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Economia Aziendale CLEMI Parte 2, Appunti di Economia Aziendale

Materiale per Esame di 12 Crediti di Economia Aziendale con Parte Teorica (prima parte) e parte di bilancio con esercizi (seconda parte) Seconda Parte: Introduzione Al Bilancio Modello Bilancio D'Esercizio Operazioni di Acquisto e rettifiche sui costi di acquisto Operazioni Vendita Costo del Lavoro Immobilizzazioni Finanziamenti Investimenti Capitale Proprio Principi Redazione di Bilancio Scritture di Rettifica di Assestamento Chiusura dei Conti Struttura e Pubblicazione del Bilancio D'Esercizio

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 04/03/2024

GG-271
GG-271 🇮🇹

5 documenti

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Scarica Economia Aziendale CLEMI Parte 2 e più Appunti in PDF di Economia Aziendale solo su Docsity! contabilità generale e bilancio: Lezione 1 INTRODUZIONE AL BILANCIO L’azienda fa parte di un contesto molto ampio e dinamico con il quale interagisce. In particolare, un’ impresa di produzione entra in contatto con due principali categorie di stakeholders: i fornitori ed i clienti. I fornitori contribuiscono grazie ai propri fattori produttivi che entrano a far parte del sistema produttivo dell’impresa, dall’altra parte, essi ricevono una somma di denaro (uscita). Successivamente, le materie prime vengono trasformate in beni o servizi e vengono immesse sul mercato per poter essere comprate dai clienti (relazione biunivoca anche con i clienti). 1) L’impresa entra in contatto con i fornitori, i quali forniscono fattori produttivi à nasce un costo d’acquisto (non corrisponde ad una uscita di denaro perché spesso l’uscita di denaro è posticipata). Costo d’acquisto (manifestazione economica) ≠ uscita di denaro (manifestazione finanziaria del costo). 2) L’impresa immette sul mercato i propri beni e servizi ed il cliente li acquista à nasce un ricavo di vendita (non corrisponde ad una effettiva entrata di denaro). Ricavo di vendita (manifestazione economica) ≠ entrata di denaro (manifestazione finanziaria del ricavo). I costi d’acquisto ed i ricavi di vendita contribuiscono, insieme ad altri elementi, a determinare l’equilibrio reddituale (Costi = ricavi di vendita). Tramite i ricavi di vendita l’impresa è in grado di coprire i costi per l’acquisto delle materie prime. L’equilibrio monetario invece deriva delle movimentazioni attive e passive di cassa (entrate ed uscite di denaro). FASI DELLA RILEVAZIONE Le operazioni di gestione, organizzazione e rilevazione, in termini di ragioneria/contabilità, rappresentano quello che accede dal punto di vista economico e finanziario all’interno dell’impresa. La rilevazione, infatti, è connessa a come l’impesa viene gestita ed organizzata. Principali funzioni/fasi della rilevazione: 1) Scelta dei fenomeni da osservare (cosa rientra all’interno della rilevazione); 2) Determinazione qualitativa e quantitativa dei dati (perché contiene numeri e dati relativi all’attività dell’impresa); 3) Classificazione dei dati (cosa rappresentano i dati); 4) Definizione di vari modelli, metodi e strumenti di elaborazione; 5) Rappresentazione dei dati; 6) Interpretazione dei fenomeni economici sulla base delle informazioni rilevate à stesura del bilancio d’esercizio o del bilancio consolidato (per i gruppi aziendali). IL SISTEMA DEI VALORI C’è un momento in cui l’impresa inizia a prendere nota delle rilevazioni di contabilità, non si inizia da subito. Il sistema dei valori nasce da operazioni di scambio monetario. Lo scambio monetario può essere scomposto nelle seguenti fasi: 1) Trattativa; 2) Stipula del contratto; 3) Esecuzione del contratto; Queste prime tre fasi non intervengono nel sistema economico-finanziario dell’impresa à non generano delle rilevazioni contabili. 4) Emissione/recessione della fattura + regolamentazione dello scambio (vera e propria uscita/entrata di denaro). Quando l’impresa riceve il denaro si conclude definitivamente la regolamentazione dello scambio. IL CONTO La partita doppia è il metodo con il quale si tiene la contabilità aziendale (da Fra Luca Pacioli, colui che ha presentato in maniera strutturata la partita doppia per la prima volta). Per convenzione esistono due tipi di variazioni: - le v. economiche (riguardano i costi ed i ricavi) -VENegativa / +VEPositiva; - le v. finanziarie (riguardano i debiti ed i crediti di funzionamento e di finanziamento) +VFAttiva / -VFPassiva. Debiti/crediti di funzionamento sono tipici dell’attività d’impresa à riguardano le dilazioni di pagamento con fornitori e clienti. In termini economico-finanziari, nascono dei debiti/crediti commerciali. L’importo di questi debiti e crediti, per il funzionamento dei conti, vanno rispettivamente in AVERE (-) ed in DARE (+). Debiti/crediti di finanziamento riguardano le movimentazioni di denaro verso istituti finanziari à Es: il mutuo è un debito finanziario. CONTABILITÀ Nella contabilità, ogni fatto di gestione deve essere osservabile contemporaneamente sotto due aspetti: l’aspetto originario e l’aspetto derivato (duplicità dell’aspetto di osservazione). I conti appartenenti a due classi diverse funzionano in modo antiteti ed il totale degli importi iscritti in dare è uguale al totale degli importi iscritti in avere. Ci sono due modi di tenere la contabilità, tramite libro mastro o il libro giornale. Con la liquidazione si determina se l’impresa è in condizione di debito o di credito mentre il pagamento vero e proprio consiste nell’effettiva uscita di denaro dal conto cassa o banca dell’impresa. Si chiama imposta sul valore aggiunto perché bisogna tenere conto di tutti i passaggi della filiale, ognuno dei quali applica l’IVA. L’IVA però ricade solo sul consumatore finale mentre per le imprese si tratta di un debito o di un credito nei confronti dello Stato. OPERAZIONI DI ACQUISTO ACQUISTO DI BENI L’oggetto dell’acquisto solitamente sono beni, servizi o semilavorati che entrano nel ciclo produttivo dell’impresa. Vengono definiti a breve ciclo di utilizzo perché si esauriscono dopo il singolo uso (beni a fecondità semplice) à nasce un COSTO D’ESERCIZIO (VEN). In particolare, si instaurano due situazioni: 1) Entrata di beni all’interno del magazzino; 2) Uscita di denaro dalle casse dell’impresa. L’operazione viene registrata contabilmente nel momento in cui si riceve la fattura dal fornitore. Esistono vari modi, in particolare quattro tipologie, di regolamento (= pagamento) degli acquisti. Esso può avvenire: - In via anticipata: quando il fornitore chiede di essere pagato prima di consegnare la merce. I motivi sono legati alla solvibilità del compratore di pagare (garanzia del fornitore) oppure per quanto riguarda importi particolarmente elevati (in tutto o in parte). In termini contabili, si registra un credito nei confronti del fornitore e l’effettiva uscita di liquidità dalla cassa; - Per pronta cassa: nello stesso momento in cui arriva la merce l’impresa paga il fornitore. In termini contabili, si movimenta il conto cassa e banca; - In contanti: avviene tra gli otto o i dici giorni in cui si riceve la fattura (tempi relativamente brevi). In termini contabili si utilizza il conto debiti v/fornitori; - In via differita: il pagamento avviene entro un termine stabilito contrattualmente tra le parti, a partire dalla date in cui viene ricevuta la fattura (di solito a 30 giorni). In termini contabili, si movimenta il conto debiti vs/fornitori. Il ciclo completo degli acquisti Contabilmente: Merci: 110 unità di merce Prezzo: 10€ cada uno + IVA 22% Pagamento a 60 giorni 1/05/n Merci conto acquisto VEN 110,00 (D) 1/05/n Iva ns/credito VFA 24,20 (D) 1/05/n Debiti v/fornitori VFP 134,20 (A) (acquisto di merci) 1/07/n Debiti v/fornitori VFA 134,20 (D) 1/07/n Cassa VFP 134,20 (A) (rilevato pagamento merci 1/05) Lezione 3 e 4 ACQUISTO DI SERVIZI Servizi: fattori produttivi immateriali (come consulenze, trasporti, ecc…) utilizzati dall’impresa per la realizzazione del proprio processo produttivo. Essi sono forniti da imprese o da persone fisiche esterne all’impresa e non sono immagazzinabili. I costi sostenuti dalle aziende per l’acquisto dei servizi sono rappresentati dai compensi corrisposti ai soggetti che li hanno erogati. I documenti originari necessari ai fine della registrazione in contabilità e che consentano di rilevare i costi di esercizio e sono rappresentati da bollette (luce e gas) fatture, bolle e parcelle di professionisti. Contabilmente: Manutenzione software di logistica, in abbonamento annuale al 1/01 – 31/10 di €120 + IVA, coperta con emissione di tratta a 60 gg. 1/01/n Costi di manutenzione software VEN 120,00 (D) 1/01/n IVA ns/credito VFA 26,40 (D) 1/01/n Debiti v/fornitori VFP 146,40 (A) (liquidazione) 1/03/n Debiti v/fornitori VFA 146,40 (D) 1/03/n Cambiale attiva VFP 146,40 (A) (pagamento con cambiale) Contabilmente: 2/05/n Costi servizio web VEN 600,00 (D) 2/05/n IVA ns/credito VFA 132,00 (D) 2/05/n Debiti v/fornitori VFP 732,00 (A) (liquidazione) 2/07/n Debiti v/fornitori VFA 732,00 (D) 2/07/n Banca c/c VFP 732,00 (A) (pagamento con bonifico) PARCELLA DA PROFESSIONISTI Caratteristiche: • imponibile e I.V.A. • 2% dell’imponibile a titolo di rivalsa per i contributi alla Cassa Assistenza e Previdenza (C.A.P.) • ritenuta del 20% dell’imponibile (onorario), a titolo di acconto di imposta a carico del professionista, che dovrà poi versare all’erario in qualità di “sostituto d’imposta”. ES: 3/02/n Costi consulenze professionali VEN 5100,00 (D) à importo della Base Imponibile 3/02/n IVA ns/credito VFA 1122,00 (D) à importo IVA 22% 3/02/n Debiti v/fornitori VFP 6222,00 (A) à totale parcella (rilevazione parcella) 5/02/n Debiti v/fornitori VFA 6222,00 (D) à estinzione del debito da pagare 5/02/n C/ritenute da versare VFP 1000,00 (A) à 20% sugli Onorari 5/02/n Cassa VFP 5222,00 (A) à importo da pagare (differenza) (pagamento parcella) 5/02/n C/ritenute da versare VFA 1000,00 (D) à chiusura ritenuta d’acconto 5 /02/n Banca c/c VFP 1000,00 (A) à importo da pagare all’Erario (pagamento erario) ASSICURAZIONI Polizze assicurative à un rischio eventuale e incerto viene trasferito ad un soggetto terzo (l’assicurazione) verso il pagamento di un corrispettivo (premio). Al verificarsi dell’evento, l’assicurazione effettua un risarcimento (parziale o totale). Le operazioni di assicurazione sono, ai fini IVA, operazioni esenti da imposta, sia per quanto riguarda il pagamento dei premi che per gli indennizzi risarcitori. Contabilmente: 2/05/n Premio assicurativo VEN 2400,00 (D) 2/05/n Cassa VFP 2400,00 (A) (pagato premio assicurativo) 6/09/n Svalutazione fabbricati VEN 100.000,00 (D) 6/09/n Fabbricati VEP 100.000,00 (A) (salutazione fabbricato) 10/09/n Assicurazione c/risarcimenti VFP 80.0000,00 (D) 20/11/n Debiti vs/fornitori VFP 417,24 (A) (ricevuta fattura di acquisto merci) OPERAZIONI DI VENDITA Gli aspetti che determinano l’attivazione delle basilari rilevazioni contabili durante l’esercizio relative alle vendite sono: • l’emissione della fattura, ove sono indicate le caratteristiche quali-quantitative (in termini fisici e monetari) della vendita effettuata • il pagamento della medesima, con cui si chiude il ”ciclo attivo” della vendita. Fasi delle entrate: 1. Liquidazione; 2. Pagamento. Con assegni bancari, bonifico bancario, emettendo cambiali “tratte” o ricevendo cambiali “pagherò” (cambializzazione del credito) o emettendo delle Ricevute Bancarie (Ri.Ba.). Es: 1/12/n Crediti v/clienti VFA 3477,00 (D) 1/12/n Abbuoni e sconti passivi VEN 150,00 (D) 1/12/n Merci c/vendite VEP 3.000,00 (A) 1/12/n Iva ns/debito VFP 627,00 (A) (emessa fattura con sconto passivo) 2/12/n Crediti v/clienti VFP 3477,00 (A) 2/12/n Banca c/c VFA 3477,00 (D) (pagamento fattura) 5/12/n Crediti v/clienti VFA 3477,00 (D) 5/12/n Abbuoni e sconti passivi VEN 150,00 (D) 5/12/n Merci c/vendite VEP 3.000,00 (A) 5/12/n Iva ns/debito VFP 627,00 (A) (emessa fattura con sconto passivo) 2/01/n Cassa VFA 3477,00 (D) 2/01/n Crediti v/clienti VFP 3477,00 (A) (pagamento fattura) GLI ANTICIPI DAI CLIENTI 1. Incasso dell’anticipo, debito “in natura” vs/clienti per beni non ancora consegnati o servizi non ancora resi; 2. Rilevazione della fattura emessa per l’anticipo ricevuto; 3. Rilevazione fattura di vendita. Contabilmente: 3/02/n Cassa VFA 475,80 (D) 3/02/n Debiti vs/clienti VFP 475,80 (A) à debito in natura per beni non ancora consegnati. (incasso dell’anticipo) 8/05/n Debiti v/clienti VFA 475,80 (D) 8/05/n Anticipi da clienti VFP 390,00 (A) 8/05/n Iva ns/debito VFP 85,80 (A) (rilevazione fattura) 10/05/n Anticipi da clienti VFA 390,00(D) 10/05/n Crediti vs/clienti VFA 1354,20(D) 10/05/n Iva ns/debito VFP 244,20 (A) 10/05/n Merci c/vendite VEP 1500,00 (A) (rilevazione fattura di vendita) LE VENDITE ALL’ESTERO Contabilmente: a) Emissione: vendiamo negli Stati Uniti merci per $1.560,00. Al momento della vendita (il 3 dicembre) il rapporto di cambio con il dollaro era di 1,30 a) emissione della fattura al cliente estero: al momento della vendita il cambio con il dollaro è 1,30 (€ 1 = $1,30) e quindi la fattura è $1.200,00. (1.560 : 1,30) € 1 = $1,30 à servono 1,30 dollari per acquistare 1 euro. 3/12/n Crediti vs/clienti esteri VFA 1200,00 (D) 3/12/n Merci c/vendite estero VEP 1200,00 (A) (emissione fattura con cliente estero) b) Pagamento: il dollaro ha perso otto punti sull’euro (da 1,30 a 1,38 à quindi ricevi meno euro), perciò al momento della riscossione il credito in dollari vale meno di quando è stato contabilizzato. Componente negativa di reddito da iscrivere nel conto “Differenze negative di cambio” 50% della fornitura pagata in $ USA ($ 1560,00/2 = $ 780,00): 10/12/n Banca c/c VFA 565,22 (D) à 50% valore al pagamento 10/12/n Differenze negative di cambio VEN 34,78 (D) 10/12/n Crediti vs/clienti esteri VFP 600,00 (A) à 50% valore alla fatturazione (ricevuto pagamento fattura) LIQUIDAZIONE IVA IVA a CREDITO (IVA sugli acquisti) à 260 euro. IVA a DEBITO (IVA sulle vendite) à 1.355 euro. IVA a DEBITO > IVA a CREDITO à liquidazione a) chiusura dei conti IVA ns. credito e IVA ns. debito nel conto Erario c/IVA. b) versamento IVA all’all’Erario. 10/12/n Iva ns/debito VFA 1355,00 (D) 10/12/n Erario c/Iva VFP 1355,00 (A) 10/12/n Iva ns credito VFP 260,00 (A) 10/12/n Erario c/Iva VFA 260,00 (D) (chiusura conti IVA) 10/12/n Banca c/c VFP 1095,00 (A) 10/12/n Erario c/Iva VFA 1095,00 (D) à differenza tra Erario c/Iva (versamento IVA all’Erario) Lezione 7 IL COSTO DEL LAVORO COMPONENTI DEL COSTO DEL LAVORO (C.D.L.) Composizione busta paga: Retribuzione lorda (a carico dell'azienda) + Assegni familiari a favore dei dipendenti con molti figli (INPS) - Ritenute fiscali (IRPEF) - Ritenute previdenziali a carico dei dipendenti o a carico della azienda (INPS) = Netto in busta (retribuzioni nette). a) Retribuzione diretta: - paga base; - attribuzioni accessorie: • retributive (maggiorazioni per lavoro straordinario, premi di rendimento, gratifiche, scatti di anzianità, indennità di vario tipo ecc.). Le principali indennità sono: — di contingenza, legata all’aumento del costo della vita; — di disagiata sede; — per lavorazioni nocive, disagiate o pericolose; — di maneggio denaro (di cassa); — di mensa; — per lavori fuori zona (disagiata sede); — di reperibilità; — di trasferta. • non retributive (rimborsi spese, trasferte ecc.). - “gratifiche”: elargizioni corrisposte in modo non continuativo, quali la tredicesima o quattordicesima mensilità (stipendio leggermente più alto a dicembre). b) Retribuzione indiretta: ferie, TFR. c) Oneri sociali: - previdenza e assistenza (INPS); - assicurazioni per infortuni sul lavoro (INAIL). In altre parole: Retribuzione lorda Oneri sociali e assicurativi Oneri fiscali Trattamento di fine rapporto (T.F.R.) A ciascuno di questi elementi costituenti il «costo del lavoro», è associabile una fase della liquidazione e una fase di pagamento. (liquidazione nei confronti dell’INPS) Viene dato mandato di versare quanto dovuto all’Erario e all’INPS relativamente al punto precedente, con pagamento in contanti. 20/07/n Erario c/ritenute VFA 13.000,00 (D) 20/07/n Cassa VFP 13.000,00 (A) (pagamento con mezzo cassa all’erario) 20/07/n INPS c/competenze VFA 13.000,00 (D) 20/07/n Cassa VFP 13.000,00 (A) (pagamento mezzo cassa all’INPS) 2) La Società Soldini Spa liquida al personale e paga mediante banca € 30.000 di retribuzioni relative al mese di gennaio. Si considerino assegni familiari per € 750, ritenute sociali per € 1.000, ritenute fiscali per € 9.000, contributi a carico dell’azienda per € 2.500 (di cui € 150 a titolo di contributo aggiuntivo per il fondo miglioramento pensioni); versato quanto dovuto all’Erario ed all’INPS con pagamento in contanti. 22/01/n Salari e stipendi VFA 30.000,00 (D) 22/01/n INPS c/competenze VFA 750,00 (D) à assegni familiari 22/01/n INPS c/competenze VFP 1.000,00 (A) à ritenute sociali 22/01/n Dipendenti c/retribuzioni VFP 29.750,00 (A) à 30.000 – 1.000 + 750 (liquidazione retribuzioni) 22/01/n Dipendi c/retribuzioni VFA 29.750,00 (D) 22/01/n Erario c/ritenute VFP 9.000,00 (A) à ritenute fiscali 22/01/n Banca VFP 20.750,00 (A) (pagamento buste paga) 22/01/n Contributi previdenziali VEN 2.350,00 (D) 22/01/n Dipendenti c/contributi anticipati VFA 150,00 (D) à fondo pensione 22/01/n INPS c/competenze VFP 2.500,00 (A) (liquidazione nei confronti dell’INPS) 22/01/n Cassa VFP 11.750,00 (A) 22/01/n INPS c/competenze VFA 2.750,00 (D) 22/01/n Erario c/ritenute VFA 9.000,00 (D) (pagamento mezzo cassa all’Erario ed all’INPS) Il dipendente Gino Guappi chiede un anticipo sullo stipendio per €2.000 che gli viene concesso con un giroconto bancario. 25/07/n Dipendenti c/anticipo VFA 2.000,00 (D) 25/07/n Banca c/c VFP 2.000,00 (A) (concesso anticipo sullo stipendio) Lezione 8 IMMOBILIZZAZIONI INTRODUZIONE • Caratteristiche delle immobilizzazioni: – Fattori a fecondità ripetuta, nel senso che partecipano a più cicli di produzione cedendo gradualmente la loro utilità nel tempo; – Fattori pluriennali, ossia fattori la cui durata utile si estende oltre l’anno solare (es: impianti e macchinari). • Classificazioni: – Immobilizzazioni tecniche à riguardano processi produttivi ; – Immobilizzazioni finanziarie à riguardano aspetti finanzi; – Beni materiali (es: terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali o commerciali) à immobilizzazioni materiali; – Beni immateriali (es: brevetti, marchi, licenze e concessioni) à immobilizzazioni immateriali; – Oneri pluriennali (es: costi sostenuti per ricerca e sviluppo, per pubblicità, per impianto e ampliamento). • Fasi rilevanti per la contabilizzazione: 1) Acquisizione a. Conferimento à preso a prestito; b. Acquisto; c. Costruzione interna per la gestione caratteristica à deve rispettare delle caratteristiche. 2) Utilizzazione a. Cessione graduale di utilità al processo produttivo; b. Quota di ammortamento: quota, (fittizia) del valore originario, da considerare come il valore dell’immobilizzazione che partecipa alla formazione del risultato economico dell’esercizio; c. Ammortamento: processo di ripartizione del costo pluriennale nel tempo di vita utile del fattore à dal punto di vista contabile si compone di due fasi: Ø Quota di ammortamento (rappresenta un costo – C.E.); Ø Fondo di ammortamento (insieme delle quote passive che maturano nel corso degli anni – S.P. Si tratta un fondo di rettifica e per questo è una VE e non una VF, come il Fondo TFR). 3) Dismissione/Cessione a. Alienazione sul mercato à vendita sul mercato ad un determinato prezzo; b. Ritiro in permuta à viene ritritato dal venditore; c. Rottamazione. PIANO DI AMMORTAMENTO - valore da ammortizzare (costo d’acquisto + (eventuali) spese di montaggio e collaudo – (eventuale) valore presunto di recupero finale); - durata dell’ammortamento (per convenzione dieci anni, tenendo conto del logorio e della politica delle manutenzioni); - criterio di ripartizione nel tempo (ci sono diversi criteri, tra cui quello delle quote costanti). ES: A gennaio Fittipaldi ha distrutto il camion della società, che ne possiede complessivamente due. Era stato acquistato lo scorso anno, per € 50.000 + IVA, ed era stato ammortizzato nel periodo precedente utilizzando un’aliquota del 10%. Dalla vendita del rottame si ricavano € 1.000 + IVA.(...) 2/01/n-1 Automezzo VEN 50.000,00 (D) 2/01/n-1 Iva ns credito VFA 11.000,00 (A) 2/01/n-1 Debiti v/fornitori VFP 66.000,00 (A) (acquisto automezzo) Il camion viene ammortizzato in 10 anni a quote costanti (5.000 euro ciascuna). Al termine del primo anno, la scrittura contabile è la seguente: 31/12/n Quota ammortamento automezzi VEN 5.000,00 (D) 31/12/n Fondo ammortamento automezzi VEP 5.000,00 (A) (rilevazione ammortamento) Al termine del secondo anno, se il camion non fosse sato distrutto, la scrittura contabile sarebbe stata la seguente. 31/12/n+1 Quota ammortamento automezzi VEN 5.000,00 (D) 31/12/n+1 Fondo ammortammo automezzi VEP 10.000,00 (A) (rilevazione ammortamento) LA DISMISSIONE Contabilmente: - eliminazione del cespite (chiusura dei conti ad esso relativi); - rilevazione plusvalenza/minusvalenza à - rilevazione vendita (se presente). ES: Dopo un anno, il camion viene venduto a 1.000 euro + IVA à 1.000 – (50.000 – 5.000) = - 44.000. 10/01/n Fondo ammortamento automezzi VEN 5.000,00 (D) 10/01/n Automezzi VEP 5.000,00 (A) (eliminazione del cespite) 10/01/n Minusvalenza VEN 44.000,00 (D) 25/01/n Partecipazioni VEN s.p. 100.000,00 (D) 25/01/n Banca c/c VFP 100.000,00 (A) (acquisto 90% partecipazioni) ES: Immobilizzazioni materiali à acquisto dall’estero. Trattandosi di fornitore estero, l’IVA non viene inserita nella fattura (e quindi pagata al fornitore), ma deve essere versata agli uffici doganali: • Dall’acquirente in caso di trasporto effettuato direttamente; • Dal vettore spedizioniere, che si rivarrà sull’acquirente al momento della emissione della sua fattura per il trasporto. I mobili e le attrezzature, importati dalla Russia, sono costati € 14.000, pagamento contestuale a mezzo bonifico bancario. Il pagamento dell’IVA all’Amministrazione Doganale, pari a € 3.080 (14.000 ´ 0,22) avviene sulla base della “bolletta” rilasciata da cui risulta il valore della merce importata e della corrispondente IVA. 3/02/n IVA ns credito VFA 3.080,00 (D) à 22% di 14.000 3/02/n Cassa VFP 3.080,00 (A) (pagamento bolletta alla Dogana) 4/02/n Attrezzature commerciali VEN 14.000,00 (D) 4/02/n Debiti v/fornitori esteri VFP 14.000 (A) (importati mobili ed attrezzature) 4/02/n Debiti vs/fornitori esteri VFA 14.000,00 (D) 4/02/n Banca c/c VFP 14.000,00 (A) (pagamento contestuale con bonifico bancario) I FINANZIAMENTI Il fabbisogno finanziario si verifica per due motivi: - squilibrio quantitativo: l’impresa ha meno denaro rispetto alle proprie necessità; - squilibrio temporale: si viene a creare quando i clienti non hanno ancora pagato. Questo fa sì che l’impresa abbia bisogno di finanziamenti per coprire il fabbisogno finanziario. Gli investimenti sono esattamente il contrario: essi, infatti, derivano dalla gestione patrimoniale dell’impresa. Essa è in grado di coprire i propri costi di esercizio ma ha anche una eccedenza di liquidità. In base alla manifestazione temporale, possono essere: - A breve termine (es: scoperti di conto corrente, lo sconto di cambiali, le anticipazioni su ricevute bancarie): destinati a finanziare investimenti che possano concludere il circuito in tempi brevi (crediti, scorte); - A lungo termine (es: mutui, prestiti obbligazionari): presentano tempi di rimborso pluriennali e sono generalmente connessi all’effettuazione di investimenti a lungo ciclo di rientro (impianti, macchinari ecc…). MUTUO ES: Importo mutuo: 120.000; Tasso d’interesse fisso: 7% à quota percentuale aggiuntiva che l’impresa deve pagare alla banca oltre alla quota di rimborso (COSTO); per la banca è un ricavo. Scadenze pagamento rate 31/1 e 31/7 ogni anno à quota capitale + quota interessi; Quota capitale: 6.000 à rimborso effettivo del mutuo; Quota interessi: à sono calcolati sul debito complessivo prima del rimborso. 2/07/n Banca c/c VFA 120.000,00 (D) à aumento di cassa e banca 2/07/n Mutui passivi VFP 120.000,00 (A) à nasce un debito vs la banca (a: accensione mutuo) 31/07/n VFA Mutui passivi 6.000,00 (D) à diminuisce il debito vs la banca 31/07/n VEN Interessi passivi su mutuo 3.780,00 (D) à costo secco (120.000-12.000)*7%*6/12) 31/07/n VFP Banca c/c 9.780,00 (A) (b: pagamento rimborso terza rata) Lezione 9 PRESTITO OBLIGAZIONARIO Le obbligazioni (P.O.) sono titoli sottoscritti da soggetti terzi finanziatori (obbligazionisti) e prevedono per il possessore, il rimborso, alla scadenza prefissata semestralmente, del capitale prestato e l’erogazione periodica di un ammontare di interessi come forma di remunerazione del capitale concesso a credito. Elementi caratterizzanti: • Prezzo di emissione; • Valore di rimborso; • Durata; • Piano di ammortamento; • Tasso di rendimento. Tre tipi di emissione: - Emissione alla pari à il finanziamento ricevuto corrisponde all’ammontare nominale dei titoli emessi (V.E = V.N.); - Emissione sotto alla pari à il finanziamento ricevuto corrisponde al prezzo di emissione dei titoli emessi che è inferiore al valore nominale (V.E. < V.N.), per attrarre più investitori; - Emissione sopra alla pari à il finanziamento ricevuto corrisponde al prezzo di emissione dei titoli che è superiore al valore nominale (V.E. > V.N.), per raccogliere più fondi. Contabilmente: 10/02/n Obbligazioni c/sottoscrizione VFA 100.000,00 (D) 10/02/n Debiti per prestito obbligazionario VFP 100.000,00 (A) (emissione P.O.) ES: Capitale nominale: 100.000,00 - emissione sotto alla pari a 95.000,00 Tasso d’interesse: 5% Ritenuta da versare: 26% 12/02/n Obbligazioni c/sottoscrizione VFP 95.000,00 (A) 12/02/n Interessi passivi su P.O. VEN 250,00 (D) 12/02/n Banca c/c VFA 94.815,00 (D) 12/02/n Erario c/ritenute VFP 65,00 (A) (versamento) 15/02/n Interessi passivi VEN 2.500,00 (D) à (100.000*5%)/2 15/02/n Obbligazioni c/interessi VFP 2.500,00 (A) (liquidazione semestrale cedola interessi) 18/02/n Obbligazioni c/interessi VFA 2.500,00 (D) 18/02/n Erario c/ritenute VFP 650,00 (A) à 26% di 2.500 18/02/n Banca c/c VFP 1.850,00 (A) à 2.500-650 (pagamento semestrale cedola interessi) AFFIDAMENTO SU CONTI CORRENTI BANCARI L’affidamento su c/c bancario consente di far fronte ad un fabbisogno di finanziamento temporaneo (plafond) legato ad investimenti in una logica di massima flessibilità di uso. Il c/c bancario presenta nel tempo una alternanza di saldi (positivi e negativi) a seconda della situazione della liquidità in cui l’azienda si trova. In una situazione di scoperto bancario viene fatta una segnalazione ad uno istituto per cui la fedina finanziaria rimane sporca. LA DURATA è TEMPORANEA A DIFERENZA DEL MUTUO. 15/03/n Interessi passivi bancari VEN 2.000,00 (D) 15/03/n Banca c/c VFP 2.000,00 (A) (rilevati interessi passivi su c/c) LEASING Accordo contrattuale nel quale una parte (Lessor o locatore) conferisce alla controparte (Lessee o locatario) il diritto di utilizzare un determinato bene per un determinato periodo di tempo, a fronte del pagamento di una serie di canoni periodici. Vantaggio economico per il quale conviene: si dispone di un bene senza intaccare la liquidità e senza spendere soldi per un macchinario ad utilizzo temporaneo. Due tipi: 1. LEASING OPERATIVO: è un contratto nel quale intervengono due soggetti, il produttore e l’utilizzatore. Alla fine del contratto l’utilizzatore restituisce il bene. 2. Cambiale tratta à ordine incondizionato impartito dall’emittente al debitore di pagare una data somma ad un soggetto terzo chiamato beneficiario. - Cambiali attive à cambiali ricevute dai clienti; - Cambiali passive à cambiali utilizzate dall’azienda per il pagamento dei propri debiti. Lezione 10 CAMBIALIZZAZIONE DEL DEBITO/CREDITO Piano di rientro a cui si ricorre nel caso di insolvenza. Al fine di recuperare il credito/pagare debito si predispone un piano di rimborso e viene richiesta la firma di una serie di cambiali (c.d. di smobilizzo) con scadenze e di importo concordemente definiti (rate). Simili ad una sorta di “piano di rientro”à si rimodulano gli importi e le scadenze stabilite nel contratto. Fasi: 1. addebito al cliente degli interessi di mora perché non stato in grado di pagare il debito alla scadenza (I= Capitale*tasso di interesse*tempo), operazione esente da IVA ma che necessita della emissione di una fattura. 2. permutazione finanziaria (= cambiare la natura del debito. Non è più un credito generico nei confronti dei clienti - crediti vs/clienti – ma prende il nome di cambiali attive). Contabilmente: C=10.000 i=0.05 t=6/12 (mensilità di durata della dilazione rispetto all’anno) 10/06/n Crediti v/clienti VFA 250,00 (D) 10/06/n Interessi attivi di mora VEP 250,00 (A) (concessa cambializzazione del credito) 11/06/n Cambiali attive VFA 10.250,00 (D) 11/06/n Cediti vs/clienti VFP 10.250,00 (A) (permutazione finanziaria) GESTIONE CAMBIALI ATTIVE - GIRATA IN PAGAMENTO DI DEBITI DI FORNITURA: 1. Presentazione «all’incasso» à alla scadenza, si porta la cambiale in banca e si dà ordine alla banca di procedere all’incasso con il debitore (si pagheranno solo commissioni all’incasso). La banca richiede, come per ogni operazione, delle commissioni. 2. Presentazione «allo sconto» à l’impresa porta la cambiale in banca prima della sua maturazione/scadenza e si negozia con la banca se effettuare una soluzione ‘pro soluto’ o ‘pro solvendo’. - ‘pro soluto’ à l’impresa cede totalmente la cambiale alla banca e se ne libera a fronte dell’incasso di una quota dell’ammontare del credito. L’impresa cede, senza assumersi rischi ed oneri sul credito, la cambiale alla banca a fronte dell’incasso del credito. - ‘pro solvendo’ à l’impresa non viene definitivamente estromessa dal rapporto: se infatti il debitore si rivela inadempiente, il creditore sarà chiamato a adempiere all’obbligo e a pagare la somma dovuta. L’impresa decide quale metodo adottare in base alla situazione del debitore ed alla sua capacità di far fronte al debito. ES: Incasso cambiali attive à il debitore paga 12/06/n Cambiali all’incasso VFA 10.250,00 (D) 12/06/n Cambiali attive VFP 10.250,00 (A) (trasferimento alla banca delle cambiali) 13/06/n Oneri bancari VEN 25,00 13/06/n Banca c/c VFP 25,00 (la banca accetta) 14/06/n Banca c/c VFA 10.250,00 14/06/n Cambiali all’incasso VFP 10.250,00 (incasso dei titoli) ES: Sconto cambiali attive à il debitore non paga 12/06/n Cambiali allo sconto VFA 10.250,00 (D) 12/06/n Cambiali attive VFP 10.250,00 (A) (trasferimento in banca delle cambiali) 13/06/n Banca c/c VFA 9.980,00 (D) à 10.250-270 13/06/n Sconti passivi bancari VEN 270,00 (D) 13/06/n Cambiali allo sconto VFP 10.250,00 (A) (accredito sul c/c al netto degli oneri) 14/06/n Effetti insoluti e protestati VFA 10.325,00 (D) 14/06/n Banca c/c VFP 10.325,00 (A) (cambiali attive insolute) Due possibilità: 1. La cambiale viene rinnovata à la cambiale viene riemessa + addebito interessi di rinnovo al cliente con fattura 17/06/n Crediti v/clienti VFA 258,12 (D) à 10.325*0,05*6*12 17/06/n Interessi attivi di mora VEP 258,12 (A) (rilevato rinnovo cambiale) 2. Vengono emesse cambiali di rinnovo (comprensive di interessi) 17/06/n Cambiali attive VFA 10.538,12 (D) 17/06/n Effetti insoluti e protestati VFP 10.325,00 (A) 17/06/n Crediti v/clienti VFP 258,12 (A) (rilevata emissione cambiali di rinnovo) RICEVUTE BANCARIE Strumento finanziario che funge da attestazione del credito nei confronti di un cliente. Due tipologie: 1. Al dopo incasso. Caratteristiche: - Intervengono due banche: quella del creditore e quella del debitore; - Creditore/azienda compila fattura e RiBa; - Fattura inviata al debitore con dicitura ‘seguirà RiBa’ à debitore sa che dovrà pagare banca e non creditore/azienda; - RiBa inviata a banca da parte del creditore con indicazione data valuta (data entro la quale l’impresa riceve il denaro); - Il soggetto debitore riceve avviso dalla propria banca e saldare debito. • Se il debitore paga: il debitore ritira la ricevuta bancaria firmata dal creditore (attestazione del pagamento) e la banca del debitore avvisa la banca del creditore che riceve la somma; • Se il debitore non paga: la banca procede per vie legali: 2. Salvo buon fine (SBF). Caratteristiche: - Creditore presenta RiBa in banca prima della scadenza; - Banca anticipa somma (- commissioni, - interessi da giorno anticipo a giorno in cui verrà saldato il debito); - Se alla scadenza debitore non salda debito, il creditore deve restituire importo anticipato da banca assieme a eventuali interessi e penali. Contabilmente: 10/02/n Banca c/c VFA 49.900,00 (D) 10/02/n Oneri bancari VEN 100,00 (D) à commissioni bancarie 10/02/n Banche c/ricevute sbf VFP 50.000,00 (A) (la banca accetta Ri.Ba e anticipa l’importo sul c/c) 20/02/n Banche c/ricevute sbf VFA 50.000,00 (D) 20/02/n Crediti v/clienti VFP 50.000,00 (A) (rilevato incasso a buon fine) 20/02/n Banche c/ricevute sbf VFA 50.000,00 (D) 20/02/n Oneri bancari VEN 25,00 (D) 20/02/n Crediti v/clienti VFP 40.000,00 (A) à importo pagato 20/02/n Banca c/c VFP 10.025,00 (A) à importo anticipato (rilevata Ri.Ba parzialmente insoluta) GLI INVESTIMENTI B.O.T Titoli del debito pubblico italiano di breve termine, ossia con una vita a scadenza di 3, 6 o 12 mesi. Obbligazioni à prestiti concessi dagli investitori allo Stato per un periodo molto ridotto. Contabilmente: 15/12/n B.O.T VFA 11.760,00 (D) 15/12/n Banca c/c VFP 11.760,00 (A) capitale (queste spese rientrano tra le spese di impianto e di ampiamento, vanno capitalizzate). - Utili di esercizio à conseguiti dall’impresa in attesa di una loro destinazione; - Perdite di esercizio à per le quali non si è ancora provveduto alla copertura. LA COSTITUZIONE DELL’AZIENDA Rilevazioni contabili dipendono dalla forma giuridica assunta dell’azienda nascente e riguardano anche modalità di conferimento del patrimonio. Aspetto giuridico: - Azienda individuale; - Azienda Snc; - Azienda Spa. Modalità di conferimento del patrimonio: - Denaro (risorse finanziarie) o singoli beni; - Beni economicamente disgiunti, ossia beni con un proprio valore economico indipendente (es: impianti e macchinari, brevetti ecc…); - Beni economicamente congiunti, ossia i beni che sono parte di un sistema sinergico, come l’impresa stessa (es: azienda in funzionamento). AZIENDA INDIVIDUALE Sono aziende costituite da un unico proprietario. Sono suscettibili di conferimento: Contabilmente: 1) Denaro: apporto di denaro pari a 25.000 1/01/n Cassa VFA 25.000 (D) 1/01/n Capitale proprio VEP 25.000 (A) (conferito denaro) 2) Crediti e debiti: capitale netto pari a € 18.000 derivante dal versamento in contanti per € 3.000, crediti diversi € 10.000, c/c bancario € 12.000 e debiti diversi (da una precedente attività d’impresa) € 7.000. 1/01/n Cassa VFA 3.000 (D) 1/01/n Crediti diversi VFA 10.000 (D) 1/01/n Banca c/c VFA 12.000 (D) 1/01/n Debiti diversi VFP 7.000 (A) 1/01/n Capitale proprio VEP 18.000 (A) (conferiti crediti e debiti) 3) Beni disgiunti: capitale netto pari a € 75.000 derivante dai conferimenti di contanti per € 5.000, macchinari per € 15.000, attrezzature d’ufficio per € 5.000 e fabbricato per € 50.000. 1/01/n Cassa VFA 5.000 (D) 1/01/n Macchinari VEN 15.000 (D) 1/01/n Fabbricato VEN 5.000 (D) 1/01/n Attrezzature d’ufficio VEN 50.000 (D) 1/01/n Capitale proprio VEP 75.000 (A) (conferiti beni disgiunti) SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO Sono società (quindi costituite da più di un soggetto) in cui i soci hanno responsabilità illimitata e solidale. In altre parole, il capitale appartiene a più persone. Se l’impresa fallisce i soci rispondono dei debiti dell’impresa con i propri averi. Sono suscettibili di conferimento: Contabilmente: 1) Denaro: Si costituisce la Snc Beta con apporto da parte dei due soci di una quota di denaro pari a € 5.000. Sottoscrizione = i soci si impegnano a versare un ammontare di denaro. 1/01/n Socio A c/conferimento VFA 5.000 (D) à sono dei crediti 1/01/n Socio B c/conferimento VFA 5.000 (D) 1/01/n Capitale sociale VEP 10.000 (A) (sottoscritto capitale sociale) 10/01/n Cassa VFA 10.000 (D) 10/01/n Socio A c/conferimento VFP 5.000 (A) 10/01/n Socio B c/conferimento VFP 5.000 (A) (versamento capitale sociale) 2) Crediti e debiti; 3) Beni disgiunti; 4) Beni congiunti: si costituisce la Snc Alfa con un capitale sociale pari a € 150.000 derivante dai seguenti conferimenti. Socio A apporta brevetti per un valore di € 50.000 e il socio B apporta la propria azienda individuale valutata € 100.000, la cui situazione patrimoniale risulta la seguente: Avviamento = valore economico del capitale – valore contabile netto rivalutato al prezzo di mercato = 100.000 – 70.000 = 30.000. L’ammontare dell’avviamento rientra nello stato patrimoniale. 10/01/n Socio A c/conferimento VFA 50.000 (D) 10/01/n Socio B c/conferimento VFA 100.000 (D) 10/01/n Capitale sociale VEP 150.000 (A) (sottoscrizione) 15/01/n Brevetti VEN 50.000 (D) 15/01/n Socio A c/conferimenti VFP 50.000 (A) (conferimento socio A) 20/01/n …. (valori Stato Patrimoniale azienda) 20/01/n Avviamento VEN 30.000 (D) 20/1/n Socio B c/conferimenti VFP 100.000 (A) (conferimento socio B) SOCIETÀ PER AZIONI Ci sono più soci che costituiscono l’impresa. Dal punto di vista giudico sono imprese collettive con responsabilità giuridica (è l‘impresa stessa che detiene tutti i diritti ed obblighi d’impresa, non i singoli soci come nel caso delle S.n.c.). I soci sono responsabili solo nel limite del conferimento, tramite l’acquisto di azioni. La società una volta costituita, emette dei titoli sul mercato, definiti azioni, che sono titoli rappresentativi di capitale. Con l’acquisto delle azioni, si entra a far parte dell’attività di impresa e nasce il diritto ai dividendi. Azioni sul mercato: - Valore nominale: ammontare iscritto sul titolo - Capitale sociale: valore nominale * numero di azioni - Valore di emissione: quanto l’azionista è effettivamente disposto a pagare. Può essere alla pari o sopra alla pari. Se le azioni sono emesse sopra alla pari, nasce un sovrapprezzo: valore di emissione – valore nominale. Fasi: 1) Sottoscrizione capitale iniziale; 2) Versamento 25% in un c/c dedicato (per legge); 3) Conferimenti in natura (possono esserci o non essere); 4) Versamento restante del 75%. Se gli azionisti non pagano entro determinata data gli amministratori possono richiedere il pagamento (richiamo). Contabilmente: – Si assicura la formazione di una ulteriore Riserva di Capitale Straordinaria che incrementa il Capitale Netto. 1/10/n Azionisti c/sottoscrizioni VFA 300.000 (D) 1/10/n Capitale sociale VEP 200.000 (A) à 10.000*20€ 1/10/n Riserva sovrapprezzo azioni VEP 100.000 (A) à 10.000*10€ (sottoscrizione aumento capitale sociale) 20/10/n Cassa VFA 160.000 (D) à (3/10 * 200.000 00) + 100.000 20/10/n Azionisti c/sottoscrizioni VFP 160.000 (A) (versamento aumento capitale) Il “Richiamo dei decimi” è una fase distinta dalla sottoscrizione che si evidenzia trasferendo nel conto finanziario “Azionisti c/decimi richiamati” la parte sottoscritta da versare. Si tratta di una permutazione finanziaria, per trasparenza viene cambiato in nome del conto. 1/11/n Azionisti c/decimi richiamati VFA 80.000 (D) à 4/10*200.000 1/11/n Azionisti c/sottoscrizioni VFP 80.000 (A) (richiamo dei decimi) 2/01/n+1 Cassa VFA 80.000 (D) 2/01/n1 Azionisti c/decimi richiamati VFP 80.000 (A) (versamento aumento capitale) UTILE L’utile viene inserito nel patrimonio netto. Si tratta di un incremento del capitale netto (proprio) iniziale, ossia risorse a disposizione dell’impresa da poter utilizzare in vari modi (al contrario, la perdita rappresenta il decremento del capitale netto iniziale): Politica di assegnazione degli utili (dividendi). – Distribuzione degli utili agli azionisti (soprattutto nelle S.p.a); – Creazione di riserve à fondi di valore. Scopi delle riserve: • coprire eventuali perdite future; • possibilità di erogare dividendi (o mantenere un certo livello di dividendi) anche in esercizi in cui gli utili non vi sono o sono insufficienti; • La possibilità di realizzare una “politica di autofinanziamento”. Contabilmente: L’utile dell’esercizio precedente ammonta a € 100.000 e si decide di distribuire un dividendo pari a € 1 per azione (il capitale sociale ammonta a € 400.000, composto da 20.000 azioni del valore nominale di € 20). La restante quota viene destinata alla riserva legale, nella percentuale di legge del 25%, ed alla riserva facoltativa. 1/04/n Utile esercizio n-1 VEN 100.000 (D) 1/04/n Azionisti c/dividendi VFP 20.000 (A) à 1€*20.000 debito nei confronti degli azionisti 1/04/n Riserva legale VEP 5.000 (A) à 100.000 *1/20 1/04/n Altre riserve VEP 75.000 (A) à restante (destinazione utile) 20/04/n Azionisti c/dividendi VFA 20.000 (D) 20/04/n Banca c/c VFP 20.000 (A) (pagamento azionisti) PERDITA a) copertura virtuale: si decide di ridurre il Capitale Netto. Si “copre” la perdita ripartendola tra Riserva Legale, Riserva Statutaria e riducendo il Capitale Sociale. Si chiama così perché le riserve sono fondi di valore; Contabilmente: 1/01/n Riserva legale VEN 40.000 (D) 1/01/n Riserva statutaria VEN 40.000 (D) 1/01/n Capitale sociale VEN 10.000 (D) 1/01/n Perdita d’esercizio n-1 VEP 90.000 (A) (copertura virtuale della perdita) b) copertura reale: si decide di reintegrare la perdita; quindi, il suo ammontare deve essere compensato da un aumento di attività patrimoniali (o riduzione di passività patrimoniali) in modo da ristabilire il valore del Capitale Netto preesistente. Gli azionisti, tramite risorse finanziarie, coprono la perdita con, eventualmente, un riconoscimento. Contabilmente: 1/01/n Azionisti c/reintegrazioni VFA 90.000 (D) 1/01/n Perdita d’esercizio VEP 90.000 (A) (copertura reale della perdita) Lezione 17 I PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO INTRODUZIONE Il bilancio di esercizio svolge una funzione interna ed esterna per capire la performance dell’impresa nel corso dell’esercizio (anno solare). La redazione del bilancio d’esercizio deve rispettare alcuni principi di carattere generale. L’obiettivo della lezione di oggi è quello di analizzare i principi generali di redazione del bilancio tratti dalle fonti lato sensu normative ed esaminare i rispettivi contenuti e rapporti gerarchici tra loro. LE FONTI NORMATIVE I principi generali di redazione del bilancio di esercizio hanno nel nostro Paese tre fonti: A) Codice civile (artt. 2423, 2423-bis, 2423-ter); B) Organismo Italiano di Contabilità n. 11 con finalità e postulati del bilancio di esercizio (revisionato nel 2018) à organismo di natura privata che ha l’obbiettivo di emanare principi contabili per le aree scoperte dai principi internazionali. C) Principi Contabili Internazionali (Conceptual Framework 2018 e IAS 1) à sono principi emanati dallo ISFR (Londra), al cui interno il comitato internazionale IASB ha lo scopo di emanare i principi contabili che devono essere adottati dalle società quotate in borsa a partire dal 2005. Il Conceptual Framework, modificato nel 2018, ha lo scopo di aiutare lo IASB a regolare su materie non coperte da principi contabili, mentre il IAS 1 contiene i principi di redazione di bilancio in ambito internazionale. N.B.: la fonte B) è complementare a quella A), in quanto gli standard OIC hanno la funzione istituzionale di integrare e meglio specificare le prescrizioni civilistiche. LE FONTI NORMATIVE ITALIANE •La normativa civile è affiancata e completata, per tutti gli aspetti tecnici che il Codice civile non riesce a definire, dai Principi contabili, che costituiscono un insieme di regole che hanno origine nell'iniziativa privata; •Per principi contabili si intende generalmente quelli che erano stati emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e dal Consiglio Nazionale dei Ragionieri, ora rivisti e completati dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC); •Anche la Consob ha più volte indicato, quale punto di riferimento per gli amministratori nella redazione del bilancio e per i revisori nella certificazione del bilancio, i principi contabili nazionali e, per quanto non disposto dai primi, quelli internazionali, dei quali si potrà tenere conto nei limiti in cui risultino compatibili con le norme vigenti; •Per principi contabili internazionali si intendono quelli dell’International Accounting Standards Board (IASB) che prendono il nome di: 1. IAS (International Accounting Standard), con riferimento a quei documenti ancora in vigore, emanati in precedenza dallo International Accounting Standard Committee (IASC), che ora vengono aggiornati dallo IASB; 2. IFRS (International Financial Reporting Standard) con riferimento ai nuovi documenti direttamente emanati dallo IASB e ai documenti che sono frutto di una rielaborazione sostanziale di “vecchi” IAS compiuta dallo IASB. PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE DEL BILANCIO Sono regole da seguire per la stesura del bilancio e, in base all’art. 2423, 2423-bis e 2423-ter C.C., i principi generali di redazione del bilancio, gerarchicamente ordinati, sono i seguenti: 1) CHIAREZZA E RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA: Clausola generale del bilancio di esercizio (art. 2423, comma 2): «il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio». • Prudenza; • Prospettiva della continuità aziendale; • Rappresentazione sostanziale; • Competenza; • Costanza dei criteri di valutazione; • Rilevanza: «un’informazione è considerata rilevante quando la sua omissione o errata indicazione potrebbe ragionevolmente influenzare le decisioni dei destinatari primari dell’informazione contabile, prese sulla base del bilancio della società … per quantificare la rilevanza si tiene conto di elementi quantitativi e qualitativi» à migliore specificazione della definizione del Codice civile. Serve per chi predispone il bilancio ma anche per chi lo verifica. POSSIBILE GERARCHIA Lezione 18 LE SCRITTURE DI RETTIFICA E DI ASSESTAMENTO BILANCIO DI VERIFICA Prima di avviare la nuova fase contabile è utile esporre in un prospetto i valori raccolti, durante il corso dell’esercizio, con le scritture continuative/operazioni di rilevazione (le quali si riferiscono alle attività svolte nel corso dell’esercizio da parte dell’impresa). Questo documento propedeutico alla stesura del bilancio d’esercizio serve per controllare che non ci siano errori (di qualsiasi tipo) e che siano stati rispettati i principi di redazione. Nel dettaglio, le principali caratteristiche ed i principali scopi sono: - UN RISCONTRO SULLA CORRETTA ESECUZIONE DELLA FASE DI INSERIMENTO DEI VALORI (secondo il principio della partita doppia ci deve essere la quadratura dei conti à somma zero, assenza di errori di rilevazione); - UN APPREZZAMENTO SINTETICO DEL SISTEMA DEI VALORI E DELLA SITUAZIONE DEI SINGOLI CONTI (viene utilizzato per verificare il conseguimento di certi parametri predisposti ad inizio anno. Per esempio, i volumi di vendite, livelli di costi, esposizione bancaria, crediti non incassati, situazione finanziaria complessiva, ecc.…); - VERIFICA A CONSULTIVO: UN CONFRONTO CON DATI DI PREVISIONE (Se l’obbiettivo non è stato raggiunto, positivamente o negativamente, possono seguire eventuali azioni correttive). L’analisi delle varianze viene effettuata a fine anno con il bilancio di verifica. COME SI ARRIVA ALLA STESURA DEL BILANCIO DI ESERCIZIO? Per arrivare alla stesura del bilancio di esercizio si effettuano delle operazioni di rettifica o di integrazione sulla base del principio di competenza economica. Secondo il principio di competenza economica, infatti, i ricavi sono integralmente di competenza dell’esercizio se il ciclo tecnico (processo produttivo) è concluso e lo scambio (vendita) è avvenuto, ovvero se la prestazione è stata erogata. Inoltre, i costi sono di competenza se correlati ai ricavi dell’esercizio, cioè se sono stati sostenuti in relazione al processo tecnico e di scambio che ha generato tali ricavi. Il conto economico, e il relativo calcolo del reddito di esercizio, si basano proprio sul principio di competenza economica. Lo stato patrimoniale viene usato per comparare l’andamento dell’impresa nel corso degli anni. LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO La correlazione tra ricavi e costi di competenza d’esercizio si realizza mediante le scritture di assestamento. Esse si dividono in: - Di storno: rettificano costi e ricavi che hanno avuto manifestazione finanziaria (movimentazioni di denaro ma anche crediti e debiti di funzionamento e finanziamento) ma sono di competenza di esercizi successivi à manifestazione finanziaria precede manifestazione economica; - Di integrazione: Integrano costi e ricavi già maturati (manifestazione economica) ma che non hanno ancora avuto manifestazione finanziaria à manifestazione economica precede manifestazione finanziaria. OPERAZIONI DI INTEGRAZIONE In altre parole, bisogna riconoscere i costi ed i ricavi che non hanno avuto manifestazione finanziaria e pertanto non sono stati rilevati, ma che sono di competenza dell’esercizio e devono incidere sul reddito del periodo. - Per integrare un costo (VENegativa) bisogna aprire una VFPassiva corrispondente. Al costo bisogna corrisponde un debito che riguarda la dilazione della manifestazione finanziaria che si andrà a verificare successivamente. 31/12/n Costo VEN (D) 31/12/n Debio presunto VFP (A) - Dall’altro lato, per integrare un ricavo (VEPositiva) si aprire una VFAttiva di credito presunto. 31/12/n Credito presunto VFA (D) 31/12/n Ricavo VEP (A) Le principali scritture di integrazione sono: Le più frequenti scritture di integrazione sono originate dall’esigenza di rilevare costi e ricavi correlati a: 1. Fatture da emettere e da ricevere; 2. Partite attive e passive da liquidare; 3. Ratei attivi e passivi; 4. Fondi spese future; 5. Fondi rischi. 1.1 Fatture da emettere: Integrano il sistema contabile con i ricavi di competenza dell’esercizio per scambi effettivamente avvenuti, non rilevati dalle scritture continuative a causa della mancata emissione della fattura di vendita entro il termine del periodo amministrativo, ossia il 31/12 (fatturazione successiva alla vendita). Esempio 1: Il 27 dicembre è stata effettuata la consegna ad un cliente nazionale di prodotti finiti per €15.000. La fattura di vendita sarà emessa il successivo 15 gennaio maggiorata di IVA al 22%. N.B.: Nel caso di cessione di beni l’IVA deve essere indicata nella scrittura se il documento di trasporto è stato emesso; in questa ipotesi, infatti, l’ imposta rientra nella liquidazione del mese di riferimento, ossia dicembre. 31/12/n Fatture da emettere VFA 18.300,00 (D) à Integrazione di un ricavo 31/12/n Prodotti finiti c/vendite VEP 15.000,00 (A) 31/12/n IVA a ns debito VFP 3.300,00 (A) 1.2 Fatture da ricevere: Si è in presenza di un costo di competenza dell’esercizio in chiusura perché lo scambio è avvenuto, non rilevato dal sistema contabile in quanto la fattura del fornitore non è pervenuta entro il termine del periodo amministrativo. Occorre integrare il sistema dei valori rilevando il costo medesimo. Esempio 2: Il 15 dicembre è pervenuta una partita di materie prime per € 10.000 in precedenza ordinata al fornitore Beta S.r.l. La relativa fattura sarà ricevuta dagli uffici amministrativi e contabilizzata nel mese di gennaio successivo. 31/12/n Materie prime VEN 10.000,00 (D) 31/12/n Fatture da ricevere VFP 10.000,00 (A) à integrazione di un costo In alte parole, sono una contropartita finanziaria di quote di ricavi e costi, espressione di cicli economici non conclusi comuni a due esercizi, non rilevati per mancanza della manifestazione finanziaria (posticipata). Occorre integrare il sistema contabile con la quota della parte maturata attribuibile all’esercizio in chiusura. Il criterio di ripartizione è quello della proporzionalità rispetto al tempo. Riguarda un’operazione comune a più esercizi ? Manifestazione finanziaria posticipata à RATEO Integra quota di ricavo à ATTTIVO Integra quota di costo à PASSIVO Metodologia per calcolare quota competenza: (Importo totale/mesi operazione)*mesi all’interno esercizio in corso. 5.1 Ratei passivi Esempio 1: La Alfa S.p.A. utilizza un fabbricato industriale di terzi, pagando un canone di locazione annuo di € 24.000 da corrispondere in unica soluzione posticipata, il 30/03 di ogni anno. 24.000 : 12 = X : 9 (mesi dal 30/03/n al 31/12n) - 18.000 quota di costo di competenza dell’ esercizio in chiusura - 6.000 quota di costo di competenza dell’esercizio successivo 31/12/n Affitti passivi VEN 18.000,00 (D) 31/12/n Ratei passivi VFP 18.000,00 (A) (rilevato rateo passivo) 30/03/n+1 Banca c/c VFP 24.000,00 (A) 30/03/n+1 Ratei passivi VFA 18.000,00 (A) 30/03/n+1 Affitti passivi VEN 6.000,00 (A) (rilevato rateo passivo) 5.2 Ratei attivi Esempio 2: Il 10/10 la Alfa S.p.A. ha investito eccedenze di liquidità in una operazione bancaria a 6 mesi. Alla scadenza gli interessi attivi maturati pari a € 9.000 saranno accreditati sul c/c bancario. 9.000 : 180 = X : 80 à X = 4.000 31/12/n Ratei attivi VFA 4.000,00 (D) 31/12/n Interessi attivi VEP 4.000,00 (A) (rilevato rateo attivo) 10/04/n+1 Banca c/c VFA 9.000,00 (D) 10/04/n+1 Ratei attivi VFP 4.000,00 (A) 10/04/n+1 Interessi attivi VEP 5.000,00 (A) (rilevato rateo attivo) Lezione 19 OPERAZIONI DI STORNO Il fine delle scritture di storno è il rinvio ad esercizi successivi (uno o più) di costi e ricavi che hanno avuto manifestazione finanziaria nel periodo amministrativo e pertanto sono stati rilevati, ma che in tutto o in parte non sono di competenza dell’esercizio. Se viene stornato un costo la scrittura si presenta: 31/12/n Costo sospeso VEN (D) 31/12/n Storno di costo VEP (A) Se viene stornato un ricavo la scrittura si presenta: 31/12/n Storno di ricavo VEN (D) 31/12/n Ricavo sospeso VEP (A) Le principali scritture di storno sono: 1. Partite sospese attive e passive; 2. Rimanenze di magazzino; 3. Risconti attivi e passivi; 4. Costruzioni in economia e altre capitalizzazioni di costi; 5. Ammortamento di fattori pluriennali. 1. Partite sospese attive e passive: Le partite sospese attive e passive esprimono rispettivamente costi e ricavi interamente di competenza dell’esercizio successivo (o di più esercizi successivi) che sono stati rilevati nell’esercizio in chiusura per il verificarsi in via anticipata della variazione finanziaria. Occorre stornare il costo e il ricavo e rinviarlo all’esercizio futuro. Esempio 1: Alfa S.p.A. ha sostenuto in data 30/12 il pagamento di € 500 (+ IVA 22%) per il canone di assistenza e manutenzione dei computer aziendali relativo ai primi sei mesi dell’esercizio successivo. 31/12/n Partite sospese attive VEN 500,00 (D) à costo non di competenza dell’esercizio 31/12/n Canoni di assistenza VEP 500,00 (A) à annullo costo non di competenza Nell’esercizio successivo, al 01/01, il conto “partite sospese attive” viene riaperto unitamente a tutti i conti patrimoniali attivi e successivamente viene chiuso il conto “canoni di assistenza”, il quale al termine dell’esercizio in oggetto confluirà nel conto economico. 01/01/n+1 Canoni di assistenza VEN 500,00 (D) 01/01/n+1 Partite sospese attive VEP 500,00 (A) 2. Rimanenze di magazzino: Le rimanenze esprimono operazioni e cicli economici non conclusi, in corso di svolgimento alla data di chiusura dell’esercizio. Attraverso la loro rilevazione si sottraggono alla formazione del reddito d’esercizio e si rinviano all’esercizio successivo i costi di acquisizione e trasformazione dei fattori produttivi non correlati ai ricavi di competenza. Il costo sospeso iscritto nell’attivo dello stato patrimoniale esprime il valore delle condizioni produttive non consumate che sono a disposizione dell’impresa nell’esercizio successivo. Lo storno del costo avviene in modo indistinto e con tecnica di rettifica indiretta. 31/12/n Rimanenze di magazzino VEN (D) 31/12/n Rimanenze finali VEP (A) Nell’esercizio successivo: 01/01/n+1 Rimanenze iniziali VEN (D) 01/01/n+1 Rimanenze di magazzino VEP (A) Esempio 1: La Alfa S.p.A. produce oggetti in vetro. Al termine dell’esercizio 200n risultano in giacenza materie prime per € 10.500. Al termine dell’esercizio 200n+1 le consistenze sono di € 15.500. 31/12/n Rimanenze di magazzino materie prime VEN 10.500,00 (D) 31/12/n Rimanenze finali materie prime VEP 10.500,00 (A) (rilevate rimanenze finali di magazzino) 01/01/n+1 Rimanenze iniziali materie prime VEN 10.500,00 (D) 01/01/n+1 Rimanenze di magazzino materie prime VEP 10.500,00 (A) (rilevate rimanenze iniziali di magazzino) 31/12/n+1 Rimanenze di magazzino materie prime VEN 15.500,00 (D) 31/12/n+1 Rimanenze finali materie prime VEP 15.500,00 (A) 3. Capitalizzazione dei costi: Le scritture di storno relative alle “capitalizzazioni di costi” sono originate dalla valutazione effettuata in sede di formazione del bilancio, sull’impiego pluriennale di fattori produttivi inizialmente rilevati come costi di esercizio. Il costo è stornato dal conto economico e viene inserito nell’attivo dello stato patrimoniale. Al riconoscimento della valenza pluriennale di tali fattori, segue la costruzione del correlato piano di ammortamento. Esempio 1: La Alfa S.p.A. ha sostenuto nel corso dell’esercizio n costi di pubblicità per € 30.000. In sede di formazione del bilancio gli amministratori stimano che il 50% di questi costi abbia utilità pluriennale. Si ipotizza che la vita utile di costi di pubblicità capitalizzati sia di tre anni. 31/12/n Oneri di pubblicità VEN 30.000,00 (D) 31/12/n Servizi di pubblicità VEP s.p. 15.000,00 (A) 31/12/n Amm.to oneri pluriennali pubblicità VEN 5.000,00 (D) 31/12/n Oneri pluriennali di pubblicità VEP s.p. 5.000,00 (A) RILEVAZIONI CONTABILI DI CHIUSURA Secondo in funzionamento della partita doppia, la somma dei conti deve essere pari a 0, quindi, bisogna andare a fare la differenza tra gli importi in DARE ed in AVERE. Per l’IVA bisogna fare la differenza tra IVA a credito ed IVA a debito (liquidazione) ed inserire la differenza nel conto Erario c/IVA. Se IVA a credito > Iva a credito, non bisogna versare nulla allo stato (credito di imposta). Tre momenti: - Epilogo dei conti accesi ai componenti positivi e negativi di reddito; - Determinazione del risultato economico di competenza dell’esercizio; - Chiusura generale dei conti. 1. Nel conto economico vanno inseriti tutti i saldi relativi a: - Costi – Componenti negativi di reddito: Es: costi per acquisti (materie prime ecc.…), salari e stipendi, interessi passivi, quote di ammortamento, quote di accantonamento relative alle immobilizzazioni, ecc.… - Ricavi – Componenti positivi di reddito: Es: ricavi di vendite (fatturato), interessi attivi, proventi attivi (fitti attivi), ecc.…. Vanno inseriti solo i costi ed i ricavi di competenza dell’esercizio: Scritture di assestamento. 2. Per determinare il risultato economico d’esercizio, bisogna fare la differenza tra tutte le componenti negative e positive di reddito, al fine di determinare: - Perdita: COSTI (dare) > RICAVI (avere) - Utile: COSTI (dare) < RICAVI (avere) 3. Lo stato patrimoniale, permette i collegare più anni. Al suo interno vanno inseriti tutti i saldi relativi a: - Attività: Es: casse e banche, crediti vs/clienti, immobilizzazioni (es: impianti e macchinari, terreni), rimanenze di magazzino. - Passività: Es: debiti (debiti verso fornitori o debiti verso banche), fondi (fondo ammortamento, fondo TFR, fondi rischi ecc.…), Patrimonio netto. + PATRIMONIO NETTO: capitale sociale, riserve (obbligatorie e non), utile/perdita. Tutto questo avviene il 31/12/n. All’inizio dell’anno successivo bisogna riaprire i conti e lo stato patrimoniale riparte al 01/01/n+1. STRUTTURA E PUBBLICAZIONE DEL BILANCIO D’ESERCIZIO CONTENUTO DEL BILANCIO (SECONDO IL C.C.) 1. Bilancio d’esercizio: composto dal conto economico (redatto in forma scalare) e dallo stato patrimoniale. 2. Rendiconto finanziario: L’articolo 2425-ter c.c. (introdotto nel 2015 quale parte integrante del bilancio) prevede che dal rendiconto finanziario risultino l'ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all'inizio e alla fine dell'esercizio, ed i flussi finanziari dell'esercizio derivanti dall'attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, con autonoma indicazione, le operazioni con i soci. Permette di avere una idea dell’ammontare e della composizione delle disponibilità liquide (denaro). Si adotta una logica di cassa. 3. Nota integrativa: Riguarda il principio inerente ai criteri di valutazione costanti nel tempo (per comparare l’andamento dell’impresa nello spazio e nel tempo, dai 3 a 5 anni). La nota integrativa assolve alle seguenti funzioni: - Descrittiva: illustra i valori inclusi nello stato patrimoniale e nel conto economico chiarendoli e contribuendo alla loro interpretazione (es: movimentazione delle immobilizzazioni; tipologie di valori considerate, spostamenti di voci, continua applicazione di criteri di valutazione, effetti di eventuali cambiamenti ecc.); - Integrativa: integra le informazioni che non potrebbero essere fornite ricorrendo unicamente al linguaggio quantitativo monetario ed al modello del bilancio (es: numero medio di dipendenti, dati sulle partecipazioni possedute, crediti e debiti con scadenza superiore a cinque anni); - Esplicativa: chiarisce, ossia spiega, il contenuto delle poste dei due prospetti nonché i criteri utilizzati per la redazione del bilancio; quindi, le ipotesi di gestione futura a cui si è fatto riferimento nelle valutazioni (es: criteri di valutazione adottati, variazioni rispetto al precedente esercizio ecc.). 4. Relazione sulla gestione (art. 2428 c.c.): documento che accompagna il bilancio ed assume il punto di vista degli amministratori, contenente un'analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e dell'andamento e del risultato della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate. Contiene un particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché una descrizione dei principali rischi e incertezze cui la società è esposta. L'analisi è coerente con l'entità e la complessità degli affari della società e contiene, nella misura necessaria alla comprensione della situazione della società e dell'andamento e del risultato della sua gestione, gli indicatori di risultato finanziari e attinenti sull'ambiente e al personale. Secondo una normativa europea, potrebbe a breve risultare molto importante inserire le informazioni riguardanti la sostenibilità e la governance (es: composizioni degli organi di governo). L'analisi contiene, ove opportuno, riferimenti agli importi riportati nel bilancio e chiarimenti aggiuntivi su di essi. STRUTTURA DEL BILANCIO: In generale, la classificazione operata dal legislatore per lo stato patrimoniale e il conto economico prevede: • macro-classi: contrassegnate da lettere maiuscole; • classi: contrassegnate da numeri romani; • voci: contrassegnate da numeri arabi; • sotto-voci: contrassegnate da lettere minuscole.
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