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Dispensa sulla regolazione genica nei virus e nei batteri, negli eucarioti e le biotecnologie, Dispense di Biologia

Capitoli LA REGOLAZIONE GENICA NEI VIRUS E NEI BATTERI: LA GENETICA DEI VIRUS, LA GENETICA DEI PROCARIOTI(batteri e archei), I GENI CHE SI SPOSTANO : PLASMIDI E TRASPOSONI, OPERONI=UNITÀ’ DI TRASCRIZIONE PROCARIOTA, Capitoli REGOLAZIONE GENICA NEGLI EUCARIOTI: GENI EUCARIOTICI, REGOLAZIONE PRIMA DELLA TRASCRIZIONE, TRASCRIZIONE, SEGMENTAZIONE DELLA DRODOPHILA, SEQUENZA HOMEOBOX BIOTECNOLOGIE

Tipologia: Dispense

2019/2020

In vendita dal 27/09/2020

MatteoPicciolini
MatteoPicciolini 🇮🇹

4.5

(4)

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Scarica Dispensa sulla regolazione genica nei virus e nei batteri, negli eucarioti e le biotecnologie e più Dispense in PDF di Biologia solo su Docsity! BIOLOGIA LA REGOLAZIONE GENICA NEI VIRUS E NEI BATTERI LA GENETICA DEI VIRUS STRUTTURA: 1 acido nucleico+alcune proteine, no metabolismo, no riproduzione, sono parassiti intracellulari obbligati, fanno tutto in cellule ospiti di qualsiasi tipo, poi tutti i virus figli(virioni) si disperdono in cerca di altre cellule dove riprodursi, formato da 1 acido nucleico(genoma del virione, DNA o RNA singolo, doppio, lineare o circolare) contenuto in un capside, formato da proteine. Non risentono dell’attività dell’antibiotico perché non hanno una parete cellulare. Genomi mille volte più piccoli di quelli umani e cento volte più piccoli di quelli dei batteri, riproduzione rapida, sono aploidi. RIPRODUZIONE: virus=batteriofagi, legame tra le proteine del capside e dei recettori sulla parete della cellula ospite, l’acido nucleico, unica cosa iniettata nella cellula, oltrepassa la parete con un complesso molecolare sulla coda. Conseguenze:1)Ciclo litico, dopo la riproduzione(rottura e digestione del DNA ospite utilizzato per creare nuovo DNA fagico la cellula Traduce l’RNA virale in proteine che assemblandosi creano i fagi) la cellula va incontro a lisi(rottura causata da un enzima codificato dal fago)per liberare i virus figli(progenie), il virus è virulento se utilizza solo questo metodo. 2)Ciclo lisogeno, dove ad essere infettato è invece il genoma della cellula la quale, per conto suo, andrà a riprodursi disperderà il virus, si dicono virus temperati e batteri lisogeni coloro che prendono parte a questo processo. Il virus dopo essere entrato nel cromosoma si chiama profago e può rimanere inattivo, attivarsi automaticamente, oppure venire attivato involontariamente dal batterio lisogeno ospitante, il quale induce il virus ad iniziare un ciclo litico, possono gestire se passare da un ciclo all’altro, se fase di riproduzione veloce=lisogeno, invece se la cellula si sta logorando o mutando=litico. VIRUS ANIMALI E CICLI RIPRODUTTIVI:virus animali molto diversi, alcuni hanno la membrana citoplasmatica derivante dalla cellula ospite(virus con rivestimento), alcuni hanno dna altri rna, maggior parte fanno una ciclo litico simile. Per entrare nella cellula:1)endocitosi, virus inglobato e si libera quando è dentro.2)fusione, avviene tra la membrana cellulare e il rivestimento del virus(solo con chi lo ha). Se il ciclo lisogeno avviene nelle cellule eucariote si chiama provirus. VIRUS A RNA: Due esempi Influenza(1) e HIV(2), il virus 1 entra con endocitosi, membrana e rivestimento virale si fondono e fanno uscire il virione, con un proprio enzima(RNApolimerasi che usa l’rna come stampo e no il dna come al solito), procede con la sintesi di copie del genoma virale. Il virus 2 è un retrovirus e penetra per fusione, tramite l’enzima virale trascrittasi inversa produce un provirus formato da cDNA( complementare, prodotto da RNA), si inserisce nel genoma e si attiva ogni tanto creando nuovi virioni, vengono tradotti nelle glicoproteine virali che si andranno a sostituire ad una parte della membrana e che per simil-esocitosi accogliendo un genoma virale si staccherà formando nuovi virioni. Ogni parte del complesso può essere combattuta con farmaci. LA GENETICA DEI PROCARIOTI(batteri e archei) Capaci di svolgere ogni funzione vitale, riproduzione asessuata cloni che però incorrono a ricombinazione genica anche per la loro stessa sopravvivenza.1)trasformazione: ricombinazione tramite l'acquisto di DNA libero nell’ambiente( virus pneumococchi uccisi dal calore avevano reso altre cellule, non infette, virulente perché il dna si era diffuso ed era stato inglobato dalla cellula sana). 2)trasduzione: trasferimento del DNA tramite un virus. Il virus all’interno del capside proteico già formato, invece di inserirci il genoma virulento, inserisce il DNA della cellula ospite che in realtà non è infettante, quindi quando alla fine del ciclo litico verrà rilasciato quel virione, esso non andrà ad infettare un batterio ma solo a ricombinare il suo DNA con quello di un altro batterio, prende il nome di trasduzione generalizzata, perché il frammento di dna trasportato è casuale. Se a fare da mezzo di trasporto è invece un profago esso porterà con sé un pezzo specifico del DNA(contiguo a dove era posizionato lui), perché esso è sempre posizionato in un locus specifico trasduzione specializzata. 3) coniugazione: comparsa di 1 o più pili sessuali a collegamento dei due batteri in questione, formazione del tubo di coniugazione(ponte citoplasmatico), attraverso il quale passa uno dei due filamenti di DNA, dopo che da circolare è diventato lineare, di solito la durata del contatto permette il trasferimento solo parziale del genoma. Non tutti i batteri sono in possesso dei geni, presenti sulla molecola di DNA plasmide F, necessari per la formazione dei pili e del tubo. I GENI CHE SI SPOSTANO : PLASMIDI E TRASPOSONI Alcuni batteri hanno un cromosoma principale e piccoli(12 geni) cromosomi circolari, plasmidi, con un’origine, ori. Questi plasmidi sono sincronizzati con il ciclo del cromosoma principale ma possono trasferirsi in un altro batterio andando ad ampliare il genoma del ricevente. TIPI:1)fattori di fertilità o plasmidi F, rendono possibile la coniugazione, ca 25 geni, se una cellula lo possiede si chiama F+ e se trova una cellula senza(F-) può trasferirgli il plasmide e trasformarla in +, se esso si fonde con il cromosoma circolare, durante la coniugazione tramite pili sessuali o tubo, questo può portare con se un po' del cromosoma principale al quale era attaccato. 2)plasmidi metabolici, conferiscono capacità metaboliche alle cellule(crescere sugli idrocarburi ed usarli come fonte di carbonio con l’aiuto di enzimi trasportati dai plasmidi). 3)fattori di resistenza o plasmidi R, contengono geni per la codifica di proteine per demolire/alterare antibiotici, adesso probabilmente essendo stati scoperti gli antibiotici questi plasmidi si sono selezionati basandosi sul ceppo più resistente. Se gli antibiotici vengono presi in modo incauto è possibile che ne vengano assunti di tipo inefficace al tipo di batterio e che questo quindi abbia avuto il tempo di selezionare i ceppi di plasmidi di tipo R e poi quelli più forti fa questi. TRASPOSONI: il trasporto genico può' avvenire anche di piccole frazioni di DNA, trasposoni, i quali possono spostarsi da una parte di un cromosoma ad un’altra oppure cambiare cromosoma, con effetti fenotipici se avviene nello stesso gene, dato che ne modifica l’integrità. Esso si duplica automaticamente e contiene di per sé i geni per la codifica degli enzimi che permettono il suo spostamento. Molti batteri producono proteine al momento che la necessitano, si adattano basandosi sull’ambiente esterno, esempio di questo meccanismo è l’Escherichia coli, la quale metabolizza il lattosio che necessita in base alla variazione chimica tra esterno ed interno. Essa tende preferibilmente ad assumere il glucosio come fonte di energia, quando questo è sotto forma di lattosio(galattosio+glucosio), essa attiva i geni(geni strutturali, struttura primaria) per la codifica di 3 enzimi, fra cui il B-galattosidasi, permette la scissione del lattosio per ottenere il glucosio, la quantità di proteine prodotte per ogni cellula varia in base al livello di lattosio da scindere. OPERONI=UNITÀ’ DI TRASCRIZIONE PROCARIOTA: i geni strutturali dei 3 enzimi sono posizionati uno accanto all’altro, con un loro promotore, per essere trascritto senza interruzioni(unica molecola di mRNA), fra promotore e geni strutturali è presente un piccolo segmento di DNA, l’operatore, esso lega con se una proteina regolatrice, il repressore. Se il repressore è legato all’operatore, i geni codificano per i 3 enzimi, altrimenti i geni non si esprimono. Tutto questo complesso prende il nome di operone, solitamente 1 promotore, 2 o più geni strutturali e 1 operatore con o senza il repressore. Promotore e operatore NON vengono trascritti. Ogni proteina-repressore ha un suo gene regolatore, anche lontano da essa, il quale codifica per essa, questo gene controlla tutto l’operone oltre che il repressore. Tipi di repressore:1) esso(es. nell’operone lac) blocca l’operatore e si stacca solo ad un determinato segnale=molecola=induttore(nell’operone lac è il lattosio),2) esso agisce solo in presenza di molecola esterna, il corepressore, la quale gli permette di legarsi all’operatore. Esso si attacca oppure no all’operatore in base alla forma che assume, la quale cambia se è legato ad un induttore oppure ad un corepressore. OPERONE LAC: questa proteina attiva la trascrizione solo in presenza dell’induttore, per questo ha due siti di legame, per l’operatore e per l’induttore. Il legame con l’induttore modificando la forma del repressore lo rende impossibilitato al legame con l’operatore, quindi l’RNA polimerasi si può legare al promotore e trascrivere i geni strutturali. L’m RNA che si ottiene va in traduzione nei ribosomi per fare le proteine per la scissione del lattosio. Quando il lattosio diminuisce le molecole di induttore(il lattosio) si staccano dal repressore, il quale con la forma originale si può adesso legare all’operatore, bloccando la trascrizione dell’operone lac. L’m RNA va in degrado e cessa anche la traduzione. L’operone lac è un sistema inducibile.  NO induttore=operone inattivo repressore controlla(disattiva) l’operone SI induttore=repressore cambia e operone attivo. quindi E. coli ha un sistema inducibile, si attiva quindi solo quando è presente la molecola che va metabolizzata, in questi sistemi agisce il substrato dell’induttore+ il repressore(rende l’induttore inattivo) SI trascrizione, controllano le vie cataboliche attive se il substrato c’è. Un sistema reprimibile è invece quello che in caso di accumulo di prodotti finali della reazione di catalisi dell’enzima viene represso. L’amminoacido triptofano è presente nelle proteine, se è troppo, la cellula cessa la produzione di enzimi che lo catalizzano. Operone trp il repressore blocca l’operone solo in presenza del corepressore(magari il triptofano o altro prodotto della sua sintesi), nei sistemi reprimibili, il corepressore+ il repressore= si lega all’operatore NO trascrizione, controllano le vie anaboliche, inattive se il prodotto c’è. Lo studio del DNA ha portato a confermare che non tutto ciò che lo compone viene trascritto data la presenza di siti di legame per proteine regolatrici, e poi la capacità delle proteine regolatrici di modificare l’espressione dei geni in base all’ambiente(interazione con esso). REGOLAZIONE GENICA NEGLI EUCARIOTI Organismi eucariotici varietà maggiore dei procarioti(regni: protisti, funghi, piante ed animali). Genoma+grande, perché quasi sempre pluricellulari con cellule+specializzate=+informazioni=+DNA(aploidi 1000 1000.000, diploidi 1000.000.000). Eucarioti hanno i telomeri, sequenza ripetitive(copie non trascritte in mRNA=non codificanti), sono presenti geni interrotti, composti da sequenze che vengono codificate e che non vengono codificate(saranno sempre + lunghe dell’mRNA che producono), trascrizione(nucleo) e traduzione(citosol) sono in ambienti separati(aiuta la regolazione genica), avviene poi lo splicing. Hanno molte sequenze e proteine regolatrici in+dei genomi. Furono studiati degli organismi modello come: Saccharomyces cerevisiae, unicellulare aploide, Caenorhabditis elegans, verme di 1mm, pluricellulare, Drosophila melanogaster, Arabidopsis thaliana, pianta erbacea. Tipi di SEQUENZE RIPETITIVE:1)altamente ripetitive, esse NON vengono trascritte in mRNA maturo, formati da minisatelliti(10 40 coppie di basi ripetute migliaia di volte), e microsatelliti(1 3 paia di basi), in gruppi di 15/100, 2)moderatamente ripetitive, geni che codificano i tRNA e rRNA, 3)trasposoni, moderatamente ripetitive, diversi tipi, trasposoni a DNA e si spostano con taglia e incolla in un’altra parte del genoma, retrotrasposoni faccio un copia in RNA di loro, la quale attua la sintesi di altro DNA e si inserisce, copia e incolla. Forse essi sono parassiti alcune volte negativi ma di sicuro comportano variabilità genetica. GENI EUCARIOTICI: hanno prima un promotore, ci si lega l’RNA polimerasi per la trascrizione, per riconoscere il promotore la polimerasi necessita del terminatore(alla fine del genoma ma ne è escluso), NON è il codone di stop(fa parte del genoma), basi NON codificanti=introni, esse con lo splicing vengono eliminate, quelle codificanti sono gli esoni(introni+esoni=geni interrotti), esoni codificano strutture secondarie(domìni), che formeranno una proteina(es. polipeptidi della globina per l’emoglobina). Titina=proteina muscolare con il gene umano+lungo. SPLICING: attuato estremità opposta, Ph neutro, e DNA carico negativamente per i gruppi fosfato, al momento che si attiva la corrente i pezzi più piccoli si allontanano dai pozzetti per raggiungere il polo positivo più velocemente di quelli grandi e si vanno quindi a classificare: per dimensione, prendendo un frammento standard di dimensioni conosciute come riferimento, per sequenze specifiche, queste sono le sequenze già note che si evidenziano con una sonda, si denaturano(despiralizzano) e immobilizzano i frammenti nel gel e poi si espongono alla sonda di cui siamo in possesso complementare a quella che cerchiamo, al momento che si attaccano, abbiamo trovato ciò che cercavamo, possiamo quindi estrarre il DNA allo stato puro perché ciò che non corrisponde rimane nel gel. L’enzima EcoRI, taglia fra una G ed una A, essa non si presenta mai nel fago T7 perché se lo facesse il batterio E. Coli lo distruggerebbe trovando quella sequenza nel suo DNA. Il DNA frammentato è univoco di persona in persona, ci sono similarità fra consanguinei (polimorfismo della lunghezza dei frammenti di restrizione o anche RFLP), per ottenere questa “Impronta digitale” si usano la digestione con enzimi di restrizione per spezzare e l’elettroforesi per selezionarli in base alla dimensione. Possono risaltare rapporti di parentela o responsabili di malattie ereditarie, i geni polimorfi, sono adatti a questo, perché avendo più alleli è più probabile la loro univocità negli individui. Polimorfismi usati: 1)polimorfismo da singolo nucleotide (SNP), le variazioni sono contenute in una sola base nucleotidica, 2)ripetizioni in tandem (SRT), DNA di 2-10 basi ripetute seguendo uno schema. Risultati sicuri non sono sempre raggiungibili, un microgrammo di DNA è sempre necessario e se non è disponibile si usa la PCR.si possono duplicare DNA in laboratorio, la tecnica automatizzata che lo fa è la reazione a catena della polimerasi, detta PCR, 1)denaturazione, separazione in singoli filamenti con calore, 2)aggiunta di sostanze, primer artificiale, DNA polimerasi e 4 desossiribonucleosidi trofosfati,3)aumento della produzione di nuovi filamenti, processo di Amplificazione della sequenza, per costruire il primer complementare in laboratorio va saputa la sequenza (15-20 basi) in estremità 3’, per la denaturazione però sarebbero necessari 90°C e la DNA polimerasi sarebbe distrutta, esiste però un batterio nelle sorgenti termali, il Thermus acquaticus, Thomas Brock sopravvive a 95°C, con anche una sua DNA polimerasi termostabile, Kary Mullis la usò per la PCR. L a DNA ligasi è utilizzabile per qualsiasi frammento di DNA, vennero uniti 2 plasmidi di E. Coli con una resistenza a due diversi antibiotici, il plasmide misto conferiva alla cellula di resistere ad entrambi, DNA ricombinante. Molto spesso gli enzimi tagliano in modo sfalsati i due filamenti del DNA, una parte dei due rimane quindi isolato, sono estremità coesive, perché accoppiabili con altre complementari i frammenti però nonostante diano di lunghezza indifferente finiscono con la stessa sequenza (solo se sono stati tagliati dagli stessi enzimi di restrizione) e si possono quindi unire con la ligasi e legami a idrogeno, ligasi sensibili a T° e necessitano ATP, si taglia e cuce il DNA. Sono stati fatti molti esperimenti soprattutto su rane riguardo la clonazione , Robert Briggs e Thomas King riuscirono a veder la duplicazione cellulare di un gruppo di cellule, ma sarà Steen Willadsen a clonare definitivamente una pecora, invece la cosa sorprendente la farà Ian Wilmut che face la stessa cosa ma con una cellula adulta e non embrionale, Dolly infatti destò molto stupore, lasciò le cellule che avrebbero donato il nucleo in scarsità di nutrimento per farle smettere la riproduzione e poi la cellula fecondata venne inserita in una pecora che non fosse della stessa razza di Dolly per dimostrare che non fosse della pecora il figlio, su 227 tentativi uno solo è riuscito ma dal 1997 al 2000, in soli 3 anni la lista di animali clonati è stata allungata notevolmente. Lo scopo della clonazione di geni è inserirlo (trasfettarlo), nelle cellule ospiti (adesso chiamate transgeniche), viene messo insieme ad un gruppo di cellule, esso penetra in alcune di esse ed esse andranno evidenziate con marcatori genici (geni reporter), fenotipo visibile. Si usarono prima i batteri, i plasmidi circolari che contengono sono facili da manipolare, i geni eucarioti sono però troppo complessi per essi, perché i batteri per esempio non svolgono lo splicing, il lievito (es. Saccharomyces cerevisiae), un topo, una pianta, o una drosofila sono organismi eucarioti e quindi più adatti. I lieviti si duplicano facilmente, si coltivano facilmente e occupano poco spazio, se però vanno prodotte delle proteine umane anche il lievito è inutile, gli animali o vegetali entrano in aiuto. Il DNA penetra facilmente nella cellula ma è necessario che si inserisca nel DNA di essa per duplicarsi, la DNA polimerasi duplica solo i repliconi, coloro che hanno un punto ori al loro interno, il segmento di DNA si può inserire in un replicone se: 1)in modo casuale si auto immette in un cromosoma in prossimità dell’ori, 2)oppure entra già come un replicone di per sé , composta dal DNA e il suo punto ori (sequenza di DNA trasportatrice o vettore), un vettore deve essere: 1)capace di duplicazione autonoma, 2) avere una sequenza di riconoscimento per essere tagliato e inserito nel nuovo DNA da parte dell’enzima di restrizione, 3) avere un gene reporter per annunciare la presenza nella cellula ospite, 4)essere più piccolo dei cromosomi dell’ospite. Possono essere plasmidi, piccoli, unica sequenza di riconoscimento, un solo tipo di enzima lo taglierà, con quindi estremità sempre coesive, hanno geni reporter e punti ori, sono indipendenti, adatti a geni piccoli impossibilitati a prendere DNA troppo lungo. Possono essere virus, penetrano autonomamente nella cellula e hanno le precedenti caratteristiche. Possono infine essere cromosomi artificiali di lievito, cromosoma minimo (con ori centromero e telomero, geni reporter, siti di restrizione sintetizzati artificialmente), accolgono lunghi segmenti. Genoteca: insieme di frammenti genici clonati costituenti il genoma di una cellula, i cromosomi possono essere dei frammenti di una genoteca, per studiare meglio un genoma aiuta il suo spezzetamento, questi frammenti sono coloro che verranno utilizzati con i vettori per poter essere duplicati se necessari, se le biblioteche sono piccole(molto specifiche), è possibile ricorrere all’utilizzo del cDNA (complementare), si estrae l’m RNA da un tessuto per esempio, e la trascrittasi inversa crea un filamento di DNA complementare. Gli m RNA hanno durata minore nel citoplasma, non sono sempre al completo, abbiamo quindi un’immagine al completo dell’ RNA messaggero tramite questo processo, si definisce l’espressione dei geni anche in base allo stadio nel quale erano. Esiste anche la produzione chimica del frammento di DNA e questo avviene tramite sintesi chimica, risalendo dalla sequenza amminoacidica di una proteina, si ricostruisce codone per codone il DNA, sono necessarie altre sequenze (fiancheggiatrici), e i codoni di inizio e stop, oppure avviene tramite mutazioni indotte, attraverso le tecniche di mutagenesi, è stata scoperta per esempio l’importanza delle sequenze segnale all’inizio delle proteine per il raggiungimento del luogo dove sono destinate. Il sequenziamento del DNA significa trovare l’ordine dei nucleotidi che lo compongono, per poter trovare anche nuovi significati all’ordine, la sequenziazione automatica ha permesso di passare dai virus(sequenziazione manuale) alle sequenze procariotiche molto più lunghe e complesse, si ricavano informazioni sulle Finestre di lettura, esoni rimanenti dopo lo splicing caratterizzati da codoni di inizio e stop, sequenze amminoacidiche delle proteine, trovando i complementari delle finestre di lettura e le sequenze regolatrici, es. terminatori di trascrizione e promotori. In questo processo si usano nucleosidi modificati artificialmente , se nel desossiribonucleoside trifosfato (d NTP) al suo zucchero desossiribosio viene sostituito un 2,3-didesossiribosio, quelli che adesso si chiamano didesossiribonuclesidi trifosfati (dd NTP), non potendo legare il nucleotide successivo per mancanza del gruppo ossidrile in posizione 3’ nello zucchero, si arresta la sintesi del nuovo DNA al momento che esso assume questo nucleoside modificato. Si prende quindi un DNA minore di 700 basi e si denatura per cedere ad uno dei due filamenti e si mette in provetta insieme a una DNA polimerasi, primer artificiali, i 4 d NTP(d ATP, d GTP, d CTP, d TTP), 4 dd NTP uno per ogni base ed ognuno fluorescente di colore diverso. Abbaimo una miscela di DNA stampo e nuovi complementari divisi in colori e di varia lunghezza, poi con una nuova denaturazione si staccano i complementari dagli stampi e si fa l’elettroforesi, nel frattempo che in base alla lunghessa questi vanno più veloce o più lenti un laser che illumina e riconosce in base al colore il didesossiribonucleoside e li inserisce nel computer che compone la sequenza, si chiama Sanger questo metodo. Il Progetto Genoma Umano (HGP), inizio anni 90con James Watson completato nel 2003. Un’ente pubblico americano, il NIH ha pensato per poter sequenziare il genoma umano di oltre 3miliardi di nucleotidi di frammentarli con diversi enzimi di restrizione, e poi riunirli successivamente, un’azienda privata invece, la Celerapensò di usare la shotgun sequencing, con l’utilizzo di potenti computer sarebbe capace di accelerare il processo ma sarebbe più spreciso. I geni sono risultati 28000-30000 è stato usato l’algoritmo informatico ORF, il 95% delle sequenze non vengono tradotte (junk DNA), possono essere telomeri, centromeri, per la conservazione ei cromosomi, introni, regolatori dell’espressione genica, pseudogeni, geni che hanno perso funzionalità dopo mutazioni si pensa siano il 10%, trasposoni, 50% gene umano, e in fine sequenze ripetute. La genomica(studio dei genomi) può essere funzionale, se si occupa di assegnare funzioni a genomi sconosciuti, oppure comparata, soggetto di comparazione per evidenziare differenze e similitudini, utile anche come tesi per la teoria dell’evoluzione. Una volta inserito il gene nel plasmide esso non potrà essere subito duplicato, è necessario il promotore per la duplicazione e il terminatore per legarsi al ribosoma e iniziare la traduzione dopo la trascrizione, per ovviare il problema esistono i vettori di espressione, essi hanno già tutto il necessario per far esprimere un gene estraneo(transgene) dalla cellula ospite, l’operazione pharming è utile nella medicina perché sfrutta gli animali transgenici per assumere attraverso loro farmaci proteici utili per la cura di alcune patologie e malattie, fra queste esistono vacche in grado di produrre latte con capacità antitumorali. Adesso è possibile agire sui singoli geni degli animali, prima erano necessari incroci e selezioni. Se ne fa uso per la produzione di specie resistenti, a parassiti e virus, senza l’utilizzo di pesticidi e erbicidi, produzione di cereali con caratteristiche nutrizionali potenziate o per la produzione di farmaci (es. Golden Rice), arricchito di b-carotene, precursore di vitamina A, la quale se assente malattia o morte. Bioinformatica, archiviare e gestire i dati delle attività di ricerca, statistica e software potenti per il calcolo dei genomi. È stato approfondito lo studio di come se il genoma rimane lo stesso, nel tempo il trascrittoma e il proteoma cambiano radicalmente (relazioni con la formazione di tumori), Craig Mello e Andrew Fire scoprirono come intervenisse l’RNA nel silenziamento dei geni, tramite un RNA a doppia elica che interferiva (interferenza dell’RNA, RNAi), esso è coinvolto nella produzione di microRNA(miRNA), che impediscono la traduzione, o li degradano, ai loro m RNA bersaglio, iniziarono a studiarli per trovare in loro la cura all’espressione dell’HIV o dell’herpes o della malattia di Huntington o addirittura il cancro.
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