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Dopo l'anno Mille le crociate, Schemi e mappe concettuali di Storia

Periodo subito successivo all'anno mille, con le crociate cristiane fallite

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 28/05/2024

silvia-maggiulli
silvia-maggiulli 🇮🇹

5 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Dopo l'anno Mille le crociate e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! LA RINASCITA DELL’ANNO MILLE L’ALTO MEDIOEVO, UN’EPOCA BUIA L’Alto Medioevo, compreso tra il V e il X secolo, era stato un periodo particolarmente difficile: ◼ diminuzione della popolazione e riduzione delle città ◼ clima poco favorevole→ abbandono delle terre ◼ invasioni e guerre→ distruzione, carestie, epidemie ◼ visione pessimistica del futuro ◼ interpretazione errata dell’Apocalisse, l’ultimo libro del Nuovo Testamento, che sembrava preannunciare la fine del mondo mille anni dopo la nascita di Cristo LA RINASCITA DELL’ANNO MILLE L’anno Mille, convenzionalmente, segna l’inizio del Basso Medioevo, periodo in cui le condizioni di vita migliorano: ◼ terminarono le invasioni di Saraceni, Normanni e Ungari ◼ ripresa del lavoro dei contadini (→ agricoltura e allevamento) ◼ clima più mite ◼ maggior disponibilità e varietà di cibo ◼ aumento della popolazione (→ le persone divennero più resistenti alle malattie) LA TRASFORMAZIONE DEL PAESAGGIO Il miglioramento delle condizioni generali trasformò l’aspetto del paesaggio: per nutrire sempre più persone occorrevano nuove terre coltivabili (→ dissodamento dei terreni, bonifica delle paludi e disboscamento delle foreste). La Chiesa, e in particolare i monaci, ebbero un ruolo importante in queste operazioni. L’aumento della popolazione portò anche a una crescita di attività artigianali e del commercio, soprattutto nei centri urbani che si ingrandirono e tornarono ad essere abitati. AGRICOLTURA E COMMERCI STRUMENTI AGRICOLI EFFICIENTI Tra le innovazioni più importanti ci furono: ◼ aratro in ferro, più pesante di quello in legno e provvisto di ruote ◼ erpice (o frangizolle), uno strumento che, trainato da un cavallo, sminuzzava la terra, la spianava e la ripuliva dopo l’aratura ◼ introduzione dei cavalli, più veloci, agili e forti dei buoi ◼ il collare rigido per gli animali da tiro ◼ la ferratura degli zoccoli dei cavalli, per renderli più resistenti e impedire che si consumassero troppo rapidamente ◼ il mulino ad acqua, che macinava il grano per ottenere la farina DALLA ROTAZIONE BIENNALE A QUELLA TRIENNALE Un’altra importante rivoluzione in campo agricolo fu il passaggio dalla rotazione biennale a quella triennale. ROTAZIONE BIENNALE Con la rotazione biennale il campo era diviso in due parti: 1. una parte veniva coltivata 2. l’altra veniva lasciata a maggese, cioè a riposo (incolta), in modo che potesse recuperare le sostanze nutritive e divenire nuovamente produttiva Ogni anno le due parti si scambiavano, ma ogni anno metà della terra non produceva niente, se non erba spontanea destinata al bestiame. ROTAZIONE TRIENNALE Con la rotazione triennale, invece, il campo veniva diviso in tre parti: 1. una parte veniva destinata alla colture primaverili (→ avena e orzo) o ai legumi (→ piselli, ceci, lenticchie, fave..) 2. una parte veniva destinata alle colture autunnali (→ frumento e segale) 3. un’ultima parte veniva lasciata a maggese. Con questo sistema ogni anno le tre parti venivano coltivate in modo diverso, riuscendo a sfruttare al meglio il terreno. Questo tipo di rotazione garantiva due raccolti all’anno, una maggiore quantità di cibo e varietà di prodotti. L’ALIMENTAZIONE CAMBIA Le città preesistenti si svilupparono, vennero fondati nuovi villaggi e città e le antiche città romane furono nuovamente popolate. Le città richiamavano mercanti, cambiavalute, banchieri, artigiani (che in esse potevano trovare gli strumenti e le materie prime che servivano per fabbricare i propri prodotti) e un gran numero di contadini, resi liberi dagli obblighi servili dei signori feudali. Le città attiravano anche i servi delle curtes, che scappavano dalla dura vita dei campi: dimostrando di essere vissuti in città per almeno un anno e un giorno potevano ottenere la libertà. Una volta in città, tutte queste persone fornivano la manodopera necessarie per tutte le attività cittadine, specializzandosi nei diversi mestieri (→ il potere economico delle città aumentò, mentre quello legato alla terra iniziò a decadere). UNA NUOVA CLASSE SOCIALE, LA BORGHESIA I secoli dopo il Mille videro la nascita di un nuovo tipo di società, basata sul lavoro, sul commercio e sul denaro. In questa nuova società, indipendente e lontana dal controllo feudatario, si impose una nuova classe sociale, la borghesia. Questa era formata soprattutto da mercanti e artigiani, che non si riconoscevano in nessuno dei tre ordini della società feudale. LE CONSORTERIE Nei secoli dopo il Mille anche molti vassalli dei conti o vescovi lasciarono le residenze in campagna per trasferirsi nelle città, costruendo sontuose case e palazzi. In città i nobili si riunirono in associazioni, le consorterie (→ con una sorte comune), che in un primo momento controllavano i governi cittadini. LA BORGHESIA E LE CORPORAZIONI In base al lavoro che svolgevano, i borghesi potevano appartenere a due grandi categorie: ◼ il popolo grasso, o ricca borghesia (→ grandi mercanti, banchieri, giudici, medici e artigiani più ricchi): i membri che facevano lo stesso mestiere erano riuniti in associazioni, chiamate Arti o Corporazioni maggiori, che avevano lo scopo di difendere gli interessi commerciali dei soci ◼ il popolo magro, o piccola borghesia (→ artigiani meno ricchi e commercianti al dettaglio): anche loro erano riuniti in associazioni, le Arti o Corporazioni minori. Ogni Corporazione aveva il suo stemma e un proprio statuto, nel quale si stabilivano il modo di lavorare, i prezzi delle merci, l’orario di lavoro e i rapporti tra i membri. IL POPOLO MINUTO Il gradino più basso della scala sociale cittadini era occupato dalla plebe, o popolo minuto (→ operai salariati, servi e contadini). Il popolo minuto era escluso da ogni Corporazione e per lungo tempo non riuscì a partecipare al governo cittadino. LO SVILUPPO DELLA CULTURA Nell’Alto Medioevo la Chiesa aveva avuto un ruolo molto importante nello sviluppo della cultura e nella trasmissione del sapere (→ filosofia, grammatica, teologia e retorica*). Con lo sviluppo dei commerci e la rinascita economica delle città, però, mercanti e banchieri iniziarono ad aver bisogno di una formazione più pratica. * l’arte di preparare un discorso e di parlare in pubblico. SCUOLE LAICHE E UNIVERSITÀ Per svolgere bene il proprio lavoro, mercanti e banchieri dovevano saper leggere, scrivere, far di conto (→ abaco) e conoscere il diritto. Nelle città furono fondate nuove scuole laiche, pagate da tutti i cittadini o dagli studenti stessi, e nacquero le prime università. Nonostante la diffusione di scuole cittadine e università, le persone che potevano permettersi di studiare erano pochissime, mentre la maggior parte della popolazione rimaneva analfabeta. LE LINGUE VOLGARI In questo periodo il latino era ancora la lingua ufficiale della Chiesa e degli studiosi ed era considerata la lingua «internazionale», utile per comunicare tra i diversi Paesi. Già dall’epoca delle invasioni barbariche, però, il latino popolare si era gradualmente trasformato, in tutta Europa, in tante lingue locali diverse, le lingue volgari (→ del volgo, cioè del popolo). Nel Basso Medioevo queste lingue cominciarono a svilupparsi anche in forma scritta: la gente che non aveva studiato il latino aveva bisogno, infatti, di una lingua comune (→ uguale per tutti) per commerciare e organizzare la vita politica cittadina.
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