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Le riforme sociali e politiche del governo Giolitti (1903-1914), Sbobinature di Storia

Le riforme sociali, politiche ed economiche introdotte in italia durante il governo di giovanni giolitti, tra il 1903 e il 1914. Vengono presentate le novità in materia di previdenza sociale, suffragio maschile, riforme del lavoro, nonché le riforme economiche che interessarono il nord e il sud italia. Vengono inoltre descritte le conseguenze della politica coloniale di giolitti, che portò all'occupazione della libia, e le conseguenze interne che portarono alla fine dell'era giolittiana.

Tipologia: Sbobinature

2023/2024

In vendita dal 04/03/2024

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Scarica Le riforme sociali e politiche del governo Giolitti (1903-1914) e più Sbobinature in PDF di Storia solo su Docsity! RIFORME SOCIALI SINDACATI Durante il suo governo vennero create nuove riforme sociali: vennero accettate le associazioni di lavoratori, nasce infatti la CGL (conf. gen. lav.)(1906) che coordina i vari sindacati. Si crea un clima positivo tra la classe operaia, poiché viene avvertita la disponibilità dello Stato facendo sentire i cittadini ascoltati. Inoltre, da quel momento, diventa possibile l’attività di sciopero senza essere osteggiati in modo violento dalle forze del governo, poiché lo stato deve essere garante dei diritti di tutti i cittadini. Giolitti credeva che lo stato dovesse essere neutrale riguardo alle lotte tra la classe operaia e borghese, infatti smise di intervenire di fronte alle proteste. Questa politica permise di calmare il clima sociale. Lo stato, non intervenendo a favore di nessuna delle parti, favorisce la contrattazione tra le parti stesse. PREVIDENZA SOCIALE Nel 1904 entrano in vigore le leggi a tutela del lavoro delle donne e dei giovani. ● età min. 12 anni ● regolati orari dei turni ● congedo di maternità ● basi del sistema pensionistico SUFFRAGIO MASCHILE 1912 = il diritto di voto viene allargato a tutti i cittadini maschi, cosicché anche le masse popolari partecipassero attivamente alla vita politica del paese. La strategia di Giolitti voleva essere quella di espandere la partecipazione delle masse popolari per attirare il loro consenso. Per impedire la vittoria dei Socialisti, Giolitti cerca un accordo con i cattolici. Fu un gesto inaspettato perché all’epoca era ancora in vigore il NON EXPEDIT Dopo la breccia di Porta Pia (1874) fatta da Garibaldi in cui aveva invaso lo Stato Pontificio, papa Pio IX impose il divieto per i cattolici di partecipare alla vita politica. Venne quindi creata nel 1913 un’associazione Unione Elettorale Cattolica. Giolitti stipulò un accordo, il patto Gentiloni(Vincenzo), in base al quale gli elettori cattolici si impegnavano a sostenere nelle elezioni i candidati Liberali, i quali a loro volta si sarebbero dichiarati contrari a misure anticlericali, e se eletti, non avrebbero votato leggi ostili alla chiesa. Grazie al patto Giolitti riuscì ad ottenere la maggioranza di deputati alle elezioni successive al suragio. RIFORME ECONOMICHE In Italia è presente una situazione economica non uniforme, poiché il Nord si presenta molto industrializzato, in opposizione al sud, dove ancora vigeva un’economia agricola. La notevole produzione industriale fa sì che venissero presi 2 importanti provvedimenti: ● Adozione di una politica economica protezionista ● Statalizzazione delle ferrovie (enti pubblici= costo inferiore dei trasporti). LA FEBBRE COLONIALE La febbre coloniale stava spingendo tanti stati esteri alle conquiste oltremare. Anche in italia l’opinione pubblica, stimolata dalla propaganda nazionale, incita il governo italiano alla conquista di nuovi territori per dare prestigio al paese. Inoltre in Italia è avvenuto un grande boom demografico, e le conquiste coloniali avrebbero potuto essere utili per distribuire l’eccedenza di abitanti. Giolitti quindi dopo molte esitazioni prese in considerazione la conquista della Libia, territorio Turco-Ottomano già da tempo in crisi.Si contava quindi in una lotta semplice e rapida. Invece la guerra durò ben 1 anno (1911-1912) poiché i libici(pochi turchi mal armati) attuarono una stenua resistenza agli invasori. In ogni caso l’Italia riuscì ad occupare l’area costiera(+Rodi+isole greche). Il Trattato di pace firmato nel 1912 a Losanna assegnava il possesso della Libia al Regno d'Italia, essa sarà poi conservata a caro prezzo. La Libia però non ripagò gli sforzi fatti poiché priva di potenziale economico, in quanto era solamente una regione povera e sabbiosa,”uno scatolone di sabbia”. Nessuno infatti sospettava Che in quel territorio esistessero ricchissimi giacimenti di petrolio e gas naturali, che verranno scoperti solamente quando la Libia avrà già riconquistato la sua indipendenza SCONTRI INTERNI-> FINE ETA’ GIOLITTIANA La Guerra coloniale lasciò negative conseguenze sulla politica interna italiana. Il Partito Socialista massimalista (tra cui era presente anche Benito Mussolini), si era da sempre dichiarato contrario alla spedizione coloniale, così, al Congresso di Reggio Emilia nel 1912 misero in minoranza Turati e lo costrinsero alle dimissioni. Questi eventi segnarono particolarmente il governo italiano, Infatti le elezioni del 1913 consegnarono la maggioranza dei voti a esponenti conservatori così nel marzo del 1914 la guida del governo passò da Giolitti al socialista conservatore Antonio Salandra. A seguito del cambio di governo i nazionalisti,in disaccordo, divennero sempre più aggressivi creando scontri ripetuti con i socialisti massimalisti e anarchici. Nel giugno 1914 si verificarono gravi scontri ad Ancona che indussero il governo a rispondere con l'esercito contro i manifestanti. Con questa azione possiamo ucialmente dichiarare la fine della politica moderata dell’età Giolittiana. LA PIAGA DELL’EMIGRAZIONE Malgrado i vari sforzi, anche con il governo di Giolitti non è stato raggiunto un livello equo di sviluppo nelle varie città. Questo lo dimostra il grande flusso di emigrazione che si verificò tra il 1876 e il 1914, non solo dal Sud, estremamente povero, ma anche dal Nord, come Veneto(poco industrializzato) e Lombardia, nella quale la quantità di abitanti superava la capacità economica della tale. Masse di contadini, quindi, si spostarono all'estero in particolare nelle Americhe e nei paesi europei più ricchi come Francia, Germania e Svizzera.
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