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Il ruolo delle donne nella Costituente italiana, Appunti di Diritto

Il ruolo delle donne nella Costituente italiana e il loro contributo alla lotta per l'emancipazione femminile. Viene inoltre descritto il decreto del marzo 1946 che riconobbe alle donne il diritto di voto e all'eleggibilità. Vengono citati i principali articoli della Costituzione che riguardano la parità di genere e la tutela delle lavoratrici madri.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 11/12/2023

Antonelakycyku
Antonelakycyku 🇮🇹

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Scarica Il ruolo delle donne nella Costituente italiana e più Appunti in PDF di Diritto solo su Docsity! DONNE COSTITUENTI Il decreto n.74 del marzo 1946 riconobbe alle donne sia il diritto di voto sia quello all’eleggibilità. Frutto di un’intesa tra De Gasperi e Togliatti, quel decreto colse di sorpresa anche alcune militanti del comitato pro-voto. 2 giugno 1946: Una giornata al femminile Data epocale per ricordare quanto il ruolo delle donne sia stato significativo e fondamentale fin dai primi giorni di vita della Repubblica: in quel giorno, infatti, acquisirono il diritto 14 milioni di elettrici per un totale del 53% e andarono a votare in massa (l’89% delle aventi diritto) “Durante il fascismo alla donna era stata riconosciuta una dignità pubblica solo in quanto moglie o madre” (C.Dau Novelli) 2 carattere sacro. Fu votato dalle sinistre .Tuttavia a proposito dell’art.7 il PCI votò a favore in quanto guarda alla situazione italiana, un Paese essenzialmente cattolico)  alla parità di diritti sul lavoro (art.37)  alla tutela delle lavoratrici madri  la battaglia per l’accesso alla magistratura In quattordici su ventuno erano laureate, la maggior parte di loro lavorava, diverse erano impegnate nel mondo della scuola, la provenienza geografica era varia e rappresentativa di tutta l’Italia, le 5 generazioni spaziavano dalla fine dell’800 alle nate sotto il fascismo. Molte avevano vissuto la clandestinità durante il regime (come Teresa Noce e Rita Montagnana) e partecipato alla Resistenza (Teresa Mattei, Nilde Iotti, Angela Gotelli, Laura Bianchini e altre).  La parità uomo-donna è prioritaria per le  Costituenti il cui obiettivo è emancipare la  popolazione femminile dalla subalternità cui era condannata durante il regime fascista. Le elette, cinque delle quali furono designate nella Commissione dei 75 che aveva il compito di elaborare la Costituzione, si spendono dunque per fissare il principio di uguaglianza nell’articolo 3 della Carta (“tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di 6 lingua, di religione…”), rafforzato e specificato dagli articoli 29 (“il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi”) e 37 (“la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”). Sono risultati fondamentali perché a partire da lì sarà possibile la riforma del diritto di famiglia cui si arriverà nel 1975, promossa da Nilde Iotti In diverse occasioni, le ventuno deputate superarono i propri colori politici in nome del bene comune, in qualche caso senza il successo sperato a causa delle resistenze conservatrici (e retrive) dei colleghi: come accadde con l’accesso alla Magistratura. L’emendamento proposto da Teresa 7
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