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economia dei servizi finanziari, Sintesi del corso di Economia Dei Servizi

rif libro per esame: il sistema finanziario, strumenti e prodotti finanziari (lo chiede)

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 10/01/2020

debby98casa
debby98casa 🇮🇹

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Scarica economia dei servizi finanziari e più Sintesi del corso in PDF di Economia Dei Servizi solo su Docsity! ECONOMIA DEI SERVIZI FINANZIARI SISTEMA FINANZIARIO Il sistema finanziario è costituito dall’insieme degli strumenti finanziari, dei mercati in cui essi sono scambiati, dagli operatori e dalle regole che regolano il suo complesso (dimensione strutturale). Inoltre è un infrastruttura dedicata al soddisfacimento dei bisogni finanziarie delle unità economiche, quindi con il compito di rendere effettiva la negoziazione e la circolazione di strumenti finanziari(dimensione funzionale). Ha 3 funzioni principali:  Funzione monetaria;  Funzione d’intermediazione;  Funzione di trasmissione della politica monetaria; la funzione monetaria consiste nella produzione e circolazione della moneta. Tale funzione è svolta dalla banca centrale e le banche commerciali che con l’emissione di moneta legale concorrono a determinare l’offerta di moneta complessiva. La funzione di intermediazione consiste nel collegamento tra risparmio e investimento, cioè tra unità in surplus ed unità in deficit. Dove prestatori di fondo sono i soggetti in avanzo finanziario ed i prenditori di fondo sono i soggetti in disavanzo finanziario. Il luogo d’incontro tra gli intermediari avviene nel mercato dei finanziamenti abbiamo due tipologie di negoziazione dei mercati: - Diretta confronto diretto tra le controparti di natura bilaterale e personalizzata, sono a neg diretta i depositi, i prestiti bancari, i muti etc. - Aperta le negoziazioni avvengono in via impersonale secondo regole codificate mediante l’adesione degli scambisti a condizioni contrattuali prefissate. Esempio: mercato azionario, obbligazionario, titoli di Stato. Sono presenti dei canali di finanziamento: diretto ed indiretto. Nel diretto le attività e gli strumenti primari sono emessi dai soggetti in disavanzo e vengono acquistati dai soggetti in disavanzo. Le passività figurano dai prenditori finali e le attività figurano dai prestatori. Nel indiretto avviene quando un intermediario s’interpone tra il prenditore ed il prestatore con il suo stato patrimoniale. Gli strumenti primari emessi dall’unità in disavanzo figurano nell’attivo degli intermediari i quali emettono strumenti secondari che vengono acquistati dalle unità in avanzo. Soliti intermediari creditizi. La funzione di trasmissione della politica monetaria. la funzione d’intermediazione e la funzione monetaria sono strettamente correlate tra loro. Infatti la moneta entra in circolazione in seguito alla negoziazione di operazioni creditizie. È attuata dalla banca centrale che agisce sull’offerta complessiva dei mezzi di pagamento, sul volume dei prestiti alle imprese, sui tassi d’interesse e sulla quantità degli strumenti finanziari. Contratti finanziari. Sono dei rapporti contrattuali tra due controparti dove vengono espresse la durata e la prestazione in moneta. Si possono dividere in 4 tipi:  Contratti d’indebitamento: tipologia di contratti in cui vi sono due parti, il creditore ed il debitore, dove la prima si impegna ad eseguire una prestazione monetaria in favore del debitore e quest’ultimo si impegna alla restituzione del capitale alla scadenza futura più interessi corrispondenti. Tipico esempio è la prestazione di denaro come un mutuo. Il creditore deve eseguire un’analisi del debitore, ma vedremo più avanti  Contratti di partecipazione: rilevano un rapporto tra due soggetti giuridici, l’impresa partecipata e l’impresa partecipante. La prima si impegna ad assumere determinate prestazioni e l’altro è 1 titolare di diritti patrimoniali e amministrativi. Caratterizza per l’interesse diretto ai risultati dell’attività economica  Contratti di assicurazione: anche qui vi è un rapporto tra due soggetti, l’assicuratore e l’assicurato. L’assicuratore, in cambio di un pagamento (premio), si assume un onere finanziario al verificarsi di un determinato evento che reca un danno all’assicurato. Vi è l’assicurazione inerente al patrimonio (ramo danni) e l’assicurazione inerente alla persona (ramo vita)  Contratti derivati: sono strumenti che consentono la copertura del rischio di variabilità dei prezzi degli strumenti finanziari. Servono per affrontare i problemi di gestione del rischio e della ottimizzazione di un portafoglio. I rischi dell’intermediazione abbiamo 2 tipologie: rischi puri e rischi speculativi. Quelli di cui trattiamo noi sono i rischi speculativi che possono generare una perdita o un guadagno. I principali sono: rischio di credito, rischio di liquidità, rischio operativo, rischio di prezzo mercato, rischio d’interesse, rischio di cambio, rischio di controparte e altri rischi. CAPITOLO 2 FUNZIONE DI INTERMEDIAZIONE (collegamento tra risparmio e investimento attraverso operazioni finanziarie) Le operazioni svolte da ciascun agente economico possono essere rappresentate attraverso lo Stato Patrimoniale ed il conto economico. Stato Patrimoniale Si compone di attività(impieghi di fondi) e passività (fonti di fondi). Le attività si distinguono in attività reali (AR) e attività finanziarie (AF) le prime sono rappresentate da beni tangibili che rappresentano un investimento pluriennale per il soggetto economico (immobili, fabbricati etc…); le attivitià finanziarie rappresentano diritti di credito, diritti di partecipazione o diritti amministrativi e patrimoniali che il soggetto economico ottiene (azioni, crediti commerciali, partecipazioni etc.). Le passività invece di distinguono in passività finanziarie e patrimonio netto: le PF sono tutti i debiti che il soggetto ha sottoscritto; il PN è dato dalla differenza del totale delle attività meno i debiti, quindi rappresenta la ricchezza netta disponibile ad una determinata data. Condizioni: se AF>PF posizione creditoria netta se AF<PF posizione debitoria netta se AF+AR<PF stato d’insolvenza Conto economico Il conto economico serve a dimostrare in via analitica secondo un criterio di competenza che considera i ricavi ed i costi sostenuti dal soggetto per ottenere il risultato di esercizio. In particolare può essere denominato conto del reddito in quanto si compone a sinistra delle uscite correnti ed a destra le entrate correnti. La differenza tra le due genera il risparmio di gestione (S) che può essere sia negativo che positivo. CONTO DI REDDITO USI DI FONDI FONTI DI FONDI Uscite correnti Risparmio Entrate correnti Conto della formazione del capitale e il saldo finanziario 2 strumenti che permettono il passaggio della moneta da un operatore economico all’altro attraverso l’acquisto di beni e servizi. È composto da: - I soggetti che emettono moneta quindi banca centrale e banche commerciali; - I mezzi di pagamento e gli strumenti cartacei ed elettronici - Dagli intermediari che gestiscono le reti - Dalle norme e le regole che ne definiscono i diritti e i dovere delle parti coinvolte Il sistema dei pagamenti si basa su 3 aspetti principali: quantitativo, qualitativo e tecnico operativo  Quantitativo, il sistema finanziario deve fornire un volume di sistemi di pagamenti tali da permettere le esigenze degli scambi. Questa funzione è compito della banca centrale che controlla la quantità complessiva di potere d’acquisto, cioè l’offerta di moneta.  Qualitativo, riguarda la tipologia dei mezzi di scambio e gli strumenti di pagamento. Infatti una passività può svolgere la funzione di mezzo di pagamento se esiste una generale ed inodizionata accettazione da parte della collettività. L’accettabilità della moneta risiede nella fiducia che l’emittente sia in grado di onorare il proprio debito.  Tecnico-operativo riguarda da un lato l’insieme di norme necessarie al regolamento dei sistemi di pagamento e dall’altro i meccanismi e le procedure che presiedono alla circolazione della moneta. Il sist dei pag è caratterizzato dai seguenti elementi: mezzi di scambio, strumenti, procedure e infrastrutture; accordi tra gli operatori; norme ; ruolo delle autorità. Strumenti e procedure di pagamento. Il soggetto produttori sono Eurosistema e Banca d’Italia che producono i mezzi di scambio che sono la moneta legale la moneta fiduciaria quest’ultima emessa da sistema bancario, poste italiane e altri intermediari. Il genere monetario è rappresentato da: depositi in c/c, depositi postali e anche moneta elettronica. Gli strumenti di pagamento sono documenti temporanei sostituiti della moneta che permettono di differire il momento del regolamento da quello della transazione (assegni, cambiali, carte di pagamento etc…) . le procedure di pagamento sono i modi in cui avvengono i pagamenti, la loro caratteristica è rappresentata dal fatto che l’addebito avviene prima al soggetto tenuto al pagamento e poi arriva al beneficiario (bonifici, carte di credito, mav, riba) Sistemi di compensazione pagamenti interbancari. I pagamenti diversi da quelli a corso legale prevedono due momenti:  Quelli della trasmissione delle informazioni e dello scambio dei documenti  Quello del regolamento monetario vero e proprio Infatti l’esecuzione di un pagamento richiede l’intervento di più operatori: infatti interagisco le due controparti dell’oggetto e le loro rispettive banche. Tra le banche si genera un rapporto di credit-debito tra 5 soggetto produttore mezzo di scambio genere monetario strumenti procedure banche che viene regolato da una terza parte che è la Banca Centrale. E queste compensazioni di credito- debito hanno due modalità: - Bilaterale si ha la determinazione di un unico saldo nei confronti di ciascuna delle controparti partecipanti al sistema calcolato al netto dei crediti e debiti - Multilaterale si ha la determinazione di un unico saldo nei confronti dell’intero sistema nel suo complesso sempre calcolato al netto di crediti e debiti del singolo partecipante. Il regolamento dei pagamenti avviene in via bilaterale o multilaterale. Il primo avviene tramite scritture contabili nel conto correnti di corrispondenza dei due soggetti interessati, il secondo avviene per mezzo di un terzo soggetto che solitamente è un istituto di compensazione) e questo regolamento piò essere netto o lordo. Netto non avviene in tempo reale ma a fine giornata e ciò comportava uno sfasamento temporale, lordo avviene in tempo reale su base lorda cioè transazione per transazione. Maggiore è la differenza temporale tra un pagamento e l’altro e maggiore è la presenza di un rischio di controparte. Sistema dei pagamenti con moneta unica. Il sistema dei pagamenti dell’area euro è composto da tre segmenti:  TARGET 2 che costituisce l’infrastruttura centrale per gli accordi di pagamento ed i regolamenti in euro  Secondo è il SEPA per i pagamenti al dettaglio  TARGET 2 SECURITY CAP 4 TRASMISSIONE POLITICA MONETARIA. Con il termine di politica monetaria intendiamo l’insieme di azioni svolte dalla banca centrale per orientare la moneta il credito e la finanza. Questi impulsi devono essere tali da influenzare i comportamenti dei consumatori finali e degli investitori finali. Ruolo della banca centrale. La banca centrale è l’evoluzione degli istituti di emissione dai quali ha ereditato il compito di emissione di banconote. Le attività principali della BC sono: emissione di moneta legale, trasmissione della politica monetaria, regolamento e controllo del sistema creditizio, ruolo di banca delle banche e banca del Tesoro. Gode di uno stato di Indipendenza cioè che è una banca indipendente a se stessa a cui spetta il compito di perseguire l’obiettivo della stabilità dei prezzi e non aiutare gli stati in disavanzo finanziario. Banca d’Italia nasce nel 1893 dalle fusione di 3 banche. I suoi compiti sono emissione di moneta, tutela della concorrenza, attua la politica monetaria ed è un organo di vigilanza. Il governatore attua è Ignazio Visco i cui compiti sono: partecipazione all’occupazione della politica monetaria assieme agli altri governatori delle bance centrali europee, rappresenta la banca d’Italia nei rapporti con i terzi, informa il governo in materia di finanza, è nominato dal consiglio superiore della banca con decreto del PDR su proposta del consiglio dei ministri e del ministero dell’economia e finanza. La sua carica dura 6 anni ed è rinnovabile solo una volta. SEBC (sistema europeo delle banche centrali) è composto dalla BCE + BCN aderenti all’unione europea. Un sottoinsieme del SEBC è l’Eurosistema che è composto dalla BCE+BCN aderenti alla politica monetaria europea, i quali compiti cui spettano sono: regolare ed attuare la politica monetaria, gestire le riserve ufficiali in valuta degli stati membri, svolge operazioni di cambio, regola e promuove i sistemi di pagamento. La BCE si compone di 3 organi: 6  CONSIGLIO GENERALE composto da tutti i governatori delle BC aderenti all’UE + presidente e vicepresidente della BCE, è un organo soltanto consultivo che effettua raccolta di informazioni  CONSIGLIO DIRETTTIVO è composto da presidente, vicepresidente + i governatori delle BCN aderenti all’unione monetaria europea, il cui compito è formulare la politica monetaria ed impartire le sue linee guida.  COMITATO ESECUTIVO è composto da press vice-press +4 esperti in cui compito è quello di attuare la politica monetaria. SCHEMA LOGICO DELLA POLITICA MONETARIA Gli obiettivi della politica monetaria sono: crescita del reddito, dell’occupazione, stabilità dei prezzi ed equilibrio dei conti con l’estero. Ma la politica monetaria non agisce direttamente su questi obiettivi ma indirettamente attraverso variabili di natura monetaria e finanziaria.  Variabili strumentali: gli strumenti sono variabili che vengono controllate direttamente dalle autorità monetarie. si dividono in due tipologie: strumenti di natura amministrativa e strumenti a natura negoziale. - Strumenti di natura amministrativa sono detti anche strumenti di controllo diretto in quanto sono volti a limitare le scelte di portafoglio degli operatori, con lo scopo di raggiungere gli operatori intermedi. Tipici strumenti sono: massimale degli impieghi, vincoli di portafoglio (acquisto di determinati titoli), autorizzazioni all’emissione di titoli, controlli valutari. - Strumenti di natura negoziale, detti anche strumenti indiretti, condizionano le scelte di portafoglio ma influenzando magari i tassi d’interesse o la quantità di moneta in circolazione. Tali operazioni sono riserve, operazioni di mercato aperto, variazioni tassi d’interesse.  Obiettivi operativi: sono direttamente influenzati dalla politica monetaria e agiscono più tempestivamente e direttamente rispetto agli obiettivi intermedi. Servono alle autorità a verificare gli effetti degli strumenti nel breve periodo ed eventualmente correggerli. Si tratta di tassi interbancari e riserve bancarie.  Obiettivi intermedi: sono influenzati anch’essi dalla politica monetaria e a loro volta influenzano gli obiettivi finali. Si compongono di: aggregati monetari e tassi d’interesse. - Aggregati monetari: sono 3: a) M1 = CIRCOLANTE + DEPOSITI A VISTA b) M2= M1 + DEPOSITI A SCADENZA FISSA FINO A 2 ANNI + DEPOSITI RIMBORSABILI FINO A 3 c) M3= M2 + PRONTI CONTRO TERMINE + OBBLIGAZIONI SCADENZA FINO A 2 ANNI + QUOTE FONDI INVESTIMENTO.  Obiettivi finali: coincidono con gli obiettivi della PM cioè la stabilità dei prezzi, saldo bilancia estero, occupazione, reddito etc. Operazioni di mercato aperto: sono operazioni di acquisto/vendita eseguiti dalla BCE attraverso aste standard, veloci o procedure bilaterali. Praticamente la BCE immette base monetaria acquistando titoli e 7 1) Risk rating o valutazione del rischio 2) Risk costing 3) Risk pricing 4) Risk monitoring 5) Rischio di credito o credit risk 1° fase risk rating coincide con l’istruttoria di fido. Verifica delle dichiarazioni attraverso archivi interni ed esterni, viene espresso un giudizio qualitativo e quantitativo , poi assegnato un rati. Sulla base di ciò si decide se accettare o meno. 2° fase il risk costing Approssimare il costo del rischio con il tasso di perdita atteso sull’operazione dato da:Rischio atteso (EL) e Rischio inatteso che misura la variabilità del tasso atteso (UL) EL = PD(probabilità di default) * EAD(esposizione al momento di default) * LGD(perdita in caso di default) 3° fase risk pricing. Il tasso non deve tenero conto solo della copertura ma anche dei costi operativi, delle condizioni praticate dalla concorrenza e la copertura di perdite possibili. 4° fase risk monitoring. Consiste nella verifica del mantenimento delle condizioni e dell’affidabilità del debitore. Si compone di due aspetti: verifica di eventuali ritardi nei pagamenti e verifica il modo di utilizzo del capitale prestato. Aspetto negativo è che necessita di una sorveglianza costante in real time, quindi un ottimo sistema informativo. 5° fase rischio di credito viene solamente gestito a livello di portafoglio attraverso la diversificazione settoriale e geografica delle operazioni e le tecniche di frazionamento del rischio. ISTRUTTORIA DI FIDO. Prima dell’istruttoria di fido c’è la preistruttoria di fido che consiste in una richiesta in forma scritta da parte del richiedente dove deve indicare: l’importo richiesto, la durata, eventuali garanzie, la sua situazione contabile e l’ultimo bilancio. Tutti questi dati vengono poi verificati da parte della banca con tutti gli strumenti a sua disposizione che possono essere: utilizzo di archivi aziendali, centrale dei rischi e centrale dei bilanci. Solo le domande che superano questa selezione vengono sottoposte all’istruttoria di fido che presenta due dimensioni: la valutazione delle capacità di credito del richiedente quindi un analisi del rischio economico e finanziario basato su criteri statici (basati sul passato) e criteri dinamici (basati su analisi del futuro); la verifica della richiesta di affidamento presentata con gli obiettivi della banca. L’istruttoria si compone di 4 fasi: 1) Accertamento dei dati e raccolta di informazioni. Vengono raccolti i dati costitutivi del richiedente e le dichiarazioni rilasciate. Queste informazioni vengono raccolta da camera di commercio o albi professionali. Vengono raccolte informazioni desumibili dal lavoro bancario e informazioni da fonti esterne. Le informazioni da fonti esterne sono le più importanti che sono costituite dalla Centrale dei Rischi (CERI) che è un sistema di segnalazioni gestito dalla Banca d’Italia che raccoglie le informazioni relative alle caratteristiche delle posizioni debitorie degli affidati nei confronti del sistema creditizio. Qui la banca determina la posizione globale di ciascun affidato ne invia poi l’elaborazione alle banche con 2 statistiche particolari: ammontare dei rischi totali diretti e la composizione percentuale rispetto al totale del rischio. (la Ceri si attiva per importi superiori a 30000€) inoltre altre informazioni sono dedotte dalla centrale dei bilanci. 2) Analisi qualitativa che avviene tramite soft-information cioè informazioni che riguardano la qualità dell’azienda. si analizza la struttura dell’azienda e il suo posizionamento rispetto ai concorrenti (settore e quota di mercato) e le caratteristiche generali e le politiche(dirigenti, strategie, produzione, vendite) della gestione finanziaria 10 3) Analisi quantitativa si effettua una analisi dei dati contabili dell’azienda con i bilanci. Si eseguono un bilancio consuntivo e uno previsionale. Il bilancio consuntivo è basato sull’analisi degli indici di bilancio quindi indici di reddittività, grado d’indebitamento, la struttura finanziaria e patrimoniale; il bilancio previsionale ha l’obiettivo di valutare la capacità di rimborso del richiedente, ciò si basa su due tecniche il bilancio pro forma(bilancio che si basa su + anni e si fa una stima dei futuri sp e ce) e un bilancio preventivo di cassa (analisi dei flussi di cassa). 4) Relazione di fido viene stesa una relazione riguardante il prestito richiesto e le informazioni del richiedente, si assegna un rating interno (un grado di giudizio) e si propone al cliente le determinate condizioni poste. Post istruttoria il richiedente una volta che gli viene presentata la proposta può accettarla o può richiedere degli aggiustamenti. Una volta concesso il fido è consigliabile effettuare azioni di monitoring per verificare la continuità delle condizioni poste all’inizio del contratto. Le decisioni di affidamento spettano di norma a: cda, comitato esecutivo, direzione generale, servizio fidi, filiali. CAPITOLO 6 + CAP 12 BANCHE E ATTIVITA’ BANCARIA La banca è un intermediario finanziario disciplinato dal TUB secondo la disposizione del 1/9/1993 ed entrata in vigore nel 1994. Ad essa sono attribuite le funzioni di raccolta del risparmio e allo svolgimento dell’attività bancaria, cioè alla raccolta di risparmio tra unità in surplus e l’esercizio del credito. Elemento fondamentale di una banca è il bilancio: che si compone di Stato Patrimoniale, Conto Economico, Rendiconto e Nota integrativa. Lo stato patrimoniale si compone di attivo e passivo. Nell’attivo troviamo le attività fruttifere e non fruttifere e investimenti reali. Nel passivo troviamo le passività onerose, non onerose e il patrimonio netto. 11 L’attività finanziaria ha per oggetto la gestione di Attività Fruttifere e Passività Onerose.Che generanno ricavi e costi da interessi che si sommano ai costi di struttura e ai costi operativi Il risultato economico si misura per margini. Il conto economico è presentato in forma scalare attraverso i margini ed è la base per calcolare la performance delle banche Margine di interesse = Interessi attivi – Interessi Passivi Margine di intermediazione = MI + ricavi da servizi Risultato di gestione = MINT – costi operativi Utile (perdita) lordo delle attività ordinarie =RG – proventi/oneri straordinari Utile (perdita) di esercizio = ULAO – imposte RENDICONTO: rappresentazione schematica dei flussi finanziari che si sono generati o sono stati assorbiti durante l’esercizio. Vengono indicate le cause che hanno consentito ingressi di liquidità e 12 Anche l’intermediario creditizio è in grado di produrre informazioni riguardo ai debitori come conseguenza della selezione e della successiva sorveglianza. Hanno informazioni confidenziali di cui ne è custode, che se rese pubbliche garantirebbero accesso a fonti di finanziamento meno costose ma le informazioni risulterebbero più costose. L’intermediario creditizio sottopone a verifica la sua reputazione, che si concretizza nel rendere inavvertibili i rischi potenziali dell’attività svolta ai propri creditori adottando politiche di condotta gestionale idonee alla prevenzione. CAP 5 I MERCATI Che cos’è il mercato? Insieme degli scambi di strumenti finanziari che avvengono in un luogo fisico dove gli intermediari specializzati svolgono la funzione di incontro tra la domanda e l’offerta. Di recente si sono sviluppati anche i circuiti telematici dove vengono fatte confluire le proposte di acquisto e di vendita. Possiamo fare diverse classificazioni: * Mercati a negoziazione diretta avviene l’incontro diretto tra domanda e offerta, gli scambi sono filtrati tramite intermediari creditizi/assicurativi attraverso contratti bilaterali personalizzati e diretti. * Mercati aperti costituiti dall’insieme di strutture, procedure e regole che sono funzionali allo scambio di strumenti. Due elementi li caratterizzano: la circolazione di “pezzi di carta” che consistono in scambio di obbligazioni, azioni, derivati, etc. ed ognuno di essi vi sono assegnati diritti patrimoniali (dividendi, capital gain) o diritti amministrativi (diritto di voto); secondo elemento è che non per forza le regole sono regolamentate da autorità pubbliche ma possono anche essere stabilite autonomamente dagli operatori (ma pubblico, ma privato). Anche i Mercati aperti consentono il trasferimento da UD a US, in modo diretto definito a distanza di braccio basato su contratti standardizzati e su elevate quantità. Le regole definiscono le modalità con cui ha luogo lo scambio di attività finanziarie di tipo standardizzalo, la formazione dei prezzi e la loro comunicazione al mercato. Esempio è il mercato mobiliare in cui sono scambiati strumenti finanziari standardizzati che rendono facile lo scambio, sono scambiabili prima della scadenza e sono frazionabili. Il suo scopo è l’incontro tra unità in surplus e unità in deficit con l’obiettivo di rendere liquido il mkt. (liquido in quanto vi siano molti acquirenti e molti venditori)  Mercato nazionale mercato in cui gli scambi avvengono con la stessa valuta (non esiste più)  Mercato internazionale EUROMERCATO lo scambio di più titoli azionari provenienti da diversi paesi che vengono disciplinati da una normativa diversa rispetto a quella del paese d’origine.  Mercati Primari caratt: immissione di nuovi titoli per la prima volta; solo gli operatori specializzati(investitori istituzionali) vi possono partecipare. Emessi titoli per la copertura del fabbisogno del capitale.  Mercati secondari sono scambiati titoli già in circolazione (non di nuova emissione); abbiamo da entrambi i lati investitori con l’obbiettivo di sistemare il loro portafoglio titoli; obiettivo è garantire la liquidità e la determinazione dei prezzi. (se vi è liquidità gli 15 investitori sono più intenzionati a comprare titoli di nuova emissione perché il mkt secondario presenta un facile smobilizzo) Analisi del mkt primario. 2 problemi: chi emette vuole emettere a un prezzo elevato; chi compra vuole comprare ad un prezzo basso. Prima di effettuare una nuova immissione l’emittente devi porsi le seguenti domande: perché emettere nuovi titoli? A chi mi rivolgo? Il prezzo fissato è giusto? Conseguenze delle emissioni possono essere: D>O allora avrei potuto collocare a prezzi più alti, D<O allora raccolgo meno risorse di quelle che mi servivano. RISULTATO INEFFICIENZA. Obiettivo era individuare la giusta quantità per il giusto prezzo impossibile. Abbiamo diverse forme di collocamento per il mkt primario: PRIVATO (incontro diretto tra le parti, di solito avviene in società non quotate) pubblico (emittente si riferisce ad un numero elevato di investitori e con l’aiuto di un intermediario riesce a collocare i titoli in tempi brevi e con il giusto prezzo). I collocamenti pubblici possono essere: COLLOCAMENTO A FERMO: vengono indicate tutte le caratteristiche dei titolo attraverso un prospetto informativo reso pubblico, poi indicati prezzo e quantità. successivamente vengono raccolte le firme entro una certa data di tempo(dead line) che indicano quantità e prezzo desiderati. Infine scaduta la data di domanda avviene la ripartizione che può avvenire con criterio temporale, a riparto o a sorteggio. Inoltre se la D>O allora qualcuno resterà fuori se la O>D allora la parte in eccesso sarà annullata. COLLOCAMENTO A RUBINETTO: vengono indicate le caratteristiche del titolo il suo prezzo ma non viene definita esattamente la quantità, non vi è una deadline decide l’emittente quando “chiudere i rubinetti”. Una volta comunicata la quantità desiderata l’emittente procede all’aggiudicazione. COLLOCAMENTO AD ASTA. Il prezzo viene fissato prima che abbia luogo l’assegnazione dei titoli. Se la domanda risulta elevata il prezzo aumenta. Vengono effettuati questi tipi di collocamento per i titoli di stato collocati dalla Banca D’Italia e gli investitori che vi possono partecipare sono investitori specializzati. Analisi del mkt secondario nel mkt secondario abbiamo detto che vengono scambiati i titoli già in circolazione. Basato su sistemi di negoziazione che possono essere quote driven o orden driven. Quote driven: significati guidati dalla quotazione, sono i prezzi stabiliti dai dealer (coloro che detengono un loro portafoglio titoli) che guidano il mkt attraverso i prezzi innestando ordini di acquisto (bid) o vendita (ask). I bid sono i prezzi a cui il dealer è disposto a pagare, Ask sono i prezzi a cui i dealer sono disposti a vendere. La differenza tra questi due genera lo spread bid ask più i due titoli sono uguali più vuol dire che il mkt è liquido. se agisce per un singolo titolo è detto market maker. Orden driven: sono i prezzi guidati dagli ordini. Gli intermediari decidono i prezzi attraverso le quantità offerte e domandate. Venogno soddisfatti gli ordini a partire da un prezzo decrescente (prima i più alti poi i più bassi) Funzione di allocazione degli intermediari. Il prezzo svolge un ruolo fondamentale per comunicare le informazioni e stabilire se il mercato è efficiente. In quanto stima una valutazione della società emittente e le loro prospettive economico finanziarie. Per trovare il prezzo al tempo t è dato dalla somma dei flussi di cassa attesi attualizzati ai rendimenti richiesti: 16 formula Pt= efficienza valutativa: quando il prezzo riflette il suo valore fondamentale, e cioè il valore attuale dei flussi di cassa prospettici associati al titolo. E tutta l’informazione è di dominio pubblico. Se vi sono alcune informazioni di tipo privato che l’impresa non rileva allora il mkt non è efficiente. Si può verificare asimmetria informativa tra prenditori di fondi e investitori in quanto il debitore può trarre vantaggio dalla asimmetria informativa sfruttando le informazioni rilasciate dagli investitori, altro problema differenza tra prezzo di mercato e fondamentali. Efficienza infotmativa: il principio è che tutti gli investitori utilizzano in modo razionale tutte le informazioni in quanto non capaci di utilizzarle tutte. I prezzi possono riflettere in modo efficiente l’informazione se contemporaneamente gli investitori accedono a questa informazione e la utilizzano secondo regole comuni. Di conseguenza se il set informativo a disposizione dell’investitore è completo siamo in presenza di un sottoinsieme di efficienza valutativa allora si è in presenza di un informazione specifica rispetto a quella di tipo valutativa. Secondo Fama non si raggiungono extraprofitti in situazione di efficienza informativa. Questa efficienza è difficile da raggiungere perché? Siamo in presenza di costi di transazione e gli investitori non sono in grado di utilizzare tutte le informazioni a loro disposizione per via della razionalità limitata. Un efficienza informativa può essere forte( tutte le informazioni publiche e private sono disponibili) semiforte (tutte le informazioni pubbliche sono disponibili ma non quelle private) debole (sono disponibili le informazioni basate sul passato). Efficienza tecnico operativa: quando la domanda e l’offerta si incontra esattamente. L’offerta è inclinata positivamente la domanda inclinata negativamente. Non sempre è perfetto l’incontro tra domanda e offerta. Caratteristiche degli ordini: ampiezza (volume degli ordini, quantità dei totali scambiati), spessore del mercato( disponibilità del lvl dei prezzi diverso) elasticità del mercato (cioè la velocità con cui si riporta in equilibrio la situazione). CAP 7 REGOLAMENTAZIONE E CONTROLLI DI VIGILANZA L’insieme delle norme dettate dagli organi di vigilanza e dei controlli da essi svolti è comunemente definito controllo di vigilanza. Gli organi di vigilanza utilizzano diversi strumenti al fine di garantire la regolamentazione ed il controllo sul sistema finanziario in modo da garantire efficienza, stabilità e continuità. Se una di queste condizioni venisse a mancare in un solo intermediario si potrebbe verificare un effetto domino sull’intero sistema. Gli obiettivi della regolamentazione sono:  Tutela del risparmiatore in quanto soggetto più debole del SF quindi meritevole di tutela.  Stabilità del singolo intermediario e del sistema finanziario nel suo complesso, cioè mantenere una stabilità a lvl micro e macro con lo scopo di rafforzare la tutela per i risparmiatori e evitare situazioni di crisi dei singoli finanziari e a lvl macro evitare che quest’ultimo generi un effetto domino.  Efficienza per quanto riguarda il buon funzionamento dei canali di intermediazione. Abbiamo tre tipi di efficienza: allocativa cioè la capacità di destinare le risorse finanziarie scarse ai programmi di investimento più reddittizzi; tecnico operativa, cioè sfruttare al meglio le risorse a nostra disposizione per massimizzare l’output andando alla ricerca anche di minori costi operativi per ridurre il costo di intermediazione per i clienti. 17 Assetto regolamentare in Italia. Per quanto riguarda il comparto creditizio il legislatore ha apportati diversi aggiornamenti nel testo unico del credito. Si è passati da una vigilanza strutturale a una di tipo prudenziale; sono aumentati gli ambiti operativi delle banche; è stata incoraggiata la concorrenza tra banche per aumentarne l’efficienza e renderle più idonee al mercato europeo. Le banche sono diventate Spa con la legge Amato-Carli e quindi è stato introdotto il modello di banca universale. Ha apportato diverse modifiche anche nel comparto mobiliare. Il comparto mobiliare è disciplinato dal Testo unico della finanza che è stato aggiornato in seguito alla direttiva imposta dall’unione europea, il MIFID. Il TUIF opera su 3 grandi direttrici: intermediari, mercati e emittenti. Mercato e intermediari sono stati amplianti introducendo nuove figure che prima erano disciplinati da apposite leggi: fondi comuni e le Sicav; inoltre è stato introdotto una nuova figura di gestione cioè SGR società di gestione del risparmio. Per i mercati viene confermato il principio della privatizzazione e della concorrenzialità. Per gli emittenti è stato innovato il diritto societario con l’obiettivo della tutela degli investitori per tutte le loro informazioni( prospetti, opa, azioni di risparmio, revisone contabile etc.) Assetto dei controlli in Italia. in italia il compito di vigilanza bancarie e creditizia a lvl nazionale spetta alla Banca d’Italia che inoltre si occupa della supervisione dei mercati ed la sorveglianza del sistema dei pagamenti. Affianco alla BI vi è la Consob che vigila sulla trasparenza e la correttezza dei comportamenti degli intermediari. Il comparto assicurativo è affidato alla ISVAP, quello dei fondi alla CONVIP e il controllo Antitrust è affidato all’autorità garante della concorrenza e del mercato che vigila sul rispetto della normativa antimonopolistica. Nell’Unione Europea dopo la crisi sono stati istituiti due tipi di vigilanza a livello macro- prudenziale e micro-prudenziale. A lvl macro ci si basa su ESRB che ha il compito di: sviluppare un analisi del sistema finanziario europeo; individuare le aree più a rischio del sistema europeo; inoltre a maggioranza di 2/3 può inviare raccomandazioni di policy non vincolanti ai paesi membri per interventi correttivi. A lvl micro vi è ESA che ha competenze su 3 comparti del sistema finanziario: comparto bancario, mobiliare e assicurativo e dei fondi pensione. Inoltre vi è European Banking Union che si basa su 3 pilastri: Primo pilastro: Single supervisor mechanism, un network delle autorità di vigilanza nazionali sotto la direzione della BCE che avrà anche compiti di controllo diretto sulle banche più importanti. Secondo pilastro: Schema unitario di prevenzione e gestione delle crisi bancarie: il modello è quello del salvataggio 20 interno – bail in, tendente a porre il costo della crisi su cosi e creditori, anziché degli Stati – bail out. L’uso degli strumenti di prevenzione e gestione è affidato a un’appostia autorità, il Single Resolution Board (SRB) che potraà valersi di un Fondo unico di risoluzione delle crisi bancari (SRF) e alle autorità nazionali . Terzo pilastro: Sistema di garanzia dei depositi. LIBRO SECONDO CAPITOLI 1 3 4 Operazioni finanziarie Sono trasferimenti di potere d’acquisto nel tempo tra soggetti che intendono soddisfare esigenze contrapposte di impiego e raccolta di risorse. Gli elementi su cui si basano le operazioni finanziarie sono due: il tempo e la natura monetaria. il tempo è espressione di rischio perché + tempo tra rimborso e prestito maggiore rischio di incertezza. La natura monetaria sono i flussi di cassa in entrata ed in uscitia delle controparti. Le operazioni finanziarie sono valutate sotto 2 aspetti: aspetto tecnico-economico e aspetto tecnico- giuridico. Il tecnico-giuridico trova espressione nei contratti finanziari che esprimono le volontà degli operatori. Possiamo avere diversi tipi di contratto: d’indebitamento, di partecipazione, d’assicurazione e contratti derivati. Il profilo economico- teorico riguarda tutte quelle componenti che sono rappresentate da: - Denominazione in valuta estera comporta rischio di cambio - La natura del prenditore finale consente di classificare le operazioni finanziarie e le attività finanziarie in funzione di un lvl atteso di rischio detto Rating che può essere esterno o interno - Durata si riferisce allo spazio temporale del contratto e può essere determinata se vi è una scadenza prefissata o indeterminata se non vi è scadenza - Condizioni di erogazione del capitale servono a definire i tempi, gli importi e le modalità dell’effettiva disponibilità dei fondi. Le modalità definiscono i tempi e l’importo dell’effettiva disponibilità e possono essere definiti a discapito del prenditore o prefissati antecedentemente. Il rimborso del capitale, può avvenire secondo diversi criteri: o interamente alla scadenza, tramite quote di ammortamento, tramite quote di capitale. Permette all’emittente di definire i tempi del rimborso del capitale per valutare la futura disponibilità. La remunerazione definisce il rendimento e il costo dell’operazione, viene rappresentata con tassi d’interesse o dividendi. Particolari facoltà di opzioni consentono all’emittente o al prenditore di stabilire determinate condizioni come: rimborso anticipato, modifica unilaterale del contratto, la negoziabilità del contratto. - Negoziabilità in quanto alcuni strumenti sono scambiati in mercati organizzati e altri no quindi sotto questo aspetto i titoli scambiati nei mercati dove vi è molta negoziazione sono molto più liquidi rispetto agli altri. La negoziabilità è uno dei requisiti della liquidità. La liquidità è molto importante in quanto indica la capacità di trasmormare il capitale impiegato in moneta. Il recupero dei capitali può venire in maniera fisiologica alla scadenza (naturale) o in maniera artificiale vendendo a terzi il mio impiego anche prima della scadenza. - Trattamento fiscale cioè le tasse. Sui titoli di stato è del 12.5% sui titoli normali 20%. Valore della moneta nel tempo. 21 Per effettuare un investimento, questo deve offrire un tasso di rendimento positivo in modo da invoglia il risparmiatore. Che cos’è il tasso di rendimento? È una misura dei frutti di un impiego in denaro espresso in percentuale del capitale iniziale su base annua. 3 elementi: la durata che indica il tempo totale in cui è impiegato l’impiego; i tempi dei pagamenti definiscono il momento esatto di esecuzione delle prestazioni; le modalità di calcolo precisano il regime di capitalizzazione composta o semplice. Regime capitalizzazione semplice servono per calcolare il capitale futuro entro l’anno M= montante I= interesse r= tasso di rendimento t= tempo (può essere mesi o giorni) C= capitale iniziale I = C * r * t  M = C + I = C + (1 + r * t) VA=M∗( 1 (1+r∗t ) ) Regime a capitalizzazione composta si effettua per periodi di tempo superiore all’anno. Ct = Co * (1 + r)^t Ct= montante ad interesse composto Fattore di attualizzazione o tasso di sconto = 1 (1+r )t r=( MC ) −1N 1 VA=∑ t=1 n FCt (1+r )t permette di calcolare il valore attuale di una o più operazioni finanziarie. tassi equivalenti. Due tassi si dicono equivalenti se applicato lo stesso capitale e la stessa durata hanno lo stesso montate. Tasso di rendimento reale o tasso di interesse effettivo. può essere tasso di rendimento nominale se calcolato al lordo dell’inflazione o tasso di interesse reale se tiene conto delle variazione previste nel livello dei prezzi quindi può essere espresso come: r = (1+rr) * ( 1+ p)  rr= (r-p)/ (1+p) dove p è il tasso d’inflazione atteso. Tasso di interesse nominale e tasso di rendimento ex-post e ex-ante. Il tasso d’interesse nominale è anche detto tasso cedolare in quanto fa riferimento alla remunerazione periodica che l’emittente si impegna a pagare contrattualmente. Il tasso di rendimento può essere ex-ante se si vuole verificare il tasso per verificare il futuro valore o ex-post se vuole valutare l’investimento alla conclusione di esso (tasso di rendimento effettivo realizzato, ex-post). Altro tasso ex-ante è il tasso di rendimento effettivo a scadenza detto anche Yeld to maturity che sarebbe quel tasso che gli operatori maturerebbero acquistando oggi al prezzo attuale di mkt incassando tutti i flussi intermedi, reinvestendoli e dismettendo l’investimento alla scadenza naturale; il suo tasso di rendimneto r è quel tasso di attualizzazione che rende la somma dei flussi di cassi attesi uguale all’investimento iniziale. È chiamato anche TRES 22  Reverse Floater obbligazioni costruite attraverso strumenti derivati sui tassi d’interesse il cui tasso cedolare è inversamente legato all’andamento di un parametro di mercato.  Equity-Index Linked obbligazioni costruite attraverso derivati di natura azionaria, il loro andamento è collegato ad alcuni prodotti finanziari come panieri di azioni, indici, tassi di cambio, merci, fondi comuni d’investimento. La durata delle obbligazioni è variabile: abbiamo obbligazioni a breve termine ( 3 6 12 mesi) a medio lungo termine ( da 1 a 5 anni) La valuta di denominazione indica la valuta a cui sono scambiati i titoli, solitamente si utilizza la valuta dell’emittente oppure alle volte gli emittenti collocano obbligazioni anche con valuta i dollari. Qui la distinzione tra titoli esteri e titoli domestici. Titoli quotati e titoli non quotati titoli quotati sui mercati regolamentati e titoli non quotati che sono scambiati tra intermediari. Valutazione del rendimento. Il rendimento è espresso dal rapporto tra le prestazioni nette percepite e la spesa sostenuta inizialmente per l’acquisto. Due sono le componenti del rendimento: la prima sono i flussi di cassa percepiti durante il periodo, e la seconda sono le variazioni di prezzo che ha subito durante il periodo. Formule Il prezzo di un titlo al momento attuale (valore attuale) è cosi definito: P= VR (1+r)n Dove VR è il valore di rimborso o vendita, r è il tasso di rendimento, P è il prezzo del titolo al valore attuale. Per trovare r r=( VRP ) 1 n−1 Calcolo rendimento con cedola P=∑ t=1 n Ct (1+r ) t +¿ VR (1+r ) n ¿ Duration e volatilità. Formula della duration. DUR= ∑ t=1 n tC (1+r ) t + VR∗n (1+r ) n P La duration serve per due motivi: stimare la vita di un titolo e fornisce un indicazione sulla sensibilità del prezzo del titolo al variare dei tassi di mercato. È data dalla media aritmerica delle scadenze dei flussi dove ogni scadenza viene ponderata per il rapporto esistente tra il valore attuale del flusso in maturazione a quello a scadenza ed il prezzo tel quel del titolo alla data di valutazione. 25 Per misurare la sensibilità del prezzo al variare del tasso d’interesse si utilizza la Duration modificata. DM= D (1+r ) Cio permette di calcolare la variazione percentuale del prezzo in quanto: ∆ P P ≈− D 1+r ∗∆ r La variazione del prezzo stimata con l’impiego della duration rappresenta una biona approssimazione della variazione effettiva del prezzo. CAPITOLO 4 TITOLI DI CREDITO Caratteristiche delle azioni: sono cointeressate ai valore della società, trasferiscono uguali diritti, sono assegnate ai soci, il loro valore di emissione non può essere inferiore al valore nominale, sono liberamente trasferibili salvo alcune clausole, concedono diritti amministrativi e patrimoniali, conferiscono diritti di natura mista (diritto al recesso o diritto di opzione). Le categorie di azioni sono: le azioni ordinarie; azioni con diritti patrimoniali limitati e azioni con privilegi patrimoniali. Valutazione dei titoli azionari. Prezzo azionario supponendo che il flusso di cassa rimanga costante nel tempo a lvl r. P= E(D 1) (1+r ) 1 E (D 2) (1+r ) 2 +…=∑ t=1 ❑ E (Dt )∗(1+r ) −t Dividend discount model modello basato sull’attualizzazione dei dividendi futuri. P=∑ t=1 Dt (1+r )t Dt= dividendo per azione futuro atteso dopo t anni dalla data corrente. Scontiamo il divedendo perché è l’unico flusso di cassa scambiato tra gli azionisti e l’impresa. 26 27
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