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Dopoguerra e seconda guerra mondiale, Appunti di Storia

Riassunto del primo dopoguerra e della seconda guerra modniale

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 11/04/2021

Alyblack2002
Alyblack2002 🇮🇹

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Scarica Dopoguerra e seconda guerra mondiale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Schemi per verifica di storia CAPITOLO 7 Italia postbellica Le tensioni postbelliche ebbero un forte impatto in Italia e le istituzioni liberali non riuscirono a contenerle. I ceti sociali più umili erano quelli che esprimevano la più grande insoddisfazione, nell’età giolittiana c’era stato un miglioramento da questo punto di vista, ma con lo scoppio della guerra tutto ciò era stato interrotto. Le masse operaie rivendicavano: una rappresentanza parlamentare adeguata, la divisione e ridistribuzione delle terre, una maggiore uguaglianza e miglioramenti nelle condizioni di lavoro e dei salari. Ci furono quindi proteste sociali e operai e braccianti si iscrissero ai sindacati, iniziarono una serie di scioperi al nord e occupazioni delle terre incolte al sud. Ci fu quindi il BIENNIO ROSSO, periodo di scontri tra dimostranti e forze dell’ordine. I socialisti prospettano soluzioni di tipo bolscevico e la destra è turbata dalla rivoluzione. Ci sono problemi anche di tipo finanziario, aumenta l’inflazione e le tasse sono alte per le numerose spese belliche. (Fattori di crisi: insufficiente domanda di prodotti e conseguente inflazione, scioperi e agitazioni che inquietano la borghesia, alto debito pubblico, settore agricolo in crisi) Durante la conferenza di pace di Versailles la Dalmazia andò al regno dei serbi, dei croati e degli sloveni, l’Italia non ottenne l’Albania e fu esclusa dalla spartizione di colonie tedesche e possedimenti ottomani – Vittoria mutilata. I nazionalisti sono quindi contro le potenze americane ed europee, ma anche contro l’Italia, incapace di difendere le esigenze del paese. L’insoddisfazione per la pace di Parigi si saldò con la pulsione autoritaria. Don Luigi sturzo Nel gennaio 1919, Don Luigi Sturzo fonda il partito popolare italiano. Il suo programma era ispirato dal solidarismo (solidarietà) cristiano e prevedeva: suddivisione delle terre incolte tra contadini, riforma del fisco, legislazione sociale che migliora condizioni di vita e lavoro, rifiuto della lotta di classe e interclassismo. Riceve l’assenso dal Vaticano, viene votato dai democratici alla Murri, conservatori e tradizionalisti, contadini e artigiani, salariati e borghesi. Nel novembre 1919 vengono eletti 100 deputati su un totale di 508 seggi disponibili. Nel 1919 però c’è anche un clamoroso successo del partito socialista, con 156 deputati. I socialisti si dividono in riformisti ( vogliono spingere la borghesia ad attuare riforme politiche e sociali per favorire un graduale sviluppo democratico) e in massimalisti (contrari agli accordi con i liberali,pro alla rivoluzione) Crollo dello stato liberale Nel 1920 sale al governo Giolitti, il 12 novembre con il trattato di Rapallo la Dalmazia va alla jugoslavia e Zara all’Italia, Fiume è una città libera. Giolitti affronta gli ultimi anni di proteste, non usa l’esercito per sgomberare le fabbriche, lascia che lavoratori e padroni raggiungessero un accordo. Nasce il Partito Comunista d’Italia nel gennaio 1921, fondato da Amedeo Bordiga, Antonio Gramsci, Umberto Terracina e Palmiro Togliatti. I comunisti abbracciano la linea dettata da Lenin. I comunicati ben presto si scontrano con gli esponenti di estrema destra, riuniti nel movimento fascista. Vengono fondati il 23 marzo 1919 i Fasci Italiani di combattimento a Milano, da Benito Mussolini. Inizialmente ha scarsissimi consensi, ma nel 1920 capisce di poter sfruttare la paura borghese della rivoluzione bolscevica e di essere colui che riporterà all’ordine. Crea delle squadre punitive che iniziano spedizioni violente contro la sinistra, lo squadrismo gode dell’omertà di gente importante in politica, le camicie nere infatti non trovarono mai ostacoli, anzi, venivano protette dallo stato. Tra il 1920 e il 1922 il paese cadde nelle mani della dittatura. Nel 1921 fu fondato il Partito nazionale fascista, fu inizialmente presentato un nuovo programma dove: si rinunciò al repubblicanesimo ( si dichiararono favorevoli alla monarchia) e si rigettò il laicismo, si proclamò l'amore per la patria e la famiglia e si rivendicò il liberalismo economico. questo portò al doppio binario fascista: da un lato l'atteggiamento rivoluzionario e squadrista, dall'altro l'azione politica parlamentare. Giolitti passò la mano al socialista riformista Ivanone Bonomi, che però non riuscì a fermare le violenze del partito di milizia. lo succedette Luigi Facta che si rivelò incapace di perseguire una linea politica. nel settembre 1922 vi fu un'ondata di violenza di squadriglia, questo fece muovere l'ambiente di sinistra che proclamò uno sciopero pacifico; i fascisti risposero assaltando la sede dell'avanti! e della camera del lavoro distruggendo le aule. l'unica possibilità di fermare il fascismo era un'alleanza tra socialisti e cattolici ma le decisioni sul da farsi causarono un'ulteriore scissione nella sinistra e la nascita del partito socialista unitario. La marcia su Roma il 24 ottobre 1922 fu annunciato il quadrumvirato che avrebbe guidato una marcia su Roma delle squadre fasciste; a comporlo furono: il generale Emilio De Bono, Italo Balbo, Cesare De Vecchi e Michele Bianchi e sostanzialmente annunciarono un colpo di stato. Factachiese a Vittorio Emanuele III di decretare lo stato d'assedio e di mandare l'esercito a disperdere i fascisti. la marcia su Roma fu usata come arma di pressione e di ricatto sul re per farlo cedere al fascismo. il re si rifiutò di firmare lo stato d'assedio ed offrì a Mussolini la presidenza del consiglio, il capo del fascismo conquistò il potere con il minimo sforzo. Nel 1923 il fascismo intervenne sulla situazione della scuola, con una riforma elaborata da Giovanni Gentile, gli fu affidata la riorganizzazione della scuola. Si concepì l'istruzione in modo gerarchico, separando la formazione professionale da quella liceale esaltando la cultura umanistica. cercò di uniformare il fascismo anche alla cultura italiana universitaria con il manifesto degli intellettuali fascisti a cui si contrappose l'analogo documento antifascista di Croce. negli anni venti quindi la scuola divenne uno dei territori di scontri tra ci si era omologato all'imposizione fascista e chi aveva maturato un avversione per l'ideologia di Mussolini. Caso Matteotti tra il 1923 e il 1925 vi fu l'imposizione del regime autoritario, Mussolini aveva bisogno di mettere all'angolo le opposizioni e per fare questo decise di intrecciare delle trattative con la chiesa. i fascisti ripresero lo squadrismo violento e nel contempo cercarono di relazionarsi con il nuovo papa Pio XI che, al contempo voleva mantenere il ruolo che i cattolici erano riusciti a raggiungere. la nuova legge prese piede nel novembre del 1923 sotto nome di "legge acerbo", questa prevedeva un espediente, in questo modo il partito di maggioranza avrebbe ottenuto due terzi dei seggi parlamentari. nel 1924 si costituì un blocco composto da fascisti nazionalisti e liberali, questa alleanza aveva lo scopo di presentare un soggetto politico alternativo, che fu premiato con il 64% dei consensi e conquistarono 374 seggi. le elezioni furono realizzate in un clima di intimidazione violenza e corruzione. queste irregolarità furono portate alla luce da Giacomo Matteotti. il 10 giugno dello stesso anno il deputato socialista fu rapito e ucciso da una banda di sicari, si confermò che la responsabilità di tal disfatta fu del fascismo, e il capo della banda, Dumini fu arrestato. non si seppe mai se Mussolini ne fosse al corrente o se fosse stato proprio a lui ad ordinare l'omicidio ma all'interno del paese molti iniziarono ad allontanarsi dal partito. con la secessione dell'Aventino si cercò di sensibilizzare il re e l'opinione pubblica su quanto accaduto e sul pericolo fascista ma questa si rivelò del tutto inefficace. fu Mussolini a mettere fine a questa crisi il 3 gennaio 1925 parlando alla camera ammise la sua responsabilità del delitto confermando che per mettere fine a queste lotte interne serve la forza. Tra 1925 e il 1929, Benito Mussolini impose una dittatura preparando le cosiddette leggi fascistissime che prevedevano: legalizzazione del solo sindacato fascista,ampliamento dei poteri del capo del governo,abolizione della libertà di associazione,creazione dell' Ovra, associazione di polizia politica segreta,istituzione del tribunale per la difesa dello stato,riordinamento in senso centralistico dell'amministrazione statale, infine cancellazione del sistema liberale con la riforma del 1928 dove si stabiliva l'elezione di una lista con 400 deputati alla camera, la lista poteva essere solamente interamente approvata o respinta. il gran consiglio assunse il ruolo di organo costituzionale, ciò significa che lo stato e il partito vissero in simbiosi e che avevano a capo sia il capo del governo sia il duce del partito. Accordi con la Chiesa il volere di Mussolini era quello di arrivare a una pacificazione tra lo stato e la chiesa attraverso un trattato, una convenzione finanziaria e un concordato. trattato: l'Italia riconosce la città del vaticano come stato indipendente e la chiesa riconosce lo stato italiano con Roma capitale. convenzione: alla chiesa 1 miliardo e 700 milioni di lire come risarcimento per gli espropri e i danni subiti. concordato: riconosce validità del matrimonio religioso, diffondere l'insegnamento della religione cattolica rendendola materia obbligatoria nelle scuole pubbliche. il vaticano avrebbe impedito ai cattolici di svolgere un' attività politica visto che era una spina nel fianco dei fascisti. la firma dei patti portò Mussolini al vertice della popolarità personale e inoltre il regime risultò essere ormai al sicuro dallo stato liberale che invece risultò smantellato. propaganda. Dalla metà degli anni Trenta lo Stato investí ingenti risorse per finanziare pellicole di carattere pseudostorico e propagandistico.Su un piano ancora piú elementare, la penetrazione del regime nella vita quotidiana avvenne anche attraverso i motti di Mussolini. In tutti i campi, si costruì un immagine del Paese coerente con gli obiettivi del governo. Analogamente, il regime arrivò a definire i comportamenti piú banali della vita quotidiana: all'obbligo del saluto fascista o all'introduzione del voi al posto del lei. L'utilizzo dei simboli si inscrisse all'interno di una mitologia della romanità, in base alla quale intendeva ricollegarsi ai fatti dell'antica Roma e legittimare la propria azione come indispensabile. Per questo motivo la grandezza dell'Impero romano fu oggetto di un richiamo ossessivo che caratterizzano tutti gli anni Trenta. Tra il 1935 e il 1936 l'esercito italiano conquistò l'etiopia, nonostante alcune nette vittorie degli italiani, ben presto la guerra rischio di diventare una campagna di logoramento. Dopo una serie di battaglie, Mussolini annunciò dal balcone di Piazza Venezia, la nascita dell'Impero dell'Africa orientale italiana. Francia e Regno Unito si dimostrarono accomodanti. L’avvicinamento alla Germania influenzò una tendenza razzista, anche perché dopo la conquista dell’Etiopia ci fu il problema del “meticciato”, nel 1937 quindi ci furono una serie di norme. Nel 1938 – manifesto degli scienziati razzisti- razze umane biologicamente distinte, c’è una razza ariana italiana superiore alle altre, sono esclusi gli ebrei, che vengono considerata una razza da discriminare. Gli insegnanti ebrei vengono sospesi, gli alunni devono iscriversi in scuole a parte. Il 17 novembre vengono vietati i matrimoni misti. Tra il 1938 e il 1943 vietato l’esercizio di molte professioni, divieto di possesso di beni preziosi e limitati comportamenti personali; dal 1943 al 1945 anche gli ebrei italiani vengono perseguitati fino allo sterminio. C’è un larghissimo consenso degli italiani per il fascismo, ma ci sono anche degli oppositori, Benedetto Croce, filosofo, storico e critico letterario, non può essere messo a tacere perché troppo noto, è promotore del manifesto degli intellettuali antifascisti e denuncia i pericoli del fascismo. Tra I cattolici antifascisti ci sono Don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi. Nel 1927 nasce la Concentrazione antifascista, di cui fa parte anche Filippo Turati, essa raccoglie molti FUORIUSCITI (termine dispregiativo fascista). Nel 1929 sorge il movimento di GIUSTIZIA E LIBERTÀ, creato da Carlo Rosselli ed Emilio Lussu, Rosselli e il fratello Nello furono uccisi nel 1937 da sicari francesi pagati dal fascismo. L’opposizione più attiva fu quella comunista, essi crearono in Italia una fitta rete di cellule clandestine. Il maggior esponente del comuniamo fu Gramsci, incarcerato nel 1926 morirà in carcere nel 1937, il leader del movimento divento così Togliatti. L’insuccesso dell’antifascismo fu provocato dall’attendismo, da divisioni interne e da diversità ideologiche e nei metodi di azione. IL NAZISMO Nell'opera Mein Kampf Hitler espose i suoi progetti per un futuro governo autoritario, teorizzò una società politica basata sul concetto di Volk ”popolo”: ovvero che lo stato fu concepito come “comunità di popolo” fondata sulla purezza biologica,cioè sulla razza pura dei suoi componenti. a questo punto si diffuse la credenza che l'uomo bianco dovesse prevalere sui popoli inferiori e sterminare questi ultimi,si diffuse un immagine e stereotipata dell'uomo ariano alto,biondo e con gli occhi azzurri, dove dunque gli abitanti del Nord Europa facevano parte di una razza superiore alle altre,e che la razza andasse difesa,evitando quindi la contaminazione.Di conseguenza risultò un elemento di grave debolezza la presenza in Germania di una forte comunità ebraica.Il progetto di purificazione della razza ariana era inseparabile da altri due elementi all'interno dei confini della germania di tutte le popolazioni di lingua tedesca e la conquista di uno spazio vitale(Lebensraum).Questo piano prevedeva “l'evacuazione”,ossia il trasferimento e l'eliminazione non solo degli ebrei,ma anche degli slavi. Nessuno potè prevedere che Hitler una volta al potere potesse rovesciare il sistema parlamentare,che era considerato responsabile dell'instabilità del paese.Una volta ottenuta la carica di Cancelliere,Hitler chiese a Hindenburg lo scioglimento immediato del Reichstag e nuove elezioni ma pochi giorni prima l'edificio del Reichstag andò distrutto in un incendio,probabilmente per mano dei nazisti,che scaricarono la colpa sui comunisti e spinsero Hindenburg a firmare un decreto d'urgenza che sospendeva i diritti dei cittadini.ma questo clima di intimidazione diede i risultati sperati solo in parte:il Nasdap prese il 44% dei voti;così Hitler ottenne l'appoggio dei cattolici per il varo di una legge che gli conferì pieni poteri per quattro anni,cancellando la democrazia tedesca. La parola Fuhrer significa “guida”condottiero”,.Hitler lo utilizzò per salire al potere quando Hindemburg morì. il suo pensiero era quello che sarebbe stato oltraggioso utilizzare lo stesso termine per definirsi capo dello stato.Reich invece ha il significato di “impero” o ”regno”.I nazisti diedero alla Germania del tempo il nome di Terzo Reich in continuità con il Primo e Secondo Impero tedesco:rispettivamente l Sacro Romano Impero Medievale, e l'Impero Gugliemino nato nel 1871. La preoccupazione di hitler furono le SA in quanto obbedivano unicamente a Rohn e per questo fu ordinato il loro omicidio il 30 giugno del 1934 durante la notte dei coltelli. A seguire gli ordini furono dati da Heinrich Himmler,il quale guidava le SS. La Gestapo (polizia segreta) era guidata da hermann Goring ed aveva il compito di infondere terrore nei tedeschi ed ebbero il controllo dei campi di concentramento. Il primo (Dachau) venne aperto nel 1933, vennero internati gli zingari, gli omosessuali, gli obiettori di coscienza, i delinquenti,i vagabondi, i testimoni di Geova e gli ebrei. Le discriminazioni degli ebrei iniziarono nel 1935 con le Leggi di Norimberga dove gli ebrei furono definiti “razza inferiore” al punto tale da meritare l'appellativo di “sottouomini”.Le leggi privarono gli ebrei della cittadinanza e del diritto di voto,vietarono la pratica professionale. a questo punto venne limitata la libertà di movimento, di matrimoni misti e rapporti carnali tra ebrei e appartenenti alla razza ariana. La legge sulla cittadinanza escludeva dai diritti civili anche tutti i potenziali oppositori del regime, accompagnato da atti di vandalismo ed intimidazioni nei confronti degli ebrei. Dal 1935 esplose la violenza antisemita esplodendo nella Kristallnach”notte dei cristalli” del 9-19 novembre 1938 dove furono distrutti numerosi negozi e sinagoghe.Inizialmente il nazismo prevedeva solo l'allontanamento di coloro che potevano corrompere la purezza della razza,gli ebrei dovevano quindi essere espulsi dalla Germania,ma progressivamente si affermò un progetto più radicale,cioè lo sterminio biologico-razziale di tutti gli indesiderati. I sindacati furono sostituiti dal fronte del Lavoro,che univa le rappresentanze dei padroni e dei salariati. Nella Hitler jugend, ovvero la gioventù hitleriana, si formavano i giovani all'attività fisica,all'obbedienza per prepararli alla vita militare.Dalla scuola furono tolti insegnanti che si opponevano al nazismo, ed inoltre programmi di studio e libri di testo furono uniformati secondo l'ideologia nazista. La gestione del tempo libero della popolazione fu affidata all'organizzazione Kraft durch Freude,”Forza attraverso la gioia” che permetteva ai cittadini di andare in vacanza,ma erano attività importate ai valori del nazismo. Nel 1938 fu presentata la Volkswagen,la “macchina del popolo”, realizzata su progetto originale di Hitler.La dittatura si servì di tutti i mezzi di comunicazione di massa,un ruolo importantissimo per il consenso fu svolto dalle adunate e divenne un appuntamento fondamentale il congresso annuale del Nasdap. Il ruolo di Hitler assunse un peso crescente grazie all'intensa azione propagandistica.Il governo nazista ottenne anche il consenso del proletariato rialzando l’economia. La cultura e l’arte furono portati al rogo per le ideologie differenti dal nazismo. Il primo obiettivo della politica estera per hitler era quello di restituire alla germania il suo status di grande potenza, infatti nel 1933 annunciò l'uscita della Germania dalla Società delle Nazioni, nel 1934 promosse il tentativo di colpo di Stato dei nazisti austriaci, mentre nel 1935 la Saar tornò entro i confini tedeschi ed al contempo si avviò un programma di riarmo della marina e dell'esercito. Nel 1936 la Germania occupò la Renania. infine la prima fase della nuova politica estera tedesca culminò così il 25 ottobre 1936 nella firma dell'Asse Roma-Berlino. COMUNISMO E STALINISMO Si distinsero due linee politiche: quella di Stalin e quella di Trockij. La corrente di Trockij sosteneva che il compito dell’ urss fosse finanziare la rivoluzione in Europa e nel resto del mondo. Diffondendo la rivoluzione sovietica al di fuori dei confini nazionali, si intendeva distruggere il capitalismo e formare al comunismo. Al contrario, secondo Stalin il governo doveva consolidare il comunismo entro la Russia passando in un momento successivo all’esterno della nazione. in seguito il primo fu deposto dal comando dell’esercito nel 1927. I principali contrasti tra i due sono che Stalin sosteneva il socialismo in un solo paese e vedeva la Russia come modello di una nuova civiltà opposta quella capitalistica puntando ad un rafforzamento del comunismo russo come primo obiettivo, mentre il capo delle armate rosse puntava a una rivoluzione permanente arrivando alla distruzione del capitalismo in Europa per salvaguardare le conquiste sovietiche per il timore che il socialismo in un solo paese lasciasse intatto il capitalismo europeo. Il primo piano quinquennale fu messo in atto dal 1928 al1932. Dal 1928 al 1940 la programmazione dello sviluppo dell'Urss fu guidata dal Gosplan. Il piano di industrializzazione fu un successo, dopo cinque anni la produzione era triplicata e la disoccupazione fortemente ridotta. L’Unione Sovietica era diventata la seconda potenza industriale del mondo, seconda solo agli Stati Uniti. Il primo piano quinquennale generò un massiccio afflusso dei contadini verso le città. Il terzo piano quinquennale fu interrotto dalla guerra. L’industria fu orientata ai settori pesanti perciò non si producevano sufficienti beni di consumo e il potere di acquisto era basso a causa della compressione dei salari. L’agricoltura poi rimase arretrata dal punto di vista tecnico. Inoltre le aziende erano poco produttive a causa della mancata competizione. La centralizzazione si rivelò controproducente poiché stabiliva obbiettivi senza tenere conto delle condizioni delle aziende, in assenza di incentivi la produttività degli operai era scarsa. Lo stachanovismo divenne un modello seguito dall'Urss e Stalin ricorse ai più brutali strumenti della dittatura per mantenere saldo il potere Alla fine del 1929 Stalin intraprese un'azione di governo per trasformare l'agricoltura, dove lanciarono una battaglia contro i contadini agiati, i kulaki, e avviò la costituzione di grandi aziende agricole. Si trattò di un'operazione ambiziosa e alla fine degli anni Venti esistevano nel Paese circa 25 milioni di imprese agricole individuali che contrastava con la propaganda che li privava della propria autonomia, della possibilità di scegliere che cosa seminare e soprattutto di guadagnare.I piccoli proprietari terrieri furono costretti con la forza a trasformarsi in lavoratori delle fattorie collettive,molti contadini si rifiutarono di seminare, arrivarono a uccidere il proprio bestiame e a intimidire i commissari di Mosca. Stalin decise di dispiegare l'esercito, e gli oppositori furono eliminati sul posto e almeno due milioni di kulaki vennero deportati e costretti ai lavori forzati L'opposizione fu tale che la produzione agricola tornò addirittura al di sotto dei livelli dell'anteguerra. Poiché però la quota di raccolto rimase altissima e nel 1932-1933 si diffuse nell'Unione Sovietica, una terribile carestia: che provocò 6 milioni di morti per fame, senza che il governo intervenisse. in questa prospettiva entro il 1933, nacquero 240.000 aziende collettive, che ospitavano i due terzi della popolazione contadina con un'agricoltura meccanizzata. Attraverso le campagne di stampa, gli oppositori di Stalin furono presentati come avversari del popolo e al contempo Stalin veniva esaltato come difensore dell'eredità di Lenin. La cultura e la scienza furono costrette ad adeguarsi alle ideologie di Stalin attraverso la dottrina del 'realismo socialista'. tutte le espressioni artistiche dovevano avere valore sociale/politico. cosi arte, cinema, letteratura, pittura e scultura diventarono strumento di propaganda. Stalin appariva di fronte al popolo libico artefice dello sviluppo dell'urss e della costruzione del comunismo. Egli stesso favori la diffusione di un vero e proprio culto della sua personalità. Nel 1934 inizia il periodo cosiddetto “grande terrore”, questa si trattò di un'ondata repressiva , che investì tutta la società dell'URSS. Si avviò dunque una epurazione interna alla burocrazia del partito. La situazione peggiora in seguito all'assassinio di Sergey kirov, un collaboratore di stalin, da quel momento fino al 1940 gli oppositori del dittatore furono uccisi dalla polizia o spediti nei campi di lavoro forzato, senza processo. si vide dunque come milioni di cittadini furono accusati di tradimento; questo processo viene definito purga che andava a identificare quei processi fittizi dove i condannati venivano giustiziati. Le “Grandi purghe” danneggiarono anche l'Armata Rossa, che perse decine di migliaia di ufficiali, questo perché stalin li fece processare. per creare questa repressione stalin utilizzò l’apparato poliziesco creato nella rivoluzione d’ottobre e la rete di campi di lavoro, così che la polizia praticava fucilazione segrete oppure deportava gli oppositori all’interno dei gulag, che ospitarono milioni di prigionieri.la rete dei gulag divenne un sistema diffuso in tutto il paese e permetteva a stalin di attuare una politica del terrore. le epurazioni degli anni trenta permettevano a Stalin di concentrare nelle sue mani un potere personale e assoluto. lo Stato divenne un'espressione coerente dello stalinismo. Stalin trovò larga diffusione dei suoi ideali grazie alla propaganda, infatti i komintern distribuivano gli ordini con l'obiettivo di preparare l’occidente al loro arrivo. I comunisti si resero conto che il peggior nemico era l’estrema destra, decisero quindi di allearsi con quanti erano disposti a combattere la dittatura fascista. Nacque così la politica dei fronti popolari. Stalin portò nel 1934 l'Unione Sovietica nella Società delle Nazioni e L'anno dopo firma un patto militare di assistenza reciproca con la Francia.
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