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Donne nell’arte: dall’antichità ai nostri giorni, Guide, Progetti e Ricerche di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Presentazione puntuale sulla figura della donna nell’arte,con particolare attenzione sull’evoluzione nella rappresentazione e con riferimenti chiari ad opere ed autori.

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2021/2022

In vendita dal 29/05/2022

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annachiara-esposito-2 🇮🇹

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Scarica Donne nell’arte: dall’antichità ai nostri giorni e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Donne nell’arte Nell’ iconografia antica, la donna era sempre associata alla fecondità e la sua conoscenza e vicinanza alla natura, questo contribuí a creare un mondo mistico accanto a lei. Si riteneva avesse un legame con le divinità e, per questo, era coinvolta nelle cerimonie rituali e religiose. Con le sue connotazioni fisiche, poi la donna iniziò a diventare soggetto della piccola statuarietà paleolitica. Tra i ritrovamenti ricordiamo la famosissima Venere di Willendorf, una statuetta di 11 cm d’altezza, scolpita in pietra calcarea e dipinta in ocra rossa Iconografia antica La statuetta riproduce una figura femminile stante nuda e con le braccia posate sopra i seni. Le parti del corpo che la caratterizzano sono molto evidenti per grandezza. Inoltre i tratti del viso non sono scolpiti e la testa è ricoperta da un’acconciatura o da un copricapo.Secondo gli studiosi la statuetta come le altre simili ad essa è legata al culto della madre terra. Infatti gli attributi femminili sono esaltati e messi in mostra per evocare la fertilità della progenitrice. Nell’ iconografia del Medioevo si assiste a fenomeni di annullamento della donna, che ha portato all’eccidio di molti di esse e annullando conseguentemente la loro libertá ed espressione. Le immagini nell’arte Medievale hanno come comun denominatore l’influenza della Chiesa, ad esempio: donne-angelo, madri, Sante, oppure come diavolo, demonio e tentatrice, tutta colpa dei due peccati capitali principali: avarizia, vizio maschile, e lussuria vizio femminile per eccellenza, rappresentata quasi sempre dalla donna avvolta dai serpenti. Tra gli innumerevoli dipinti del periodo da considerare, va citata la “Madonna con il Bambino” di Simone Martini La caratterizzazione somatica è più accurata, nel mento, nel naso, nelle guance, negli occhi, persino nell'orecchio e trae vantaggio anche dalla resa di zone chiare, quasi di lucentezza metallica, che sono ben contrastate con le zone d'ombra. Questo bambino ha una fisionomia propria, che lo rende riconoscibile rispetto ad altri bambini. Donne-Angelo Con l’avvento dell’Umanesimo e successivamente del Rinascimento, la donna non è più rappresentata solo in veste di Santa, ma si rinnova e si evolve in aspetti sempre più diversificati, venendo raffigurata in episodi di vita quotidiana o di natura mitologica. A tal proposito viene spontaneo citare due artisti fondamentali per questo periodo: Domenico Ghirlandaio con il ritratto di “Giovane Donna” e Sandro Botticelli con “l’Allegoria della Primavera”.La rappresentazione femminile del Ghirlandaio, come Botticelli, è un soggetto a un compromesso estetico che favorisce la stilizzazione idealista e l'unità decorativa della scena, nel momento in cui si assiste alla diffusione dell'immagine tra la borghesia e il gusto per la caratterizzazione realistica della figura. Il delicato equilibrio della forma e l'armonia delle associazioni cromatiche suggeriscono l'aspirazione a un ideale di ordine come principio di composizione. Evoluzione e rinnovamento Giovane Donna -Domenico Ghirlandaio L’allegria della Primavera -Sandro Botticelli Lirismo soave Verso la fine dell’Ottocento invece, la donna è ancora rinchiusa in schemi che la vedono angelica ed eterea come le donne romantiche dal lirismo soave di Dante Gabriel Rossetti ma anche tentatrice fonte di perdizione. Pensiamo ad Edvard Munch, il quale esprime nelle sue opere il suo malessere nei confronti della figura femminile, concepita artisticamente in maniera negativa coma la femme fatale, che vuole divorare, attraverso la sua sensualità l’uomo.
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