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La Rivoluzione Inglese: Giacomo I e la Controversia Religiosa, Esercizi di Storia Moderna

La situazione politica e religiosa in inghilterra e scozia durante il regno di giacomo i, che dovette governare su due paesi molto diversi. La differenza tra le due nazioni, la situazione complessa della religione in inghilterra, il tentativo di introdurre un'unica religione, le difficoltà economiche e la politica estera sono i temi principali di questo testo. Giacomo i, che era anche re di scozia, dovette affrontare la nobiltà inglese, che era preoccupata per il suo stile di vita lussuoso e per il suo tentativo di unificare le due corone.

Tipologia: Esercizi

2020/2021

Caricato il 09/12/2021

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Scarica La Rivoluzione Inglese: Giacomo I e la Controversia Religiosa e più Esercizi in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! STORIA MODERNA DOMANDA A PIACERE: LA RIVOLUZIONE INGLESE (capitolo 14) Nel 1603, quando morì Elisabetta I, finì anche la dinastia dei Tudor; fu così che la corona passò al nipote Giacomo Stuart (era Re sia in Scozia, con il nome di Giacomo IV di Scozia, sia in Inghilterra con il nome di Giacomo I d’Inghilterra) ed era figlio di Maria Stuart. Giacomo, infatti, si trovò a governare su tutti e due i paesi, che erano molto differenti tra loro; La Scozia, dove Knox l’aveva convertita al calvinismo, dove l’allevamento era uno dei mestieri più praticati ed era governata da una forte nobiltà, da un Parlamento e dalla chiesa calvinista; e sull’Inghilterra, paese con una ricca agricoltura, artigianato attivo e un commercio marittimo in espansione, governato da un Parlamento in cui la camera dei Lord rappresentava la nobiltà e il clero e la camera dei Comuni rappresentava il resto della popolazione e la religione principale era quella anglicana. In Inghilterra la situazione religiosa era abbastanza complicata in quei tempi, perché, Elisabetta | aveva messo in atto una chiesa anglicana protestante nella dottrina teologica, ma che era vicina al cattolicesimo nella liturgia. Dopo qualche tempo, Elisabetta modella la chiesa nazionale irlandese sulla base di quella anglicana, ma stavolta vicino al calvinismo. Sarà un gruppo di coloni inglese (che si erano stabiliti in Irlanda, precisamente in delle contee settentrionali, in Ulster) a dar vita ad una chiesa organizzata per congregazioni fedeli e consigli degli anziani. Introdurre un’unica religione era un dovere imprescindibile, perché la competenza di diverse fedi avrebbe potuto portare ad una rivolta e quindi alla distruzione dei regni d'Inghilterra e di Scozia. Di fatto Giacomo I, evita di aprire discussioni su quest’argomento e tollerando le varie religioni, anche quella cattolica. Anche il progetto di unificare le due corone venne respinto dal Parlamento. Il re e la sua corte di giovani, dediti alla caccia, suscita timore nell’aristocrazia inglese. Anche in Inghilterra si impone lo stile lussuoso e quindi anche molto costoso delle altre corti europee. Solo in caso di guerra il Parlamento può autorizzare altre tasse. Ma Giacomo I porta ad un crollo delle entrate statali, con tutte le sue spese. Di conseguenza si ricorre alla vendita di uffici e di titoli nobiliari, riuscendo a sanare solamente parzialmente la situazione; quindi, il sovrano è obbligato a richiedere nuove tasse al Parlamento (anche se quest’ultimo non era molto propenso a concederle). Giacomo | ambisce a fare dell'Inghilterra un elemento di mediazione e di pacificazione nella scena politica europea. Le ragioni di quest’atteggiamento solo diverse; prima di tutto perché la Francia, uscita dalle guerre di religione appariva più tollerante e poi perché, la politica francese fa risorgere un'attrazione politica tra Francia e Spagna. Il Parlamento inglese è più propenso ad un impegno anticattolico in politica estera. La scesa a corte di George Villiers divenuto duca di Buckingham suscitò avversità fra gli aristocratici. Lui riuscì a raggiungere una posizione molto elevata come primato sul piano politico. L’emergere in Inghilterra di un sistema cortigiano dominato da un'unica corrente, deve tener conto di una particolarità inglese, cioè il controllo della corte che non garantisce automaticamente quello del Parlamento. Alla morte di Giacomo 1, salì al trono Carlo, nel 1625; così cadde la speranza di un’alleanza con la Francia in funzione antispagnola. Il Parlamento è favorevole ad una guerra navale che colpisca la Spagna nelle sue colonie. Carlo | scioglie così il Parlamento (entrato in contrasto con Buckingham). Il re, dopo aver sciolto il Parlamento, ricorre a banchieri e mercanti per finanziarsi concedendo privilegi e monopoli commerciali e imponendo anche ai sudditi imposte e dazi e reprimendo anche ogni loro dissenso. In campo religioso, il sovrano appoggia l’ARMINIANESIMO cioè una versione moderata del protestantesimo. William Laud venne nominato dal sovrano, prima vescovo di Londra e poi arcivescovo di Canterbury. Sotto la sua guida la chiesa d’Inghilterra interrompe quel processo che, da Elisabetta in poi fu protestante. | comportamenti eterodossi sono repressi e si tende a imporre l’uniformità del culto. A ciò si aggiunge la radicalizzazione della predicazione puritana (i puritani sono quelli che vogliono purificare la chiesa inglese dai residui cattolici), il diffondersi delle sette; questo provoca una reazione da parte dei puritani ad emigrare in America del nord. In politica estera, Carlo I, pone l'Inghilterra in una posizione defilata quando filospagnola. Questa sua scelta rovescia il tradizionale appoggio alle Provincie Unite e ai principi protestanti tedeschi; ha anche creato disorientamento e timori nella corte inglese, rimarcati poi con l’arrivo di Maria de Medici. Anche le Chiese d’Irlanda e di Scozia si ribellano al tentativo del re uniformale all’anglicanesimo. Di fronte alla ribellione della chiesa di Scozia, Carlo I, inviò una spedizione militare, che però venne sconfitta e di conseguenza il re fu obbligato a ritirarsi. Nel 1640 Carlo I, contro la sua volontà, fu costretto a convocare il Parlamento per finanziare la guerra. Appena convocato il Parlamento, chiese di discutere delle loro lamentele, sugli affari pubblici e infine chiese di finanziare la guerra contro gli scozzesi. Ma solo dopo 3 settimane, Carlo I, decise di licenziare di nuovo il Parlamento, questa sua decisione venne chiamata SHORT PARLAMENT. Le trattative con gli scozzesi si complicano poiché pretendevano un elevato risarcimento finanziario per i costi della guerra. Carlo | fu di nuovo costretto a convocare il Parlamento, a patto che, non sarebbe più stato sciolto e fu chiamato LONG PARLAMENT. Questo Parlamento costrinse Carlo | a firmare un decreto contro Strafford, che di conseguenza venne condannato a morte e decapitato nel 1641. Il Parlamento comincia a dividersi su come affrontare altri provvedimenti, ma erano d’accordo sul fatto che avrebbero dovuto limitare i poteri del sovrano. C’era chi sosteneva che il Parlamento doveva tornare a svolgere solo una funzione di controllo sull'operato di governo esercitato dal sovrano, chi invece propendono per una più stretta tutela da parte del Parlamento sul sovrano che ha mostrato ripetutamente di voler aumentare il suo potere. Nel 1641 ci fu una rivolta cattolica in Irlanda che sconvolse gli equilibri politici del paese. L'opposizione parlamentare, guidata da Pym, votò una proposta di sussidio alla spedizione repressiva in Irlanda, condizionandola sulla scelta del comando militare e non fidandosi delle reali intenzioni del re. A quel punto, Carlo I, ordinò l'arresto dei leader dell’opposizione, che però riuscirono a fuggire, dando vita ad agitazioni popolari e a manifestazioni di protesta. Il re a quel punto, si trasferì a York con i suoi fedeli. Nel 1642 iniziò la guerra civile; il paese si spaccò in due: le regioni del Nord e del Sud-Ovest appoggiarono il sovrano, mentre Londra, l’Est e il Sud-Est appoggiarono il Parlamento. Da un punto di vista sociale, invece, la maggioranza dei Lord e della piccola nobiltà rurale continuarono ad appoggiare il re, mentre gli artigiani e i ceti professionali appoggiarono il Parlamento. Gli esiti degli scontri furono incerti, perché, le forze parlamentari controllarono le provincie settentrionali mentre le forze realiste guadagnarono terreno a Sud- Ovest. Nel 1645, l’esercito del re venne sconfitto a Naseby dall'esercito avversario, guidato da Oliver Cromwell. Il re si arrese alle truppe scozzesi che nel 1647 lo consegnarono al Parlamento. Il panorama politico appare ben diverso dall’inizio della guerra civile. Vi è una partecipazione alla vita politica da parte di forze che erano esclusi. Tra i soldati, si discute liberamente della forma di governo e dei rapporti tra Stato e Chiesa. Per quanto riguarda la Chiesa invece, si confrontarono tre posizioni: 1. Quella che propone una purificazione dei riti cattolici 2. La chiesa presbiteriana, che sostiene l'omologazione della chiesa inglese a quella scozzese 3. Detta congregazionista, proprone di lasciare spazio di autonomia alle libere assemblee di federi Nascono anche gruppi religioni antitetici, un variegato universo di idee anticonformiste.
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