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Domande Didattica motoria e rieducazione funzionale - Laurea triennale scienze motorie, Panieri di Scienze Motorie

Domande e risposte in Didattica motoria e rieducazione funzionale - Laurea triennale in Scienze motorie (L-22) - Università Pegaso

Tipologia: Panieri

2022/2023

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Scarica Domande Didattica motoria e rieducazione funzionale - Laurea triennale scienze motorie e più Panieri in PDF di Scienze Motorie solo su Docsity! DIDATTICA, ATTIVITA' MOTORIA E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE La valutazione della coordinazione motoria comporta necessariamente l’utilizzo: I sistemi di valutazione motoria A Di una gran varietà di strumenti B Di una gran varietà di figure professionali C Di un campione di anziani D Dei programmi di insegnamento di educazione motoria 2 Attraverso l’utilizzo di batterie di test di valutazione motoria si riesce ad: I sistemi di valutazione motoria A Identificare doti e debolezze B Identificare il tipo di capacità C Identificare il campione di riferimento D Identificare che tipo di esercizi far eseguire 3 La scelta e l’utilizzo complementare di vari e diversi strumenti di valutazione della coordinazione motoria validati sul piano internazionale: I sistemi di valutazione motoria A Potrebbe consentire una più ampia visione dei livelli iniziali di funzionalità motoria B Potrebbe consentire una più ampia visione delle disabilità esistenti C Potrebbe consentire una più ampia visione delle leggi internazionali in materia di disabilità D Potrebbe consentire una più ampia visione dei livelli iniziali di funzionalità senso - percettiva 4 La scelta e l’utilizzo degli strumenti di valutazione scientificamente rigorosi rappresenta: I sistemi di valutazione motoria A L'elemento cardine nella programmazione di interventi didattici rispettosi delle caratteristiche psicofisiche del proprio target di riferimento B L'elemento cardine nella programmazione di interventi didattici rispettosi delle disabilità del proprio target di riferimento C L'elemento cardine nella programmazione di interventi didattici rispettosi della età del proprio target di riferimento D L'elemento cardine nella programmazione di interventi didattici rispettosi delle preferenze del proprio target di riferimento 5 L'impiego di test di va-lutazione motoria nei contesti educativi comprende: I sistemi di valutazione motoria A La “raccolta sistematica e l’interpretazione dei dati sulla disabilità B La “raccolta sistematica e l’interpretazione dei dati che conduce come parte integrante del processo” didattico - educativo C La “raccolta sistematica e l’interpretazione dei decreti legge in materia di motori D La “raccolta sistematica e l’interpretazione dei dati sui bisogni degli adolescenti 6 L’uso di strumenti e prove di valutazione motoria vanno scelti in rapporto a: I sistemi di valutazione motoria A 4 elementi B 3 elementi C Preferenze personali D Tipologia di handicap 7 Il BGT è un test che nasce nel 1938 ad opera di Lauretta Bender allo scopo : I sistemi di valutazione motoria A "Di identificare eventuali disturbi relativi alle abilità mentali" B "Di identificare eventuali disturbi relativi alla personalità" C "Di identificare eventuali disturbi relativi alle abilità visuo percettive" D "identificare eventuali disturbi al fegato" 8 Il VMGT consta di nove figure geometriche da riprodurre: I sistemi di valutazione motoria A Su un foglio bianco, senza limiti di tempo B Su un cartone rosa C Su un foglio a quadretti senza limiti di tempo D Senza limiti di tempo 9 Il vmi developmental tests of visual-motor integration è un test “carta e matita” che può essere somministrato: I sistemi di valutazione motoria A Sia a gruppi che individualmente B Sia a gruppi che a gatti 8 Il “Libro Bianco per le tecnologie accessibili. Tecnologie per la disabilità per una società senza esclusi” (2003) ha come finalità quella: La eInclusione A Di favorire l’esclusione sociale attraverso le nuove tecnologie B Di favorire l’inclusione sociale attraverso le nuove tecnologie C Di favorire l’integrazione attraverso le nuove tecnologie D Di favorire l’emancipazione sociale attraverso le nuove tecnologie 9 La validità di un ausilio non è data solo dal suo livello tecnologico ma anche: L’impiego delle tecnologie assistive A Dal processo di crescita dell’individuo che ne fa uso B Dal processo di adattamento dell’ausilio all’individuo che ne fa uso C Dal processo di adattamento dell’individuo che ne fa uso D Dal processo di adattamento dello strumento all’individuo che ne fa uso 10 Il Touch Screen è formato: L’impiego delle tecnologie assistive A Da una pellicola trasparente che viene applicata sul video del pc B Da un sottile pannello trasparente che viene applicato sul video del pc C Da un sottile pannello di vetro che viene applicato sul video del pc D Da un pannello trasparente che viene applicato sul video del pc I deficit psicofisici sono: Deficit psicofisici: possibili interventi preventivi e compensativi A Vasta gamma di menomazioni che interessano funzionalmente e strutturalmente solo la parte fisica, solo quella psichica o entrambe B Vasta gamma di menomazioni che interessano funzionalmente e strutturalmente solo la parte fisica C Vasta gamma di menomazioni che interessano funzionalmente e strutturalmente solo la parte psichica D Vasta gamma di menomazioni che interessano solo gli adolescenti 2 Afferiscono alla categoria dei deficit psicofisici: Deficit psicofisici: possibili interventi preventivi e compensativi A Deficit neurologici, deficit scheletrici, deficit cardiovascolari I deficit psicofisici sono: Deficit psicofisici: possibili interventi preventivi e compensativi B Deficit neurologici , deficit scheletrici, deficit cardiovascolari, DEFICIT respiratori Deficit alimentari, Deficit renali, Deficit da disfunzione cerebrale minima, Deficit da cancro C Deficit renali, Deficit da disfunzione cerebrale minima, Deficit da cancro D Solo deficit mentali 3 Nella categoria dei deficit neurologici rientrano: Deficit psicofisici: possibili interventi preventivi e compensativi A Le malattie a carico del sistema nervoso centrale o periferico o entrambi B Le malattie a carico del sistema nervoso centrale C Le malattie a carico del sistema nervoso periferico D Le malattie mentali e renali 4 Nella categoria delle malattie scheletriche rientrano: Deficit psicofisici: possibili interventi preventivi e compensativi A Malattie reumatiche B Osteoporosi C Malattie reumatiche Osteoporosi D Malattie renali e reumatiche 5 Rientrano nella categoria dei Deficit respiratori: Deficit psicofisici: possibili interventi preventivi e compensativi A Broncopneumopatie croniche ostruttive B Asma C Broncopneumopatie croniche ostruttive – Asma D Ansia 6 Fanno parte delle Disfunzioni del metabolismo: Deficit psicofisici: possibili interventi preventivi e compensativi A Diabete • Obesità B Diabete C Obesità D La depressione 7 Le nefropatie sono: Deficit psicofisici: possibili interventi preventivi e compensativi A Deficit del metabolismo B Deficit psicofisici C Disturbi dell’apprendimento D Deficit renali 8 Rientrano nella categoria dei disturbi alimentari: Deficit psicofisici: possibili interventi preventivi e compensativi A Bulimia nervosa B Anoressia C Nevrosi D Anoressia nervosa - Bulimia nervosa 9 Ritardo mentale viene descritto come: Deficit psicofisici: possibili interventi preventivi e compensativi A Il funzionamento intellettivo generale al di sopra della media, associato a deficit del comportamento adattativo B Il funzionamento intellettivo generale al di sotto della media C Il funzionamento intellettivo generale al di sotto della media, associato a nefropatie D Il funzionamento intellettivo generale al di sotto della media, associato a deficit del comportamento adattativo 10 Sindrome di Down è: Deficit psicofisici: possibili interventi preventivi e compensativi A Un disturbo genetico caratterizzato da una serie di difetti congeniti B Un disturbo alimentare C Una serie di difetti congeniti D Un disturbo genetico Il termine “Deficit visivo” indica: Deficit della vista A Una menomazione dell’udito che, seppure corretta, influisce negativamente sulla vita quotidiana della persona 9 La cecità e la visione scarsa vengono definite in base: Deficit visivi interventi compensativi A Al 10 per cento B Allo 0,4 per cento C Allo 0,7 per cento D Allo 0,8 per cento La lega del filo d’oro è: Deficit dell'udito A L’associazione italiana che si occupa dei disabili con più handicap sensoriali B L’associazione che si occupa dei disabili con più handicap sensoriali C L’associazione italiana che si occupa dei disabili con più handicap uditivi D L’associazione italiana che si occupa della promozione di calze elastiche 2 F.I.A.D.D.A. indica: Deficit dell'udito A Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi B Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Animali C Federazioni Italiane Associate per la Difesa dei Diritti dei Audiolesi D Famiglie Italo Americane per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi 3 Nell'apprendimento degli alunni sordi incidono in modo significativo: Strategie d’intervento A Le variabili familiari e sociali B Le variabili sociali C Le variabili dipendenti D Le variabili individuali, familiari e sociali 4 La lingua dei segni è una modalità “alternativa“ di comunicazione basata: Strategie d’intervento A Sull’uso del canale uditivo B Sull’uso dei canali sensoriali 3 Nell'apprendimento degli alunni sordi incidono in modo significativo: Strategie d’intervento C Sull’uso del canale televisivo D Sull’uso del canale visivo 5 La L.I.S è: Strategie d’intervento A Un codice B Un linguaggio C Una lingua D La lingua italiana segni 6 La L.I.S è utilizzata: Strategie d’intervento A Dalle comunità dei single a cui appartengono in maggioranza persone sorde ed eventualmente figli di genitori sordi B Dalle comunità dei segnanti a cui appartengono in maggioranza persone sorde ed eventualmente figli di genitori sordi C Dalle comunità dei segnanti D Dalle comunità delle persone sorde ed eventualmente figli di genitori sordi 7 L’acronimo L.I.S. indica: Strategie d’intervento A Lingua dei Segni Italiana B Lingua dei Segni inglese C Lingua dei Simboli Italiana D Lingua dei Single Italiani 8 L.I.S. è una vera lingua con: Strategie d’intervento A Una sua sintassi B Una sua simbologia e sintassi C Una sua struttura e sintassi D Una sua scuola di pensiero 9 Il soggetto Sordo è: Deficit dell’udito A Individuo in grado di comprendere la parola attraverso il solo utilizzo dell’orecchio B Individuo non in grado di comprendere C Individuo non in grado di comprendere la parola attraverso il solo utilizzo dell’orecchio D Individuo non in grado di comprendere la parola attraverso il solo utilizzo dei gesti 10 Sordità parziale è la condizione che: Deficit dell’udito A Rende difficile, ma non impossibile, la comprensione della parola attraverso il solo utilizzo dell’orecchio B Rende impossibile, la comprensione della parola attraverso il solo utilizzo dell’orecchio C Rende difficile, ma non impossibile, la comprensione D Rende difficile, ma non impossibile, la comprensione delle parole inglesi L’invecchiamento è : Gli effetti dell'attivita' fisica A Un processo fisiologico B Un processo naturale C Un processo correlato all’età che avanza D processo mentale 2 L’invecchiamento comporta un graduale declino: Gli effetti dell'attivita' fisica A Delle capacità cognitive e adattative di ogni organismo B Delle capacità di ogni organismo C Delle capacità funzionali e adattative di ogni bambino D Delle capacità funzionali e adattative di ogni organismo 3 Nei soggetti anziani è possibile verificare che: Gli effetti dell'attivita' fisica A Il tessuto polmonare e le pareti toraciche aumentano spessore B Il tessuto polmonare e le pareti toraciche perdono elasticità Nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione del 31 luglio 2007 è stato previsto: Attività motoria e salute B Di un percorso che consente al bambino di riconoscere i segnali del proprio corpo C Di un percorso che consente al bambino di riconoscere i segnali del proprio sè D Di un percorso che consente al bambino di riconoscere i segnali stradali 3 Nelle Indicazioni Nazionali si chiarisce che attraverso la valorizzazione di esperienze motorio sportive è possibile favorire: Attività motoria e salute A La diffusione “ stili di vita corretti e salutari” B La diffusione stili di vita corretti C La diffusione stili di vita salutari D La diffusione di stilisti di moda 4 Nella parte dedicata al settore disciplinare corpo movimento sport è chiaramente espressa la necessità che la scuola offra la possibilità di: Attività motoria e salute A Sviluppare una particolare sensibilità B Sviluppare una particolare sensibilità verso l’altro C Sviluppare una particolare sensibilità verso il corpo D Sviluppare una particolare sensibilità verso il corpo altrui 5 Secondo le Raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, al fine di migliorare le condizioni cardiorespiratorie, scheletriche e muscolari dei bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 e i 17 anni: Gli effetti benefici dell’attività motoria nell’età infantile A Occorre accumulare almeno 600 minuti di attività fisica al giorno, di intensità da moderata a elevata B Occorre accumulare almeno 90 minuti di attività fisica al giorno, di intensità da moderata a elevata C Occorre accumulare almeno 60 minuti di attività fisica al giorno, di intensità da moderata a elevata D Occorre accumulare almeno 120 minuti di attività fisica al giorno, di intensità da moderata a elevata 6 Il Ministero della salute e il Ministero dell'istruzione hanno siglato il 5 gennaio 2007: La relazione tra Ministero della pubblica istruzione e della salute A Un Protocollo d'intesa B Un programma C Un programma sportivo D Un programma televisivo 7 Protocollo d'intesa siglato tra Ministero della salute e il Ministero dell'istruzione ha consentito: La relazione tra Ministero della pubblica istruzione e della salute A L'attivazione di numerose iniziative a carattere nazionale finalizzate ad una maggiore condivisione ed integrazione di progetti ed interventi B L'attivazione di numerose iniziative a carattere nazionale C Una maggiore condivisione ed integrazione di progetti ed interventi D L'attivazione di numerose iniziative a carattere internazionale finalizzate ad una maggiore condivisione ed integrazione di progetti ed interventi 8 Il nuovo Piano nazionale della prevenzione 2010-2012, approvato con l’Intesa tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano del 29 aprile 2010, nell'ambito della prevenzione di abitudini, comportamenti e stili di vita non salutari sottolinea: La relazione tra Ministero della pubblica istruzione e della salute A La necessità di una alleanza specifica tra il mondo della salute e il mondo della scuola B La necessità di una alleanza specifica tra il mondo della salute e il mondo della scuola, finalizzata alla realizzazione di un programma di intervento C La necessità di una alleanza specifica tra il mondo della salute e il mondo della finanza, finalizzata alla realizzazione di un programma di intervento, da definirsi d’intesa tra le istituzioni scolastiche e quelle sanitarie D La necessità di una alleanza specifica tra il mondo della salute e il mondo della scuola, finalizzata alla realizzazione di un programma di intervento, da definirsi d’intesa tra le istituzioni scolastiche e quelle sanitarie 9 L’acronimo UISP indica: Il rapporto il Ministero della Salute e il CONI nell’ambito del programma guadagnare salute A Unione italiana sport B Unione italiana sport per disabili C Unione italiana sport per Torinesi D Unione italiana sport per Tutti 10 Il Ministero della Salute e il CONI hanno stipulato un protocollo nell'ambito: Il rapporto il Ministero della Salute e il CONI nell’ambito del programma guadagnare salute A Del Programma di governo "Guadagnare B Del Programma di governo "salute C Del Programma di governo "Guadagnare e risparmiare D Del Programma di governo "Guadagnare salute Con la legge Casati entra per la prima volta e a pieno titolo nei programmi e negli orari della scuola elementare: La legge Casati A L’educazione fisica B L’educazione civica C L’educazione morale D L’educazione motoria 2 Rousseau anticipa il ruolo preventivo delle attività motorie evidenziando l’importanza di garantire la cura e la tutela di un corpo in buona salute affidando alla corporeità: La legge Casati A Un fine politico B Un fine altamente educativo C Un fine altamente diseducativo D Un fine economico 3 Nel 1844 viene istituita: Prime iniziative per la formazione degli insegnanti A La Società Ginnastica di Napoli B La Società Ginnastica di disabili C La Società Ginnastica di Torino D La Società Ginnastica 4 La Società Ginnastica di Torino fu il primo esempio in Italia: Prime iniziative per la formazione degli insegnanti A Di una ginnastica civile 3 Le classi differenziali sono: L'inserimento dei disabili nei contesti scolastici del XX secolo B Strutture scolastiche per i bambini minorati della scuola media C Strutture scolastiche per i bambini minorati della vista D Strutture scolastiche non adatte ai bambini minorati della scuola elementare 4 Con la legge n. 517 del 4 luglio del 77 vengono abolite: L'inserimento dei disabili nei contesti scolastici del XX secolo A Le classi normali B Le classi C Le scuole speciali D Le classi differenziali 5 la Legge quadro n. 104 del’ 92 per l'assistenza, l'integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate garantisce: L'inserimento dei disabili nei contesti scolastici del XX secolo A Il diritto all'educazione e all'istruzione della persona B Solo il diritto all'educazione della persona handicappata C Il diritto all'educazione e all'istruzione della persona handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie” D Il diritto all'educazione e all'istruzione della persona handicappata solo nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie 6 Il profilo dinamico funzionale è un documento successivo: L'inserimento dei disabili nei contesti scolastici del XX secolo A Alla diagnosi clinica B Alla redazione del pei C Alla diagnosi funzionale D Alla iscrizione scolastica 7 Il profilo dinamico funzionale è redatto da: L'inserimento dei disabili nei contesti scolastici del XX secolo A Operatori sociosanitari in collaborazione con familiari e scuola 7 Il profilo dinamico funzionale è redatto da: L'inserimento dei disabili nei contesti scolastici del XX secolo B Operatori socio assistenziali in collaborazione con familiari e scuola C Operatori turistici in collaborazione con familiari e scuola D Familiari e scuola 8 L'acronimo (P.D.F.) indica: L'inserimento dei disabili nei contesti scolastici del XX secolo A Profilo dinamico funzionale B Programma dinamico funzionale C Profilo di face book D Profilo dinamico non funzionale 9 La diagnosi funzionale è la : L'inserimento dei disabili nei contesti scolastici del XX secolo A "Descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell'alunno in situazione di handicap" B "Descrizione della compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell'alunno in situazione di handicap" C "Descrizione analitica della personalità dell'alunno in situazione di handicap" D Compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell'alunno in situazione di handicap 10 L'acronimo D.F indica: L'inserimento dei disabili nei contesti scolastici del XX secolo A Diagnostica e fisioterapia B Diagnosi funzionale C Diagnosi clinica D Diagnosi finale Secondo la definizione di Trisciuzzi è possibile individuare: Il laboratorio motorio sportivo A Tre e tipologie di laboratorio B Due tipologie di laboratorio Secondo la definizione di Trisciuzzi è possibile individuare: Il laboratorio motorio sportivo C Una tipologia di laboratorio D Infinite tipologie di laboratorio 2 Nella definizione di Trisciuzzi si fa riferimento alle seguenti tipologie di laboratorio: Il laboratorio motorio sportivo A Didattico espressivo relazionale B Didattico relazionale C Espressivo relazionale D Didattico espressivo convenzionale 3 Attraverso il laboratorio motorio è possibile sollecitare : Il laboratorio motorio sportivo A La capacità di problematizzare B La capacità di riflettere ,problematizzare C La capacità di elaborare il progetti di architettura D La capacità di elaborare il sapere riflettere ,problematizzare 4 Il laboratorio motorio sportivo si inserisce tra le possibili proposte educative volte: Il laboratorio motorio sportivo A All\'inserimento dei disabili B All\'inserimento e all’integrazione dei disabili C All’integrazione dei disabili D All’inserimento lavorativo dei disabili 5 Fondamentale, ai fini di un buon esito delle esperienze laboratoriali, è : Il laboratorio motorio sportivo A L\'apprendimento B Il comportamento del docente C Il setting di apprendimento D Il setting di lavoro 5 Nella fase I della programmazione di un’attività motoria è necessario: Finalità e fasi di programmazione delle attività motorie A Individuare indicazioni mediche B Individuare finalità ed obiettivi C Individuare finalità D Individuare obiettivi 6 Gli obiettivi e le finalità della programmazione di un’attività motoria possono essere: Finalità e fasi di programmazione delle attività motorie A Di natura educativa o rieducativa B Solo di natura educativa C Solo di natura rieducativa D Di natura economica 7 Nella fase III della programmazione di un’attività motoria si compie la: Finalità e fasi di programmazione delle attività motorie A Scelta degli spazi B Scelta degli strumenti C Scelta degli spazi e strumenti D Scelta della scenografia 8 Nella fase II della programmazione di un’attività motoria si deve: Finalità e fasi di programmazione delle attività motorie A Definire e valutare il target di riferimento B Valutare il target di riferimento delle attività che si intende proporre C Definire e valutare il target di riferimento delle attività che si intende proporre D Definire e valutare l’età 9 Nella fase IV della programmazione di un’attività motoria si provvede alla: Finalità e fasi di programmazione delle attività motorie A Organizzazione delle attività per disabili B Organizzazione delle attività in termini di contenuti C Organizzazione delle attività in termini di tempo 9 Nella fase IV della programmazione di un’attività motoria si provvede alla: Finalità e fasi di programmazione delle attività motorie D Organizzazione delle attività in termini di spazi 10 Tra i vari punti indicati nella Fase IV si inserisce anche la: Finalità e fasi di programmazione delle attività motorie A Predisposizione di un ambiente di apprendimento motorio ricco di opportunità esperienziali B Predisposizione di un ambiente di apprendimento C Predisposizione di un ambiente di relax D Predisposizione di un ambiente di apprendimento motorio ricco di opportunità per i disabili Secondo la definizione dell’OMS la salute è uno stato di benessere psicofisico: La promozione della salute A In Tutto il mondo B Solo in Italia C Solo In Europa D Solo in Calabria 2 Con la dichiarazione di Alma Ata si dà il via : La promozione della salute A Ad una diversa e nuova prospettiva di santità pubblica B Ad una diversa e nuova prospettiva di sanità italiana C Ad una diversa e nuova prospettiva di sanità europea D Ad una diversa e nuova prospettiva di sanità pubblica 3 Con la dichiarazione di Alma Ata si richiama l’attenzione : La promozione della salute A Sull’importanza della prevenzione nell’ambito delle politiche sanitarie nazionali e internazionali B Sull’importanza della prevenzione solo nell’ambito delle politiche sanitarie nazionali C Sull’importanza della prevenzione solo nell’ambito delle politiche sanitarie internazionali D Sull’importanza della prevenzione nell’ambito delle polizia 4 La Carta di Ottawa è : La promozione della salute A Una promozione telefonica B Una carta sulla promozione della salute C Una carta sulla promozione del benessere D Una carta di promozione medica 5 L’articolo 32 della Costituzione italiana sancisce: La promozione della salute A La tutela della salute come un fondamentale diritto dei disabili ed interesse della collettività B La tutela della salute come un fondamentale diritto degli anziani ed interesse della collettività C La tutela della salute come un fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività D La tutela della salute come un fondamentale diritto del personale medico e paramedico 6 Nel Glossario elaborato nel 1988 e pubblicato nel 1998, l’OMS definisce la promozione della salute come : La promozione della salute A Il processo che conferisce alle persone la capacità di aumentare e migliorare il controllo sulla propria salute B Il processo che conferisce alle persone la capacità di aumentare e migliorare il controllo sulla propria auto C Il processo che conferisce alle persone la capacità di aumentare e migliorare il controllo sulla propria e altrui salute D Il processo che conferisce alle persone la capacità di aumentare e migliorare il controllo sul proprio benessere 7 Nel contesto italiano il libro bianco consta di una: Il Libro bianco della salute A Serie di provvedimenti per promuovere la salute B Serie di provvedimenti per promuovere la salute e sostanziare interventi sanitari ad hoc C Serie di provvedimenti per sostanziare interventi sanitari ad hoc D Serie di provvedimenti economici e sociali 8 Il libro bianco in età pediatrica è lo studio sullo: Libro bianco età pediatrica 5 L’educazione alla salute non si occupa solo di comunicare le informazioni, ma anche: Prevenzione delle malattie (Disease prevention) C Qualsiasi attività svolta da un individuo, con lo scopo di promuovere, tutelare o mantenere la malattia D Nessuna attività svolta da un individuo, con lo scopo di promuovere, tutelare o mantenere la salute 7 Life skills sono: Prevenzione delle malattie (Disease prevention) A Abilità intellettive B Abilità psico emotive C Abilità psico-sociali D Inabilità 8 Le life skills sono le capacità: Prevenzione delle malattie (Disease prevention) A Di adottare un comportamento positivo e adattivo che permetta agli individui di affrontare in modo efficace le necessità e le sfide quotidiane B Di adottare un comportamento negativo che permetta agli individui di affrontare in modo efficace le necessità e le sfide quotidiane C Di adottare un comportamento positivo e adattivo che permetta agli individui di affrontare in modo efficace le necessità e le sfide quotidiane della malattia D Di adottare un comportamento positivo e adattivo che permetta agli adolescenti di affrontare in modo efficace le necessità e le sfide quotidiane 9 Gli stili di vita che favoriscono la salute: Prevenzione delle malattie (Disease prevention) A Sono determinati dall’interazione tra gli individui e le condizioni di vita socio-economiche e ambientali B Sono determinati dall’interazione tra le caratteristiche personali dell’individuo, le interazioni sociali e le condizioni di vita socio-economiche e ambientali. C Sono determinati dalle interazioni sociali e le condizioni di vita socio-economiche e ambientali D Sono determinati dall’interazione tra le caratteristiche ambientali 10 Esempi di setting per la salute: Prevenzione delle malattie (Disease prevention) A Sono le scuole, i luoghi di lavoro, gli ospedali 9 Gli stili di vita che favoriscono la salute: Prevenzione delle malattie (Disease prevention) B Sono solo le scuole C Sono le città d’arte D Sono le scuole, i luoghi di lavoro, gli ospedali, i comuni e le città M. Montessori sottolineava il collegamento tra: Le attività motorie A Esperienza corporea e conoscenza B Esperienza corporea e competenza C Esperienza e conoscenza D Esperimenti e ricerca 2 D. P. Ausbel e J. P. Novak hanno sottolineato costantemente l’importanza dell’interazione: Le attività motorie A Rra pensiero (cognizione), e azioni (motorie e psicomotorie) B Tra pensieri e parole C Tra polizia e azione D Tra parole e prensione 3 Nella definizione del rapporto tra sviluppo e azione di Piaget è chiara l’interconnessione tra: La didattica del movimento: corpo e apprendimento A Agire e progettare B Agire e pensare C Affari ed economia D Agire e guardare 4 Boncinelli Damasio Le Doux si sono interrogati sul come si possa utilizzare e alimentare: La didattica del movimento: corpo e apprendimento A Il potenziale intellettivo attraverso la corsa B Il potenziale elettrico attraverso le attività motorie C Il potenziale intellettivo attraverso le attività motorie 3 Nella definizione del rapporto tra sviluppo e azione di Piaget è chiara l’interconnessione tra: La didattica del movimento: corpo e apprendimento D Il potenziale intellettivo e lo sviluppo del sé 5 Nel pensiero di J. Dewey il soggetto attivamente impara facendo: Le attività motorie A Secondo il modello dell’apprendimento significativo B Secondo il modello dell’attivismo pedagogico C Secondo il modello learning by doing D Secondo il modello del girasole 6 J. Dewey ha rilanciato il valore formativo: Le attività motorie A Dell’esperienza basata sul corpo e il movimento B Dell’esperienza emotivo relazionale C Dell’esperienza lavorativa D Dell’esperienza corporeo chinestesica 7 Il protagonismo del corpo intelligente ha indotto pertanto a ripensare a: Le attività motorio sportive per favorire l’accesso al sapere A Una teoria educativa B Una teoria sportiva della corporeità C Una teoria educativa della personalità D Una teoria educativa della corporeità 8 Il coinvolgimento di soggetti di varie età in attività ludico motorie o sportive soddisfa esigenze: Le attività motorio sportive per favorire l’accesso al sapere A Fisiologiche cognitive emotive B Fisiologiche emotive C Fisiologiche D Fisiologiche cognitivo emotive 9 L’attività motorio sportiva di diventa un modulatore e un facilitatore di percorsi: Le attività motorio sportive per favorire l’accesso al sapere 8 Attività motorie a carattere compensativo sono finalizzate: Le attività motorie per compensare A Alla conquista di un equilibrio statico o dinamico alla presenza di deficit o minorazioni B Alla conquista di un equilibrio statico o dinamico alla presenza di insegnanti e allenatori C Alla conquista di un equilibrio alla presenza di deficit o minorazioni D Alla conquista di un equilibrio tra deficit e minorazioni 9 Le Attività Motorie Compensativo sono generalmente indirizzate a: Le attività motorie per compensare A Costruire abilità residue B Costruire abilità vicarianti C Costruire disabilità D Costruire abilità e competenze 10 Tra le tecniche a carattere compensativo rientrano: Le attività motorie per compensare A Le tecniche propriocettive B Le tecniche riabilitative e quelle propriocettive C Le tecnologie D Le tecniche riabilitative L’attività motorio sportiva si pone l’obiettivo di realizzare la formazione delle persone disabili in quanto è in grado di coniugare i seguenti aspetti: Il valore educativo dello sport per i disabili A Morali ludici funzionali B Morali ludici C Ludici funzionali economici D Morali ludici funzionali civili politici economici 2 A livello scolastico l’inserimento degli alunni diversamente abili nelle scuole di ogni ordine e grado è reso possibile: Lo sport educativo: il progetto Giocosport A Dalla programmazione di attività ricreative L’attività motorio sportiva si pone l’obiettivo di realizzare la formazione delle persone disabili in quanto è in grado di coniugare i seguenti aspetti: Il valore educativo dello sport per i disabili B Dalla programmazione di attività politiche C Dalla programmazione di attività ludiche D Dalla programmazione di attività motorio sportive 3 Il gioco sport nasce dalla consapevolezza di diffondere: Lo sport educativo: il progetto Giocosport A Una cultura del corpo B Una cultura del corpo in movimento C Una cultura estetica del corpo D Una cultura del corpo e del movimento 4 Il gioco sport si presenta infatti come un percorso: Lo sport educativo: il progetto Giocosport A Ludico sportivo B Ludico C Ricreativo D Sportivo 5 L’organizzazione di un progetto di Giocosport richiede il coinvolgimento: Lo sport educativo: il progetto Giocosport A Sia di comitati territoriali del Coni che delle istituzioni scolastiche B Sia di comitati territoriali del Coni che delle palestre C Sia di comitati territoriali del Coni che delle federazioni D Sia di comitati territoriali del Coni che dei partiti politici 6 E’ un programma educativo internazionale che promuove ed organizza allenamenti, eventi e competizioni dedicate: Il programma Special Olympics A Persone con ritardo intellettivo B Persone con ritardo intellettivo a partire dagli 8 anni C Persone con ritardo intellettivo e uditivo 5 L’organizzazione di un progetto di Giocosport richiede il coinvolgimento: Lo sport educativo: il progetto Giocosport D Persone con ritardo sfinterico 7 Lo Special Olympics Italia, diversamente dal CIP, propone un modello metodologico basato sul: Il programma Special Olympics A Principio pedagogico che ogni performance è una sconfitta personale B Principio pedagogico che ogni performance è una vittoria personale C Principio pedagogico che tutte le performance devono essere di tipo agonistico D Principio pedagogico che ogni performance è una vittoria della squadra 8 Ogni atleta è sempre premiato con una medaglia: Il programma Special Olympics A È il principio su cui si fonda il programma Special Olympics B È il principio su cui si fonda il programma televisivo per i disabili C È il principio su cui si fonda il programma FISD D È il principio su cui si fonda il programma educativo e riabilitativo per i disabili 9 Cip indica: Il programma Special Olympics A Comitato paralimpico italiano B Comitato italiano paraplegici C Comitato iinsegnanti paraguaiani D Comitato italiano paralimpico 10 Il gioco sport si presenta: Lo sport educativo: il progetto Giocosport A Come un percorso ludico motorio B Come un percorso sportivo per adulti C Come un percorso ludico riabilitativo D Come un percorso ludico sportivo 9 Nel 1980 l’OMS ha redatto l’ICIDH (International Classification of Impairments Disabilities and Handicap): I sistemi di classificazione internazionale B Allo scopo di unificare i linguaggi dei paesi europei in materia di economia C Allo scopo di unificare i linguaggi dei paesi europei in materia di handicap D Allo scopo di unificare i linguaggi in materia di handicap 10 Nel 1980 l’OMS ha redatto l’ICIDH (International Classification of Impairments Disabilities and Handicap): I sistemi di classificazione internazionale A Allo scopo di fornire una classificazione dei deficit B Allo scopo di fornire una classificazione delle malattie mentali C Allo scopo di fornire una classificazione delle malattie D Allo scopo di fornire una classificazione degli handicappati L’obiettivo basilare degli operatori impegnati nell’APA è: L’ Attività Fisica Adattata (APA) A Abilitare” tutti gli individui a partecipare ad una regolare attività fisica durante l’intero arco di vita B Aiutare tutti gli individui a partecipare ad una regolare attività fisica durante l’intero arco di vita C Far condurre una regolare attività sedentaria durante l’intero arco di vita D Abilitare” tutti gli individui a partecipare a programmi televisivi durante l’intero arco di vita 2 Per riabilitazione s’intende : La Riabilitazione A Un intervento di tipo professionale mirante a limitare o impedire il decadimento, ristabilendo o migliorando le funzioni compromesse da una qualsiasi condizione patologica B Un intervento di tipo didattico mirante a limitare o impedire il decadimento, ristabilendo o migliorando le funzioni compromesse da una qualsiasi condizione patologica C Un intervento di tipo riabilitativo mirante a limitare o impedire il decadimento, ristabilendo o migliorando le funzioni compromesse da una qualsiasi condizione patologica D Un intervento di tipo professionale mirante a limitare o impedire la disabilità 3 La riabilitazione è anzitutto: La Riabilitazione 3 La riabilitazione è anzitutto: La Riabilitazione A Valutazione e analisi della condizione patologica attuale del soggetto B Valutazione e analisi della condizione economica attuale del soggetto C Valutazione e analisi della condizione psicofisica attuale del soggetto D Valutazione e analisi della condizione psicofisica attuale del disabile 4 La riabilitazione è finalizzata: La Riabilitazione A Alla predisposizione di una serie di interventi chirurgici B Alla predisposizione di una serie di interventi che rappresentano una funzione coadiuvante e di sostegno più che di cura C Alla predisposizione di una serie di interventi che rappresentano una funzione coadiuvante e di sostegno e di cura D Alla predisposizione di una serie di interventi educativi che rappresentano una funzione coadiuvante e di sostegno e di cura 5 Il termine abilitazione riconduce all’idea del rendere: L’abilitazione quale processo A Abile ovvero far in modo che il soggetto possa tirar fuori le proprie abilità B Inabile ovvero far in modo che il soggetto non possa tirar fuori le proprie abilità C Abile ovvero far in modo che il soggetto possa tirar fuori le proprie risorse D Abile ovvero far in modo che il soggetto possa tirar fuori le proprie capacità 6 L’ambito d’azione dell’APA può essere definito come: Ambito d’azione A Un’azione volta a valorizzare e promuovere la disabilità quale mezzo ricreativo, sportivo, terapeutico, espressivo o di benessere B Un’azione volta a valorizzare e promuovere l’attività ludico motoria quale mezzo ricreativo, sportivo, terapeutico, espressivo o di benessere C Un’azione volta a valorizzare e promuovere l’attività fisica D Un’azione volta a valorizzare e promuovere l’attività fisica quale mezzo ricreativo, sportivo, terapeutico, espressivo o di benessere 7 L’apa si presenta come: Finalità e ambiti disciplinari di riferimento dell’Apa 7 L’apa si presenta come: Finalità e ambiti disciplinari di riferimento dell’Apa A Un ambito multidisciplinare B Un ambito in continua evoluzione C Un ambito multietnico e multidisciplinare D Un ambito in continua evoluzione e multidisciplinare 8 L’educazione fisica adattata è rivolta: L’APA quale Servizio nel Contesto dell’Educazione Fisica A A quelle persone che non sono in grado di partecipare con successo o in condizioni di sicurezza alle normali attività di educazione civica B A quelle persone che sono in grado di partecipare con successo o in condizioni di sicurezza alle normali attività di educazione fisica C A quelle persone che non sono in grado di partecipare con successo o in condizioni di sicurezza alle normali attività educative D A quelle persone che non sono in grado di partecipare con successo o in condizioni di sicurezza alle normali attività di educazione fisica 9 Ambiti della salute mentale: Condizioni patologiche A Fanno riferimento alle funzioni cognitive superiori B Fanno riferimento alle funzioni motorie C Fanno riferimento alla depressione D Fanno riferimento alle funzioni cognitive inferiori 10 L’acronimo APA indica: L’Attività Fisica Adattata (APA) A Attività fisica adattata B Attività per autisti C Attività fisica autistici D Attività per audiolesi 10 Wallon, è stato uno dei primi a studiare: Psicomotricità ed educazione A Le relazioni tra corpo e meccanismi psichici B Le relazioni tra corpo e mente C Le relazioni tra corpo e movimento D Le relazioni tra sport e fitness Le ricerche di Daniel Goleman sottolineano il ruolo svolto dalle emozioni: Corpo movimento e didattica A Sull’apprendimento B Sul comportamento C Sulla fiducia D Sul carattere 2 Secondo Howard Gardner l’intelligenza come proprietà singola della mente umana: Corpo movimento e didattica A Non esiste B Esiste in parte C Esiste D Esiste solo nei soggetti adulti 3 L’educazione fisica e motoria si connota, dunque, come insegnamento: Corpo movimento e didattica A All’uso intenzionale e creativo delle mani B All’uso intenzionale e creativo dei piedi C All’uso espressivo del corpo D All’uso intenzionale e creativo del corpo 4 La Montessori ha evidenziato il ruolo educativo del corpo e del movimento: Corpo movimento e didattica A Affidando ai sensi la scoperta del sapere B Affidando ai sensi la scoperta del sé corporeo 3 L’educazione fisica e motoria si connota, dunque, come insegnamento: Corpo movimento e didattica C Affidando ai sensi la scoperta dell’America D Affidando ai sensi la scoperta della conoscenza 5 Con la didattica montessoriana si anticipa l’idea di diffondere: Corpo movimento e didattica A Una cultura della didattica attiva B Una cultura della didattica alternativa C Una cultura della didattica D Una cultura della didattica laboratoriale 6 Le possibilità espressivo comunicative del corpo non sono date solo da una perfetta organizzazione anatomica e fisiologica: Corpo movimento e didattica A Ma anche dalle possibilità di muoversi B Ma anche dalle possibilità di esprimere un senso C Ma anche dalle possibilità di piegarsi D Ma anche dalle possibilità di muoversi ed esprimere un senso 7 La corporeità in movimento aiuta il bambino: Corpo movimento e didattica A A stabilire i suoi contatti con gli altri B A stabilire i suoi contatti con il mondo C A stabilire i suoi contatti con il corpo D A stabilire i suoi contatti con l’Italia 8 L’immagine corporea di sè è il prodotto finale di un percorso multi sfaccettato che si definisce: Corpo movimento e didattica A In prossimità delle elezioni B In prossimità dell’età adulta C In prossimità dell’età adolescenziale D In prossimità dell’età senile 9 Grazie alla corporeità in movimento l’insegnante può entrare in comunicazione con l’alunno: Corpo movimento e didattica A Spontaneamente B Naturalmente C Verticalmente D Efficacemente I curricula universitari prevedono fin dal primo anno universitario corsi teorici ed attività laboratoriali obbligatorie centrati sulla didattica del movimento per garantire: La formazione dei docenti A Il raggiungimento di un adeguato livello di conoscenze e competenze in ambito motorio sportivo B Il raggiungimento di un adeguato livello di conoscenze e competenze in ambito politico C Il raggiungimento di un adeguato livello di conoscenze e competenze in ambito sportivo D Il raggiungimento di un adeguato livello di conoscenze e competenze 2 Le Indicazioni Nazionali del Ministero dell’Istruzione Italiano in vigore dal 2007, nel definire le caratteristiche della scuola primaria italiana richiamano l’esigenza: Il curriculum dei docenti per la diffusione di una didattica del movimento A Di rivisitare il curricolo dei docenti B Di rivisitare il curricolo dei discenti C Di rivisitare il curricolo europeo D Di rivisitare il curricolo dei dirigenti scolastici 3 L’area disciplinare dedicata a corpo, movimento e sport assume nel documento ministeriale: Il curriculum dei docenti per la diffusione di una didattica del movimento A Una preminente funzione di accompagnamento e miglioramento ai processi di insegnamento- apprendimento B Una preminente funzione di accompagnamento C Una preminente funzione di miglioramento ai processi di insegnamento-apprendimento D Una preminente funzione di apprendimento 4 La programmazione delle attività motorie non può prescindere: Il curriculum dei docenti per la diffusione di una didattica del movimento 3 Lo sviluppo della dimensione socio-relazionale della propria corporeità diviene: Corpo movimento e salute nella scuola dell’infanzia italiana A Il presupposto fondamentale per imparare a prendersi cura del proprio corpo B Il presupposto fondamentale per imparare a prendersi cura del proprio benessere C Il presupposto fondamentale per imparare a prendersi cura del proprio io D Il presupposto fondamentale per imparare a prendersi cura del proprio carattere 4 A programmazione di attività ludico motorie si presenta quindi come esperienza positiva per: Corpo movimento e salute nella scuola dell’infanzia italiana A La costruzione dell’identità corporea B Lo sviluppo psico-fisico del bambino C La costruzione dell’identità corporea e dello sviluppo psico-fisico del bambino D La costruzione dell’identità 5 1923 la riforma Gentile affida l'istruzione per i bambini dai tre ai sei anni: La didattica del movimento per la costruzione dell’identità e della salute del bambino A A scuole di grado preparatorio dell’istruzione elementare B A scuole di grado preparatorio dell’istruzione C A scuole d’istruzione elementare D Alle scuole 6 I programmi emanati con decreto ministeriale del 9 febbraio del 1945 specificano: La didattica del movimento per la costruzione dell’identità e della salute del bambino A Il rapporto corpo, movimento B Il rapporto corpo e salute C Il rapporto movimento e salute D Il rapporto corpo,movimento e salute 7 Gli Orientamenti del 1958 assegnano all’educazione materna: La didattica del movimento per la costruzione dell’identità e della salute del bambino A La formazione delle abitudini di pulizia B La formazione delle abitudini di ordine, di abilità pratiche C La formazione delle abitudini, di ordine, di abilità pratiche 7 Gli Orientamenti del 1958 assegnano all’educazione materna: La didattica del movimento per la costruzione dell’identità e della salute del bambino D La formazione delle abitudini di pulizia, di ordine, di abilità pratiche 8 Nella parte relativa all’”educazione fisica” degli orientamenti del € si traccia nello specifico il legame: La didattica del movimento per la costruzione dell†™identità e della salute del bambino A Tra corpo, movimento, salute B Tra corpo, movimento e identità C Tra corpo e identità D Tra corpo, movimento, salute e identità 9 Fino agli anni 70 il rapporto corpo,movimento e salute è stato inserito all’interno di uno schema di consuetudini quotidiane che si limitano alla descrizione delle attività di movimento: La didattica del movimento per la costruzione dell’identità e della salute del bambino A Come modalità esecutiva di buoni comportamenti B Come modalità esecutiva di buone abitudini igienico-sanitarie C Come modalità esecutiva di buone abitudini sociali D Come modalità esecutiva di buone abitudini 10 La scuola materna secondo le indicazioni del 2007 deve concorrere: La didattica del movimento per la costruzione dell’identità e della salute del bambino A Ad un’educazione alla salute B Ad un’educazione alla vita C Ad un’educazione al benessere D Ad un’educazione civica Secondo Mc Clellan (1993) l’utilizzo della musica a scopi curativi si fonda sulla positiva influenza che la musica gioca influendo sul soggetto: La musicoterapia: evoluzione storico terminologica A Sia a livello personale che transpersonale B A livello personale C A livello transpersonale D A livello politico 2 I Greci utilizzarono la musica nella prevenzione e la cura: La musicoterapia: evoluzione storico terminologica A Di malattie fisiche e mentali B Di malattie fisiche C Di malattie mentali D Di malattie fisiche e sociali 3 Diversi ambiti di ricerca hanno confermato la possibilità di avvalersi della musicoterapia per affrontare problematiche relative a: Ambiti di applicazione A Handicap Malattia di Alzheimer Malattie di interesse neurologico Depressione psicosi Anoressia coma medicina generale gravidanza B Depressione psicosi Anoressia coma medicina generale gravidanza C Anoressia coma medicina generale gravidanza D Problematiche politico sociali 4 La musicoterapia viene infatti utilizzata come tecnica di intervento: La musicoterapia per prevenire e compensare A Preventiva riabilitativa terapeutica educativa rieducativa politica B Preventiva riabilitativa terapeutica educativa rieducativa C Preventiva rieducativa D Preventiva riabilitativa terapeutica 5 Le più diffuse tecniche musicoterapiche si possono distinguere in due grandi gruppi: La musicoterapia per prevenire e compensare A Le tecniche sportive e le tecniche di ascolto B Le tecniche improvvisative (o interattive) e le tecniche di ascolto (ricettive) C Le tecniche improvvisative e interattive D Le tecniche di ascolto e ricettive 6 Le tecniche musicoterapiche: La musicoterapia per prevenire e compensare A Possono essere proposte solo in gruppo B Possono essere proposte solo in setting individuali 5 I processi educazione fondati sulla dimensione corporea e ludico-motoria, per essere efficaci: L’attività motoria: aspetti didattici A Devono essere ben strutturati B Devono essere strutturati e pianificati ad hoc C Devono essere personalizzati D Devono essere organizzati 6 Affinché l’attività motorio-sportiva possa essere educativa è necessario che: L’attività motoria: aspetti didattici A I docenti possiedano un’adeguata formazione B I docenti possiedano un’adeguata formazione teorica e metodologica C I docenti possiedano un’adeguata formazione teorica D I docenti possiedano un’adeguata formazione metodologica 7 Le Boulch, medico ed educatore, è stato: L’attività motoria: aspetti didattici A Uno dei pilastri degli studi e delle ricerche motorie B Uno dei pilastri degli studi e delle ricerche sociali C Uno dei pilastri degli studi e delle ricerche economiche D Uno dei pilastri degli studi e delle ricerche psicomotorie 8 Le Boulch nella seconda metà del secolo scorso è stato il promotore di una nuova idea: L’attività motoria: aspetti didattici A Tesa a definire, a promuovere e a difendere una concezione scientifica dell’educazione mediante il movimento B Tesa a definire, a promuovere e a difendere una concezione scientifica dell’educazione mediante il corpo C Tesa a definire, a promuovere e a difendere una concezione scientifica dell’educazione mediante la musica D Tesa a definire, a promuovere e a difendere una concezione scientifica dell’educazione mediante il movimento e il suono 9 Vayer e Picq sostengono l’idea di un'azione educativa e un contesto formativo: L’attività motoria: aspetti didattici A Concepiti in funzione del bambino e rapportati all'età 9 Vayer e Picq sostengono l’idea di un'azione educativa e un contesto formativo: L’attività motoria: aspetti didattici B Concepiti in funzione del bambino e rapportati al sesso e ai suoi bisogni specifici C Concepiti in funzione del bambino D Concepiti in funzione del bambino e rapportati all'età e ai bisogni tipici di quella età 10 A Lapierre e Acouturiere si deve passaggio da una concezione del corpo: Dal corpo anatomico al corpo intelligente A Come entità anatomicamente definita a strumento di mediazione delle conoscenze B Come entità anatomicamente definita a strumento di mediazione C Come entità anatomicamente definita a strumento di mediazione politica D Come entità anatomicamente definita a strumento educativo Montaigne equipara nel suo modello educativo l’educazione fisica: Evoluzione storico educativa delle attività motorio sportive nella scuola italiana A All’educazione morale e intellettuale considerandole come aspetti unici e intersecati nella formazione della persona B All’educazione morale e politico considerandole come aspetti unici e intersecati nella formazione della persona C All’educazione morale considerandola come aspetto unico nella formazione della persona D All’educazione intellettuale considerandola come aspetto unico nella formazione della persona 2 Nei nuovi programmi didattici per la scuola elementare del D.P.R. 12 febbraio 1985 n.104 trova cittadinanza: Evoluzione storico educativa delle attività motorio sportive nella scuola italiana A L’educazione fisica B L’educazione motoria C L’educazione civica D L’educazione sociale 3 Nelle indicazioni nazionali del 2007 è possibile riconoscere il riferimento: Evoluzione storico educativa delle attività motorio sportive nella scuola italiana A All’approccio educativo B All’approccio biosociale 3 Nelle indicazioni nazionali del 2007 è possibile riconoscere il riferimento: Evoluzione storico educativa delle attività motorio sportive nella scuola italiana C All’approccio bioeducativo D All’approccio ecologico 4 Attraverso un approccio critico realista è possibile orientare la ricerca partendo da uno studio teorico dei diversi ambiti scientifico-umanistici che sottendono la comprensione dell’azione motoria sotto il profilo: La didattica del movimento: prospettive euristiche A Didattico anatomico neurofisiologico biomeccanico cognitivo – relazionale politico B Didattico anatomico neurofisiologico biomeccanico C Didattico cognitivo – relazionale D Didattico anatomico neurofisiologico biomeccanico cognitivo – relazionale 5 Cunningham definì alla fine degli anni 70 la ricerca - azione come: La didattica del movimento: prospettive euristiche A Una ricerca qualitativa B Una ricerca partecipante C Una ricerca qualitativa partecipante ricreativa D Una ricerca qualitativa partecipante 6 Nell’ambito di una ricerca motorio – sportiva possono assumere importanza: Difficoltà correlate agli aspetti valutativo didattici del movimento :prospettive d’indagine A Nell’ambito di una ricerca motorio – sportiva possono assumere i dati provenienti dall’uso integrato di test di valutazione motoria e libri di testo B Nell’ambito di una ricerca motorio – sportiva possono assumere i dati provenienti dall’uso integrato di test di intelligenza e nuove tecnologie C Nell’ambito di una ricerca motorio – sportiva possono assumere i dati provenienti dall’uso integrato di test di valutazione motoria e nuove tecnologie D Nell’ambito di una ricerca motorio – sportiva possono assumere i dati provenienti dall’uso integrato di testi 7 La prima difficoltà nell’osservazione di un movimento è legata: Difficoltà correlate agli aspetti valutativo didattici del movimento :prospettive d’indagine A Alle caratteristiche psicofisiche del soggetto, alle condizioni strutturali, fisiche e climatiche dello spazio in cui ha luogo nonché alle variabili intervenienti corrispondenti agli aspetti motivazionali e politici 5 Periodo nipiologico: La strutturazione dello schema corporeo D Corrisponde al periodo dal 15o giorno al ventesimo anno di vita 6 La strutturazione dello schema corporeo: La strutturazione dello schema corporeo A Avviene all’interno di strutture fondamentali B Avviene all’interno di infinite strutture fondamentali C Avviene all’interno di schemi fondamentali D Avviene all’interno di tre strutture fondamentali 7 La fase del Corpo subito corrisponde al periodo che va: La strutturazione dello schema corporeo A Da 0 a 4 mesi B Da 0 a 30 mesi C Da 0 a 30000 giorni D Da 0 a 3 mesi 8 Vayer considera lo schema corporeo: Evoluzione storico terminologica concetto schema corporeo A Come l’organizzazione delle sensazioni relative al proprio corpo in relazione ai dati del mondo esterno B Come l’organizzazione delle sensazioni relative al corpo altrui in relazione ai dati del mondo esterno C Come l’organizzazione delle sensazioni relative al proprio corpo in relazione ai dati del mondo interno D Come l’organizzazione delle sensazioni 9 Per Ajuriaguerra lo schema corporeo è: Evoluzione storico terminologica concetto schema corporeo A Un dato empirico B Un dato esperenziale C Un dato gnosico D Un dato soggettivo 10 Secondo Le Boulch la strutturazione dello schema corporeo avviene attraverso i seguenti stadi: Evoluzione storico terminologica concetto schema corporeo A La tappa del corpo vissuto, la tappa della discriminazione percettiva, la tappa della rappresentazione mentale e della conoscenza del corpo proprio (corpo rappresentato B Corpo vissuto, della discriminazione percettiva C La tappa del corpo vissuto, la tappa della discriminazione percettiva, la tappa della rappresentazione mentale D La tappa del corpo vissuto, la tappa della discriminazione percettiva,e sociale La promozione della salute è: Corporeità e benessere nella scuola primaria A Un "insieme di programmi e processi” B Un "insieme di programmi televisivi C Un "insieme di programmi D Un "insieme di processi sanitari” 2 La promozione della salute è un "insieme di programmi e processi”: Corporeità e benessere nella scuola primaria A Aventi per obiettivo strategico la creazione di un ambiente favorevole alla salute B Aventi per obiettivo strategico la creazione di un ambiente sfavorevole alla salute C Aventi per obiettivo strategico la creazione di un ambiente adatto alla diffusione della salute D Aventi per obiettivo strategico la creazione di un ambiente di lavoro favorevole alla salute 3 La salute si sostanzia, in questa nuova ottica, come qualità della vita che coinvolge dimensioni: Corporeità e benessere nella scuola primaria A Solo biomediche, affettive e morali B Non solo biomediche, ma anche sociali, mentali, affettive e morali C Non solo biomediche, ma anche sociali, mentali, affettive e morali politiche D Non solo biomediche, ma anche politiche 4 Si evidenzia nel testo ministeriale una particolare enfasi all’educazione alla salute con il preciso intento di promuovere: Corpo e movimento nell’ottica della prevenzione A La programmazione di interventi psicomotori 3 La salute si sostanzia, in questa nuova ottica, come qualità della vita che coinvolge dimensioni: Corporeità e benessere nella scuola primaria B La programmazione di interventi educativi C La programmazione di interventi motori D La programmazione di interventi ludico motori 5 Diversi studi scientifici hanno evidenziato la relazione tra: Benessere e movimento A Scarso movimento e cattiva alimentazione B Movimento e cattiva alimentazione, evidenziando le relative problematiche C Scarso movimento e sana alimentazione, evidenziando le relative problematiche D Scarso movimento e cattiva alimentazione, evidenziando le relative problematiche 6 Un’attività fisica inadeguata dal punto di vista quali-quantitativo in età evolutiva potrebbe: Benessere e movimento A In soggetti predisposti, far emergere problemi alla colonna dorsale B In soggetti predisposti, aggravare problemi alla colonna dorsale C Far emergere o aggravare problemi alla salute D In soggetti predisposti, far emergere o aggravare problemi alla colonna dorsale 7 Gli schemi motori: Corporeità e benessere nella scuola primaria A Sono il prodotto di uno stato di salute e di benessere B Sono il prodotto di uno stato di salute e di malessere C Sono il prodotto di uno stato di benessere D Sono il prodotto di uno stato di salute e fitness 8 Costituisce parte integrante dell’educazione alla salute: Corporeità e benessere nella scuola primaria A L’educazione sessuale B L’educazione alimentare C L’educazione civica D L’educazione stradale 7 La curiosità e l'emozione determinate dalla corporeità in movimento, sono: Il corpo e il movimento nei processi di apprendimento A I fattori predominanti che accompagnano il piacere di esplorare B I fattori predominanti che accompagnano il piacere di viaggiare C I fattori predominanti che accompagnano il piacere di studiare D I fattori predominanti che accompagnano il piacere di apprendere 8 La dimensione corporea si configura, come uno dei potenziali di cui poter disporre: Scuola e famiglia per la condivisione di un progetto formativo a carattere motorio A Sl fine di facilitare la comunicazione e la produzione di segnali provenienti dalla realtà scolastica B Al fine di facilitare la comunicazione e la produzione di segnali provenienti dalla realtà familiare C Al fine di facilitare la comunicazione e la produzione di segnali provenienti dalla realtà scolastica e familiare D Al fine di facilitare la comunicazione e la produzione di segnali provenienti dalla realtà scolastica familiare e politica 9 Si ritiene che l’educazione del corpo attraverso il movimento diventi: Scuola e famiglia per la condivisione di un progetto formativo a carattere motorio A L’ambito d’intervento privilegiato della scienza B L’ambito d’intervento privilegiato della didattica C L’ambito d’intervento privilegiato della diocesi D L’ambito d’intervento privilegiato dell’insegnamento 10 La programmazione di attività motorie sportive si presenta quindi come esperienza, che utilizza il canale corporeo: Corpo e movimento. Gli effetti di una didattica centrata sul corpo e il movimento nella scuola primaria A Per la costruzione di un rapporto costante tra pensiero e azione, tra il fare e l’agire politico B Per la costruzione di un rapporto costante tra pensiero e azione, tra il fare e l’agire C Per la costruzione di un rapporto costante tra pensiero e azione D Per la costruzione di un rapporto costante tra il fare e l’agire Per Compito motorio si intende: Lo sviluppo delle capacità e abilità motorie Per Compito motorio si intende: Lo sviluppo delle capacità e abilità motorie A La capacità di compiere un movimento finalizzandolo al raggiungimento di uno scopo B La capacità di compiere un movimento C La capacità di compiere un movimento finalizzato D La capacità di raggiungere uno scopo 2 Per Movimento si intende: Lo sviluppo delle capacità e abilità motorie A Prodotto di sintesi di elementi anatomo funzionali con emotivo esperienziali B Prodotto di sintesi di elementi emotivo esperienziali C Prodotto di sintesi di elementi anatomo funzionali D Prodotto di sintesi di elementi anatomo funzionali con emotivo esperienziali e sociali 3 Lo Schema motorio è: Lo sviluppo delle capacità e abilità motorie A Una mappa mentale del movimento che si intende produrre B Una mappa mentale C Una mappa mentale del movimento D Una mappa mentale dei movimenti altrui 4 La postura: Lo sviluppo delle capacità e abilità motorie A E' l’atteggiamento “sociale”che ognuno fisicamente assume in un determinato contesto B E' l’atteggiamento infantile C E' l’atteggiamento “ideale” che ognuno fisicamente assume in un determinato contesto D E' l’atteggiamento 5 Capacità motoria è: Lo sviluppo delle capacità e abilità motorie A Il presupposto funzionale che consente al soggetto l’esecuzione dei gesti B Il presupposto funzionale che consente al soggetto l’esecuzione di azioni motorie C Il presupposto sociale che consente al soggetto l’esecuzione di azioni motorie 5 Capacità motoria è: Lo sviluppo delle capacità e abilità motorie D Il presupposto funzionale che consente al soggetto di muoversi 6 L’Abilità motoria è: Lo sviluppo delle capacità e abilità motorie A La capacità di saper combinare schemi mentali per il raggiungimento di uno scopo B La capacità di saper combinare schemi di vita per il raggiungimento di uno scopo C La capacità di saper combinare schemi motori D La capacità di saper combinare schemi motori per il raggiungimento di uno scopo 7 Le capacità motorie si distinguono in: Lo sviluppo delle capacità e abilità motorie A Coordinative B Condizionali C Coordinative e condizionali oculomanuali D Coordinative e condizionali 8 Le capacità condizionali sono: Lo sviluppo delle capacità e abilità motorie A I prerequisiti morfo strutturali(velocità forza resistenza) che si differenziano da un soggetto all’altro B I prerequisiti morfo strutturali(velocità forza resistenza) che si differenziano da un soggetto all’altro e lo contraddistinguono dal punto di vista funzionale dell’esecuzione motoria C I prerequisiti morfo strutturali(velocità forza resistenza) che contraddistinguono il soggetto dal punto di vista funzionale dell’esecuzione motoria D I prerequisiti morfo strutturali(velocità forza resistenza) che si differenziano da un soggetto all’altro e lo contraddistinguono dal punto di vista funzionale dell’esecuzione motoria ed intellettivo 9 Fase di coordinazione grezza: Lo sviluppo delle capacità e abilità motorie A E’ una fase in cui in cui il movimento avviene in maniera imprecisa B E’ una fase in cui in cui l’azione avviene in maniera precisa C E’ una fase in cui in cui l’azione avviene in maniera imprecisa 8 E’ probabile che a seguito di indagini svolte a vari livelli l’attività fisica possa essere controindicata perché: Il modello par-q A Espone il soggetto a bassi rischi per la sua salute B Espone il soggetto ad elevati rischi per la sua salute C Espone il soggetto ai raggi solari D Espone il soggetto a qualche rischio per la salute 9 L’esecuzione motoria prevede le seguenti fasi: Controindicazioni all’attività fisica A Riscaldamento esecuzione defaticamento B Riscaldamento esecuzione C Esecuzione defaticamento D Riscaldamento o esecuzione defaticamento 10 Si parla di controindicazioni: Controindicazioni all’attività fisica A Assolute e relative B Relative C Assolute D Assolute relative soggettive Nei documenti della scuola d'infanzia e primaria è fondamentale, che il docente si avvalga di: I test di valutazione motoria: caratteristiche A Di strumenti di valutazione validi e affidabili per monitorare e valutare lo sviluppo motorio fin dalle prime fasi della scolarizzazione B Di valutare lo sviluppo motorio C Di monitorare lo sviluppo fin dalle prime fasi della scolarizzazione D Di strumenti 2 La fascia d'età 3 - 8 anni, rappresenta: I test di valutazione motoria: caratteristiche A Un momento d'evoluzione della identità sociale Nei documenti della scuola d'infanzia e primaria è fondamentale, che il docente si avvalga di: I test di valutazione motoria: caratteristiche B Una complessa evoluzione corporea C La costruzione della propria identità sociale e cognitiva D Un momento di complessa evoluzione corporea che coinvolge il bambino nella costruzione della propria identità sociale e cognitiva 3 L'impiego di test di valutazione motoria costituisce, nel campo educativo: Innovazioni dei sistemi di valutazione motoria in ambito scolastico. A Il nuovo profilo formativo B Una delle priorità per un corretto approccio docimologico per l'identificazione di strumenti e modalità di valutazione coerenti con “il nuovo profilo formativo” C Gli strumenti per una valutazione D Una priorità 4 Al personale docente si chiede: Innovazioni dei sistemi di valutazione motoria in ambito scolastico. A Tradurre i contenuti ministeriali B Una preparazione adeguata in ambito motorio educativo indispensabile “a tradurre i contenuti ministeriali in efficaci azioni didattiche" C Una preparazione adeguata D I contenuti ministeriali corretti 5 La necessità di ricorrere all'utilizzo dei test motori in ambiente scolastico educativo nasce da: I limiti dei test di valutazione motoria A Dallo sviluppo di abilità e competenze motorie B Dalle tecniche standardizzate C Dai livelli raggiunti dagli allievi D Dal tentativo di monitorare attraverso tecniche standardizzate, i livelli di sviluppo di abilità e competenze motorie raggiunti dagli allievi 6 Nel contesto scolastico italiano, le batterie di test possono essere uno strumento finalizzato alla analisi delle: I limiti dei test di valutazione motoria A Eesperienze generali 5 La necessità di ricorrere all'utilizzo dei test motori in ambiente scolastico educativo nasce da: I limiti dei test di valutazione motoria B Esperienze educative C Esperienze pratiche D Esperienze motorie della prima infanzia 7 E' fondamentale per ciascun docente , riferirsi all'uso di una batteria di test per: Introduzione A La raccolta sistematica e l'interpretazione dei dati B L'interpretazione sistematica dei dati C La raccolta dei dati D La raccolta dei livelli di maturazione 8 L'uso esclusivo dei test in ambiente educativo scolastico potrebbe precludere la possibilità di: Conclusioni A Dei bisogni formativi B Di avere una visione delle caratteristiche degli alunni C Di non avere una ampia visione delle caratteristiche psicofisiche degli alunni D Di avere una ampia visione delle caratteristiche psicofisiche degli alunni e dei loro bisogni formativi 9 Non si richiede al docente nell'operare una scelta, di fare i conti con i limiti correlati a: Conclusioni A Fase di sviluppo auxologico e psicomotoria del target di riferimento B Caratteristiche fisiche dello spazio classe (aula piccola, i banchi troppo vicini …) C Grado scolastico D Abbigliamento dell'alunno 10 L'inserimento di test di valutazione motoria a scuola può: Innovazioni dei sistemi di valutazione motoria in ambito scolastico. A Facilitare i punti di forza degli allievi B Facilitare il compito valutativo del docente C Far raggiungere determinati obbiettivi D Facilitare gli alunni 9 Il laboratorio offre al diversamente abile una: laboratorio per l'inclusione D Un modo per socializzare 10 Attraverso il laboratorio ciascun soddisfa: laboratorio per l'inclusione A Il modo di riordinare sistematicamente i giochi B I genitori dell'alunno C I propri bisogni sociali mettendosi naturalmente in contatto con l'altro D Il modo di giocare Le attività motorie garantiscono: Introduzione A La libera espressione delle abilità vicarianti B La libertà C La felicità dell'alunno D Il gioco 2 Nell'antica Grecia i bambini gracili o deformi venivano: Evoluzione terminologica della disabilità A Invogliati a lavorare nei campi B Mandati a scuola C Soppressi in modo brutale D Spinti a lavorare 3 Nel Medioevo i disabili: Evoluzione terminologica della disabilità A Venivano soppressi B Erano vittime di una emarginazione sociale C Venivano legati D Venivano inviati a studiare nei conventi 4 Nel 1923 con la riforma Gentile vengono create create le prime classi differenziali per: Evoluzione terminologica della disabilità A Salvaguardare gli alunni "normali" B Differenzire ragazzi e ragazze C Differenziare stanze soleggiate e non D Segnare un esempio di interesse pubblico scolastico per la disabilità 5 La Legge n. 517/77 sancisce l'obbligatorietà: Evoluzione terminologica della disabilità A L'obbligatorietà della scuola a vita B L'obbligatorietà della scuola per almeno 1 anno C L'obbligatorietà della scuola per almeno 8 anni D L'obbligatorietà di entrare puntuali 6 Le attività motorie aprono ai soggetti diversamente abili l'opportunità di: Il ruolo inclusivo delle attività motorie A Di entrare a scuola 1 ora dopo B Di prevenire e recuperare deficit e svantaggio sociale derivanti C Di favorire l'amicizia D Di giocare 7 L'attività motoria facilità: Il ruolo inclusivo delle attività motorie A Il divertimento B I legami forti tra il giovane disabile e l'insegnante C Il fisico D La creazione di legami forti tra il giovane disabile e il mondo esterno 8 Le attività motorie si definiscono preventive: Il ruolo preventivo e compensativo delle attività motorie A Quando non si oppongono a forme di degenerazione B Quando preventivano il meteo C Quando sono finalizzate ad evitare l'insorgenza di atteggiamenti o la degenerazione di determinate patologie 7 L'attività motoria facilità: Il ruolo inclusivo delle attività motorie D Quando sono finalizzate all'integrazione dell'alunno 9 Tra le attività motorie preventive un ruolo molto importante viene svolto dalle: Il ruolo preventivo e compensativo delle attività motorie A Dal preside dell'istituto B Svolto dalle tecniche posturali preventive C Dagli insegnanti D Dagli altri alunni che compongono la classe 10 Le attività motorie a carattere compensativo sono finalizzate: Il ruolo preventivo e compensativo delle attività motorie A Alla conquista di un equilibrio statico o dinamico alla presenza di deficit o minorazioni B Alla tranquillità dell'alunno C Alla conquista di deficit o minorazioni D Alle attività motorie preventive La storia della valutazione in ambito scolastico è mirata a ricapitolare all'interno di un ampio dibattito: Introduzione A Organizzativo B Di attualità C Pedagogico D Sociale 2 La funzioni dei neuroni mirror: La complessità della valutazione A È la capacità di alcune strutture neurali di attivarsi non solo nel momento in si compie un'azione, ma anche quando si osserva gli altri compiere la stessa azione B La capacità di tutte le strutture neurali di attivarsi quando si compie un azione davanti allo specchio C È una funzionalità inglese D È la capacità di alcune strutture neurali di attivarsi solo nel momento in si compie un'azione Secondo Montessori l'attività di movimento nelle sue plurime manifestazioni rappresenta: Il ruolo educativo dell' attività motoria C Uno dei primi efficaci accessi alla conoscenza D L'accesso alla memoria 2 Il movimento è : Il ruolo educativo dell' attività motoria A Giocare e divertirsi B Ricerca C Esplorazione D Esplorazione e ricerca 3 L graduale riconoscimento del ruolo educativo delle attività motorie hanno contribuito: Il ruolo educativo dell' attività motoria A Diversi settori B Diversi settori scientifici C Tutti gli alunni della classe D Settori medici 4 Ai docenti dei vari ordini e gradi di scuola il MIUR(Ministero Istruzione Università Ricerca ) chiede di programmare attività motorie per : La programmazione di un'attività motoria A Garantire e stimolare B Sollecitare, stimolare e favorire C Orari di lezione D Sollecitare, garantire, stimolare e favorire 5 Ad ogni insegnante si affida la responsabilità di programmare percorsi rispettosi: La programmazione di un'attività motoria A Dell'età dei propri alunni e delle caratteristiche psicofisiche degli stessi B Dell'ora solare e legale C Delle idee dei genitori D Delle caratteristiche fisiche degli stessi 6 La programmazione di attività ludico-motorie e motorio sportive sottende: La responsabilità del docente A Una adeguata preparazione da parte dei genitori B Una preparazione sommaria da parte dei docenti C Una adeguata preparazione da parte dei docenti D Preparazione da parte degli alunni 7 La programmazione di attività di natura ludico-motorio sportiva non può prescindere dalla: La responsabilità del docente A Dalla professionalità e responsabilità docente B Dai capricci del bambino C Dalla responsabilità del docente D Dalla professionalità del docente 8 Prima di programmare un'attività ludico-motoria o motorio sportiva è necessario, tra le altre cose, tener conto: La responsabilità del docente A Dello sviluppo fisico B Delle fasi di crescita del docente C Dei capricci del bambino D Dell'alternanza delle fasi di crescita 9 La costruzione di percorsi alternativi di natura ludico-motoria e motorio sportiva richiama la necessità di affidare ai docenti la responsabilità di: Conclusioni A Di essere puntuali B Di ricercare a più livelli percorsi innovativi rispettosi della specificità del singolo e del l'intero gruppo classe C Di ricercare a più livelli percorsi formativi D Di ricercare a più livelli percorsi innovativi rispettosi della specificità del singolo 10 Indicare cosa sottende Meinel riguardo alla Programmazione di un'attività motoria: Conclusioni A Di soffermarsi esclusivamente sul movimento B Di non soffermarsi unicamente al movimento dal punto di vista tecnico- strutturale ma di prestare 9 La costruzione di percorsi alternativi di natura ludico-motoria e motorio sportiva richiama la necessità di affidare ai docenti la responsabilità di: Conclusioni attenzione alle variabili intervenenti di varia natura C Di prestare attenzione ai cambiamenti di umore del bambino D Di soffermarsi dal punto di vista tecnico-strutturale L'età senile è : L'età senile A Un processo psicofisico che si svolge con modalità, ritmi e conseguenze, variabili da individuo a individuo B Un processo psicofisico C Non è un processo psicofisico che si svolge con modalità, ritmi e conseguenze, variabili da individuo a individuo D Un processo penale 2 L'età senile è uno stadio complesso che coinvolge la sfera: L'età senile A Sociale biologica psicologica B Sociale C Biologica D Umana 3 L'ambiente circostante di vita del soggetto anziano è fondamentale nella definizione e sollecitazione di percorsi di : L'età senile A Scolastici B Educazione permanente C Educazione civica D Educazione 4 La musicoterapia è: La musicoterapia come risorsa per l' età senile A Un processo psicofisico che si svolge con modalità, ritmi e conseguenze, variabili da individuo a 3 L'attività motoria spinge il disabile ad aumentare: Le attività motorie per l'inclusione dei diversamente A Le amicizie B Le proprie attività ampliando il proprio volume di azione e allargando i propri orizzonti fisici C Ad ampliare i propri orizzonti D Il volume della massa corporea 4 Il diversamente abile è limitato nelle proprie azioni da: Le attività motorie per l'inclusione dei diversamente A Dalla paura di essere insufficiente in una situazione di stress, di pericolo, di ostacolo B Dalle amicizie che lo circondano C Dalle situzioni di pericolo D Da tutto 5 In che anno nasce il programma Special Olympics International?: L'inclusione sportiva: Special Olympics A 2000 B 1968 C 1768 D 1968 a.c 6 Lo Special Olympics International è stato riconosciuto dal Comitato Olimpico Nazionale (CIO pari a: L'inclusione sportiva: Special Olympics A Le Olimpiadi B Alla Brexit C Le Nazioni Unite D Le paraolimpiadi 7 Il giuramento che fanno gli atleti della Lo Special Olympics International è: L'inclusione sportiva: Special Olympics A Vincerò B Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze C Vinca il migliore 7 Il giuramento che fanno gli atleti della Lo Special Olympics International è: L'inclusione sportiva: Special Olympics D Basta partecipare 8 Attraverso la considerazione del corpo visto si può affermare che: Il ruolo inclusivo della pratica psicomotoria A Nel corpo sia radicato il centro della vita B Nel corpo sia radicato il centro della forma mentis C Nel corpo sia radicato il centro di tutte le possibili sensazioni di un soggetto D Nel corpo sia radicato il centro di tutte le possibili relazioni che un soggetto può stabilire con l'altro 9 La psicomotricità in tal senso traccia costantemente un filo rosso tra: Il ruolo inclusivo della pratica psicomotoria A Mente e corpo B Corpo e disabilità C Salute e benessere D Benessere psico-fisico e benessere salutare 10 L'apporto proveniente dalle attività motorie e sportive ,dalla psicomotricità consente agli operatori educativi di favorire : Conclusioni A Da un lato la crescita psicofisica di ogni fanciullo, dall'altro la possibilità di attuare interventi educativi B Da un lato la crescita di ogni fanciullo, dall'altro l'intelligenza C Da un lato la crescita mente-corpo di ogni fanciullo, dall'altro la salute e il benessere D Le amicizie Diversi ambiti di ricerca concordano nel definire che ogni attività umana coincida con: La psicomotricità A Un'azione fisica B Un'azione psicomotoria C Un'azione intellettiva D L'ora legale 2 Nella pratica psicomotoria l'unità del bambino è: La psicomotricità A La rivista "L'unità" B L'unità di tutto il gruppo C È il fulcro dell'intervento psicomotorio D L'unione tra il docente e l'alunno 3 Dove nasce la psicomotricità nei primi anni del Novecento ?: L'evoluzione della psicomotricità attraverso gli autori A In Francia B In Russia C A Sparta D In Grecia 4 La psicomotricità nascesituandosi tra : L'evoluzione della psicomotricità attraverso gli autori A La didattica e la fisicità B La neurologia e la psichiatria C La neurologia e la schizofrenia D La psichiatria e la didattica 5 Secondo Wallon, la psicomotricità è: L'evoluzione della psicomotricità attraverso gli autori A Un modo di fare ginnastica B Una perdita di tempo C Un organizzazione di eventi per il bambino D Uno strumento di organizzazione dell'evoluzione del bambino 6 Sulla scia di Wallon altri autorevoli esponenti hanno sottolineato che si tratta di un ‘azione pedagogica che, utilizzando i mezzi dell'educazione fisica, porta il bambino a migliorare: L'evoluzione della psicomotricità attraverso gli autori A L'uso e gli atteggiamenti del proprio corpo B Il proprio cervello C Il modo di camminare 5 Il test Vmi si possono somministrare ai bambini da: Vmi :caratteristiche C Dai 3 anni all'età adulta D Dai 10 anni all'età adulta 6 Il Vmi test, per le sue caratteristiche, si propone come: Vmi :caratteristiche A Un pallottoliere B Un Ipad C Un piccolo quaderno da disegno D Una tavolozza di colori 7 La funzionalità d'uso di VMI nella scuola primaria è confermata dalla parte delle indicazioni ministeriali riferita a: Vmi :caratteristiche A Al corpo ed alle sue funzioni senso-percettive B Al corpo e al movimento C Alle funzioni senso-percettivre e uditive D Mensa e tempo libero 8 Il ministero italiano nel chiarire le funzioni e i compiti della scuola di ogni ordine e grado, stabilisce che devono predisporre fin dalla scuola dell'infanzia attività di: Vmi :caratteristiche A Sport B Ricerca, palestra e sviluppo C Ricerca,sperimentazione e sviluppo D Ricerca sviluppo e divertimento 9 Il VMI è uno dei possibili strumenti in grado fornire un'analisi dettagliata sulle capacità di coordinazione: Il vmi test nel contesto scolastico A Visuomotoria B Oculo-percettive C Sportive D Manuale 10 Grazie a questo test è possibile ottenere un'analisi dettagliata per identificare: Il vmi test nel contesto scolastico A Quei bambini che hanno voglia di giocare B Quei bambini di età dai 3 anni in su C I possibili bulli D Quei bambini che potrebbero aver bisogno di un aiuto extra Secondo una definizione proveniente dalla psicomotricità: Introduzione A "l'educazione attraverso l'essere comporta un'educazione di movimento" B "l'essere è importante” C "l'educazione attraverso il movimento comporta un'educazione di tutto l'essere” D "l'educazione è importante” 2 Secondo Montessori l'attività di movimento nelle sue plurime manifestazioni rappresenta uno dei primi efficaci accessi alla: Il ruolo educativo dell'attività motoria A Alla palestra B Mente del bambino C Scuola D Conoscenza 3 Nella successione di varie indicazioni ministeriali,è possibile cogliere l'interesse del legislatore per le attività di movimento da promuovere fin dal: Il ruolo educativo dell'attività motoria A Dalle prime fasi della scolarizzazione B Dalle prime fasi della vita C Dalle ultime fasi della scolarizzazione D Dalle prime parole del bambino 4 Nei documenti ministeriali della scuola dell'infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado ,si affida al movimento un ruolo prioritario nel garantire: Il ruolo educativo dell'attività motoria A La costruzione delle conoscenze e l'armonico sviluppo psico-fisico del soggetto 3 Nella successione di varie indicazioni ministeriali,è possibile cogliere l'interesse del legislatore per le attività di movimento da promuovere fin dal: Il ruolo educativo dell'attività motoria B La costruzione psico-fisica del soggetto C L'armonia del soggetto D La nutrizione del soggetto 5 Ad ogni insegnante si affida la responsabilità di programmare percorsi rispettosi : La programmazione di un'attività motoria secondo le indicazioni ministeriali A Degli orari di ufficio B Delle caratteristiche fisiche degli alunni C Dell'intelligenza degli alunni e delle caratteristiche psicofisiche degli stessi D Dell'età dei propri alunni e delle caratteristiche psicofisiche degli stessi 6 Nei contesti educativi la progettazione di percorsi ludico motori consente alla dimensione corporeo-chinestesica di ogni alunno di esprimersi liberamente: Conclusioni A Dai 18 anni in su B Già a partire dalla prima infanzia C A partire dai primi 3 anni D Dall'età matura 7 La prima infanzia in particolare, rappresenta infatti un momento: Conclusioni A Di pubertà B Di una complessa evoluzione del linguaggio C Di un evoluzione fisica D Di complessa evoluzione corporea 8 Il rapporto tra il corpo e il movimento caratterizzano lo sviluppo: Conclusioni A Auxologico e psicomotorio B Auxologico e fisico C Uditivo e visivo 7 Le esperienze ludico – motorie polivalenti servono: Le attività motorie a carattere preventivo e compensativo C Per fornire disciplina al bambino in difficoltà D Per fornire un gioco al bambino 8 Oltre alle attività motorie a carattere preventivo ritroviamo all'interno della scuola anche quelle: Le attività motorie a carattere preventivo e compensativo A Scolastiche B Di gioco C Attività motorie a caratere preventivo D Compensative 9 Le attività compensative sono finalizzate alla conquista di: Le attività motorie a carattere preventivo e compensativo A Un futuro successo lavorativo B Attività ludico-motorie C Un equilibrio statico o dinamico alla presenza di deficit e minorazioni D Attività motorie a caratere preventivo 10 Le tecniche posturali preventive sono attività che mirano al: Le attività motorie a carattere preventivo e compensativo A Un equilibrio statico o dinamico alla presenza di deficit e minorazioni B Al gioco posturale C L'organizzazione delle esperienze preventive D Mantenimento della salute posturale Nelle I.N. la scuola dell'infanzia è configurata come: Il ruolo della scuola dell'infanzia per prevenire l'ipocinesia A Un istituzione B Una formazione fisica e psicomotoria C Una Istituzione che concorre al rispetto della dimensione corporea del bambino e della tutela del suo benessere D Un itinerario didattico-motorio 2 Il corpo non considerato solo nella sua dimensione fisica, ma utilizzato per: Il ruolo della scuola dell'infanzia per prevenire l'ipocinesia A Fare attività sportiva B Una programmazione sistematica C Per una formazione psicomotoria D La sua capacità implicita di educare 3 I percorsi didattico - educativi nella scuola dell'infanzia trovano piena cittadinanza: Il ruolo della scuola dell'infanzia per prevenire l'ipocinesia A Un esperienza fisica B Nel piano dell'offerta formativa C Il controllo del corpo D Una programmazione sistematica 4 Nelle Indicazioni Curriculari si punta a rappresentare: Il ruolo della scuola dell'infanzia per prevenire l'ipocinesia A Il benessere fisico della persona B Il benessere psicologico della persona C Il benessere D Il benessere psicofisico della persona 5 L'ergonomia scolastica richiede la costruzione nel bambino della differenza tra strutturazione corporea in forma: Ergonomia scolastica A Psicofisica B Statica e dinamica C Muscolare D Psichica 6 L'ergomotricità è l'insieme di: Ergonomia scolastica A Vari tipi di motricità B Vari tipi di educazione C Dei comportamenti motori 5 L'ergonomia scolastica richiede la costruzione nel bambino della differenza tra strutturazione corporea in forma: Ergonomia scolastica D Dei comportamenti psicomotori 7 La postura del sollevatore è utile nel sollevare o appoggiare oggetti, senza gravare: Ergonomia scolastica A Sui compagni B Sulle gambe C Sulla colonna vertebrale D Sul sollevatore stesso 8 Il mondo scolastico contribuisce sull'importanza del valore salute e della prevenzione per orientarsi sulla: Ergonomia scolastica A Promozione alla salute B Salute C Sulla coscienza D Promozione all'anno successivo 9 A differenza della prevenzione, che individua specifici gruppi sociali a cui rivolgere l'intervento, la promozione della salute include: Attività motoria e promozione alla salute A La scuola B I gruppi sociali C I gruppi appena promossi D L'intera popolazione 10 La promozione della salute è un "insieme di programmi e processi” aventi per obiettivo strategico: Attività motoria e promozione alla salute A La creazione di programmi B La creazione di un ambiente favorevole alla salute C La creazione di strutture ricreative D La salvaguardia della salute
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