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Analisi dell'elasticità della domanda turistica: funzione di offerta e richiesta, Appunti di Economia del Turismo

La relazione tra la quantità richiesta di turismo in una determinata località e i relativi prezzi, utilizzando la funzione di offerta e richiesta. Della specializzazione di ogni destinazione nel fornire una sola tipologia di turismo, l'elasticità della domanda al prezzo e il suo impatto sulle presenze turistiche. Vengono anche introdotti concetti come effetto idiosincratico e effetto di mercato.

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 09/02/2024

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carolina-bertoldo 🇮🇹

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Scarica Analisi dell'elasticità della domanda turistica: funzione di offerta e richiesta e più Appunti in PDF di Economia del Turismo solo su Docsity! ECONOMIA DEI SISTEMI TURISTICI 2: 2/11/23 ENTREPRENEURS & ENTREPRENEURSHIP - INNOVATION + EMPLOYMENT GENERATION (create jobs, sitting-up business) - INFRASTRUCTURE DEVELOPMENT - PROMOTION OF LOCAL ART and CULTURE Entrepreneurs=>who are? Most of the time they are the first who react to OPPORTUNITIES (always taking into consideration the costs and the risks of them), to exploit to resources and then governments follow by developing infrastructures (formal and informal institutions). Entrepreneurs are those who can create something new, that has value, out of nothing (for the purposes of clients) A unique and universal definition of entrepreneurship doesn’t exist, there are many different definitions about it: Entrepreneurship, according to Onuoha (2007), “is the practice of starting new organizations or revitalizing mature organizations, particularly new businesses generally in response to identified opportunities.” Schumpeter (1965) defined “entrepreneurs as individuals who exploit market opportunity through technical and/or organizational innovation”. For Frank H. Knight (1921) and Peter Drucker (1970) “entrepreneurship is about taking risk”. Bolton and Thompson (2000) have defined an entrepreneur as “a person who habitually creates and innovates to build something of recognized value around perceived opportunities.” Hisrich (1990) defined that an entrepreneur is characterized as “someone who demonstrates initiative and creative thinking, is able to organize social and economic mechanisms to turn resources and situations to practical account, and accepts risk and failure”. TOURISM ENTREPRENEURS IN DESTINATION DEVELOPMENT Venice: if there are no entrepreneurs in the city would be attractive to tourists? Examples of tourism entrepreneurs: - Boutique Hotels - Yotel We can have destinations with amazing sets of resources and attractions but t they become only tourism resources once entrepreneurs come and they transformed those resources into tourism attractions. INVISIBLE INTERPRETENEUR=> because rarely the essential role of (tourism) entrepreneurs is discussed. Christaller model Miossec and Lundgren model Enormous boost of the economy No references about entrepreteneurs BUTLER (TALC) model - Butler was the first who said that entrepreneurs are important for destination, he said that they are important in the first stages of destination’s development (exploration, involvement). - 2 important models (tourism destination development) that today provide some insights: 1) LEWIS MODEL: identify the role of local entrepreneur and he says that local entrepreneur is trigger of changes of the destination. 2) Ritchie and Crouch: they basically take the concept of the strategic management and competitiveness and apply it to destination. They explain how entrepreneurs, small and micro firms create a competitive advantage in tourism destination development. HOW ENTREPRETENEURS SPOT OPPORTUNITIES? A way through which you create value=> Es. Steve Jobs: invention of iPod=> a revolution in the way of listening to music. An idea must be UNIQUE, USEFUL and DESIRABLE=> solving customers’ problems by providing solutions=> the best way to create value. Es. Bette Nesmith Graham, correction fluid Es. Steve Jobs: invention of iPod=> a revolution in the way of listening to music Opportunities to be viable must have the capacity to generate value=> different types of value: SOCIO- DEMOGRAPHIC CHARACTERISTICS Important because he has the idea of applying the concept of product’s life cycle of the marketing’s field to that of tourism destination but=> NO EMPIRICAL RESEARCH, NO DATA, JUST AN IDEA BUILDING OPPORTUNITIES (if opportunities don’t exist you create them). 2. Two main factors: 1. Prior knowledge is really important (pre-existing information gained from a combination of life and work experience) - eg PE knowledge of an industry or market. => es. Creator of Twitter Jack Dorsey. 2. Think outside the box in order to identify opportunities. Challenges faced by tourism Entrepreneurs: - Seasonality - Capital Constraints: Acquiring funds, especially for small-scale entrepreneurs, remains a significant challenge (Shaw & Williams, 2004) - Environmental Concerns: Balancing business interests with environmental sustainability is increasingly crucial (Tepelus, 2005). - Cultural Sensitivities: Ensuring that the local culture isn't commodified or misrepresented poses challenges (Smith, 2003). The media often exaggerate the meteoritic rise of so-called "overnight global sensations" such as Elon Musk (Tesla) and Travis Kalanick (Uber). These stories have perpetuated the myth of the "tech entrepreneurial genius" and have captured the public imagination for decades. LEZIONE 7/11/23 Definizione di turista: Secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale del Turismo un turista è chiunque viaggi in paesi diversi da quello in cui ha la sua residenza abituale, al di fuori del proprio ambiente quotidiano, per un periodo di almeno una notte ma non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall’esercizio di ogni attività remunerata all’interno del paese visitato. In questo termine sono inclusi coloro che viaggiano per: svago, riposo e vacanza; per visitare amici e parenti; per motivi di affari e professionali, per motivi di salute, religiosi/pellegrinaggio e altro. Definizione di turismo (Commissione statistica delle Nazioni Unite): "Le attività delle persone che viaggiano verso, e si trovano in luoghi diversi dal proprio ambiente abituale, per un periodo complessivo non superiore a un anno consecutivo a scopo di svago, affari o per motivi diversi dall'esercizio di un'attività remunerata all'interno dell'ambiente visitato". Questa definizione si compone attorno alle tre dimensioni fondamentali che caratterizzano il turismo: lo spostamento fisico, la durata del viaggio, lo scopo del viaggio, e per ognuna di queste dimensioni cerca di distinguere in maniera precisa ciò che è turismo da cið che non lo è. - Lo spostamento deve essere al di fuori del luogo di residenza, che può essere misurato in vario modo: come minima distanza percorsa, minimo tempo di viaggio, o come semplice cambiamento di luogo in riferimento al territorio amministrativo. Non ogni spostamento può essere considerato turistico; per essere tale esso deve portare l'individuo al di fuori dei luoghi abitualmente frequentati. Quindi, non solo fuori dell'agglomerato territoriale o dal comune in cui egli risiede, ma anche fuori dalle sedi frequentate solitamente e dagli itinerari normalmente seguiti per motivi di studio e di lavoro, per obblighi di famiglia ecc…. Perciò il turismo non riguarda il pendolarismo, gli spostamenti quotidiani degli studenti, i trasferimenti di un rappresentante di commercio etc. (definizione "in negativo" del turismo, evidenziando non ciò che il turismo è ma ciò che non è). - La permanenza nel luogo visitato deve essere inferiore a una specifica durata (un anno), al di là della quale lo spostamento si configura come mutamento di residenza e non viene più registrato come turismo - Lo scopo del viaggio può comprendere qualsiasi motivazione di svago e di lavoro, ma al di fuori di un'attività remunerata direttamente nel luogo di soggiorno. ISTAT definisce: - Turista: chi si reca in un luogo diverso da quelli solitamente frequentati (ambiente abituale) e trascorre almeno una notte nel luogo visitato. - Turismo: le attività delle persone che viaggiano e alloggiano in luoghi diversi dall’ambiente abituale, per non più di un anno consecutivo e per motivi di vacanza, affari e altro. - I tre fattori fondamentali del turismo sono: 1. lo spostamento sul territorio deve avvenire verso luoghi diversi da quelli abitualmente frequentati (vengono esclusi pertanto gli itinerari percorsi verso i luoghi di residenza tra domicilio e luogo di lavoro e di studio, per recarsi a fare acquisti, per obblighi di famiglia...); o Il turismo domestico (domestic tourism) è il turismo effettuato all'interno di una regione dai residenti della regione stessa; o il turismo in entrata (inbound tourism o commercialmente incoming) è il turismo all'interno di una regione effettuato dai non residenti; o il turismo in uscita (outbound tourism o commercialmente outgoing) è il turismo effettuato dai residenti di una regione verso il resto del mondo; o il turismo di transito è il turismo in cui la regione è solo attraversata dal turista, che ha origine e destinazione in regioni differenti. Nella tabella, inoltre, è possibile identificare altre tipologie di turismo che sono spesso usate per distinguere i diversi tipi di viaggiatori. Il prodotto turistico deve quindi essere interpretato come una lista ordinata, un paniere di beni e servizi riferita ai diversi turismi e alle varie regioni. Spesa turistica: è costituita da una pluralità di beni sostanzialmente eterogenei sul piano merceologico-produttivo e accomunati solo dal tipo di bisogno soddisfatto o meglio della circostanza di essere acquistati durante o per le vacanze: trasporto, pernottamento, ristorazione, servizi ausiliari di spiaggia e di risalita, divertimenti e, infine, acquisti di beni presso la distribuzione commerciale del luogo di vacanza (shopping)". La rappresentazione del prodotto turistico di una determinata località “r” può essere realizzata grazie all’uso della seguente matrice. Matrice del prodotto turistico Con riferimento a questa matrice valgono le seguenti convenzioni: –  l’unità di misura dei beni e dei servizi è il giorno di vacanza (cioè la presenza); –  l’eterogeneità dei prodotti è introdotta nel senso delle colonne, cioè in testa ad ogni colonna si trova uno dei beni facenti parte del prodotto turistico. Ciascun bene o servizio facente parte del prodotto turistico viene designato con Xj (per “j” che va da 1 a n). Ad esempio, una colonna può riferirsi al pasto, una alla cena, una al pernottamento ecc. –  la pluralità dei turismi è considerata nel senso delle righe; ogni riga si riferisce quindi ad un determinato tipo di turismo, che viene designato con Ti (per “i” che va da 1 a m). Una riga può riferirsi, ad esempio, al turismo montano, un’altra a quello balneare ecc. (si include anche l’escursionismo). –  ciascun valore xij contenuto nella matrice indica la quantità giornaliera del prodotto j presente nel paniere del turismo i; alcuni elementi xij della matrice possono naturalmente essere nulli se il bene j non è richiesto nella vacanza di tipo i (ad esempio il servizio pernottamento nell’ambito dell’escursionismo); –  le varie caselle xij possono contenere numeri interi o frazionari (ma comunque sempre numeri positivi); ciò che giustifica la presenza di numeri frazionari è che si tratta di valori medi per giorno di vacanza (ad esempio: se una vacanza di 10 giorni prevede la visita di 5 musei, il consumo giornaliero del bene “museo” sarà di 0,5 unità per giorno); –  la matrice deve sempre essere datata, poiché il fenomeno turistico muta sempre nel tempo da una stagione all’altra, da un anno ad un altro. Alcune righe e colonne della matrice possono essere depennate, altre inserite nel corso del tempo. Gli stessi coefficienti possono variare se cambiano i gusti della clientela, l’organizzazione del servizio ecc.; - si noti come non sia possibile sommare i valori per riga perché essi fanno riferimento a beni e a servizi diversi; è invece possibile sommare i valori per colonna aggregando gli acquisti dello stesso tipo effettuati per forme diverse di turismo; - poiché la matrice del prodotto turistico fa esclusivo riferimento alle componenti standard del prodotto, i coefficienti xij non comprendono gli elementi accessori della vacanza, come gli acquisti occasionali ed estemporanei, incentivati dal viaggio e dal soggiorno. Anche se l’acquisto è motivato dalla vacanza (come, per esempio, un souvenir) o importante (come un diamante), esso non può essere considerato come un elemento costitutivo del prodotto turistico in senso stretto, e non compare, quindi, nella matrice. Chiaramente questo modo di procedere, accettato internazionalmente per evitare complicazioni statistiche, sottostima gli effetti economici del turismo, che può agire anche come moltiplicatore sui consumi ordinari; - non si riportano inoltre gli acquisti che il turista fa come consumatore ordinario, cioè gli acquisti non finalizzati alla vacanza (ad esempio l’acquisto di un quoti- diano, se tale acquisto sarebbe stato comunque effettuato anche nel luogo di residenza abituale). La misurazione dei flussi turistici Si fa riferimento al movimento del turista. Il movimento può essere distinto secondo origine (la residenza del turista) e destinazione (la meta del viaggio) [vedi slide precedenti]. Le grandezze che misurano il fenomeno fisico della mobilità usate nelle statistiche del turismo sono principalmente tre: 1. Arrivi (A): definito come il visitatore che raggiunge una data destinazione, indipendentemente dal tempo che vi rimane: per esempio un cliente che raggiunge un albergo pernottando due notti è rilevato come un arrivo, mentre un cliente che torna due volte nello stesso albergo durante il medesimo periodo di rilevazione è registrato come due arrivi; 2. la presenza (P), definita come ciascuna notte trascorsa dal turista in una data destinazione: per esempio un turista che, arrivato in una destinazione, vi trascorre quattro notti costituisce un arrivo e quattro presenze; 3. la permanenza media (d), definita come il numero delle notti trascorse dai turisti nella destinazione; essa si determina come rapporto tra il numero delle presenze P e il numero degli arrivi A nella destinazione: d= P/A Lezione 8/11/23 La domanda turistica In primo luogo, osserviamo che: 1. Il prodotto turistico si presenta come un paniere di beni e servizi diversi (la matrice formata da beni e servizi e da tipologie di turismo diverse), offerti in una destinazione. Quindi, non ha senso dal punto di vista teorico definire un’unica domanda per il turismo. La nozione di domanda può essere riferita solamente a segmenti del mercato turistico entro cui si raggiunge un livello sufficientemente elevato di omogeneità. 2. La definizione di questi segmenti può essere riferita a due criteri classificatori: a. per modalità territoriale (si parla di domanda di turismo per una data destinazione, regione o nazione ecc.…) b. per tipologie turistiche (si parla di domanda per il turismo montano, balneare, culturale ecc.…) Possiamo considerare quindi MOLTE funzioni di domanda per il turismo indicandone il contenuto secondo la realtà territoriale e/o secondo la motivazione turistica (quindi evitiamo la specificazione di una generica domanda di turismo). In economia la funzione di domanda esprime una relazione statica fra la quantità richiesta di un bene e il suo prezzo, cioè a parità di altre condizioni. È indicata tramite la funzione: q=f (p,[…]) Esprime quindi una determinata quantità di beni e di prezzi in una particolare regione. Motivi aumento presenze in una destinazione: - Abbassamento dei prezzi - Aumento disponibilità economica r (ricavo, spesa) = q (quantità) x prezzo Prezzo ottimale: è quel livello di prezzo per il quale ad una variazione del prezzo, corrisponde una variazione proporzionale di quantità. => indica A differenza dell’esempio a fianco, in questo caso cambia proprio la domanda; è cambiata la legge che esprime la relazione tra prezzi e quantità. Il punto C indica lo spostamento della domanda che indica un cambiamento delle quantità che, in questo caso, corrisponde ad un aumento delle presenze nella destinazione turistica. La relazione D’ e C è un’altra relazione (traslata) che esprime una nuova domanda che dice: alla stessa parità di prezzi si riscontrano quantità maggiori=> spostamento verso destra. (può succedere anche il caso inverso: per la stessa quantità di prezzo si riscontra una diminuzione delle quantità=> POSSIBILI MOTIVI SPOSTAMENTO DOMANDA: -Aumento reddito visitatori - Aumento preferenze per quella determinata destinazione (grande campagna di marketing= a parità di prezzi aumentano le quantità domandate mentre la disponibilità di budget è sempre la stessa) - aumento prezzo benzina per raggiungere la destinazione; aumento delle tasse; una nuova guerra che impedisce di andare in vacanza=>qualsiasi condizione che, a parità di prezzi possa convincere di un punto di stabilità, un’elasticità che è uguale da entrambe le parti=> qualsiasi altra situazione genererebbe  una variazione di prezzi troppo bassa che non permetterebbe una compensazione della variazione della quantità domandata  variazione di prezzi troppo alta che causerebbe una contrazione della quantità troppo esagerata che non è quindi proporzionale e che mi fa diminuire i ricavi. Definizione effetto idiosincratico della destinazione: accade quando si verifica una variazione delle presenze in una destinazione che produce una variazione del suo prezzo. Questo è da imputare specificatamente alla tipologia turistica di quella destinazione. => variazione del prezzo di un determinato profilo turistico della destinazione considerata. Quando si verifica una diminuzione delle presenze in una destinazione turistica può essere dovuto a 3 motivi diversi: 1. La variazione delle presenze in una destinazione dovuta a una variazione del suo prezzo vir, (in particolare mantenendo invariate le disponibilità monetarie Mi o Mtur e i prezzi delle vacanze alternative) è da imputare specificatamente alla tipologia turistica per cui quella destinazione è venduta. La variazione della quantità domandata è detta effetto idiosincratico della destinazione (spostamento sulla curva di domanda) 2. La variazione delle presenze in una destinazione dovuta invece a un mutamento della disponibilità di moneta per il tipo di turismo che quella destinazione ospita, Mi, con tutte le altre variabili immutate (tra cui il sistema dei prezzi), è detta effetto idiosincratico del turismo (spostamento della curva di domanda) 3. La variazione delle presenze turistiche della destinazione da imputare a una generale variazione della disponibilità di moneta da spendere per il turismo, Mtur, è detta effetto di mercato (spostamento della curva di domanda, perché non è dovuta ad un difetto nella desiderabilità del turismo ospitato o dalla competitività della destinazione considerata). Ad un aumento dei prezzi corrisponde una diminuzione delle presenze Relazione inversa tra quantità e prezzi Bisogna trovare il punto della domanda che massimizza il ricavo=> ricavo = p x q che corrisponde all’area nella funzione di domanda. SPOSTAMENT O DELLA DOMANDA SPOSTAMENTO LUNGO LA DOMANDA Bisogna quindi trovare la combinazione di prezzo-quantità (valore tra zero e infinito, cioè il concetto di elasticità) che ha “disegnato” l’area più grande= ricavi maggiori. ELASTICITÀ DELLA DOMANDA: In generale è il rapporto tra variazioni percentuali di variabili. Il soggetto è la quantità domandata in relazione ad altre variabili. È la variazione percentuale di una variabile rispetto il rapporto della variazione percentuale di un’altra variabile che l’ha generata. - L'elasticità della domanda al prezzo misura la reattività (dipende dal tipo di bene; un bene può essere più elastica o meno elastica) della quantità domandata di un bene ad una variazione percentuale del prezzo. - Quando a una variazione percentuale del prezzo corrisponde una variazione percentuale delle quantità domandate (le presenze). - Consente di identificare la variazione del prezzo che consente di avere più ricavi possibili, cioè identifica la combinazione più adatta di quantità- variazione prezzo che permette di massimizzare i ricavi (ricerca di un equilibrio perfetto che si ottiene attraverso un’attenta analisi della domanda). - È uno strumento analitico che si costruisce nel tempo, attraverso la matrice di contabilità, la quale tiene conto giornalmente quante quantità sono vendute dati i prezzi e in un anno si ottiene un’espressione numerica che è la funzione di domanda VALORE PERCENTUALE percentuale del prezzo del prodotto turistico corrisponde una uguale variazione percentuale delle presenze turistiche - Quando le presenze P sono a 0 perché i prezzi sono troppo alti allora l’elasticità è infinita. - Quando si ha d (prezzi) che sono a 0 si riscontra il massimo delle presenze perché è gratuito, l’elasticità è 0 per definizione I valori di elasticità di mezzo (<1 e >1) non sono ottimali per la destinazione turistica, perché è implicito che posso “muovere” i prezzi per ottenere variazioni percentuali di presenze che sono maggiori o minori e quindi cambia il mio ricavo. Spesa= ricavi Quando la spesa è massima, l’elasticità è uguale a 1. È uguale a 1 solo quando il numeratore è uguale a denominatore=> quindi questo significa che la variazione percentuale delle presenze è uguale alla variazione percentuale dei prezzi. Situazione ottimale, di equilibrio TEOREMA DEL COORDINAMENTO: tra i vari imprenditori all’interno di una destinazione ci deve essere un coordinamento per fissare i prezzi.  senza il coordinamento dell’autorità della destinazione, si viene a creare una condizione in cui il prezzo del prodotto turistico è complessivamente troppo elevato, e conseguentemente minori sono le presenze turistiche e l’incasso totale della destinazione. Questo coordinamento è necessario in quanto i beni che partecipano alla formazione del paniere turistico risultano “anti-comuni”, vale a dire con un eccesso di diritti di proprietà dal punto di vista economico. Per il momento noi abbiamo analizzato come varia l’elasticità rispetto alla variazione di prezzo (ELASTICITÀ DIRETTA), ma vedremo anche come essa cambia rispetto a una variazione del reddito. L’elasticità di un turismo calcolata in base all’elasticità di altri turismi=> ELASTICITÀ INCROCIATA. In sostanza l’elasticità è utile per calcolarle la sensibilità della domanda turistica alle variazioni delle sue determinanti. Utilizzo la funzione di domanda (che è in base al prezzo e a tante altre variabili) e uso il concetto di elasticità per capire come avviene la variazione percentuale della quantità domandata a seconda della variazione percentuale delle sue variabili. Quanto cambia la mia spesa per il turismo al variare del mio reddito? LEZIONE 10/11/23 Casi estremi di alcuni beni (anche non turistici): 13-14 minuti lezione considera la qualità dell’offerta e la possibilità di destinare la proprio spesa a destinazioni alternative). - La nostra funzione è semplificata nel modo seguente: P= f (v) Il nostro problema è di massimizzazione della Spesa. Per risolverlo risaliamo alla relazione esistente tra Spesa (S) e Domanda dei turisti che sarà: S = v P = v f (v) - la Spesa complessiva è il prodotto tra v (prezzo del turismo) e P (presenze/quantità di turismo). - le presenze P ovviamente a loro volta dipendono dal prezzo seconda la legge/funzione di domanda.  abbiamo quindi 2 effetti contrapposti: se varia il prezzo varia direttamente la Spesa; ma se varia il prezzo variano anche le presenze (in modo inverso come già visto) Come individuare il bilanciamo tra questi due effetti contrapposti e quindi l’effetto complessivo sulla Spesa? Dipende ancora una volta dall’elasticità della domanda. Vediamo perché. Per trovare il prezzo che massimizza la spesa (S) dei turisti (totale in quella destinazione data) devo “derivare” la spesa rispetto v, e trovare il valore per cui la derivata prima è uguale a 0 (la condizione derivata seconda è trascurata grazie alle proprietà normali della curva di domanda che assicura che il punto in cui la derivata prima si annulla è un massimo e non un minimo della funzione) Applicando le regole della derivazione alla nostra funzione e sapendo che le presenze dipendono dal prezzo otteniamo: Data la funzione della spesa si può calcolare il valore di prezzo presente quando la spesa è massima=> attraverso una serie di passaggi La formula ci dice per quali determinati valori si hanno delle variazioni della spesa in funzione dei prezzi: Variazione della spesa e la variazione dei prezzi Permette di evidenziare la relazione fra segno della derivata della spesa rispetto l prezzo e il valore dell’elasticità della domanda e in particolare questi 3 casi: Da sapere per l’esame: - Quando E<1 => Se si aumentano i prezzi a me conviene (e posso permettermi di farlo) perché si stanno ottenendo variazioni percentuali delle presenze che sono più “piccole”; quindi, l’aumento dei prezzi compensa in ogni caso la minore quantità di venduto. Posso allora permettermi di aumentare i prezzi. Quindi quando E<1 è doveroso per la destinazione aumentare i prezzi, perché all’aumentare di questi ultimi si riscontrano delle variazioni percentuali delle presenze più basse e il mio ricavo aumenta. Se non agisco in questo modo sono inefficiente dal punto di vista economico. - La spesa è massima rispetto ai prezzi quando questo rapporto è uguale a 0, cioè, data la formula, solo quando l’elasticità è uguale a 1. Quindi, l’elasticità unitaria della domanda identifica la condizione di massima spesa dei turisti nella destinazione (la derivata prima che volevamo uguale a zero, è tale quando E= 1, quindi S è MAX)=> Tale punto è detto punto di Cournot CONCLUSIONI: NB. La destinazione che vuole massimizzare la spesa complessiva dei turisti deve offrire il prodotto turistico a quel prezzo tale per cui la combinazione prezzo e presenze si trova nel punto in cui la domanda ha elasticità uguale a 1. ATTENZIONE POSSIBILE DOMANDA D’ESAME: Esempio di cambiamento nel tempo della quantità domandata. Causato da cause esogene (es. aumento del reddito) e poi una diminuzione poiché qualcuno è intervenuto. Supponiamo un aumento dei valori monetari dedicati al turismo, allora la curva di domanda si sposta verso l’alto: - Si genera quindi un aumentano le Presenze da P* a un nuovo valore più alto P**. - Se in origine il punto E era un punto di Cournot (E=1), il nuovo punto K non è più un punto di Cournot perché la domanda adesso è aumentata per motivi esogeni, quindi l’elasticità adesso è cambiata e ha iniziato ad essere E<1. Tuttavia, la destinazione inizierà (appresa tale nuova condizione che non massimizza più la spesa totale lorda) ad aumentare i prezzi da v* a v** al 1. Come variano le presenze pe il profilo i della destinazione r al variare dei prezzi di altri turismi della stessa destinazione r. Andrò a considerare coppie di prezzi e presenze, ma queste coppie sono adesso tra presenze che determinano i alla base del mio profilo turistico con i prezzi (dei miei competitors) associati nello stesso periodo rispetto ad altri profili turistici. 2. L’elasticità del profilo i della destinazione r in funzione del profilo i della destinazione k. 3. Questa situazione mi dice come variano le mie quantità vendute se variano i prezzi di altri turismi fatti in altre destinazioni. Esempio: Profilo turistico balneare, Caorle (destinazione r) Osservo come cambia la destinazione, se è presente, per esempio, un tipo di turismo congressuale. Voglio capire come cambiano le presenze P del turismo balneare, a Caorle, se cambiano i prezzi (sempre nella medesima destinazione) del turismo congressuale. Vado ad analizzare, in funzione del turismo balneare ma venduto da Rimini, Eraclea o Jesolo… Quanto varia quindi la mia elasticità al variare dei prezzi dei miei competitors? Esempio del 3 caso: elasticità tra profili diversi erogati da destinazioni diverse si potrebbe essere interessati al turismo balneare, ma anche al turismo in montagna durante i mesi di luglio e agosto: la scelta dipenderà dunque dai prezzi del balneare a Caorle, ma anche dai prezzi del turismo invernale fatto a Cortina. Elasticità incrociata: L'elasticità incrociata è la relazione tra la quantità di domanda di un bene e il prezzo di un altro bene. Dati due beni A e B, il valore dell'elasticità incrociata è determinato dal rapporto tra la variazione percentuale della quantità di domanda del bene A e la variazione percentuale del prezzo del bene B. Il concetto di elasticità incrociata è, quindi, una variazione dell’elasticità della domanda su beni diversi. L'elasticità incrociata consente di analizzare la relazione tra i due beni. I casi possibili sono i seguenti: DISTINZIONE DI BENI IN CAMPO ECONOMICO: - BENI SOSTITUTI/SOSTITUIBILI: in caso di elasticità incrociata positiva (ε > 0 ) i due beni sono beni sostituti poiché un aumento del prezzo Pb del bene B determina l'aumento della quantità di domanda Qa del bene A, e viceversa. In altri termini, quando il prezzo di un bene diventa troppo alto (es. burro) il consumatore lo sostituisce con un bene sostituto (es. margarina). Ad esempio, la carne bovina e la carne suina sono beni sostituti, quando aumenta il prezzo della prima, aumenta la quantità domandata della seconda a parità di prezzo, e viceversa. Quindi se c’è un aumento delle mie presenze vuol dire che i prezzi dei competitors sono aumentati (se invece le mie presenze diminuiscono, i prezzi dei competitors sono diminuiti). Questo succede solo quando l’elasticità è maggiore di zero. - BENI COMPLEMENTARI: In caso di elasticità incrociata negativa (ε < 0 ) i due beni sono beni complementari poiché un aumento del prezzo Pb del bene B determina la riduzione della quantità di domanda Qa del bene A, e viceversa (i rapporti tra le variazioni percentuali da un risultato negativo). In altre parole, quando il prezzo di un bene diventa troppo alto (es. benzina) si riduce anche la domanda del bene complementare (es. automobile). Beni che completano l’esperienza turistica all’interno della mia destinazione. Aumentano le presenze al diminuire dei prezzi degli altri soggetti (numeratore positivo e denominatore negativo o viceversa=> cioè quando il valore del rapporto è < di 0). Nel nostro caso si dirà dunque che il turismo di destinazione r è complementare con il turismo di un’altra destinazione (k) quando le presenze aumentano se diminuiscono i prezzi degli altri turismi e viceversa. come capire se due destinazioni sono complementari? La complementarità tra due beni sussiste anche all’interno della stessa destinazione. - BENI INDIPENDENTI: nel caso di elasticità incrociata (E=0) tra i due beni non sussiste alcuna relazione di interdipendenza. In quest’ultimo caso, quello più frequente nella realtà di tutti i giorni, variazioni di prezzo Pb del bene B non influisce sulla quantità domandata Qa del bene A. Nessuna elasticità riscontrata=> nessuna variazione al variare dell’altro, i beni non sono elastici. Operativamente parlando, questo risulta essere un indicatore estremamente importante. Come varia l’elasticità del turismo rispetto alla disponibilità di moneta per il turismo? L’elasticità della domanda turistica alla disponibilità di moneta misura il comportamento dei turisti in seguito a variazioni della quantità di moneta a disposizione per le vacanze (quantità solitamente dipendente a variazioni del reddito del turista) Partendo dalla solita funzione di domanda (ma ora evidenziando la disponibilità di moneta Mi e Mtur): Pi,r = f i,r (…, [Mi ,Mtur]) L’elasticità della domanda turistica rispetto alla disponibilità di moneta si definirà come il rapporto fra la variazione percentuale delle presenze e la variazione percentuale della disponibilità monetaria. Possibili domande esame: - spiegare cos’è un bene sostituibile, complementare e indipendente=> utilizzare concetto di elasticità e facendo attenzione che quando analizziamo le relazioni tra prezzo e quantità esse sono negative (prezzo e quantità hanno lo stesso soggetto) e fare degli esempi. - L’elasticità della spesa rispetto al reddito: i soggetti sono diversi in questo caso sono la quantità di moneta (il mio budget) rispetto al mio reddito; relazione positiva, considerazione valori intermedi… LEZIONE 22/11/23 2 TEOREMI IMPORTANTI NEL CAMPO DEL DESTINATION MANAGEMENT: PER ESAME: 1. Teorema del coordinamento: che cos’è e perché è importante? Partire dal concetto di beni e del paniere di beni e servizi che compone il prodotto turistico. Importante spiegare come superare le problematiche derivate dal coordinamento (DMO e agenzie). Nelle destinazioni può nascere un problema di coordinamento tra i diversi attori coinvolti, in particolare tra imprese private che contribuiscono a offrire i diversi beni e servizi che compongono il prodotto turistico. Il coordinamento è necessario inquanto i beni che partecipano alla formazione del paniere turistico sono «anti-comuni» ovvero con un eccesso di diritti di proprietà dal punto di vista economico. L’anticommon è un caso di «frammentazione della proprietà» (l’opposto è il common, il bene comune, caratterizzato dall’assenza di diritto di proprietà). «Il turismo in una destinazione non è possibile se il pernottamento ed i beni e servizi non compaiono “tutti” nel prodotto turistico (es: pernottamento + ristorazione). Allora, il turismo in una destinazione può essere interpretato come un “permesso” al soggiorno concesso dalle diverse imprese che offrono i beni e servizi necessari per soggiornare». - “la tragedia del common” (le proprietà comuni) si manifesta per un sovra-sfruttamento della risorsa a libero accesso (es. beni naturalistici), mentre - la “tragedia dell’anticommon” si manifesta con un prezzo troppo alto che determina un sotto-sfruttamento della risorsa. Venezia è particolare poiché rappresenta il caso in cui, nello stesso spazio, coesistono 2 tipi di fallimento: il fallimento determinato dall’ inesistenza diritti e di proprietà (es. eccessività numero di turisti in Piazza San Marco) associato ad un’eccessiva presenza di diritti e proprietà. Ma come avviene questo coordinamento dei prezzi? Il mercato stesso crea un soggetto che è in grado di ideare delle offerte che, per loro natura, possiedono l’abilità di auto coordinarsi (coordinare i prezzi) => è il caso delle agenzie che, grazie alle informazioni in più che possiedono (esiste purtroppo una mancanza di simmetria a livello informativo) e grazie alle loro conoscenze del mercato e della disponibilità a pagare dei consumatori, creano i pacchetti turistici ad hoc.  Il mercato riesce quindi a superare il problema del fallimento implicito dato dalla frammentazione turistica, grazie a un soggetto privato che funge da coordinatore.  maggiore consapevolezza dell’esistenza di questo problema da parte dei soggetti che decidono di creare un soggetto terzo che si dedica al coordinamento dei prezzi=> la Destination Management Organization viene delegata a svolgere questa azione di coordinamento attraverso azioni strategiche e mirate volte a enfatizzare i punti forti e migliorare la competitività della destinazione. Senza coordinamento: il prezzo del prodotto turistico è complessivamente troppo elevato e conseguentemente minori sono le presenze turistiche. Il profitto è anche inferiore. Con coordinamento: le imprese turistiche pur quotando prezzi individualmente inferiori ottengono un incasso maggiore. Tramite il coordinamento si ottiene sia il massimo profitto possibile per tutte le imprese sia un maggior numero di presenze turistiche. Il coordinamento può essere un coordinamento pubblico (autorità esterna) o può risultare come soluzione interna del mercato con la nascita di una impresa turistica centralizzata (es. tour operator). 2. Teorema della varietà Varietà vista non solo all’interno di un determinato settore, ma anche quella riferita a beni e servizi relativi a vari settori=> diversificazione del prodotto. Le imprese devono operare nella direzione della diversificazione del prodotto, fornendo alternative possibilità di consumo al turista, perché una maggiore varietà dei prodotti e dei servizi aumenta la soddisfazione del turista, e con essa la sua disponibilità a pagare, con ripercussioni positive sulle imprese che operano nella destinazione. "Il teorema della varietà asserisce che una destinazione che si organizza per aumentare la varietà dei beni e servizi locali accessibili* al turista, per esempio favorendo lo sviluppo delle imprese locali oppure unendosi in distretti turistici, aumenta l’utilità del turista e quindi la sua disponibilità a pagare per il turismo, motivando un trasferimento del suo bilancio dalle spese non turistiche alle spese per il prodotto turistico. Naturalmente, in questi termini, se non intervengono problemi di esternalità e di salvaguardia dell’ambiente, la varietà del prodotto turistico ha ricadute positive sullo sviluppo della destinazione". Accessibilità= collegamento tra teorema del coordinamento e quello della varietà Se non c’è coordinamento il bene non è accessibile economicamente. L’accessibilità al bene o servizio si realizza solo in presenza di prezzi efficienti che permettono al turista/consumatore di acquistare la pluralità di beni e servizi presenti nel paniere turistico. Ma l’accessibilità non va intesa solo e strettamente in termini economici, perché esiste anche l’accessibilità in termini di mancata organizzazione e coordinamento del settore dei trasporti pubblici e l’accessibilità culturale. Quest’ultima descrive un ostacolo culturale, una barriera che rende inaccessibile la cultura di una determinata destinazione da parte del visitatore che risulta quindi impreparato e non sufficientemente acculturato per godere pienamente dell’offerta turistica della località. Il nostro focus, tuttavia, rimane sull’accessibilità di tipo economico per spiegare il teorema del coordinamento, ma va ricordato che il tema dell’accessibilità concerne tematiche differenti: - Mancanza di coordinamento del management - Mancanza di coordinamento nelle infrastrutture - Mancanza di coordinamento culturale e infrastrutturale salienti per poter vivere a 360 gradi l’offerta turistica della destinazione 3. Qual è il collegamento tra il teorema del coordinamento e il teorema della varietà? I due teoremi sono strettamente collegati: se uno dei due non è presente l’altro non può esistere. Il teorema della varietà, infatti, presuppone l’esistenza di varie tipologie eterogenee di beni e di servizi e, allo stesso tempo il teorema del coordinamento prevede che tutti questi elementi siano collegati e coordinati tra loro per garantire l’accessibilità (accessibilità dal punto di vista economico). Se il teorema del coordinamento impone alla destinazione di permettere al turista di avere un network per l’accesso ai servizi complementari del Destination marketing= s’intende lo sviluppo di quel processo comunicativo efficace atto ad attrarre i potenziali visitatori, influenzandoli nella scelta dell’esperienza di viaggio, tramite l’anticipazione dei loro bisogni. Si occupa di individuare e adottare strategie di marketing efficienti, cioè individuare quei segmenti di mercato che creano valore per le aziende, le quali si riconoscono in quei mercati. Bisogna avere la garanzia che quello che si offre venga riconosciuto dal mercato e dai clienti stessi. Teorema del coordinamento=> utile per capire le fasi di sviluppo che ciascuna destinazione affronta e che, grazie ad un efficace coordinamento, può superare in modo positivo evolvendosi e aumentando la propria competitività. La domanda, a causa di determinati fattori esogeni (fattori estranei a come si sta gestendo la destinazione), cambia nel tempo. Invece le dinamiche specifiche che spiegano come cambia la domanda sono endogene), cioè sono determinate dalla capacità della destinazione di gestire le variabili ( non solo economiche). Il modello che si prende in considerazione (Butler) prevede un certo risultato, un destino della destinazione, che può essere gestito e, evitato, attraverso un corretto ed effettivo management della località. Ciclo di vita del prodotto: processo che spiega gli stadi di vita del prodotto, a partire dal suo lancio nel mercato fino al suo declino, cioè quando diventa obsoleto (perdita competitività). Spiega dunque l'evoluzione di un prodotto attraverso 5 fasi distinte: sviluppo, introduzione, crescita, maturità e declino. Questo concetto è stato elaborato dall'economista tedesco Theodore Levitt (1965). PARAGONE TRA IL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO E IL CICLO DI VITA DELLA DESTINAZIONE: Differenza tra aziende e turismo? Nel primo caso il consumo avviene al di fuori, mentre nel caso del turismo il prodotto stesso è la destinazione dove si sviluppa il fenomeno turistico. La complicazione aggiuntiva che nasce nel caso del turismo risiede nel fatto che, oltre al rischio che il prodotto non sia più innovativo (obsoleto) a causa di un crollo della competitività, bisogna gestire anche come avviene il processo produttivo del prodotto in sé=> se anche il modo in cui un prodotto turistico viene consumato non risulta più innovativo si rischia di mettere a repentaglio la vita della destinazione turistica  UNO DEI PARADOSSI DEL TURISMO RISIEDE NEL FATTO CHE ANCHE IL CONSUMO FA PARTE DEL PROCESSO PRODUTTIVO=> questa caratteristica è proprio ciò che differenzia il ciclo di vita del prodotto rispetto al ciclo di vita della destinazione proposto da Butler. Infatti, il fallimento di molte destinazioni avviene non solo quando il prodotto è obsoleto rispetto ai competitors, ma anche quando non è più innovativo neanche il modo attraverso cui si consuma il prodotto turistico=> inefficienza a livello di gestione del turismo=>mancanza di realizzazione del teorema della varietà e del teorema del coordinamento (che per altre aziende non turistiche non risultano invece così essenziali)=questa mancanza porta progressivamente al declino e alla morte della destinazione. IL CICLO DI VITA DELLA DESTINAZIONE TURISTICA: Se altre destinazioni risultano più competitive si inizia a registrare una diminuzione delle presenze che preannuncia un progressivo declino della destinazione turistica. Come nasce una destinazione turistica? Avviene attraverso le medesime fasi di sviluppo di un semplice prodotto? Per rispondere a questa domanda si può fare riferimento al modello del ciclo di vita dell’area turistica che descrive le fasi della domanda turistica (ancora inteso come numero di presenze per un dato turismo in una data destinazione): Tourism Area Life Cycle(= TALC) (sostanzialmente il «ciclo di vita del prodotto» derivante dal campo del marketing). Il ciclo di vita dell'area turistica è un processo che descrive come una destinazione presenti, inizialmente, un numero di visitatori limitato a. causa del mancato sviluppo di adeguate strutture ricettive, servizi e dell’'accessibilità. Man mano che la destinazione attrae più visitatori, i servizi vengono migliorati e il numero di visitatori cresce rapidamente e, talvolta, va oltre la capacità di carico della destinazione. Lo scopo del modello era quello di attirare l'attenzione sulla natura dinamica delle destinazioni e proporre un processo generalizzato di sviluppo e potenziale declino che potrebbe essere evitato con interventi appropriati (di pianificazione, gestione e sviluppo) o, con la gestione delle risorse. (Butler, 2011).  Butler voleva dimostrare che lo sviluppo turistico , come molte altre cose nella vita, non è un processo statico, subisce infatti dei cambiamenti. Questi ultimi avvengono per molte ragioni: crescita del Specificità del turismo numero di turisti, cambiamenti nel gusto, nel marketing e nei media, influenze esterne come disastri naturali o terrorismo. Il modello di Butler dimostra che le destinazioni o le attrazioni turistiche seguiranno in genere il percorso delineato, sperimentando sei fasi. Ciò avverrà a ritmi e tempi diversi per i vari tipi di sviluppo turistico. LE FASI DEL CICLO DI VITA DELLA DESTINAZIONE SONO: 1. Esplorazione: Il turismo in questa fase è limitato. I benefici sociali ed economici sono modesti. Le attrazioni turistiche sono probabilmente incentrate sulla natura o sulla cultura. Questa è la fase principale in cui i governi e le popolazioni locali iniziano a pensare al turismo e a come capitalizzare e massimizzare le loro opportunità in questo settore. È l'inizio della pianificazione turistica. 2. Avviamento: Questa fase segna l'inizio dello sviluppo turistico: - sviluppo e apertura strutture ricettive (ma il numero di turisti è ancora basso) - gli investitori stranieri iniziano progressivamente a mostrare interesse per lo sviluppo turistico della destinazione. - I governi iniziano a muoversi per sviluppare le infrastrutture di trasporto e le risorse comunitarie, come gli aeroporti, la rete stradale e l'assistenza sanitaria.  Emerge la stagionalità nel turismo. 3. Sviluppo: - il territorio (quindi anche la parte pubblica) riconosce il fenomeno turistico interviene iniziando a dare il primo supporto agli investitori (costruzione infrastrutture). - è la fase di controllo in cui si verifica il vero e proprio aumento delle presenze. - Si verifica il completamento del prodotto turistico (maggiori investimenti, costruzione infrastrutture dando quindi supporto agli imprenditori, potenziamento trasporti e strutture ricettive…). 4. Maturità: Il turismo diventa di massa, internazionale. Si raggiunge quindi una sorta di maturità del prodotto. I tassi continuano a - interventi strategici da attuare tempestivamente già nella fase di stagnazione in modo da evitare il declino della destinazione e dare inizio ad una nuova fase di crescita. - Ottica ecosistemica 4 COMPARTI/SOTTOSISTEMI FONDAMENTALI DELL’INDUSTRIA TURISTICA: A noi interessa individuare quali azioni deve mettere in atto il gestore di una destinazione/ policy maker in modo da rendere il mercato e i sistemi turistici più efficienti. 1. RICETTIVITÀ 2. TRASPORTI 3. ATTRAZIONI. 4. RISTORAZIONI L’industri turistica è data dall’interazione di sottosistemi diversi (tante piccole industri sottostanti) Dietro a questi sottosistemi troviamo le singole aziende Le imprese di produzione dei servizi: la ricettività, i trasporti, le attrazioni Ci focalizziamo sulle diverse tipologie di imprese turistiche analizzando le principali imprese che forniscono i servizi inclusi nella matrice del prodotto turistico (e che compongono la vacanza all inclusive offerta dal tour operator e distribuita dall’agenzia di viaggi): - le imprese della ricettività (che offrono le diverse varietà e qualità del servizio di pernottamento e alloggio) (completamente localizzate nella destinazione) - le imprese di trasporto (che offrono le diverse tipologie di viaggio) (parzialmente localizzate nella destinazione) - le imprese che gestiscono le attrazioni (ovvero le cose da fare e da vedere durante la vacanza) Le imprese della ricettività Le imprese che offrono ricettività sono classificabili secondo diversi parametri: • dimensione, che varia dalla struttura semplice di tipo Bed & Breakfast, che ospita pochi turisti, alla grande impresa ricettiva con capacità di accogliere centinaia di turisti; • tipologia, che varia dalla struttura ricettiva essenziale, ma funzionale, a quella lussuosa e opulenta; • proprietà, che varia dalla proprietà privata familiare a quella gestita da grandi catene internazionali. La classificazione delle strutture ricettive adottata internazionalmente distingue innanzitutto tra strutture alberghiere ed extra-alberghiere. CLASSIFICAZIONE DELLE STRUTTURE: 1) Le strutture alberghiere sono classificate in base alla categoria, da una a cinque stelle: il numero di stelle viene assegnato in base alla 5 SETTORE: trasversale/intermediario che collega i 4 settori principale: IL SETTORE DELL’INTERMEDIAZIONE qualità e alla tipologia di servizi offerti da quella particolare struttura ricettiva. 2) Alberghiero (hotel gli alberghi; i motel; i villaggi-albergo; le residenze turistico alberghiere; gli alberghi diffusi; le residenze d’epoca alberghiere) e extra alberghiero (classificazione utilizzata soprattutto dall’ISTAT). Le strutture extra-alberghiere comprendono i campeggi, i residence, gli ostelli, gli agriturismi, gli appartamenti in affitto, i B&B ecc... Gli alberghi possono anche essere importanti fornitori di servizi turistici oltre il pernottamento, non solo per la ristorazione ma anche per il divertimento e per lo svago, per le attività sportive, ricreative e di wellness, per i servizi per affari e convegni, fino alla gestione di negozi per lo shopping. L'albergo che offre una serie di servizi integrati propone una sovrapposizione settoriale con le altre imprese turistiche ed è fonte di competizione indiretta (un esempio sono gli hotel che offrono le biciclette al loro cliente spiazzando il mercato dei noleggiatori). Eccezionalmente la ricettività può essere anche considerata un'attrazione in sé, e non soltanto un servizio in itinere. Un esempio di ricettività come prodotto turistico è costituito dagli alberghi-casinò che offrono ai clienti alloggio e possibilità di tavoli da gioco; un altro esempio sono gli alberghi con annessi campi da golf. In entrambi i casi i profitti non derivano solo dall'alloggio, che anzi può essere un valore di minore importanza, ma dai profitti della gestione dei tavoli o dei campi da gioco. Esistono sempre di più delle imprese ricettive “ibride” che possono essere intese anche come ristorazione o trasporto: - Es: Orient Express è un trasporto, ma non solo, poiché al suo interno si trova anche un’offerta gastronomica e ricettiva=>ricettività all’interno del mezzo di trasporto stesso. - Es: Navi da crociera=> un’enclave turistica che galleggia (attrazioni a 360 gradi: palestra, giochi per bambini, discoteche, trasporto) Le imprese ricettive, dal punto di vista degli aspetti organizzativi, possono essere così classificate: • organizzazioni dotate di servizi primari (completi o parziali), come alberghi, motel, residence, pensioni, locande, Bed & Breakfast, fattorie, alloggi agrituristici ecc.; • organizzazioni self-catering, come: a) gli appartamenti in affitto, i piani di scambio casa e il comportamento di molti residenti che, in occasione di importanti eventi, lasciano la propria casa a favore di visitatori dietro corresponsione di un prezzo (per esempio, durante il torneo di tennis di Wimbledon o per il palio di Siena); b) le multiproprietà, una forma di proprietà di una casa limitata ad alcuni periodi dell'anno; c) le villette e gli alloggi rurali; • Sono costi variabili quei costi la cui variazione (sono quindi flessibili) è relativa alla produzione, cioè alla prestazione dei servizi alberghieri che possiamo misurare con le presenze effettive dei clienti nell'albergo. Tra questi costi troviamo gli acquisti di: - generi alimentari e di altre materie prime, - le spese per l'illuminazione e l'acqua, - le spese per i servizi di lavanderia e stireria, per la dotazione dei bagni, - i materiali di pulizia - le commissioni liquidate alle agenzie di viaggio ecc. Nei confronti dei prezzi d'offerta (posted price), gli albergatori seguono diverse politiche, dalle più semplici alle più strutturate: • La politica dei prezzi fissi, (la più semplice e quella seguita da una struttura ricettiva a conduzione familiare) per cui le camere sono offerte a un prezzo unico che non cambia se non stagionalmente e per effetto di eventi straordinari; l'albergatore è disposto a perdere il turista che non può permettersi questa spesa. Questa è stata cronologicamente la prima politica dei prezzi praticata dalle imprese ricettive, ed è spesso seguita ancora dalle piccole imprese. • Il prezzo che varia secondo la qualità del servizio offerto, per cui il prezzo segue la migliore qualità del servizio. Per esempio, una camera più ampia, una con il terrazzo oppure con la vasca per l'idromassaggio sono vendute a prezzi maggiori. Dal punto di vista economico si tratta di una differenziazione verticale del prodotto. • Il prezzo che varia rispetto alla domanda, per cui il prodotto della camera è sempre lo stesso; quindi, il prezzo diverso non dipende dai costi ma dalle diverse caratteristiche dei differenti segmenti di domanda (in particolare per l'elasticità). Dal punto di vista economico questa politica d'offerta è, a tutti gli effetti, una discriminazione di prezzo=> la strategia del revenue management è: Discriminare i prezzi a seconda della disponibilità a pagare del segmento di riferimento (di queste azioni si occupa il revenue management), cioè vendere gli stessi prodotti a segmenti diversi => un bravo albergatore o gestore dovrebbe riuscire, sempre attraverso le tecniche del revenue management, ad allocare la medesima camera o prodotto turistico a prezzi diversi a seconda del segmento di riferimento. Quando seguono la politica d'offerta, gli alberghi fissano spesso i prezzi con una variabilità legata alla politica di differenziazione della clientela, stabilendo per esempio un prezzo minimo e massimo durante la bassa stagione e un più alto prezzo minimo e massimo durante l'alta stagione. Anche l'uso dello “sconto personalizzato sul prezzo" deve essere letto come un'ulteriore pratica per realizzare una differenziazione dei prezzi, spesso attuata sotto lo stimolo della concorrenza. La politica degli sconti non deve essere però confusa con l'offerta, che molte strutture ricettive fanno, di prezzi non lineari, in altre parole di un prezzo per soggiorno che diminuisce all'aumentare del numero di notti acquistate. In termini analitici, il prezzo di offerta all'arrivo diviene funzione della permanenza del cliente, p(Px); in particolare decresce con l'aumentare della permanenza. Questa politica di pricing tende a incoraggiare un aumento della permanenza media del turista nella struttura. Ne è un esempio frequente l'offerta che molti alberghi fanno del lunedì praticamente gratuito per i clienti che prenotano un week-end lungo, dal venerdì alla domenica, oppure il prezzo della settimana bianca, che sovente è offerta al prezzo di sei singole notti. Rimane aperta la questione fondamentale di cosa determini il mark up… Rileviamo che la competizione sul mercato della ricettività dev'essere misurata rispetto a due elementi fondamentali: • la concorrenza diretta, per la competizione subita da un albergo da parte degli altri alberghi presenti sullo stesso segmento di mercato e nella stessa destinazione, per esempio gli alberghi di lusso competono fra loro per la clientela delle grandi città internazionali; le piccole pensioni competono invece per altri tipi di clienti; gli alberghi con importanti sale di convegno competono fra loro per ospitare i congressi ecc.; la competizione diretta interessa quindi le Imprese ricettive che forniscono servizi di stretta sostituibilità. • la concorrenza indiretta, per la competizione subita da un albergo da parte di altre forme di ricettività; infatti, un hotel è sempre, in fondo, alternativo ad altre sistemazioni ricettive, dall'ospitalità extra-alberghiera alla vacanza breve senza pernottamento; questo tipo di concorrenza è anche influenzato dal mutamento delle preferenze, È quindi il complesso dei concorrenti diretti e indiretti nella ricettività che determina il grado di monopolio di un'impresa alberghiera e ne segna quindi, mediante l'elasticità della domanda, il livello del mark up e di obiettivo di profitto. LE IMPRESE DI TRASPORTO: condizione necessaria per generare il turismo Poiché il turismo implica uno spostamento dal luogo abituate di residenza, i trasporti svolgono un ruolo fondamentale nell'organizzazione e nella composizione del prodotto turistico: “Il sito più spettacolare, il monumento più eccelso diventano turistici a partire dal momento in cui diventano accessibili" (Dewailly e Flament, 1996). Oggi si costruisce l’idea del turismo sulla base della disponibilità del territorio. Se è presente il settore dei trasporti allora quel luogo può diventare una destinazione turistica perché i visitatori possono arrivarci, è accessibile. Prima di tutto si crea l’idea del turismo e poi, per completarla, si crea il trasporto. Può avvenire però anche la situazione in cui, in un determinato luogo, sia già presente una rete di trasporti e che si pensa poi di favorire lo sviluppo turistico. L'accessibilità di una zona turistica rispetto a una rete infrastrutturale di trasporti è tecnicamente definita come l'area d'influenza esercitata sul territorio da un terminal di trasporto (aeroporto, stazione, porto eco), cioè dalla struttura attraverso cui si entra in una rete di mobilità (o vi si esce). Se è vero che l’evoluzione turistica di una destinazione richiede la costruzione e la costante modernizzazione di strade, parcheggi, ferrovie, porti ecc... è anche vero che la nascita di un novo prodotto turistico può portare alla costruzione di strade panoramiche o al ripristino di linee ferroviarie precedentemente abbandonate. Si hanno quindi effetti di feedback del turismo sui trasporti e si parla di relazione di interdipendenza tra turismo e trasporti. Inoltre, si parla di relazione d’integrazione: quando il trasporto è, esso stesso, una forma di turismo. Il viaggio è parte dell’esperienza turistica, può essere una attrazione in sé e per sé. Ricordiamo i casi di aerei come il Concorde, treni come l’Orient Express, alcuni prodotti marittimi ecc. (l’esperienza turistica è già iniziata con il viaggio-trasferimento che fa parte del prodotto. Inoltre, ancora una volta abbiamo il pernottamento nel mezzo di trasporto, più altri servizi). Il trasporto e le vie d’acqua: non è solo un problema di logistica ma bisogna anche valorizzare in modo sostenibile lo strumento utilizzato per trasportare le persone => solo così si scatenano le opportunità di sviluppo turistico (sempre in ottica sostenibile) Bisogna poi tenere in considerazione il grande impatto ambientale di alcuni mezzi (es Navi da Crociera). Si può seguire una classificazione che li distingue in: a) trasporti di linea oceanici; b) crociere; Un altro importante aspetto dell'impresa di trasporto è la questione della sua regolamentazione o deregolamentazione (deregulation) da parte delle autorità pubbliche. Le ragioni di pubblica utilità e di coordinamento fra le varie forme di trasporto costituiscono gli argomenti a favore dell'introduzione della regolamentazione. Gli effetti distorsivi sul funzionamento competitivo del mercato (con il conseguente svantaggio per i consumatori) e le forme di monopolio che possono originarsi per effetto della regolamentazione rappresentano invece gli argomenti a favore della deregulation. Il settore dei trasporti è uno dei settori più innovativi (e che richiede anche un maggior coordinamento) ma anche più onerosi: per gli interventi di innovazione richieste infatti grandi quantità di denaro. La conseguenza della richiesta di interventi onerosi è la nascita di una giustificazione dell’intervento pubblico (dello Stato) con grande disapprovazione degli economisti, i quali affermano che questi interventi vanno a creare delle distorsioni (azioni distorsive non correttive) all’interno del mercato. Tuttavia, per ragioni di pubblica utilità e della necessità di un coordinamento, l’intervento pubblico è giustificato, soprattutto nel campo dei trasporti. L’intervento pubblico è anche giustificato nel caso in cui si debba preservare l’identità culturale di un luogo o di un bene. - Tipico esempio di trasporto che è gestito dallo Stato: rete ferroviaria - altro esempio di intervento pubblico doveroso è nel campo delle attrazioni turistiche: infatti senza il suo intervento il mercato non riuscirebbe a garantirne la sopravvivenza e la loro identità e il loro valore culturale andrebbe persa. - Altro esempio riguarda quelle situazioni in cui il mercato non riesce a organizzarsi, ma non esiste neanche un motivo culturale e di conservazione dell’identità che dovrebbe giustificarne l’intervento, ma lo Stato interviene ugualmente. - Caso Intervento pubblico in cui non c’è mercato e neanche una giustificazione culturale: quelle forme di attrazioni in cui magari dentro di esse non sussiste il business, ma sono fondamentali per il territorio e la destinazione nel suo insieme parco divertimenti come Gardaland o Mirabilandia=> costi di avvio e di mantenimento sono ingenti e talvolta è giustificato l’intervento della regione o dello Stato poiché sono elementi che permettono di completare la domanda turistica, altrimenti non si realizzerebbe. Quindi l’intervento pubblico non avviene solo per garantire la formazione dell’offerta turistica in senso stretto, ma avviene anche in altre situazioni e, nel caso delle attrazioni turistiche, dipende dalla natura di queste ultime. L’intervento pubblico avviene non solo in forma di contributo, ma anche sotto forma di tassazione LE ATTRAZIONI TURISTICHE Definizione e classificazione delle attrazioni. Il turista gravita verso la destinazione per via delle attrazioni turistiche che questa possiede. Le imprese che gestiscono le attrazioni turistiche sono quindi una componente importante del turismo perché offrono al turista «cose da vedere e da fare». In primo luogo, esse sono suddivise in: 1. attrazioni sito-specifiche che sono quelle strettamente legate alla loro ubicazione fisica; esse sono quindi situate nell'ambito della varietà che caratterizza una destinazione; a volte nell'immaginario del turista sono identificate con le destinazioni stesse (per esempio la Torre di Pisa), altre volte è l'attrazione sito-specifica che costituisce essa stessa una destinazione (per esempio Disneyland) 2. gli eventi che possono essere sia attività sportive sia manifestazioni culturali che hanno la capacità di attrarre presenze. Contrariamente alle attrazioni sito-specifiche, ciò che importa per gli eventi è il momento della «messa in scena» piuttosto che l'ubicazione. Gli eventi possono anche essere usati per integrare le attrazioni sito-specifiche: per esempio la rappresentazione di una tragedia classica nel teatro greco di Taormina è un evento complementare di un'attrazione sito-specifica. Questa complementarità degli eventi rispetto alle attrazioni sito- specifiche è importante per gli effetti che può avere nella riduzione della stagionalità del turismo Definizione e classificazione delle attrazioni. Le attrazioni possono essere anche classificate in: 1. attrazioni naturali, che sono sempre sito-specifiche e si identificano nei classici "doni della natura" delle destinazioni turistiche: il paesaggio, il clima, le cascate, i parchi naturali, le foreste, la flora e la fauna ecc… 2. attrazioni dovute all'uomo, che sono sia sito-specifiche sia eventi, e si identificano principalmente con i prodotti della tradizione (folklore, spettacoli dal vivo, festival ecc.) e della cultura (opere di architettura, musei di arte classica, moderna o contemporanea, gallerie d'arte, siti archeologici ecc.). Rientrano in questa classe anche le attrazioni turistiche create artificialmente quali i parchi tematici (come l'Italia in miniatura) o i parchi di divertimento (come Mirabilandia e Gardaland). Non sempre la distinzione tra attrazioni naturali e attrazioni dovute all'uomo è netta. Molte attrazioni naturali richiedono considerevoli infrastrutture per potere essere fruibili ai turisti: questo è il caso di molti parchi naturali, delle vie ferrate in montagna, degli osservatori sui fondali marini ecc. Definizione e classificazione delle attrazioni:  Attrazioni naturali → problema di sfruttamento e conservazione di una risorsa ambientale  Attrazioni dovute all’uomo → problema della gestione eventi / turismo culturale ecc...  Attrazioni artificiali sito-specifiche dovute all’uomo → possono essere trattate separatamente Definizione e classificazione delle attrazioni. Le attrazioni possiedono caratteristiche economiche diverse: 1. rispetto alle proprietà di escludibilità dal consumo, le attrazioni possono essere beni privati (come le case private aperte al pubblico o i musei) o beni pubblici (come le piazze, molte chiese ecc..). 2. per quanto riguarda il titolo di proprietà, possono essere di proprietà pubblica, se appartengono allo Stato oppure a un ente territoriale, o di proprietà privata, se appartengono a privati. Specifico contesto d’imprese di proprietà privata Consideriamo il caso specifico di impese di proprietà che gestiscono attrezzature realizzate con uno specifico investimento di capitale e che producono beni e servizi che hanno la natura di bene privato. Sono imprese turistiche che quindi offrono ai turisti ed escursionisti, dietro il corrispettivo di un prezzo, attrazioni artificiali che giustificano un’attività di svago e divertimento durante la vacanza. Tali attrazioni sono orientate al mercato portando spesso migliaia di visitatori: parchi tematici, di divertimento, impianti sportivi, teatri, centri benessere ecc.. Le imprese delle attrazioni sono soggette alle regole dell’economia di mercato, aspirano a realizzare profitti su cui l’azienda calcola il tasso di rendimento sul capitale investito Il loro problema economico, quindi, riguarda: il controllo dei costi e determinazione dei prezzi. Caratteristiche del problema economico: 1. Alto livello dei costi fissi rispetto ai costi variabili 2. La maggior componente dei costi fissi è rappresentato dall’investimento iniziale necessario alla realizzazione dell’attrazione artificiale nonché svilupparla e mantenerla alla moda Di conseguenza tali imprese presentano le seguenti caratteristiche: 1. devono puntare ad elevati numeri di visitatori
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