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Dittatura fascista e Dittatura Sovietica, Sbobinature di Storia

Dittatura fascista ( il consolidamento del fascismo, la politica economica del fasciamo, la ricerca del consenso, la conciliazione tra stato e chiesa, ideologia fascista e gli intellettuali, la politica estera e demografica, l'antifascismo e i suoi limiti) Dittatura sovietica( l'ascesa di Stalin, la politica interna, liquidazione degli avversari, le ragioni della popolarità di Stalin, la trasformazione delle classi, la costituzione staliniana del 1936, l'anticomunismo in occidente).

Tipologia: Sbobinature

2022/2023

In vendita dal 30/11/2022

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_alas_ 🇮🇹

4.5

(2)

5 documenti

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Scarica Dittatura fascista e Dittatura Sovietica e più Sbobinature in PDF di Storia solo su Docsity! Diatur Fascist 1IL CONSOLIDAMENTO DEL FASCISMO Mussolini nel consolidamento del fascismo mirò a prevenire più che reprimere. Ogni forma di opposizione venniva repressa anche con la forza dal tribunale speciale per la difesa dello stato infliggendo agli oppositori una lunga serie di pesanti condanne al carcere o al confino anche grazie alla polizia politica segreta (OVRA). Mussolini passo a riformare le istituzioni politiche trasformando il Gran Consiglio del Fascismo in un organo costituzionale e sostituendo la Camera dei Deputati con la camera dei fasci e delle corporazioni un organo elettivo: in tal modo fu tolta al popolo ogni facoltà di eleggere i propri rappresentanti. Al partito Nazionale fascista Mussolini riservo compiti prevalentemente di propaganda e di integrazione ideologica bella piccola borghesia 2LA POLITICA ECONOMICA DEL FASCISMO Fino al 1925 Mussolini attua una politica liberi stica, Ma poiché è questa non Diede i risultati sperati, decise di favorire l'intervento dello Stato nell'economia, intervento che si accentua in seguito agli effetti della crisi del 29 tramite l'istituto mobile italiano I m i è l'Istituto per la ricostruzione industriale Pri enti pubblici che si occupavano rispettivamente dei finanziamenti all'industria e della gestione delle numerose aziende in cui lo stato aveva partecipazioni ordinarie lo Stato si trasforma così in imprenditore come misura anticrisi Inoltre Mussolini persegui l'autosufficienza economiche del paese autarchia attraverso diversi strumenti come importanti opere di bonifica. 3LA RICERCA DEL CONSENSO Una volta salito alla guida del paese, Mussolini si occupò di allargare il consenso verso il regime a tutti gli strati della popolazione Famiglia ● Istituito nazionale fascista per la previdenza sociale (INFPS) 1933 con concessione di sussidi famiglie numerose ● Opera nazionale per la maternità e l'infanzia (ONMI) 1925 forniva educazione sanitaria e assistenza materiale alle madri e ai bambini bisognosi. L'incremento delle nascite e dei minori aveva come fine la conservazione e rafforzamento della"stirpe italica". Ebbe l'effetto di allargare la popolarità del regime tra le masse (politica democrafica) ● Lotta al celibato fu imposta una tassa a tutti coloro che non si sposavano, mentre concesse aiuti finanziari a quelli che si sposavano. (le madri prolifiche- quelle con almeno 7 figli ricevevano un premio in denaro e una serie di privilegi) Lavoro ● Limitazione orario a 8 ore in una giornata settimanale e 4 per il sabato. ● Tutela delle donne e fanciulli ● Tutela maternità ● Prevenzione degli infortuni Tempo libero Organizzazioni fascite giovanili che mirano alla nazionalizzazione delle masse. Il fascismo mirava a controllare e istruire i ragazzi nel già nel corso dell'adolescenza (colonie estive, educazione militaristica - divisa e fugile di legno) Donne alcuni gruppi si battevo per una maggiore libertà femminile contro le linee ufficiali del regime caratterizzata da un'ideologia maschilista. ● Opera nazionale del doposcuola (OND) che organizzò il tempo libero degli italiani consentendo anche ai meno agitati piccoli lussi (dalle gite ai spettacoli teatrali) che altrimenti sarebbero stati irraggiungibili, guadagnandosi il consenso di ampi strati del mondo opeario. ● Opera nazionale balilla (ONB) e poi Gioventù italiana del littorio (GIL) dava ai ragazzi un addestramento paramilitare contribuendo a formare le nuove generazioni sulla base dei principi fascisti (credere, obbedire, combattere) Previdenza sociale ● Invalidità e vecchiaia ● Disoccupazione ● Malattie professionali ● Infortuni sul lavoro Dal culto dei caduti al culto del capo In un primo luogo fu dato nuovo vigore al culto dei caduti dove Gabriele D'annunzio ne era stato lo stupite. Con il tempo il culto dei caduti passo in secondo piano di fronte al culto di Mussolini "il capo carismatico". L'utilizzo di una propaganda presentò Mussolini come l'uomo che riusciva a prevedere il futuro, come il condottiero infallibile. Verrà sempre definito da questo momento in poi come "Duce" 4LA CONCILIAZIONE TRA STATO E CHIESA Seppur Mussolini avesse un atteggiamento anticlaricale, per ricerca del consenso data l'Italia un paese fortemente cattolico cercò di avvicinarsi alla Chiesa attraverso dei comprossi: Patti lateranensi passati alla storia con il medesimo nome furono accordi bilaterali firmati 11 febbraio 1929. Segnavano la conciliazione tra Stato e Chiesa. Lo Stato italiano riconosceva la sovranità della chiesa sul territorio della Città del Vaticano, mentre la Santa Sede riconosceva il Regno d'Italia e rinunciava ad ogni pretesa sulla città di Roma. Il cattolicesimo fu proclamato la sol religione dello Stato. I Patti lateranensi prevedevano un Concordato con il quale la Chiesa accettò che la chiesa giurasse fedeltà allo Stato e che i confini delle diocesi coincidessero con quelle delle province Lo stato riconosceva la validità civile dei matrimoni celebrati dalla Chiesa e introdusse nelle scuole l'inserimento della religione cattolica LA DITTATURA SOVIETICA L'ascesa di Stalin ● 1924 Lenin muore. Il leader lascia un testamento politico (in cui dava giudizi su altri dirigenti. Il testamento non fu mai reso pubblico e circolò solo tra i massimi esponenti del partito) 1. Bucharin economista, teorico più importante e amato dall'intero partito, ma poco capace di passare dalla teoria alla pratica. 2. Trockij era il più capace ma proprio per questo troppo fiducioso in sé stesso. 3. Stalin, segretario generale del PCUS del quale esprime un'opinione del tutto negativa, esportando i compagni a pensare un modo di rimuoverlo dal partito. ● Lotta di successione Trockij vs Stalin 1. Trockij: secondo lui la rivoluzione russa avrebbe riscosso successo se si fosse diffusa ad altri paesi, trasformandosi in una RIVOLUZIONE PERMANENTE capace di espandersi fino al completo abbattimento del sistema capitalistico. Il Comintern doveva impegnarsi di organizzare la rivoluzione nei paesi economicamente più avanzati altrimenti avrebbe conservato un carattere provvisorio. Teoria perdente 2. Stalin contrappone la teoria del SOCIALISMO IN UN PAESE SOLO. Secondo lui diventava prioritario concentrarsi sul consolidamento dei risultati raggiunti in Unione Sovietica, preparandosi ad una guerra di posizione della controffensiva capitalistica e chiamando tutti i partiti comunisti a raccolta per la difesa della patria del socialismo. Teoria vincente La posizione di Stalin (segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica PCUS) ebbe un peso decisivo nella lotta di successione. Infatti, entrambe le Tesi non era prive di fondamento, ma mentre Trockij poteva contare solo sul grande prestigio riscosso dal paese, Stalin aveva in mano il centro decisionale dello Stato sovietico. Le conseguenze della vittoria di Stalin si fecero sentire non solo in URSS ma in tutta Europa. Da allora il Comintern rimase solo sul piano teorico, diventando un organismo in cui prevalsero sempre di più gli interessi dell'URSS. ● Politica interna Durante la NEP parte degli agricoltori si era arricchita inserendosi nel mercato. Alla classe dei kulaki formata da 4-5 milioni di contadini ricchi si aggiungevano tantissimi contadini medi. Agli occhi dei bolscevichi, i kulaki rappresentavano la sopravvivenza del sistema capitalistico nelle campagne. Tutti i dirigenti sovietici erano convinti che soltanto un paese fortemente industrializzato avrebbe potuto tener testa a un eventuale attacco delle potenze capitalistiche, si crearono diverse opzioni sul quale fosse il ritmo giusto da dare all'industrializzazione. L'economia dell'URSS era fondata sull'agricoltura, si rendeva quindi necessario spostare dell'agricoltura all'industria 1. Trockij, appoggiato da Kamenev e da Zinov'ev, sosteneva che occorreva lottare subito a fondo contro i kulaki e avviare un processo di rapida industrializzazione. 2. Bucharin, sostenuto da Stalin, era del parere che non bisognasse forzare tappe dello sviluppo industriale e che il paese necessitasse di una crescita economica equilibrata. Il gruppo dirigente del partito suddivise così 1. Ala di destra-> Bucharin 2. Ala di sinistra -> Trockij 1927 la sinistra ebbe la peggio, Trockij fu espulso dal partito e si rifugiò all'estero (sarà ucciso in Messico). Zinov'ev e Kamenev accettarono le Tesi di Bucharin, mentre Stalin inasprì la polemica contro il trozkismo (fino ad attribuirgli la colpa di tutte le difficoltà che l'URSS doveva affrontare. LIQUIDATA LA SINISTRA Stalin passò a LIQUIDARE LA DESTRA 1928 1. Eliminare la NEP 2. riprese le Tesi della sinistra di Trockij e puntò l'industrializzazione a tappe forzate indicata come un passaggio indispensabile per assicurare la sopravvivenza dell'URSS (tali progetti richiedeva una disponibilità di manodopera che solo le campagne potevano fornire) . Era necessario il pieno controllo dello stato sulla produzione agricola, razionalizzare la forza lavoro concentrando i contadini in grandi unità produttive e trasferendo i lavoratori in più dalle campagne alle industrie. 3. Piano quinquennale 1928 prevedeva per il settore agricolo ● abolizione della proprietà privata ● collettivizzazione delle terre, le masse contadine furono costrette ad abbandonare le proprie terre ed entrare nei sovchoz (aziende agricole statali dove i contadini lavorano come salariali) e i kolchoz (cooperative agricole costruite con terreni ceduti dallo Stato, nei quali i contadini avrebbero potuto conservare un piccolo appezzamento di terreno per uso privato) ● eliminazione dei kulaki come classe sociale Moltissimi contadini però si opponevano a consegnare i propri beni allo Stato. Tra lo stato e il Partito Comunista da una parte e i kulaki dall'altra si inasprì una guerra civile. Stalin accusò i contadini che si opponevano a queste requisizioni, di sabotare lo sforzo fatto degli operai nelle città. I kulaki furono considerati un nemico molti di loro furono chiusi in campi di concentramento (Gulag) insieme agli altri oppositori molti furono deportati con le loro famiglie in regioni lontanissime nel nord del paese o nella Siberia. La grande maggioranza delle vittime però non fu provocata dalla repressione governativa Ma dalla fame, dalle requisizioni, il crollo della produzione di cereali e la scarsità dei prodotti provocarono nel 1932 una terribile carestia. (Insufficienza di alimenti i mancanza a seguito di un evento es: guerra) Oltre ai costi umanitari la collettivizzazione comporto anche i costi economici la collettivizzazione non migliorò la situazione. La collettivizzazione forzata si riflesse ampiamente anche sulla vita della città che furono investiti da una rilevante afflusso di popolazione dalle campagne. La mancanza di alloggi, il sovraffollamento determinò forti tensioni di disagio psicologico. Anche gli approvvigionamenti gli vennero difficili e i viveri furono razionati. Le condizioni di vita degli operai conobbero un generale peggioramento nel settore industriale.Tuttavia i risultati sul piano premiarono gli sforzi dal 1929 al 1932 la produzione industriale in URSS quasi raddoppio Mentre negli USA in in Germania essa sì dimezzata. LIQUIDAZIONE DEGLI AVVERSARI Stalin fu abilissimo nel servirsi dei contrasti tra le diverse tendenze interne del partito per rafforzare il suo potere personale che diventò assoluto. Nella seconda metà degli anni Trenta quando per mezzo di alcuni grandi processi liquidò ogni forma di opposizione interna. Nel 1934 fu misteriosamente assassinato uno dei massimi dirigenti del Partito Comunista Sergej Kirov (era stato posto da Stalin alla guida del partito a Leningrado Ma la sua linea politica era diventata con tempo più autonoma) è stato perciò avanzato il sospetto che dietro alla tentatore ci fosse lo stesso Stalin. L'assassinio di Kirov fu l'elemento che diede inizio in un periodo del Terrore Staliniano il quale attraverso una serie di assassini che passarono alla storia come "Purghe staliniane" Il dittatore s soffoco il sangue qualsiasi forma di opposizione reale o presunta. La polizia segreta accusò Zinov'ev e Kerenev di essere I mandanti dell'assassinio di Kirov. Nel 1936 confessarono le accuse che venivano loro rivolte e furono condannati a morte. Le confessioni furono probabilmente estorte con la tortura ma per comprendere pienamente quelle confessioni e le altre che si ripetono nei processi successivi, occorre ricordare che è l'appartenenza al partito e al movimento comunista era allora sentito come una sorta di impegno religioso. Alcuni imputati piuttosto che respingere le accuse denunciare pubblicamente il modo in cui erano state strappate, danneggiando così il partito, scelsero e di proclamarsi colpevoli salvando nell'immagine nella convinzione che un giorno sarebbero stati riabilitati. Nel 1938 Fu arrestato e processato anche Bukharin le purghe staliniane si estesero prima tra i massimi dirigenti del partito per poi estendersi ai quadri intermedi alle forze armate. Stalin ordinò l'arresto sotto l'accusa di tradimento anche del maresciallo Tuchacěvskij che aveva collaborato con Trockij. L'accusa si basava su documenti falsi forniti dai servizi di sicurezza tedesca (interessati alla rimozione di uno tra i più brillanti comandanti dell'esercito sovietico). Tuchacěvskij venne giudicato colpevole di spionaggio è alto tradimento, fu condannato a morte. Le purghe staliniane e proseguirono coinvolgendo gran parte dei vertici militari, marescialli, armiragli, comandanti d'armata, comandante di corpo d'armata, comandante di divisione. musicisti registi cinematografici e teatrali in base ai Principi del "realismo socialista" la loro arte doveva essere Innanzitutto comprensibile alle masse popolari e poi esercitate su di essa un'azione pedagogica, educando la popolazione valori socialisti di "quell'uomo nuovo" che regime intendeva costruire. Tutti coloro che svolgevano una funzione di rilievo sia nel campo della produzione sia in quello della cultura vennero a formare una nuova classe dirigente di origine Popolare fortemente ideologizzata definita nomenklatura più tardi la nomenclatura negli anni trenta rappresentò la nuova classe dirigente. LA COSTITUZIONE STALINIANA DEL 1936 Nel 1936 venne promulgata la nuova Costituzione, con cui i soviet diventarono istituzioni parlamentari elette dai cittadini. La Costituzione garantiva formalmente alcuni importanti diritti (libertà di stampa, di parola ecc..), vanificati però dal fatto che tra di essi non era contemplato quello di associazione politica. Esisteva, infatti, un partito unico. Tutte le organizzazioni di base (sindacati, organizzazioni giovanili, sportive ecc..)furono ridotte al rango di "cinghie di trasmissione" incaricate di comunicare alle masse le decisioni provenienti dall'alto. L'ANTICOMUNISMO IN OCCIDENTE L'annullamento delle libertà politiche in URSS diede in Occidente nuove giustificazioni dell'anticomunismo, legittimato anche dall'attività svolta dal Comintern I vista di una trasformazione radicale della società internazionale: alla tesi del complotto capitalista, teso a distruggere l'Unione Sovietica, si venne a contrapporre quella del complotto comunista che minacciava i paesi occidentali. L'anticomunismo fu sostenuto anche dai partiti socialdemocratici, che accusavano i comunisti di accettare la dittatura staliniana, con gravi conseguenze soprattutto in Italia, dove fu ostacolata l'unità di tutte le forze antifasciste contro il regime dittatoriale e, in Germania, dove la sinistra non riuscì a formare un fronte unitario capace di opporsi all'avanzata del nazionalsocialismo. DITTATURA NAZIONALSOCIALISTA ● 1929 gli effetti della crisi investirono le strutture sociali ed economiche della Germania Il profondo malcontento che si diffuse tra la popolazione fu sfruttato dal PARTITO NAZIONALSOCIALISTA DEI LAVORATORI TEDESCHI (NSDAP) il quale accusava i governi di avere adottato delle politiche rovinosr per l'economia. Il nazionalsocialismo che negli anni precedenti non aveva avuto grande peso nella vita politica tedesca (diffondendosi prevalentemente tra gli ex combattenti e in alcuni settori della piccola borghesia) ne diventò il protagonista. La crisi viene imputata alla Repubblica di Weimar ● Marzo 1930 si formò un governo di centro-destra presieduto da Brüning, maggiore esponente del Zentrum (partito di centro d'ispirazione cattolica). Per porre rimedio alle difficoltà economiche adotta una politica deflattiva (che comportava una diminuzione delle spese statali dei salari ed stipendi la conseguenza fu la disoccupazione) ● Settembre 1930 per superare le resistenze che la sua linea politica incontrava nel Parlamento Brüning indusse nuove elezioni, i risultati però non trovarono l'appoggio del Parlamento tedesco. 1. Socialdemocratici 2. Nazionalsociasisti ottennero il 18,3% dei voti (diventando il secondo partito del paese 3. comunisti avanzavano al 13,1% dei voti ● 1932 Alla scadenza del mandato presidenziale di Hinderburg, Hitler si presentò ma fu sconfitto dalla rielettura di Hinderburg (il quale si era ripresentato ottenendo il consenso dei sindacati e del Partito socialdemocratico). Hinderburg nomina presidente del consiglio affidandogli il governo ma su posizioni conservatrici a Franz von Papen. Quest'ultimo indisse nuove elezioni ● Luglio 1932 1. Nazionalsocialisti 37,4% (primo partito di Germania) 2. Comunisti 14,6% Nazionalisti e comunisti (forze politiche che si opponevano al sistema parlamentare) avevano la maggioranza nel paese e il partito di Hitler poteva aspirare a ottenere posti chiave nel governo. Hinderburg e voi Papen si riunirono, i nazionalsocialisti si schierarono all'opposizione e il governo trovandosi in minoranza indusse nuove elezioni. ● Novembre 1932 1. Nazionalsocialisti 2 milioni di voti (NSDAP restò il più forte partito tedesco) 2. Comunisti guadagnavano voti a spese dei socialdemocratici. Si creò una polarizzazione politica (la divisione delle forze politiche in schieramenti contrapposti). Ceti medi Hitler riuscì un pò alla volta a far guadagnare il consenso dei ceti medi (i Nazionalsocialisti promettevano loro non solo miglioramenti economici quanto un maggior prestigio sociale). Il successo della propaganda svolta verso i ceti medi portò alla disintegrazione dei partiti di centro
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