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Don Milani vita e pensiero, Appunti di Scienze Umane

Appunti sulla vita e il pensiero di Don Milani

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 25/05/2021

angelorogaiaa
angelorogaiaa 🇮🇹

4.2

(13)

71 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Don Milani vita e pensiero e più Appunti in PDF di Scienze Umane solo su Docsity! L’EDUCAZIONE “ALTERNATIVA“ IN ITALIA Nel movimento per un’educazione alternativa rispetto ai modelli vigenti in Italia non sono mancati i grandi educatori, che hanno rotto i ponti sia con la scuola che con i valori sociali in atto. In particolare a sottolineare non solo l’importanza delle pratiche educative ma soprattutto il valore che ha la comunicazione in queste ultime sono stati due pedagogisti, conosciuti come “pedagogisti della parola”, ovvero: Paulo Freire e Lorenzo Milani. DON MILANI E L’ESPERIENZA DI BARBIANA Lorenzo Milani nasce in una famiglia fiorentina e si forma agli studi classici, successivamente divenne un sacerdote socialmente impegnato che sosteneva non fosse possibile condurre le persone ad accettare la parola del signore senza averle dotate della possibilità di comprendere i valori presenti nel linguaggio. La scuola popolare nasce dunque per lui come premessa per l’educazione religiosa. Però in seguito matura la convinzione che esso sia un diritto di tutti, e che di questo diritto, nonostante la costituzione italiana lo ribadisca, i poveri non ne godono in modo effettivo. Don Milani, negli anni della seconda guerra mondiale, decide di dedicare la propria vita all’educazione popolare e istituisce la sua prima scuola popolare serale a San Donato, presso Prato. Poi successivamente si trasferirà nel 1954 a Barbiana, fondando un’ulteriore scuola. LE CARATTERISTICHE DELLA SCUOLA POPOLARE Nella scuola che fonda a Barbiana, Don Milani cerca di offrire ai più poveri la possibilità di accedere a quegli strumenti intellettuali che sono indispensabili per essere cittadini. Egli non intende adeguare i giovani agli schemi prestabiliti dalla società , ma tutelare la loro identità culturale, questo implica che non possa esistere una scuola uguale per tutti ( come sosteneva la società del tempo, nelle scuole delle classi dominanti) ma essa deve rivendicare la propria diversità. La didattica di Don Milani è chiamata anche “didattica della povertà“ (come quella di Pestalozzi). Infatti a caratterizzare l’attività di Barbiana sono: l’esistenza, le relazioni, l’ideale comunitario, la creazione di gruppi, il lavoro e soprattutto il rifiuto della pedagogia accademica. Nella scuola di Don Milani non ci sono né voti, né bocciature e non esistono classi, infatti ognuno può procedere con tempi e ritmi individuali.Per il sacerdote sono da eliminare le programmazioni, perché bisogna partire dall’esperienza diretta della classe LA SCUOLA DI BARBIANA A Barbiana si richiedono serietà e impegno: non si tratta di una scuola facile; essa non prevede né ricreazione né giochi. La disciplina è molto dura, talvolta è imposta con la frusta, dal momento che l’obiettivo più importante per Milani è l’educazione, proprio per questo egli sostiene che non si può evitare di ricorrere a punizioni corporali, considerate meno gravi della bocciatura o l’emarginazione sociale (come veniva fatto nella scuola pubblica). Don Milani scrive con i ragazzi di Barbiana: l’obbedienza non è più una virtù : una lettera fatta per un gruppo di cappellani militari toscani che hanno definito l’obiezione di coscienza al servizio militare (antimilitarismo). Per questo Milani viene incriminato e rinviato a giudizio, esso poi verrà processato l’anno dopo ma impossibilitato a presenziare a causa di una grave malattia sarà costretto a difendersi con una memoria scritta. Verrà assolto in prima istanza. L’IMPORTANZA DELLA LINGUA Nodo centrale di tutta l’educazione è per Don Milani la conoscenza della lingua e la sua padronanza, che permette ai membri delle classi popolari di inserirsi alla pari nella società. La lingua quindi deve essere il cuore della didattica e va valorizzata in tutte le sue possibilità espressive. Per quanto riguarda la scrittura invece, è necessario “scrivere come si parla“, perché le forme del linguaggio scritto servono spesso a occultare la verità e ad escludere dalle decisioni una larga fascia sociale che, pur essendo alfabetizzata, non è in grado di comprendere determinati scritti. Proprio per questo motivo, un aspetto della didattica di Don Milani consiste nell’arte dello scrivere, che si differenzia in :
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