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Dopo la caduta dell'Impero Romando d'Occidente, Schemi e mappe concettuali di Storia

Dopo la caduta dell'Impero Romando d'Occidente: Germani, Romani, Visigoti, Vandali, Franchi, Ostrogoti, Impero bizantino, i successori di Zenone, in Occidente, i Longobardi, il papato

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 20/02/2023

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Scarica Dopo la caduta dell'Impero Romando d'Occidente e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! Dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente Dopo la caduta dell’impero romano d’occidente vi è una fusione tra gli invasori germanici e la popolazione romana. Si verifica un notevole calo demografico a causa di epidemie e carestie, quest’ultime dovute soprattutto a causa di vaste aree agricole incolte. I popoli germanici non conoscevano le tecniche agricole più evolute, questo fattore causò un regresso tecnico e di conseguenza a una riduzione della capacità produttiva. I Germani rimasero dediti all’attività militare mentre i lavori agricoli continuarono a essere eseguiti dal ceto contadino di origine romana. La divisione delle terre avvenne tramite il principio dell’hospitalis: ⅓ dei possedimenti fu assegnato ai nuovi dominatori di origine germanica, il resto fu lasciato agli antichi possessori. La riduzione degli scambi commerciali comportò al ritorno di un’economia di sussistenza ed alla scomparsa della circolazione monetaria. Costantinopoli, dominava lo stretto del Bosforo e controllava tutte le rotte marittime mediterranee. Nel IV secolo i mercanti diffusero la lavorazione della seta. Ravenna diventerà capitale dell’imperatore d’Occidente Onorio nel 402 e poi capitale del regno ostrogoto alla fine del V secolo. Circondata da paludi e lagune era impossibile attaccarla. I Germani combattevano per la necessità di trovare nuove terre per sfuggire alle pressioni degli Unni. Germani Romani In fase di crescita demografica, la loro lingua era orale e predicavano il paganesimo e l’arianesimo Profonde divisioni e divario tra le classi sociali Coesione sociale dovuta all’esperienza delle migrazioni. Facevano capo ad un re Intensa vita comunitaria, senza un codice di norme scritte ma tramandavano oralmente La fusione tra i Germani e la popolazione già presente avvenne nel corso del VI secolo. La prima parte fu caratterizzata da un periodo di coesistenza tra i due popoli viste le diverse culture ed attitudini sociali. La divisione del nuovo impero prevedeva che la classe guerriera germanica assunse il comando militare e politico, l’amministrazione dello Stato rimase nelle mani romane come il lavoro nelle campagne. Il latino venne adottato come lingua ufficiale. I romani giudicavano le controversie in base ai loro codici giuridici. I Germani in precedenza ricorrevano all’ordalia ovvero un giudizio di Dio che consisteva in un duello tra due contendenti, il vincitore era prescelto dalla divinità. Successivamente adottarono la faida ovvero le famiglie si vendicarono causando interminabili conflitti e uccisioni. La faida venne sostituita dal guidrigildo che prevedeva il pagamento di somme di denaro alla famiglia offesa. I popoli germanici veneravano in origine divinità legate ai fenomeni naturali, la diffusione del cristianesimo tra questo popolo avvenne nel corso del V secolo, fu realizzata dal vescovo Ulfila nel IV secolo dando alle istituzioni ecclesiastiche privilegi economici e fiscali Visigoti Era una popolazione già insediata prima del 476 e avevano ottenuto la possibilità di governare territori situati nei Balcani, nel 419 fondarono un regno indipendente nella Gallia meridionale. L’espansione di questo popolo in Spagna avvenne tra il V e VI secolo. Nel 589 La conversione dei Visigoti al cattolicesimo. Vandali Si spostarono in Africa settentrionale per colpa delle occupazioni dei Visigoti, erano guidati dal re Genserico che fondò un regno con capitale Cartagine. Franchi Organizzati in tribù, la più importante quella dei Sali. Erano penetrati nella Gallia settentrionale, nel 481 furono unificati sotto la guida del re Clodoveo. La solidità tra Franchi e Romani si rafforzò in seguito alla conversione al cattolicesimo. La politica espansionistica era direzionata contro le popolazioni germaniche, questa porto a lunghe lotte interne che avrebbe portato alla decadenza dell’impero. In questo contesto di fragilità si inserì la nobiltà germanica e romana che ottenne autonomie amministrative. Ostrogoti Alla fine del V secolo rimasero in area danubiana e balcanica. L ’imperatore Zenone strinse un accordo con loro, dove, in cambio di vantaggi economici, gli Ostrogoti dovevano espandersi in tutt'Italia. Guidati dal re Teodorico tra il 489 e il 493 conquistarono tutta l ’Italia creando un nuovo stato indipendente con capitale Ravenna. Teodorico creò una coesistenza pacifica tra gli Ostrogoti e la popolazione romana grazie ad una separazione dei ruoli dove gli Ostrogoti detenevano il potere politico e militare mente i Romani gestivano l’amministrazione statale. Attuò una politica interna dove vi era libertà religiosa, liberazione dei cittadini romani, distribuzione delle terre e alcuni filosofi romani a palazzo (Boezio e Cassiodoro). Teodorico tentò di creare una rete di alleanze che alla fine del V secolo permise un periodo di pace e prosperità all’Italia. La solidità del regno ostrogoto fu minacciata dall’espansione territoriale dei Franchi. Nello stesso periodo ri-emersero contrasti religiosi tra la fede ariana e cattolica. Impero bizantino La sopravvivenza dell’impero romano d’oriente dipese dalla forza del suo esercito e dalle ingenti risorse economiche. Tra il V e il VI secolo l’impero bizantino visse un periodo di intensa espansione economica e territoriale. Il fenomeno del cesaropapismo si verificò durante un periodo di stabilità, questo prevedeva l’influenza del potere civile anche in ambito religioso, con la possibilità di intervenire nelle dispute teologiche. Nel 451 con la convocazione del concilio di Calcedonia da parte dell’imperatore, Marciano fu condannata l’eresia monofisita ovvero la sola natura divina di Cristo. Inoltre, fu sancita l’equiparazione della sede apostolica che permise l’episodio dello scisma di Acacio dove il patriarca omonimo rifiutò la scomunica emanata dal papa di Roma. Nel 519 con l’imperatore Giustino I fu riconosciuto il primato del papa I successori di Zenone Anastasio risanò il bilancio statale e introdusse riforme agrarie per limitare i latifondi e per favorire la piccola proprietà contadina. Con Giustino I ci fu un importante periodo di sviluppo economico che garantì l’aumento delle entrate fiscali. Introdusse il metodo della successione dinastica e associò al trono il nipote Giustiniano I. Sotto la sua guida l’impero romano d’Oriente raggiunse la massima espansione nel mediterraneo. Grazie ai commerci con l’oriente ci fu anche una prosperità economica.
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