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La Transizione dal Medioevo: Da Roma all'Evoluzione del Feudalesimo, Dispense di Italiano

Storia della letteratura medievaleCiviltà EuropeaStoria europeaStoria del Medioevo

Il periodo successivo alla caduta dell'Impero Romano in Europa, caratterizzato da una ridotta comunicazione e scambi, e l'affermazione del feudalesimo. Viene inoltre esplorata la visione teocentrica dei medievali, la riorganizzazione culturale di Carlo Magno e la nascita della letteratura in volgare. Il testo illustra inoltre la differenza tra la lingua d'oc e la lingua d'oil e il ruolo di Chrétien de Troyes nella letteratura medievale.

Cosa imparerai

  • Che cosa significa il feudalesimo e come si sviluppò?
  • Come la lingua d'oc e la lingua d'oil si differenziarono?
  • Come Carlo Magno contribuì alla riorganizzazione culturale in Europa?
  • Come la visione teocentrica influenzò la società e la cultura medievale?
  • Come la società europea si evolse dopo la caduta dell'Impero Romano?

Tipologia: Dispense

2021/2022

Caricato il 05/06/2022

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fabjola-terziu 🇮🇹

4.5

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Scarica La Transizione dal Medioevo: Da Roma all'Evoluzione del Feudalesimo e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! INTERROGAZIONE ITALIANO 27/10/21 MEDIOEVO: Il medioevo è un periodo storico intermedio fra età antica e moderna che è durato quasi 1000 anni. Va dal 476 al 1492(scoperta dell’America). Il medioevo è definito dagli intellettuali umanisti come età di mezzo fra Alto medioevo(476-10 sec) e basso medioevo(100-1492). In questo millennio il continente europeo vive la crisi del mondo romano con le invasioni barbariche, poi costruisce la propria fisionomia politica, culturale, linguistica e religiosa, unendo l’elemento latino con quello barbaro. ((per i riformatori protestanti, il Medioevo, è l’epoca della corruzione della Chiesa, mentre per gli illuministi ci sarà il trionfo dell’ignoranza e della superstizione.)) CIVILTA’ FEUDALE: Dopo la caduta dell’impero romano, l’Europa vive un periodo in cui non avvennero più scambi e comunicazioni e le città si spopolarono e il sistema socioeconomico si incentrò sulla curtis=grande appezzamento di terra diviso in 2 parti, pars dominica e pars massaricia. Nel Nord europeo nasce il regno dei franchi e con Carlo Magno prende vita il Sacro romano impero, dove si afferma il feudalesimo= sistema politico, economico, giuridico e sociale, esso fu un’evoluzione della società curtense. Con il feudalesimo, i sovrani hanno a disposizione cavalieri disposti a combattere al loro servizio in cambio di terre e castelli, questi cavalieri sono i Vassalli, che assicurano al sovrano protezione, lealtà e obbedienza. Abbiamo il Constitutio de feudis, un documento con cui si riconosce l’ereditarietà dei feudi. Mentre prima c’era il capitolare di quierzy, dove veniva regolato il diritto di successione dei feudi maggiori. Conseguenza dell’ereditarietà dei feudi è che ogni vassallo può diventare signore, assegnando terre e avendo un proprio esercito, così abbiamo vassallo, valvassore, valvassino, plebei. Piramide feudale: guerrieri, clero, contadini. Questa organizzazione è rigida e statica, non può essere cambiata perché ritenuta figlia della volontà di Dio. LA RINASCITA DOPO L’ANNO MILLE: Dopo l’anno mille la politica europea ha maggiore stabilità. Grazie alle nuove tecniche di produzione agricola, le terre più difficili da coltivare vengono lavorate, aumenta la quantità di cibo, migliorano le vie di comunicazione e i commerci riacquistano vigore. Ci fu anche un aumento demografico e le città ritornarono a popolarsi. Alla cultura legata alla terra, subentra una visione più dinamica,basata su: scambio, comunicazione, denaro e sull’attività imprenditoriale, organizzata dal nuovo ceto sociale=la borghesia mercantile. Lo sviluppo delle città mette in crisi il potere politico. LA MENTALITA’ MEDIEVALE: L’esistenza umana viene concepita come un pellegrinaggio, una prova a cui è sottoposto lo spirito prima di raggiungere l’aldilà. Ciò che viene mostrato in terra non può essere né spiegato né mutato, perché l’ordine del mondo, voluto da Dio, è inesplicabile, non raggiungibile dall’umana conoscenza definita come ristretta, imperfetta e inadeguata. Le vicende umane vengono inserite all’interno di un disegno provvidenziale che conduce la storia del mondo in direzioni e con finalità che non spetta agli uomini prevedere e spiegare. Questa mentalità dogmatica, che è ostile alla conoscenza, si traduce nell’indifferenza per il mondo e per i suoi beni e piaceri, che vengono svalutati o disprezzati. Il corpo umano ad esempio è visto come la prigione dell’anima. La bellezza, la gloria, l’ambizione, l’amore, sono per l’uomo medievale distrazioni, tentazioni diaboliche che corrompono l’interiorità e allontanano dalla sola meta per cui vale la pena vivere: LA GIOIA DEL PARADISO. I medievali hanno una visione Teocentrica, Dio al centro di tutto. Tutto ciò è detto atteggiamento ascetico, avevano un’esigenza di purificazione e amore disinteressato verso il prossimo. Si pensava che la realtà in cui l’uomo vive non avesse valore se non in proiezione dell’aldilà, si pensava anche che con l’avvento dell’anno mille ci sarebbe stata la fine del mondo(millenarismo). Un altro aspetto della mentalità medievale era il Simbolismo: un’interpretazione religiosa. Ad esempio la natura è associata a un libro, in cui leggere simboli da decifrare, leone rappresenta la superbia, cane la fedeltà, pettirosso la passione di Cristo. Indicano tutti un vizio o una virtù e allontanano il male. Nel Medioevo il mondo era visto come una foresta di segnali soprannaturali, che rimandano alla volontà divina. UN MONDO DI SIMBOLI E ALLEGORIE: La cultura medievale è definita enciclopedica, ovvero l’arte di tutti i saperi. Gli interpreti della filosofia cristiana medievale avevano l'obiettivo di conciliare fede e ragione, invece i filosofi dell’ordine francescano pensavano che si può raggiungere Dio solo con la fede e non con la ragione. Nei testi si cercava ALTRO, cioè un significato ulteriore rispetto a quello che trasmettono a prima vista, ciò è definito INTERPRETAZIONE ALLEGORICA. Allegoria: figura retorica che viene utilizzata nella letteratura del medioevo, da un significato spirituale più profondo alle parole. es. fuga ebrei dall’egitto, se viene letta nella chiave allegorica ha significato che questo popolo ha trovato una nuova speranza e il volere di Dio è stato che essi dovessero lasciare la propria terra e crearsi una nuova vita altrove. Per la cultura medievale comprendere un testo significa penetrare nella sua complessità e recepirne le verità trascendenti e i messaggi che esso nasconde. Ciò significa che la scrittura è polisemica, esprime cioè significati diversi. Ci sono 4 livelli di comprensione dei testi nel Medioevo: - letterale: è il più superficiale, analizza e comprende solo ciò che il testo esprime; - allegorico: da alla scrittura un significato riposto e allusivo; - morale: ricava dalla lettura un insegnamento; - anagogico: considera le vicende narrate nei testi sacri come prefigurazione di verità divine o rimandi alle verità teologiche più oscure. I GENERI E I LUOGHI: LA MAPPA DEI GENERI: LA POESIA: La letteratura francese e provenzale ha una precisa e omogenea identità linguistica e culturale, mentre la letteratura italiana ha voci, caratteristiche, sensibilità e tematiche diverse. Abbiamo 4 tipi di poesie: - POESIA AMOROSA che si diffonde con la scuola siciliana(inventata da Giacomo da Lentini). Tematiche e metri della scuola siciliana vengono ripresi in Emilia e in Toscana dove si afferma la poesia siculo-toscana, introducendo argomenti civili e politici, e poi il dolce stil novo, così chiamato da Dante questo movimento poetico che tratta la tematica dell’amore cortese con una nuova complessità filosofica. - POESIA COMICO-REALISTICA che si oppone a quella seria e colta dei poeti d’amore, mediante una satira violente e un linguaggio scurrile. - POESIA RELIGIOSA che nasce in volgare umbro. Francesco d’Assisi autore del cantico delle creature. Iacopone da Todi, ha scritto le ballate sacre, dette laude, alcune di esse sono drammatiche e rappresentano una prima forma di spettacolo teatrale - POESIA DIDATTICO-ALLEGORICA che punta a educare il lettore con raccomandazioni sulla vita quotidiana e consigli pratici. Sono frequenti le visioni dell’aldilà PROSA: La produzione di prosa in volgare è limitata, si segnalano i trattati, le cronache e le storie cittadine, le memorie personali e i libri di viaggio. Il Novellino(100 novelle in prosa) dà origine alla tradizione novellistica. LA MAPPA DEI LUOGHI: - GENOVA, MILANO, VENEZIA, VENETO: Città in cui la crescita mercantile e lo sviluppo urbanistico sono più evidenti. Genova=potenza navale con una tradizione letteraria aperta al confronto con i trovatori provenzali. Milano=con al potere la famiglia aristocratica dei Visconti, è tra le città più fiorenti e abitate dell’Europa. La Repubblica di Venezia=ha una forte egemonia e un potere stabile detenuto dal doge(capo) Marco Polo. A Padova viene fondata un’importante università. A Verona sorge una delle più ricche biblioteche medievali(la capitolare). A Treviso domina il gusto provenzale. - BOLOGNA: Il 200 secolo d’oro per Bologna. Molti studenti studiano nella sua più antica università, specializzata negli studi giuridici. Si studia anche grammatica, dialettica e retorica. Guida faba= maestro e fondatore del volgare. Bologna è importante anche per la letteratura, qui nasce lo Stilnovo. C’è un continuo scambio culturale tra Bologna e Firenze. A Firenze si usa il volgare locale per le comunicazioni scritte. - TOSCANA, UMBRIA: La Toscana aveva il predominio letterario. Lucca, Arezzo, Pisa, Siena sono centri di aspre contese civili e politiche, interne ed esterne. A Lucca= Bonagiunta Orbicciani, che importa in Toscana la lirica siciliana. A Siena=Cecco Angiolieri, interprete della poesia comico-realistica. Ad Arezzo=Guittone, uno dei massimi poeti del 200. In Umbria= il magistero spirituale di san Francesco. - ITALIA MERIDIONALE: A Palermo si trova la Magna Carta di Federico 2. Con Federico 2 sorge la scuola siciliana ed egli inoltre fonda a Napoli la prima università statale d’Europa, la quale diventa culla del diritto internazionale. DAL LATINO ALLE LINGUE ROMANZE: Con la dissoluzione dell’Impero romano il latino scomparve lasciando poche tracce. Si iniziano ad utilizzare nuovi linguaggi, le lingue romanze, formate dal latino. All’interno delle singole popolazioni ci fu una diversificazione tra la lingua scritta e quella parlata. La lingua scritta viene usata solo dagli uomini colti, per lo più ecclesiastici, questa lingua parlata è detto latino medievale. La lingua parlata invece è in continua evoluzione. Inizialmente i volgari scritti si usavano nell’ambito politico di cerimonie e giuramenti ufficiali, poi in atti, testamenti ecc. Successivamente il volgare scritto viene usato anche in letteratura. Poi si sviluppano forme artistiche nelle corti francesi, dove accanto al genere letterario epico, si impongono grazie a poeti detti trovatori(poeta in lingua d'oc) e trovieri(poeta in lingua d'oil), il genere letterario romanzo e lirico. LA PRODUZIONE IN LINGUA D'OIL: CANZONI DI GESTA E ROMANZI CAVALLERESCHI. Nella Francia del Nord si sviluppa la lingua d'oil, una lingua volgare. Le opere le distinguiamo in: - una materia di Francia, qui abbiamo le chansons de geste, in cui vengono cantate le gesta di Carlo Magno e dei suoi paladini; - una materia di Bretagna, qui abbiamo le prose e i versi che celebrano le leggende dei cavalieri di re Artù e della Tavola Rotonda. Abbiamo inoltre due cicli, ciascuno con temi e caratteri propri: - Ciclo carolingio: fondato sull'eroismo, dedizione alla fede e devozione per l'imperatore; - Ciclo bretone: fondato sull'amore e sull'avventura. Gli autori si rispondono per le rime(rispondono a tono) CICLO CAROLINGIO: Il ciclo carolingio comprende le canzoni di gesta, componimenti cantati, che raccontano imprese belliche ed eroiche del passato. Il filone più ricco e importante è quello dei cavalieri di Carlo Magno, i quali rappresentano gli ideali, valori di forza, nobiltà e fede del Medioevo. Il testo più famoso è la CHANSON DE ROLAND, un lungo poema di decasillabi raggruppati in lasse(strofe) di varia misura e prive di un vero e proprio sistema di rime, ma spesso ricche di assonanze. Questo poema narra un episodio della guerra di Carlo Magno contro i saraceni nella battaglia di Roncisvalle. Questo episodio è vero ma viene raccontato in una dimensione fantastica. Ad esempio, nella realtà furono i baschi ad attaccare, mentre nel testo si racconta che sono stati i saraceni. La morte di Orlando è il momento più importante del poema, il quale si sacrifica pur di difendere il proprio re e il proprio Dio. Il pubblico affollava le piazze dove venivano cantate le imprese degli eroi carolingi, ciò viene definito un tramandamento per via orale. IL ROMANZO CORTESE: LA MATERIA CLASSICA E IL CICLO BRETONE: Sempre nel Nord della Francia e in lingua d’oil abbiamo i Cicli romanzeschi di materia cortese. Sono narrazioni ispirate a opere classiche di autori latini e da esse si prende spunto per scrivere le vicende della guerra di Troia adattandole al contesto elegante e mondano della corte. Gli eroi antichi vengono rappresentati come cavalieri e protagonisti di un universo meraviglioso di elementi magici. Nel ciclo bretone abbiamo diversi testi: incantesimi di Merlino, vicende della regina Ginevra, le bellissime avventure di re Artù e i cavalieri della tavola rotonda. I romanzi del ciclo bretone celebrano il percorso di formazione del perfetto cavaliere.(deve avere coraggio, amore, nobiltà d’animo, generosità). Le narrazioni cavalleresche danno una visione centrifuga e dinamica del mondo e della vita, cioè ogni guerriero è impegnato in una ricerca personale(donna o oggetto) che lo conduce ad affrontare prove e avventure nuove. Il mondo della corte è un mondo raffinato e aristocratico attratto da romanzi che sono visti come un piacevole intrattenimento. Il più grande narratore cortese è Chrétien de Troyes. LA PRODUZIONE IN LINGUA D’OC: LA LIRICA PROVENZALE: In Francia Meridionale, in ambito letterario abbiamo la lingua d’oc parlata nelle corti e utilizzata dai trovatori nella trobadorica(movimento poetico della letteratura europea in lingua volgare). I trovatori appartengono alla nobiltà, sono principi cavalieri, dame e poeti, tutti provengono dalle corti signorili e promuovono una cultura laica. I trovatori cantano di guerra e soprattutto di amore. Un’espressione chiave provenzale è il FIN’AMOR(amore perfetto). L’amore è stabilito con i rapporti feudali: il poeta di pone alla donna come un vassallo si pone al suo signore, offrendo dedizione e sottomissione assoluta. Il corteggiamento dell’uomo è una vera e proprio servitù d’amore. La donna appare irraggiungibile e di solito è una donna sposata, ed essa può essere evocata solo tramite un senhal, cioè tramite un soprannome.Da un certo punto di vista questa figura quasi irraggiungibile della donna è una buona cosa perché altrimenti il desiderio del corteggiatore di raggiungere la sua amata si spegnerebbe venisse soddisfatto. Invece così questo desiderio cresce sempre più perché vede la donna come una cosa impossibile, e l’uomo è attratto da ciò. L’amore cortese è detto appunto, amore lontano. Abbiamo 2 diverse ed opposte soluzioni espressive: - il trobar clus,(poetare chiuso) è uno stile difficile, ermetico, vengono usate parole rare, ha strutture ritmiche e sintattiche complesse - il trobar leu, al contrario è invece lo stile di una poesia semplice. Il genere lirico più conosciuto è la canzone, composta da strofe, versi e l’argomento principale è l’amore. Poi abbiamo l’alba=descrive il risveglio di due amanti che devono separarsi al sorgere del sole. Poi la pastorella=protagonista un cavaliere che seduce una contadina. Poi il sirventese=componimento satirico, moraleggiante o politico. Poi il planh(compianto)=pianto funebre per una persona morta. Poi il tensò(tenzone)=un dibattito. Poi il plazer(piacere)=elenco di desideri. Poi l’enueg(noia)=situazioni spiacevoli. I principali esponenti della lirica provenzale sono: Guglielmo 9 d’Aquitania, Jaufrè Rudel, Bernart de Ventadorn e Arnaut In questo testo è frequente l’uso del per, ad esso vengono attribuiti 3 diversi significati: - Interpretazione causale - Introduce un complemento d’agente - Preposizione strumentale Nella parte iniziale del testo si lode Dio, nella seconda parte invece vi è un aspetto di preghiera penitenziale. C’era una forma di eresia, ad esempio l’Arianesimo era una religione che non credeva alla trinità ma solo in Dio. LA SCUOLA SICILIANA: La scuola siciliana è un movimento letterario di produzione lirica in volgare. Il centro di questa scuola fu la corte di Federico 2, re di Sicilia. Le relazioni tra le famiglie all’interno delle corti rappresentate dai trovatori fu fonte di trasmissione culturale. Federico 2 di Svevia fu prima re di Sicilia, poi re di Germania e infine imperatore. Egli è detto MERAVIGLIA DEL MONDO, per il suo immenso potere e per la sua splendida corte, fu scomunicato 2 volte per contrasti politici col papa(Fede voleva un potere laico non sottomesso dalla chiesa), fondatore della prima università statale d’Europa e realizzò 6 componimenti poetici. Egli fu un imperatore importante principalmente per i suoi interessi culturali che lo portarono ad avere una corte multiculturale, all’interno della quale c’erano intellettuali raffinati d’Oriente, italiani e francesi. Gli intellettuali del tempo erano professionisti poiché svolgevano più mestieri, erano anche segretari e notai. La poesia per Federico è espressione di un èlite ed egli da vita a una produzione poetica ispirata ai modelli provenzali, in volgare siciliano. Abbiamo Giacomo da Lentini, uno degli esponenti più importanti della scuola siciliana, egli è considerato da Dante nella divina commedia il NOTARO. Egli inventa il sonetto, composizione poetica lirica, composto da 2 quartine e 2 terzine. Poi abbiamo anche Rinaldo d’Aquino, Pier delle Vigne che viene ripreso nell’inferno di Dante, Cielo d’Alcamo e lo stesso Federico 2. Questi poeti sono anche funzionari, notai, giudici o magistrati e per loro la poesia rappresenta uno svago. Questi poeti hanno ripreso la poesia provenzale unendola al contesto storico a cui appartenevano e dei 2 temi principali della lirica in lingua d’oc, l’amore e la politica, ripresero solo il tema dell’amore e inoltre in provenza spesso i testi erano accompagnati dalla musica mentre in Sicilia ciò non avvenne, qui la musicalità si ricerca nella parola. La donna nella scuola siciliana è assente, cioè sono donne irreali. Con la scuola siciliana per la prima volta il volgare passa da lingua d’uso a lingua letteraria. I testi però non ci sono giunti in siciliano ma in toscano, e nel dialetto toscano sono presenti francesismi. La lingua dei poeti siciliani è composita perché è composta da termini toscani, siciliani e francesismi. Le forme metriche della poesia provenzale le ritroviamo anche nella poesia siciliana, in particolare la canzone, la canzonetta e il sonetto. Abbiamo anche il planh(compianto)=pianto funebre per una persona morta, il tensò(tenzone)=un dibattito il plazer(piacere)=elenco di desideri e l’enueg(noia)=situazioni spiacevoli. Un’opera di Giacomo da Lentini è Meravigliosamente, la quale è una poesia retorica di maniera. In questa poesia ci traspare come il poeta ammira la donna ma è incapace di rivelarglielo e ne dipinge così la sua figura. E’ presente un gioco tra apparenza e realtà. Questo avverbio, meravigliosamente, con cui inizia la poesia ci introduce in un’atmosfera magica. L’uso delle parole, simile, par significa che l’autore non da certezze che la donna appaia in questo modo ma a lui sembra che appaia cosi. Riga 41-44 questi sono gli effetti dell’amore, la bellezza dell’amore crea nell’animo del poeta questa angoscia. Poi abbiamo anche un’altra opera importante; Amor è uno desio che ven da core. E’ un componimento rapido che tratta il tema del sentimento che emana dal cuore. In questa breve poesia ci viene evidenziato come secondo l’autore l’amore più tenace è quello che nasce con la vista. L’amore nasce tramite gli occhi e poi si nutre col cuore. Figure di ripetizione come es: Verso 1-3 iterazione Amore e l’amore Verso 1-4 iterazione da core e lo core Poi anche metafore verso 4 nutricamento, cioè l’amore è alimentato dal desiderio sviluppato dall’animo Altra metafora: ultimo verso ,regna, cioè l’atto del regnare è una figura della diffusione e della potenza dell’amore Abbiamo anche un polisindeto nell’ultima parte dove ce una ripetizione della e. CIELO D’ALCAMO: Siciliano, uno dei rappresentanti più significativi della scuola siciliana. ROSA FRESCA AULENTISSIMA: Rosa fresca aulentissima è un mimo, un dialogo realistico in forma di contrasto tra l’amante e la donna. Rosa fresca aulentissima è un componimento giullaresco,molto sviluppato nel Medioevo e così chiamato perché di solito tali componimenti erano trasmessi oralmente dai giullari, poeti vaganti, di condizione sociale non elevata, ma di buon livello culturale. Questo componimento è una botta e risposta tra l’uomo e la donna. Il testo, è una parodia del modello provenzale cortese, in cui era frequente il genere della “pastorella”, ossia un dialogo tra un cavaliere e una pastorella che egli tentava di conquistare. La rosa con cui si apre il componimento è metafora della femminilità e dell’amore; inizialmente, la donna appare ritrosa e sprezzante ma poi cede alle lusinghe del corteggiatore. Il testo contiene molti latinismi, gallicismi e provenzalismi. Si nota anche una relazione tra donna e donna che principalmente interpretiamo come invidia verso la bellezza dell’altra donna. In questo testo si uniscono 2 aspetti, l’alto illustre e il basso umile. Le parole v15-25: poniamo, guardi, intendi, sono imperativi congiuntivi che esaltano la donna a fare qualcosa. Madonna mia termine tipico provenzale. Nella strofa 3 si parla dei capelli, elemento importante della bellezza. Figure retoriche: IPERBOLE (ESAGERAZIONE): V9, V23, V28-30, METAFORE: ce ne sono molte; V3 este focora, V46 caderia de l’altezze, V73 ADYNATON (IMPOSSIBILITÀ): V7-8 ENDIADI (ACCOSTAMENTO DI 2 AGGETTIVI): V12 sollazzo=gioia della poesia provenzale e diporto=diletto questi 2 sono termini sinonimi. POLIPTOTO(RIPORTARE LA STESSA PAROLA): V35-36 ripèntere-ripentesseme, V45-46 distinata-distinata. TROVATORE= poeta in lingua d’oc TROVIERE= poeta in lingua d’oil SIMBOLISMO= un’interpretazione religiosa. Esempio natura associata a un libro, leone rappresenta la superbia, il cane la fedeltà, il pettirosso la passione di Cristo. Indicano tutti un vizio o una virtù e allontanano il male. ALLEGORIA= figura retorica utilizzata nella letteratura medievale che da un significato spirituale più profondo alle parole. Esempio, fuga degli ebrei dall’egitto se viene letta nella chiave allegorica ha significato che questo popolo ha trovato una nuova speranza e il volere di Dio è quello che essi devono lasciare la propria terra e crearsi una nuova vita altrove. LINGUA D’OIL(SI)= parlata nel centro-nord della Francia LINGUA D’OC= parlata nel centro-sud della Francia
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