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economia aziendale 3: il sistema informativo, Sbobinature di Economia Aziendale

Il ruolo del sistema informativo all'interno dell'azienda e la sua influenza sull'organizzazione e sulla gestione. Inoltre, viene presentato il modello contabile, il suo scopo e il funzionamento del conto. Vengono spiegati il sistema contabile e il metodo contabile della Partita Doppia, con i relativi teoremi. utile per comprendere il ruolo dell'informazione nell'azienda e per acquisire conoscenze sulla contabilità e il suo funzionamento.

Tipologia: Sbobinature

2022/2023

In vendita dal 23/02/2023

MartinaCugini
MartinaCugini 🇮🇹

4.6

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Scarica economia aziendale 3: il sistema informativo e più Sbobinature in PDF di Economia Aziendale solo su Docsity! Il sistema informativo (12) Il sistema informativo all’interno dell’unitario sistema aziendale “si occupa di porre in essere quegli atti che consentono di esercitare un controllo dell’attività organizzativa e gestionale” -> contenute all’amministrazione di osservare e raccogliere dati e informazioni interne e esterne che avvengono nell’ambito gestionale e organizzativo. (Modello dei circuiti) Necessità di essere definito per selezionare le informazione da osservare, catalogare e diffonderle ai soggetti preposti a prendere decisioni, che interpreteranno i dati per definire se la linea raggiunta è congruente con le scelte che sono state effettuate (decisioni future e andamenti passati). Consente all’azienda di essere elastica per adeguarsi al mercato esterno e alle variazioni interne. Influenza gli altri 2 sottoinsiemi e ne viene influenzato : Organizzazione: quali correlazioni di forze economiche (lavoro e capitale) devono operare in azienda; Gestione: come le forze economiche devono operare; Informazione: guida le strategie e le tattiche attraverso i suoi strumenti di controllo. Ciò influenza l’organizzazione e di conseguenza la gestione. Il sistema informativo si occupa prevalentemente di gestire: 1. Informazioni inerenti i processi di scambio con terze economie che l’azienda pone in essere per acquisire i fattori produttivi e collocare gli output ottenuti (informazioni esterne). 2. Informazioni di processi interni (forma qualitativa e quantitativa es. monetarie/contabili o non) di svolgimento della combinazione produttiva, per capire se l’azienda è in equilibrio o se si devono fare modifiche. |-> Operazioni operative che riguardano specifiche aree, riguardano la contabilità elementare es. tracciamento di beni nell’area magazzino o costi del personale -> La contabilità elementare non genera variazioni o scambi contabili/ finanziarie, ma osserva solamente gli aspetti interni. |-> La contabilità direzionale o analitica : osserva dati e informazioni riguardanti i costi; es. se una linea di produzione genere un margine positivo e quale sia il prezzo da attribuire al prodotto finito. |-> Ambito fiscale : l’equilibro viene definito solo utilizzando le disposizioni civilistiche e non fiscali che spesso divergono, “bilancio civilistico”, per definire il bilancio fiscale servono altre informazioni. Il modello contabile Il modello contabile appartiene al sistema informativo nella contabilità generale e il suo scopo è di fornire informazioni che sono di supporto alle decisioni. La contabilità è il “processo di individuazione, misurazione, analisi, interpretazione e comunicazione di informazioni economiche e finanziarie che consentano ai decisori di assumere giudizi, valutazioni e decisioni sull’azienda, con l’obiettivo finale di mantenere o ripristinare l’equilibrio del sistema aziendale. La contabilità utilizza il conto come strumento di rilevazione, cioè come strumento per raccogliere le informazioni che derivano dalle decisioni adottate. Il conto è un “insieme di rilevazioni riguardanti un dato oggetto, aventi lo scopo di determinarne l’aspetto qualitativo e quantitativo, in un certo istante e nel fluire del tempo”. Il conto accoglie valori espressi nella moneta di conto e può assumere diverse forme. Il conto a sezioni divise contrapposte, la sezione di sinistra chiamata DARE e quella di destra detta AVERE. Il conto è intestato ad un oggetto, non per forza un bene economico, ma è necessario che i conti siano accesi a serie di fatti economici così come questi fatti si formano in relazione agli scambi compiuti. Nel funzionamento del conto si deve definire : - il sistema contabile : che definisce l’oggetto delle rilevazioni - il metodo contabile : che definisce il metodo da seguire per le rilevazioni Il sistema contabile Per poter procedere con le rilevazioni contabili è necessario conoscere l’oggetto delle rilevazioni, es. patrimonio d’azienda, il reddito, oppure sia il patrimonio che il reddito. Il sistema contabile è un “insieme ordinato di scritture riguardanti un oggetto complesso”: ci permette di individuare l’oggetto delle rilevazioni. Facciamo riferimento al sistema contabile del capitale e del risultato economico. Il metodo contabile Le scritture che formano un sistema possono essere tenute seguendo diversi metodi. Il metodo contabile è “l’insieme delle norme e delle regole relative alla forma, alle modalità con le quali si procede nelle rilevazioni” cioè a porre i dati nei conti, ai collegamenti tra conti. Ricorriamo al metodo contabile della Partita Doppia. I principi nel metodo della partita doppia sono : 1. I fatti di gestione vengono riguardati sotto 2 aspetti: un aspetto originario (finanziario) e un aspetto derivato (economico). 2. In corrispondenza dei 2 aspetti vengono aperte 2 serie di conti che avranno la stessa natura dell’aspetto di gestione: la serie dei conti originari (conti finanziari) e la serie dei conti derivati (conti economici). 3. I conti delle 2 serie sono bisezionali (dare e avere) 4. Le 2 serie di conti, scelte in rapporto a prestabilite esigenze conoscitive, funzionano in maniera simultanea e antitetica, cioè a variazioni iscritte nelle sezioni «dare» di uno o più conti corrispondono variazioni di segno opposto, rilevate in «avere» in altri conti. “Doppia registrazione” 5. Si utilizza un’unica moneta di conto. Procedimento di rilevazione - Individuazione dei valori (finanziari o economici) - Quantificazione e interpretazione del segno - Registrazione delle variazioni nei conti - Iscrizione delle quantità nei conti Teoremi della partita doppia 1. La somma degli importi in dare di tutti i conti è uguale alla somma degli importi avere di tutti i conti. 2. La somma dei saldi dare di tutti i conti è uguale alla somma dei saldi avere di tutti i conti. Saldo “valore aggiuntivo per far pareggiare i conti in dare e avere” 3. La somma algebrica dei saldi in una parte qualsiasi dei conti del mastro è uguale e di segno opposto alla somma algebrica dei saldi della rimanente parte dei conti. Le rilevazioni contabili Le rilevazioni contabili costituiscono l’insieme di scritture compiute nei conti, ordinate secondo un metodo, da applicarsi ad un sistema di operazioni al fine di pervenire a determinati risultati con i quali controllare gli obiettivi e far conoscere quelli perseguibili successivamente. |-> rispetto al tempo di esecuzione: - scritture preventive - scritture concomitanti - scritture consuntive = quelle che consideriamo in Dare : VF+ VE- in Avere : VF- VE+ Es. 3 L’azienda Alfa si costituisce con la sottoscrizione di un capitale sociale di 200.000 euro, di cui 50.000 versato in contanti, 30.000 mediante il conferimento di un credito e il resto con conferimento di un impianto (operazione 0) Nel corso dell’esercizio tx-tx+1 si svolgono le seguenti operazioni: 1. Ottenimento di un mutuo, erogato in contanti, per 50.000 euro; 2. Ricevimento di una fattura per acquisto di materie prime per 20.000 euro con pagamento differito; 3. Pagamento in contanti di salari e stipendi per 10.000 euro; 4. Restituite materie prime per € 700, ricevendo dal fornitore nota di credito; 5. Emessa fattura per vendita di prodotti finiti per 80.000 euro con regolamento differito; 6. Estinto il debito residuo dell’operazione 2) ottenendo uno sconto di 300; 7. Ricevuti resi di prodotti finiti dal cliente per 1.000 con emissione della relativa nota di credito; 8. Pagamento in contanti della prima rata del mutuo: quota capitale 5.000 e quota interessi 2.000; 9. Riscosso in contanti metà del credito di cui all’operazione 5), concedendo uno sconto per pronta cassa di € 100. Es. 4 In data 10/1 l'imprenditore Neri costituisce la sua impresa individuale dotandola di un capitale iniziale di € 100.000, rappresentato da denaro in contanti per € 20.000 e da un immobile per € 80.000. Nei mesi successivi compie tra le altri le seguenti operazioni di gestione: 1. Stipulato contratto di energia con Edison; 2. Ricevuta fattura per acquisto di mobili per € 10.000, regolamento a 60 gg; 3. Ottenuto dalla banca un mutuo per € 40.000, mediante accredito in c/c; 4. ricevuta fattura per acquisto di un macchinario per € 30.000; regolamento metà a mezzo banca e metà a 90 gg.; 5. ricevuta fattura per acquisto di materie prime per € 20.000, regolamento metà a mezzo banca e metà differito; 6. stipulato contratto di assicurazione, versando a mezzo banca un premio annuo di €. 1.500; 7. Emessa fattura per la vendita di prodotti finiti per € 50.000, regolamento differito; 8. rese al fornitore materie per € 1.000; 9. si procede al saldo della fattura del fornitore; 10. Saldata la fattura dell’op. 4 mediante bonifico bancario, ottenendo uno sconto di 200 11. Rimborsata la rata del mutuo per 6.000. La quota capitale è pari a 1/10 del valore di sottoscrizione del mutuo. 12. Incasso del credito dell’op. 7 Le condizioni di funzionamento dell’azienda (14) * richiamo lezione 2 Le dimensioni dell’equilibrio economico-aziendale - Patrimoniale: l’azienda deve avere una struttura di capitale tale da consentirle di perdurare nel tempo; coerenza tra durata di fonti ed investimenti -> es. rapporto ottimale tra capitale proprio e capitale di terzi. - Reddituale: i ricavi conseguiti devono essere tali da remunerare in modo congruo i fattori produttivi impiegati; equilibrio tra ricavi e costi -> sempre di breve periodo, 1 anno. - Finanziario: l’azienda deve essere in grado di far fronte in modo tempestivo alle obbligazioni (debiti) finanziarie assunte; allineamento tra entrate e uscite. Si ha economicità se: ricavi > costi (reddituale), equilibrio tra fonti e impieghi (patrimoniale), tengo sotto controllo i tempi di pagamento L’equilibrio reddituale fa riferimento alla dinamica dei costi e dei ricavi, si parla di “Equilibrio economico” cioè alla determinazione del risultato economico riferito ad un arco temporale definito. La prospettiva di analisi è quella di breve periodo, per cui si parla di costi e ricavi di esercizio, cioè di costi che misurano fattori produttivi consumati nel processo produttivo che ha generato i prodotti ceduti. Equilibrio oggettivo: Costi = Ricavi Equilibrio soggettivo: Costi + Reddito = Ricavi Determinazione del reddito di esercizio e del capitale di funzionamento Attraverso una serie di scritture riepilogative si va a rappresentare l’equilibrio economico aziendale, non più tramite la tavola dell’equilibrio complessivo (Tavola dei valori) ma attraverso due tavole di sintesi: • la tavola dell’equilibrio finanziario-patrimoniale => capitale di funzionamento • la tavola dell’equilibrio reddituale => reddito di esercizio Le dimensioni dell’equilibrio aziendale : Il capitale di funzionamento indica quali sono le risorse di cui l’impresa dispone per svolgere la propria gestione (Impieghi/attività), e quali sono i vincoli a cui la gestione futura è soggetta (passività) => Il capitale/patrimonio di funzionamento indica la possibilità per l’azienda di perdurare nel futuro, consentendole di svolgere con continuità le combinazioni produttive. Il risultato economico di esercizio (reddito) esprime la capacità dell’azienda di remunerare con i componenti positivi di reddito (ricavi) tutti i fattori produttivi impiegati nel processo produttivo (costi), compreso il capitale proprio e di incrementare il valore d’impresa; indica la ricchezza raggiunta nel corso del periodo amministrativo => Reddito = Creazione di ricchezza/valore Equilibrio complessivo dell’azienda => Equilibri patrimoniale/finanziario ed economico => * fattori economici : tutti quei fattori utilizzati nel periodo amministrativo (non acquistati, quindi i fattori che sono comprati nell’anno n ma che vengono utilizzati nell’anno n+1 non fanno parte dei fattori di esercizio * capitale proprio : rimane uguale per legge, indica la ricchezza dell’azienda Es. caso Bull Nella prima parte si svolgono le operazioni di : 1) Analisi delle operazioni di gestione in termini di variazioni finanziarie e variazioni economiche generate 2) Rilevazione delle variazioni nei conti seguendo la regola della Partita doppia utilizzando i mastrini/conti 3) Determinare l’equilibrio economico aziendale in termini di reddito di esercizio e capitale di funzionamento in un’ipotesi semplificata Nella seconda parte si abbandona l’ipotesi semplificata e si introducono delle operazioni contabili nuove, dette operazioni di assestamento, che si rendono necessarie al fine della determinazione del reddito di esercizio e del capitale di funzionamento Sequenza delle scritture in contabilità generale 1. Rilevazione contabile operazioni di esercizio: dall’1/1 al 31/12 => ! Principio della “manifestazione finanziaria” documentale 2. Rilevazione contabile delle operazioni di assestamento: al 31/12 => ! Criterio della competenza economica 3. Epilogo a Conto economico di sintesi dei conti ai costi e ai ricavi di competenza economica: al 31/12 4. Determinazione del risultato economico di esercizio come saldo del conto di CE 5. Chiusura dei conti finanziari e dei conti economici di patrimonio, accesi a costi/ricavi pluriennali e alle rimanenze e loro epilogo nel conto di sintesi di SP Si presentino le sole scritture sistematiche - MASTRINI: Si è costituita un’impresa individuale con conferimento di denaro per 50.000 (VE+, VF+). Successivamente si compiono le seguenti operazioni di gestione: 1. acquistate materie prime per 5.000euro, regolamento differito;(VF-,VE-) 2. stipulato contratto di assicurazione; 3. ottenuto mutuo per 15.000euro, mediante accredito in c/c;(VF+,VF-) 4. pagato mediante addebito in c/c il premio assicurativo di 1.500euro;(VF-,VE-) 5. venduti prodotti finiti per 8.000euro, regolamento metà in contanti e metà a 30 gg.;(VF+, VF+, VE+) 6. il cliente ci restituisce prodotti per 500euro perché difettosi.Provvediamo a emettere una nota di credito a suo favore. (VF-, VE-) 7. pagato il debito op.1) con addebito del conto bancario, ottenendo uno sconto di 100euro. (VF+, VF-, VE+) 8. pagata a mezzo banca la rata del mutuo: 1.000euro quota capitale e interessi di 600euro. (VF-, VF+,VE-) 9. acquistato un impianto di 10.000euro, regolamento differito.(VF-,VE-) A) Nell'ipotesi che l'impianto acquistato non sia ancora immesso nel processo produttivo e che non ci siano operazioni di gestione sospese, si presenti il prospetto contabile di CE e la determinazione del risultato economico per procedere poi a presentare il prospetto contabile di SP; La determinazione del reddito e del capitale: Il criterio della competenza (16) L’unitarietà della gestione nel tempo e nello spazio L’unitarietà della gestione nel tempo e nello spazio comporta che la gestione si componga di flussi continui di operazioni legate nel tempo e nello spazio secondo una logica sistemica. Poiché obiettivo dell’azienda è la sua durabilità, la gestione riguarda l’intero arco di vita dell’azienda. La contabilità generale segue lo svolgimento della gestione aziendale con l’obiettivo di rilevare i fatti esterni di gestione, cioè quei fatti che scaturiscono da scambi con terze economie con lo scopo di rilevare e analizzare gli effetti economici e gli effetti finanziari ai fini della determinazione del reddito e del capitale. Gli effetti dei fatti di gestione Ogni operazione può presentare un aspetto economico con riferimento al ciclo input – trasformazione – output e/o un aspetto finanziario con riferimento ai movimenti finanziari, ossia variazioni di denaro, crediti e debiti. - Effetti Economici: la gestione si sviluppa attorno all’attività di produzione di beni e servizi che deve essere svolta in modo economico, deve creare utilità: il valore di scambio deve essere superiore del costo di produzione. L’aspetto economico riguarda la formazione del reddito. - Effetti Finanziari: l’attività di produzione viene sviluppata grazie alla funzione svolta dal denaro che non entra nella combinazione produttiva ma di fatto ne permette la realizzazione. L’aspetto finanziario riguarda le variazioni del capitale «monetario» inteso come denaro, crediti e debiti di qualunque natura. Il principio della manifestazione finanziaria La logica sistemica che caratterizza la gestione aziendale richiede che sul fronte della contabilità generale si adotti un criterio di rilevazione volto a «rappresentare» questi flussi continui di operazioni che si svolgono in modo unitario nel tempo e nello spazio. Le scritture di esercizio con le quali si rilevano i fatti di gestione sono impostate partendo principio della manifestazione finanziaria: si rilevano i fatti di gestione nella misura in cui i suddetti fatti determinano una variazione dell’aspetto finanziario [movimenti (+/-) di denaro, di crediti e di debiti] che possono (o meno) riguardare il sostenimento di costi o la realizzazione di ricavi. Tra i costi avrò solo quelli sostenuti “finanziariamente” e tra i ricavi solo quelli realizzati “finanziariamente”. Seguendo questa impostazione, le scritture contabili vanno a comporre i VALORI DI CONTO. La gestione aziendale: periodi amministrativi L’unitarietà della gestione aziendale nel tempo e nello spazio conduce ad avere sempre una prospettiva temporale di lungo periodo. Tuttavia, l’esigenza di venir periodicamente a conoscenza dell’andamento economico della gestione per assumere consapevoli decisioni per il futuro, per adempiere agli obblighi imposti dalla legge, per poter remunerare il capitale col vincolo del pieno rischio, rende necessario suddividere la vita aziendale in periodi amministrativi. Pertanto, alla fine di ogni periodo amministrativo - anno solare, 31/12 - si rende necessario procedere con la determinazione del risultato economico e del capitale di funzionamento. Determinazione delle condizioni di equilibrio: prospettiva di breve periodo La determinazione del risultato economico richiede che si abbia una rilevanza agli effetti economici e non più a quelli finanziari. Ci sono operazioni di gestione che hanno effetti economici nell’ambito di un solo esercizio e altre che producono i loro effetti anche in esercizi successivi: la frammentazione della gestione unitaria in periodi amministrativi comporta che nell’ambito di ogni periodo si crei uno sfasamento tra dimensione finanziaria e economica che può iniziare e completarsi all’interno di uno stesso periodo amministrativo oppure investire più periodo amministrativi. Il problema della competenza economica Al termine di un periodo amministrativo (anno solare) l’obiettivo della contabilità è di conoscere il risultato economico e il patrimonio di funzionamento del sistema aziendale. Ai fini della determinazione del risultato economico (e del capitale di funzionamento) al 31/12 di ogni anno gli effetti economici delle operazioni compiute durante la gestione aziendale devono essere attribuiti al periodo al quale si riferiscono, e non a quello in cui avvengono le manifestazioni finanziarie corrispondenti. Questa operazione richiede che si abbandoni il principio della manifestazione finanziaria e si adotti il criterio della competenza economica per passare dai valori di conto ai valori di bilancio, criterio che sia focalizzato sulla dimensione economica dei fatti di gestione => costi e ricavi devono essere di pertinenza del periodo amministrativo analizzato. Il criterio della competenza economica per la determinazione del reddito di esercizio Uno dei principi cardine che guidano la redazione del bilancio di esercizio è quello della competenza economica. -> Un ricavo è di competenza di un determinato esercizio quando il processo produttivo dei beni o dei servizi è completato e lo scambio è già avvenuto -> Un costo è di competenza nella misura in cui è correlato ai ricavi, ovvero è stato sostenuto per generare i ricavi attribuiti all’esercizio. Alle rilevazioni generate dallo scambio monetario (rilevazioni di esercizio), devono affiancarsi, a fine esercizio, le rilevazioni di «assestamento» del sistema dei valori. Competenza economica dei ricavi Principi contabili nazionali: documento n.11 Principio di realizzazione: - Il processo produttivo dei beni e/o dei servizi è stato completato (produzione ottenuta) - Lo scambio è già avvenuto: si è verificato il passaggio sostanziale del titolo di proprietà (produzione venduta) Competenza economica dei costi Principio di correlazione : - Un costo è di competenza dell’esercizio in cui il correlativo ricavo è realizzato, cioè il costo deve misurare il consumo/impiego di quel fattore produttivo nell’ambito delle combinazioni produttive che hanno permesso di ottenere quel bene/servizio ceduto e quindi di realizzare il ricavo corrispondente La correlazione si realizza: - Per relazione causa-effetto tra costi e ricavi - Per ripartizione utilità pluriennale su base razionale e sistematica - Per imputazione diretta dei costi al CE in proporzione al tempo Le scritture di assestamento per la determinazione della competenza economica Alle rilevazioni generate dallo scambio monetario (rilevazioni di esercizio), devono affiancarsi, a fine esercizio, le rilevazioni di «assestamento» del sistema dei valori: 1. Perché => frammentazione della gestione in periodi amministrativi 2. Quando => in sede di determinazione del risultato economico (31/12 quando il periodo amministrativo/esercizio coincide con l’anno solare) 3. Finalità => determinazione della competenza economica dei costi e dei ricavi ai fini della determinazione del risultato economico di esercizio e del capitale di funzionamento Le scritture di assestamento per la determinazione della competenza economica Le scritture di assestamento si suddividono nelle seguenti categorie: - Scritture di rettifica o storno: rettificano i valori di conto ottenuti sulla base del principio di MF, rinviando al futuro o ai futuri esercizi costi e ricavi che hanno già avuto nel presente periodo la manifestazione finanziaria, ma la cui competenza economica riguarda anche il futuro/i esercizi - Processo di ammortamento: procedura tecnico-contabile di ripartizione di un costo ad utilità pluriennale negli esercizi contabili nei quali il fattore durevole risulta impiegato. - Scritture di integrazione o imputazione: integrano i valori di conto ottenuti sulla base del principio della MF, aggiungendo costi e ricavi con manifestazione finanziaria nel futuro o nei futuri esercizi, ma con competenza economica in tutta o in parte nel periodo in chiusura. (18) Es. Al 31/12/2021 la sistemazione contabile (suddivisa in SP e CE) della Poldo SPA prima dell’ assestamenti presenta i seguenti conti. Procedere con la determinazione dell’utile, dopo aver inserito i conti relativi all’assestamento. -> in sede di determinazione del risultato economico e del capitale si deve procedere all’assestamento dei conti tenendo presente che : 1. Il macchinario è entrato in funzione subito (1/1) e viene ammortizzato del 10% del suo costi storico (50.000€*10%=5000€) 2. Le merci acquistate non sono state tutte vendute e in magazzino ne sono rimaste per un valore di 3000€ 3. Il premio assicurativo è stato pagato in data 1/09 in via anticipata per un anno (1200€/12mesi=120€costo mensile*8 quota che voglio sospendere (1/1-1/9) =800€) 4. In data 1/03 dell’anno prossimo (n+1) dovremmo pagare l’affitto del capannone per il periodo 1/9/n - 1/3/n+1 per 1800€ (pagamento posticipato) (1800/6=300€ costo mensile *4 quota =1200€) Es. CONTO IMPORTO NATURA EPILOGO CE/SP SEZIONE D/A CASSA 55.000) FINANZ. Sp Dare CAPITALE NETTO 100.000|EC/CAP Na Avere BANZA C/C 23.500|FINANZ. SP Dare MATERIE PRIME C/AC 10.000|EC/COSTI ES |CE Dare DEBITI VS FORNITORI 20.000|FINANZ. SP Avere PRODOTTI FINITI C/VEN 30.000|EC/RICAV ES [CE Avere CREDITI V/CLIENTI 27.500|FINANZ. SP Dare MUTUI PASSIVI 19.000|FINANZ. SP Avere FITTO PASSIVO 1.000|EC/COSTI ES |cE Dare RESI SU ACQUISRI 1.000|EC/RICAV ES |CE Avere SCONTI PASSIVI 500|EC/COSTI ES |CE Dare INTERESSI PASSIVI 4.000|EC/COSTI ES |CE Dare IMPIANTI 20.000|EC/COSTI PL |SP Dare MACCHINARI 40.000|EC/COSTI PL |SP Dare RATEI PASSIVI 3.500|FINANZ. SP Avere :AMM. MACCHINARI 2.000|EC/COSTI ES |CE Dare FONDO AM. MACH. 2.000|EC/R. COS PLJSP Avere RISCONTI ATTIVI 1.000|EC/c OSP. \|sP Dare AOIACA LOSTI PUIRICNNGAUO LOSTI SOSPESI Materie prime c/acquisti Fitto passivo Sconti passivi Interessi passivi Amm. macchinari Utile d'esercizio TOTALE 10.000,00 € 1.000,00 € 500,00 € 4.000,00 € 2.000,00 € 13.500,00 € 31.000,00 € Prodotti finiti c/vendite Resi su acquisto TOTALE 30.000,00 € 1.000,00 € 31.000,00 € STATO PATRIMONIALE Cassa 55.000,00 € | Capitale netto 100.000,00 € Banca c/c 23.500,00 € | Debiti v/fornitori 20.000,00 € Crediti 27.500,00 € | Mutui passivi 18.000,00 € Impianti 20.000,00 € | Ratei passivi 3.500,00 € Macchinari 40.000,00 € | Fondo amm. macchinari 2.000,00 € Risconti attivi 1.000,00 € |Utile d'esercizio 13.500,00 € TOTALE 167.000,00 € | TOTALE 157.000,00 € La determinazione della competenza economica (19) Dai fatti di gestione al bilancio di esercizio *ripresa teoria 16 (Le scritture di assestamento per la determinazione della competenza economica; Il principio della manifestazione finanziaria; Determinazione delle condizioni di equilibrio: prospettiva di breve periodo; Il problema della competenza economica). Le scritture per la competenza economica Tra le scritture per la determinazione della competenza economica, oltre alle scritture di assestamento, rientrano anche: Le scritture di completamento: aggiungono componenti positivi o negativi di reddito che sono interamente di competenza del periodo ma che non sono stati registrati contabilmente in quanto operazioni effettuate in prossimità della fine dell’anno. Quindi l’eventuale documentazione sarà ricevuta nel periodo successivo; oppure sono operazioni senza documentazione ma che si rilevano al termine del periodo. Tra i principali: - quota maturata del TFR dai dipendenti; - interessi attivi e passivi sui c/c bancari o postali; - imposta di competenza, calcolata dopo la redazione del bilancio; Le principali scritture di assestamento : 1. Ammortamento 2. Scritture di rettifica o storno: a) Rimanenze di magazzino b) Risconti (passivi e attivi) 3. Scritture di integrazione c) Ratei (passivi e attivi) d) Fondi spese future e) Fondi rischi Ai fini della determinazione del reddito in contabilità si «toglie», «storna», «rettifica» un costo di competenza (Merci c/acquisti) con una voce rettificativa (Merci C/rimanenze finali VE+) in quanto è stato contabilizzato a causa della manifestazione finanziaria anche per la parte non di pertinenza dell’esercizio (MERCI ACQUISTATE MA NON CONSUMATE). Ai fini della determinazione del capitale in contabilità avremo un impiego di natura economica definito «conto acceso alle rimanenze di magazzino» (Merci VE-) che esprime un costo di pertinenza del futuro esercizio in quanto saranno merci che verranno immesse nei processo produttivo (Vendita) che si verificherà a partire dal 1/1/X+1 Es. Il signor Rossi, in data 1 gennaio n, dà vita ad un’azienda dotandola di capitale a titolo di rischio per 50.000 € che versa nella cassa dell’azienda. Dà così vita ad un’attività produttiva che, tra le altre operazioni, comporta anche l’acquisto di materie prime per 15.000, pagamento in contanti (in CE conto merci c/acquisti; in SP conto cassa = 50.000€ - 15.000€ = 35.000€). Con la materia prima acquistata realizza prodotti che vende sul mercato a 20.000 € incasso differito (in CE conto prodotti c/vendite; in SP conto crediti vi va clienti) Sapendo che al 31 dicembre n l’azienda: - Ha consumato 2/3 dei fattori produttivi (rettifica dei 2/3 => 1/3 di 15.000€ = 5.000€ in CE conto merci c/rimanenze finali; in SP conto materie prime) - Ha venduto tutti i beni prodotti Si determini il Reddito del periodo 1-1-/31-12 dell’anno n. Come è composto al 31-12-n il Capitale dell’azienda? Nel periodo successivo (n+1): il CONTO ECONOMICO CAMBIA Partenza di materie prime dell’anno n di 5000€ (in CE conto Rimanenze iniziali) - si acquistano materie per 10.000 (in CE conto merci c/acquisti) - si hanno ricavi di vendita di prodotti per 35.000 (in CE conto prodotti c/vendite) - si hanno rimanenze finali per 1.000 (in CE conto rimanenze finali) b) Risconti (passivi e attivi) : sono scritture attraverso le quali si rinvia al futuro periodo quote di costi/ricavi (relativi a servizi) liquidati integralmente nell’esercizio in corso, ma di competenza economica anche del periodo successivo (manifestazione finanziaria anticipata). RISCONTI ATTIVI Si tratta di quote di costi rilevati integralmente nell’esercizio in corso, ma che per una quota devono essere rinviati al futuro perché di competenza di esercizi futuri. Caratteristica principale: il costo matura in funzione del tempo e si riferisce a un periodo di tempo a cavallo di due o più esercizi. Il valore del risconto è determinato con riferimento al periodo di tempo “economico” che deve ancora decorrere alla chiusura dell’esercizio. L’operazione: - consiste nella sospensione di costi, quindi il conto risconti attivi ha natura economica, acceso alle rimanenze (contabili); - genera un effetto positivo sul reddito (storno una quota di costo) Es.1 assestamento: Il 1/9 si liquida l’affitto semestrale degli uffici per 6.000 euro per i quali è poi previsto il pagamento mediante bonifico. Al 31/12 va definita la competenza economica del costo sostenuto. -> Il principio della manifestazione finanziaria conduce a rilevare alla data di ricevimento della fattura il costo per l’affitto semestrale, senza considerare se il costo per il servizio ricevuto sia tutto di pertinenza del periodo amministrativo per il quale si deve calcolare il reddito. -> Il criterio della competenza economica conduce a «togliere», «sospendere» dalla formazione del reddito la quota di costo già liquidata (=MF in data 1/9) ma non ancora maturata, cioè che si riferisce ad un periodo di tempo che ancora non si è manifestato perché riguarda l’1/1 – 1/3 I risconti attivi: impatto su SP e CE Ai fini della determinazione del reddito in contabilità si «toglie», «storna», «rettifica» un costo di competenza (generando una VE+) in quanto è stato contabilizzato a causa della manifestazione finanziaria anche per la parte non di pertinenza dell’esercizio (da 1/1 a 1/3/X+1). Ai fini della determinazione del capitale in contabilità avremo un impiego di natura economica definito «conto acceso alle rimanenze contabili» (Risconti attivi VE-) che esprime un costo di pertinenza del futuro esercizio per il periodo 1/1-1/3/x+1 Es. 2 calcolo risconto attivo e collocazione : In data 1/04 Pallino ha pagato il premio assicurativo annuale per i fabbricati del valore di € 1.200. Il principio della manifestazione finanziaria conduce a rilevare in data 1/04 il fatto di gestione: Al 31/12 il criterio della competenza economica porta a sospendere dalla formazione del reddito il costo dell’assicurazione proporzionale al tempo non ancora maturato (da 1/1 al 31/3) per un valore di € 1.200/12*3= 300. Tale quota di costo avrà nel periodo successivo il correlato ricavo di competenza. (20) RISCONTI PASSIVI I risconti passivi (rimanenze contabili passive), si tratta di quote di ricavi rilevati integralmente nell’esercizio in corso, ma che per una quota devono essere rinviati al futuro perché di competenza di esercizi futuri. Caratteristica principale: il ricavo matura in funzione del tempo e si riferisce a un periodo di tempo a cavallo di due o più esercizi. Il valore del risconto è determinato con riferimento al periodo di tempo “economico” che deve ancora decorrere alla chiusura dell’esercizio. L’operazione : - consiste nella sospensione di ricavi, quindi il conto risconti passivo ha natura economica, acceso alle rimanenze (contabili) - genera un effetto negativo sul reddito (storno di ricavi). Esempio n. 1. In data 01/11/X è stato stipulato un contratto per la locazione a terzi di un immobile di proprietà. Il contratto prevede il pagamento anticipato di canoni trimestrali pari a € 1.200, da corrispondersi l’1/11, l’1/2, l’1/5 e l’ 1/8 di ogni anno. Es.2 calcolo ratei attivi e collocazione : In data 01.11.x viene concesso un finanziamento di € 400.000 sul quale maturano interessi attivi al tasso annuo del 4,5% da incassare posticipatamente il 01.05 e il 01.11. I RATEI PASSIVI I ratei passivi sono quote di costi la cui manifestazione finanziaria avverrà in esercizi successivi e che per competenza devono essere attribuite all’esercizio in chiusura. Caratteristica principale: il costo matura in funzione del tempo e si riferisce a un periodo di tempo a cavallo di due o più esercizi. Generano un effetto negativo sul reddito. Il valore del rateo è determinato con riferimento al periodo di tempo “economico” che è già decorso alla data del bilancio. Es. 1 assestamento : In data 31/05 dell’anno prossimo saranno pagati interessi passivi semestrali pari a € 1.200 relativi ad un mutuo passivo i cui interessi maturano ogni anno in data 31/05 e 30/11. Il principio della manifestazione finanziaria conduce a NON rilevare nel periodo amministrativo che termina il 31/12 il costo per interessi sul mutuo in quanto non vi è stata la manifestazione finanziaria, la quale si verificherà l’anno prossimo (posticipata rispetto agli effetti economici). Per il criterio della competenza economica, tuttavia, gli interessi maturati dal 30/11 del presente periodo al 31/12 sono di competenza economica dello stesso, anche se non hanno avuto la manifestazione finanziaria. Ciò significa che rispetto ai valori contabilizzati fino a quel momento, si dovrà «aggiungere», «integrare» un valore economico negativo che sarà misurato da un valore finanziario negativo. I ratei passivi: impatto su CE e SP Ai fini della determinazione del reddito in contabilità si «aggiunge», «integra» un costo di competenza (VE-) con il valore corrispondente agli interessi passivi maturati ma non ancora liquidati pari a 200. Ai fini della determinazione del capitale in contabilità si attiva un conto finanziario presunto, assimilabile ad un debito (Ratei passivi VF-) che rappresenta la quota di uscita futura (quella che si realizzerà al 31/5/x+1) che permette di misurare il costo che si va a imputare al periodo in chiusura. Confronto tra ratei e risconti d) Fondi spese future : Si tratta di valori finanziari presunti derivanti dagli accantonamenti di fine esercizio per costi “futuri”, i quali sono di competenza dell’esercizio, ma di cui è INCERTO il TEMPO di manifestazione della spesa e l’AMMONTARE delle relative variazioni finanziarie future. Contabilmente sono assimilabili alla rilevazione dei ratei passivi (valori finanziari presunti). Il Costo è accantonato in un fondo, che sarà utilizzato al momento di sostenimento della spesa. - Accantonamento a fondo spese future (VE -) → COSTO DA IMPUTARE (CE) - Fondo spese future (VF -) → FUTURA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA NEGATIVA (SP) Esempio. Al 31.12 vengono imputati costi per manutenzioni cicliche, che si effettuano ogni 3 anni (per un valore complessivo di 3.000€) sul macchinario, di competenza dell’esercizio per € 1.000. Accantonamento a Fondo Manutenzioni Cicliche -> 1.000€ costo di competenza (CE) Fondo Manutenzioni Cicliche -> 1.000€ variazione finanziaria negativa presunta (SP) Fondi spese future: impatto su CE e SP e) Fondi rischi : I Fondi rischi sono dei valori finanziari presunti derivanti dall’imputazione di costi di competenza dell’esercizio mediante accantonamenti di fine esercizio, per i quali le incertezze non riguardano solo il TEMPO e l’AMMONTARE delle manifestazioni finanziarie future, ma anche il VERIFICARSI stesso del danno collegato all’evento rischioso. Contabilmente sono assimilabili alla rilevazione dei ratei passivi: - Quota di costo di competenza da imputare (CE) - Fondo rischi (SP) -> FUTURA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA NEGATIVA Fondi rischi: impatto su CE e SP Esempi di Fondo Rischi sono: 1) fondo svalutazione crediti : con obiettivo di coprire il rischio di insolvenza dei debitori aziendali. Può accadere che alcuni clienti si trovino in serie difficoltà e sia in dubbio l’incasso parziale o totale di un credito. Tale fatto, per il principio della prudenza e della competenza economica, deve essere rilevato in contabilità, per consentire la correlazione tra i ricavi rilevati nell’anno (quando è sorto il credito verso il cliente) e il relativo costo per il mancato incasso dello stesso, che si presume si possa realizzare con un certo grado di probabilità nell’anno successivo. Non è corretto, proprio per l’incertezza, stralciare il credito, ma si imputa contabilmente il valore che si presume di non poter incassare: - Svalutazione crediti (VE -) costo di competenza (CE) - Fondo svalutazione crediti (VF -) riduzione indiretta del credito (SP) Es. I crediti verso clienti ammontano alla fine dell’esercizio ad euro 60.000. La valutazione dei crediti che si presume di non incassare è effettuata per singolo credito (o in % in base all’andamento storico). Si stima un rischio di insolvenza del 1%. - Svalutazione crediti (VE -) 600€ → costo di competenza - Fondo svalutazione crediti (VF -) 600€ → manifest. finanz. neg. futura presunta Fondo svalutazione crediti: impatto su CE e SP
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