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donne nell'arte artiste e muse, Sintesi del corso di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

l'emancipazione della donna nell'arte come musa e artista

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 19/06/2023

MartinaPulera
MartinaPulera 🇮🇹

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Scarica donne nell'arte artiste e muse e più Sintesi del corso in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! FRIDA KAHLO BIOGRAFIA Frida Kahlo è stata una delle pittrici messicane più famose e apprezzate al mondo, grazie ai suoi autoritratti surrealisti e al suo stile personale che mescolava elementi come il genere, la razza e l’identità messicana. 1907 a Coyoacán, un sobborgo di Città del Messico. Nonostante la sua determinazione nello studio, la vita di Frida non fu resa facile dal contesto in cui viveva. La sua disabilità (come purtroppo capita ancora oggi) fu oggetto di scherno e denigrazione. Ma sarà proprio la sua diversità a rappresentare l’immagine della sua arte, in seguito al fatidico incidente. Il 17 settembre 1925, Frida aveva 18 anni e stava tornando a casa da scuola all’improvviso un tram si scontrò con l’autobus sul quale si trovava, schiacciandolo contro il muro. Molte persone morirono sul colpo, Frida rimase ferita gravemente. Dopo l’incidente anche se a casa fu costretta a rimanere immobile, nel suo letto. E fu in quei momenti che Frida Kahlo iniziò a dipingere, facendo della sua immobilità un’opportunità. Utilizzare la sua immagine come modello, iniziò a dipingere autoritratti: Verso la fine del 1927 Frida riprese a camminare e a condurre una vita normale, partecipando attivamente alla vita politica tanto da diventare un’ attivista del Partito Comunista. Negli stessi anni conobbe Diego Rivera, un illustre pittore del tempo che presto sarebbe diventato suo marito. A causa della repressione dei dissidenti politici, il Partito Comunista Messicano venne dichiarato fuorilegge. Frida e il marito, come molti altri, furono costretti a trasferirsi negli Stati Uniti. FRIDA COME MODELLO La vita di Frida Kahlo fu intensa e crudele, ma la grandezza della sua arte ha sovrastato qualsiasi pregiudizio ed etichetta, salvandola dall’essere ricordata come “una povera vittima disabile”. Frida Kahlo è stata una donna che ha sempre affrontato la vita opponendosi alla sorte avversa e dimostrando una grandezza propria solo degli artisti, riuscendo a trasformare la sua immobilità obbligata in un’opportunità artistica e la sofferenza in arte. Attraverso i suoi numerosi autoritratti, stravaganti e pieni di colore, si percepisce quanto il suo corpo di donna ferita sia stato centrale nella esistenza e soprattutto, nella sua arte. Frida Kahlo concentra in sé molti aspetti che in qualche modo corrispondono ai fenomeni sociali del nostro presente: la resilienza, l’indipendenza come donna e artista e l’impegno politico la rendono oggi sempre più simbolo a livello internazionale. E’ diventata il simbolo del femminismo per la sua personalità libera e inflessibile, per i temi trattati nella sua opera come il corpo della donna, l’identità e la morte. Il suo rapporto intenso con la sofferenza, e il suo amore passionale per Diego Rivera , si tradusse in opere d’arte capaci di emozionare. Le sue sopracciglia folte e mascoline sono diventate emblema della body positivity: non piegarsi alle norme imposte dalla società, per evitare di ricondursi a degli schemi riconosciuti. Frida Kahlo e Diego Rivera, 1931, olio su tela Cervo ferito, 1946, il volto di Frida Kahlo appare al posto del capo dell’animale Le sue opere, sia gli autoritratti o quelle che rappresentano i dolori che viveva, hanno tutte un codice stilistico che è poi quello emotivo: la negazione della vita e allo stesso tempo la sua esaltazione. Quasi come dentro Frida esistesse una dualità non risolvibile. Ogni quadro è contemporaneamente negazione di libertà e un volo che lei cerca di spiccare. PITTURA Nei suoi quadri tocca diverse tematiche, dalla condizione della donna nell’Ottocento, relegata in casa, alla pittura en plein air (in pubblico). Spazi di una vita femminile, Donne assorte nei propri pensieri, intente nella lettura, donne eleganti, colte in teneri ritratti familiari. Una tecnica delicata, vivida, fatta di pennellate luminose che si susseguono con tocchi di colore che regalano freschezza, tranquillità. Frammenti di vita in cui è l’introspezione dei personaggi a farla da padrone; opere che raccontano di una donna sola che ritrova colore nell’affettività familiare, nella realizzazione di un sogno, quello di dipingere. Una dimensione domestica che diviene preponderante per non risentire dei pregiudizi che giudicano disdicevole per una donna la professione di pittrice. Berthe Morisot, La culla, 1873, Musée d’Orsay, Parigi Berthe Morisot, Lettura MARINA ABRAMOVIC Marina Abramović, classe 1946, ricopre una posizione di fondamentale importanza nella storia dell’arte contemporanea. La sua poetica, sensibile allo studio antropologico del comportamento umano, si esprime attraverso la cosiddetta performance art, fatta di esperienze sensoriali e psicologiche profonde, toccanti, che sia attraverso una tensione emotiva che una riflessione razionale, arrivano dritte al cuore del suo pubblico. È nell’ambiente domestico che Marina sviluppa l’interesse per l’arte, incoraggiata dalla madre, interessata al mondo artistico, anche dal padre che ebbe un ruolo importante nella sua maturazione artistica; sviluppa così una grande passione per il disegno e la pittura. Negli anni ‘60 iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti di Belgrado, così inizia a sviluppare la consapevolezza dell’artisticità del corpo umano, aspetto che la renderà un’icona internazionale col passare degli anni. Nel 1976 lascia l’est Europa, e un matrimonio infelice alle spalle, alla volta di Amsterdam, di una metropoli e di una cultura più aperta e sensibile alla performance artistica, dove incontra per la prima volta Ulay, che diventerà il suo partner sia sul lavoro che nella vita privata. Cosa significa arte performativa? Un tipo di arte che si serve dell’esercizio e della mobilità del corpo umano, o di un oggetto di fronte ad un pubblico. Ben conosciamo la danza, la musica, il teatro, il mimo e i burattini. Tra questi, luminari come Abramović e Ulay hanno fatto la differenza e portato la performance su un altro livello. Marina Abramović ha portato la sua arte in tutto il mondo.La sua è certamente un’opera dai caratteri anticonformistici, riflessivi, fuori dagli schemi e profondi. Attraverso le sue performance, l’invito è a riflettere su sè stessi, sul ruolo che l’essere umano ha nel mondo e in che modo si relaziona con i suoi simili.
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