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Dispensa storia moderna per prova intercorso - PARTE I, Dispense di Storia Moderna

Tratto dal testo "Un vivaio di storia" di Aurelio Musi

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 17/04/2024

marta-ragozzino
marta-ragozzino 🇮🇹

3 documenti

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Scarica Dispensa storia moderna per prova intercorso - PARTE I e più Dispense in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! 1 DISPENSA DI STORIA MODERNA PER PRIMA PROVA INTERCORSO TESTO\AUTORE : “UN VIVAIO DI STORIA” - AURELIO MUSI (FINO A PAG 174) • INTRODUZIONE, ALLE RADICI DELLA MODERNITA’ 2 La semantica del termine “modernità”, deriva dall’avverbio latino “modo” che significa “in questo momento”, invece, gran parte dei vocabolari adottano il significato scolastico , ossia, il periodo tra le scoperte geografiche e il congresso di Vienna . Tre possono essere dunque i significati di età moderna: I. Quello convenzionale (1492, scoperta dell’America -1815, congresso di Vienna) Ci sono tante interpretazioni però, dato che alcuni suppongono sia nata con la caduta di Costantinopoli (1453/1454), oppure , con l’avvento di scoperte umanistiche e rinascimentali (1399) II. Quello che lo considera una sorta di preistoria dell’Età contemporanea (Se però la storia contemporanea riguarda gli ultimi 100 anni , l’800 diviene “terra di nessuno” e sarà inglobato dall’età moderna stessa). III. Quello che lo indica come periodo di formazione e sviluppo Precedente all’età moderna, c’è quella medievale , molto differente da quella prima citata…basti pensare al fatto che l’uomo Romano/Greco non sapeva di essere quello che effettivamente era , oppure, pochissimi sapevano di essere nell’anno 1000. La “Modern History” è un periodo che va dal 700 al 900, dunque un qualcosa che tende al contemporaneo, invece , la storia moderna in Inghilterra è chiamata “ Early Modern History” . Solo grazie alla riforma con il papa Gregorio, si passò dal calendario Giuliano (che consisteva in 365 giorni) a quello Gregoriano (che consisteva in 365 giorni più 4 ore, le quali, sommatesi anno dopo anno, hanno causato squilibri temporali, ossia, si pensava di essere in primavera quando poi effettivamente si era in estate). Elementi caratterizzanti del moderno sono : -I secoli della transizione, grazie ai quali si passa da un’economia feudale ad un’economia capitalista. -Rivoluzione Industriale -Rivoluzione scientifica (Da Galileo a Newton) -Rivoluzione Copernicana (Astronomica) Vediamo anche processi che garantivano la libertà e diritti politici, una visione più laica del mondo , la libertà dell’individuo , ed ecco perché la chiesa vedeva quest’età con negatività (riforma protestante). Infatti tutto ciò che ha preso il nome di 5 o L’ESPANSIONE PORTOGHESE E SPAGNOLA A metà del XV secolo , per l’espansione portoghese, sarà utilizzata la caravella , una nave con vele latine , di piccola dimensione , dalle 30 alle 40 tonnellate , molto più manovrabile e adatta a tenere il mare rispetto alle galee, provvede un equipaggio ridotto dunque più provviste e può navigare più lontano dalle coste. L’intento era quello di circumnavigare l’Africa per raggiungere l’oceano indiano e l’Asia e controllare il traffico delle spezie . Nel 1487 , Bartolomeo Diaz doppia la punta meridionale del continente , che prenderà il nome di “capo di buona speranza”. Il 12 ottobre del 1492 (scoperta dell’America) é una data simbolica, dato che i processi delle esplorazioni erano già iniziati da molto tempo e continueranno per molto tempo: - nel settecento, vennero esplorate Australia e Oceania - nell'ottocento, l'Africa per andare a formare quindi il processo di globalizzazione. Le esplorazioni venivano fatte per smentire delle credenze sbagliate, ad esempio, la rotondità della terra era già affermata, infatti Atlante, nel mondo greco, sosteneva il mondo tondo, dunque la piattezza non venne scoperta in età moderna. Una credenza folle, messa in discussione grazie all'esplorazione, riguardava Cristoforo colombo, secondo cui le terre emerse erano maggiormente grandi rispetto alle masse marittime che sono di gran lunga più estese. Dopo la crisi del trecento con le varie pestilenze e le riduzioni demografiche, nel XV secolo troviamo un processo di aumento demografico sostanzioso. Dunque, oltre allo sviluppo dello stato moderno, vediamo anche l'ampliamento dei poteri dello Stato, dei sovrani. I poteri richiedevano denaro da impegnare per l'ampliamento dello Stato, quindi si necessitava di risorse finanziarie (per la burocrazia-esercito) ; si cercava oro e argento e in Europa ce n’era molto poco dato che i romani avevano sfruttato molto queste risorse, si voleva andare quindi in Africa ma anche qui poteva esaurire questo tipo di risorsa. • c'era bisogno di prodotti che non erano disponibili in Europa: o Lo zucchero di canna, da barbabietola che necessitava di un clima caldo e quindi era una coltivazione scarse in Europa. In Medioriente, a Cipro se ne trovava in 6 abbondanza e, in passato, data l’inesistenza dello zucchero i cibi venivano zuccherati attraverso il miele dai greci e dei romani. o Le spezie sono un elemento fondamentale di commerci, ne abbiamo di vari tipi: - il pepe - il curry - i chiodi di garofano - varie forme anche di uvetta La nostra cucina presenta alla metà del seicento una rivoluzione gastronomica in cui va a cambiare il modo di mangiare dato che non esistevano i modi di conservazione come il nostro frigorifero, le pietanze potevano essere anche oggetto di una copertura di sale o di pepe dato che facilmente andavano a male dunque le spezie da un lato mantenevano e conservavano i cibi e nascondevano i sapori sgradevoli e rancidi. Le spezie hanno anche altre funzioni: ricordiamo il giovane Dante Alighieri che per partecipare alla politica di Firenze dovette iscriversi prima alle corporazioni di medici e speziali dato che questi ultimi erano dei veri e propri farmacisti. Le spezie non si producono maggiormente in Europa . In Asia veniva prodotto il pepe e lo zenzero, in aria indiana, Indocina, Indonesia venivano prodotti i chiodi di garofano, e anche un prodotto che non era una spezia ma ebbe tanta fortuna ossia il tè; anche lo zafferano molto importante, una spezia molto costosa/ pregiata. Il commercio delle spezie non è pacifico nè semplice , era parallelo all'antica via della seta. La materia prodotta in India , percorreva l'oceano indiano per sbarcare nella penisola araba gestita dai mercanti arabi, dunque dopo lunghi viaggi si arrivava sulle coste della Palestina. Ricordiamo anche : Costantinopoli, Istanbul(capitale dell'impero ottomano), Alessandria d’Egitto. Il viaggio lungo equiparava il costo elevato per il trasporto e per le varie tariffe ; dunque un sacchetto di spezie diventava costosissimo per i costi che poi andava a racimolare… a questi prezzi si aggiungeva anche il monopolio dei veneziani, i veneziani erano gli unici che avevano i diritti di entrare in determinati luoghi per lo smercio infatti loro esercitavano sul pepe il monopolio, inoltre avevano un rapporto anche con il mercato tedesco, non avendo alcun tipo di concorrenza nonostante 7 potessero acquistare merce molto costosa la vendevano ancora più cara. Data l'invidia, alcuni paesi volevano procurarsi il materiale veneziano scalzando il suo monopolio . Chi erano i più avantaggiati ? Coloro che dovevano acquistare la merce direttamente dalla produttrice senza che loro la portassero. Il paese più privilegiato è il Portogallo che era un paese piccolo ma non piccolissimo , affacciato sull'Atlantico e che diciamo (per antonomasia) aveva l'Africa in mano; dunque i paesi più privilegiati erano quelli atlantici che potevano raggirare l'Africa e arrivare il Libia attraverso l’oceano indiano. Qui troviamo la famiglia degli Aviz che assicuravano la stabilità , dando vita ad una politica accentratrice, c'erano però dei problemi ,ossia, l'Africa non si sapeva dove potesse finire, perché si conosceva la costa del Mediterraneo e dell'Atlantico. - Nel Mediterraneo, si sono formate le nave galera, ossia nave che portavano schiavi e condannati (MIN. 100 rematori), era una navigazione che doveva avere sott'occhio la terra, non si può fare con i remi perché potrebbero esserci delle burrasche improvvise e con una galea non era facile attraversare il mare grosso si cerca quindi di evitare il mare aperto , meglio navigare in prossimità delle coste. - L’Atlantico va affrontato con le caravelle, navi a vela , le quali incontrano però un problema come lo incontrano anche coloro che navigano nei mari , ossia gli alisei, che sono dei venti prodotti dal movimento terrestre e hanno un andamento fisso, dunque se il viaggio di andata era favorevole al vento, dato che quest'ultimo non avrebbe cambiato la propria traiettoria, al ritorno avrebbero avuto il vento contro, questo vento sarà anche raggirato grazie a tecniche di navigazione sottovento , per esempio le navi con le vele a fiocco che servono per sfruttare il vento a proprio piacere. Il levante è il vento d'oriente e il ponente è il vento di uccidente. Lo spazio di una caravella è notevole rispetto ad una galera , dato che viene utilizzato per : - riserve : cibo essiccato (carne/pesce essiccato) , gallette ; formando , di conseguenza, malattie importanti, ad esempio , lo SCORBUTO (malattia della pelle dovuta all’assenza di vitamine e dunque di cibo fresco. - acqua - per trasportare i beni trovati dall’altra parte L’espansione portoghese portò proprio allo sfruttamento di enormi risorse : 1 0 - La seconda spedizione, dopo pochi mesi, è molto più grande rispetto alla prima, infatti troviamo 1500 uomini, 17 navi, e una grande aspettativa da parte della corona e dagli uomini di colombo che erano chiamati Hidalgos , ossia cavalieri che non godevano di alcun titolo di nobiltà e che quindi cercavano un ruolo proprio. Spesso, venivano raggiunte mete diverse da quelle prefissate , dato che non si aveva la percezione delle nuove scoperte. L'impresa di colombo serviva così quindi anche a dare un senso a gruppi della società spagnola che si sentivano frustrati ed emarginati. Dopo la seconda spedizione ci fu una grande delusione perché colombo tornò in patria con un piccolo numero di schiavi. Inizia una corsa alla ricerca dell’oro (mito di El Dorado: città completamente d’oro) da parte degli esploratori. I rapporti con le popolazioni indigene ai tempi di Colombo erano molto pacifici; con l’arrivo degli hidalgos che iniziano a depredare i territori il clima diventa molto più teso e volto allo sfruttamento. Il primo regalo che l’America fa all’Europa è la sifilide (a causa della promiscuità sessuale spagnola); basti pensare che nel 1495 anche Carlo VIII, che scende a Napoli con i suoi soldati, infetta la popolazione locale (i napoletani la chiamano, infatti, mal francese); i francesi la chiamano, invece, “mal napolitenne”. - Il 30 maggio 1498 partì per una terza spedizione con sole sei navi e il bottino sarà cospicuo: oro, perle e altri preziosi. ( ricordiamo che nei viaggi precedenti colombo scoprì il Messico) A Santo Domingo l'amministrazione di colombo venne molto influenzata a causa di disordini, violenze, epidemie e lui stesso fu accusato di corruzione e venne incarcerato. Isabella intervenne e lo liberò affidandogli un'ultima spedizione nel 1502,in cui costeggiò l'Honduras e tornò in Spagna dove morì. È intorno al 1500 che si inizia ad intuire di trovarsi in un “mondo Novus”; colonizzate rapidamente le isole caraibiche, si parte all’esplorazione di questo nuovo mondo. Un primo effetto del passaggio dall’esplorazione alla colonizzazione è lo sterminio totale delle popolazioni locali. Quelli che Colombo incontra nelle isole delle Antille e dei Caraibi sono gli indiani halawak (genocidio di portata enorme dovuto sia ad uno sfruttamento intenso della popolazione sia ad un fatto biologico ,indigeni, isolati per migliaia di anni, non hanno la stessa capacità immunologica degli Europei) - malattie gravi per gli Europei diventano gravissime, letali per le popolazioni indigene. La popolazione attuale delle Antille e dei Caraibi nasce da un’emigrazione forzata dall’Africa (a causa della necessità di manodopera). 1 1 Nel 1494 ci fu il trattato di Tordesillas che spostava la raia (della bolla del papa Alessandro) maggiormente verso occidente, aumentando le dimensioni della porzione Portoghese : l'oceano dal Polo Artico all'Antartico era divisa da una linea immaginaria ,alla sua destra (a oriente) c'era la colonizzazione Portoghese e alla sua sinistra (a occidente) quella Spagnola. Dopo l'avventura di colombo e il trattato di Tordesillas, vanno disegnando sempre (nell'espansione transoceanica) due direttrici: la via delle Indie orientali e la scoperta/riconquista del Brasile. Nel 1497, Vasco da Gama doppia il capo di buona speranza e arriva al sultanato di Calicut e acquista delle spezie (simbolicamente, per intendere l’apertura del tragitto). L’anno dopo , tornerà a Calicut , bombardandola tramite navi , costringendo il sovrano a intavolare trattative affinchè essi dessero le spezie solo al Portogallo (a Lisbona). A differenza di altri, l’impero portoghese DOMINA NON sulle terre MA sul mare , TALASSOCRAZIA (piccole città portuali , passaggi di navi ecc. ) Tra il 1500 e il 1501, Cabràl compie una seconda spedizione a Càlicut. ▪ Ferdinando Magellano, sotto la corona portoghese, intraprese un viaggio in tutto il mondo (durato 3 anni) costeggerà l'America meridionale raggiungendo le isole Filippine ,dove morirà ucciso dagli indigeni. Le più importante componenti dell'impero portoghese sono : 1. Le colonie agricole dell’Atlantico (Azzorre) 2. Una vasta area dell’Africa dalla Sierra Leone al Congo 3. L’Estado da India , che si estende nell'oceano indiano. Tra il 1521 e il 1530 (a natale ) ci sarà la conquista del Brasile : Fu una scoperta “per caso” (DOPO il trattato di Tordesillas) , dato che la si fece quando una flotta portoghese spinta da venti forti alisei perse la rotta, abbattendosi nella baia di rio de Janeiro ; il Brasile divenne l’unica colonia portoghese in America (con il portoghese come sua lingua ufficiale). Ci furono dei “territori di nessuno” che erano degli spazi liberi che potevano essere occupati da paesi europei, infatti l'Inghilterra era interessata alla parte settentrionale dell'America, (il Portogallo crea insediamenti militari in Brasile la cui risorsa maggiore era lo zucchero) il periodo di prosperità durerà poco dato l'incremento del debito pubblico. L'altra grande direttrice dell'espansione transoceanica è quella spagnola verso il Golfo del Messico e le Antille; troviamo le conquiste della Giamaica ,di Portorico e di Cuba . 1 2 La Spagna, capendo fin da subito l’importanza delle merci che possono essere ricavate da questi nuovi territori, fissa dei monopoli regi che sono veri e propri punti commerciali. La spedizione di Cortès (1519) Colombo non trovando l’oro promesso (ma solo una minima parte, questo contribuisce alla sua disgrazia) - si dirige, a questo punto, verso l’America Meridionale e le coste del Messico e del Perù (impresa di Cortés) per dedicarsi all’agricoltura e non più alla corsa ai metalli (permane comunque l’ossessione dell’oro) , dove ci sono gli imperi della civiltà amerinda (gli Aztechi). In Messico ci sono le tribù, le cosiddette “mexìca”, sulle quali prevalgono le popolazioni azteche. Gli Aztechi, pur conoscendo il tempo, l’astrologia, non hanno la conoscenza della ruota (non ci sono animali da traino - il cavallo è stato introdotto nelle praterie dagli europei - non ci sono mucche né buoi; in Perù l’unico animale che si presta al traino è il lama - scarsamente).Gli Aztechi, così come gli Inca, sperimentano la costruzione di grandi opere architettoniche (grandi palazzi), tuttavia manca l’arco (presente nell’architettura occidentale dai tempi romani); coltivano una particolare pianta che richiede una buona irrigazione (mais - bisognoso di molta acqua); non hanno l’aratro e hanno un’ agricoltura devastante dal punto di vista ecologico (consumatrice dell’habitat ecologico) - Popolazioni come i Maya - popolazione della penisola dello Yukatan non particolarmente nota - arrivano, fondano città, sfruttano il terreno senza tenere conto della fertilità di quelle zone, e, dopo depredate interamente le risorse e devastato un territorio che ormai non produce più nulla, le abbandonano e si dirigono altrove. Passati i secoli, la foresta Amazzonica riprende il sopravvento e “mangia le città”, inglobandole in un sistema di foreste tale che nessuna città viene più vista da occhio esterno ma solo giungendovi dall’interno (discorso delle “città abbandonate”).Tutte queste contraddizioni sono dovute all’imbottigliamento; sono popolazioni isolate, pertanto non comunicano le scoperte tecnologiche (il ferro, le ruote nascono con gli Ittiti - in seguito la ruota, attraverso il Mediterraneo, si diffonde in tutto il mondo occidentale); c’è, invece, una tecnologia che nasce in maniera spontanea ad opera delle popolazioni locali. La ricerca dell’oro da parte degli Spagnoli dà avvio all’impresa di Cortès. Cortés, oltre che brutale, è fortemente intelligente. Come è possibile che due spedizioni del genere (da 100 - Cortés - o 120 uomini - Pizarro) facciano crollare imperi come quelli degli Aztechi (Montezuma) e quello Incas (Atawalpa signore degli Inca) ? Sicuramente incidono le malattie, il senso di precarietà che caratterizza gli Aztechi (calendario - tempo visto come susseguirsi di epoche fauste e infauste), vedono questi uomini a cavallo, arrivate come fossero dei semidei, alcuni anche con nuove armi (da fuoco) - i conquistatori arrivano nel posto giusto al momento giusto . Cortés riesce ad insinuarsi nelle pieghe di dissenso presenti nel Messico; egli ha al suo fianco una donna indigena, che parla la lingua locale (portata dalle Antille), attraverso la quale riesce a creare alleanze che, anche nei momenti critici, permetteranno una rapida 1 5 ✓ Cioccolato- che si afferma nel 700- ✓ Mais , alimento base per gli aztechi ✓ Canna da zucchero , prodotta tanto in America ✓ Caffè, miscela arabica che ebbe grande fortuna , ad oggi il Brasile è il miglior produttore ✓ Cotone, non presente in quantità notevolissime , ma utile per ridurre il peso degli indumenti ✓ Tabacco ✓ Si allevavano i tacchini che quindi arrivano anche in Europa ; venivano gustati durante il “giorno del ringraziamento” , ossia la ricordanza di una comunità (pellegrini con mayflower) sopravvissuta 1 anno(nella seconda metà del 500) all’interno di un mondo inospitale- (il tacchino fu donato dagli indiani). Francia ed Inghilterra non intrapresero l’avventura coloniale perché risultavano essere molto impegnati in molteplici questioni proprie: -L’Inghilterra sta concludendo la guerra delle due rose -La Francia invece è impegnata nelle guerre d’Italia (cominciano dunque a muoversi in ritardo) Importante fu il modello di urbanizzazione della Spagna ispirandosi al modello a scacchiera delle città castigliane, le città erano soggette a continui spostamenti di costruzioni, dovuti soprattutto a uragani e terremoti… ricordiamo: Havana , Santo Domingo ,San Salvador . La città che fornì ai naviganti le migliore bussole fu Norimberga, qui un gruppo di astronomi aveva perfezionato l'astrolabio che comprendeva quelle tavole che fornivano le coordinate degli astri a uso della navigazione. Colombo aveva anche delle credenze importanti secondo le quali le terre emerse* infatti si illuse di sentire il canto dell'usignolo mai esistito in quel luogo; ci si interrogava in campo teologico anche sulla natura ed entità dell'indigeno , la cultura europea produsse dunque insieme la giustificazione religiosa , l'appassionata difesa della dignità dell'uomo, benché selvaggio, secondo Francesco Guicciardini gli indigeni sono popolazioni infelicissime perché sono uomini senza religione, senza armi , scienza …sono quasi animali prede di chiunque. 1 6 • CAPITOLO II, STATO E RINASCIMENTO Al Rinascimento era attribuita una contrapposizione rispetto al medioevo dato che l'uomo rinascimentale squarcia il velo del senso comune ed era visto non più come un membro di una famiglia, corporazione ecc. Si afferma un uomo come individuo. L'umanesimo e il Rinascimento, che sono la coscienza della modernità fanno comprendere il passaggio rilevante dal medioevo all'età moderna. Il Rinascimento nasce in Europa nel XIV secolo e finirà nel XVI secolo, ha origini italiane. Quasi tutti gli Stati europei hanno un'organizzazione politica simile: ✓ Al vertice c'è il sovrano, unico titolare del potere che proviene direttamente da Dio, giudice supremo e legislatore, assistito da un governo del consiglio del re. Un insieme di organismi amministra i diversi settori dello Stato. Ci sono organi rappresentativi dei diversi ceti (nobiltà, clero, città) . Questo tipo di Stato è chiamato moderno perché presenta elementi nuovi rispetto alle organizzazioni politiche medievali: -le tasse imposte in modo più o meno uniforme su tutto il territorio dello Stato - un esercito professionale - una burocrazia permanente - un sistema di leggi valido per intero territorio L'elemento fondamentale è la divisione tra la titolarità del potere spettante al sovrano il suo esercizio affidato all'amministrazione. I problemi più importanti erano: le guerre, le esigenze finanziarie, il controllo di territori. Si tratta di una forma di Stato molto differente rispetto a quello che si affermerà tra due o tre secoli dato che i poteri legislativi, esecutivi e giudiziari non sono ancora distinti ; gli ufficiali civili , ad esempio, non svolgono questa professione a tempo pieno e non sono assunti tramite concorsi pubblici. Con la sconfitta di Carlo il temerario, la conquista della Borgogna a opera di Luigi XI porta all'unificazione geopolitica della Francia. La monarchia francese presenta al vertice il consiglio del re, formato dai grandi dignitari, dai pari, dagli ufficiali della corona. Sotto Francesco I ci sarà il “consiglio degli affari”, un consiglio segreto, ristretto, formato da pochi consiglieri che deliberano sulle questioni presentate dal re stesso. Il consiglio del re è un organismo di origine medievale ed è quindi importante conoscere la sua evoluzione: nella Francia tardo-medievale , i consiglieri erano legati al re da un rapporto di natura personale, un sistema gerarchico di controllo collegava 1 7 il vertice del consiglio, il cancelliere, agli ufficiali fiscali e giudiziari delle province che erano divise in distretti amministrativi detti “bailliages” , andavano quindi ad affermarsi un corpo di funzionari perlopiù uomini di legge . Un altro gruppo della fine del 400 saranno i “maitres des requetes” utilizzati dal re come suoi commissari destinati a percorrere le province, partecipano ai parlamenti, alle sedute del consiglio del re e ne istruiscono i lavori. Gli Stati generali invece riguardano un'assemblea di rappresentanti dell'intera comunità francese: clero, nobiltà e città. Loro durante le guerre di religione si sono riuniti quattro volte ma non saranno più convocati dopo il 1614 fino al 1789. Ci sarà poi la convocazione di “assemblea dei notabili” perché i loro membri non sono né eletti ne rappresentano la nazione ma sono chiamati individualmente dal re. Sono comunque i parlamenti ad esercitare il forte potere di rappresentanza e di resistenza nel caso francese. I parlamenti hanno la funzione di registrare le ordinanze reali quindi possono anche bocciarle se le giudicano imperfette ; c'è un conflitto tra re e parlamento dato che il re riconsidera la registrazione come una formalità di pubblicazione invece loro pretendono di esercitare un vero potere di consultazione e di valutazione nel merito degli atti firmati dal re; i conflitti diverranno sempre più gravi ,divenendo un elemento importante della vivace politica francese, la corona darà quasi sempre il suo sostegno ai ceti emergenti e li farà sviluppare. La monarchia inglese cominciò a consolidarsi dopo la guerra delle due rose grazie a Enrico VII Tudor il quale forma la camera stellata, una specie di tribunale straordinario per le cause contro le famiglie ribelli, a cui, spesso, sono confiscati i patrimoni. Ma è con Enrico VIII che si verifica una vera e propria “rivoluzione nel governo” dato che il centro dell'amministrazione è assunto dal primo segretario e dal consiglio privato . Abbiamo due camere: ➢ la camera dei Lord/ ereditaria), la grande nobiltà ➢ la camera dei comuni (elettiva), la piccola nobiltà terriera (gentry) che rappresentano componenti diverse della società inglese C'erano anche ceti non nobili e coltivatori diretti chiamati “YEOMEN”, quest'ultima destinata ad accrescere la sua importanza nel corso del cinquecento. Venne costituita anche una legge comune “common law” era indipendente dallo stesso sovrano . Erano importanti le contee che venivano autogovernate da sceriffi, nobili, giudici di pace a cui interessava il territorio. Proprio in Inghilterra, tra 400/500, si sviluppa la teoria dei due corpi del re: oltre che del suo corpo naturale ,mortale, soggetto alla malattia e alla vecchiaia, il sovrano è dotato di un corpo politico incorruttibile, non soggetto a malattia ,invecchiamento e morte. 2 0 • CAPITOLO III, LA GUERRA MODERNA Sullo scorcio del 400, le grandi potenze in Europa sono: la Francia ,la Spagna e l'impero ottomano. In Francia troviamo l'annessione nel 1477-81 della Borgogna e la Provenza. In Spagna troviamo il matrimonio importante tra Fernando- Isabella. L'espansione ottomana inizia con la caduta di Costantinopoli nel 1453. Un equilibrio sarà dato grazie alla pace di Lodi nel 1454 in Italia; due vie risultavano precluse: quella della prevalenza di uno stato su tutti gli altri e quella di una confederazione che unisse Venezia, Firenze ,Genova e Milano. La politica dell'equilibrio fu promossa da Firenze, da Lorenzo il magnifico…. quando però morì lui e Innocenzo VIII, l’ Italia perse l’equilibrio e andò in crisi. La posta in gioco era molto alta dato che riguardava il regno di Napoli che era molto ambito dalla Francia e dalla Spagna sia per la tua posizione strategica del Mediterraneo sia per le sue risorse finanziarie. Ma rimaneva in un divario tra l'Italia e le grandi potenze europee. Troviamo due pensieri importanti : - Machiavelli , il quale trattava il realismo che era la novità più rilevante del principe( la sua opera più importante ) anche se il realismo viene trattato non in maniera pacifica anzi il problema o la tensione nasceva quando c'era l'utopia rivoluzionaria attraverso le virtù. - Guicciardini si chiedeva “ perché l'Italia non è riuscita a recuperare la condizione precedente all'invasione francese?”, si rispose dicendo “perché la fortuna e l'incostanza delle cose umane hanno un ruolo decisivo nella storia” . In Italia, la spedizione di Carlo VIII fu favorita e appoggiata da un principe italiano, Ludovico il moro, che fu attentamente aiutato dal sovrano francese. Il Ducato di Milano era uno dei punti deboli del sistema degli Stati italiani. Dopo l'uccisione di Giangaleazzo Maria Sforza, i poteri finirono al figlio Gian Galeazzo II , ma governò lo zio Ludovico Sforza “detto il moro” , che fece assassinare il nipote e si proclamò “duca” . Giangaleazzo aveva sposato Isabella, figlia del re di Napoli ferrante d'Aragona. Le tensioni esistenti provocarono un'alleanza tra il moro e Carlo VIII nel 1492. Ludovico il moro chiamò in soccorso il re di Francia e lo invitò a far valere le aspirazioni angioine sul regno di Napoli. Nel 1498 Carlo VIII morì e il suo successore fu Luigi XII che riprese il progetto della conquista di Milano e con Papa Alessandro VI Borgia ,dopo la conquista milanese il sovrano francese puntava su Napoli. Proprio la convergenza tra Francia e Spagna si realizzò nel trattato di Granada (1500), che prevedeva una spartizione : Luigi XII ottenne il possesso della metà settentrionale del napoletano inclusa la capitale , e Fernando il cattolico si accaparrava le Puglie e la Calabria. 2 1 Dato che per Ferdinando il cattolico Napoli era troppo importante, cominciarono a riprendere le ostilità, andiamo quindi a ritrovare il TERCIO spagnolo, che era una grande innovazione, una macchina bellica. La conquista spagnola del regno di Napoli veniva coronata dalla non meno brillanti giornata del Garigliano, il 28 dicembre 1503. • GIROLAMO SAVONAROLA E CESARE BORGIA L'Italia del tempo era considerata una specie di corpo inerte che può essere manipolato, ma in realtà, è un corpo vivo in cui possono convivere la Repubblica Fiorentina di Girolamo Savonarola e il tentativo di costruire uno Stato forte di Cesare Borgia. Dopo la cacciata dei Medici da Firenze, la funzione del leader era stata assunta da Girolamo Savonarola (un frate domenicano), lui era dotato di una forte personalità ed era spinto da una grande fede a combattere contro la politica temporale dei papi, questo spiega la formazione di roghi in cui il frate fece bruciare non solo beni di lusso ma anche tesori d'arte. Con un provvedimento erano state abolite le imposte e veniva creata anche l'assistenza ai più bisognosi. I sostenitori di Savonarola erano chiamati i piagnoni che aumentavano sempre di più. I gruppi di opposizione si organizzarono: •I Palleschi si battevano per la restaurazione dei medici •Gli Arrabbiati volevano un sistema di potere aristocratico A favorire il successo dei gruppi contro il frate fu anche la scomunica di Savonarola lanciata dal Papa. Nel 23 maggio 1498, dopo una sommossa, Girolamo Savonarola veniva impiccato e il suo corpo arso in piazza della signoria (a Firenze). Il progetto ambizioso di Cesare Borgia era quello di eliminare le piccole signorie locali insediate tra Toscana, Romagna e Marche annettendole allo Stato della Chiesa. Borgia era chiamato il "duca Valentino " dato che aveva ottenuto da Luigi XII la contea di Valence e il titolo di “duca di Valentinois” nel delfinato e fu aiutato da Alessandro VI della famiglia Borgia. Conquistò tanti territori tra cui Imola, Forlì, Rimini, Pesaro e occupò Urbino ma i signori locali si coalizzarono contro di lui; per rompere la coalizione ,Borgia utilizzó tutti gli artifizi dell'arte politica del tempo iscritti da Machiavelli ,difatti ,il poeta avrà un giudizio positivo sull'attività di Cesare Borgia (tendente a liquidare l'anarchia feudale) . A questo punto il Valentino dovrebbe guadagnarsi l'alleanza di tutte le famiglie gentilizie romane ma Alessandro VI morì e il nuovo Papa Giulio II della rovere 2 2 ,essendo un acerrimo nemico dei Borgia, anche se si era accordato con lui per i voti ,la promessa non fu mantenuta e il Valentino fu costretto a fuggire in Spagna dove morì. Giulio II seppe sviluppare una politica estera aggressiva e promosse il consolidamento della monarchia papale; la fine dell'esperienza del Valentino portò la Repubblica di Venezia ad attuare una politica espansionistica e Giulia II promosse , allora, la lega di Cambrai (nel 1508 ) in funzione anti-veneziana riuscendo a sconfiggere l'esercito veneziano ad Agnadello (nel 1509). Caddero oltre 8000 fanti e molti pensarono che Venezia avrebbe fatto la stessa fine di Milano, ma così non fu, si assistette alla capacità di ripresa veneziana. Dato che il problema principale fu la supremazia francese nell'Italia settentrionale, ancora Giulio II si ritenne protagonista di una lega antifrancese (lega Santa ,1512) cui aderirono : Ferdinando il cattolico ,la Svizzera e Venezia. Nella battaglia di Ravenna ,i francesi, nello stesso anno comandati da Gastone di Foix ,riuscirono a vincere le truppe della lega. Sia Venezia che il pontefice siglarono a Blois( 1513 ) una nuova alleanza con Luigi XII e il suo successore ,Francesco I ,sconfisse a Marignano gli svizzeri e tutti milanesi. La rioccupazione francese di Milano e della Lombardia sancì per alcuni anni la divisione dell'Italia in Nord (francese) e il sud (spagnola), così terminava la seconda fase della guerra. • IMPERO DI CARLO V L'autorità imperiale elettiva nel 400 aveva le basi territoriali degli Asburgo in Austria. Massimiliano I D'Asburgo, quando venne eletto imperatore ,fu il rappresentante di strategie matrimoniali: infatti sposandosi con Maria di Borgogna, figlia di Carlo il temerario, Massimiliano aveva il controllo completo delle Fiandre. Aveva quindi fatto sposare il figlio Filippo con Giovanna la pazza (figlia di Ferdinando il cattolico e Isabella di Castiglia) , facendo intravedere così la possibilità di ricostruire un'idea di un impero ormai finito sul suolo germanico, ma gli insuccessi superarono di gran lunga i successi. Infatti in Ungheria, un accordo stabiliva il diritto degli Asburgo a succedere sul trono di Ungheria in assenza di eredi della dinastia JAGELLONE, ma la nascita di Luigi, figlio di Ladislao Jagellone vanificó i progetti dell'imperatore. Nel 1500, da Filippo e Giovanna la pazza nascerà Carlo, nelle fiandre: lui avrebbe realizzato nei vent'anni successivi il disegno del nonno imperatore . 2 5 Esistettero tante battaglie (grazie ai quali si distrussero questi movimenti) , ricordiamo la battaglia di Frankfurter ; dopo la repressione della rivolta dei contadini , per circa un paio di secoli, in Germania nessun contadino si ribellerà più (traumatizzati ). Germania si divide in cattolica e protestante (se si era cattolico e si era sul territorio protestante bisognava andare via ) Poi, il sovrano francese perderà l'ultimo importante territorio italiano rimasto, ossia, il Piemonte. Proprio Emanuele Filiberto figlio del duca di Savoia sconfigge l'esercito francese e apre a Filippo II la strada per marciare su Parigi. •il 3 aprile 1559 è firmata la pace a CATEAU- CAMBRÈSIS , considerata come la sanzione della vittoria della Spagna e della sconfitta della Francia . Dunque contribuì a mantenere un certo equilibrio rappresentando l'affermazione della dinastia asburgica in Italia. Ci sarà, quindi, la fine del sogno imperiale di Carlo V e d'ora in poi il carattere di questo impero sarà spagnolo anzi castigliano. Le differenze in Italia restano molto profonde ,soprattutto dopo Cateau -Cambrèsis , la prima differenza sarà tra: • Stati indipendenti •sovrani •Stati non indipendenti (differenziati perché Integrati in un complesso politico più vasto) La seconda differenza ci sarà tra : •Stati a base cittadina ,allargati poi a dimensione regionale, sono fondati su consigli ristretti e su un predomino della città dominante sul resto dello Stato( ad esempio Venezia e Genova ). •Stati monarchici con una forte impronta feudale, caratterizzati da una più forte presenza della sovranità sia dinastica (Savoia) , in alcuni casi, sia pontificia. ( Stato della chiesa). 2 6 • CAPITOLO IV , LA RIFORMA PROTESTANTE La riforma protestante fu un movimento europeo che coinvolse paesi (cattolici) come la Francia, la Spagna e l'Italia. I promotori di questo movimento furono: Martin Lutero, Calvino, Zwingli. Per quanto riguarda le cause, la riforma fu un moto di reazione alla corruzione del clero, agli abusi ecclesiastici. Alla Sorbona circolava la battuta: <<appena il soldo in cassa rimbalza, l'anima via dal Purgatorio balza>>. Si avvertiva il bisogno di una lettura autentica delle sacre scritture e il bisogno di una reformatio/Renovatio che risolvesse la crisi di identità religiosa. Non c'è un buon clima intorno alla Chiesa: •cattività avignonese e ritorno a Roma •la formazione di due papi (uno romano e uno avignonese) e successivamente anche al terzo papa Pisano. Il papato era una monarchia elettiva europea, il Papa oltre ad essere una guida religiosa era anche un signore territoriale e voleva dare la propria carica a qualcuno della propria famiglia. Ricordiamo una figura molto importante detta "cardinal nepote "che si presentava come sostituto del Papa in caso della sua morte (quasi tutti i papi ne avevano uno ma nessuno è mai riuscito a farlo eleggere). Molte volte per rafforzare la propria famiglia si parlava di nepotismo ossia un tentativo di favorire non solo i nipoti ma anche i figli, ricordiamo: - Paolo III Farnese voleva dare la carica a suo figlio Pierluigi Farnese ed ebbe successo. Paolo III con il sostegno dell'imperatore Carlo V riuscì a trasformare Parma e Piacenza in due ducati(della famiglia Farnese) , e la famiglia Farnese venne classificata nella categoria dei principi italiani. - Paolo IV Carafa morirà e i suoi nipoti saranno condannati a morte accusati di aver depredato il patrimonio ecclesiastico. Per quanto riguarda la Chiesa, il clero diveniva un luogo sempre più per privilegiati, dunque non frequentato da persone mosse dalla fede e dalla morale. La riforma protestante porta ad una scissione (in Occidente) riguardante la divisione tra mondo protestante e mondo cattolico, la quale, non è la prima presentatasi nel mondo storico, anzi ne è stata presente una nel medioevo tra mondo cattolico e ortodosso ( il quale non riconosceva il pontefice ) e presentava diverse chiese: -Costantinopoli -Belgrado -Mosca 2 7 MARTIN LUTERO Martin Lutero è un frate agostiniano, una figura molto tormentata, proveniente da una famiglia della Sassonia (Ducato della Germania), caratterizzata dalla presenza di minatori (che non erano poveri, erano ricercatori di beni preziosi, dunque benestanti). Il padre di Lutero, vedendo in lui molte potenzialità lo mandò a studiare avendo grandi progetti (avvocatura, amministrazione) che verranno completamente delusi a causa di un episodio: in un viaggio, all'interno dei suoi studi, Lutero venne sorpreso da una tempesta costellata di fulmini, rischiando di morire, lui fa un voto (si affida ) a Sant'Anna promettendo che se si fosse salvato sarebbe diventato monaco,difatti, posizionatosi sotto un albero,il fulmine colpirà l'albero e non lui. Lutero è un monaco agostiniano, dato che riprende quella che è la filosofia di Sant'Agostino che è caratterizzata da un pessimismo sulla natura umana (dunque una svalutazione dell'autonomia umana ricollegabile al medioevo ) , tutto ciò causato dal peccato originale che incrina gli esseri umani a fare il male nonostante il battesimo. Lutero diverrà un teologo importante, lavorerà per il duca di Sassonia nella città di Wittenberg dove insegnerà all'università. Un'ossessione che riguarda Lutero è la convinzione di essere condannato all'inferno; le vie del cattolicesimo per evitare l'inferno sono queste: ➢ frequentare i sette sacramenti (battesimo, matrimonio, estrema unzione, comunione, confessione eccetera) che sono impartiti dalla Chiesa e che sono gestiti da uomini ecclesiastici. ➢ le opere di bene (elemosina, carità, aiutare il prossimo) ➢ le sette opere di misericordia. Secondo Lutero troviamo delle opere di bene fasulle dato che quando viene fatta la carità ad una persona povera, è evidente che lo si stia facendo egoisticamente ossia per la salvezza propria, dunque, avendo l'effetto contrario, ossia, l'inferno. Dunque una peculiarità caratterizzante dell'uomo è la malvagità, quindi l'uomo non ha possibilità di salvezza. Lutero legge ossessivamente le sacre scritture: -cerca il reale messaggio di fede -elimina le sovrastrutture (le interpretazioni) -opera in maniera filologica 3 0 -GUERRA DEI CONTADINI Nel primo decennio del cinquecento, la Germania è in fermento dal punto di vista non solo religioso, ma anche sociale e politico. La nobiltà germanica è assai gerarchizzata e dato che presenta grandi poteri e ha emarginato la piccola nobiltà dei cavalieri, i cavalieri del medio e alto Reno si coalizzeranno contro l'arcivescovo di Treviri, colpevole di essere il traditore del messaggio evangelico , ma immediatamente , i principi protestanti dell'Asia e del palatinato si schiereranno con l'arcivescovo di Treviri e sconfiggeranno i cavalieri. Invece ,per quanto riguarda ,la guerra dei contadini, dobbiamo ricordare dei seguaci di Lutero più radicali ,ad esempio , Thomas Muntzer, che va a ridefinire nuove possibili direzioni del movimento di riforma religiosa, tra cui il il modello della povertà, l'abolizione delle disuguaglianze sociali ,e su questa base si formeranno comunità di fedeli tra operai e minatori. Le ribellioni che ci saranno , saranno dovute alla situazione sociale nelle campagne tedesche sulle quali gravava il potere signorile ,la limitazione di diritti e gli abusi. I soggetti della guerra di contadini sono : -abitanti delle città soggette ai principi territoriali -cittadini esclusi dagli uffici -minatori L’obiettivo sarà : abbattere la particolare struttura per ceti per formare una federazione di leghe ispirate al Vangelo ,al bene comune e all'amore cristiano e fraterno. Lutero sarà chiamato in causa e distinguerà : -Una fase riguardante l'esortazione alla pace dunque la mediazione tra contadini e signori ; ai primi dice di non abusare del nome dei cristiani e di non servirsene quindi come copertura per la ribellione . Ai signori dice di non abusare dei loro poteri . Poi dopo interverrà nello scritto "contro le masnade rapaci assassine dei contadini" in cui dice che ogni uomo è al tempo stesso giudice e carnefice e recita anche "proprio come si deve accoppiare un cane arrabbiato, perché se non lo ammazzi, ammazzerà te e con te ,tutto il paese". Nella "battaglia decisiva di Frankenausen " ci fu un esercito di contadini e cittadini di 10.000 uomini che venne distrutto ,ma si calcoló che circa 100.000 cittadini e contadini morirono in battaglia, furono massacrati ,trafitti, arsi vivi e accecati. Tutte le loro rivendicazioni furono ignorate. 3 1 -ZWINGLI Promuove la "riforma delle comunità" nei territori della confederazione svizzera; i capisaldi della sua dottrina sono: -l'opposizione al sacerdozio ,al celibato, ai santi ,alla messa come sacrificio. Ci sarà un decreto municipale che abolirà immagini e reliquie nella Chiesa, sarà abolita la messa in latino . Nel nuovo sistema ,conventi e monasteri saranno trasformati in scuole ed ospedali. Saranno introdotte anche le figure degli anabattisti, così chiamati perché predicavano il battesimo degli adulti e dato che Zwingli voleva liberarsi di questi per consolidare la sua riforma saranno perseguitati e in parte distrutti . Con Lutero i rapporti saranno non con poche divergenze di natura teologica , dato che vorrà coinvolgere i principi luterani all'interno di un disegno politico di unione anti- asburgica. -CALVINO Giovanni Calvino è uno studioso di filosofia, diritto ed entra in contatto con i circoli umanistici Erasmiani. Pubblicherà "l'institutio cristiana" dove sono espressi i fondamenti della concezione calvinista, ossia il modello caratterizzato da una compenetrazione tra religione, politica e istituzioni locali, troviamo: -l'essenza della Chiesa nella rivelazione del verbo -la parola divina attraverso le sacre scritture -come Lutero anche lui abolisce la mediazione del clero -a differenza di Lutero accentua la dipendenza assoluta dell'uomo da Dio attraverso la "dottrina della predestinazione " dato che secondo lui Dio non crea tutti gli uomini della stessa condizione ma destina alcuni alla vita eterna e altri in eterna dannazione. Calvino vede la Chiesa come una comunità non solo di fedeli ma anche di santi ed è una un organismo che mette in comunione il credente con Cristo attraverso la fede ,la preghiera e i sacramenti. -Città, lavoro e professione sono un trinomio che esalta la concezione calvinista, emerge così la più importante differenza tra Lutero e Calvino : 3 2 -per Lutero (secondo lo storico Lucien Febvre) "credo ergo Sum " -credo dunque sono -mentre per Calvino ,"ago ergo credo " opero perciò ho fede (l'identità del cristiano corrisponde alle sue opere). •CARLO V E PROTESTANTESIMO DELLA GERMANIA La Germania era compresa in quello che restava del Sacro Romano Impero (Germanico), - fino al 1506 l’Impero in Europa è uno solo - che comprende non solo la Germania, ma anche altri diversi territori: ➢ l’odierna Boemia (ora fa parte della Rep Ceca e Slovacca) ➢ gran parte dell’Italia centro-settentrionale (sotto la giurisdizione dell’impero) ➢ parte delle Fiandre (nell’area francese); ➢ ci sono vari elementi che fanno riferimento ad un territorio più vasto della Germania. La Germania corrispondeva a una parte - quella più rilevante - di quello che era il regno dei Romani (gli imperatori erano nominati, prima di essere nominati imperatori, anche “re dei Romani”). All’epoca di Lutero, la Germania appare comunque frammentata - più come l’Italia medievale che come l’Italia pre-unitaria - , costituita da moltissimi stati territoriali (con l’età moderna diminuisce il frammentarismo che caratterizzò l’epoca medievale: da 1500 stati in Germania si passa a 300 piccole-medie-grandi unità territoriali che compongono il territorio tedesco). Alcuni erano molto grandi (ducato di Sassonia in cui vive Lutero - comprende una parte della Germania Orientale; famiglia dei Wettin) La Germania, notevolmente ridotta in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, comprendeva anche territori verso Est, come la Prussia, in mano alla famiglia degli Hohenzollern (Alberto) Baviera (Germania Meridionale) - famiglia dei Wittelsbach a Monaco Esisteva poi il Palatinato, alla sinistra della Baviera - compreso tra la Baviera e la Francia C’erano poi altri stati, principati, signorie, città comprendenti solo il territorio del contado circostante Altre erano città vescovili - sottoposti alle autorità dei vescovi, che erano stati vestiti di territori (vescovi-principi) (Treviri, Colonia) Altri principati importanti erano quelli sottoposti agli Asburgo - ducato di Austria, che comprendeva possedimenti attorno a Vienna; ne avevano altri nella zona Tirolese, altri 3 5 La guerra scoppierà tra la lega di Smalcalda e l'imperatore a Mulberg , Carlo V infligge una dura sconfitta alle forze protestanti ma negli anni successivi le truppe imperiali sono battute e Carlo V poi sarà costretto a firmare la pace religiosa di Augusta che stabilisce il principio del "CUIUS REGIO, EIUS RELIGIO" , in base a tale principio è ammessa la libera scelta confessionale solo per gli Stati imperiali e per i loro principi, non per i sudditi; anzi , i sudditi devono sottostare al principio <<un solo signore, una sola religione>>. A essi è concesso solo il diritto dell'emigrazione in caso di non accettazione della religione del principe, in sostanza ,con la pace di Augusta non si voleva trovare una pace in campo ecclesiastico e politico. Carlo V abdica , dividendo il suo dominio : -da una parte ,il figlio filippo (II) -dall’altra ,il fratello minore Ferdinando (attraverso il matrimonio divenne re di Ungheria ( ridotta malissimo, conquistata dagli ottomani) ed eredita il ducato di Austria , divenendo imperatore . Nascono due rami della famiglia d’Asburgo : -Asburgo di Madrid , Filippo si trasferisce a Madrid ( di cui l’Ultimo re sarà Carlo II che starà male per genetica ) - Asburgo di Vienna Filippo II diventa re di spagna mentre Francesco I muore e divenne re di Francia Enrico II. 3 6 • RIFORMA IN INGHILTERRA Paese isolato rispetto al continente, che ha vissuto una profonda crisi (Guerra dinastica delle due Rose tra gli York e i Lancaster che durò circa un trentennio del 1400). Una pacificazione avvenne ad opera di Enrico VII Tudor, che poi regnerà per lungo tempo e raggiungerà il suo culmine con Elisabetta. Enrico Tudor (lontanamente imparentato con i Lancaster) con il suo matrimonio con Elisabetta di York “placa” anche la Guerra delle due Rose. Si circonda di una serie di personalità importanti e rafforza la sua autorità. Istituisce un tribunale, la Grande Camera Stellata, in cui poteva essere giudicata la grande nobiltà del regno, particolarmente rivoltosa e difficile da gestire dopo la Guerra. In Inghilterra, dai tempi della Magna Charta, il potere è legato al Parlamento (organo rappresentativo con un ruolo determinante nel paese, così come nel resto d’Europa ci sono le Diete, le Assemblee, le Cortés), costituito da una camera alta (Camera dei Lord, ereditaria - 50ina di membri provenienti dall’alta nobiltà - lord temporali e 50ina di lord spirituali provenienti dal mondo ecclesiastico: dall’organizzazione ecclesiastica della chiesa (vescovi, arcivescovi), ma anche abati - personalità dotate di grandi privilegi - diritti terrieri, feudali, in campo giuridico) e una camera bassa (dei Comuni). Coesistenza del potere del re (all’apice della gestione della cosa pubblica), della camera dei Lord (due camere ereditarie - grandi esponenti della nobiltà ecclesiastica e non) e della camera dei Comuni (rappresentativa - porta le istanze della borghesia, degli abitanti delle città più importanti e delle contee; costituita dai rappresentanti dei ceti mercantili e dei togati - non appartenenti alla nobiltà ma arricchiti dall’appartenenza alle varie arti e con la mercanzia) per avere una tranquillità politico- giurisdizionale nel Paese. Enrico VII deve trovare una soluzione ad un importante problema: dare all’Inghilterra un ruolo, una centralità nel continente europeo, in quanto non vuole essere uno stato marginale, e lo fa attraverso le politiche matrimoniali. Il primogenito Arturo ha una salute cagionevole fin da bambino. (In Inghilterra nasce la teoria dei due corpi: uno fisico, umano, corruttibile, destinato a finire, terminare come tutte le cose umane, che può commettere errori e dà problemi (affiancato da un - ) e l’altro spirituale, incorruttibile, eterno, l’anima dell’amministrazione pubblica, del suo governo - Enrico deve far sì che il suo corpo spirituale/spirito di dinastia - sopravviva) I Re cattolici hanno una figlia: Caterina d’Aragona, una delle principesse più ambite d’Europa - avrebbe permesso ad Enrico di entrare nei meccanismi dell’Europa Continentale (nemico dell’Inghilterra: Francia, alleata dalla Guerra dei Cent’Anni con la Scozia) - “il nemico del mio nemico è mio amico”. Le trattative tra i due si bloccano sulla dote: Caterina offre in dote 200.000 corone, a patto che queste siano consegnate 3 7 in due volte: una metà prima e una metà dopo un anno dal matrimonio. Entrambi si ammalano di una “febbre inglese” (probabilmente tubercolosi); Caterina sopravvive e Arturo, destinato a diventare re d’Inghilterra, muore. A questo punto Caterina rimane ostaggio di Enrico VII Tudor; la prima metà delle corone era stata versata, se Caterina fosse andata via Ferdinando il Cattolico non avrebbe versato la quota mancante. Caterina rimane parecchi anni in Inghilterra; nel 1502 muore Enrico VII e gli succede Enrico VIII, che, innamorato di Caterina, decide di sposarla. Poiché la bibbia da un lato accetta e dall’altro condanna il loro matrimonio (Dalla Bibbia, nel Levitico (AT): l’uomo che sposa la vedova del proprio fratello attirerà su di se e la sua famiglia le ire di Dio - dal Deuteronomio: chi accoglie in casa sua la moglie del fratello, se il matrimonio non è stato consumato, fa cosa buona, giusta), c’è bisogno della dispensa del Papa Giulio II, che accetta il matrimonio: Enrico VIII voleva un figlio maschio (se avesse avuto una figlia femmina, ella sarebbe dovuta essere affiancata da un altro sovrano - di un’altra casata - e ciò avrebbe creato una polveriera. Ebbero numerosi figli, molti dei quali morti prematuramente, molti aborti, un solo figlio maschio morto dopo poco tempo e l’unica figlia che sopravvisse fu Maria (Bloody Mary degli anni successivi - regina sanguinaria). La dispensa del Papa si basava sul fatto che il matrimonio non si fosse consumato (erano entrambi ragazzini). Enrico VIII è un re cattolico e fortemente difensore dell’ortodossia cattolica (1520 scrisse un’opera in difesa dei 7 sacramenti -e non 3 come sosteneva la dottrina Luterana - a quattro mani con Tommaso Moro, che gli valse il titolo di difensore della Fede da parte di Papa Leone X) contro la riforma protestante Luterana; quando la Riforma si diffonde dalla Germania in Inghilterra negli anni 20 del 500, Enrico sarà il primo a perseguitare i protestanti inglesi, compreso colui che tradusse la Bibbia (NT) in Inglese nel 1525: William Tyndale. Questo matrimonio fortemente voluto si rivelerà un grande problema dinastico; i due non ebbero mai l’erede maschio desiderato. Enrico inizia ad avere varie frequentazioni extraconiugali con le cortigiane che gli orbitano intorno ed ebbe un figlio bastardo (Henry Fitzroy - cognome che si dava ai figli illegittimi del re) che avrebbe avuto una possibilità di aspirare al trono se non fosse successo ciò: nel 1526 circa Enrico incontra Anna Bolena, donna affascinante e appartenente ad un ceto veramente umile. La loro storia ben presto emerse; Caterina d’Aragona era una regina amata dal popolo e Anna Bolena era osteggiata non solo dal popolo, ma anche l’aristocrazia. Enrico VIII a questo punto vorrebbe l’annullamento del matrimonio e, per ottenerlo, da un lato cerca di imbastire un processo pubblico con una giuria che annullerà il matrimonio (processo imbarazzante per Caterina e per la coppia reale) e dall’altro cerca di perorare la propria causa con il Papa Clemente VII, inviando il cardinale Wolsey per tentare di ottenere l’annullamento - i tentativi falliscono e questo inasprisce il clima anche contro Anna Bolena; Enrico VIII avvia una vera e propria campagna “d’allontanamento” contro Caterina D’Aragona, mandandola a vivere in luoghi lontani dalla sua residenza, sperduti, a volte privi di ricchezza. 1527, Roma saccheggiata dalle truppe di Carlo V e il pontefice deve di fatto eseguire ciò che dice l’imperatore: Carlo V (nipote di Caterina) non potrà mai consentire che la 4 0 Quando sia Thomas Cromwell sia l’arcivescovo di Canterbury Thomas Cramner provarono a orientarsi verso una linea tendente al Protestantesimo, Enrico pose continuamente dei paletti: fece stilare dal Parlamento, nel 1536, un Vademecum sul comportamento della chiesa anglicana in questa vicenda, che prende il nome di Confessione di Fede dei 10 articoli, che affermava l’autorità della Scrittura, elementi come la giustificazione per sede, solo tre sacramenti, mantenendo il culto delle immagini, della madonna e dei santi, il Purgatorio - quindi di fatto, per quanto (nel 1536) il sinodo dei Vescovi inglesi accettò una riforma teologica, alcune cose rimasero le stesse: Enrico si dimostra contrario ad accettare solo tre sacramenti (Enrico spinse per una ritrattazione: da 10 a 6 articoli - le differenze nel campo teologico con la Chiesa di Roma rimasero ben poche) e impedì - con un atto vagliato dal Parlamento - la parziale circolazione della Bibbia tra l’intera popolazione inglese, specie quella più povera (era contrario all’autonomia di lettura; la consentì solo tra i nobili o comunque tra le personalità istruite). Se dal punto di vista religioso la riforma di Enrico non comportò grandi innovazioni, dal punto di vista politico ci furono importanti conseguenze: la camera dei Lord in Parlamento, come abbiamo visto, era costituita da nobili spirituali e nobili temporali. Tra i primi citati abbiamo sicuramente vescovi, arcivescovi e abati. Gli abati inglesi (e non solo - tutti gli ordini religiosi) possedevano grandi territori/proprietà (monasteri - come la sede attuale di Oxford) nel regno, che vengono incamerati nelle casse dello Stato inglese (sotto la spinta di Thomas Cromwell, Enrico VIII negli ultimi anni del suo regno si appropria dei possedimenti appartenuti/enti agli ordini religiosi in Inghilterra - non vengono espulsi dal regno ma vengono di fatto privati del loro potere/la loro sostanza economico/a, che è un po’ la stessa cosa - tutti questi beni vengono incamerati dallo Stato inglese; corrispondono ad una cifra di 13 milioni che consentiranno un rimpinguamento delle casse statali inglesi e una fioritura successiva di questa potenza): questo provvedimento segna una rottura non indifferente con la chiesa Romana, con la chiesa cattolica in senso stretto: si afferma ora un clero non contemplativo (non esistono ordini religiosi: monaci benedettini, domenicani, agostiniani, …) ma gerarchizzato (re, arcivescovi, vescovi diaconi e pastori). Con Edoardo VI si ha una svolta radicale per la chiesa anglicana/cristiana in Inghilterra, che la spingerà verso il Protestantesimo, il Calvinismo e ad allontanarsi sempre più dalle istanze cattoliche. La figlia di Anna Bolena ed Enrico VIII è Elisabetta I Tudor; cominciano a circolare voci su Anna Bolena, che viene fatta decapitare - Enrico si innamora di un’altra donna: Jane Simur, che gli dà finalmente un erede maschio (l’unico - Edoardo VI - che fu un sovrano scadente, sostituito da Elisabetta - prima Maria e poi Elisabetta I succederanno al trono di Inghilterra); il matrimonio però fallisce e il Re ha un nuovo matrimonio: Quello con Anna di Clèves, esponente di un’importante famiglia protestante, che fallirà di nuovo, così come quello con le due mogli successive. 4 1 Di fatto la chiesa inglese con Edoardo VI di Inghilterra prenderà una direzione totalmente opposta rispetto a quella anglicana/cristiana promossa da Enrico VIII; egli sarà un sovrano gestito dalla grande nobiltà inglese - perché mediocre - e la Chiesa Inglese si separerà definitivamente da quella che è la struttura cattolica (della Chiesa di Roma); sarà una chiesa episcopale, ma di fatto presenterà differenze anche sul campo teologico rispetto a quella Romana; per citarne alcune: accettazione di soli due sacramenti, del concetto di predestinazione (derivato dal Calvinismo). Opera di Edoardo VI fu il “libro della preghiera comune” (A book of common prayer) che riconosceva due soli sacramenti ,battesimo ed eucaristia , e sopprimeva la messa ,aboliva il celibato ecclesiastico.”” ALA SINISTRA DELLA RIFORMA La riforma non voleva rompere tutti i ponti con la Chiesa di Roma, infatti, i leader furono costretti non solo a prendere le distanze dalle frange estremiste ma anche molto spesso a condannarle , ricordiamo : -gli anabattisti che furono sconfitti nella guerra dei contadini , riproposero l'accentuazione del carattere della professione di fede attraverso : •il battesimo degli adulti ideali •uguaglianza •la concezione della Chiesa come una libera comunità di fedeli. Anabattisti poi tentarono di realizzare i loro ideali proclamando la città : <<regno di Dio>>, cacciarono cattolici e luterani , acclamarono re un artigiano "Leida" e l'esperimento però durò poco perché vennero massacrati. -gli spiritualisti si opponevano alla riforma come istituzione , tra i leader vediamo : •Sebastian Franck di Norimberga -ci furono gruppi e movimenti di opposizione ad ogni forma di istituzione ecclesiastica e furono identificati come eretici tutti coloro che interpretarono liberamente l'esperienza religiosa e si ribellarono alle diverse chiese ponendo le basi a una rivoluzione del pensiero moderno. L'Italia non fu investita dalla riforma protestante, si svilupparono invece in alcune aree italiane : gruppi, circoli e cenacoli sensibili alla dottrina sia luterana che calvinista .I seguaci italiani della riforma furono costretti all'esilio dalla repressione della Chiesa cattolica , a spingere gli eretici verso questa scelta fu il processo di Michele Serveto e la sua condanna a morte decisa da Calvino. Il medico e filosofo spagnolo Serveto era entrato in conflitto con la teologia calvinista, egli infatti avanzava dubbi sulla trinità e l'incarnazione, rimetteva al centro la figura di Cristo non come persona ma come ispirazione divina. 4 2 • CONCETTO DI CONTRORIFORMA Il concetto di controriforma presenta varie forze e poteri : -in primo luogo ,troviamo i re di Spagna che avevano stabilito un'alleanza solida con il pontefice e che quindi avevano bisogno della Chiesa per far rispettare tutto il loro vasto impero ,l'obbedienza al sovrano e la disciplina. -Il secondo potere era proprio quella della Chiesa che aveva bisogno di ripristinare la sua autorevolezza fondata sulla morale ,sulla disciplina del clero e sui dogmi. -Il terzo potere riguarda quello dei teologi e della cultura accademica cattolica che era più importante della Sorbona di Parigi. -Il quarto potere riguarda i gesuiti, il nuovo ordine che costituì forse lo strumento principale della reazione cattolica alla riforma protestante. • CONCILIO DI TRENTO Le cose cambiano con PAOLO III , non per la personalità , non era una persona virtuosa , appartiene ai farnese (Nobiltà Romana );fa carriera grazie alla sorella che fu l’amante del papa. Ha la consapevolezza che certe cose vanno affrontate e vanno cambiate le gerarchie . Alessandro farnese diviene papa sotto il nome di Paolo III e rinnova il collegio cardinalizio , ricordiamo: -cardinal morone che vorrebbe iniziare procedure di rinnovamento -cardinal Gianpietro Carafa, di cui parliamo dopo -Pietro Bembo (questi personaggi pensano che alcune idee protestanti potrebbero essere utili , ovviamente l’autorità della chiesa e del pontefice è INDISCUTIBILE ) Paolo III convoca il concilio La chiesa aveva paura di fare un concilio , perché sarebbero nati movimenti conciliaristi ; era il pontificato che doveva procedere ad una riforma della chiesa non un assemblea dei vescovi ( le gerarchie più alte ) ; vari papi provarono a risolvere ma niente si risolse . C’è invece chi chiede a gran voce il concilio , Carlo v che voleva una pacificazione, voleva eliminare gli scandali nella chiesa , non riuscendo però a farlo, la chiesa non venne rinnovata. 4 5 Nel ’59, Carafa morì e andarono a fuoco la sua abitazione e il tribunale dell’inquisizione, portando alla perdita di molti documenti (arsi). ▪ L’ultima, l’ultimo anno, ‘63 Ricordando il “confiteor” (il credo), si potrà capire quali sono gli elementi importanti della liturgia (santi ,pellegrinaggi , miracoli ecc.) , secondo ciò la salvezza la si può conseguire NON con la fede ma con opere e sacramenti. (Consustanziazione respinta , Transustanziazione accettata) Per quanto riguarda i Laici , veniva criticata la “duplicità” , ovvero , il popolo e gli intellettuali (ad esempio) dovevano avere le STESSE PRATICHE , altrimenti sarebbero apparsi sospetti di eresia . Si sviluppa dunque un forte controllo nella vita dei laici, attraverso mezzi di: ❖ PERSUASIONE – obbligo comunione /confessione una volta all’anno (ricorda Innocenzo III) , anche se alcuni, si confessavano una volta al giorno. ❖ REPRESSIONE – Tribunale dell’inquisizione C’era un forte controllo anche della sessualità di ognuno , infatti l’omosessualità veniva vista come un peccato contro natura , di fatti , i confessori avrebbero dovuto riferire al tribunale se avessero saputo peccati contronatura. Un’imposizione fatta ai confessori fu quella di non assolvere nessuno che prima non si fosse recato al tribunale per rivelarsi. -LE ISTITUZIONI DELLA CONTRORIFORMA Con le istituzioni della controriforma il Papa aveva una doppia fisionomia: -pontefice, cioè capo di una cristianità profondamente scossa dallo scisma protestante -sovrano di uno Stato ,lo Stato pontificio. Alla funzione di prevenzione e repressione dell'eresia, doveva assolvere <<l'istituzione della congregazione del Santo Uffizio dell'inquisizione>>.La bolla istitutiva, promulgata da Paolo III Farnese dava loro ( a sei cardinali) facoltà di indagare contro tutti e coloro che erano sospetti di eresia ,si prevedeva inoltre anche la facoltà di invocare l'aiuto necessario per reprimere ed estirpare l'eresie. Fu importantissima l'istituzione dell'indice dei libri proibiti che distribuiva gli autori in tre classi: -alla prima appartenevano gli autori totalmente condannati -alla seconda quelli condannati per una singola opera -alla terza gli anonimi Quindi ebbero vita all' inizio in Italia, i roghi di molti libri ,Tutti si affrettarono a stampare e pubblicare l'indice. 4 6 -GLI ORDINI RELIGIOSI Con il concilio di Trento la Chiesa fu riaffermata con la sua struttura gerarchica: - al vertice il Papa -poi i vescovi -alle basi le parrocchie guidati dal parroco Fu richiesto ai vescovi di visitare con frequenza le parrocchie sottoposte alla loro giurisdizione (visite pastorali). Tra le denunce Luterane c'era anche quella dell'ignoranza dei sacerdoti. C'era bisogno di un'istituzione che formasse il buon prete ,ne accertasse la vera vocazione . Questo modello doveva rispondere l'istituzione dei seminari. Per quanto riguarda gli ordini religiosi: •l'ordine dei Teatini -fondato da Gaetano di Thiene , continuavano ad occuparsi di malati e di feriti degli ospedali ; si distinsero anche nella lotta all'eresia. •I somaschi con la compagnia dei servi dei poveri ,con Girolamo emiliani ,avevano lo scopo di assistere i fanciulli orfani abbandonati •barnabiti si dedicarono alla formazione sacerdotale e la predicazione •Gesuiti con Ignazio di Loyola che aggiunse ai tre voti tradizionali della professione monacale: povertà, castità e obbedienza ...un quarto voto, quello dell'assoluta obbedienza al Papa, cioè sottomissione assoluta fino al sacrificio della vita. Il reclutamento dei gesuiti era severissimo ,il loro periodo di formazione prevedeva due anni di noviziato, quasi 10 anni di studi di teologia, filosofia, retorica, letteratura ma anche scienza. L'ordine aveva una struttura centralizzata: ~il padre generale scegli dei padri provinciali ed era eletto dai superiori, cioè dai responsabili delle case della compagnia e da due rappresentanti per ogni provincia. L'ordine ebbe una crescita rapidissima da 60 membri si passò a 5000 e poi a 16.000 . I punti di riferimento di Ignazio furono la teologia medievale di San Tommaso, la scolastica, il metodo umanistico dell'analisi e lo studio di ricostruzione dei testi. I collegi dei gesuiti divennero vere proprie scuole in cui si insegnava grammatica ,retorica e umanità secondo un metodo filologico che serviva a rafforzare l'indiscutibile autorità del dogma (Erasmo da Rotterdam). 4 7 I gesuiti svolgevano un'importantissima funzione di educazione delle classi colte e si addottorarono in geologia e filosofia ,dunque avendo grande controllo anche se maestri e docenti . Introdussero anche la danza come educazione del corpo, il teatro e la musica . Ci fu l'iniziativa missionaria nelle terre d'oltremare abitate dagli infedeli; La compagnia di Gesù si recò in Brasile, Macao , dove c'erano vere proprie campagne di evangelizzazione condotte e l'obiettivo principale era quello di ridurre la distanza tra religione dei semplici e quella dei dotti. Venne anche istituito attraverso il concilio di Trento il catechismo che divenne un punto di riferimento / fonte di conoscenza imperdibile. L'istruzione per i Gesuiti sarà come requisito indispensabile per la riconquista delle anime e la formazione del perfetto cristiano. 5 0 Elliott individuava 3 fasi del regno di Filippo II: • FASE DEL “RE PRUDENTE” ; 1558-1565 Il re era molto attento e preciso , in questo periodo lascia le fiandre , lo Stato ottomano, con Solimano I il magnifico, ad un certo punto cominciò a scricchiolare per ragioni interne; i turchi erano forti per l'esercito militare e marittimo infatti Filippo sottovalutò la loro forza , attaccandoli a Gerba (1560) e la flotta spagnola fu sconfitta. • FASE MISTA TRA OCEANO ATLANTICO E MEDITERRANEO , 1565-1580 Con la battaglia di Lepanto(1571) (sotto spiegata) • FASE DELL’IMPERIALISMO ATTIVO ,SOLO ATLANTICO, 1580-1598 Il mediterraneo stava per tramontare , dopo essere stato il palcoscenico di molte opere, lo andava a sostituire l’Atlantico , il quale, (secondo la storia contemporanea) sarà sostituito dal Pacifico e poi dall’Indiano Nacquero unioni tra olandesi e valloni (antispagnole) che vennero sancite nella cosiddetta pacificazione di Gand. Gli olandesi erano protestanti e i valloni erano cattolici, dunque fu utilizzata la strategia del compromesso, la Spagna cercò con l'invio nei Paesi Bassi di Giovanni d'Austria figlio di Carlo V di recuperare il terreno perduto, questa strada però fu percorsa dal suo successore Alessandro Farnese che riuscì a recuperare la parte meridionale dei Paesi Bassi. A Utrecht nasceva la Repubblica delle province unite che sarà mutata nel nome di Olanda (dal nome della provincia più importante). In queste 17 province si diffonde il calvinismo per il quale la Spagna è intollerante – -RIVOLUZIONE OLANDESE, Filippo II veniva chiamato verso i Paesi Bassi che erano in ebollizione, l'imperatore Carlo aveva a cuore i Paesi Bassi e si preoccupava di mantenere un sistema di alleanze con loro . Margherita d'Asburgo (Figlia ill. di Carlo V , era al momento la rappresentante delle fiandre) , inviata da Filippo II nei Paesi Bassi, non ottenne alcun risultato, il sovrano quindi, scelse il duca d'alba per governare con il pugno di ferro i Paesi Bassi ma ciò provocò la fine dell'alleanza con i Paesi Bassi. Filippo II voleva controllare totalmente le fiandre le quali erano autonome ed urbanizzate. Voleva introdurre l’inquisizione spagnola (non romana) e riteneva che la ribellione fosse eresia , dunque pretendeva un controllo politico. Nacque un dibattito a corte (a Madrid) tra fazioni che si contendevano i favori del re; “ I grandi di Spagna “erano coloro dell’alta aristocrazia (ossia coloro che potevano lasciare il cappello sul capo davanti al sovrano ). I de silva erano colombe , invece duca d’alba erano i falchi -Filippo II diede ragione politica ai Falchi. 5 1 Il duca d’Alba arriverà nelle Fiandre e se la prenderà con i MODERATI (alleati del de silva) decapitandoli e inasprendo il conflitto. Filippo II, una volta compreso lo sbaglio che ha fatto , manda Alessandro Farnese ,uomo d’armi , figlio di Margherita e Ottavio Farnese, dunque nipote di filippo II. Ci sarà una divisione tra rivoltosi, dal punto di vista confessionale(in cui Farnese si insinuerà): -10 province meridionali cattoliche , che saranno portate all’ubbidienza da FARNESE -7 province settentrionali protestanti, (con a capo Guglielmo d’Orange) che continuano la loro rivolta guidate dall’Olanda Nel 1609 , Spagna e la repubblica delle 7 province firmarono una tregua di 11 anni , al cui termine (1620/21) ci sarà lo scontro tra spagna e olanda con la guerra dei trent’anni e solo nel 1648 la spagna riconosce l’indipendenza dell’Olanda. Gli Stati mediani sono favoriti in questo momento, perché sono quei paesi posti al centro dell'Europa, di dimensioni più contenute rispetto ai grandi imperi. I voti di ognuna delle sette province, rappresentante negli Stati generali, avevano il medesimo peso. L'unione di Utrecht stabiliva che ogni provincia dovesse conservare privilegi, libertà e diritti . Le caratteristiche comuni a tutti gli Stati provinciali furono racchiusi nel “criterio della rappresentanza” : due corpi, quello della nobiltà e quello della città che componevano l'assemblea degli Stati provinciali. Alla base di questo sistema istituzionale c'erano i consigli delle città che riguardavano le elezioni dei magistrati, le decisioni politiche, la vita economica e commerciale. L'intero sistema politico Olandese presenta al vertice lo Statolder che comandava l'esercito , e il gran pensionario che è il responsabile della politica interna ed estera. In nessun altro paese come in Olanda si sviluppò la pratica delle petizioni che erano un mezzo di comunicazione per chiunque volesse richiedere e ottenere qualcosa da un corpo amministrativo. È stato scritto che questo paese, a causa della scarsa produttività del suolo rispetto al fabbisogno della popolazione in crescita ,era condannato al commercio. Gli olandesi passarono da una flotta di 11.000 navi ad una flotta di 60.000 navi, scalzarono il monopolio finanziario /commerciale genovese e controllarono il mercato internazionale dei beni e del denaro. 5 2 I turchi, dopo essere stati cacciati da Malta, attaccarono Cipro(Città veneziana , da cui nacque l’opera di Shakespeare “Moro di Venezia”) e assediarono Famagosta e ciò indusse la Spagna, i veneziani e il pontefice Pio V a formare la lega Santa che prevedeva: - la creazione di una flotta di circa 300 navi, - la liberazione del Mediterraneo dai turchi - la presa di Tunisi ( La flotta della lega Santa era comandata da Don Giovanni d'Austria ). Si svolgeva nelle acque di Lepanto lo scontro tra flotta ottomana e quella cristiana, furono impegnati 100.000 uomini e 60.000 furono i morti e feriti: ci fu la vittoria cristiana e la lega Santa si sfasciò. Il re del Portogallo, Sebastiano di Braganza, si impegnava in una spedizione contro il Marocco, il re fu sconfitto e non ebbe successori , dunque, Filippo II (avendo avuto il suo primo matrimonio con Maria Emanuela di Portogallo) rivendicava i titoli per la successione. La funzione del Portogallo fu quella di essere un osservatorio sull’ Atlantico. Filippo II si diresse ,dunque, verso l'Inghilterra, ma l'Inghilterra non era il Portogallo, dunque sottovalutata la forza navale e militare dell'Inghilterra. La flotta spagnola “l'invincibile armata” ossia: 130 navi, oltre 30.000 uomini, 2400 pezzi di artiglieria. Nella Manica si scontrarono due tattiche diverse di battaglia navale. - -Quella spagnola presentava dei galeoni molto pesanti dotati di un'artiglieria adatta al tiro ravvicinato, dunque, uno scontro diretto uomo contro uomo. -La tattica inglese si basava su navi leggere e sull'abbattimento delle navi avversarie, alcuni studi dimostrano che l'invincibile armata fu decimata soprattutto dalle avversità atmosferiche. Ci fu la disfatta di Filippo II. Il re si trasferì a Castiglia nel 1559 e affidò ai vicerè o governatori, dei compiti politico -amministrativi ampi; la sovranità doveva rimanere indivisa, una, concentrata nella persona del re. Filippo II ereditava dal padre, la divisione fra: - consigli dipartimentali, organi di consultazione del sovrano su alcune materie e funzioni specifiche di governo - consigli territoriali che riguardavano il governo di singole parti della monarchia. Per far fronte alle lentezze burocratiche e alla difficoltà di mantenere l’equilibrio, la monarchia spagnola cercò di favorire lo sviluppo dei “segretari del re”, organi di mediazione tra il sovrano e il consiglio. 5 5 Nella notte di San Bartolomeo furono massacrati nelle sale del palazzo reale tutti gli esponenti di spicco degli Ugonotti, la guerra si inaspriva. Durante il regno di Enrico III, il terzo genito di Caterina, ci fu una guerra dei tre Enrichi con: Enrico di guisa e di Enrico di Borbone. Ci furono due assassini: -uno a Enrico di guisa per ordine del re -un altro ad Enrico III per mano di un fanatico Prima di morire, Enrico III aveva desiderato a succedergli al trono, Enrico di Borbone con un'unica condizione, ossia, che si convertisse. La Francia aveva vissuto anni di conflitto e di violenza, la lega cattolica aveva praticamente spadroneggiato soprattutto nella capitale. La conversione di Enrico di Borbone fu un atto di assoluta pacificazione. Enrico IV, re di Francia, iniziatore della dinastia dei Borboni, entrava a Parigi. Il trattato di Vervins (1598) significava per la Spagna la rinuncia a pretese territoriali in Francia e per questo paese il riconoscimento internazionale di Enrico Quarto e del ruolo di grande potenza, messo in forse dal trattato di Cateau-Cambresis. L'editto di Nantes (1598), fu il vero atto di pacificazione della Francia, il primo riconoscimento della tolleranza religiosa da parte di un sovrano. Esso prevedeva: libertà di culto per gli Ugonotti, concessioni a loro di alcune piazze forti come la Rochelle e Montpellier, la rappresentanza nel parlamento e la libertà civile. EUROPA ORIENTALE In Russia, Ivan IV il terribile fece largo uso del sistema delle concessioni di terre a coloro che avevano servito il sovrano nelle campagne militari. Ristrutturò anche il sistema militare creando la prima fanteria permanente composta da moschettieri. Ammodernò il sistema amministrativo e fiscale. Molti contadini vendevano sé stessi come schiavi per sfuggire alla sicura morte per fame. Il successore di Ivan quarto fu Boris Godunov che decretò la proibizione di tutti gli spostamenti contadini. 5 6 L’ITALIA NELLA POLITICA SPAGNOLA Carlo V era l'artefice della pax hispanica, leggibile come un insieme di vantaggi e di costi da pagare. per l'Italia cosa significò? -Innanzitutto i costi -la dipendenza di quasi metà territorio italiano dalla Spagna -il drenaggio di risorse umane, economiche, fiscali - la capillare diffusione su tutto il territorio italiano dello spirito, e la prassi del comportamento della controriforma . L’Egemonia spagnola in Italia non funziona sempre con la dominazione ma un complesso equilibrio fra dominio e consenso. Il Ducato di Milano era l'aria di riferimento essenziale per la definizione della politica spagnola in Italia e conservava una sua autonomia. Il regno di Napoli era entrato a far parte dei domini spagnoli di Ferdinando il cattolico dopo la battaglia di Garigliano, Napoli era un serbatoio di risorse finanziarie e anche un Vice-regno (non solo dal punto di vista istituzionale perché è governato da un viceré spagnolo , ma perché viveva un rapporto con la Spagna di dipendenza politica ed economica). La Sicilia aveva il ruolo di fortezza, di avanguardia, prima difesa dell'impero; dall'altra parte la sua grande riserva cerealicola faceva assegnare alla Sicilia il compito di sfamare e approvvigionare gran parte dei domini della corona. LA PARTE D’ITALIA NON SPAGNOLA Il Ducato di Savoia era riuscito a consolidare la sua autonomia grazie ad Emanuele Filiberto e il suo successore Carlo Emanuele I. Il problema principale per i Savoia fu la relazione con la Francia e l'alleanza con la Spagna. Emanuele Filiberto promosse la leva obbligatoria tra la popolazione maschile dai 18 ai cinquant'anni. Il sovrano spostò la capitale a Torino. A Genova e ai suoi banchieri, la Spagna affidò il prestito di capitali quindi il controllo delle comunicazioni marittime, i grandi trasferimenti di denaro. In cambio Genova potenziò la sua flotta e le infrastrutture del popolo, visse una fase di notevole espansione edilizia. Ottenne la restituzione della Corsica che era desiderata troppo dalla Francia. La Repubblica di Venezia da un lato aveva l'alleanza con la Spagna( un'alleanza fondata sulla reciprocità, sulla consapevolezza secondo cui Spagna e Venezia avessero bisogno l'una dell'altra per la difesa del Mediterraneo). Dall'altro lato l'espansione territoriale sulla terraferma e la formazione di un solido stato regionale. 5 7 Venezia era una grande potenza marinara. L'Italia passerà da 10 a 13 milioni di abitanti ( Napoli, Venezia, Palermo e Roma avranno una crescita demografica e urbana). Questa stagione dell'economia italiana è rappresentata con l'immagine dell'estate di San Martino. Ma la metafora non si riferisce solo alla durata della ripresa dello slancio ma vuole alludere anche alla qualità dello sviluppo economico. La crescita della popolazione significò il maggiore fabbisogno alimentare in grano, orzo e segale. Anche il settore tessile fu sviluppato per la lana per la seta e il settore manufatturiero, manufatti per l'apparato bellico ; fu raddoppiato il numero delle costruzioni navali. Si ebbero anche nel mezzogiorno una ripresa e un'espansione dell'agricoltura favorita dalla formazione di un ceto di mediatori tra i grandi proprietari feudali e contadini, i massari, figure emergenti che organizzarono la produzione e la grande azienda cerealicola di base. L'economia era largamente dipendente dai mercanti e degli operatori d'affari stranieri, il controllo del traffico commerciale era nelle mani dei toscani, genovesi e fiamminghi. Un altro elemento decisivo era la presenza di una capitale come Napoli che presentava un grande mercato di consumo che doveva sfamare quasi 300.000 persone, anche se poteva essere soggetta a carestie ed epidemie. Si rivelava così la condizione di economia dipendente caratteristica del mezzogiorno d'Italia, un paese che esportava soprattutto materie prime come seta olio e vino importava quasi tutti i manufatti, un paese che dipendeva in massima parte dal capitale straniero. In Italia convivevano due forme di sovranità e di governo: - principati e repubbliche oligarchiche, che avevano vissuto l'allargamento della dimensione cittadina alla dimensione regionale - le monarchie dinastiche ( Ci fu la conquista spagnola del Ducato di Milano, MILITARMENTE). Avendo moltissimi territori importanti , la Spagna, in tutti i domini favorì la formazione di personale amministrativo indigeno, si promosse con una serie di riforme, ammodernizzò procedure soprattutto in materia finanziaria , quindi controllo. Nel Ducato di Milano, come nel regno di Napoli e due massime autorità spagnole, rispettivamente il governatore il viceré erano condizionati dal Senato milanese di origine mercantile e il consiglio collaterale napoletano, organo con competenze di natura legislativa, amministrativa e giudiziaria. Nel milanese il peso della popolazione delle campagne era notevole, c'erano 1260 comunità con centri di 2003 mila abitanti. Gli spagnoli dovettero introdurre un'importantissima riforma fiscale, il mensuale, un'imposta diretta che doveva colpire la ricchezza mobiliare/ immobiliare situata nella città e nel contado. 6 0 • CAPITOLO VI, PAESI EXTRAEUROPEI Tra il XV e il XVI secolo, l'Islam si diffuse in vastissime aree dell'Asia e dell'Africa. C'erano due potenze imperiali: •gli Ottomani •I Persiani Un carattere comune fu l'intensità degli scambi con i paesi e le civiltà europee. Per quanto riguarda l'impero ottomano , esso prevedeva la conquista di molte zone tra cui: •Costantinopoli con Maometto II •la Siria •L'Egitto •Belgrado (il Mar Nero era un lago ottomano) Le ragioni di questa espansione furono: -la posizione geografica -la grande abilità militare -l'esercito Le motivazioni principali del successo furono : 1. gli anni di maggiore espansione turca coincisero con gli anni della fase più critica dello scontro tra Carlo V e Francesco I (tra Francia e Spagna) che consentì ai Turchi di estendersi. 2. Il modello dell'impero, al suo vertice c'era il sultano, califfo di tutte le terre delI'Islam , a lui vanno tutte le entrate e tutti obbediscono a lui . Tutti gli altri sono suoi schiavi. L'intero territorio agricolo dell'impero era patrimonio personale del sultano a eccezione dei patrimoni degli enti religiosi. E’ quindi sbagliato attribuire la qualifica di "feudale "alla società ottomana anche se era presente la pratica del Timár ,ossia, una concessione di terra da parte del sultano , che non rinnovó il sistema. ll Timàr non ereditario e le sue dimensioni erano calcolate con esattezza. 6 1 Ogni anno un certo numero di bambini di sesso maschile era sottratto alle famiglie cristiane dalle buone azioni soggette e inviati a Costantinopoli. Qui bambini erano educati nella fede musulmana e nelle discipline dell'amministrazione civile e militare. Il corpo di schiavi del sultano ( già dai ranghi superiori ) ,ad esempio ,andava dalla carica di Gran Vizir fino alle cariche provinciali e all'esercito composto da corpi scelti di fanteria e artiglieria( chiamati i giannizzeri). Lo scopo centrale dello Stato ottomano era lo sfruttamento fiscale, infatti ,l'organizzazione dei rapporti tra sultano e ceti ruotava intorno a questo obiettivo; i turchi non predissero conversioni in massa , al sovrano bastava riscuotere dai contadini e dai cristiani che coltivavano la terra dei timár indistintamente tra musulmani o fedeli. Iniziò la decadenza dell'impero ottomano (la crisi turca ) e l'Europa fu solo uno dei protagonisti della crisi , e non bisogna dimenticare il ruolo svolto dalla lunga guerra con la Persia (la perdita del Caucaso ) . Per i turchi i problemi erano: -una fragilità delle strutture economiche dell'impero -una debolezza finanziaria immunitaria. I turchi si dividevano in •SUNNITI •SCIITI I sunniti avevano dimostrato una grande capacità di penetrazione dovuta alla duttile organizzazione dell'impero ottomano. Gli sciiti ,discendenti di una delle sette musulmane che riconoscevano come soli eredi di Maometto suo genero ,il califfo Alì ; (la loro culla sarà la Persia ) . Gli sciiti erano assai più vasti e grandi dei sunniti . Il rapporto con gli infedeli era fondato sulla conflittualità( la guerra santa). Artefici della potenza persiana fu la dinastia Safavide. Altrove, come nelle isole Molucche, furono i missionari a portare il verbo musulmano. L'Islam si sviluppò sulle isole ,sulle coste dell'Africa orientale ,il suo centro fu a Mombasa . Scomparvero le informazioni politiche dell'Africa medievale e l'ultimo impero fu quello del songhai che fu conquistato dal Marocco che era espressione di un islamismo militante, da guerra santa. 6 2 -CINA L'impero mongolo creato da Genghiz Khan entrava in crisi a causa delle crisi, della violenza dei conquistatori e dal loro esasperato fiscalismo. Lo scoppio di numerose rivolte portò alla cacciata dei mongoli e alla fondazione di una dinastia cinese ( MING) . I primi imperatori ming avevano promosso una politica di grandi opere pubbliche in agricoltura, con irrigazioni ,digne e rimboscamenti. (La capitale fu spostata da Nanchino a Pechino) Erano ottimali nel commercio marittimo , ed erano maestri nella coltivazione industriale di tè ,cotone ,seta e porcellane. Il riso divenne la principale coltura. Sotto la dinastia Ming, si andó verso una modernizzazione dello stato , con: •Registrazione della popolazione per fini fiscali •Scuole specializzate per il reclutamento di personale burocratico , che era scelto dall'imperatore dopo un'esame. Nella società cinese , al vertice c'era "L'aristocrazia ricca fondiaria" ossia coloro che avevano combattuto a fianco del fondatore della dinastia Ming ; seguiva una classe superiore di funzionari intellettuali. Clan: un gruppo di più famiglie, discendenti da uno stesso progenitore . Una missione dei Gesuiti era sbarcata a CANTON, Guidata da MATTEO RICCI, che tentò di integrare varie religioni e tradurre vari testi scientifici in cinese. -GIAPPONE Troviamo i signori feudali ( daimyo) che controllavano i territori ,nei quali i guerrieri ( samurai) erano loro vassalli. Differenze feudalesimo tra Giappone ed Europea : -Non esistevano terre di libertà non sottoposte ai vincoli feudali -era il signore , dopo il giuramento a concedere territori ai samurai -il legame vassallo/ signore era più forte del legame economico del vassallo con la terra -Il vassallo aveva carattere sacro, familiare 6 5 Ci fu l'espulsione dei Moriscos, ovvero, musulmani convertiti solo superficialmente al cristianesimo che costituivano un grosso problema, al tempo stesso costituivano la spina dorsale dell'agricoltura e dell'artigianato spagnolo. (Una società in declino tende spesso a cercare un capro espiatorio, un colpevole della crisi e lo trova quasi sempre in un gruppo etnico diverso, in una minoranza). Il sistema di potere cambiò, il tuo centro fu costituito dalla figura del valido, una figura politica a mezza strada tra il “favorito” del sovrano e il Primo Ministro. I due più importanti validos furono il duca di Lerma sotto Filippo III e il favorito di Filippo IV, il conte duca d'Olivares . Il clima generale dell'età di Filippo III fu quello descritto come straordinario efficacia dal Don Chisciotte di Cervantes. Il regno di Filippo IV La politica estera spagnola di Filippo IV possiamo dividerla in tre fasi: - La prima fase segna la fine della pax hispanica di Filippo III, Olivares costruisce un sistema di alleanze in funzione antiolandese ottenendo un importante successo militare a Breda contro l'esercito delle province unite. - La seconda fase vede la Francia occupata dalla questione degli ugonotti; a trascinare la Spagna in una nuova avventura militare fu la questione della successione del Monferrato. Morirà il Ducato di Mantova Vincenzo II, e avendo maggiori titoli alla successione il candidato francese Carlo I di Gonzaga-Nevers , si vedrà che Mantova sotto il controllo francese era un pericolo, quindi , il governatore di Milano sarà Gonzalo de Cordova che penetrò con le sue truppe nel Monferrato, la guerra di Mantova fu il più grave errore che potesse fare. Il Nevers non fu cacciato da Mantova, la Spagna ne uscì con il danno e le beffe, perché non ottenne niente e manifestò un’aggressività a tutte le potenze europee. Durante questi anni Olivares mise a punto un progetto che prevedeva il più diretto coinvolgimento militare dei domini spagnoli, Uniòn del las armas. - La terza fase è tutto assorbita dalla guerra franco spagnola che conclude la guerra dei 30 anni.Dopo la catalogna anche il Portogallo aveva dichiarato la sua indipendenza, Olivares fu deposto dal suo incarico. Ci fu una rivolta che interessò Napoli e per comprenderla meglio distinguiamo due fasi: 1. Nella prima fase , troviamo Tommaso Aniello d'Amalfi detto “masaniello” che era un pescivendolo. La rivendicazione più importante fu proprio la richiesta della parità di peso politico tra nobiltà il popolo. Dopo l’uccisione di Masaniello l'esilio di Giulio Genoino , la rivolta prese un'altra piega. 2. I Leader popolari proclamarono la “Real Republica Napoletana” sotto la protezione del re di Francia, ma l’esperienza fallì. Il francese Enrico di Lorena si proclamò doge della Republica . 6 6 I leader della Real Republica ,in gran parte avvocati, si resero conto di non godere del consenso del ceto civile e del personale delle più importanti magistrature napoletane. La Spagna firmò una pace separata con gli olandesi per poter quindi impegnarsi per risolvere la crisi napoletana. Alla fine, la Spagna era in condizioni relativamente migliori del Portogallo, che era definitivamente perso. CONSOLIDAMENTO DELLO STATO MODERNO IN FRANCIA Dopo l'editto di Nantes, Enrico IV aveva stabilito in Francia la pace religiosa, premessa indispensabile per l'affermazione dello stato moderno. La vendita degli uffici pubblici consentì di rispondere alle esigenze finanziarie del territorio e di attirare verso l'apparato statale gruppi sociali di origine non nobile desiderosi di fare carriera. L'editto di Paulet ,chiamato Paulette, sanzionò l'ereditarietà degli uffici venduti , in questo modo sia attraverso il meccanismo del reclutamento degli ufficiali , controllato dal suo entourage di corte e dal sovrano, andava costruendosi un solido legame tra il re e la sua burocrazia. Venivano differenziati gli esponenti più importanti grazie non al sangue ma al servizio prestato in burocrazia, intitolati della nuova nobiltà di toga, distinti dalla nobiltà di spada. Con Enrico IV si volle ricostruire anche l'agricoltura e le manifatture tessili. In politica estera Enrico IV fu impegnato a promuovere alleanze in funzione anti- asburgica con gli olandesi, con i Savoia e con Venezia. Il suo regno accentuò tensioni e conflitti interni alla società francese, era forte quello religioso, che l'editto di Nantes aveva solo parzialmente attenuato, fra cattolici e ugonotti. Vi erano poi il conflitto tra la nobiltà di spada e la nobiltà di toga, tra l'antica aristocrazia e i Robins (i nuovi ricchi titolati ) e il conflitto tra i parlamenti ,ossia le più importanti istituzioni giudiziarie del paese , e il corpo dei funzionari creati dal sovrano. Enrico IV fu assassinato da un fanatico estremista della lega cattolica e lasciò un figlio ancora bambino( ossia Luigi XIII ) e la reggenza fu rimessa alla vedova di Enrico IV , Maria de' medici che nel 1614 convocò gli Stati generali. L'assemblea dei tre Stati (clero, nobiltà, terzo Stato ,dunque avvocati, professionisti, mercanti) fu la cassa di risonanza di tutte le lacerazioni del regno ma non riuscì a imporre nessuna riforma . Fu anche l'ultima convocazione degli Stati generali prima della rivoluzione francese. Il decennio 1614/1624 fu per la Francia un periodo critico, fu il periodo di formazione di Richelieu (il futuro cardinale e primo Ministro francese) , entrò a far parte dell'entourage della regina madre Maria de' medici. La sua carriera fu favorita da Concino de' Concini che lo nominò segretario di Stato. Dopo l'assassinio del suo protettore ( de' concini) Richelieu perse la carica e divenne Primo Ministro di Luigi XIII . 6 7 Nel governo di Richelieu possiamo individuare due periodi: -gli ultimi anni di governo , Richelieu fu indotto a occuparsi soprattutto della questione importante interna ugonotta il cui esercito fu sconfitto a La Rochelle -la seconda fase fu caratterizzata dal rilievo della politica internazionale. Nel duello franco spagnolo la Francia di Richelieu dimostrò una decisa superiorità. Nella contesa tra Francia e Spagna, la Francia aveva più capacità di superare tensioni e conflitti sociali ,infatti ,negli anni 30 molte regioni francesi furono investite da rivolte contadine; questi motivi non indebolirono ma rafforzarono lo Stato che attraverso una duttile strategia riuscì a sconfiggere le rivolte . Una volta che Richelieu morì lasciò al suo successore un problema: - la tendenza alla centralizzazione del potere che egli perseguì attraverso la creazione di commissari e intendenti dando vita a un conflitto che sarebbe nato tra il corpo di funzionari che formavano la classe di governo e gli ordini della società rappresentati nelle magistrature dei parlamentini. Il successore di Richelieu fu l'italiano Giulio Mazzarino. Moriva Luigi XIII e i francesi dovevano vivere ancora un’unità di reggenza sotto la regina madre dell'infante Luigi XIV, Anna d'Austria. I primi anni del governo di Mazzarino segnarono successi decisivi sul fronte internazionale e nella guerra contro la Spagna ma anche momenti di turbamento e di crisi nell'ordine politico interno. L'aumento del fabbisogno finanziario indusse il Primo Ministro francese a creare nuove cariche vendibili e a tassare fino a un terzo il salario annuale dei funzionari pubblici. Gli effetti furono immediati: l'opposizione. Il parlamento di Parigi formulò un progetto di ridistribuzione dei carichi fiscali , di controllo della spesa pubblica e di soppressione degli intendenti. Mazzarino fece allora arrestare alcuni parlamentari e questo fu il detonatore di una rivolta chiamata “fronda parlamentare”, l'origine del termine fronda probabilmente è da fronde che significa “fionda” un gioco molto in voga tra i ragazzi parigini del tempo. La rivolta non aveva spinte omogenee, tra il centro e la periferia ci fu scarso coordinamento e fu per questo che il parlamento di Parigi raggiunse un accordo con la monarchia. Un'altra fonte di conflitto era rappresentata dalla nobiltà di sangue e dal partito del suo leader, il principe di condè, Luigi di Borbone, figura carismatica di capo militare, vincitore a Rocroy nel 1643 e a Lens (nelle Fiandre) contro gli spagnoli. L'abilità di condè si dimostrò nel risolvere il malcontento del popolo e degli ideali. Mazzarino andò in esilio e ciò consentì a lui di raccogliere le forze militari il cui comando fu affidato al generale Turenne e nella battaglia di Parigi Turenne vinse il ribelle Condè .
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