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Domande esame Diritto dell’informazione e dei media di Daniele Donati, Dispense di Diritto Dell'informazione

Diritto dell’informazione e dei media

Tipologia: Dispense

2021/2022

Caricato il 29/10/2023

francesca-nadini
francesca-nadini 🇮🇹

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Scarica Domande esame Diritto dell’informazione e dei media di Daniele Donati e più Dispense in PDF di Diritto Dell'informazione solo su Docsity! 1. Le regole giuridiche si distinguono dalle regole non giuridiche: - Perché servono a regolare le azioni rilevanti per la vita di una specifica organizzazione sociale 2. Secondo la teoria della pluralità degli ordinamenti giuridici: - Il diritto inerisce allo stato e a qualunque organizzazione retta da un proprio ordinamento 3. Il diritto positivo consiste: - Nelle norme riconosciute come proprie dall’ordinamento considerato 4. Si definisce ordinamento giuridico: - L’insieme delle regole del diritto (prescrizioni, consuetudini, fatti normativi) che definiscono interessi o valori comuni ai soggetti di una organizzazione 5. Cosa distingue la disposizione dalla norma: - La disposizione è il testo da cui l’interprete del diritto trae una o più norme sulla base di diversi criteri interpretativi 6. Si considera rigida una costituzione che: - Si può modificare solo con un procedimento aggravato 7. Nell’ordinamento italiano sono organi costituzionali: - Il governo, presidente della Repubblica e Corte costituzionale 8. La teoria della costituzione materiale è stata elaborata da: - Costantino Mortati 9. L’ordinamento costituzionale si indentifica con: - Le norme che attengono agli elementi di fondo di un ordinamento 10. Si fa risalire la nascita dello stato moderno: - Al trattato di Vestfalia 11. La sovranità dello stato sta a indicare che l’ordinamento statale: - È supremo rispetto a ogni altro potere interno e indipendente rispetto a poteri esterni 12. Per aversi uno stato devono essere presenti tutti i seguenti elementi: - Un popolo, un territorio, un governo 13. Il maggior teorico del costituzionalismo di matrice liberale fu: - John Locke 14. Quale dei seguenti concetti appartiene alla dottrina marxista dello stato: - La dittatura di classe 15. Nell’affermare che la “Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo” il costituente italiano fu influenzato: - Dal giusnaturalismo 16. Qual è stata la prima forma di stato dell’era moderna: - Lo stato assoluto 17. Lo stato liberaldemocratico si caratterizza per essere: - Uno stato pluriclasse e costituzionale, con il riconoscimento dei diritti civili, politici e sociali 18. L’art. 16 della dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 26 agosto 1789 afferma: - Ogni società in cui la garanzia dei diritti non è assicurata, né la separazione dei poteri determinata, non ha costituzione 19. Non è una forma di stato estranea alla tradizione liberaldemocratica: - Lo stato sociale 20. Il catalogo delle fonti primarie del diritto si ricava: - Dalla disciplina costituzionale delle fonti legislative 21. In caso di contrasto fra disposizioni poste da fonti equiparate, si applica: - il criterio cronologico 22. In caso di contrasto fra norme poste da fonti diversamente competenti, la norma non competente si considera: - invalida 23. Si parla di interpretazione teologica, ossia: - secondo l’intenzione del legislatore in senso oggettivo e in senso soggettivo 24. Quale maggioranza è richiesta dall’arti. 138 Cost. per l’approvazione in prima lettura di una legge costituzionale? - La maggioranza semplice 25. Quali sono i limiti espressi alla revisione costituzionale? - Uno solo, il limite della forma repubblicana 26. Nella nostra costituzione il riferimento ai vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea: - Si trova negli articoli 117 e 119 27. In una materia riservata dalla Costituzione alla legge, se la riserva è rinforzata: - La materia deve essere disciplinata per legge secondo certe procedure o contenuti prestabiliti 28. È relativa la riserva di legge: - Ex art. 23 in materia di prestazioni personali e patrimoniali 29. Per conferire al governo una delega legislativa il parlamento deve approvare: - Una legge di delegazione contenete l’oggetto definito, i principi e criteri direttivi, il termine. 30. I decreti-legge sono atti provvisori poiché: - Da persone fisiche o da gruppi privati o da stati 62. L’art. 2 Cost.: - Tutela nuovi diritti ala di là di quelli espressamente previsti dalla Costituzione 63. La Costituzione pone a garanzia della libertà personale: - La riserva di legge e la riserva di giurisdizione 64. Limite esplicito alla libertà di manifestazione del pensiero è: - Il buon costume 65. Il diritto all’informazione: - Non è previsto esplicitamente dalla costituzione, ma è ricompreso nell’art. 21 66. In base al secondo comma dell’art. 1 Cost., la sovranità: - Appartiene al popolo 67. Per elettorato attivo si intende: - Il diritto a votare 68. L’art. 48.2 Cost. definisce il voto: - Un dovere civico 69. Nel nostro ordinamento il corpo elettorale elegge: - Consiglieri regionali, comunali, membri del parlamento europeo spettanti all’Italia 70. Nel sistema elettorale plurality i seggi sono assegnati: - Maggioranza relativa 71. Alla camera i seggi proporzionali che spettano alle liste e alle coalizioni di liste sono stabiliti: - A livello nazionale 72. Con quale sistema vengono eletti i sindaci e i presidenti delle regioni: - A turno unico i presidenti, con doppio turno i sindaci nei comuni maggiori 73. Art. 50 Cost. garantisce: - Il diritto di rivolgere petizioni alle Camere 74. Dopo l’entrata in vigore nel 2009 del Trattato di Lisbona: - L’UE si fonda su due distinti trattati, entrambi modificati 75. L’organo di indirizzo politico dell’UE è: - Il consiglio europeo 76. Il consiglio dell’UE è composto: - Da un rappresentante per ogni stato membro a livello ministeriale 77. L’elezione del parlamento europeo avviene: - Sulla base delle leggi nazionali, fermo restando il principio proporzionale 78. Vigila sull’applicazione del diritto dell’UE: - La commissione europea 79. il principio di attribuzione a livello UE significa che: - L’UE esercita solo le competenze previste nei trattati, tutto il resto restando agli stati ai quali appartiene 80. Il parlamento moderno nacque e assunse carattere bicamerale: - In Inghilterra 81. Il bicameralismo dell’Italia repubblicana è: - Paritario e indifferenziato 82. Qual è la differenza della Camera dei deputati rispetto al Senato: - La Camera rappresenta 7 classi annuali di cittadini in più 83. I componenti elettivi delle Camere sono in numero di: - 630 alla Camera e 315 al Senato 84. Si parla di incompatibilità parlamentari quando ci sono cause che non consentono: - Di cumulare il mandato parlamentare con altre cariche o uffici 85. L’art. 59 Cost. sui senatori a vita dice che: - Il numero dei senatori a vita di nomina presidenziale non può essere superiore a cinque 86. La durata delle Camere può essere prorogata: - Solo in caso di guerra 87. Il parlamento si riunisce in seduta comune: - Per l’elezione di un terzo dei componenti della Corte costituzionale e del Consiglio superiore della magistratura 88. Organizzazione e funzionamento delle Camere sono oggetto di: - Una riserva di regolamento parlamentare 89. Il quorum strutturale per la validità delle deliberazioni parlamentari è: - La maggioranza dei componenti 90. L’art. 67 Cost. vieta: - Il vincolo di mandato 91. Qual è l’organo delle Camere che decide il programma dei lavori e il calendario: - La conferenza dei capigruppo 92. Le commissioni permanenti sono in numero pari a: - 14 in entrambe le Camere 93. Tutti i deputati e senatori: - Devono dichiarare a che gruppo appartengono 94. Sono titolari dell’iniziativa legislativa: - Il governo, ciascun membro del Parlamento, i consigli regionali 95. Il procedimento legislativo normale è quello: - In sede referente 96. Se una camera approva con modifiche un progetto di legge già approvato dall’altra camera, il testo è trasmesso con messaggio: - Al presidente dell’altra camera 97. Sono strumenti con i quali il Parlamento esercita funzioni di indirizzo: - Le mozioni e le risoluzioni 98. Le commissioni parlamentari d’inchiesta sono lo strumento di controllo più incisivo perché: - Si avvalgono dei poteri dell’autorità giudiziaria 99. Quasi tutte le votazioni parlamentari avvengono: - A scrutinio palese, tranne se riguardano persone o diritti fondamentali 100. Il presidente della Repubblica è eletto: - Dal Parlamento in seduta comune. integrato dai delegati regionali 101. Qual è la maggioranza richiesta per l’elezione dl presidente della repubblica: - I 2/3 nelle prime tre votazioni, la maggioranza assoluta dal quarto scrutinio 102. Può essere eletto presidente un cittadino che abbia compiuto: - I 50 anni di età 103. Nel caso in cui il presidente non sia in grado di adempiere alle sue funzioni, è prevista la supplenza: - Del presidente del Senato 104. Come è definita la figura del presidente dalla Costituzione: - Il rappresentante dell’unità nazionale 105. Gli atti del presidente della Repubblica devono essere: - Tutti controfirmati, nessuno escluso 106. Per atti formalmente presidenziali si intendono: - Gli atti intestati al presidente che sono deliberati dal Consiglio dei ministri 107. I poteri del presidente non comprendono: - L’iniziativa legislativa 138. Oltre che per nomina del presidente, la Corte costituzionale è composta da giudici eletti: - Dal Parlamento in seduta comune, dalla Corte di cassazione, dal Consiglio di Stato e dalla Corte dei conti 139. Sono oggetto del giudizio di legittimità costituzionale: - Le leggi dello Stato e delle regioni, decreti-legge e decreti legislativi 140. Per norme interposte nel giudizio di legittimità costituzionale si intendono: - Le norme diverse da quelle costituzionali cui la Costituzione fa rinvio 141. Quali sono i vizi sindacabili dalla Corte costituzionale nei giudizi sulle leggi: - Vizi formali e sostanziali e il vizio di irragionevolezza 142. Quali sono i modi di accesso al giudizio di legittimità costituzionale: - L’accesso in via d’azione da parte dello stato o delle regioni e l’accesso indiretto nel corso di un giudizio 143. Chi è il giudice a quo: - L’autorità giurisdizionale innanzi alla quale pende il giudizio principale 144. Per parametro del giudizio di costituzionalità si intendono: - Le disposizioni della Costituzione che si assumono violate 145. Il giudizio di legittimità costituzionale in via d’azione ha carattere: - Astratto, disponibile, successivo in caso sia di ricorso statale sia di ricorso regionale 146. Qual è la forma tipica delle decisioni della Corte costituzionale: - Sentenza e ordinanza 147. Le decisioni di illegittimità costituzionale hanno: - Limitati effetti retroattivi 148. Sono conflitti interorganici: - I conflitti tra poteri dello Stato 149. Sono riconosciuti come poteri dello Stato: - Le commissioni parlamentari d’inchiesta, il CSM, i comitati promotori del referendum 150. In relazione a quali atti possono nascere conflitti tra stato e regioni: - Regolamenti, atti politici, atti amministrativi, note, circolari, comunicazioni e sentenze DOMANDE E RISPOSTE DIRITTO 1. IL PARLAMENTO: ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI Il parlamento è un organo di tipo collegiale formato da due assemblee: Camera dei Deputati (630, min.25 anni e voto a 18) e Senato della Repubblica (315, min.40 e voto a 25). Il parlamento è l’organo rappresentativo per eccellenza dell’opinione dei cittadini, poiché viene eletto direttamente da questi; solo il Senato non è eletto direttamente (5 senatori a vita dal PdR ed exPdR). L’elezione della camera avviene su base nazionale mediante liste bloccate (si vota la lista ma non si può esprimere preferenza di chi candidare per il ruolo del PdCdM); L’elezione del senato avviene su base regionale. Si ha la maggioranza debole quando le due camere non hanno la stessa maggioranza. E’ così composta: Presidente (eletto a maggioranza dai componenti in camera), ufficio di presidenza (rappresenta le forze politiche di ogni camera e definisce l’agenda), i gruppi parlamentari (sono il riflesso dei partiti politici dentro il parlamento, eleggono un capogruppo che organizza i lavori e definisce l’agenda e riferisce al gruppo la linea da seguire e le decisioni del partito), gruppi misti (in cui fanno parte i parlamentari che sono stati espulsi da un gruppo parlamentare o non si trovano nella linea del partito), commissioni (sono ordinarie e permanenti, rispettano la composizione proporzionale del parlamento e svolgono compiti specifici), giunte parlamentari (svolgono lavori tecnici). Si hanno invece due tipi di commissioni che sono invece straordinarie e istituite per svolgere compiti specifici: la commissione di vigilanza (affidata all’opposizione, che si occupano di alcuni aspetti della vita del cittadino, come servizi segreti e Rai) e la commissione d’inchiesta (ha gli stessi poteri della magistratura inquirente, fare indagini su crimini ritenuti di una certa importanza e rilevanza del paese). La carica delle camere dura 5 anni e si chiama legislatura. Il parlamento svolge funzioni: legislativa (riguarda la procedura per approvare, esaminare e promulgare le leggi; vedi ITER LEGISLATIVO), di controllo del governo (tramite le interrogazioni, interpellazioni, mozioni e inchieste parlamentari, con commissioni d’inchiesta, o dal punto di vista economico con il bilancio) e orientamento politico (approvazione dei disegni di legge, trasformare i decreti in legge, approvazione della promozione di legge, definizione dell’ordine del giorno del Governo, mozione di fiducia/sfiducia) 2. IL BUON COSTUME ED IL CONCETTO DI OSCENO Il buon costume è l’unico limite esplicito dell’art.21 (art. sulla libera manifestazione pubblica delle idee, pensieri ed opinioni). E’ un concetto indeterminato ed evolutivo (cambia con la società). Si intende tutto ciò che è conforme al senso comune del pudore per quanto riguarda la sfera sessuale. Appartiene a questa categoria tutto ciò che è considerato osceno. Il concetto di osceno viene stabilito mediante l’interpretazione del giudice che deve comunque basarsi sul senso comune e pubblicamente percepito e non su un interpretazione soggettiva. Deve essere pubblico: non viene considerato osceno un atto che si esaurisce nella sfera privata. In in particolare tutela i minori e si applica soprattutto nelle opere cinematografiche (atti preventivi sulle opere filmiche). Si hanno due interpretazioni di osceno in relazione all’arte: l’arte non può mai essere osceno e osceno non è mai arte. Tuttavia l’arte può utilizzare l’osceno come una sua forma d’espressione perché non è un tipo di comunicazione tutelata dall’art.21, ma è tutelata dall’art. 33 (VEDI ) 3. GLI INTERVENTI DIRETTI DI SOSTEGNO ALLO SPETTACOLO Gli interventi dello stato nel campo dell’arte devono rispettare il principio di neutralità attiva (VEDI art. 9 e 33). Con interventi diretti si intende la formazione di enti e istituzioni a sostegni di un particolare settore. Nell’ambito dello spettacolo i più importanti enti sono stati creati durante il fascismo: ETI, INDA ,LUCE, Cinecittà, Accademia delle arti drammatiche, Centro sperimentale per la cinematografia. Fino agli anni ’80 questi enti erano pubblici, ma con il periodo della privatizzazione, subiscono una privatizzazione che si trasforma in fondazioni e gruppi di società. La privatizzazione è solo formale, poiché assumono il modello delle società sul mercato ma rimangono sostanzialmente in mano allo stato (alcune sono società pubbliche, in cui la maggioranza delle azioni è dello stato), come Cinecittà Holding SPA, che in quanto tale detiene la maggioranza azionaria di altre società a modello azionario (LUCE, Italonoleggio, Cinecittà Studios). Cinecittà in quanto società madre deve presentare ogni anno una proposta di programma, come risultato del coordinamento con i programmi delle altre società. 4. DIRITTO ALLA RISERVATEZZA La riservatezza è uno dei limiti impliciti dell’art.21 di natura privata, che riguardano il singolo cittadino in relazione con gli altri. La riservatezza può essere intesa come diritto ad essere lasciati soli e diritto di decidere se portare o meno alla conoscenza degli altri le proprie idee e opinioni (natura anglosassone, chiamata privacy) o intesa come diritto che l’individuo ha di tutelare le proprie informazioni. Secondo il principio dell’essenzialità delle informazioni, nel caso di persona nota la cui professione si sviluppa in ambito pubblico, alcune informazioni e fatti che si svolgono nella sfera privata e che non sono di interesse pubblico, hanno il diritto di rimanere tali. Riservatezza tutela il diritto all’oblio, ovvero il diritto a non essere indeterminatamente esposto al danno che la ripubblicazione di una notizia passata può provocare al proprio onoro o alla propria reputazione. Il testo unico sulla riservatezza (2003) specifica l’oggetto del trattamento: raccolta, registrazione, organizzazione, conservazione e, distruzione dei dati che possono essere identificativi (permettendo l’identificazione in maniera diretta) sensibili (permettono di riconoscere l’etnia, l’opinione politica, la sessualità, il genere o la persona). Non è tanto il dato ad essere sensibile ma l’uso che ne viene fatto. Nel trattamento dei dati sensibili è necessario richiedere sempre il consenso scritto e richiede l’autorizzazione del Garante (tranne per i giornalisti, che possono anche non richiedere data la loro funzione). Per i dati generali invece le aziende private devono richiedere il consenso mediante due firme liberatorie (una come presa visione sulle finalità del trattamento dei dati e l’altra per dare il consenso al trattamento). Il consenso deve sempre essere dato liberamente, per iscritto e deve essere specifico per i fini dichiarati. Le aziende pubbliche non devono richiedere il consenso se il trattamento dei dati rientra per disposizione di legge nel loro trattamento istituzionale (come università). E’ questo il sistema di opt-in system (adottato in Europa) secondo il quale bisogna autorizzare preventivamente il trattamento dei dati. Nel sistema di opt-out system il consenso è implicito, a meno che l’interessato non si opponga. Diventa difficile definire il punto di equilibrio tra riservatezza (diritto a mantenere segrete alcune informazioni, notizie ed eventi) e la trasparenza (che ha come finalità la diffusione della notizia e la manifestazione del pensiero) 5. ENTI LIRICI Per il teatro si distingue tra teatro di prosa (ETI e Inda che riguardano gli spettacoli teatrali) e il teatro musicale (enti lirici). Gli enti lirici nascono come compagnie private in grado di produrre da zero un intero spettacolo. Durante il fascismo vengono convertite in enti pubblici e rimangono tali fino agli anni ’80 in cui vengono convertite in fondazioni (privatizzazione formale). Hanno la funzione di coordinare e promuovere l’attività artistica della città che li ospita. Sono composte dal Presidente (carica affidata al sindaco della città che li ospita), CDA ( 9 membri, ha il compito approvare il bilancio, definire la programmazione artistica della fondazione e gestire l’indirizzo economico e finanziario della fondazione), sovrintendente (gestione della direzione artistica) e il collegio dei revisori (controlla l’amministrazione e i soldi dell’aministrazione). 6. IL SERVIZIO PUBBLICO NEL SETTORE DELLA RADIOTELEVISIONE (RAI) Il servizio pubblico della televisione è affidato alla RAI, una società con il modello delle società azionarie che stanno sul mercato (seguito privatizzazione degli anni ’80) ma che ha la maggioranza delle azioni in mano pubblica. Ha una doppia natura anche per quanto riguarda i finanziamenti poiché si basa su compenso ottenuto dal canone di abbonamento e entrate pubblicitarie. Dovrebbe adempiere a valori costituzionali (info ed educazione del cittadino) ma allo stesso tempo deve tenere conto delle richieste degli inserzionisti. La progressiva privatizzazione potrebbe portare a un eccessiva prevalenza di programmazione commerciale rispetto a quella di servizio pubblico. 7. RAPPORTO DI FIDUCIA TRA GOVERNO E PARLAMENTO Il rapporto tra fiducia tra Governo e Parlamento si manifesta in un primo momento durante il processo di formazione del governo. Dopo la discussione sul programma del Governo, ogni camera deve votare la mozione di fiducia. In caso di voto favorevole, si dimostra l’esistenza di un accordo tra pariti del Parlamento per appoggiare il Governo. Nel caso invece di voto sfavorevole di anche solo una delle due camere il Governo è costretto a dimettersi perché non ha la fiducia delle Camere. In questo caso si hanno le crisi di governo, che possono essere per ragioni di correttezza, per cui il governo si dimette in caso di elezioni del nuovo PdR (formali e/o rifiutate) o in caso di elezioni delle nuove Camere (dimissioni accettate, perché il governo non ha la fiducia delle nuove camere), parlamentari (nel caso in cui non abbia la fiducia di una o entrambe le camere) e extraparlamentari (quando uno dei partiti che avevano dato la fiducia al governo esce dalla coalizione su cui si reggeva il governo che è costretto a dimettersi perché non ha più la maggioranza). La fiducia del parlamento al governo si manifesta poi con la funzione di indirizzo politico che comprende l’approvazione delle leggi del governo, la conversione dei decreti legge del governo in legge e la definizione dell’ordine del giorno del governo. 8. DIRITTO D’AUTORE: I SOGGETTI TUTELATI Un opera, per essere protetta dal diritto d’autore, deve avere il requisito dell’originalità, intesa come l’impronta dell’autore che si può trovare nell’opera o il suo sforzo intellettuale nel trovarla. Il diritto d’autore tutela sempre l’autore dell’opera. Tuttavia vi sono delle eccezioni: in caso di opera commissionata il diritto d’autore spetta al committente che ha fatto lo sforzo economico che ha permesso la realizzazione dell’opera. In caso, invece, di lavoro collettivo in cui si riesca a distinguere il contributo di ogni autore dell’opera, ogni autore sarà titolare dei diritti della parte dell’opera da lui fatta. I diritti complessivi dell’opera in questo caso vanno al coordinatore dei lavori che ha fatto lo sforzo intellettuale di organizzazione dei lavori. Nel caso invece di opere composte in cui non si riesce a distinguere il contributo di ogni autore dell’opera sarà ripartito tra i coautori. 9. I LIMITI IMPLICITI ALLA LIBERTA’ DI MANIFESTAZIONE DEL PENSIERO (art.21) I limiti impliciti dell’art.21 si ricavano dalle varie interpretazioni che i giudici ne hanno fatto. Si distinguono i limiti individuali da quelli di natura pubblicistica. Tra quelli individuali si ha l’onore, che riguarda la pari dignità dei cittadini e la loro uguaglianza di fronte alla legge. Cono l’onore si possono commettere due tipi di reato: l’ingiuria, ovvero il danneggiamento della percezione che abbiamo di noi stessi e riguarda tutto ciò che possa indebolire la stima che abbiamo di noi stessi (è il decoro, carattere soggettivo ma depenalizzato e incluso nella diffamazione) e la diffamazione, reato contro la reputazione e la stima che gli altri hanno di noi (carattere oggettivo). Sempre individuali sono l’identità personale (proiezione sociale che ci permette di vederci non alterati all’esterno) e la riservatezza (diritto dell’individuo a controllare le informazioni e i dati che lo riguardano e a mantenere come private tutte quelle notizie, informazioni e eventi che non sono di interesse pubblico). Per quanto riguarda i limiti di natura pubblicista si hanno i segreti. La prima direttiva del 1988 abolisce i diritti speciali ed esclusivi connessi alla commercializzazione ed importazione di apparecchiature delle telecomunicazioni. Con il periodo delle privatizzazioni degli anni ’80 gli enti subiscono una privatizzazione sostanziale, assumendo il modello delle società che si trovano sul mercato: diventano società azionarie in cui il 100% delle azioni è sul mercato. Si introduce un nuovo regime di concorrenza basato sulla trasparenza, proporzionalità, obiettività e non discriminazione e si afferma e si afferma il diritto di iniziativa economica dei privati in questo settore.E’ necessario tuttavia trovare una via di mezzo tra la concorrenza dei vari soggetti nei mercati e la regolazione necessaria. Lo stato, che non ha più in mano questo settore, si pone come regolatore di questo mercato in cui concorrono più soggetti. Un esempio di questa funzione si ha con l’imposizione di obblighi da parte del legislatore comunitario alle imprese private per quanto riguarda il servizio universale (ripartizione del costo tra le imprese e prezzo netto del servizio come conseguenza dell’adempimento a questi obblighi). In Italia questo settore viene controllato da un’autorità apposita, l’AGCOM. La seconda liberalizzazione si ha verso l’inizio degli anni 2000 con la convergenza tecnologica tra i servizi delle telecomunicazioni, quelli informatici e quelli della radiotelevisione. La Comunication Review (1999) introduce il principio della neutralità tecnologica per cui non si deve favorire l’utilizzo di una tecnologia piuttosto che un’altra e tutte devono essere soggette a norme equivalenti, e il principio della concorrenza tra i vari settori che rende sempre più obsolete le regolamentazioni specifiche di ogni settore (è necessario un regime normativo più coerente e omogeneo). E’ formato da delle direttive (di quadro, accesso, autorizzazioni, concorrenza, tutela dei dati personali e servizio universale) che vengono uniti dal legislatore italiano nel Codice delle comunicazioni elettroniche DEL 2003. Questo codice riguarda tutte le infrastrutture e le reti di comunicazione elettronica, l’imposizione di un antitrust statico per evitare che ci sia una posizione dominante, la gestione delle radiofrequenze in mano all’AGCOM e identificazione dei mercati rilevanti, la libertà del mercato e la tutela della riservatezza delle comunicazioni private degli utenti, i sevizi di trasmissione elettronica sono a pagamento. 19. CONNESSIONI E DIFFERENZE DEGLI ART.9 E 33 In Italia abbiamo due norme che si occupano dell’arte, l’art. 9 e 33, due articoli che pure riguardanti lo stesso argomento ne disciplinano aspetti diversi, tanto da sembrare in contrasto. L’art 9 sostiene che lo stato deve promuovere l’arte e il proprio patrimonio artistico, proteggendo il vecchio e favorendo lo sviluppo del nuovo. Un eccezione si ha nel caso espressione artistica che abbia come fine la sopraffazione delle altre forme artistiche o che sia contraria ai valori costituzionali (possono nascere ma non vengono sostenute con il denaro pubblico). Si parla in questo caso di stato interventista. L’art. 33, invece, sostiene che l’arte è libera e libero ne è l’insegnamento. In questo caso si parla di stato garantista, che ha appunto il compito di garantire che l’arte mantenga la sua originaria libertà e non venga influenzata. Alcuni sostengono che il 33 sia una conseguenza del 21, ma che a differenza di quest’ultimo non risenta del limite dell’osceno, poiché l’arte (in quanto forma di comunicazione particolare) non può essere oscena e l’osceno non può mai essere considerato arte (VEDI 2. IL BUON COSTUME E I CONCETTO DI OSCENO) ma allo stesso tempo che l’arte possa usare l’osceno come strumento del proprio agire. Questi due articoli sono tenuti insieme grazie all’art. 3 (tutti siamo uguali di fronte alla legge e lo stato deve rimuovere gli ostacoli che ci rendono differenti), per cui lo stato deve promuovere gli eventi e le diversità senza alcuna influenza ideologica. Lo stato deve assumere la posizione di neutralità attiva nei confronti dell’arte, intervenendo nel sostegno della cultura senza influenzare l’espressione artistica. 20. FUS Il FUS (Fondo Unico Spettacolo) è un tipo di intervento diretto dello stato che consiste in un fondo di risorse economiche utilizzati per le varie attività nei vari settori dello spettacolo e della loro promozione. La ripartizione delle quote del FUS avviene mediante decreti del Ministro dei beni e delle attività culturali (non è un regolamento). Alle arti figurative spetta il 2% dell’ammontare delle spese totali, che deve essere usato per la costruzione ed il restauro piuttosto che per la promozione. Il cinema oggigiorno è fuori dal FUS e la gestione finanziaria per la produzione, promozione, distribuzione, esercizio e industrie tecniche è in mano alla BNL (Banca Nazionale del Lavoro). Le opere cinematografiche, per attingere a questo credito, devono essere di auna certa qualità, deve avere l’idoneità tecnica e deve essere di prevalenza italiana (forte presenza di luoghi o attori italiani). 21. LE FONTI DEL DIRITTO Le fonti del diritto sono atti di produzione normativa. Si distinguono fonti-fatto (basate sulle consuetudini) e fonti-atto (basate su regole definite e scritte). Le fonti del diritto possono essere Costituzionali (prinicìpi costituzionali che non sono modificabili, la costituzione e le leggi costituzionali che stanno alla base dell’ordinamento e la cui forza dipende dal fatto che ci vuole un processo più lungo per modificarli), comunitarie (regolamenti e direttive che vengono applicate in tutti gli stati membri e prevalgono sulle leggi di questi), primarie (sono gli atti aventi forza di legge come leggi, disegni legge convertiti in legge, decreti legge, decreti legislativi, regolamenti parlamentari e comunitari), subprimarie (emesse da altri organismi pubblici come regioni o provincie ma equiparate a quelle statali) e regolamenti o secondarie (permettono di completare una legge, tra cui si distinguono quelli statali, che provengono da organi dello stato, e non statali, che provengono da enti pubblici, regioni, enti locali). 22. CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA: COMPOSIZIONE E FUNZIONI Il CSM si occupa delle controversie tra i cittadini o tra questi e o stato o altri enti e riguarda il modo in cui viene interpretata o attuata una legge, definendo i comportamenti illeciti. E’ composto da 27 membri: il PdR che lo presiede, il presidente e il procuratore generale della Corte di Cassazione e 24 membri elettivi (2/3 eletti da magistrati, 1/3 eletti dal Parlamento in seduta comune). La magistratura si divide in amministrativa (si occupa della violazione di comportamenti indicati dall’amministrazione e ha come pena una sanzione pecuniaria, la multa), civile (si occupa di risolvere le controversie tra privati; si basa sul principio della domanda e la corte si pronuncia sulla richiesta dell’attore che ha iniziato il giudizio e sulle eccezioni del contenuto che è stato chiamato in giudizio, ha come sanzione il risarcimento dei danni) e penale (si occupa di reati e comportamenti illeciti a cui possono seguire pene di ammenda, detenzione ed ergastolo). La magistratura può inoltre essere inquirente (solo penale; composta dai pubblici ministeri e magistrati e si occupa delle indagini) e giudicante (penale e civile, composta da giudici, permette tre gradi di giudizio: si può essere giudicati due volte, il terzo giudizio va alla Corte di Cassazione che decide i ricorsi e controlla che la legge sia stat precedentemente applicata correttamente). 23. LA FORMAZIONE DEL GOVERNO La formazione del governo inizia con una fase preparatoria in cui il PdR fa un giro di consultazioni tra gli ex PdR, gli ex PdCdM e le proposte dei partiti. Il PdR quindi nomina PdCdM (incaricato) che accetta con riserva. Questa carica viene affidata a una personalità in grado di guadagnarsi la fiducia delle camere e solitamente si sceglie il candidato del partito che ha ottenuto la maggioranza in Parlamento. La fase di incarico termina con lo scioglimento e la nomina dei ministri da parte del PdR su proposta del PdCdM (il quale può scegliere sia i ministri appartenenti allo stesso partito che ministri appartenenti a partiti diversi). Il PdCdM e i ministri devono quindi giurare sulle mani del PdR di seguire e rispettare i principi e i valori della costituzione. Il governo può dirsi formato dopo il giuramento ma non può fare atti che abbiano forza politica (che lo impegnino politicamente). Il governo deve poi presentare il proprio programma in cui dovrà indicare gli obiettivi che intenda raggiungere ed i mezzi necessari. Il programma viene discusso davanti alle due camere separatamente e al termine della discussione le camere devono votare a maggioranza con appello nominale la mozione. Le camere possono esprimere voto favorevole, e in quel caso danno la fiducia al Governo, oppure sfavorevole. In caso di voto sfavorevole anche di una sola delle due Camere il Governo deve dare le dimissioni ma continua ad avere cariche amministrative fino alla formazione di un nuovo governo (crisi di governo). Se si susseguono spesso crisi di governo il PdR può decidere di sciogliere le camere anticipatamente e indire le nuove elezioni. Le crisi di governo possono essere extraparlamentari, quando un partito che appoggiava con voto di fiducia il governo esce dalla coalizione che reggeva il Governo (non ha più la maggioranza e si dimette spontaneamente), parlamentari (una Camera o entrambe negano la fiducia) o in caso di elezioni delle Camere (in questo caso il Governo deve ottenere nuovamente la fiducia delle camere). 24. IL DIRITTO ALL’IMMAGINE Il diritto all’immagine è quel diritto che permette di vederci rappresentati secondo la propria immagine senza che questa venga modificata all’esterno. Non ci può essere una manipolazione di terzi né della nostra immagine né di parte di ciò che ci rende riconoscibili e non si può decontestualizzarla, alterarla, offuscarla o travisarla. A questo diritto si collegano il diritto all’oblio, inteso come il diritto di una persona a ritornare nell’anonimato e a non essere indeterminatamente esposta ai danni che una pubblicazione di una notizia passata può causare al suo onore e alla sua reputazione, e il diritto all’identità personale, intesa come proiezione sociale che ci attesta il diritto a non vedersi altrerati all’esterno. 25. L’EVOLUZIONE GIURISPRUDENZIALE DEL PLURALISMO PUBBLICITARIO NEL SISTEMA RADIOTELEVISIVO Il pluralismo pubblicitario viene inizialmente regolamentato dalla Legge Mammì (1990), che disciplina il sistema della radiotelevisione pubblica e di quella privata e permette di garantire una regolamentazione uniforme di entrambi i settori. Entrambi i settori dovevano rispettare i principi di correttezza, imparzialità e pluralità. La Legge Mammì introduce come prima la regolamentazione antitrust, il quale impedisce la concentrazione eccessiva del servizio nelle mani di uno solo dei soggetti, evitando che questo abusi della posizione dominante. Stabilisce infatti delle soglie minime come limite di concentrazione delle reti per ogni operatore: 25% del mercato delle reti e non più di 3 reti per impresa. Il contenuto della Mammì riguarda inoltre la tutela del minore e dell’utente come consumatore, impone delle limitazioni per quanto riguarda delle telepromozioni e la raccolta dei compensi mediante la pubblicità (12% di pubblicità ogni ora per le concessionarie pubbliche, 18% per le concessionarie private) e favorisce i programmi prodotti in Europa. Tuttavia il piano di assegnazione delle frequenze fallisce e si vengono a creare delle reti disomogenee. Inoltre il pluralismo garantito dalla Mammì non viene ritenuto soddisfacente e la legge viene ritenuta costituzionalmente illegittima. Con la convergenza elettronica i messaggi prima trasmessi da mezzi diversi vengono convertiti in modo tale da essere trasmessi da un unico mezzo (es. digitale mediante il codice binario). Con la legge Maccanico (1997) si costituisce l’AGCOM (Autorità Garante della Comunicazione) che sostituisce il Garante e che svolge la propria funzione nel settore delle telecomunicazioni e della radiotelevisione. L’AGCOM si occupa della pianificazione delle frequenze e individua 11 reti omogenee. Di queste ogni soggetto può averne solo 2, una deve essere dimessa: la rete dimessa non viene cancellata ma sarà disponibile o su cavo o su satellite (deve liberare le reti terrestri) dove il pubblico è minore (si avrà di conseguenza un tracollo delle risorse pubblicitarie di queste reti). Alla Rai, in quanto servizio pubblico, venivano concesse 3. Ogni operatore non può quindi avere più del 20% delle reti nazionali e nessuno soggetto può assorbire più del 30% delle risorse del settore della radiotelevisione. Con l’avvento del digitale, che permette di ospitare più canali sullo spettro elettromagnetico senza cambiarne le dimensioni, inizia il passaggio al digitale (switch-off). La data termine dello switch off viene proposta più volte per permettere all’AGCOM di controllare se più del 50% della popolazione è coperta dal digitale, e i decoder sono a prezzi accessibili e se le reti digitali offrono dei programmi diversi da quelli offerti dalle reti analogiche. Nel 2003 viene proclamata la legge Gasparri per il riordino del sistema radiotelevisivo. Tra i contenuti principali della legge si ha la differenza tra operatori di rete (installano e forniscono le reti di connessione e gli impianti), fornitori di contenuti (si occupano della programmazione radiofonica e televisiva) e fornitori di servizi (forniscono servizi al pubblico tramite l’operatore di rete). Si rimuove il limite di possesso di reti ma rimane il limite del 20% massimo di reti che un soggetto può avere (3 reti massimo). La legge Gasparri introduce il SIC (Sistema Integrato della Comunicazione), il quale permette di tutelare la concorrenza (non abusare della posizione dominante) e garantire il pluralismo (il gestore deve adottare alcuni contenuti da fornitori indipendenti). Inoltre nessuno soggetto può conseguire più del 20% dei ricavi complessivi del SIC. L’UE è contraria alla legge Gasparri poiché ritiene che il SIC non sia un mercato rilevante (mercato che permette di comprare dei beni per soddisfare gli stessi bisogni) e che quindi vada in contrasto con i principi di concorrenza. I contenuti più importanti della legge Gasparri vengono riorganizzati nel TUSMAR (Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi e Radiofonici) del 2010. Infine si ha il decreto Romani il quale tutela i minori mediante un sistema di controllo per cui si vietano trasmissioni o pubblicità (a seconda dell’ora di diffusione) che possano nuocere allo sviluppo del minore e gestisce la numerazione automatica LCN per cui l’AGCOM stabilisce il piano di numerazione automatica di ogni canale e il Ministero distribuisce a ogni rete la sua numerazione, dando i primi numeri alle reti del servizio pubblico. 26. GLI ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE Gli atti aventi forza di legge sono: i disegni di legge (ddl) convertiti poi in legge, possono essere avanzati da tutti gli organi aventi funzione di iniziativa di legge come il Governo, ogni membro del Parlamento, i Consiglieri regionali, il CNEL e i cittadini raccogliendo 50000 firme. I decreti legge (dl) sono provvedimenti provvisori aventi forza di legge usati in momenti di urgenza (es. terremoto, epidemia); hanno infatti il vantaggio di entrare subito in vigore il giorno dopo della loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, poiché non hanno la vacatio legis. Tuttavia se entro due mesi non vengono convertite in leggi, decadono ex nunc, ovvero si devono eliminare tutti gli effetti (fin dove possibile) causati dal decreto legge fin dalla sua origine. Se la trasformazione in legge viene proposta si ha la reiterazione. E’ tuttavia illegale proporre un decreto legge con lo stesso contenuto del precedente. I decreti legislativi sono atti aventi forza di legge fatti dal Governo; le camere tramite un decreto delega stabiliscono il tempo entro il quale il Governo dovrà elaborare un decreto legislativo, secondo quali principi e criteri e quale sarà l’oggetto. Il d. lgs. viene utilizzato quando il Parlamento necessita delle capacità tecniche del Governo e quindi gli delega la sua funzione legislativa. Sia il decreto delega che quello legislativo devono essere firmati e controllati dal PdR, il quale garantisce che queste disposizioni siano di tutti e non solo della maggioranza. Si hanno i regolamenti parlamentari e i regolamenti comunitari. I regolamenti comunitari riguardano la legislazione di elementi specifici e particolari e entrano in vigore immediatamente in tutti gli stati membri della Comunità. Nel caso in cui uno stato abbia già una legge che disciplina la materia del regolamento e che questa sia in contrasto con il regolamento, ha la priorità la norma comunitaria e quella del paese viene disabrogata (non viene cancellata ma non si applica più). Le direttive comunitarie si differenziano dai regolamenti, perché riguardano temi generali e non entrano subito in vigore. Fissano i principi e il tempo limite entro il quale tutti gli stati vi si devono conformare. 27. AFFINITA’ E DIFFERENZE TRA ART. 21 E ART. 15 Entrambi gli articoli riguardano la libertà di espressione e comunicazione del proprio pensiero, di opinioni, idee, ecc. Nonostante questa affinità, i due articoli riguardano ambiti diversi e hanno finalità diverse. L’art. 21 si interessa della libertà di manifestazione del proprio pensiero con ogni mezzo di diffusione e ha come fine la diffusione delle informazioni per garantire che ci sia un pluralismo delle voci. Ha quindi un carattere diffuso e pubblico e si rivolge a un destinatario ampio e interminabile (da uno a molti). L’art. 15 invece riguarda la libertà di corrispondenza privata e consiste nel rispettare il diritto di riservatezza dell’individuo. L’art. 15 si collega al 2 (che garantisce i diritti inviolabili), poiché afferma come diritto inviolabile il diritto alla comunicazione segreta e privata, il cui contenuto non deve essere modificato e non deve subire restrizioni a meno che questo non sia di interesse pubblico. Con la convergenza tecnologica passa in secondo piano il supporto che veicola il messaggio e diventa invece centrale il contenuto del messaggio, indipendentemente dal mezzo. Diventa quindi sempre più difficile distinguere tra mezzi destinati alla comunicazione personale e quelli destinati alla comunicazione pubblica. Per questo motivo si introducono nuove caratteristiche per qualificare il tipo di comunicazione. A fianco della determinatezza del destinatario e della riservatezza del messaggio si aggiungono l’infungibilità del destinatario, ovvero le caratteristiche e qualità specifiche del soggetto che permettono di identificarlo e di renderlo non intercambiabile con un altro, e la volontà del mittente di mantenere la comunicazione privata e segreta, selezionando i propri interlocutori. 28. IL SERVIZIO UNIVERSALE Il servizio universale viene introdotto durante il periodo della prima liberalizzazione (fine anni ’80) nel campo delle telecomunicazioni. Con l’introduzione del principio di concorrenza anche in questo settore e con la privatizzazione di quegli enti che prima erano pubblici (es. Telecom) diventa necessario trovare una nuova via di mezzo tra il principio di concorrenza e la pluralità delle voci e una regolazione necessaria (social regulation). Infatti, queste società private che erano sul mercato utilizzavano le infrastrutture che erano dello stato. Lo stato diventa quindi soggetto regolatore del mercato in cui concorrono più soggetti. Nasce in questo contesto il concetto di servizio universale delle telecomunicazioni secondo il quale si deve garantire a tutti gli utenti un insieme minimo di servizi a una certa qualità, a prezzi abbordabili e in grado di coprire tutta l’area geografica del paese. 36. ORDINE DEI GIORNALISTI L’ordine dei giornalisti, istituito nel 1963, è organizzato su due livelli: nazionale (consiglio nazionale composto da non più di 60 membri di cui 2/3 professionisti e 1/3 pubblicisti. Eletti dagli ordini regionali; durano circa 3 anni e possono essere rieletti) e regionale (consigli regionali formati da 6 professionisti e 3 pubblicisti scelti tra gli iscritti nei rispettivi elenchi regionali ed interregionali ed eletti dai professionisti o dai pubblicisti regolarmente iscritti all’albo). La loro attività di base è la tenuta dell’albo dei giornalisti (istituito durante il periodo fascista dissimulando la volontà di esercitare un controllo sull’esercizio dell’attività di formazione), l’organizzazione dell’attività formativa che tutti i giornalisti devono fare ogni tre anni, l’erogazione delle sanzioni erogate in un procedimento con un dibattito. Un’altra funzione importante è l’esercizio del potere disciplinare nei confronti degli iscritti che si siano macchiati di fatti non conformi al decoro e alla dignità professionale. L’ordine ha avuto qualche problema con la Corte Costituzionale per l’esistenza di un ordine dei giornalisti nonostante tutti possano esprimere il proprio pensiero; la CC rispose in favore dell’ordine in quanto non ha nessun intento selettivo che non sia ancorato a criteri professionali e presenta due scopi: garantire i giornalisti (garantire che i giornalisti abbiano un certo bagaglio tecnico-culturale) e garantire i lettori (l’esperienza degli informatori e la garanzia che le notizie in lettura siano scritte da persone competenti). Questo è per salvaguardare la garanzia del prodotto, sia per i lettori che per i giornalisti stessi.in un procedimento con un dibattimento 37. ITER LEGISLATIVO Il procedimento legislativo ordinario si compone di 5 fasi: fase di iniziativa legislativa (possono proporre un disegno di legge il popolo con 500000 firme, ogni parlamentare, il Governo, 5 consigli regionali e il CNEL, Comitato Nazionale dell’Economia e del Lavoro), fase istruttoria (approfondire, acquisire gli elementi di conoscenza necessari per completare i disegni di legge e per poter arrivare ad una discussione; fase svolta da una commissione permanente a cui il presidente assegna il progetto e decide il procedimento), fase deliberativa (disegno di legge è discusso e vengono facendo eventuali modifiche). La discussione si conclude con il voto, prima si vota articolo per articolo con eventuale voto degli emendamenti e il secondo voto, invece, per la legge nel suo intero.il problema sta nel fatto che la legge dev’essere approvata nel suo testo intero sia dalla Camera dei Deputati sia dalla Camera del Senato e se una delle due camere cambia una parola il disegno deve tornare all’altra camera che deve approvarlo un’altra volta (navetta). Prima del voto, le commissioni possono lavorare in 3 modi: sede referente (la commissione discute il disegno di legge e poi lo rimanda alla camera del voto; privilegiata in quanto le commissioni sono più piccole e quindi più facile discuterne), sede redigente (la commissione discute il disegno di legge e da il primo voto, successivamente viene portato alle camere per il secondo voto) e sede deliberante (la commissione discute il disegno di legge e avvengono tutte e due le votazioni; vietato per alcuni temi in quanto non è positivo il discutere di poche persone per tutti). Una volta approvata la legge si passa alla fase di promulgazione (il disegno arriva al PdR il quale lo legge e verifica casi di incostituzionalità; in caso di modifiche, il disegno torna alle camere che sono obbligati ad apportare le modifiche del PdR; nel caso in cui le camere non approvino le modifiche del PdR è costretto a firmare il disegno di legge) e alla fase di pubblicazione (una volta firmato il disegno di legge, viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale per 15 giorni, vacatio legis, in modo che tutti i cittadini possano venirne a conoscenza; passati 15 giorni la legge entra in vigore). 38. DIFFERENZE E CONNESSIONI TRA ART.15 E ART.21 L’art. 15 riguarda la libertà di comunicazione; essa sancisce che la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. Per quanto possano sembrare simili, l’art. 15 e l’art. 21 in qualsiasi caso non sono da confondere in quanto sanciscono due libertà differenti, dove il primo ha la finalità di far circolare le informazioni liberamente, il secondo ha la finalità di salvaguardare il diritto alla riservatezza dell’individuo. Inoltre, mentre l’art. 21 delinea una dinamica comunicativa da soggetto noto a pubblico indistinto (informazione), nell’art.15 si parla della comunicazione da soggetto noto ad un altro soggetto noto (comunicazione). La limitazione della libertà e della sicurezza sono inviolabili e possono ricevere una limitazione solo per atto del giudice. 39. I DIRITTI MORALI E PATRIMONIALI SULL’ESCLUSIVITA’ DEL DIRITTO D’AUTORE Nei contenuti del diritto, il diritto che la legge attribuisce all’autore contiene sia diritti di carattere morale che di carattere patrimoniale. I diritti morali sono i diritti che il legislatore conferisce all’autore di un’opera a tutela della sua personalità, per come essa si esprime in rapporto all’opera stessa, in cui rientrano diritti di paternità (diritto di un soggetto di essere riconosciuto come effettivo autore da lui realizzata, di rivendicarne qualsiasi momento la paternità e di opporsi a tentativi di falsa attribuzione), diritto dell’integrità dell’opera ( diritto di opporsi a qualsiasi deformazione, mutilazione, modificazione; risponde alla regola delle 3I: Irrinunciabili, Imprescrittibili e Intrasmissibili) e diritto di inedito (diritto a scegliere se, quando, dove e in che modo divulgare la propria opera in pubblico; comprende anche il diritto di non divulgarla). I diritti patrimoniali, invece, si suddividono in diritti esclusivi tipici ed il diritto di utilizzazione economica dell’opera. I diritti esclusivi tipici creano una chance di guadagno per l’autore, creano un incentivo economico alla creazione e successiva diffusione dell’opera; ne fanno parte il diritto alla risoluzione dell’opera (l’autore ha il diritto esclusivo di autorizzare la moltiplicazione in copie), diritto di trascrizione dell’opera (trasformare l’opera in opera scritta), diritto di comunicazione al pubblico dell’opera (utilizzo di mezzi di diffusione per la messa a disposizione del pubblico dell’opera), diritto di distribuzione dell’opera (messa in commercio di originale o esemplari), diritto di traduzione dell’opera, diritto di trasformazione dell’opera (da forma artistica all’altra), diritto di pubblicazione delle opere di raccolta, diritto di noleggio (autorizzare cessione uso di originali, copie e supporti)e diritto di prestito (concessione di originale, copie e supporti) 40. COMMISSIONI PARLAMENTARI Le commissioni parlamentari servono per facilitare il lavoro nelle camere, per cui per organizzare il lavoro si dividono in commissioni di genere che rappresentano al loro interno le percentuali dei gruppi parlamentari presenti nella camera. Esistono vari tipi di commissioni: le commissioni permanenti (coincidono con le materie dei ministeri e sono composte in maniera proporzionale rispetto ai gruppi parlamentari; ne esistono 14 per camera; si lavora in commissioni per snellire il lavoro dell’assemblea; nella sua composizione la commissione deve mantenere), le commissioni temporanee (vengono formate per lavori straordinari che trattano temi specifici in poco tempo; alcune vengono chiamate commissioni d’inchiesta, che hanno lo stesso potere dei magistrati inquirenti) e commissioni di vigilanza ( commissioni straordinarie che controllano l’operato di pezzi dello Stato; le due più famose sono la commissione di vigilanza sulla RAI, e la commissione di vigilanza sui Servizi Segreti, presieduti dagli esponenti dell’opposizione). 41. ORGANI DI GOVERNO DEI SISTEMI DI COMUNICAZIONE Il Parlamento ha un ruolo centrale nel settore della comunicazione, specialmente nella stampa e nella radiotelevisione. La commissione RAI possiede importanti funzioni di gestione. La commissione RAI è anche detta commissione parlamentare per l'indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Questa commissione trova la propria disciplina nella legge n. 103/1975 che determina il trasferimento della gestione del settore televisivo dal Governo al Parlamento. La commissione RAI detiene un grande numero di competenze: poteri di indirizzo, formula direttive generali per l'attuazione dei principi di indipendenza e obiettività alle diverse tendenze culturali e politiche ai quali deve ispirarsi la società concessionaria del servizio pubblico. Ha anche poteri di controllo, ovvero verifica il rispetto da parte della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo degli indirizzi forniti. I poteri normativi della commissione RAI sono facoltà di emanare norme per garantire l'accesso alla programmazione radiotelevisiva da parte di enti e formazioni sociali; poteri di natura politica e amministrativa; potere di informazione, vale a dire che la commissione RAI per l'adempimento dei suoi compiti può invitare a riferire il presidente, gli amministratori e i dirigenti della società concessionaria e quanti altri ritenga utile sentire per le informazioni che possono offrire. L'altro organo di gestione della comunicazione è il Governo. La legge n. 223/1990, la legge Mammì, ha attribuito al Governo un compito importante nel settore delle comunicazioni. Occorre però distinguere le funzioni attribuite al Governo a quelle assegnate al presidente del consiglio dei ministri e al ministero delle comunicazioni, con riferimento al consiglio dei ministri vanno menzionati i poteri normativi: il governo è titolare del potere di adottare atti aventi forza di legge. Per quanto riguarda i poteri attribuiti al presidente del consiglio dei ministri possono essere ricordati: il potere di stipulare con la società concessionaria del servizio pubblico, le convenzioni aggiuntive, per le trasmissioni verso l'estero, volte a promuovere la conoscenza della lingua italiana; può disporre che le radiofrequenze assegnate ai concessionari privati siano temporaneamente gestite dagli organi dello Stato. 42. ILLECITI PERSONALI SU INTERNET Gli illeciti riconducibili a Internet sono stati raggruppati intorno a tre categorie: gli illeciti di Internet, gli illeciti contro Internet e gli illeciti per mezzo di Internet. L'attenzione va focalizzata sul terzo gruppo. In relazione a tali illeciti si tratta di compiere un bilanciamento tra più interessi, allo scopo di contemperare la tutela dei diritti della personalità da una parte, con la garanzia del diritto di comunicazione e di libera manifestazione del pensiero dall'altra. I soggetti su cui tradizionalmente viene fatta ricadere la responsabilità sono gli "access providers", cioè i fornitori di accesso alla rete, i "service providers", i fornitori di servizi in rete, e i "content providers", ovvero i fornitori di contenuti. Concentrando l'attenzione sulla responsabilità civile dell'internet providers, le principali regole sono racchiuse nella direttiva europea sul commercio elettronico, secondo cui la responsabilità dei prestatori d servizi intermediari nella società dell'informazione dovrebbe esseìre limitata allo scopo di evitare che costoro diventino il punto di convergenza di innumerevoli richieste di risarcimento. I prestatori non possono ritenersi responsabili delle informazioni trasmesse, della memorizzazione automatica delle informazioni, delle informazioni memorizzate a richiesta di un destinatario del servizio. 43. LE CRISI DI GOVERNO Sono di 3 tipi: Crisi parlamentari: si hanno quando una Camera, o entrambe, negano la fiducia al Governo. Un altro caso può aversi quando il Governo, nel corso della discussione parlamentare su un disegno di legge ritenuto particolarmente qualificante per la propria azione, “ponga la questione di fiducia” su di esso o su una sua parte. Tecnicamente, porre la questione di fiducia su un atto che il Governo vuole vedere approvato significa che il Governo fa dipendere il mantenimento del rapporto di fiducia con il Parlamento e, quindi, la propria permanenza in carica dal voto favorevole del Parlamento sulla questione sottoposta all’esame di quest’ultimo. Se il Parlamento non approva la proposta, il Governo ne deduce di essere senza fiducia e deve dimettersi. Crisi extraparlamentari: si hanno quando un partito politico o la corrente di un partito che appoggiava, con il suo voto di fiducia, il Governo esce dalla coalizione sulla quale, fino ad allora, questo si era retto. In tal modo, il Governo non ha più una maggioranza parlamentare che lo appoggia e si dimette spontaneamente, senza aspettare un voto espresso di sfiducia. Crisi per ragioni di correttezza: si hanno quando, eletto il nuovo PdR, il Governo in carica presenta, per correttezza, le dimissioni che, per consuetudine, vengono respinte. Oppure quando le Camere vengono rinnovate a seguito di elezioni politiche. In questo secondo caso le dimissioni vengono accettate, in quanto il Governo non ha la fiducia delle Camere nuove. In tale ipotesi, però, il PdR può rinviare il Governo alle nuove Camere perché ne ottenga la fiducia. 44. DIRITTO ALLA PRIVACY Il significato di privacy, nel tempo, si è evoluto anche in relazione all'evoluzione tecnologica. Inizialmente riferito alla sfera della vita privata, negli ultimi decenni ha subito un'evoluzione estensiva, arrivando ad indicare il diritto al controllo sui propri dati personali. Il significato odierno, di privacy, è relativo al diritto della persona di controllare che le informazioni che la riguardano vengano trattate o guardate da altri solo in caso di necessità. La privacy non va confusa nemmeno con la solitudine, e questa non va confusa con l'abbandono, in quanto sussiste una profonda differenza, infatti, tra «l'esser soli», «l'esser lasciati soli» e «l'esser lasciati in condizioni di non-autosufficienza». Il termine avrebbe anche un'accezione culturale: secondo alcuni ricercatori il concetto di privacy distingue la cultura Anglo-americana da quella Europea occidentale, come quella Italiana, Tedesca o Francese. Tuttavia si hanno troppi punti in comune tra le due soprattutto dal punto di vista del ruolo delle informazioni personali all'interno della società. Il diritto alla privacy non va confuso con il diritto al segreto, anch'esso finalizzato a tutelare un'area riservata della vita privata ma che per qualche motivo comprenda elementi comunque conosciuti da alcune persone: il medico, ad esempio, è sicuramente consapevole dello stato di salute del proprio paziente, ma ha il dovere di mantenere il segreto professionale sulle notizie di cui è a conoscenza. Il diritto alla privacy non è nemmeno interamente sovrapponibile al diritto alla protezione dei dati personali, che nasce come corollario del diritto alla riservatezza. La diffusione delle nuove tecnologie a partire dal XXI secolo ha contribuito ad un assottigliamento della barriera della privacy, ad esempio la tracciabilità dei cellulari o la relativa facilità a reperire gli indirizzi di posta elettronica delle persone, che può dar luogo, ad esempio, al fenomeno dello spamming, pubblicità indesiderata. Anche la geolocalizzazione degli smartwatch, combinata con funzioni in questi contenute, come il cardiofrequenzimetro, può impattare in modo significativo sulla privacy, permettendo ad aziende di marketing di monitorare l'utente nelle sue abitudini di consumo e gusti personali attraverso tecniche di pubblicità comportamentale. La digitalizzazione delle immagini contribuisce ad una continua e progressiva riduzione della riservatezza e da difficoltà nella sua tutela: condividere un'immagine o un video on-line su internet comporta la perdita di controllo sul materiale inserito. Ad esempio il sexting - condivisione di fotografie a carattere erotico prevalentemente sui social network - comporta la totale impossibilità di nasconderla potendo essere scaricata da altri utenti e reimmessa in Rete in qualunque altro momento. Analoghi problemi sorgono allorché vi siano video che in qualche modo siano lesivi della privacy o in qualche modo lesivi di altre persone, soprattutto se di minore età. Nel diritto italiano: Per quanto attiene alla legislazione italiana, i fondamenti costituzionali sono ravvisabili negli art. 14, 15 e 21 Cost., rispettivamente riguardanti il domicilio, la libertà e segretezza della corrispondenza, e la libertà di manifestazione del pensiero; ma si può fare anche riferimento all'art. 2 Cost., incorporando la riservatezza nei diritti inviolabili dell'uomo. La prima fonte di diritto principale in materia era costituita dalla giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione. Questa, nega inizialmente la presenza di un diritto alla riservatezza. Il riferimento all'art. 2 di cui sopra arriva invece solo nel 1975, con cui la stessa Corte identifica tale diritto nella tutela di quelle situazioni e vicende strettamente personali e familiari, le quali, anche se verificatesi fuori dal domicilio domestico, non hanno per i terzi un interesse socialmente apprezzabile contro le ingerenze che, sia pure compiute con mezzi leciti, per scopi non esclusivamente speculativi e senza offesa per l'onore, la reputazione o il decoro, non sono giustificati da interessi pubblici preminenti. Questa affermazione è fondamentale per il bilanciamento col diritto di cronaca. La casistica in materia è ampia; il Tribunale di Roma aveva notato che chi ha scelto la notorietà come dimensione esistenziale del proprio agire, si presume abbia rinunciato a quella parte del proprio diritto alla riservatezza direttamente correlato alla sua dimensione pubblica. La linea di demarcazione tra il diritto alla riservatezza e il diritto all'informazione di terzi sembrava quindi essere la popolarità del soggetto. Tuttavia, anche soggetti molto popolari conservano tale diritto, limitatamente a fatti che non hanno niente a che vedere con i motivi della propria popolarità. ricordarsi n. 29 c. Al rapporto che intercorre fra gli organi che detengono il potere e il popolo d. Al rapporto che intercorre fra gli organi che detengono il potere 13. Il Presidente della Repubblica, attraverso l’istituto della controfirma: a. Viene esonerato dalla responsabilità per alto tradimento o attentato alla Costituzione b. Si assume la responsabilità politica degli atti del Governo che emana c. Non si assume la responsabilità politica degli atti del Governo che emana d. Lascia al Consiglio di Stato la responsabilità giuridica degli atti che emana 14. La Corte costituzionale giudica: a. Sui reati commessi da tutti gli organi di livello costituzionale b. La ammissibilità dei referendum abrogativi c. La correttezza dei progetti di legge governativi d. La compatibilità delle norme interne con i regolamenti comunitari 15. Il Parlamento esercita le funzioni: a. Legislativa, di determinazione della politica estera e di controllo finanziario b. Legislativa, propulsiva nei confronti del Governo e di indirizzo amministrativo c. Legislativa, di controllo sul governo e di indirizzo politico d. Legislativa, regolamentare e di controllo sul governo 16. Il governo ottiene la fiducia: a. Dalle Camere in seduta comune b. Separatamente da ognuna delle Camere c. Dalle Camere, ed essa non può più essere messa in discussione per tutta la legislatura d. In successione, prima dalle Camere e poi dal Presidente della Repubblica 17. Sulla richiesta di referendum abrogativo di leggi ordinaria: a. La Corte di Cassazione esercita un controllo di ammissibilità b. La Corte Costituzionale esercita un controllo di ammissibilità c. La Corte dei Conti esercita un controllo di compatibilità finanziaria d. Il Consiglio di Stato offre un parere di legittimità 18. Nel procedimento legislativo le Commissioni parlamentari: a. Svolgono sempre un ruolo istruttorio b. Svolgono sempre un ruolo di inchiesta c. A volte sono chiamate ad approvare le norme in via definitiva d. Non sono mai chiamate ad approvare le norme in via definitiva 19. Le regioni a statuto ordinario: a. Legiferano sempre in via concorrente con lo Stato b. Legiferano sempre in via esclusiva c. Legiferano in via concorrente con lo Stato, o in via esclusiva sulle materie ed esse riservate d. Non legiferano mai in via concorrente con lo Stato 20. I Ministeri sono: a. Con o senza portafoglio b. Con o senza personale c. Con o senza relazioni esterne d. Con o senza Sottosegretari 21. “La stampa sarà libera, ma una legge ne reprime gli abusi” è norma de: a. La Costituzione b. Lo Statuto Albertino c. La legge sull’editoria d. La legge sulla stampa 22. I limiti alla libertà di manifestazione del pensiero: a. Sono tra gli altri ordine pubblico, esigenze di giustizia, onore delle istituzioni, segreti di stato b. Non esistono c. Dipendono dalla sensibilità individuale d. Sono quelli che determina la corte costituzionale 23. Il buon costume costituisce un limite: a. Relativo, in quanto è necessariamente da valutare di caso in caso b. Implicito, in quanto è ricavabile soltanto da un bilanciamento tra le altre libertà tutelate dall’ordinamento italiano c. Esplicito, in quanto è sancito dalla Costituzione italiana d. Etico-morale da valutare di caso in caso 24. Il profilo passivo del diritto di manifestazione del pensiero implica: a. Il diritto ad essere destinatario di informazioni b. Il diritto ad esprimere il dissenso verso la legge e le forme di governo c. Il diritto ad astenersi da qualunque forma di partecipazione democratica d. Il diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione 25. L’interesse di ciascun individuo a essere rappresentato, nella vita di relazione, così come egli è veramente nella realtà sociale, generale o particolare e a non vedersi all’esterno alterato, travisato, offuscato, contestato nel suo patrimonio intellettuale, politico, sociale, religioso, ideologico e professionale è riconducibile al: a. Diritto dell’identità personale b. Diritto alla riservatezza c. Diritto all’onore d. Diritto alla reputazione 26. Per la stesura di un’intervista: a. Il giornalista – ricoprendo il ruolo di fedele testimone – deve riscrivere le dichiarazioni dell’intervistato se queste non rispettano la forma civile dell’esposizione b. Il giornalista deve riportare le dichiarazioni dell’intervistato, ed è obbligato a riportare fedelmente il loro esatto contenuto, verificare la loro rispondenza al vero, la continenza formale e la forma civile dell’esposizione c. Il giornalista è obbligato a censurare le dichiarazioni dell’intervistato se queste risultano lesive dell’altrui reputazione d. Il giornalista assume un ruolo passivo e legge le istruzioni o le domande per l’intervistato attenendosi alla più assoluta neutralità rispetto all’argomento oggetto dell’intervista 27. Rientrano nei criteri per l’esercizio del diritto di cronaca rispettoso dell’onore: a. Utilità sociale e rispetto del bene comune b. Utilità sociale e attualità c. Qualsiasi espressione di opinione personale d. Riportare la notizia nella sua forma narrativa più elementare 28. Tra le restrizioni alla libertà di espressione, l’esigenza di riservatezza rappresenta un limite: a. Implicito di natura individuale b. Implicito di natura pubblicista c. Esplicito di natura individuale d. Esplicito di natura pubblicista 29. Il codice penale configurava l’ingiuria come il resto che colpisce: a. L’onore di un individuo, ossia il sentimento che ciascuno ha per la propria dignità b. La reputazione di un individuo, ossia la considerazione di cui un soggetto gode nell’ambito della collettività c. L’onore di un individuo, ossia la considerazione di cui un soggetto gode nell’ambito della collettività d. La reputazione di un individuo, ossia l’immagine sociale di cui un soggetto gode nell’ambito della collettività 30. Secondo la cosiddetta sentenza decalogo del 1984 della Corte di cassazione, il diritto di cronaca è legittimamente esercitato se sono rispettate alcune condizioni, come: a. L’utilità sociale dell’informazione; la verità della notizia; la forma civile dell’esposizione; l’attualità della notizia b. L’utilità sociale dell’informazione; l’interesse nazionale dell’informazione; l’esclusività dei fatti c. L’utilità sociale dell’informazione; la salvaguardia dell’onore delle istituzioni; l’esclusività dei fatti; la verità dei fatti d. L’utilità sociale dell’informazione; il buon costume; la continenza della notizia; l’attualità della notizia 31. I decreti legislativi 32. Tra le istituzioni UE l’iniziativa legislativa è di competenza di chi? 33. Le direttive comunitarie 34. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) è composta da 35. La direttiva “servizio inbiversale” in materia di comunicazione elettronica del 2002 stabilisce 36. Nel mercato della stampa quotidiana si intende assunta una posizione dominante quando? 37. I diritti morali d’autore comprendono principalmente 38. In Italia, la regola generale prevede che i diritti di utilizzazione economica dell’opera durano 39. L’accesso civico 40. L’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico è 41. Il direttore responsabile 42. Il pluralismo interno si realizza attraverso 43. La commissione parlamentare per l’indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi è 44. L’”ordinamento della comunicazione” 45. Il consiglio europeo 46. Il parlamento europeo 47. La clausola di coscienza 48. Il FUS 49. Qual è la composizione del CSM e quali le sue funzioni? 50. Che differenza c’è fra il concetto di forma di Stato e il concetto di forma di governo? 51. Diritto di cronaca, di critica e di satira 52. Le commissioni parlamentari 53. Deontologia del giornalista e tutela della riservatezza 54. L’osceno 55. Costituzione italiana 56. Il servizio pubblico della radiotelevisione 57. Organi della comunicazione 58. Caratteri della Costituzione 59. Diritti patrimoniali d’autore 60. Il diritto all’identità personale 61. Accesso alla pubblica amministrazione 62. Iter legislativo 63. Enti lirici 64. Atti normativi aventi forza di legge 65. Il decalogo del giornalista 66. La revisione preventiva sulle opere cinematografiche 67. Governo: funzioni e organizzazione 68. L’albo dei giornalisti 69. La funzione di comunicazione nella pubblica amministrazione 70. Internet: peculiarità e problemi 71. I principi giuridici dell’intervista 72. Il concetto di servizio universale e la concorrenza nel campo delle telecomunicazioni 73. Estensione soggettiva e oggettiva della libertà di manifestazione del pensiero 74. Il ruolo della Corte Costituzionale nell’evoluzione della disciplina radiotelevisiva 75. Natura e funzionalità dell’ordine dei giornalisti d. Sono quelli che determina la corte costituzionale 23. Il buon costume costituisce un limite: a. Relativo, in quanto è necessariamente da valutare di caso in caso b. Implicito, in quanto è ricavabile soltanto da un bilanciamento tra le altre libertà tutelate dall’ordinamento italiano c. Esplicito, in quanto è sancito dalla Costituzione italiana d. Etico-morale da valutare di caso in caso 24. Il profilo passivo del diritto di manifestazione del pensiero implica: a. Il diritto ad essere destinatario di informazioni b. Il diritto ad esprimere il dissenso verso la legge e le forme di governo c. Il diritto ad astenersi da qualunque forma di partecipazione democratica d. Il diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione 25. L’interesse di ciascun individuo a essere rappresentato, nella vita di relazione, così come egli è veramente nella realtà sociale, generale o particolare e a non vedersi all’esterno alterato, travisato, offuscato, contestato nel suo patrimonio intellettuale, politico, sociale, religioso, ideologico e professionale è riconducibile al: a. Diritto dell’identità personale b. Diritto alla riservatezza c. Diritto all’onore d. Diritto alla reputazione 26. Per la stesura di un’intervista: a. Il giornalista – ricoprendo il ruolo di fedele testimone – deve riscrivere le dichiarazioni dell’intervistato se queste non rispettano la forma civile dell’esposizione b. Il giornalista deve riportare le dichiarazioni dell’intervistato, ed è obbligato a riportare fedelmente il loro esatto contenuto, verificare la loro rispondenza al vero, la continenza formale e la forma civile dell’esposizione c. Il giornalista è obbligato a censurare le dichiarazioni dell’intervistato se queste risultano lesive dell’altrui reputazione d. Il giornalista assume un ruolo passivo e legge le istruzioni o le domande per l’intervistato attenendosi alla più assoluta neutralità rispetto all’argomento oggetto dell’intervista 27. Rientrano nei criteri per l’esercizio del diritto di cronaca rispettoso dell’onore: a. Utilità sociale e rispetto del bene comune b. Utilità sociale e attualità c. Qualsiasi espressione di opinione personale d. Riportare la notizia nella sua forma narrativa più elementare 28. Tra le restrizioni alla libertà di espressione, l’esigenza di riservatezza rappresenta un limite: a. Implicito di natura individuale b. Implicito di natura pubblicista c. Esplicito di natura individuale d. Esplicito di natura pubblicista 29. Il codice penale configurava l’ingiuria come il resto che colpisce: a. L’onore di un individuo, ossia il sentimento che ciascuno ha per la propria dignità b. La reputazione di un individuo, ossia la considerazione di cui un soggetto gode nell’ambito della collettività c. L’onore di un individuo, ossia la considerazione di cui un soggetto gode nell’ambito della collettività d. La reputazione di un individuo, ossia l’immagine sociale di cui un soggetto gode nell’ambito della collettività 30. Secondo la cosiddetta sentenza decalogo del 1984 della Corte di cassazione, il diritto di cronaca è legittimamente esercitato se sono rispettate alcune condizioni, come: a. L’utilità sociale dell’informazione; la verità della notizia; la forma civile dell’esposizione; l’attualità della notizia b. L’utilità sociale dell’informazione; l’interesse nazionale dell’informazione; l’esclusività dei fatti c. L’utilità sociale dell’informazione; la salvaguardia dell’onore delle istituzioni; l’esclusività dei fatti; la verità dei fatti d. L’utilità sociale dell’informazione; il buon costume; la continenza della notizia; l’attualità della notizia 31. I decreti legislativi 32. Tra le istituzioni UE l’iniziativa legislativa è di competenza di chi? 33. Le direttive comunitarie 34. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) è composta da 35. La direttiva “servizio inbiversale” in materia di comunicazione elettronica del 2002 stabilisce 36. Nel mercato della stampa quotidiana si intende assunta una posizione dominante quando? 37. I diritti morali d’autore comprendono principalmente 38. In Italia, la regola generale prevede che i diritti di utilizzazione economica dell’opera durano 39. L’accesso civico 40. L’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico è 41. Il direttore responsabile 42. Il pluralismo interno si realizza attraverso 43. La commissione parlamentare per l’indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi è 44. L’”ordinamento della comunicazione” 45. Il consiglio europeo 46. Il parlamento europeo 47. La clausola di coscienza 48. Il FUS 49. Qual è la composizione del CSM e quali le sue funzioni? 50. Che differenza c’è fra il concetto di forma di Stato e il concetto di forma di governo? 51. Diritto di cronaca, di critica e di satira 52. Le commissioni parlamentari 53. Deontologia del giornalista e tutela della riservatezza 54. L’osceno 55. Costituzione italiana 56. Il servizio pubblico della radiotelevisione 57. Organi della comunicazione 58. Caratteri della Costituzione 59. Diritti patrimoniali d’autore 60. Il diritto all’identità personale 61. Accesso alla pubblica amministrazione 62. Iter legislativo 63. Enti lirici 64. Atti normativi aventi forza di legge 65. Il decalogo del giornalista 66. La revisione preventiva sulle opere cinematografiche 67. Governo: funzioni e organizzazione 68. L’albo dei giornalisti 69. La funzione di comunicazione nella pubblica amministrazione 70. Internet: peculiarità e problemi 71. I principi giuridici dell’intervista 72. Il concetto di servizio universale e la concorrenza nel campo delle telecomunicazioni 73. Estensione soggettiva e oggettiva della libertà di manifestazione del pensiero 74. Il ruolo della Corte Costituzionale nell’evoluzione della disciplina radiotelevisiva 75. Natura e funzionalità dell’ordine dei giornalisti 76. Legge Gasparri sul riordino del sistema televisivo 77. Articolo 15 e articolo 21 della Cost 78. Il sistema e le fondi del diritto 79. Governo: formazione, funzioni e crisi 80. Parlamento: organizzazione e funzioni 81. Articolo 21 e 33 della Cost: contenuto, connessioni e differenze 82. Interventi diretti e indiretti a sostegno delle attività di spettacolo 83. In che modo ed in quali termini è stata posta la sentenza che ha salvato l’ordine dei giornalisti? 84. I rapporti tra l’ufficio centrale dell’Odg e quelli regionali 85. Il SIC (Sistema Integrato della Comunicazione) 86. L’AGCOM ed i CORECOM 87. Il ruolo dello stato nelle discipline dello spettacolo 88. Passaggi fondamentali della storia radiotv 89. Pluralismo televisivo 90. Limite della riservatezza 91. Fiducia parlamento-governo 92. Limiti impliciti dell’articolo 21 93. Servizio universale 94. Procedimento legislativo 95. Le forme di governo 96. Il meccanismo della revisione preventiva dei film 97. Sistema delle fonti 98. Interventi indiretti nello spettacolo 99. La gerarchia delle fonti 100. Funzioni del presidente della Repubblica 101. Libertà di stampa 102. Struttura e funzioni dell’ordine dei giornalisti 103. Il governo e la fiducia delle camere 104. Gli interventi dello stato a favore dello spettacolo 105. Fasi della formazione del governo 106. L’unione europea e le sue istituzioni
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