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Domande e risposte per preparazione a esame di Geografia Generale (GEOGRAFIA UMANA), Prove d'esame di Geografia

Domande e risposte per prepararsi all'esame di Geografia Generale, esame dell'università degli studi di Siena, laurea in lingue per la comunicazione internazionale e per l'impresa

Tipologia: Prove d'esame

2018/2019
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monastylinson
monastylinson 🇮🇹

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Scarica Domande e risposte per preparazione a esame di Geografia Generale (GEOGRAFIA UMANA) e più Prove d'esame in PDF di Geografia solo su Docsity! GEOGRAFIA UMANA: 1) Cosa sono le città primate e perché sono così importanti nei Paesi in via di sviluppo? In alcuni Paesi, caratterizzati da economie complesse e lunga storia urbana, la gerarchia relativa alle dimensioni della città è sintetizzata dalla legge rango-dimensione. Tuttavia, la possibilità di ordinare le città secondo questo principio, non è applicabile per Paesi caratterizzati da economie poco sviluppate, o nei quali il sistema di città è dominato da una città primate. Quest’ultima ha dimensioni molto più del doppio di quelle delle città al secondo posto nella graduatoria, ovvero che hanno dimensioni molto più piccole. Le città capitali di molti Paesi in via di sviluppo detengono questo primato: in parte si tratta di un retaggio del loro passato coloniale, quando sviluppo economico ed attività commerciale erano concentrati in un unico punto. In altre situazioni, lo sviluppo e la crescita demografica si sono concentrati in misura sproporzionata in una città capitale, le cui dimensioni stimolano i processi di sviluppo ed espansione. 2) Che cosa si intende con il termine cultura? La cultura rappresenta il complesso di modelli comportamentali, conoscenze, adattamenti e sistemi sociali peculiari, nel quale si sintetizza il modo di vivere acquisito da un gruppo di individui. All'interno di una società la cultura si trasmette alle generazioni successive tramite imitazione, istruzione ed esempio. La cultura viene appresa, non è biologica: non ha nulla a che vedere con l'istinto o con questioni di carattere genetico; è un'intricata rete di comportamenti e modi di pensare che si modificano nel tempo. La cultura è un processo, non un corpus inalterabile di tratti culturali; essa si trasforma costantemente attraverso l'interazione con culture differenti, l'acquisizione di nuovi gusti, idee e norme comportamentali o la dismissione di vecchi. 3) In che modo le isoglosse e la geografia linguistica contribuiscono allo studio della geografia umana? La geografia linguistica è una corrente della linguistica che si occupa di studiare l'estensione nello spazio dei fenomeni linguistici, di ordine fonetico, morfosintattico, lessicale, e la loro distribuzione geografica. Un'area geografica caratterizzata dalla presenza di uno stesso fenomeno linguistico è delimitata da un'isoglossa: con questo termine si intende quindi la linea immaginaria che unisce i punti estremi dell'area in questione. 4) Le differenze tra determinismo ambientale e possibilismo. I geografi hanno da tempo respinto come limitate dal punto di vista concettuale e non valide dal punto di vista empirico le idee del determinismo ambientale, ossia della teoria nata nel XIX secolo, secondo la quale l'ambiente fisico da solo plasma gli esseri umani, le loro azioni e il loro pensiero. I soli fattori ambientali, infatti, non possono giustificare le varianti culturali che si producono nel mondo. I livelli di tecnologia, i differenti sistemi organizzativi e i valori culturali ed etici propri delle singole società non hanno relazioni scontate con le circostanze ambientali. Secondo la teoria del possibilismo geografico, invece, - scuola di pensiero opposta al determinismo nata negli anni a cavallo tra il XIX e XX secolo - sono gli individui, non gli ambienti in sé, a rappresentare le forze dinamiche dello sviluppo culturale. La natura non esprime dunque solamente dei vincoli, ma offre varie possibilità di occupazione del territorio e di utilizzazione delle risorse fisiche. 5) Quali sono le componenti o sottosistemi del sistema tripartito della cultura? Vengono identificate tre componenti della cultura: prodotti mentali, materiali e sociali. - Il sottosistema mentale è composto da idee, credenze e conoscenze di una cultura e dalle modalità secondo le quali esse trovano espressione in discorsi o in altre forme di comunicazione. Le mitologie e le teologie, la leggenda, la letteratura, la filosofia e la saggezza popolare fanno parte di questa categoria. - Il sottosistema tecnologico è composto dagli oggetti materiali e dalle tecniche per l'utilizzo degli stessi, grazie ai quali gli individui sono in grado di vivere. Gli oggetti sono gli utensili e gli altri strumenti che consentono di nutrirsi, vestirsi, ripararsi, difendersi, muoversi e svagarsi. - Il sottosistema sociologico di una cultura è la somma dei modelli di relazioni interpersonali. Tali prodotti sociali definiscono l'organizzazione sociale di una cultura: regolano il modo in cui il singolo si colloca rispetto al gruppo, sia che quest'ultimo sia rappresentato dalla famiglia, dalla Chiesa o dallo Stato. 6) Cosa si intende per controurbanizzazione? La controurbanizzazione è un fenomeno che ha avuto origine in Italia a partire dagli anni Ottanta e Novanta, e che consiste nello spopolamento delle città da parte di masse consistenti della popolazione che si insedia in comuni limitrofi al centro urbano. Fra le cause principali vi sono fattori antropologici ed economici; da una parte rileva la ricerca di una migliore qualità della vita, la cui esigenza è resa più acuta dallo scadimento delle condizioni ambientali, relazionali ed organizzative urbane. Inoltre, si registra che i centri minori offrono notevoli vantaggi in termini di costo della vita. Il miglioramento della qualità della vita si rivela però quasi sempre effimero in quanto nei comuni limitrofi mancano o sono molto ridotte le strutture per le attività sociali e ricreative, formative e sanitarie. Per questo, chi ha fatto questa scelta si trova costretto a impiegare molto tempo negli spostamenti, il che oltre al peggioramento della qualità di vita comporta alti costi che finiscono per annullare in pochi anni i vantaggi del minor prezzo delle abitazioni. Dal punto di vista sociale il fenomeno dell'"esplosione delle città" comporta una conversione delle aree verdi in aree cementificate, un aumento dei costi per la fornitura dei servizi e dell'inquinamento ambientale. 7) Cosa si intende per domesticazione di piante e animali (quando è avvenuta, che effetto produsse sugli esseri umani)? Alla fine del periodo glaciale, la popolazione di cacciatori-raccoglitori crebbe lentamente. Man mano che il cambiamento climatico incideva negativamente sulle risorse alimentari vegetali ed animali, gli individui sperimentarono la domesticazione delle piante e degli animali. Per quanto riguarda questi ultimi, gli individui procedettero nell’allevamento di specie che dipendono dagli esseri umani durante il Mesolitico, rafforzando i legami tra uomini ed animali ed attribuendo anche significati religiosi ad alcuni. Di conseguenza, i cacciatori-raccoglitori (in particolare le donne) procedettero con la domesticazione delle piante, ovvero con l’utilizzo di quelle con caratteristiche utili sia dal punto di vista nutritivo che medico. 8) Descrivere i modelli di uso del territorio urbano a: struttura concentrica, a settori, a nuclei multipli. Un modo efficace per riconoscere le modalità di organizzazione dei sistemi di città consiste nel considerare la gerarchia urbana, ovvero una classificazione delle città in base a dimensioni e complessità funzionale. - Nel modello a struttura concentrica, la comunità urbana si distribuisce come una serie di anelli nidificati. Si riconoscono 4 cerchi concentrici: 1) Una zona di transizione caratterizzata dal degrado di vecchie strutture residenziali, un tempo abitate da cittadini abbienti e abbandonate con l’espansione della città, diventate fatiscenti e occupate da una popolazione a basso reddito o stranieri; 2) Una zona di residenze occupate da lavoratori nel settore industriale; 3) Una zona di abitazioni migliori con affitto elevato e abitate da cittadini abbienti; 4) Una zona in cui si concentrano i pendolari, consistenti in sobborghi residenziali isolati. - Il modello a settori si concentra anch’esso sugli schemi relativi alla distribuzione delle abitazioni e della ricchezza, ma conclude che le aree residenziali caratterizzate da affitti elevati dominano nei processi di espansione della città e si sviluppano verso l’esterno rispetto al centro città.  - Secondo il modello a nuclei multipli, le grandi città si sviluppano espandendosi verso la periferia a partire da molteplici nodi di crescita. Maggiori sono le dimensioni e il livello di complessità economica e sociale delle città, più forte risulta la tendenza dei loro abitanti a separarsi in gruppi basati sullo status sociale, familiare e sull’etnicità.  9) Le differenze fra tratti culturali e strutture culturali. - Agricoltura estensiva: la vasta estensione dei terreni compensa l’uso dei macchinari e dei prodotti chimici, cioè si fa scarso uso di macchinari e gli investimenti sono minimi. In genere, colture praticate in agricoltura estensiva sono cereali, erba medica, foraggere. Il paesaggio tipico è quello della piantagione. L'agricoltura estensiva caratterizza gli Stati Uniti, l'Australia, l'Argentina e l'Europa Orientale. - Agricoltura intensiva: è l’agricoltura che per aumentare la produzione, usa prodotti chimici e macchinari. Alle origini, la coltura intensiva si basava sulla fertilità di alcuni suoli, associata a climi favorevoli, il che rendeva possibile ottenere elevate rese. Come contropartita, sono richieste maggiori cure e maggiori risorse: ad esempio, più acqua per l'irrigazione o più personale per la raccolta. Un esempio classico di coltura intensiva di questo tipo si è avuto fin dai tempi degli antichi Egizi nella valle del Nilo. L'affermazione generalizzata della coltura intensiva si ha definitivamente solo nell'Inghilterra del XVII secolo con la nascita delle aziende agrarie capitalistiche durante la Rivoluzione Agricola. Il maggiore sfruttamento è dato dall'utilizzo di innovazioni tecnologiche, nonché di macchinari adatti a rendere più rapidi i processi di lavorazione. Normalmente lo sviluppo agricolo di tipo intensivo è considerato più avanzato di quello estensivo ed è tipico del latifondo e delle grandi estensioni di coltivazioni. 21) Cos’è una piramide demografica e a cosa serve? La piramide demografica è una rappresentazione grafica usata per descrivere la distribuzione per età di una popolazione. Solitamente si tratta di due istogrammi disposti simmetricamente attorno all'asse verticale che rappresenta le età: in ascissa è indicato l'ammontare della popolazione per ciascuna classe di età e viene riprodotta una volta nel senso ordinario (crescente verso destra) e una volta nel senso opposto (crescente verso sinistra), in modo da distinguere i due sessi.Dalla forma di una piramide delle età si può dedurre la storia demografica di quasi un secolo di una popolazione e l'andamento demografico a cui sta tendendo: - forma piramidale: popolazione in crescita; - piramide tendente a un rettangolo: crescita nulla; - piramide tendente a un trapezio: decremento. 22) Le caratteristiche del sistema economico di sussistenza: In un'economia di sussistenza i beni e i servizi vengono creati a uso dei produttori e dei loro nuclei familiari. Dunque lo scambio di merci è modesto, e il bisogno di mercato limitato. 23) Le caratteristiche del sistema economico di mercato: Nelle economie di mercato, divenute prevalenti quasi ovunque nel mondo, i produttori o i loro agenti, commercializzano merci e servizi; almeno in teoria, la legge della domanda e dell'offerta determina prezzi e quantità e la concorrenza commerciale costituisce l'elemento chiave per regolare le decisioni produttive e la distribuzione. 24) Le caratteristiche del sistema economico pianificato: Nella forma estrema delle economie pianificate, associate alle società di tipo comunista, i produttori e i loro controllori disponevano delle merci e dei servizi attraverso agenzie governative che ne controllavano la quantità offerta, le caratteristiche e il prezzo, i modelli localizzativi di produzione e distribuzione. Con poche eccezioni, le economie pianificate non esistono più; esse sono state modificate o smantellate a favore di strutture che sono di libero mercato, o sono state soltanto in parte mantenute con un grado minore di controllo economico, associato alla supervisione o proprietà governativa di particolari settori. 25) Differenza tra concetto di spazio e di territorio. Lo spazio terrestre è una distesa di terre e di acque più o meno vasta, mentre il territorio è una porzione di spazio appropriata da un gruppo umano o animale. 26) Come si definisce la geografia umana? La geografia umana si occupa del mondo come esso è e come potrebbe essere. Il suo ambito specifico di interesse è quello degli esseri umani: dove si trovano, quali sono le loro caratteristiche, in che modo interagiscono nello spazio, quali tipi di paesaggi antropici costruiscono nei paesaggi naturali che occupano. Nella geografia umana confluiscono tutti gli interessi e gli ambiti della geografia che non sono direttamente connessi con l’ambiente fisico. 27) Come si definisce la geografia culturale? Nel caso della geografia culturale, c’è invece la ricerca della diversità. Esiste una molteplicità di culture che differenziano le diverse regioni tra loro, non come fatto casuale ma in base al diverso sviluppo storico delle situazioni economico-sociali. L'unica regolarità è proprio il ripetersi di questa diversità culturale, tanto che la cultura stessa può essere definita come l'espressione delle diversità (e quindi delle società diverse). 28) Differenze tra geografia umana e geografia culturale. C'è una distinzione sottile tra le due branche della geografia, ed è in campo metodologico: - La geografia umana a quello universalista, cioè ricerca nei fenomeni uno strato di invarianza. Ci sono caratteri comuni a tutta l'umanità come tale, per cui in tutti i luoghi e presso tutte le società si ripetono norme e comportamenti regolari, anche se ricoperti da differenze che però non sono sostanziali. Si rivaluta in questo caso un vecchio principio della metodologia geografica, il principio di comparazione. Solo comparando tra loro regioni e popoli diversi si troveranno regole e leggi universali, esplicazione di fenomeni comuni a tutta l'umanità. - La geografia culturale si ispira al concetto relativista di cultura, che significa ad esempio che tutti gli esseri umani sul Pianeta si alimentano ma non tutti allo stesso modo, o che in diversi contesti l’uomo ha cercato di coltivare i pendii per aumentare le produzioni alimentari creando terrazzamenti, con risultati molto diversi a seconda delle culture locali. 29) Le radici e il significato della cultura: La cultura è l’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo della personalità, contribuendo ad arricchire lo spirito, a sviluppare o migliorare le facoltà individuali, specialmente la capacità di giudizio.  La nozione di cultura è già presente nel Paleolitico, quando gruppi sparsi di uomini cominciarono a differenziarsi da regione a regione nel modo di vivere e di sostentarsi. 30) Le componenti della cultura: Le componenti della cultura sono: valori, norme, concetti e simboli: - E’ un valore (o ha un valore) qualunque cosa materiale o no, che sia ritenuto importante e si desidera ottenere o che si ha paura di perdere se è già nostra. Oppure, i valori indicano gli ideali a cui gli esseri umani aspirano e a cui si riferiscono quando devono formulare dei giudizi. - Le norme rispetto ai valori sono più specifiche e imperative, in quanto enunciate sotto forma di un obbligo o di un'imposizione. La loro efficacia sociale dipende dalla presenza di una sanzione, e devono essere rinforzate da forme di controllo esterne del comportamento. Il grado di interiorizzazione delle norme è quindi variabile e vengono apprese nel corso dell'intero ciclo della vita, a differenza dei valori che vengono appresi e interiorizzati presto nella vita di un individuo. - I concetti vengono espressi attraverso il linguaggio, e comprendono le proposizioni definitive della realtà e costituiscono i modi in cui soggetti organizzano positivamente la propria esperienza. I concetti stabiliscono cos'è la realtà intorno a noi: la natura, l'uomo e la società. - Il simbolo è stato definito come un segno, sia convenzionale, come ad esempio i segni utilizzati dai logici, sia analogico, che evoca una relazione tra un oggetto concreto e un'idea astratta. Hanno un carattere intersoggettivo, cioè sono condivisi da un gruppo sociale. Inoltre, rappresentano un sapere che gli individui sono in grado di esprimere, ma senza svilupparne i ragionamenti; fanno parte dunque della dimensione implicita della cultura. 31) La regione culturale: Si utilizza il concetto di regione culturale per indicare un'area geografica all'interno della quale vi è un certo grado di omogeneità per quanto riguarda uno, alcuni o gran parte dei tratti culturali appartenenti alla popolazione della regione. 32) Il focolaio culturale: Il termine focolaio culturale viene utilizzato per descrivere centri di innovazione e di invenzione, dai quali tratti ed elementi culturali si spostarono per esercitare la loro influenza sulle regioni circostanti, facendosi portatori di paesaggi culturali. La maggior parte dei focolai culturali che si svilupparono durante il Neolitico (Egitto, Creta, Mesopotamia) si svilupparono a livello di civiltà, ma i loro livelli di sviluppo sociale e tecnico rimasero bassi. 33) Immagini schematiche dell'urbanizzazione europea attraverso i secoli: L'urbanizzazione è il processo di sviluppo e organizzazione che porta un centro abitato ad assumere le caratteristiche tipiche di una città. Il termine include sia la creazione materiale di strutture, come reti di trasporti e sistema fognario, sia i cambiamenti di comportamento e costume della società. L’urbanizzazione è un fenomeno mondiale e i modelli anglo-americani relativi ai sistemi di città, all’utilizzo del territorio e alle suddivisioni di matrice sociale non sempre sono applicabili ad altri contesti culturali. In Europa l’introduzione di norme sull’uso del suolo ha portato alla creazione di una struttura urbana compatta e attorniata da polmoni verdi; nell’Europa orientale, invece, le aree urbane risentono ancora di schemi collettivisti. 34) Il modello agrario dei campi aperti: l’openfield: Nei campi aperti le terre di ciascun agricoltore non solo non sono separate da siepi, ma le decisioni sopra le coltivazioni di ciascuna zona (parcella) sono prese in comune tra vicini, nel rispetto delle tradizioni. L’agricoltura inglese nel Medioevo, ad esempio, era caratterizzata da un sistema detto dell’open field, cioè “campo aperto”: gli appezzamenti di terra di proprietà dei singoli contadini di un villaggio venivano coltivati in comune e il raccolto poi redistribuito in proporzione ai diversi proprietari. 35) Il modello agrario dei campi chiusi: il bocage: Si definisce bocage una regione in cui campi e prati sono delimitati da terrapieni sormontati da siepi o da filari di alberi che segnano i confini di lotti di terreno di forme e dimensioni diverse, e in cui gli insediamenti abitativi sono in genere sparpagliati in fattorie e piccole frazioni. 36) La centuriatio romana: La centuriazione (centuriatio) era il sistema con cui i romani organizzavano il territorio agricolo. Si caratterizzava per la regolare disposizione, secondo un reticolo ortogonale, di strade, canali e appezzamenti agricoli destinati all'assegnazione a nuovi coloni. 37) Tipi di sistema economico: - Il capitalismo: generalmente comprende la proprietà privata dei mezzi di produzione e un'economia di mercato per il coordinamento. Il capitalismo aziendale si riferisce a un mercato capitalista caratterizzato dal dominio di corporazioni gerarchiche e burocratiche. - Il socialismo: i sistemi economici socialisti possono essere suddivisi dal loro meccanismo di coordinamento in sistemi socialisti e socialisti di mercato pianificati. Inoltre, il socialismo può essere diviso in base alle strutture di proprietà tra quelle che sono basate sulla proprietà pubblica, le cooperative di lavoratori o di consumo e la proprietà comune. - Economia mista: si riferisce alle economie di mercato con un interventismo statale sostanziale e/o un settore pubblico considerevole accanto a un settore privato dominante. 38) Attività primarie: i cacciatori-raccoglitori: Durante il Paleolitico, tutti erano cacciatori-raccoglitori, ovvero popolazioni preagricole che dipendevano dalla disponibilità nel corso dell’anno di derrate alimentari vegetali ed animali che erano in grado di assicurarsi con i pochi e rudimentali utensili e armi di pietra a disposizione. Questi gruppi tendevano a vivere in modo isolato, e il processo di caccia e raccolta non richiedeva molto tempo ed Una conurbazione è un modello di sviluppo del territorio che consiste nella saldatura di centri abitati in un'unica area urbana dovuta alle mutue interazioni sociali, territoriali, economiche, alla crescita della popolazione residente e all'espansione urbana. 52) La popolazione urbana mondiale: la megalopoli, il concetto ed esempi. Il termine megalopoli designa la principale conurbazione presente in Nord-America, una fascia urbana quasi continua che si estende da Boston fino a Washington. Altri esempi di conurbazione sono presenti nelle aree più industrializzate dell'Europa (come la regione del Reno con le sue espansioni verso Parigi, Londra e la Pianura Padana) e dell'Asia orientale (Giappone centro-meridionale, regione di Tokyo e Kyushu), ma in via di diffusione anche in altre regioni del mondo, dove aggregati urbani e megacittà sono comparsi in Paesi in via di sviluppo ancora principalmente rurali dal punto di vista residenziale. 53) L'ubicazione degli insediamenti urbani: il sito: Nel discutere l'ubicazione degli insediamenti urbani, i geografi solitamente fanno riferimento al termine sito, ovvero alle caratteristiche fisiche del terreno su cui la città è insediata, nonché alla sua ubicazione assoluta (sul reticolato geografico). 54) L'ubicazione degli insediamenti urbani: la situazione: Con il termine situazione si indica l'ubicazione relativa, cioè la posizione di un insediamento rispetto alle caratteristiche fisiche e culturali delle aree circostanti. 55) Perché sono nate le città e a quale epoca risale la loro nascita: Le prime vere città sono a volte indicate come grandi insediamenti nei quali gli abitanti non si limitavano a coltivare le terre circostanti, ma cominciavano ad avere occupazioni specializzate. Le società basate sulla vita nelle città vengono spesso chiamate civiltà. Secondo questa definizione, le prime città di cui abbiamo notizia erano situate in Mesopotamia o lungo il Nilo. Prima di queste sono rari gli insediamenti che raggiungessero dimensioni significative; le prime città si sviluppano in zone fertili, lungo grandi fiumi e vaste pianure agricole o in punti che costituiscono passaggi obbligati delle vie commerciali. 56) Le funzioni delle città. in generale: Fin dalle sue origini la città esiste perché risponde alle esigenze dei suoi abitanti, svolgendo alcune funzioni fondamentali. Anzitutto garantisce ai cittadini gli spazi in cui abitare: ha cioè una funzione residenziale. A partire dalla Rivoluzione industriale, le industrie si sono concentrate nelle città. Sono considerate città industriali quelle in cui oltre il 30% della ricchezza prodotta deriva dal settore industriale e una elevata percentuale della popolazione lavora nelle fabbriche; questa viene chiamata funzione riproduttiva. Infine, nelle città sorgono negozi, scuole, ospedali, banche e centri di divertimento. La città svolge dunque funzioni di servizio. Inoltre nella città hanno sede gli organi politici dello Stato e uffici della pubblica amministrazione; vi operano le direzioni delle grandi imprese industriali, delle banche e delle assicurazioni: sono le funzioni di direzione e controllo. 57) Le città mondiali: Al vertice dei sistemi nazionali di città vi è un numero relativamente esiguo di agglomerazioni che possono essere denominate città mondiali. Questi grandi centri urbani sono punti di controllo delle attività internazionali di produzione, marketing e finanza. Nel loro complesso, esse sono state denominate i "centri di controllo e comando" dell'economia globale. Londra, New York e Tokyo sono state universalmente riconosciute come le tre città mondiali dominanti. 58) I centri di trasporto: Gli insediamenti urbani vengono distinti in centri di trasporto, città con funzioni speciali e località centrali. Il modello spaziale dei centri di trasporto è quello dell'allineamento - lungo coste, fiumi importanti e minori, canali o ferrovie. Gli itinerari seguiti per le comunicazioni formano gli assi lungo i quali le città si svilupparono e da cui dipese, almeno inizialmente, il loro successo dal punto di vista funzionale. 59) Le città con funzioni speciali: Le città con funzioni speciali sono quelle dedite ad attività minerarie, produttive o di altro tipo, la cui localizzazione è legata alla presenza di materie prime, a economie di agglomerazione, concentrazione di mercati e lavoro in costante espansione. Le città con funzioni speciali danno vita a un modello specifico di aggregazione urbana: è il caso delle città minerarie e industriali del distretto della Ruhr (Germania), delle Midlands (Inghilterra) o del bacino del Donetz (Ucraina). Altre volte assumono la forma delle concentrazioni metropolitane multifunzionali o si presentano come enormi complessi urbanizzati. 60) La gerarchia urbana: Quando alla gerarchia viene integrata una dimensione spaziale, appare chiaro che esiste un sistema areale di centri metropolitani, grandi città, piccole città e cittadine. Beni, servizi, comunicazioni e persone si muovono avanti e indietro all'interno della gerarchia. Le poche aree metropolitane di alto livello offrono funzioni specializzate a grandi regioni, mentre le città più piccole servono zone più limitate. 61) La legge rango-dimensione: In alcuni Paesi, soprattutto quelli caratterizzati da economie complesse e una lunga storia urbana, la gerarchia relativa alle dimensioni delle città è sintetizzata dalla legge rango-dimensione. Secondo questa regola, il secondo insediamento in ordine di grandezza sarà equivalente alla metà di quello più grande, quello al decimo posto avrà dimensioni pari a 1/10 rispetto alla città collocata al primo posto. 62) Aree di influenza urbana: Si dicono aree di influenza urbana le zone che si trovano all'esterno di una città ma gravitano comunque attorno a essa. Via via che la distanza da una comunità aumenta, l'influenza esercitata da quest'ultima sulla campagna circostante diminuisce. 63) Il modello di Christaller: Nel 1933 il geografo Christaller tentò di spiegare i tratti di regolarità inerenti le dimensioni, l'ubicazione e l'interdipendenza degli insediamenti. Egli decise di applicare la sua teoria delle località centrali a un contesto ideale semplificato. Christaller ipotizzò che si verificassero le seguenti condizioni: - Le cittadine che forniscono alle campagne circostanti beni fondamentali, quali generi alimentari e abbigliamento, si sviluppano in una pianura uniforme priva di barriere topografiche, con direzioni privilegiate del traffico. - La popolazione agricola è distribuita in modo uniforme in tale pianura. - Le persone hanno caratteristiche omogenee, vale a dire che hanno gusti, tipi di domanda e redditi simili. Christaller ipotizzò poi che si verificassero le seguenti condizioni:-
 -Ogni tipo di prodotto o servizio disponibile alla popolazione distribuita nella pianura ha una propria soglia, ovvero un numero minimo di consumatori necessario per sostenerne l'offerta. - I consumatori acquistano beni e servizi presso la struttura più vicina. Christaller giunse a due importanti conclusioni: innanzitutto, le città di uguali dimensioni nel sistema di località centrali si trovano a una distanza uniforme l'una dall'altra; inoltre i centri più grandi sono più distanziati rispetto a quelli più piccoli. Ciò significa che esistono molte più città piccole che grandi. 64) La competizione per l’uso del suolo urbano: Il terreno accessibile (e in quanto tale utilizzabile) è una risorsa scarsa, che possiede un elevato valore di mercato e impone un impiego intensivo, ad alta densità. A causa della limitata disponibilità di terreno utilizzabile, la città industriale tipica del periodo di diffusione del trasporto pubblico (la fine del XIX e l'inizio del XX secolo) era compatta, contraddistinta da un'elevata densità residenziale ed edilizia, con una netta contrapposizione fra usi urbani e non urbani nelle aree periferiche. 65) Le strutture urbane reticolari: Quando due o più città in precedenza indipendenti, le cui funzioni sono divenute potenzialmente complementari, si impegnano a collaborare sviluppando fra loro corridoi di trasporto ad alta velocità e infrastrutture per le comunicazioni, sorgono città e strutture regionali reticolari. 66) Modelli relativi alla struttura di uso del territorio urbano: Agli anni Venti e Trenta del secolo scorso risalgono alcuni modelli relativi alla crescita e all'uso del territorio urbano, che descrivono la struttura della città. Se è vero che tali modelli, principalmente riferiti alla realtà statunitense, si applicano con difficoltà a contesti diversi, come quello europeo, essi appaiono comunque utili a comprendere talune dinamiche, e soprattutto ad analizzare i diversi processi evolutivi che hanno caratterizzato lo sviluppo delle città non statunitensi. 67) La scuola di Chicago di ecologia urbana: La scuola di Chicago di ecologia urbana prese forma a partire dagli anni venti del Novecento e continuò a operare nei decenni successivi. I suoi esponenti si concentrarono sullo studio dei problemi sociali di Chicago, all'indomani del grande processo di urbanizzazione e di crescita della popolazione registratesi nell'ultimo quarto del XIX secolo. Un notevole flusso di immigrati generò consistenti fenomeni di disagio abitativo e sociale (alcolismo, suicidi, psicosi e così via). La scuola di Chicago studiò questi problemi sociali ricorrendo alla metodologia dell'ecologia urbana, che consisteva nella scomposizione dell'area urbana in molteplici settori e nell'analisi comparata dei fattori locali di esclusione sociale. 68) La città e le disuguaglianze sociospaziali: Il fenomeno della segregazione etnoresidenziale, nato e studiato storicamente nel contesto statunitense, va oggi ben al di là dell'esperienza della città americana, e viene indagato in riferimento a una molteplicità di contesti geografici anche molto diversi tra loro: quello, ad esempio, delle città "miste" israelo-palestinesi; delle città europee di più vecchia immigrazione extracontinentale, come le città olandesi, belghe, inglesi; della città-Stato di Singapore, diventata luogo di approdo dei migranti internazionali nell'attuale contesto di globalizzazione dei flussi migratori. 69) Le gated walled communities: Molto noto è il fenomeno delle gated walled communities, le comunità residenziali "recintate" o "fortificate" entro le quali gruppi di cittadini appartenenti alle classi medio-alte scelgono di vivere per trovare riparo e protezione dai rischi - reali, percepiti o immaginari che siano - della vita urbana e metropolitana. 70) I processi di gentrification: Dagli anni Ottanta in poi, gli studi di geografia sociale urbana hanno iniziato a soffermare sempre più la propria attenzione sui "processi" di uso e produzione dello spazio urbano. Un esempio classico è quello che viene dagli studi sui processi di gentrification degli spazi urbani: tali processi possono verificarsi in seguito a una dinamica di rinnovamento sociospaziale che ha l'effetto di far crescere i costi di affitto e di proprietà e di costringere gli abitanti delle classi medio-basse a trasferirsi altrove, sostituiti da quelli delle classi medio-alte. 71) Il concetto di popolazione residente: La popolazione residente è costituita da quanti hanno dimora abituale nel luogo in cui sono stati censiti. 72) Il concetto di densità di popolazione: La densità di popolazione è una misura del numero di persone che abitano in una determinata area. 73) L’Indice di mortalità: Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti. 74) Il Movimento naturale della popolazione: Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale.
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