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Montale e Saba: Poesia e Memoria, Appunti di Biologia

Poesia italianaSabaMontaleLiteratura Italiana Moderna e Contemporanea

Due importanti poeti italiani: montale e saba. Esploriamo i temi ricorrenti nelle loro opere, come la memoria e il dialogo con i defunti. Montale presenta la figura di drusilla, mentre saba si ispira alla città di trieste. Scoprirete anche come la poesia diventa strumento di auto conoscenza.

Cosa imparerai

  • Come la poesia diventa strumento di auto conoscenza per Montale e Saba?
  • Che temi ricorrono nelle opere di Montale e Saba?
  • Come Montale e Saba trattano la memoria e il dialogo con i defunti?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 31/10/2022

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martina-corona-2 🇮🇹

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Anteprima parziale del testo

Scarica Montale e Saba: Poesia e Memoria e più Appunti in PDF di Biologia solo su Docsity! LUNEDÌ 4 APRILE P363 Raccolta diversa dalle precedenti,il libro ha diversi livelli stilistici che corrispondono a temi differenti che rispecchiano la complessità del mondo contemporaneo.Il mondo che va dagli anni 60 fino al 70.ha vissuto il boom economico e l’inizio di quella che sarà la stagione del secondo dopo-guerra ovvero la stagione del terrorismo. Diviso in varie parti:non ha una impostazione di tipo narrativo.La sezione più coerente è quella degli Xenia.Scritti tra il 64 e 67,li dedica a drusilla canti.Lui omaggia solo dopo la morte,mentre nelle raccolte precedenti mostra la moglie in quella che non viene mai nominata. Xenia erano in greco antico i doni per gli ospiti.Il poeta marziale aveva già nominato così una sua raccolta per accompagnare gli oggetti offerti in dono.Quelli di Montale sono dei doni votivi,delle offerte alla moglie morta.È una sorta di un colloquio essenziale con la moglie defunta.Sono componimenti brevi,apparentemente in maniera casuale,sembrano dei frammenti di un discorso. Sembrano portare avanti il dialogo del non detto di una lunga vita in comune. P363 È un testo abbastanza complesso è allo stesso tempo semplice”caro piccolo insetto……foschia” sono componimenti brevi e secchi.È un dialogo con la moglie.L’insetto in questo caso è drusilla,che veniva chiamata affettuosamente dagli amici”Mosca”. Quando la luce viene meno lei dice”mentre leggevo…isaia” ovvero la seconda parte di isaia nell’antico testamento.Riemerge accanto a lui come se fosse un fantasma,come se dovesse esserci un colloquio tra il poeta è Drusilla tanzi(?)è una situazione ossimorica,perché siamo di fronte ad una presenza/assenza,è un dialogo impossibile. Il tratto caratteristico di drusilla è l’occhiale,aveva infatti una miopia forte che l’aveva portata,verso la fine della sua vita alla cecità.(in un altro testo dice che lei aveva la capacità di cogliere ciò che c’era dietro l’apparenza,va oltre.Se negli ultimi anni della sua esistenza era la sua guida che sopperiva al suo problema visivo,ora si rende conto che in realtà era Mosca che lo guidava,che era in grado di interpretare.”Ora che non ci sei più è il vuoto”) “Non potevi vedermi” in due modi:affetta da grande miopia,senza gli occhiali era cieca ma non può vederlo anche perché la sua è una presenza/assenza.È frutto della sua immaginazione. “Riconoscere io….luccichio” ovvero il luccichio delle lenti della donna.Gli occhiali diventano l’oggetto che rimanda alla impossibilità di vedere.La donna ha perso ogni suo potere salvifico,percui la figura di Drusilla rimanda alla figura di Clizia,ovvero la figura della donna angelo che ha perso però il potere salvifico. Ci sono due testi degli ossi di seppia (319-339)che hanno lo stesso tema: il passato e il ricordo delle persone care che viene azzerato perché nel presente è impossibile ricordare. (319 “Il poeta di avvicina ma il passato si deforma è una distanza ci divide” è il tema dell’illusione della memoria. 339 fa parte de le occasioni.entrambi esprimono l’angoscia per la memoria,”il secchio che cigola nella carrucola…non recidere quel volto,il solo nella memoria che si scolla”ciò che cancella” non far del suo grande viso la mia nebbia di sempre” ovvero la nebbia che sfuma il ricordo.La nebbia è là memoria che viene avvolta,vorrebbe conservare almeno il ricordo ma svanisce avvolto nella nebbia.È una esperienza dolorosa perché paragona la sua sofferenza al taglio dell’accetta sull’albero di acacia che fa cadere sul fango il guscio della cicala,ovvero il ricordo dell’estate,il ricordo del tempo perduto) Xenia e Pascoli sono correlati tramite il tema della memoria e il dialogo con i defunti.Per Pascoli consolatorio e possibile,per Montale impossbile.(tema per la memoria) SABA Saba dichiara la sua preferenza per una poesia che viene definita antinovecentista.Sembra tornare alla classica poesia tradizionale.Saba è uno pseudonimo letterale che lui stesso sceglie. Condivide con Italo svevo,l’essere intellettuali che si formano in solitudine è in una condizione di separatezza.Saba e Svevo sono nati a Trieste,città ancora sotto l’impero Austro-Ungarico.Trieste fa parte di quella che è la Mittel Europa.All stesso tempo è anche una città Periferica Perché è alla periferia dell’impero austroungarico è però una città aperta agli altri grazie al porto.È un luogo di nascita,fondamentale per questi autori.Concede loro un grande privilegio: sono il frutto di due tradizioni ovvero quella italiana e quella europea.Vivono questa solitudine che permette loro di svilupparsi come artisti.Lo sguardo di Saba è uno sguardo europeo,troviamo ad esempio degli elementi francesi come in “Trieste” e “Città vecchia” il poeta che viene in mente non è un poeta italiano ma è ad esempio,Baudelaire. Prende le distanze dalle posizioni dei poeti del suo tempo.Utilizza infatti l’espressione di “poesia onesta” dice che i poeti hanno una unica possibilità ovvero la poesia onesta. (Saba è anche di origine ebraica,per cui ha un elemento in più che lo separa dagli altri.Troviamo una solitudine di carattere letterario che lo avvicina a Leopardi.Come Leopardi vive la condizione di una solitudine a Recanati,grazie alla biblioteca e al padre riesce ad avere una grande cultura.) La poesia onesta È una poesia che non sforza l’inspirazione,è una poesia che deve attenersi al reale e che deve muoversi tra l’oggetivita e l’interiorità. La poesia secondo Saba è chiarezza dentro di se e non solo verso il mondo esterno. TRIESTE 176 Trieste e città vecchia sono Tratti dall’opera di Saba che è confluita in un unico libro “il canzoniere” che allude a quello di Petrarca. Già nel 1913,ha in mente di questo progetto di un Canzoniere in cui selezionare e riordinare la sua produzione precedente e inserire quella che verrà.Lo costruisce su alcuni assi portanti: l’autobiografismo,precise coordinate spazio temporali e NON SO. Con la creazione di in un personaggio fondamentale ovvero la moglie Lina. È costruito come un romanzo psicologico,tante che l’ordine delle sezioni che lo compongono non è un ordine cronologico ma è organizzato a posteriori sulle tappe della sua licenza biografica. La poesia diventa uno strumento di auto conoscenza. Saba ha avuto la possibilità di leggere in lingua originale i testi di Freud. Il canzoniere ha diverse edizioni.La prima è del 1919 mentre l’ultima è del 1954.È diviso in tre parti,come la Divina Commedia.Le poesie vengono raggruppate all’interno di sezioni. Sono condiresti una sorta di dittico poetico perché in realtà aiesti due testi possono essere complementari.Hanno lo stesso soggetto ovvero la città di Trieste ma due punti di divsta differenti.
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