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Il Ruolo delle Banche nella Storia Economica: Da Risparmio a Grandi Banche di Investimento, Sintesi del corso di Economia Aziendale

La nascita e lo sviluppo delle banche di affari modernamente organizzate come società per azioni, con un focus particolare sulla francia e la germania. Il ruolo delle banche nella crescita economica interna e l'evoluzione del sistema monetario, dalla moneta metallica alla banca centrale. Vengono trattate anche le crisi economiche e le riforme legislative che hanno influenzato il sistema bancario.

Tipologia: Sintesi del corso

2010/2011

Caricato il 05/07/2011

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Scarica Il Ruolo delle Banche nella Storia Economica: Da Risparmio a Grandi Banche di Investimento e più Sintesi del corso in PDF di Economia Aziendale solo su Docsity! Dispensa di Economia aziendale Storia economica contemporanea (Preti) STORIA ECONOMICA CONTEMPORANEA (Preti) Indice I: La Rivoluzione industriale. II: Grande depressione e protezionismo. III: Linee di sviluppo dell'economia francese. IV: Il caso tedesco. V: Il caso russo. VI: Il caso giapponese. VII: Lo sviluppo economico degli Stati Uniti. VIII: Moneta, banche, credito. IX: Dalla Grande guerra alla Seconda Guerra mondiale. X: La ricostruzione dell'ordine economico dopo la Seconda Guerra mondiale. 1 Capitolo I La rivoluzione industriale “rivoluzione industriale”: la fondamentale trasformazione della vita umana. Importante per: - la rottura radicale rispetto al passato; - originalità e irripetibilità del fenomeno. La svolta storica che essa determinò è basata su due pilastri fondamentali: 1)la rivoluzione economica e tecnologica ; 2)la rivoluzione politica francese. Si afferma in un momento in cui vi sono delle particolari condizioni della società come: -la concentrazione dei mezzi di produzione in mano ad una piccola classe di capitalisti; -la libera vendita della forza – lavoro. (i rapporti di produzione capitalistici nascono nel momento in cui la forza- lavoro viene scambiata contro il corrispettivo salario) Perché la rivoluzione industriale in Gran Bretagna? Il primo paese in cui la rivoluzione si è manifestata è la Gran Bretagna. I motivi sono vari: 1)il sistema politico: si presentava come uno stato unitario con monarchia costituzionale, che aveva ceduto le sue prerogative al parlamento;(ad es. gli atti come il Navigation act:che lasciava alle navi straniere di importare solo i prodotti delle proprie nazioni.);ma fondamentale fu anche la “gloriosa rivoluzione” di Cromwell , che costituì la base per la laicizzazione della società inglese; 2)la ricchezza finanziaria: basata sullo sfruttamento del suo impero coloniale; 3)grande disponibilità di materie prime di cui era fornita;(anche se la rivoluzione parti dal settore tessile). Accumulazione originaria e recinzioni Concetto fondamentale della rivoluzione fu quello di : accumulazione originaria; i contadini furono espropriati della loro terra, per cui privo della sua fonte di lavoro si trovò a vendere il proprio lavoro sul mercato in cambio di un salario; -le imprese agrarie acquistavano non solo lavoro ma anche beni che investivano nel processo produttivo;(determinando lo sviluppo dell’ industria pesante); -il modello di produzione è quello a domicilio(sostituito dopo con la fabbrica); 2 La gran B. in questo periodo era considerata una delle potenze più forti, intorno a cui tutto ruotava. Tuttavia dopo le guerre Napoleoniche , la stessa si trovò in un difficile isolamento con : -la crisi dei prezzi dei cereali , che portò il governo a varare la legge sul dazio, la corn law, la quale suscitò non poche polemiche; -la politica fiscale , che determinò un debito pubblico elevatissimo, risolto con il great reform act . Nel 1838 fu determinata la costituzione, promossa da un gruppo di radicali che assicuravano i proprietari terrieri, sostenendo la loro battaglia , poiché la legge favoriva una minoranza della popolazione. A questa si aggiunse la legge che vietava il lavoro ai fanciulli minori di nove anni , e che le ore lavorative fossero massimo sei; e la legge che vietava il lavoro alle donne e ai fanciulli nelle miniere. Tra tutte queste leggi ve ne fu una che cercò di abolire la corn Law, che il governo ostentava ad abolire.La situazione inglese, tuttavia, precipitò con la malattia della patata che colpì l’ Irlanda. Industrialismo e “luddismo” Di fronte alla paura di perdere il lavoro a causa dell’ introduzione delle macchine, il popolo rispose con il cosiddetto fenomeno del “luddismo”. L’ industrialismo in poco tempo aveva travolto la vita e il lavoro degli operai. Il primo attacco alle macchine si ebbe nel 1811, durante il quale i lavoratori si organizzarono in veri e proprie organizzazioni “armate luddiste”. Il governo reagì con l invio di più soldati , fino poi a varare una legge e ad accettare la pena di morte. Le violenze buddiste arrivarono al punto più alto con l’ assalto ai depositi d’ armi e anche i singoli industriali, tuttavia non rappresentò una vera e propria ribellione. Il movimento operaio inglese Nel 1824 venne riconosciuto , per la prima volta, il diritto di formare associazioni operaie , con la nascita dei primi gruppi sindacalisti, che incontrarono non poche difficoltà di sviluppo e di difesa dei lavoratori. Furono proprio questi, che per supplire alle debolezze del movimento sindacale , che organizzarono un movimento popolare a carattere politico- sociale: il cartismo che prevedeva: 1)il suffragio universale ; 2)l’ abolizione del censo; 3)parlamenti annuali;e collegi elettorali uguali; 4)voto segreto; 4)retribuzione per i parlamentari. Il movimento cartista fini nel 1848 , determinando la fine delle sue rivendiacazioni. Il miglioramento della classe operaia si avviò ,costante, solo dalla seconda metà del secolo, grazie soprattutto all’ abolizione della corn law ; lo sviluppo dei sindacati fu alquanto lento 5 Capitolo II Grande depressione e protezionismo: Il caso italiano: La grave deflazione dei prezzi spinse a metà degli anni settanta molti paesi a ricorrere al protezionismo sia industriale che agrario. In Italia tale situazione segnò la fine di un lungo periodo di liberismo, a cui si era accostata per la possibilità di fornire materie prime. -il primo passo verso il protezionismo si ebbe con l’ adozione di una tariffa che proteggeva soprattutto l’ industria tessile e decisiva poi con il grano e l’ acciaio, determinando il protezionismo agrario; -nel caso del protezionismo industriale, un ruolo decisivo lo ebbe la decisione italiana,( in seguito all’ umiliazione subita dalla Francia per l’ imposizione del protettorato in Tunisia), di allearsi con Germania e Austria , determinando la nascita dei primi eserciti e lo sviluppo della siderurgia.(la prima industria siderurgica italiana fu la Terni). Il caso tedesco: il Reich La svolta protezionistica tedesca , si attuò dopo una lungo periodo di liberismo a cui aveva dato inizio Couvour . IL cancelliere O. V. Bismark inizialmente segui le norme di Cavour per intessere rapporti diplomatici con le potenze europee eccetto l’ Austria.Solo dopo la vittoria su quest’ ultima , e lo sviluppo industriale si determinò la sempre più richiesta di uomini e di protezioni agrarie.LA crisi agraria che investì il Reich , innescò un processo di emigrazione , a cui il cancelliere rispose con un cambio di “rotta politica”alleandosi con i conservatori , determinando la prima tariffa protezionistica. Il caso francese La svolta politica francese fu segnata, dalla crisi agraria, (come in Germania). Il liberismo che era stato sanzionato da Chevalier , fu mutato in un moderato protezionismo che si concretizzò con una tariffa del 1892, determinando il definitivo approdo al protezionismo. La Gran Bretagna Fu l’ unica potenza , a differenza di tutte le altre, a rimanere nella sua politica liberista per due motivi: 1)rapido aumento della popolazione; 2)esigenze finanziarie della city londinese. Stati Uniti Di versa è la storia degli stati uniti da sempre considerati un paese protezionistico. 6 La storia daziaria si basa su un lungo confronto politico tra il partito Repubblicano (protezionista); e il partito Democratico (liberista). Capitolo III Linee di sviluppo dell’ economia Francese 7 Il forte dualismo economico tra est e ovest, portò i tedeschi ad un lento processo di abolizione della servitù, iniziato solo nell’ XVIII sec.Il processo di liberalizzazione e fondazione della proprietà fondiaria, si attuò grazie ad una seri di editti emanati in Prussia, determinando diverse situazioni tra est e ovest: -ad ovest si assistette alla nascita della piccola proprietà contadina - l’ est fu caratterizzato dalla presenza di vaste proprietà aristocratiche .La liberalizzazione dei servi si accompagnò ad una loro proletarizzazione, con la nascita della figura dello junker(capitalista agrario). Gli junker e il militarismo tedesco La modernizzazione tedesca si attuò attraverso la sconfitta della nobiltà ,determinando la nascita del moderno stato assolutista. Un ruolo fondamentale riveste la figura dello junker era infatti: 1)imprenditore agrario capitalistico; 2)giudice ed ufficiale dell’ esercito; 3)rappresentante della casta burocratica. Egli ha il controllo della spesa pubblica, la politica doganale, l’ immunità fiscale. Inoltre lo junker contribuì alla formazione del “Militarismo sociale”, con il suo giuramento di fedeltà all’ imperatore, divenuto guida delle forze armate. Lo sviluppo economico Lo sviluppo industriale tedesco , fu caratterizzato dalla situazione politica del paese, dovuta ad: -le guerre napoleoniche che portarono l’ unificazione tedesca; -i trattati di pace del 1814/15 che determinarono la fine del sacro romano impero e la nascita della confederazione germanica composta da 39stati; - l’ unione doganale , lo zollverein (area economica comune tra gli stati tedeschi con l esclusione dell’ Austria; -lo sviluppo ferroviario che costituì lo sviluppo industriale tedesco. Lo sviluppo tedesco è un tipico caso di crescita dall’ alto. Il ruolo delle banche La crescita interna della Germania fu alquanto lenta, causata dall’ arretratezza istituzionale.Un ruolo fondamentale lo ebbero le banche centrali, che si posero l’ esigenza di difendere i prestiti fondiari ed agrari. -I banchieri rappresentavano le istituzioni più importanti ed erano quelli che fornirono la quota sostanziale dei pagamenti, e per tutto l’ 800 la loro più importante attività consisteva nell’ anticipare i debiti a lungo termine. L’ operatività dei banchieri privati e delle prime Kredit Banken ebbe sempre più successo dopo gli anni ’40, soprattutto con la trasformazione di quest’ ultima in banche miste, grazie alla liberalizzazione della costituzione delle società per azioni. -fu detta mista perché rappresentava al tempo stesso due tipologie di banche: 1)banca commerciale 2)banca d’ affari. -la sua attività si avviò ad essere quella dell’ assunzione o sottoscrizione delle nascenti società industriali; 10 -operarono a pieno campo nel promuovere la nascita , il risanamento e la valorizzazione delle società di capitali tedesche, operando come vere è proprie imprese d’ affari.(l’ impresa , controllata ed aiutata a crescere , una volta consolidatosi doveva camminare con le sue gambe). Il ruolo delle banche miste fu fondamentale nell’ accumulazione tedesca, in quanto erano queste a decidere come capitalizzare o finanziare una impresa. Etica imprenditoriale e regolazione pubblica L’ onesta, l’ etica sono virtù prese come base su cui fondare la credibilità nei rapporti economici, in opposizione a queste ultime vi è l’ idea di Marx, che ci pala di:avidità, egoismo,assenza di scrupoli ecc… -La prima di queste due considerazioni porta ad un etica ipocrita; la seconda ,invece, rappresenta il modo di essere e di funzionare dell’ economia. La Germania fu il primo grande paese capitalistico,caratterizzato tuttavia da una serie di crisi: - il crollo del 1873, e la grande depressione,fu il momento più duro dei tedeschi , da cui si sollevarono solo negli anni ’90. Molte erano le proteste contro l’ etica vigente , che determinarono un allontanamento dal precedente liberalismo, fino ad un processo di limitazione dell’ azione degli imprenditori; -la legge 1884 cercò di regolare alcune questioni che riguardavano. la tutela degli azionisti e nei confronti di società poco serie;rafforzamento dell’ assemblea generale e così via. La gran Bretagna , si trovava in una situazione particolare, con i numerosi tentativi di emendare il Company Act.La situazione inglese vantava però: - un organizzazione bancaria forte, poiché i membri della borsa erano esclusivamente specializzati in borsa; mentre in Germania gli operatori in borsa erano banchieri, e forse proprio per ciò che si creò una struttura finanziaria regolata da norme giuridiche; - le imprese sviluppatisi erano familiari, mentre in Germania vi era la forma della impresa industriale su base azionaria che ne determinò il suo sviluppo. Capitolo V Il “caso”Russo L’ economia russa fu fortemente condizionata da una dura situazione: 11 -prima di tutto importante fu la presenza del Mir, comunità di villaggio , associazioni di famiglie , che garantiva una sorta di solidarietà finanziaria; - apolicità della nobiltà; -debole presenza di una classe di mercanti(il commercio era in mano agli stranieri); -attività artigianale dispersa nelle campagne. Grazie alla figura di Pietro il Grande , la Russia comincia a camminare verso un economia industriale , con nascita delle prime industrie,tra cui quella siderurgica con i primi cantieri navali , e la fornitura di armi per la modernizzazione dell’ esercito. Con lo zar Alessandro II, si attuò la liberalizzazione dei servi della gleba i quali: - cominciarono a riscattare le terre aiutati dallo stato, anche se pochi erano gli aristocratici volenterosi di cedere le terre migliori , determinando l’ aumento della mortalità a causa della fame; -cominciano a formare una nuova figura di contadino il Kulako, proprietario terriero formato dal “basso”, con l’ acquisizione di nuova proprietà. Particolare era anche il mir, poiché il contadino, per lasciare la terra doveva: -rinunciare ai propri diritti, -pagare un riscatto -ottenere il consenso del padre di famiglia, (da ciò la teoria che la rivoluzione sia scaturita dalle masse contadine.Contro questa teoria si scagliano i Marxisti, i quali sostenevano che non si poteva passare direttamente al comunismo, ma era necessario prima lo sviluppo capitalistico.) Il governo cercò di determinare lo sviluppo prima dell’ industria ferroviaria, a cui seguì quella siderurgica e meccanica, anche se all’ inizio vi era la mancanza di manodopera , ma anche di imprenditori.Solo alla fine dell’800 si svilupparono i primi centri urbani , con la nascita di fabbriche moderne. Nel nuovo secolo , lo sviluppo incontrò difficoltà , sino ad arrivare nel 1905 all’ tentativo di rivoluzione, che fu facilmente domato, ma che sottolineava come la Russia non era più disposta a sopportare un autarchia Zarista. -nel 1907 il nuovo governo attuò nuove forme come: creare una proprietà contadina autonoma , provvedere ad una alfabetizzazione di massa con l’ introduzione di una scuola primaria e cosi via; -i kulaki vennero considerati classe alleata del governo. Capitolo VI il “caso” Giapponese Lo sviluppo e la storia del Giappone, si basa sulla figura della famiglia Tokugawa, suprema autorità dello stato.Ad essi apparteneva un quarto del territorio giapponese, il resto era in mano dei signori feudali, non vi era mobilità sociale si era samurai o contadini di padre in figlio. Anche i culti e le religioni hanno avuto un ruolo portante, tra cui: 12 Quando il paese decise di iniziare la guerra in Manciuria , il controllo militare si fece più forte fino ad assumere quasi una dittatura. Da qui iniziò un lungo periodo di guerre di mobilitazione ed espansione che porterà agli anni 40 , in cui il Giappone cede alle rese dell’ imperatore. Capitolo VII Lo sviluppo economico degli stati uniti All’ inizio dell’ ottocento la G. Bretagna era diventata una grande produttrice di cotone; le zone più intense erano concentrate al sud, la cui ricchezza era basata su un economia schiavistica. I metodi di coltivazione erano piuttosto sbrigativi, esauriti i terreni ci si spostava verso ovest alla conquista di nuove terre fertili. Inizialmente il prezzo del cotone era bassissimo, con l’ aumento del costo del lavoro degli schiavi , salì anche il prezzo del cotone; -con la crisi economica del New England , a causa dell’ eccessiva concorrenza., il governo attuò la chiusura protezionistica. 15 Con la guerra civile sembrò finire il periodo della schiavitù, ma questo si realizzerà solo di parola e non di fatto. Il nord Est Il nord est si caratterizzò, invece, per un alta presenza di industrie grazie alla presenza di: a) materie prime e fonti di energia; b) abbondanza di manodopera; c) ampie reti di comunicazione. Tra le varie questioni che si posero all’ inizio del secolo si ha: 1)molti affascinati dall’ est coast , lasciavano le industrie per cercare fortune verso ovest.Tuttavia la situazione non si prospettava così gioiosa , poiché erano necessari i capitali , le conoscenze ecc..Gli imprenditori abbandonati , cercarono si sostituire la manodopera con il capitale; 2)processo che riguarda la standardizzazione, ottenere prezzi uguali; 3)la questione ferroviaria che rappresenta il maggior stimolo allo sviluppo industriale .Lo sviluppo ferroviario fu favorito attraverso: -la concessione in proprietà alle società ferroviarie i terreni demaniali; -assegnando sovvenzioni dirette. L’ enorme sviluppo della rete ferroviaria portò con sé un gigantesco sviluppo dell’ industria siderurgica e meccanica;tuttavia rimaneva ancora il problema dei costi e del trasporto di petrolio. L’ ovest Rappresenta l’ area in cui si venne a formare una nuova figura :il farmer, a cui il sud cercava di opporsi per paura della colonizzazione. -Con la legge 1852 si veniva a creare il definitivo distacco tra ovest e il sud, così che completata la colonizzazione gli stati uniti si configuravano come un grande paese agricolo; infatti il mercato agricolo era diventato la base di sviluppo economico dell’ paese. Tuttavia , i stretti rapporti tra est e ovest creatosi con la guerra civile , determinarono l’ inizio di un processo deflazionistico accentuato. -la situazione inizierà un lento processo di miglioramento grazie alle fonti del popolo , che sorreggevano lo sviluppo economico degli S.U. Il capitalismo americano A metà ottocento gli stati uniti attuarono una rivoluzione dei trasporti e delle comunicazioni di enorme portata, con enormi conseguenze: 1)il mercato interno in cui , le forniture erano più stabili e frequenti, avviando la nascita dei grandi magazzini, catene di negozi ecc., 2)si ebbe una crescita nel settore dei prodotti agricoli, grazie all’ affermazione di macchine operatrici , impacchettatici- confezionatrici…; 3)crebbe anche il settore delle macchine. Tutte queste imprese erano basate sul principio di ridurre i costi. Il capitalismo manageriale Le first movers si svilupparono grazie ad alcune strategie di sopravvivenza e di espansione: a) la produzione; b)l’ integrazione tra produzione e distribuzione;c)il management, con la nascita del manager stipendiato. 16 Le imprese che si vennero a formare e sviluppare erano per lo per lo più realizzate con: -la separazione tra proprietà e management; -la diversificazione della produzione ; - l’ internazionalizzazione. La legislazione antitrust Il capitalismo americano , ebbe una svolta con l’ approvazione della legge antitrust insieme all’ Intestate commerci act. - Quest’ ultimo pose l’ attività ferroviaria sotto il controllo di una commissione federale, sottraendolo alla compagnia ferroviaria. La legge antitrust nacque dalle continue esigenze dei grossisti, a cui fu fatto risposta con lo Sherman act: vietava ogni restrizione alla libertà del commercio, stabilendo l’ illegalità dei contratti o accordi con forma di trust. -Fino al 1911 la legge venne fortemente ridotta , poiché molti erano i sostenitori della grande impresa, e proprio in questo ano che la corte suprema emise i primi giudizi, imponendo lo scioglimento dei grandi trust. -A sostenere l’ antitrust nacquero una serie di commissioni tra cui la Federal trade commissione act , una commissione di vigilanza che aveva il compito di: -procedere ad inchieste e rapporti su tutti i fatti economici ; -indagare sui procedimenti messi in atto dalle grandi società. La legislazione societaria e la nascita dei grandi trust Gli anni ’90 determinarono l’ affermazione di un contesto legislativo nuovo, aprendo un vasto campo operativo a grandi banche. -Fino al 1890 di trattava di trust informali, tuttavia i grandi trust avevano da tempo dato vita ad “amministrazioni fiduciarie”; gruppi non costituiti in società;che lasciavano ai partecipanti certificati di credito per lo scambio di azioni tra società, costituendo il primo mercato di titoli industriali; -Solo il new Jersey varò una legge che consentiva la formazione di società finanziarie , in particolare consentiva:operazioni interstatali; lo scambio tra società; e piena libertà nella costituzione di società; -In seguito a questa legislazione si formarono un po’ ovunque, “trust Legali Nazionali”, che determinarono la nascita dei valori immobiliari industriali , aprendo la strada alla trasformazione delle società di persone in società di capitali. La crisi del 1893 aggravò la condizione sociale degli strati più deboli della popolazione americana; -a questa crisi era necessario un nuovo tipo di impresa capace di attrarre capitali , tali da garantire alti profitti, bassi rischi, controllo dei costi; ( il problema più grave era rappresentato dal costo – lavoro). Questo processo fu reso possibile dalla presenza di grande banche private d’ investimento; libere e spregiudicate, perché non soggette a controlli. Questa fu la cosiddetta fase transitoria , che precedette il declino dei “banchieri azionisti”affermando la separazione tra proprietà e management , con la costituzione della “società senza padroni”. Il movimento sindacale negli stati uniti La prima organizzazione di difesa dei lavoratori nacque a Filadelfia, si trattò dei cosiddetti “cavalieri del lavoro”. 17 Capitolo VIII Monete, banche, Credito La lunga storia della moneta ebbe una svolta decisiva all’ inizio dell’ 1700 quando , cominciò a corrispondere ad una quantità fissa di metallo prezioso:l’ oro e l’ argento; -Cominciarono ad affermarsi sistemi monetari basati sul diritto dei cittadini alla libera coniazione, cioè di poter portare l’ oro o l’ argento allo stato e a ricevere un corrispettivo in moneta metallica. La storia del Gold Standard inizia in G. Bretagna, quando newton fisso la sterlina ad una parità aurea che durò per molti anni, mentre per l’ argento venne fissato un prezzo molto più basso essendo poco presente a Londra, tale che l’ argento finì per sparire. Il G. Standard si reggeva su alcuni principi: -unità di misura in oro; -libera coniazione e importazione con cambi fissi. La teoria dei flussi e dei prezzi di David Hume e il controllo della moneta. I flussi monetari influenzavano il livello dei paesi coinvolti negli scambi , facendo si che il paese in deficit i cui prezzi calavano ,diventasse più concorrenziale del paese in surplus i cui prezzi salivano e questo determinava un ritorno all’ equilibrio. Hume con la sua teoria contribuì a diffondere l’ idea dell’ funzionamento automatico, esso implicava che l’ esportazione e l’ importazione di beni e servizi si equivalessero. -i sistemi monetari dei paesi che avevano adottato il G.S. si avviavano verso un secondo stadio monetario, cioè un sistema di moneta bancaria non convertibile in oro, trasformando il G.S in Gold Exchange Standard Un grande ruolo lo giocò la banca d’ Inghilterra , la quale contribuì a deflazionare l’ economia attraverso: 1)fece ricorso con la manovra del tasso ufficiale di sconto, che determinando il livello del costo del denaro sul mercato è in grado di favorire o meno l’ attività economica; 2)attuò le operazioni di mercato aperto. La banca d’ Inghilterra cominciò a fare ricorso a queste operazioni (acquisto o vendita dei titoli sul mercato) per frenare l’ euforia del mercato, diminuire la liquidità e raffreddare i prezzi. Il gold Standard tra stabilità e cooperazione Due sono i capisaldi fondamentali: 20 1)la svalutazione; 2)i movimenti di oro tra le nazioni fortemente ridotti. Inizialmente il sistema dei pagamenti internazionali funzionava senza che l’ oro si muoveva da un paese all’ altro, facendo ricorso alle valute.In questo mercato le banche centrali si rivolgevano scambiando la propria valuta per ottenere quella necessaria. Negli anni ’70 la banca che agì come guida fu quella D’Inghilterra, il cui tasso di sconto diventò il punto di riferimento di tutte le banche centrali; -il suo ruolo di prestatore a tutela di istituzioni di improvvisa liquidità che poteva colpire il sistema bancario. Questa tendenza aveva portato le banche a sostituire il loro capitale come garanzia di depositi , aumentando il rischio che si potessero trovare nella situazione di non poter onerare i ritiri. -si introdusse cosi una procedura in cui si chiedeva al parlamento una legge sanatoria per legalizzare il superamento del livello di emissione, chiamato Sistema fiduciario. Il peel act e il duro apprendistato della banca d’Inghilterra Il sistema monetario per molti anni si svolse in G.B., portando alla riforma della banca attraverso l’ adozione dell’ Peel Act. Il dibattito sulla funzione del sistema monetario prese le mosse dalla controversia tra la Currency e la Banking school: -questi ultimi sostenevano che la moneta finanziaria dovesse considerarsi uno strumento di credito che poteva essere creato per sostenere le esigenze del commercio; -i primi sostenevano che la circolazione di banconote e monete metalliche dovesse sottostare alla stessa regola che si sarebbe applicata ad una circolazione esclusivamente metallica. Tuttavia il problema fondamentale di ogni banca era quello di matenere un sufficiente livello di liquidità, per cui deve fare attenzione a concedere crediti. Sterlina e impero Ruolo fondamentale nella storia monetaria ha : -la city , che diventò il centro delle transazioni di materie prime , i cui prezzi erano emessi in sterlina; -il G. Standard , limitò al massimo i movimenti internazionali dell’ oro ,sostituendolo con la sterlina. La solidità della sterlina arrivò a condizionare tutte le banche centrali dei paesi più importanti, le quali non convertivano in oro le sterline, ma investivano in attività finanziarie. Il primato della sterlina e il potere della city svolsero per tutto l’ ottocento un ruolo fondamentale consolidando un primato che cominciò a logorarsi verso la fine del secolo, per due motivi: 1)crescente deficit commerciale; 2)esportazione di capitali; 3) la grave responsabilità della company act (offriva il potere di effettuare investimenti sicurissimi e di notevole redditività, determinando l’ inizio degli anni d’ oro delle classi medie). Alle crescenti difficoltà industriali e finanziarie a cui gli inglesi andarono incontro, si cercò di porvi rimedio con un ruolo subalterno negli scambi.tuttavia alla vigilia della grande guerra la situazione apparve irrimediabile , facendo prevalere una nuova potenza finanziaria la Francia. Il ruolo delle banche nella creazione della moneta 21 Nel corso dell’ ‘800 ,l’ uso della moneta metallica diminuì progressivamente fino a scomparire, a causa della: 1)comodità della carta moneta come mezzo di pagamento; 2) fiducia in uno stato meno assoluto e più democratizzato; 3)l’ affermarsi del monopolio statale. L’ arrivo al monopolio statale della creazione della carta moneta fu attuato attraverso le banche di emissione, le quali emettevano biglietti di grosso taglio per una clientela riservata ; a queste si ponevano poi le banche di sconto, create per soddisfare le esigenze generali del commercio. La moneta di sconto Nella seconda metà dell’ 800 accanto alla moneta fiduciaria si diffuse la moneta di conto. -il pagamento avveniva con una scrittura contabile, a cui si aggiunse l’ assegno bancario, la cambiale. Si venne a determinare il concetto di base monetaria con varie configurazioni: -M1-banconote emesse dalla banca centrale; -M2-banconote più tutti i tipi di depositi; -M3-banconote più tutti i depositi e più i buoni ordinari del tesoro. Prima di questo concetto , vi era una concezione empirica della moneta sotto l’ aspetto intermediario degli scambi, cioè la “teoria quantitativa della moneta” , dando origine ad una serie di riflessioni tra cui la più importante è quella di Fisher con l’ “equazione degli scambi” M = moneta circolante V = velocità P=MV+M’V’ M’= depositi in c/c T V’ = velocità del loro utilizzo T = l’ attività economica L’ esperienza americana La storia americana è segnata da vari fallimenti di dar vita ad un unico istituto di emissione: -il periodo della Free Bank Era , banche che erano disciplinate da legislazioni assai permissive 8es. nessun vincolo per la costituzione di nuove banche, emissione estrema di biglietti..) -poi abbiamo il periodo del Wild Cat Banking, un sistema bancario in cui le banche fissavano la loro sede in un luogo lontanissimo. Con il “National Currency Act “si attuò un sistema di controllo federale: -creazione di un controllore ; -istituzione di barriera; -emissione di biglietti solo a banche con determinati requisiti . Di fronte le imminenti necessita della guerra il governo federale, cercò di attuare vari tentativi con l’ adesione al gold Standard arrivando a creare monete d’ argento , facendo nascere un terzo sistema di emissione costituito dai Buoni d’ Argento. Solo negli anni 90 con il nuovo presidente Mckinley, i depositi bancari iniziarono a crescere , grazie alla scoperta di giacimenti aurei; e infine con il Currency act si concluse la tormentata storia degli S.U. con l’ adozione del Gold Standard. Il caso del Federal Riserve System Il mancato sviluppo di una banca centrale fu dovuto, alla mancanza di banche private disposte a cambiare le loro banconote in oro.Dopo vari tentativi , venne attuato il: -Indipendent Treasury System, il tesoro con le sue banche , arrivava a controllare il mercato monetario e bancario, funzionando come una sorta di banca centrale. 22 Capitolo IX Dalla grande guerra alla seconda guerra mondiale • Guerra e dopoguerra La grande guerra La seconda Rivol. Industr. , portò le grandi potenze ad accaparrarsi le materie prime e le aree che li fornivano. • In Germania , dopo Bismark e Guglielmo II ci si trovò di fronte all’ imperialismo, si attuò un riarmo teso a mettere in discussione la potenza inglese , portando la flotta verso i Balcani , dove vi era una irreversibile crisi che portò una serie di conflitti tra etnie e religioni. -scoppiata la guerra , cominciarono ad emergere problemi di organizzazione degli uomini, che lavoravano nelle fabbriche , venivano inviati al fronte con donne e ragazzi , accentuando anche la carenza di materie prime per la produzione bellica e di derrate necessarie ad alimentare la popolazione. • Per i paesi quali Francia e G. B, la situazione era divenuta disastrosa; • per Stati uniti , invece, furono anni fantastici, dove la produzione industriale e i profitti salirono in alto. Nel frattempo la guerra prendeva la via del terrore, con le prime stragi di soldati, determinando la chiusura nelle trincee, dando inizio ad una guerra di logoramento. Gli anni che seguirono furono durissimi, nessuno voleva più combattere, i sindacati accusati di complicità con il padronato si spaccarono e gli scioperi si moltiplicarono, come in Germania con lo sciopero del partito socialdemocratico.Solo nell’ ultimo anno di guerra gli S. U. decisero di intervenire, dettando le proprie condizioni: -sconfitta la Germania venne firmato un armistizio che porto il pieno subbuglio, dando inizio ad una guerra civile interna che portò alla nascita della repubblica di Weimar, il cui presidente era eletto dal popolo , e durava 7 anni. Il difficile dopoguerra La guerra lasciò dietro di se, una terribile situazione soprattutto per l’ enorme perdita di uomini, di capitali, smantellamento di alcuni paesi come la Serbia. Le condizioni della pace dettate da Versailles , furono assai dure: 1)perdite territoriali; 2)confisca di tutte le proprietà tedesche; 3)disarmo e le limitazione degli armamenti. 4)pesante riparazioni imposte alla Germania, di cui il giovane Keynes con il suo libro The Economic Consequences of the peace spinse il paese ad opporsi , spiegando come tali debiti fossero troppo elevati aggiungendo problemi ad una situazione già disastrosa prima della guerra. -A partire dal 1822 alla Germania si imposero i primi pagamenti, e con le prime scadenze non rispettate vi fu l’ immediato attacco alla Ruhr.Il paese rispose stampando banconote , avviando ad una situazione inflazionistica fino alla degenerazione del marco. Solo con il piano Dawes, che prevedeva un sistema di riparazioni automatico, la Germania iniziò le sue restituzioni, grazie alla decisioni degli americani di aiutare i paesi in difficoltà. La ricostruzione del sistema monetario internazionale 25 LA difficile situazione dell’ dopoguerra fu accompagnato da un periodo di instabilità finanziaria e monetaria. • Un duro colpo lo subì la G. Bretagna, prima della guerra Londra era la sede delle riserve auree ; -era necessario ritornare al Gold standard, ma soprattutto una politica che portasse il bilancio in pareggio; -la banca d’ Inghilterra doveva riassumere il vecchio ruolo di banca centrale europea , ponendo la sterlina come moneta di riferimento delle monete europee. Le nuove regole vennero stabilite solo con la conferenza di Genova: 1)il valore aureo delle monete poteva essere garantito da un adeguata riserva di averi, anche non necessariamente in oro; 2)ogni paese poteva diventare centro aureo e assumere il ruolo di valuta chiave; 3)le banche centrali dei paesi aderenti adattano comportamenti ispirati al criterio della cooperazione. Da questo momento si apri il lungo periodo della stabilizzazione monetaria, gli americani si resero disponibili a fornire i capitali necessari per la ricostruzione mondiale. Le stabilizzazioni monetarie: la stabilizzazione della sterlina Dopo il marco, si cercò si attuare la stabilizzazione della sterlina, processo che impose una serie di Interventi deflativi tesi alla diminuzione dei prezzi e dei salari, con una drastica diminuzione della spesa pubblica , e un innalzamento del tasso di sconto , traducendosi in una grave recessione economica. -si cercò di attuare il G. S. Act che ristabiliva la piena convertibilità della sterlina in oro; misura che venne criticata da K. il quale sosteneva che la svalutazione della sterlina eccessiva con i prodotti più costosi , in termini di cambio con le altre monete , influì negativamente danneggiando le esportazioni. -il duro sciopero del 1926, portò alla chiusura di molte miniere , e ad una politica deflazionistica, fino ad una nuova crisi che portò nuovamente all’ inconvertibilità della sterlina. La stabilizzazione del Franco francese Il processo di stabilizzazione francese passò attraverso ampio conflitto tra le forze politiche e sociali: -la sinistra voleva aumentare le imposte sul patrimonio e sul reddito; -la destra voleva tagliare le spese sociali, -i due arrivarono ad autorizzare la Banca di Francia a superare il plafond di emissione di moneta cartacea costringendola a falsificare i propri bilanci. - con il piano Dawes in particolare la destra, decise di risanare la finanza con l’ aumento delle imposte ottenendo crediti esteri. Il governo si venne a trovare in una tale confusione , che solo il ministro Poincarè ottenne nuovamente la fiducia dell’ alta finanza, provvedendo a far rientrare i capitali collocati all’ estero, politica che ebbe un tale successo che spinse verso una quota di stabilizzazione,;processo che si concluse nel giugno del 1928, quando il franco venne formalmente agganciato all’ oro;in breve il paese fu investito da una valanga aurea , che portò a quadruplicare le sue riserve, divenendo il secondo più importante detentore di oro al mondo dopo gli americani. La stabilizzazione della lira “quota 90” LA stabilizzazione della lira si attua nel periodo di piena affermazione del fascismo, la piena dittatura, grazie alla politica adottata dal ministro Volpi. 1)prima di tutto venne reintegrato il protezionismo cerealicolo; 26 2)sistemò i debiti di guerra con un accordo con S.U. per l’ arrivo di capitali; 3)vennero alcune leggi, che consentivano alla banca d’ Italia più spazi e manovre d’ intervento (autorizzazione preventiva all’ esercizio dell’ credito, limitazioni di fido e depositi; fondo di riserva…) 4)si elevò il tasso di sconto , e si cominciò a ritirare la cartamoneta dal mercato. Questi intervanti determinarono alla fine del 1927 alla stabilizzazione legale della liriche portò a raggiungere “quota 90”. Aspetto molto importante di questi interventi fu l’ attuazione della “bonifica integrale”, con cui ci provvedeva : -individuare aree in cui i proprietari davano vita al “consorzio di bonifica”;-e investire nelle terre per renderle produttive. Questo processo fu dovuto , soprattutto, a Mussolini, che aveva l’ obiettivo di: -riconquistare i ceti risparmiatori rovinati, -dimostrare che il fascismo aveva raggiunto il controllo politico. • Gli Stati Uniti, nella crisi degli anni trenta La grande crisi del 1929 Gli stati uniti sono l’ unico paese in cui il capitalismo si era sviluppato fortemente, determinando un benessere senza parità. -gli anni che vanno dal 1922-29 sono detti delle cosiddette “vacche grasse”, la produttività crebbe, mentre i salari erano stabili determinando un elemento di squilibrio tra salari e profitti, risparmio e consumo( sperequazione).Anche nel dopoguerra avevano continuato ad accumulare risorse impoverendo il resto del modo a cui facevano prestiti senza porsi il problema di come questi sarebbero stati pagati; -con la vittoria dei repubblicani il paese si chiuse in un isolazionismo egoista, fino al primo sintomo di crisi che riguardò la produzione industriale;con la diminuzione del tasso di sconto; -vari furono i tentativi ma la situazione non migliorò, il ritmo della speculazione in borsa crebbe senza sosta , aggravando la produttività che portò nell’ ottobre del ’29 alla recessione;i settori più colpiti furono quello siderurgico e dei mezzi di trasporto; -il 24 ottobre il cosidetto “giovedì nero”fu il più disastroso, la rovina degli speculatori, molti persero tutto , molti si arricchirono,( nel 1987 vi era già stato un crollo dei valori); i rendimenti finanziari avevano ancora una volta superato il ritmo di crescita dell’ economia reale; -il sistema entrò in fibrillazione a causa della mancanza di una risposta dal Federal Riserve, per cui le banche fallirono. Le ragioni della crisi possono essere legate: 1) all’ idea che andavano intese come valvole di sfiato che rimettevano a posto le cose, eliminando i veleni cioè si auto regolava; 2)all’ inadeguatezza del F. S. , cioè la mancanza di un forte potere centrale in grado di dare indicazioni adeguate; 3)il ricorso al protezionismo,. Franklin Delano Roosvelt e il “New Deal” Proveniente da una delle famiglie più in vista degli S. U , membro democratico del parlamento dello stato di N. Y. , ricoprì la carica di sottosegretario della marina, nel 24 vinse la carica di Governatore che lo porterà nel 1933 alla presidenza. -aveva una fede fondata nella democrazia , conosceva l’ arte del comando -peccava , tuttavia, di superficialità trascurando gravissimi problemi. 27 -il funzionamento del mercato costituiva un principio di fede fondato sul presupposto dell’ esistenza di leggi naturali. Il pensiero neoclassico era stato già attaccato: 1)la teoria del valore della distribuzione , secondo cui ciascuno riceve per ciò che dà; 2)riguarda la teoria dell’ equilibrio generale , secondo cui nessuno esercita sul mercato potere sugli altri; 3)Keynes, muove dall’ esigenza di riportare l’ occupazione e il lavoro al centro dell’ attenzione, che costituiva il problema fondamentale degli anni trenta.Egli elabora una serie di concetti o meccanismi dell’ tutto nuovi, arrivando a fondere una nuova branca dell’ economia “macroeconomia”: 1)il concetto di domanda effettiva; 2)la teoria degli investimenti e del moltiplicatore del redditi; 3)la teoria monetaria basata sulla preferenza per la liquidità. Il concetto di domanda effettiva Secondo K. L’ imprenditore deve decidere su quanto produrre, cioè quanta capacità produttiva utilizzare quindi quanti lavoratori impiegare; tutto dipende da quanto ci si aspetta a vendere in breve tempo per ottenere un normale profitto. Per cui l’ imprenditore , scelgono un certo livello di produzione e si ritengono soddisfatti quando la Domanda corrisponde al livello di produzione. La teoria dell’ investimento In questo caso si parla di aspettative a lungo termine: - l’ imprenditore deve decidere di investire confrontandolo con i ricavi attesi. Secondo k. gli investimenti, hanno la caratteristica di aumentare in presenza di una diminuzione del costo del capitale e viceversa.Quindi affinché l’ imprenditore investa è indispensabile che il livello dei profitti attesi sia superiore o uguale , al tasso d’ interesse. L’ identità del risparmio e dell’ investimento.Il “moltiplicatore” Altro pensiero K. riguarda l’ identità tra risparmio e investimento “il risparmio deve essere uguale all’ investimento: -il reddito può essere consumato o risparmiato, per la differenza tra produzione e consumo dà luogo a risparmio e investimento; -lo stesso livello di occupazione è dato dal tasso di investimento, se questi è insufficiente si hanno ripercussioni sulle spese. La legge del Moltiplicatore esprime questo effetto: - cioè se la domanda finale sarà superiore a quella iniziale degli investimenti , il nuovo darà nuova occupazione , consumi ecc; - l’ investimento è alla base della domanda effettiva, anzi per K rappresenta un’ anticipazione e una decisione. La teoria monetaria basata sulla preferenza per la liquidità L’ analisi di K. parte dalla liquidazione della teoria del tasso d’ interesse basata sul confronto fra domanda e offerta; egli sostiene che i risparmi e gli investimenti dipendano: 1)i risparmi dal livello del reddito; 2)gli investimenti dalle aspettative degli imprenditori; 3)il tasso d’ interesse si formi sul mercato monetario e dipenda dalla preferenza per la liquidità, che riguarda titoli e moneta: 30 -dai rendimenti; -dalle aspettative di variazioni dei prezzi delle attività finanziarie. La moneta e il vizio del risparmio La moneta veniva considerata come priva di influenza sui livelli di equilibrio;K invece insiste su questa influenza alquanto persistente, considerandola come un fattore di disturbo ciclico delle vicende monetarie. -la crisi ciclica infatti non è dà vedere sotto l’ aspetto della resistenza dei lavoratori ad accettare le continue diminuzioni del salario; ma la mancanza della domanda effettiva; - l’ analisi K. Parte dal concetto di spesa inteso come punto principale per uscire dalla crisi dell’ insufficienza della domanda; mette cioè sotto accusa la concezione del risparmio inteso come astinenza dal consumo.Infatti il risparmio non corrisponde ad una decisione di investimento, per cui non vi è una virtù del risparmio in sé ma un semplice vizio che non corrisponde ad un equivalente ammontare di investimenti. La politica anticiclica basata sulla spesa Keynes considera l’ economia una branca della logica , come scienza sociale e sottoposta alla regolazione politica, determinando una nuova realtà delle politiche economiche, realizzando una politica anticiclica. -egli infatti scrive :se gli investimenti subiscono una flessione i consumi devono aumentare e viceversa, cercando di mantenere alta la domanda ; per cui la nascita di una politica fiscale e monetaria finalizzate in primo luogo a sostenere gli investimenti ma anche ai consumi. Il contributo K non può essere, tuttavia , sminuito dalle critiche come: -quella di aver concentrato l’ attenzione solo su alcuni aspetti del sistema economico; -quella di aver determinato una deformazione macroeconomia che ha portato ad una separazione dalla microeconomia; -quella di aver trascurato il ruolo svolto dal cambiamento tecnologico. • Crisi e riforma economica nell’Italia fascista La nascita dell’ Iri Le due più gravi crisi del dopoguerra furono quelle della Banca Italiana e della Banca di Roma; in cui i fratelli Perrone avevano tentato la strada della ri capitalizzazione , con un forte aumento del capitale, e per raggiungere questo tentarono la scalata della Banca Commerciale . Tuttavia la banca Italiana , per risolvere questa crisi, decise di creare una serie di istituti quali: 1)Sezione del consorzio Sovvenzioni Valori Industriali il quale: -pagava i loro creditori ed assumeva le partecipazioni che si impegnava a sistemare e privatizzare; -attuò una particolare tecnica di finanziamento per salvare la Banca di Roma; che consisteva nel cedere alla sezione una finanziaria nella quale si erano concentrati i possessi della banca ;(si trattò di un aiuto particolare di cui i cattolici seppero ricompensare in occasione delle lezioni del 1924, quando offrirono il loro sostegno alle liste del Partito Nazionale Fascista, e chiusa nel ’26 per abbondante liquidità). 2)L’”Istituto di Liquidazione”.inizialmente scelse la linea del non intervento, solo negli anni ’30, dovette intervenire nel settore bancario, come: 31 1)le banche cattoliche; 2)la banca agricola Italiana; 3)l’ istituto Nazionale di Credito; 4)effettuò interventi importanti per aiutare le finanziarie della comit e del Credit. 3)Nel 1931 nacque l’ istituto Mobiliare Italiano: -aveva dato la speranza di poter salvare le banche , ma avrebbe dovuto sopratutto, consolidare i debiti delle maggiori società. 4)L’ istituto più importante fu l’ Iri il quale: -assumeva su di sé tutti i debiti delle banche miste che queste avevano contratto nei confronti della banca d’ Italia impegnandosi a saldarli; -diventava proprietario di tutte le ex partecipazioni bancarie , -nel ’37 da ente provvisorio venne trasformato in definitivo, di cui il fascismo si avvalse per i suoi programmi. La legge bancaria del 1936 La ristrutturazione del sistema bancario realizzato dall’ Iri , si fece avanti l’ esigenza di realizzare un nuovo modello di banca ; in particolare con la legge bancaria 1936 si determinò che: - l’ organo tecnico destinato a governare il sistema fu rappresentato dal Comitato dei ministri, presieduto dal capo del governo e del quale faceva parte il governatore della Banca d’ Italia; -la funzione di vigilanza , venne affidata oltre all’ omologo organismo della banca , anche al cosiddetto “Ispettorato per la difesa del risparmio e la tutela del credito”; disciplinò in definitiva l’ assetto della banca , proclamata Istituto di Diritto Pubblico, i cui organi venivano individuati nell’ assemblea generale dei soci, nel consiglio superiore, nel governatore; -la legge stabilì anche che essa poteva essere locale, regionale o nazionale, senza distinzione tra credito speciale e credito ordinario, per cui dovevano considerarsi: a)Banche di credito ordinario, le banche destinate ad operare a breve; b)Istituti di credito mobiliare , quelle banche che raccoglievano il risparmiosotto forma di titoli obbligazionari • La crisi tedesca e la politica nazista di riarmo L’arrivo al governo tedesco di H.B. rappresentante dell’ alta borghesia cattolica e convinto liberista , dette inizio ad una politica deflativa, in cui la Germania si trovò di fronte ad una crisi simile a quella che aveva colpito gli S.U; -infatti cercò di far credere che la G. non potesse sopportare gli eccessivi debiti , così da scoraggiare gli investitori al rinnovo del prestito a breve, a ciò si aggiunse la questione doganale con l’ Austria, che avversata dalla Francia, decise di ritirare i suoi capitali determinando una crisi della banca Austriaca, innescando una immediata reazione agli sportelli della banca tedesca, la Reichsbank che immise subito liquidità; -la situazione peggiorò con il fallimento di uno dei più grossi complessi tessili la Nordwolle, e portò il paese che era la seconda potenza industriale al mondo , ad uscire dal regime aureo. (Alla crisi bancaria, si aggiunse una crisi industriale.) -Nel frattempo il partito nazionalsocialista conobbe notevole successo, in seguito alla nomina di Hitler a cancelliere , nomina che gli aprì le porte al potere assoluto; -operò il risanamento del sistema bancario attraverso la ristrutturazione del sistema con la concentrazione di alcune grandi banche: 1)la Danatbank; 2)la Commerz; 32
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