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distretti high tech, Appunti di Sociologia Economica

riassunto sui distretti high tech

Tipologia: Appunti

2012/2013
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Caricato il 07/06/2013

ambru89
ambru89 🇮🇹

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Scarica distretti high tech e più Appunti in PDF di Sociologia Economica solo su Docsity! SISTEMI LOCALI DELL’INNOVAZIONE E “DISTRETTI HIGH TECH” Tra i modelli post fordisti ha ricevuto un’attenzione crescente la formazione di sistemi locali dell’innovazione. Essi sono caratterizzati dalla concentrazione in un particolare territorio di imprese di piccole e medie dimensioni specializzate in settori ad alta tecnologia,prevalentemente nei paesi avanzati. Particolare rilievo assumo le biotecnologie,le produzioni di software e le telecomunicazioni. Si è parlato anche in proposito di “distretti high tech”. Quali sono le principali caratteristiche? Anzitutto i settori coinvolti incorporano nuove tecnologie strettamente legate ai progressi scientifici,ad es. l’industria aerospaziale e i settori connessi, la chimica farmaceutica,le biotecnologie,ecc. Un requisito necessario è la divisibilità del processo produttivo,al quale se ne aggiungono altri due: l’incertezza delle traiettorie tecnologiche( ossia il fatto che alcune nuove tecnologie sono aperte ad esiti diversi e non ancora ben delineati) e l’elevata variabilità del mercato che richiede una continua ricombinazione flessibile dei fattori produttivi. Quali fattori possono spiegare la concentrazione territoriale di piccole e medie imprese in alcuni settori high tech? Si tratta di considerar le economie esterne materiali ed immateriali: anzitutto occorre considerare a) l’accesso alla ricerca e le possibilità di collegamento con strutture scientifiche e universitarie, una risorsa fondamentale sia per il continuo aggiornamento tecnologico,sia per la disponibilità di personale altamente qualificato; b)un secondo tipo di economie esterne riguarda la disponibilità di fornitori specializzati di beni e servizi per le imprese,ossia economie esterne che alimentano la formazione di risorse imprenditoriali e lavorative qualificate; c) un terzo tipo riguarda la qualità del contesto,modalità che chiama maggiormente in causa la capacità dei soggetti istituzionali locali di produrre intenzionalmente beni collettivi attraverso processi di cooperazione efficace. Queste condizioni valgono in generale per i distretti e altri tipi di sistemi produttivi locali, mentre per i distretti high tech è particolarmente rilevante una qualità socioculturale e ambientale che incide sulle capacità di attrarre e condiziona quindi le possibilità che si formino comunità professionali relativamente stabili. Che differenza c’e tra i settori tradizionali e quelli high tech? Due aspetti in particolare:il primo riguarda il maggior rilievo,nei settori high tech,di economie esterne che interessano la generazione di nuovi prodotti piuttosto che la loro riproduzione. nei settori ad alta tecnologia la produzione di un nuovo bene è relativamente facile e meno costosa in termini di tempo,lavoro e spazio(al contrario dei distretti industriali). Un secondo aspetto che li differenzia è il ruolo delle “comunità di persone”,come comunità locale è più o meno rilevante non solo nel funzionamento,ma anche nelle origini dei sistemi high tech. La presenza di una base scientifica e formativa di livello elevato è un requisito cruciale,è un necessaria ma non sufficiente a spiegare lo sviluppo di tali sistemi di produzione. Il primo passo che innesca il processo sembra essere costituito in genere dalle decisioni di alcuni soggetti operanti nelle strutture scientifiche e di ricerca di fondare delle imprese. Un’altra variante può essere data dalla chiusura o dallo spostamento dei centri di ricerca di una o più grandi imprese presenti nell’area per collaborare con l’università. Tuttavia questi primi passi non sono sufficienti. Le storie dei casi di successo suggeriscono che un salto importante per lo sviluppo del sistema locale si determina quando nel mondo delle università e della ricerca, e in quello delle prime attività imprenditoriali,matura la spinta a costruire specifiche “organizzazioni di intermediazione” tra i due ambinenti.
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