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Pace dopo Prima Guerra Mondiale: Versailles, Weimar e Nazionalsocialismo, Appunti di Storia

Come la fine della Prima Guerra Mondiale portò alla Repubblica di Weimar in Germania, al fascismo in Italia e al crollo di Wall Street negli Stati Uniti. Inoltre, analizza il Trattato di Versailles e la creazione di nuovi stati in Europa, come la Polonia e la Jugoslavia. Il testo illustra come la Germania subisse una pace punitiva e come questo contribuì all'emergere di un sentimento di rivalsa e di revanscismo, che portò alla nascita del Partito Nazionalsocialista tedesco.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 29/04/2022

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Scarica Pace dopo Prima Guerra Mondiale: Versailles, Weimar e Nazionalsocialismo e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Dopo guerra in Germania: in Germania il dopoguerra porterà alla repubblica di Weimar e poi al nazismo, in Italia porterà al fascismo e negli Stati Uniti porterà al crollo di Wall Street che avrà conseguenze su tutto il mondo. Nei trattati di pace alla fine della guerra, rispetto a quelli precedenti, cambiano l’assetto geopolitico dell’Europa, Medio-Oriente e Africa , perché ci sarà una spartizione dei territori coloniali delle potenze che hanno perso la guerra I trattati di pace vengono firmati durante la conferenza di Parigi, gennaio 1919. Alla conferenza d Parigi, che inizia nel Gennaio 1919, siedono solo i paesi vincitori: Gran Bretagna, Francia, Italia e Stati Uniti. Gli altri paesi non sono presenti, questo è un cambiamento rispetto ai tradizionali trattati di pace. Un altro elemento importante è il trattato di pace che viene fatto con la Germania che è quello di trattato di Versailles, viene introdotto, per la prima volta, tra i punti che stabiliscono la pace una clausola morale, la Germania deve essere penalizzata nei trattati di pace perché è colpevole della Guerra, è una clausola che si ritroverà anche alla fine della Seconda Guerra Mondiale, sempre nei confronti della Germania. Sguardo generale sulla situazione che si crea dopo la conferenza di Parigi:Europa prima e dopo guerra. Spariscono i 4 imperi dinastici: zarista, ottomano, tedesco e austroungarico. Queste 4 realtà geopolitiche spariscono, dalla loro sparizione una gran parte dei territori che appartengono ai grandi imperi, con l’eccezione della Russia che aveva già fatto una pace separata, ovvero la pace di Brest Litovsk, con essa la Russia rinuncia alla Finlandia, Lituania, Lettonia, e parte della Polonia. Altri territori che appartengono all’impero austroungarico e tedesco vengono costruiti come stati autonomi. Quello che è interessante della conferenza di Parigi sul tavolo delle trattative si costruiscono ex-novo degli stati, dalla dissoluzione dell’impero austroungarico e quello tedesco nascono nuovi stati come la Polonia, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia che corrisponde alla parte settentrionale della penisola Balcanica, che viene creato per l’insistenza di Wilson che vuole costruire uno stato cuscinetto, per tenere lontano dall’Europa la Russia comunista. La Polonia e la Jugoslavia sono stati al cui interno coesistono nazionalità diverse, nella Jugoslavia coesistono la Serbia, il Cossovo la Bosnia, altri stati che hanno lingue e culture diverse e che speravano che con la guerra avrebbero ottenuto l’indipendenza. Non è semplice mettere insieme popolazioni differenti. Un altro impero che si dissolve è l’impero ottomano che sparisce, una parte dei suoi territori vengono affidati sotto mandato alle potenze vincitrici Gran Bretagna e Francia, sotto mandato per esempio alla Francia viene dato una mandato dell’Iraq, dare il territorio in mandato a un altro stato vuol dire che in attesa che ci siano dei processi di indipendenza nazionale, le grandi potenze hanno un mandato per dirigere la vita amministrativa di questi stati. Esempio: se oggi c’è una guerriglia in Iraq, una questione palestinese irrisolta, la Siria ha una guerra civile in atto; tutto questo è conseguenza della grande guerra, perché ha messo tutti questi paesi sotto il mandato dei paesi vincitrici le quali avevano interesse a mantenere questi paesi in una posizione di non autonomia così potevano usufruire delle molte risorse economiche e materie prime che hanno quei paesi. Altro elemento: nasce la Jugoslavia, nuovo stato che crea problemi all’Italia, che è uno dei paesi che siede al congresso di Parigi dei vincitori. Sappiamo che l’Italia entra in guerra con il patto di Londra che prevedeva un estensione del confine italiano ad est comprendente la Dalmazia e l’Istria l’Italia ottiene il riconoscimento del confine del Brennero, ma in realtà vengono attribuiti alla Jugoslavia, la Dalmazia e la città di Fiume in violazione del patto di Londra, questo comporterà che il capo di governo italiano Vittorio Emanuele Orlando e la delegazione italiana si allontaneranno sdegnati dalla conferenza di Parigi e in conseguenza di questa decisione, in quello stesso anno ci sarà da parte di D’Annunzio il tentativo di recuperare fiume, D’Annunzio alla testa di corpo di volontari si dirigerà verso Fiume, conquisterà con le armi la città che diventerà Fiume Italiana e stilerà una serie di trattative il trattato di Rapallo, che mitigava quello di Parigi, 1924 al patto di Roma all’Italia, per cui all’Italia viene riconosciuta parte dell’Istria, della Dalmazia ma gran parte della Dalmazia resta alla Jugoslavia. Le decisioni della conferenza di Parigi hanno riflessi importanti su tutto il mondo. La dissoluzione dell’impero ottomano con gran parte dei suoi territoti sotto mandato della Francia e Gran Bretagna e con l’unico riconoscimento che viene fatto di unità statuale è quello della rivendicazione degli operai e dei contadini, quindi nomina suo successore Friedrich Ebert, che era un social democratico riformista e insiste perché Guglielmo II si dimetta, e lui lo fa, e in questo clima 9 novembre 1918 i due rappresentanti del partito social-democratico, Friedrich Ebert e Philp Scheidemann, che proclamano la repubblica di Weimar. Elbert diventa a capo del primo governo provvisorio repubblicano di cui fanno parte 3 social democratico e 3 socialisti indipendenti. Mentre c’è la proclamazione, la lega di Spartaco, a capo della quale c’erano Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, incentiva l’azione rivoluzionaria, non sostiene il governo repubblicano, invece spinge in direzione di una presa di posizione da parte dei soviet come era successo in Russia. Si cerca da parte del governo repubblicano di prendere contatti con i rappresentanti dei soviet e coinvolgerli nella politica della nascente repubblica; la cosa riesce fino a un certo punto, perché tra le forze che vogliono il cambiamento, che sono i social democratici, i cattolici e la base popolare che sono i soviet e la lega di Spartaco, ci sono due visioni diverse sulla Germania: una è una visione di democrazia borghese/parlamentare e l’altra invece è quella comunista portata avanti è prima dalla lega di Spartaco e che darà vita al comunismo tedesco. Qual è la posizione della repubblica di Weimar? Farà una scelta difficile, sceglierà come modo per affermarsi come repubblica democratica, la via della repressione. Per fare questo dovrà affidarsi a chi di repressione ne capisce, i militari e gruppi che si chiamavano corpi franchi, che erano corpi militari formati da volontari, microcriminalità ed emarginati dalla società che collaborano con l’esercito tedesco della repubblica per reprimere la nascente rivoluzione comunista. Fu una repressione durissima, morirono migliaia di persone, Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht vennero fucilati, una parte di rappresentati dei soviet vennero fucilati o incarcerati e quindi si stabilì una situazione di governabilità per la nascente repubblica di Weimar. Gli storici su questa prima fase della repubblica di Weimar, non sono concordi, alcuni ritengono che il modo di agire di Elbert nei confronti dei tentativi rivoluzionari sia stato eccessivo, perché sarebbe stato comunque difficile che in Germania potesse realizzarsi la repubblica di Russia, perché la Russia era un paese arretrato, povero senza una grande industria e quindi c’era una situazione diversa dalla Germania. Altri invece ritengono che in quel momento con una situazione così difficile in una pese così devastato dalla guerra, la cosa fondamentale era dare vita a un paese democratico, che riuscisse a tirare fuori il paese da una situazione che era al limite della sopravvivenza. Nel gennaio del 1919 si tengono le elezioni per eleggere la assemblea costituente, ovvero quei deputati che avrebbero scritto la costituzione della repubblica di Weimar. Dall’assemblea costituente emerge un panorama politico governato dai social democratici, che è un partito riformista di matrice socialista. Viene eletti presidente dell’assemblea Ebert, che incarica come primo ministro Philp Scheidemann che è un democratico anche lui. Il primo governo che si stabilisce nel 1919 è un governo a maggioranza social-democratica con partito cattolico che si chiama partito del centro con una coalizione di liberali democratici. Appena il governo entra nella pienezza dei suoi poteri, fa un tentativo per trattare alla conferenza di Parigi per ottenere qualcosa di meno alla penalizzazione che viene fatta alla popolazione e al popolo tedesco, questi tentativi non hanno risultato e questo sarà percepito come una debolezza della repubblica, perché non è riuscita a far valere dei diritti; una cosa che veniva chiesta è che i territori con l’esercito dei paesi vincitori all’interno, finisse l’occupazione. La repubblica di Weimar è stata uno degli esempi più avanzati di democrazia repubblicana, perché introduce il diritto universale di voto, anche per le donne, ipotizza una serie di riforme che solo una parte della quale verranno realizzate. Vuole conciliare il capitale con il lavoro, in qualsiasi società il capitale e il lavoro non sono in una dimensione di parità il sogno della repubblica di Weimar , è eliminare il conflitto, si cerca e si propone in tutte le realtà occupazionali, l’introduzione di organismi di gestione, ci sia una rappresentanza dei sindacati operai, una forma di coegestione. Alla repubblica di Weimar erano contrari l’industria, i grandi proprietari terrieri, la magistratura, i capi dell’esercito. Viene introdotta l’istruzione obbligatoria fino ai 14 anni nel 1919. Viene abolito il potere temporale della chiesa, ovvero la chiesa che possedeva immobili, terreni, i terreni vengono ridati allo stato, viene rotto una situazione di monopolio dell’istruzione cattolica di stato, quindi si afferma un istruzione laica. Le forze armate, che prima dipendeva all’imperatore, vengono messe sotto il controllo del parlamento e quindi della società civile; infine si ipotizza una riforma agraria che dia ai contadini più poveri la possibilità di acquistare piccole porzioni di terra che permettano loro di vivere dignitosamente. Il carattere di grande democrazia avanzata a livello teorico della repubblica di Weimar, nessuna costituzione all’epoca avevano la stessa apertura democratica, e probabilmente uno dei motivi per cui aveva vita difficile era che aveva un programma troppo avanzato per quello che era la realtà del paese, anche perché i poteri forti restavano, non è stato come i Russia sono state abolite le proprietà private, la struttura economica della Germania rimane invariata. Rispetto alle aspirazioni della repubblica di Weimar, il paese era troppo arretrato. Un elemento importante è che la repubblica di Weimar per sopravvive incomincia a reprimere i moti rivoluzionari , per fare questa repressione usa l’esercito, e fare un compromesso con uno dei settori a lei più ostili (con i militari) e questo ne limita il raggio di azione. La costituzione ha una serie di elementi di estrema democrazia, ma ha un elemento che la rende debole e che sarà poi alla base del nazismo. Proprio perché da parte della repubblica di Weimar c’è necessità di mediazione con questi poteri forti, tenterà di mediare, e una delle mediazioni sarà introdurre una modifica nel dettato costituzionale, per cui l’articolo 48 verrà modificato e stabilisce che il presidente dalla repubblica che verrà eletto con suffragio universale, concentrerà in se il potere esecutivo, capo dell’esercito, in caso di necessità quando la sicurezza dello stato si trova in pericolo, il presidente ha la facoltà di prendere provvedimenti di emergenza con valore di legge; se il capo dello stato ritiene che ci sia una situazione di pericolo per le istituzioni ha la possibilità di prendere in prima persona delle decisioni, senza passare per il parlamento. Con un presidente conservatore si può favorire la
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