi finanziarie olandesi e l’olanda usa le innovazioni navali inglesi. Nasce un regime costituzionale misto, un regime originale. La banca di Inghilterra ha il dovere di dirigere il debito pubblico e alla fine del 700 vince una partita mondiale grazie a queste strutture finanziarie di 1 ordine. Muoiono i reali al trono e sale al trono la regina Anna che regnò nei primi anni del 700. Non si riuscì ad avere un erede maschio. Ci fu una legge del 1701 che aveva susseguito alla casa di Hannover il passaggio dinastico dalla casa Stuart con Giorgio I (un tedesco). La gran Bretagna non esiste fino al 1707 ma sotto Anna sia arriva ad un accordo e basa l’unione di bandiere che si fondono. I deputati scozzesi entrano nel parlamento inglese: non tutti gli scozzesi apprezzano questa unione. Per questo la resistenza scozzese, chiamato Jacobita, si batte per la causa nell’ultimo scontro tra i Jacobiti e i grandi arcieri dell’esercito inglese. Gli scozzesi vengo sconfitti e si proclamò la gloriosa rivoluzione: è un modo per chiamarla simile senza spargimento di sangue (anche se non è vero). La causa Stuart è perduta e la scozia resta legata all’Inghilterra. C’è sempre un partito secezionista scozzese. Questa svolta è definitiva. LA NASCITA DEGLI STATI UNITI D’AMERICA La storia inglese ha una continuità che si riprende all’estero, in America. Ha una genesi lunga che dura 1 secolo emmezzo e ha origine negli insediamenti coloniali del tempo. Virginia viene in origine di Elisabetta, gli inglesi tornano con quelle forme privatistiche del tempo. Sono frutto di imprese private con l’assenso e la compartecipazione della corona che producono tutta una storia. New England 45 Verso la metà del 600 una nave arrivò trovandosi una costa che presentava due nuclei antichi: 1. La baia di Cesarrich dove la compagnia coloniale della Virginia si insedia e nel 1607 forma James Town. È una compagna con capitale privata e formata di avventurieri 2. A nord nel 1620 venne fondata Mainflower, cioè una nave che portò una immigrazione di élite che prese l’America come unica forma religiosa. È un gruppo di puritani calvinisti che non vogliono più vivere in un Inghilterra cattolica. Le origini dell’odierno Massachusetts Per secessione si formano una serie di altre colonie con una grande libertà ed autonomia. Nasce il new England (colonie) che hanno in comune questa forte fede protestanti e si fonda la repubblica della bibbia Le attrattive e le criticità del viaggio nel nuovo Jork: - Le opportunità economiche, disponibilità di terre, mercato del tabacco - Autogoverno rappresentativo – l’assemblea della colonia è come un piccolo parlamento che è composta da maschi bianchi liberi. - Maggiori libertà religiose Ma la vita era assai fura: I rischi sono enormi per l’alta mortalità, il lavoro pesante e anche servile. Il Maryland è l’unico regno fondato sul nome della regina. La seconda metà del 600 si fonda sul mercantilismo: - I prodotti americani devono privilegiare l’Inghilterra che vengono poi riesportati. Le colonie ricevono le materie prime e derivate inglesi. + - del Parlamento inglese: merci straniere dirette alle colonie devono partire da porti inglesi dove sono tassate - Madrepatria produce prodotti finiti, colonie materie prime C’è tutta una storia di colonie olandesi che sono multinazionali, del Mid Atlantic. William Penn era un quacchero cioè un pacifista che ripudia la violenza anche con i nativi americani. Ha un’ideale di convivenza che ha dell’utopico, ha lasciato dei segni buoni. Fonda Philadelphia. Al sud: zona più difficile anche per il clima c’è un elemento privato che poi diventa pubblico. La Carolina è una fondazione concessa dalla corona a questi proprietari che devono far fruttare la corona. La Georgia c’è la concessione della corona a un tizio. Al sud c’è un tipo di immigrazione varia (sia volontaria che forzata) , c’è una mescolanza entica, una piramide sociale e si diffuse una società piramidale. Lo sviluppo demografico è più marcato nel 1700 e l’America inglese era poco popolata. L’America del nord è quella atlantica. Economia e società: Anche gli americani si abituano a discutere anche attraverso la stampa che si diffonde: quando nascono i primi quotidiani o periodici nell’Europa, nascono anche in America.  Politica economica transatlantica  Pesce, pelli, grani, tabacco, indaco, legno, navi (1/3 flotta mercantile britannica)  Forte consumo interno: aumenta domanda di beni / produzione per la vendita / capitali scarsi  Si diffonde una circolazione di informazioni sia commerciali che politiche. Prende forma uno spirito indipendentista americano Nessuno fino alla metà del 700 si sogna di scogliere le colonie americane. La guerra dei 7 anni ha cambiato l’America in maniera traumatica. La guerra era iniziata 2 anni prima per gli inglesi amerindi. 46 Alla fine il bilancio è che l’Inghilterra ha vinto, ci sono molti debiti e tutte quelle speranze che le colonie americane nutrivano sono state deluse da Londra. L’arruolamento forzato nella marina britannica sono all’ordine del giorno. Fino al 1763 i rapporti con la madre patria sono elastici, le colonie si autogovernano. L’unico regolamento generale era l’import e l’export. L’Inghilterra fornisce la protezione, il navigation act Con la fine della guerra die 7 anni l’America francese non esiste più nel settentrione e tutta l’America alle spalle diventa inglese. C’è tutta la provincia del Québec venne accorpata e dalla spagna ci fu la florida. Il territorio inglese è accorpato, questo porta a delle fragilità. È un colosso fragile perché è un territorio molto vasto, significava raddoppiare l’esercito. Gli americani sono scontenti per: 1. La pressione dei coloni inglesi era attraverso tutta l’area francese, l’Inghilterra stabilisce un divieto di sorpassare la linea dei monti. Tutta questa zona viene militarizzata dove ci sono delle truppe regolari che arginano la pressione anarchica. 2. Il parlamento di Londra vota il mantenimento di una forza di 10.000/20.000 uomini regolari. 3. 1764 dazio sulla melassa caraibica 4. Divieto di emissione valuta coloniche  C’è una situazione diversa rispetto al passato. Cresce una immigrazione enorme in America con flusso sussistente che produce anche disgregazione. Il governo britannico sostiene va che le colonie sono della madrepatria, sotto tutela. Secondo i coloni gli americani hanno tutti i diritti del governo inglese – Glorious Revolution. Le cose vanno a deteriorarsi fino alla rivoluzione americana. La controversia sulla rappresentanza  no taxation without representation Un famoso intellettuale dell’epoca, Benjamin Franklin si trova. A Londra nel 66 e viene ricevuto al parlamento per capire cosa sta succedendo; egli informa il parlamento delle criticità. Prevale l’incomprensione fino allo scontro e si forma una opinione pubblica che è abbastanza prioritaria. Il partito patriota costruisce il consenso fittizio con anche metodi molto violenti come impiumare chi si ribella. Cominci auna storia drammatica dei lealisti, quelli che restano fedeli a Londra e che trovano la secessione una follia. È la storia dei lealisti che ha attraversato tutta la secessione americana che ha portato poi ad un esodo. C’è una storia reale della guerra contro Londra. Il terzo in comodo è la presenza del destino delle popolazioni indiane e che provocano pure violenze. Infine c’è il tema della schiavitù nel momento in cui la parola libertà e sulla bocca di tutti. La libertà c’è per tutta l’America. Tutte le nazioni hanno i loro miti che nascondo le pagine meno gloriose: per i neri non è prevista libertà. Nella storia reale ci sono dei contraccolpi della storia coloniale:  Schiavitù. Un discorso retorico della propaganda antibritannica insiste sulla ‘libertà americana’ contro la ‘schiavitù’ delle imposizioni di Londra. Ma due quinti della popolazione americana è tenuta in uno stato di schiavitù reale dai patrioti  Migliaia di schiavi si unirono agli inglesi per aiutarli contro i rivoluzionari  Oltre ad ammazzarsi tra di loro, donne e bambini inclusi, i coloni massacrarono gli indiani, i quali replicarono con ferocia il massacro di Boston - Un incidente alimenta la propaganda ‘patriottica’ il “massacro di Boston” (5 marzo 1770) nella stampa di Paul Revere: la forza delle immagini Giorgio III impose la legge marziale nel New England sostenendo che intere regioni erano ribelli Dunque gli americani organizzano una resistenza armata che anche il partito patriota vorrebbe continuare a negoziare. Si forma il primo esercito americano, non può gareggiare con gli eserciti inglesi e in questa svolta tra il 55-56 prende svolta la secessione. Ci sono degli scritti efficaci che fanno da 47 4. L’ultima fase è costituita dal consolato, dove napoleone cambia la costituzione. È ancora presente la repubblica ma solo nel 1804 napoleone si fa proclamare imperatore dei francesi, rendendo omaggio al principio della sovranità nazionale. La fase monarchica inizia con un atto prorompente e finisce un un’irruzione nel palazzo monarchico, che vivevano nella paura. Ci fu poco dopo la proclamazione della repubblica.  Convocazione degli Stati Generali (Primo, Secondo e Terzo)  Sieyès, Che cos’è il Terzo Stato ? (gennaio) [«è la Nazione intera»]  1789, 17 giugno: il Terzo Stato si proclama Assemblea Nazionale Molti pensano che la soluzione sia una monarchia costituzionale e l’89 la porta con se con anche la nascita della costituente. C’è bisogno di risolvere la crisi finanziaria, per questo si eleva la monarchia ecclesiastica. Ci fu l’idea di far diventare i beni della chiesa beni dello stato. Questo riuscì a far uscire la Francia dalla chiesa Tra i diritti dell’uomo c’è la libertà Il clero francese era abituato da secoli alla sovranità, per questo venne giurato fedeltà allo stato nei confronti del pontefice. Il clero si spacca in clero costituzionale e refrattario, poiché ci fu una votazione che spaccò il clero. Il potere più importante è quello legislativo: l’assemblea nazionale legislativa è quella più importante. Il governo propone il diritto di veto, cioè di opporsi 2 volte all’assemblea. Il re Luigi si oppose varie volte con le proposte cattoliche. Il diritto di voto non appartiene a tutti i cittadini: il potere censitario è esclusivo che è formato solo da una minoranza di elettori. I cittadini con un minimo di reddito sono eletti da elettori. L’imperatore d’Austria è in guerra con la Francia fino a che il regime monarchico va a pezzi a causa di una guerra a cui non è preparata. Il sovrano viene travolto nella giornata della caduta della monarchia, il 10 agosto del 92. Ci fu una grande armata di parigini, di sanculotti, ecc invadono il palazzo della francia, travolgono i reggimenti svizzeri e finisce così la monarchia. L’uomo del momento è Brissot seguito dai girondini o dai brissottini. Fu un momento drammatico che dal 92 l’assemblea costituzionale prese il sopravvento. Decadono le istituzioni monarchiche e nascono delle nuoe isituuzoni: la convenzione nazionale ha il compito di scrivere una nuova costruzione. Ci sonode i problemi interni e venne istituito il suffragio nazionale maschile. Seconda fase Il tragico 1793 che finisce con la ghigliottina del re, questo fatto è molto impattante che porta auna crisi europea. Sorge una prima coalizione europea contro la costruzione francese. Prosegue anche il programma ideologico radicale che viene chiamato la scristianizzazione della Francia. Venne riconosciuto il matrimonio repubblicano e l’introduzione del divorzio. La guerra è sia interna che esterna Ogni parte di parigi è formata da varie fazioni. Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (giugno 1793)  Art.35 « Quando il governo viola i diritti del popolo, l’insurrezione è, per il popolo e per ogni parte del popolo, il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri» 50 C’è una guerra interrrepubblicana, la francia è assediata dai suoi nemici La tragedia della Vandera: 1. Prima fase - Guerra civile realisti-repubblicani (marzo-dicembre 1793) 2. Seconda fase - venne pianificato un Genocidio della popolazione: concepito, pianificato, realizzato (aprile 1793-agosto 1794) 3. Manipolazione della memoria: «memoricidio» =negazionismo storiografico La cosotuzione è la fine di tutti questi processi e venne affermato il potere censitario. 1. Dal Direttorio all’Impero napoleonico (1794-1815) 3. La prima Repubblica –Il Direttorio 1794-1799 9 Termidoro (27 luglio 1794) La seconda fase della prima repubblica fu quella del Direttorio che si avvia con la caduta del comitato della salute pubblica (Robespierre ecc.) con un colpo di stato che nasce dallo stesso comitato. Figura chiave di questo colpo fu Carnot, membro del comitato e avversario di Robespierre. Organizzò il suo arresto e condanna a morte. La Francia, nonostante le vittorie militari sugli alleati, so 昀昀 riva ancora una grave crisi economica. L’inverno fu durissimo e ricco di violenze  iniziarono una serie di ricerche e denunce per chi era un sanculotto o un giacobino. La fase che va dal Termidoro al Direttorio si conclude con una terza costituzione (22 agosto 1795): - Ripristinò il su昀昀 ragio censitario (escludendo una parte di cittadini meno abbienti) e ra昀昀 orzò il potere legislativo. - Furono create due camere: l’assemblea dei 500 e l’assemblea degli anziani (specie di senato) e per entrarvi servivano una serie di garanzie. Queste camere scelgono il Direttorio, un collegio di 5 personaggi che si occupa dell’amministrazione del governo, di nominare i ministri ed eseguire le decisioni del legislativo.  Il potere giudiziario fu riorganizzato in una serie di tribunali. La repubblica direttoriale Il Direttorio vive fasi di forte instabilità con colpi di stato, ingerenze militari ed epurazioni del legislativo. Per tanto la libertà delle istituzioni è sempre minacciata. ’espansione rivoluzionaria in Europa: Nonostante le crisi interne, la Francia all’estero ottenne una serie di successi e la rivoluzione si espande. Il risultato di questa fase è la conquista di nuovi territori e l’instaurazione di regimi somiglianti a quelle francesi (dette le Repubbliche Sorelle). Tra queste troviamo il Belgio, la Batava (vecchia repubblica olandese), la Cispadana poi cisalpina (repubbliche 51 italiane). La campagna italiana di Napoleone vede poi nuove repubbliche: la Romana, la Napoleonica (o partenopea), la Ligure. Nel 98 anche la Svizzera cade sotto l’occupazione della Francia e nasce la repubblica Elvetica. Compito di queste repubbliche era la difesa della Francia stessa  cintura protettiva, difendere i con昀 椀 ni naturali. In realtà instabili anche loro Durante il Direttorio vengono approvate delle leggi importanti come la coscrizione militare obbligatoria. Tutti i maschi maggiorenni sono iscritti in automatico nelle liste di leva e devono fare servizio militare per 5 anni  prima volta che viene stabilito l’obbligo del servizio militare. L’ora di Bonaparte 昀椀 ne del XVIII secolo Tolone 1793  vs Inghilterra Italia 1796-97  vittorie che portano a parigi ori,denari e grande quantità di beni artistici la campagna d’Egitto 1798-99 Grazie a due Ritorno in Francia 1799 generale diventato celebre campagne come quella italiana ed egiziana. Il regime del Direttorio era molto screditato (per fenomeni di corruzione) ed esausto al termine della guerra. Il Consolato (1799-1804) ultimo regime della I repubblica francese  18 Brumaio VIII (9 nov. 1799)  con un colpo di stato Napoleone prese il potere  fine del Direttorio ebbe registi molto importanti: - Luciano Bonaparte, fratello minore di Napoleone, presidente del consiglio dei 500 (una delle camere) -Sieyès presidente del Direttorio (organo esecutivo). Napoleone prende accordi con loro, con il ministro Tallerand e organizza questo passaggio (ha grande prestigio, sostegno nell’esercito, opinione pubblica dalla sua) Molti storici afiermano che con il colpo di stato  la rivoluzione è terminata. Napoleone si presenta come un soldato valoroso e pacificatore, figlio della rivoluzione Il colpo di stato esautorò le camere anche con l’intervento di truppe fedeli a Napoleone. In seguito fu varata una nuova costituzione (costituzione dell’anno VIII) . Al termine di questa fase (nuova costituzione e direttorio) si può dare il via al Consolato (1799). nella forma c’è ancora una separazione dei poteri: l’esecutivo è dato a 3 consoli, ma in realtà è più importante il primo console, ovvero Bonaparte. Egli ha il compito di fare le leggi, la nomina dei vertici dell’amministrazione civile e dell’esercito. Restano una serie di organismi del legislativo che tuttavia sono formati da liste controllate dall’esecutivo. Nel 1802, un ulteriore stretta in direzione di un regime autoritario incentrato sull’esecutivo, vede Bonaparte nominato console a vita. Il successo di Bonaparte dipende da vari fattori: - vittorie militari e pace sia con l’Austria (1801) che con la Gran Bretagna Pace di Amians (1802); - si presenta come pacificatore tra partiti e ideologie e anche come governante che ha riportato la pace (anche religiosa)  concorda con la santa sede (1801) una libertà religiosa nel Paese. Colui che ha concluso la Rivoluzione valorizzandone i frutti 1800-1801 la seconda campagna d’Italia  sconfigge gli Austriaci  caduta della Rep. Cisalpina  Bonaparte Presidente della Repubblica Italiana con capitale Milano. 1803 ricomincia la guerra 52 come valore id guerra per valore intrinseco (oro, argento). Ci fu anche la polemica contro i principi, tutte le collezioni importanti erano state comprate e non depredate, vengono sequestrate. Questa spogliazione venne giustificata in 3 modi: 1. Come indennità di guerra 2. Con una spiegazione ideologica che invoca la libertà: la Francia rivoluzionaria rompendo il diritto internazionale precedente si presenta come “la patria della libertà” ed è l’unica degna di conservare i beni dei popoli che si stanno liberando. Parigi si erge come centro di una nuova Europa in cui si conservano i popoli liberati. La Francia produce due argomentazioni che sono in conflitto: o Questa idea universalistica – i beni appartengono a tutti o Un’idea di tipo nazionalistico – i beni della chiesa, del re e della democrazia sono stati usurpati dalla nazione. Il Louvre diventa il museo dei monumenti francesi  idea di restituzione al popolo francese tramite questa istituzione pubblica che sono delocalizzate Si creò un catalogo che l’umanità Europa ha prodotto, dimostrando la sovranità della civiltà francese rispetto alle altre. Questa faccenda dei trasferimenti diventa enorme quando arrivano nella patria dell’arte: l’Italia. La campagna di Bonaparte del 96-97 è anche una campagna di interesse artistico culturale per la Francia. Bonaparte da grande pragmatico capisce molto bene il valore delle arti. Per dare una parvenza di legalità include delle clausole che vi riguardano, vennero citatati dei beni artistici come indennità di guerra. Si arriva a questo primo armistizio di Bologna nel 1796. Lo stato pontificio arriva a firmare questo armistizio di Bologna nel 23 giugno 1796: cessazione delle ostilità in vista della pace futura. Ci fu un carteggio con il direttorio che agisce con poteri vasti, informa di tutto quello che sta avvenendo. Ci sono delle commissioni esperti (letterati, matematici e scienziati) catalogano tutte le opere che destinano questi beni. La crescita personalistica del potere di Bonaparte passa attraverso questo grande impatto propagandistico. Nel luglio del 1798 ci fu un grande corteo con i trionfi di Bonaparte. Questo ha un impatto improntante e reazioni diverse: non tutti i francesi sono d’accordo con l’espoliazione. Un finissimo studioso de Quincy in una delle sue lettere critica e condanna questa espoliazione, rifiuta la depauperazione degli altri popoli. I beni vanno conservati nei luoghi di produzione, nel contesto storico. La linea ufficiale è un’altra: si giustificano le depauperazioni e la Francia è considerato il luogo migliore per la conservazione. Una figura di primo piano in questa politica culturale è Dominique Vivant Denon. È uno studioso dell0’arte europea che viene scelto come consulente e poi nominato direttore del Louvre che diventa il modello per tutta l’Europa. Denon è il napoleoncino dei beni culturali, secondo lui il Louvre è il faro della civiltà europea. Il Louvre è il prototipo del museo moderno, ha una collezione permanente, è pubblico e gestito dallo stato, ha delle sue collezioni ma fa delle mostre periodiche, al suo interno ha tutta una sistemazione di opere, è un moltiplicatore di immagini che poi viaggiano verso l’Europa. Abbiamo un momento di svolta. Il museo è un collettore universale di opere che sono decontestualizzate. Denon crea una rete di musei oltre al Louvre, Denon arriva in Italia e prende i primitivi toscani. L’Italia è il fulcro di questa politica e la tragedia di questo distacco innesca una riflessione compressiva sul patrimonio artistico culturale che per la prima volta fu detto italiano. il trattato di Tolentino sanciva 55 quando si sancì l’armistizio di Bologna con la consegna di una serie di opere e tutta una serie di statue antiche che appartenevano agli stati romani. Trattato di pace di Tolentino (firmato dallo Stato pontificio e da Napoleone) e spediti in Francia sono “La Trasfigurazione” di Raffaello, “La deposizione di Cristo” del Caravaggio, c’erano poi molte statue come il “Laocoonte”, “L’Apollo del Belvedere”, le statue del Nilo e del Tevere. Anche nella repubblica di Venezia ci fu un grande prelievo, la conquista del veneto porta una quantità di opere che prendono la strada di Parigi. Un’altro dei protagonisti fu Gasparre Monge, commissario del direttorio in Italia. Fu un giacobino che sosteneva la superiorità francese repubblica nata, disprezzava i veneti e romani  per lui occorre una régeneration dell’Italia. Milano vuole creare una nuova Parigi a Brera, che era già un polo culturale (esisteva già l’Accademia di belle arti), e Napoleone investe molto per creare un piccolo Louvre a Brera. Napoleone crea innanzitutto la Repubblica Italiana nel 1802 con capitale Milano e successivamente fonda la pinacoteca di Brera, affida la responsabilità di queste mansioni culturali a due grandi artisti Andrea Appiani e Giuseppe Bossi, che avevano il compito di rastrellare opere rappresentative delle diverse scuole pittoriche per la città di Brera. Lo scultore neoclassico Antonio Canova, che lavorava per il Papa a Roma, viene invitato a Parigi da Napoleone diverse volte. Nel 1810, quando l’imperialismo culturale napoleonico era al suo culmine, Canova si reca dall’Imperatore e sostiene l’importanza di mantenere il patrimonio italiano sul suo territorio originario, sfruttando il principio storico e territoriale del patrimonio storico- artistico italiano. Cerca di convincere Napoleone che gli scavi archeologici erano di quel popolo a cui li avevano sottratti. Per esempio nel museo di Modena vengono messi dei quadri neri come segno di lutto, è una forma di nazionalismo rinascimentale. Come forma di protesta Canova, nel 1812, scolpisce la “Venere italica” dopo che i francesi avevano portato a Parigi la “Venere medicea”, lasciando un vuoto; allo stesso modo a Modena, nei luoghi dove erano state portate via tele vengono sistemati tessuti neri, in segno di lutto, di perdita e di protesta. La caduta di napoleone porta alla questione dei beni storico culturali asportati da mezza Europa ed asportati in Francia, l’Austria rivendica la restituzione delle opere tolte dia territori. L’Austria come nuovo sovrano e padrone rivendica la restituzione, c’è una serie di richieste che si rivolgono al nuovo regime. Dopo la caduta di Napoleone, Canova continua la sua missione in nome di tutti gli stati italiani che chiedono la restituzione delle opere confiscate durante il dominio di Napoleone, ma Denon, rimasto direttore del Louvre anche con il ritorno di Luigi XVI si oppone. Canova parte per conto del governo pontificio e usa un argomento legale (i francesi hanno violato il Trattato di Tolentino che prevedeva l’acquisizione di solo cento opere) e un argomento storico artistico. Il negoziato fu molto complesso ma Canova trova persone che lo appoggino in questa sua missione, come Wellington (Gran Bretagna) e Metternich (Austria). Alla fine, riesce a riportare 506 oggetti in Italia ma il papa stesso dice di donare alcune opere al re cattolico francese, per non incrinare ulteriormente i rapporti con la Francia. Molte opere rimangono però in Francia, aprendo un dibattito tuttora acceso. 56 La biblioteca vaticana subì esportazioni molto imponenti, nel 1810 partono 100 vetture di casse cariche di opere, codici, beni preziosi. La restituzione di questo patrimonio fu altrettanto complessa e durò fino al 1819. Uno dei problemi legati a questo ambito riguardò il mercato d’arte: al tempo quello francese subì una grande svalutazione a causa dell’eccessiva quantità di opere d’arte sul territorio, che continuavano ad aumentare a fronte di una domanda che invece rimaneva invariata. Altri problemi si riscontrarono con la restituzione dei beni confiscati allo Stato pontificio: le opere dovevano essere ricollocate nei loro contesti originali ma molti luoghi erano stati modificati o del tutto eliminati. Dove, quindi, questa impostazione storica non poteva essere rispettata, si decise di sceglierne una ideologico-pedagogica: si crearono musei moderni (con l’esempio del Louvre) che contenevano opere delocalizzate e decontestualizzate. Nasce quindi anche in Italia il “museo moderno” che contiene un patrimonio nazionale (ne esistevano già in Europa ma erano pochi e frequentati solo da un’élite, non esisteva ancora l’idea di museo statale aperto a tutti). Nell’Ottocento la nascita di nuovi musei esplode in tutta Europa: nascono l’“Hermitage” di San Pietroburgo, la “Alte Pinakothek” di Monaco, il “Museo del Prado” a Madrid, il “British Museum” e la “National Gallery” a Londra, i “Musei Vaticani” a Roma, ... Una seconda ondata di razzie artistiche avverrà sotto la dittatura nazista, quando Hitler, supportato dal ministro Goebbels, procede all’esportazione di dipinti, sculture, arazzi, tappeti, mobili, violini, manoscritti preziosi, ... 57
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved