Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Analisi della domanda e offerta: fattori determinanti e elasticità - Prof. Reganati, Appunti di Economia Politica

Una panoramica della teoria della domanda e offerta, spiegando come i fattori quali gusti, sostituti, complementari, reddito, aspettative e politiche industriali influiscono sulla quantità richiesta e offerta di un bene. Viene inoltre introdotta la nozione di elasticità, che misura la reazione percentuale della quantità richiesta a variazioni percentuali del prezzo.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 13/01/2020

chiara-991
chiara-991 🇮🇹

4.3

(7)

11 documenti

1 / 28

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Analisi della domanda e offerta: fattori determinanti e elasticità - Prof. Reganati e più Appunti in PDF di Economia Politica solo su Docsity! Elementi di economia di John Sloman, Dean Garratt IL PROBLEMA ECONOMICO I seguenti temi sono tipicamente economici *» La produzione di beni e servizi *» Il consumo di beni e servizi Il problema economico fondamentale è la scarsità dovuta al fatto che i desideri umani sono in sostanza infiniti mentre le risorse sono un insieme finito. Le risorse o fattori di produzione sono di tre tipi *» Risorse umane: lavoro » Risorse naturali: terra e materie prime * Risorse derivate: capitale Scarsità: l'eccesso dei desideri umani rispetto a quanto può essere effettivamente prodotto. Domanda e offerta L’economia studia i fenomeni del consumo e della produzione. Tali fenomeni generano la Domanda e L’Offerta che insieme alla loro interazione costituiscono il nucleo della scienza economica. La domanda c l’offerta sono legati al problema della scarsità in quanto la società deve tendere a rendere la domanda e l’otterta equilibrate in base alle risorse. MACROECONOMIA La macroeconomia studia la determinazione della produzione nazionale e la sua crescita nel tempo. Si occupa anche dei problemi della recessione, della disoccupazione, dell’inflazione, dell'equilibrio delle transazioni internazionali dell’instabilità ciclica, nonché delle politiche adottate a livello statale per far fronte a tali problemi. Se la domanda aggregata e troppo elevata ne derivano: * L’inflazione, aumento generalizzato del livello dei prezzi » Disavanzi di parte corrente della bilancia dei pagamenti, dovuti per lo più dovuti all’eccesso delle importazioni sulle esportazioni Se la domanda aggregata e troppo bassa rispetto all’offerta: » Recessione, riduzione della produzione * Disoccupazione, sc le imprese dovranno produrre meno impiegheranno un minor numero d’addetti La politica macroeconomica cerca di influire sulle condizioni per il raggiungimento dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta, la politica della domanda cerca di influenzare il livello di spesa nell’economia, la politica dell’offerta influenza direttamente il livello di produzione. MICROECONIMIA La scarsità delle risorse induce a compiere delle scelte. Ogni società si trova ad effettuare tre tipi di scelte: 1. QUALI beni e servizi devono essere prodotti e in quali quantità 2. COME devono essere prodotti tali beni 3. PER CHI devono essere prodotti tali beni Scelte e costo-opportunità Qualsiasi scelta comporta il sacrificio delle altre alternative possibili. Il sacrificio della migliore alternativa disponibile prende il nome di costo-opportunità. Scelte razionali Si tratta semplicemente di confrontare i costi e i benefici di una data attività. Costi e benefici marginali Le scelte razionali comportano il confronto di costi marginali c benefici marginali, distinti dai costi e benetici totali di un'attività Conseguenze sociali delle scelte La microeconomia non studia soltanto le scelte ma anche le loro conseguenze. MERCATI DOMANDA E OFFERTA Tutte le economie devono affrontare il problema della scarsità. Si differenziano però dal modo adottato per risolverlo, una differenza fondamentale tra le diverse economie è il grado di controllo pubblico sull'attività economica. * L'ECONOMIA TOTALMENTE PIANIFICATA (decide lo stato) *. L'ECONOMIA DI MERCATO (non c'e’ intervento pubblico) ECONOMIA PIANIFICATA Sistema economico socialista o comunista (terra e capitale di proprietà collettiva) lo stato pianifica l’allocazione delle risorse a tre livelli 1. Pianifica l’allocazione delle risorse tra consumo attuale e investimento per il futuro (sacrificando parte delle risorse destinate al consumo a favore di investimenti per il futuro) 2. Livello microeconomico il governo pianitica l'output di ciascuna industria, tecniche usate, lavoro, risorse necessarie alla produzione (analisi input output in modo da far coincidere la domanda pianificata all'offerta pianificata. 3. Lo stato pianifica la distribuzione dell’output tra i consumatori. Pro e contro delle economie pianificate. Nei casi storici dei sistemi con economie pianificate lo stato aveva una visione globale dell'economia c poteva dirigere lc risorse nazionali in basc agli specifici obbicttivi del paese, dirigere ingenti risorse verso gli investimenti generava elevati tassi di crescita, evitava elevati tassi di disoccupazione e il reddito globale veniva distribuito più equamente. Purtroppo questi obbiettivi potevano essere raggiunti solo con elevati costi sociali ed economici per le seguenti ragioni. * Piani troppo complicati per la grande articolazione dell'economia, costosi e che richiedono una burocrazia mastodontica. * Usoinefficiente delle risorse in assenza di un sistema dei prezzi (fissati dallo stato) * Difficoltà ad incentivare la produzione senza compromettere la qualità * Riduzione della libertà individuale * Imposizione di piani impopolari * Produzione pianificata e libertà di spesa possono causare problemi di eccesso o scarsità di otferta. ECONOMIA DI MERCATO Libere scelte individuali L'economia di mercato si realizza in un sistema capitalistico dove terra e capitale sono di proprietà privata. In cui le imprese cercheranno di massimizzare i loro guadagni e i singoli cittadini cercheranno di utilizzare i propri redditi nel modo migliore e di massimizzare i loro salari. Il meccanismo dei prezzi. Funziona in questo modo, î prezzi aumentano in situazioni di scarsità diminuiscono in situazioni di abbondanza. Se la domanda eccede l’otterta la scarsità che ne deriva causerà un aumento del prezzo che agirà quale incentivo alle imprese per una maggiore produzione del bene e scoraggerà i consumatori ad aumentare ulteriormente le richieste. Se l'offerta eccederà la domanda ne deriverà surplus e quindi calo del prezzo disincentivo per i produttori e incentivo per i consumatori. L'effetto di variazione delle domanda e dell'offerta. PAGE 26 Costi e benefici marginali Le scelte razionali comportano il confronto di costi marginali e benefici marginali, distinti dai costi e benefici totali di un’attività Conseguenze sociali delle scelte La microeconomia non studia soltanto le scelte ma anche le loro conseguenze. MERCATI DOMANDA E OFFERTA Tutte le economie devono affrontare il problema della scarsità. Si differenziano però dal modo adottato per risolverlo, una differenza fondamentale tra le diverse economic è il grado di controllo pubblico sull’attività economica. * L'ECONOMIA TOTALMENTE PIANIFICATA (decide lo stato) * L'ECONOMIA DI MERCALO (non c’e’ intervento pubblico) ECONOMIA PIANIFICATA Sistema economico socialista o comunista (terra e capitale di proprietà collettiva) lo stato pianifica l'allocazione delle risorse a tre livelli 1. Pianifica l'allocazione delle risorse tra consumo attuale c investimento per il futuro (sacrificando parte delle risorse destinate al consumo a favore di investimenti per il futuro) Livello microeconomito il governo pianifica l'output di ciascuna industria, tecniche usate, lavoro, risorse necessarie alla produzione (analisi input output in modo da far coincidere la domanda pianificata all'offerta pianificata. 3. Lo stato pianifica la distribuzione dell'output tra i consumatori. n Pro e contro delle economie pianificate. Nei casì storici dei sistemi con economie pianificate lo stato aveva una visione globale dell'economia e poteva dirigere le risorse nazionali in base agli specifici obbiettivi del paese, dirigere ingenti risorse verso gli investimenti generava elevati assi di crescita, evitava elevati tassi di disoccupazione e il reddito globale veniva distribuito più equamente. Purtroppo questi obbiettivi potevano essere raggiunti solo con elevati costi sociali ed economici per le seguenti ragioni. * Piani troppo complicati per la grande articolazione dell'economia, costosi e che richiedono ima huracrazia mastodonti ca. * Usoinefficiente delle risorse in assenza di un sistema dei prezzi (fissati dallo stato) * Difficoltà ad incentivare la produzione senza compromettere la qualità «Riduzione della libertà individuale * Imposizione di piani impopolari * Produzione pianificata e libertà di spesa possono causare problemi di eccesso o scarsità di offerta. ECONOMIA DI MERI O Libere scelte individuali L’economia di mercato si realizza in un sistema capitalistico dove terra c capitale sono di proprietà privata. In cui le imprese cercheranno di massimizzare i loro guadagni e i singoli cittadini cercheranno di utilizzare i propri redditi nel modo migliore e di massimizzare i loro salari. Il meccanismo dei prezzi. Trunziona in questo modo, i prezzi aumentano in situazioni di scarsità diminuiscono in situazioni di abbondanza. Se la domanda eccede l’offerta la scarsità che ne deriva causerà un aumento del prezzo che agirà quale incentivo alle imprese per una maggiore produzione del bene e scoraggerà i consumatori ad aumentare ulteriormente le richieste. Se l’otterta eccederà la domanda ne deriverà surplus e quindi calo del prezzo disincentivo per i produttori e incentivo per i consumatori. L’effetto di variazione delle domanda e dell’offerta. PAGE 36 L'interdipendenza dei mercati. All’aumentare della richiesta di un dato bene ne aumenterà anche la produzione ne deriva che anche i mercati collegati e le imprese interessate alla produzione di input si troveranno in uma simazione di anmento della richiesta a loro volta anmenteranno i pre mercati dei beni influenzano dunque i mercati dei fattori. LA DOMANDA Legge della domanda Quando il prezzo di un bene aumenta la quantità domandata diminuisce. + In seguito ad un aumento del prezzo gli individui si sentiranno più poveri, il potere d'acquisto del loro reddito, il cosiddetto reddito reale è diminuito (effetto di reddito) * Poiché quel bene risulta più costoso decideranno di sostituirlo con un altro (effetto di sostituzione Analogamente quando il prezzo di im bene dimimisce la quantità domandata di solita anmenta. L'ampiezza dell'effetto di reddito dipende in larga parte dalla quota di reddito che il consumatore destina all’acquisto del bene. L'ampiezza dell’effetto di sostituzione dipende dalla quantità e dal grado di sostituibilità dei beni sostituti. Quantità domandata quantità che i consumatori sono disposti a, e in grado di, acquistare a 1m dato prezzo in un dato periodo di tempo Figura esempio di curva di domanda Il prezzo però non è il solo elemento che determina la quantità domandata di un bene Alti fattori sono * Gusti «Numero e prezzo dei beni sostituti * Numeroe prezzo dei beni complementari * Reddito (crescita di richiesta all'aumento del reddito per i beni normali e diminuzione della richiesta per i beni detti inferiori) * Distribuzione del reddito * Aspertative di variazione dei prezzi in futuro Spostamenti della curva o movimenti lungo la curva si distinguono rispettivamente variazione della funzione di domanda e variazione della quantità domandata. L'OFFERTA Quando il prezzo aumenta aumenterà anche la quantità offerta tale relazione è fondata su tre elementi: * Quando le imprese aumentano la loro offerta da un certo livello di produzione in poi i costi cresceranno sempre più rapidamente. * Quanto maggiore è il prezzo di un bene tanto più redditizia sarà la sua produzione * Seil prezzo di un bene rimane alto per molto tempo nuovi produttori saranno indotti ad entrare nel mercato per iniziare la produzione facendo aumentare l’offerta totale. Figura curva di offerta Come per la domanda anche l’offerta è determinata anche da altri fattori quali: * Icosti di produzione * Lavariazione del prezzo degli input «Il cambiamento della tecnologia * Icambiamenti organizzativi IL PROBLEMA ECONOMICO I seguenti temi sono tipicamente economici • La produzione di beni e servizi • Il consumo di beni e servizi Il problema economico fondamentale è la scarsità dovuta al fatto che i desideri umani sono in sostanza infiniti mentre le risorse sono un insieme finito. Le risorse o fattori di produzione sono di tre tipi • Risorse umane: lavoro • Risorse naturali: terra e materie prime • Risorse derivate: capitale Scarsità: l’eccesso dei desideri umani rispetto a quanto può essere effettivamente prodotto. Domanda e offerta L’economia studia i fenomeni del consumo e della produzione. Tali fenomeni generano la Domanda e L’Offerta che insieme alla loro interazione costituiscono il nucleo della scienza economica. La domanda e l’offerta sono legati al problema della scarsità in quanto la società deve tendere a rendere la domanda e l’offerta equilibrate in base alle risorse. MACROECONOMIA La macroeconomia studia la determinazione della produzione nazionale e la sua crescita nel tempo. Si occupa anche dei problemi della recessione, della disoccupazione, dell’inflazione, dell’equilibrio delle transazioni internazionali dell’instabilità ciclica, nonché delle politiche adottate a livello statale per far fronte a tali problemi. Se la domanda aggregata e troppo elevata ne derivano: • L’inflazione, aumento generalizzato del livello dei prezzi • Disavanzi di parte corrente della bilancia dei pagamenti, dovuti per lo più dovuti all’eccesso delle importazioni sulle esportazioni Se la domanda aggregata e troppo bassa rispetto all’offerta: • Recessione, riduzione della produzione • Disoccupazione, se le imprese dovranno produrre meno impiegheranno un minor numero d’addetti La politica macroeconomica cerca di influire sulle condizioni per il raggiungimento dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta, la politica della domanda cerca di influenzare il livello di spesa nell’economia, la politica dell’offerta influenza direttamente il livello di produzione. MICROECONIMIA La scarsità delle risorse induce a compiere delle scelte. Ogni società si trova ad effettuare tre tipi di scelte: 1. QUALI beni e servizi devono essere prodotti e in quali quantità 2. COME devono essere prodotti tali beni 3. PER CHI devono essere prodotti tali beni Scelte e costo-opportunità Qualsiasi scelta comporta il sacrificio delle altre alternative possibili. Il sacrificio della migliore alternativa disponibile prende il nome di costo-opportunità. Scelte razionali Si tratta semplicemente di confrontare i costi e i benefici di una data attività. Costi e benefici marginali Le scelte razionali comportano il confronto di costi marginali e benefici marginali, distinti dai costi e benefici totali di un’attività Conseguenze sociali delle scelte La microeconomia non studia soltanto le scelte ma anche le loro conseguenze. MERCATI DOMANDA E OFFERTA Tutte le economie devono affrontare il problema della scarsità. Si differenziano però dal modo adottato per risolverlo, una differenza fondamentale tra le diverse economie è il grado di controllo pubblico sull’attività economica. • L’ECONOMIA TOTALMENTE PIANIFICATA (decide lo stato) • L’ECONOMIA DI MERCATO (non c’e’ intervento pubblico) • Spesso la concorrenza e limitata (lobby e poche grandi imprese che dominano il mercato) • La prassi di alcune imprese possono essere socialmente indesiderabili • Un economia di mercato può generare instabilità macroeconomiche. • Obiezione morale (egoismo, avidità, materialismo) Per queste ragioni non esistendo un tipo di economia perfetto si ricorre all’economia mista sia nei sistemi in cui prevale l’economia di mercato sia in quelli in cui prevale l’economia pianificata Nelle economie miste il governo può influire su: • Prezzi relativi dei beni e degli input (imposte o sussidi) • Redditi relativi • La struttura della produzione e del consumo attraverso leggi oppure attraverso la fornitura diretta di alcuni beni e servizi. ECONOMIA E SCELTA RAZIONALE Il comportamento del consumatore è descritto della scelta tra le alternative possibili ciò tra le dotazioni di cui è in grado di disporre a seconda dei piani di acquisto che realizza. Interpretazione positiva o descrittiva – teoria come una descrizione di ciò che farebbe un consumatore perfettamente razionale preoccupato solo delle conseguenze delle proprie azioni. Interpretazione normativa o prescrittiva – alternativa: le conclusioni alla quali arriva la teoria del consumatore ci dicono come si dovrebbero comportare, un consumatore che abbia come unico obbiettivo la massimizzazione della soddisfazione derivante dalle conseguenze delle sue azioni. L’INSIEME DELLE ALTERNATIVE POSSIBILI ED IL VINCOLO DI BILANCIO Punto fondamentale decidere quali e quanti beni produrre, le possibilità del consumatore sono abitualmente dette paniere (alternative di consumo). Esistono vincoli fisici dovuti alla quantità che è possibile produrre e vincoli economici, il consumatore potrà consumare solo quanto già possiede o è in grado di acquistare dato quanto già possiede, cioè dato il suo reddito (vincolo di bilancio) x PAGE 36 b retta di bilancio, i punti sulla retta o al di e sotto di essa sono utilizzabili dal consumatore n i punti al di sopra non sono raggiungibili e 2 Bene 1 Le alternative possibili si trovano al di sotto della retta di bilancio o su di essa movimenti della curva indicano un aumento del reddito se la curva si sposta totalmente verso l’alto mentre variazioni dei prezzi di uno dei due beni sono indicati da uno spostamento sulla sola asse delle x o delle y Una volta descritto l’insieme delle alternative possibili dobbiamo capire come egli scelga tra le alternative.per rappresentare in modo adeguato la scelta possibile del consumatore i panieri disponibili devono avere determinate caratteristiche quali • Completezza il consumatore deve ordinare le possibili alternative. Ogni paniere deve in qualche modo essere preferito all’altro • Transitività il consumatore deve essere in grado di considerare un alternativa tanto buona quanto un altra e così via • Monotonicità se due panieri contengono una quantità uguale di alcuni beni e diversa di altri il consumatore sceglierà sempre quello con quantità maggiore Saggio marginale di sostituzione La curva di indifferenza ci dice quale quantità di un bene compensa la rinuncia ad un’unità all’altro, nel caso di beni detti perfetti sostituti una quantità di un bene (elevata) sarà in grado di sostituire completamente l’altro, ci sono poi i beni c.d. perfetti complementi nel caso di questi ultimi il consumatore trae beneficio dall’acquisto di in bene solo se ha a disposizione una quantità data dell’altro. L’ottimo del consumatore il punto di ottimo del consumatore si troverà sulla retta di bilancio, mai al di sotto di essa e sul punto che interseca la curva di indifferenza più lontana (che ha in comune con la retta di bilancio un solo punto. Se ci sono variazioni di reddito e i prezzi rimangono costanti ci saranno spostamenti del solo vincolo di bilancio sarà quindi possibile raggiungere curve di indifferenza più lontane e quindi ci sarà (per i beni c.d. normali) un aumento della quantità domandata (per i beni c.d. inferiori una diminuzione) Rappresentando in graficamente l’espansione del reddito (curva di Engel) –al variare del reddito del bene x a fronte di prezzi costanti la quantità domandata aumenterà – (la curva di Engel sarà crescente per i beni normali decrescente per quelli inferiori). A variazioni di prezzo di un dato bene, si avrà effetto di reddito e effetto di sostituzione: 1. ALL’AUMENTARE DEL PREZZO DI UN BENE IL REDDITO REALE SI RIDUCE 2. IL CONSUMATORE COMPENSERÀ CON L’ACQUISTO DI UN ALTRO BENE DOMANDA DI MERCATO DOMANDA INVERSA E SURPLUS DEI CONSUMATORI La domanda individuale ci dice per ciascun prezzo di un determinato bene quale sarà la quantità domandata da parte di ciascun consumatore, la domanda di mercato sintetizza le informazioni contenute in più domande individuali indicando quale sia la somma delle quantità domandate da tutti i consumatori per ciascun livello del prezzo del bene considerato. La funzione di domanda inversa ci dice qual’è il prezzo che deve prevalere sul mercato perché si venduta una certa quantità del bene in oggetto. La nozione di surplus dei consumatori infine ci dice qual’è il prezzo che deve prevalere perché ci sia una certa domanda del bene il surplus dei consumatori sarà dunque calcolato come l’area che sta sotto la curva di domanda inversa ed è delimitata dalla curva di domanda stessa e dal prezzo di PAGE 36 mercato. Il surplus dei consumatori è un importante strumento per valutare il benessere dei consumatori per la partecipazione al mercato per un dato prezzo. ELASTICITà E AGGIUSTAMENTO DEI MERCATI Elasticità: sensibilità della domanda ad un aumento del prezzo. Elasticità della domanda rispetto al prezzo: variazione della domanda in termini percentuali dovuta ad una variazione percentuale unitaria del prezzo. Nel caso di una curva meno elastica si verifica un aumento relativamente elevato del prezzo ed un calo modesto della quantità domandata, nel caso di una curva più elastica si verifica solo un moderato incremento del prezzo ma un calo drastico della quantità domandata nell’esempio la curva blu è più elastica mentre quella rossa e’ meno elastica (un esempio di variazione in cui il bene avrà una curva poco elastica sono le variazioni del prezzo della benzina) l’unico modo per misurare l’elasticità della domanda è una misura percentuale in quanto quantità e prezzo sono misurati con unità di misura diverse e inoltre: • risolve il problema della scelta tra unità di misura • rappresenta l’unico modo sensato per decidere quanto è grande una variazione di prezzo le curve di domanda sono sempre inclinate negativamente (+ prezzo – domanda e viceversa) per cui dividendo un valore positivo con uno negativo otterremo sempre un valore negativo però per individuare l’elasticità dobbiamo considerare il valore assoluto (-3 = variazione del 3%) • ELASTICA (elasticità maggiore di 1) • ANELASTICA (0 o meno di 1) • ELASTICITÀ UNITARIA (quantità e prezzo variano nella stessa proporzione) Determinanti dell’elasticità della domanda 1. numero e quantità dei beni sostituti e loro grado di sostituibilità 2. quota di reddito spesa nel bene 3. L’orizzonte temporale (maggiore è il lasso di tempo maggiore sarà l’elasticità) L’elasticità della domanda e spesa totale La spesa totale per l’acquisto di un bene è semplicemente data da prezzo per quantità acquistata. ELASTICITÀ DELL’OFFERTA RISPETTO AL PREZZO Al variare del prezzo ci sarà non solo una variazione della quantità domandata ma anche della quantità offerta. (elasticità dell’offerta rispetto al prezzo). L’effetto su prezzo e quantità di uno spostamento della curva di domanda dipenderà dall’elasticità della funzione di offerta rispetto al prezzo (maggiore elasticità = maggiore quantità offerta all’aumentare del prezzo) Aumento del prezzo del 10% aumento della quantità del 25% = elasticità dell’offerta rispetto al prezzo 25 % (q) / 10% (p) = 2,5 (elasticità). DETERMINANTI DELL’ELASTICITÀ DELL’OFFERTA Ampiezza dell’aumento dei costi in seguito all’incremento della produzione: minore è il costo marginale più le imprese saranno incentivate a produrre. Orizzonte temporale 1. Brevissimo periodo: difficilmente le imprese riusciranno ad aumentare la produzione subito per l’aumento dell’offerta ricorreranno alle scorte disponibili. 2. Breve periodo: dopo un certo periodo alcuni input potranno essere aumentati (es. materie prime) altri rimarranno fissi (es. macchinari) aumento della quantità solo in una data misura. PAGE 36 3. Lungo periodo: tutti gli input potranno essere aumentati e altre imprese potranno entrare sul mercato. I MERCATI E L’AGGIUSTAMENTO NEL TEMPO Maggiore è il lasso di tempo considerato maggiore sarà l’elasticità della domanda e dell’offerta. La speculazione: in una situazione di domanda e di offerta instabili i prezzi cambiano continuamente a volte salgono a volte scendono. La variabilità dei prezzi condizionerà il comportamento degli acquirenti e dei venditori. Un aspettativa di aumento dei prezzi indurrà le persone a comprare subito un aspettativa di riduzione dei prezzi le indurrà a posticipare i loro acquisti. Analogamente una prospettiva di riduzione dei prezzi indurrà a vendere subito mentre un aspettativa di aumento dei prezzi le indurrà ad attendere. Questo comportamento è chiamato speculazione. Speculazione stabilizzante: la speculazione avrà effetti stabilizzanti sulle fluttuazioni quando i venditori/compratori sono convinti che la variazione di prezzo sia solo temporanea. (es. prodotti agricoli – vendite in stagione e fuori stagione) Speculazione destabilizzante: la speculazione tenderà ad avere effetti destabilizzanti quando venditori / compratori credono che ad una variazione del prezzo ne seguirà un altra dello stesso segno. Le scorte come modo per ridurre l’incertezza. Un modo per ridurre l’incertezza è un accorta politica delle scorte si pone però il problema del costo della detenzione di scorte. MERTCATI CON PREZZI CONTROLLATI Al prezzo di equilibrio non ci sarà ne eccesso di domanda ne eccesso di offerta, il prezzo di equilibrio però potrebbe non essere desiderabile lo stato quindi potrebbe fissare un prezzo. Lo staso fissa un prezzo minimo (elevato) lo stato fissa un prezzo al di sotto del quale non si potrà scendere per varie ragioni: • Per proteggere i redditi dei produttori • Per creare surplus in previsioni di scarsità future • Nel caso dei salari, per proteggere i redditi dei lavoratori Lo stato fissa un prezzo massimo (basso) Lo stato in tempi di carestia può fissare un prezzo massimo, ad esempio di beni essenziali per permettere a tutti di acquistarli. In questo modo però potrebbero verificarsi i seguenti problemi. Ricavo totale. Il prezzo è costante all’aumentare della quantità il ricavo totale aumenterà a un tasso costante. I ricavi dell’impresa quando il prezzo è influenzato dal suo prodotto: Le tre funzioni di ricavo avranno forme diverse quando il prezzo varia al variare dell’output dell’impresa. Se un impresa ha una quota di mercato relativamente grande fronteggerà una domanda di mercato decrescente. Ciò significa che se l’impresa intende vendere di più deve accettare una riduzione del prezzo, deve accettare una riduzione della quantità venduta. Ricavo medio. Ricavo medio uguaglia il prezzo nel caso in cui quest’ultimo debba essere ridotto per incrementare le vendite anche il ricavo medio diminuirà all’aumentare dell’output. Ricavo marginale. Quando un impresa ha una curva di domanda decrescente, il ricavo marginale sarà inferiore al ricavo medio, e potrà anche essere negativo (perché il prezzo va ridotto non solo sulle unità aggiuntive che si spera di vendere, ma su tutte le unità di prodotto che l’impresa avrebbe comunque venduto a un prezzo superiore ed è quindi in relazione anche con l’elasticità della domanda) Ricavo totale il ricavo totale è dato dal prezzo per la quantità ma a differenza delle imprese price takers la curva RT non è retta ma è una curva che sarà dapprima crescente e poi decrescente. PROFITTO Il profitto totale è uguale al ricavo total meno il costo totale, per definizione i profitti di un impresa saranno massimizzati quando vi è la massima differenza tra il ricavo totale e il costo totale. Un altro PAGE 36 modo per individuare il punto di profitto massimo consiste nel trovare la produzione per la quale il ricavo marginale sia uguale al costo marginale. Una volta identificata questa produzione il livello di profitto massimo si può identificare calcolando il profitto medio e moltiplicandolo poi per la quantità prodotta. Il profitto normale è il livello di profitto minimo per il quale risulta conveniente continuare a mantenere il capitale investito in un’impresa esso viene considerato come parte dei costi dell’azienda. Nel breve periodo un azienda chiude se non è in grado di coprire i suoi costi variabili, nel lungo periodo chiude se non è in grado di coprire tutti i costi. FORME DI MERCATO IL GRADO DI CONCORRENZA Distinguiamo le forme di mercato in base al grado di concorrenza 1. CONCORRENZA PERFETTA 2. CONCORRENZA MONOPOLISTICA 3. OLIGOPOLIO 4. MONOPOLIO Nella concorrenza perfetta ci sono un numero elevato di imprese che competono tra loro e ciascun impresa e così piccola rispetto alle dimensioni dell’industria da non avere alcun potere di prezzo. Nel monopolio c’è una sola impresa e non subisce alcuna concorrenza, situazioni intermedie sono quelle della concorrenza monopolistica e dell’oligopolio. Per distinguere le forme di mercato bisogna sapere: • Il grado di libertà con cui nuovo imprese possono entrare nell’industria • La natura del prodotto • Il grado di controllo sul prezzo da parte delle imprese Concorrenza perfetta . Modello: • Esiste un numero elevato di imprese nell’industria • Tutte le imprese producono un prodotto identico (gli acquirenti non distinguono tra marche) • Acquirenti e venditori hanno una conoscenza perfetta del mercato • Esiste una completa libertà di entrata e di uscita nell’industria da parte di nuove imprese. (solo nel lungo periodo) PREZZO: è determinato dall’intersezione tra domanda e offerta di mercato, essendo le imprese price taker a tale prezzo potranno vendere quanto desiderano. QUANTITÀ: L’impresa massimizza il profitto quando il costo marginale eguaglia il ricavo marginale, poichè il prezzo non è influenzato dall’output dell’impresa il ricavo marginale è uguale al prezzo. PROFITTO: Se la curva di costo medio risulta al di sotto della curva di ricavo medio l’impresa otterrà extra profitti giustificabili solo nel breve periodo (nel lungo entreranno altre imprese) L’EQUILIBRIO DI LUNGO PERIODO DELL’IMPRESA: C’è impossibilità di raggiungere extra profitti nel lungo periodo perché altre imprese in presenza di tali extra profitti entreranno nell’industria. Le economie di scala sono incompatibili con la concorrenza perfetta in quanto se un’imprese riesce a diventare così grande da sfruttare economie di scala sarà in grado di praticare prezzi inferiori e quindi costringerà le più piccole ad uscire dal mercato, la c.perfetta è un bene per i consumatori, si, le imprese producono al costo medio minimo e ottengono solo profitti normali e quindi il prezzo ottenuto sarà il più basso possibili inoltre incoraggia le imprese a investire in tecnologia (sopravvivono solo le migliori) IL MONOPOLIO BARRIERE ALL’ENTRATA PAGE 36 • Economie di scala. Se il costo medio di un produttore si abbassa all’aumentare dell’offerta è possibile che non più di un produttore possa restare sul mercato specialmente in mercati di dimensioni ridotte. • Differenziazione del prodotto e fedeltà alla marca. Il prodotto è chiaramente diverso da quelli esistenti (es. Gilette-polaroid) • Costi inferiori per un impresa esistente. Sviluppo di conoscenze e tecnologie che la favoriscono. Altri esempi. • Proprietà di fattori di produzione (de eers) • “ delle reti di vendita • Protezione legale (brevetti, dazi, licenze, diritti d’autore) PREZZO ED OUTPUT DI EQUILIBRIO: La domanda in monopolio tende ad essere meno elastica ad ogni livello di prezzo in quanto i consumatori non hanno alternative, il monopolista è in grado di influenzare il prezzo. Il profitto tenderà ad essere tanto maggiore quanto minore è l’elasticità della curva di domanda l’elasticità effettiva è dipenderà dal grado di sostituibilità del prodotto. CONCORRENZA POTENZIALE –concorrenza potenziale o potenziale monopolio? La teoria dei mercati contenibili. Se un monopolio è protetto da elevate barriere all’entrata sarà in grado di ottenere extra- profitti anche nel lungo periodo senza temere concorrenza. Se un altro soggetto avesse la possibilità di acquistare l’impresa del monopolista, questa si comporterebbe in maniera più simile a un impresa concorrenziale. Mercati perfettamente contenibili un mercato è perfettamente contenibile quando i costi di entrata e uscita da parte di potenziali rivali con la stessa tecnologia del monopolista sono nulli, l’entrata può avvenire molto rapidamente. Quando si presenta l’occasione di ottenere extra-profitti nuove imprese entreranno sul mercato, la sola minaccia assicura che l’impresa operante manterrà bassi i prezzi e produrrà nel modo più efficiente. Mercati contenibili e monopoli naturali (per il caso visto sopra) sembra incongruente ma il problema sta nelle economie di scala e nelle dimensioni del mercato, per operare con una scala minima efficiente l’impresa monopolista deve avere una dimensione sufficientemente grande rispetto al mercato da non poter lasciare spazio a nuove imprese. importanza dell’uscita senza costi. Per creare una nuova impresa sono necessari spese ingenti di impianti e macchinari, il capitale impegnato diventa un costo fisso. Costi di uscita Il capitale investito non può essere trasferito ad altri usi costi fissi irrecuperabili Scoraggia ad entrare (troppo rischio) il capitale investito può essere destinato ad altri usi Costi di uscita nulli (molto bassi) incoraggia ad entrare il benessere sociale in casi di mercati contenibile aumenta, tanto più il mercato è contenibile tanto più le imprese saranno costrette ad operare in condizioni simili a quelle della concorrenza perfetta. CONCORRENZA MONOPOLISTICA Posizione intermedia propria della maggior parte dei mercati. Modello si basa sulle seguenti ipotesi (Chamberlin) . PAGE 36 • Numero elevato di imprese, quota piccola di mercato ognuna, non c’è interazione strategica tra di esse. • Libertà di entrata nell’industria. • Ciascuna impresa produce un prodotto differenziato rispetto ai concorrenti, può aumentare il prezzo senza perdere tutta la domanda. Equilibrio dell’impresa Analogo alla concorrenza perfetta l’impresa otterrà extra profitti solo nel breve periodo, nel lungo altre imprese entreranno nell’impresa fino all’ottenimento dei soli profitti normali. Concorrenza non di prezzo L’impresa in concorrenza monopolistica dovrà anche decidere su altre variabili quali la varietà del prodotto o la pubblicità la Concorrenza non di prezzo ha due caratteristiche principali • Sviluppo del prodotto (si deve vendere facilmente ed essere ben differenziato e assente di sostituti) • Pubblicità persuadere all’acquisto Di difficile previsione i maggiori costi dovuti allo sviluppo e alla pubblicità. OLIGOPOLIO Esistono diversi tipi di oligopolio distinti da due caratteristiche fondamentali. ndipendenza strategica tra le imprese. Sono strategicamente indipendenti il profitto di ciascuna impresa dipenderà non solo dalle proprie scelte ma anche da quelle altrui nessuna impresa può permettersi di ignorare le azioni e reazioni delle altra barriere all’entrata: in oligopolio ci sono ma variano da industria a industria. Concorrenza e collusione. Gli oligopolisti possono essere mossi da due esigenze contrastanti. 1. da un lato voler eliminare l’interdipendenza strategica con le rivali colludendo comportandosi di conseguenza congiuntamente come un monopolista. 2. dall’altro ciascun oligopolista concorrerà per raggiungere maggiore potere di mercato Politiche incompatibili, tanto maggiore è la concorrenza tanto minori saranno i profitti totali dell’industria. COLLUSIONE: Le imprese colludono e si accordano sui prezzi riducendo il grado di incertezza nell’industria (es. OPEC) riducendo il rischio di una guerra dei prezzi e di una drastica riduzione del profitto dell’intera industria.noti come CARTELLI le imprese potranno competere solo con concorrenza non di prezzo per ottenere più quote di mercato. In molti paesi sono illegali, sono considerati metodi per aumentare i profitti delle imprese a danno dei consumatori. COLLUSIONE TACITA: Si ha quando le imprese fissano lo stesso prezzo del leader (leadership di prezzo) oppure fissano lo stesso prezzo di un impresa che ritengono più affidabile, e può variare nel tempo (leadership di prezzo dell’impresa barometro). FATTORI CHE FAVORISCONO LA COLLUSIONE • ci sono poche imprese e si conoscono a vicenda • non ci sono segreti riguardo a costi e tecniche di produzione. • Le imprese hanno tecniche e costi medi simili. • Le imprese producono beni simili • C’è un impresa dominante • Ci sono barriere all’entrata • Il mercato è stabile • Non ci sono leggi contrarie alle pratiche collusive. Anche in presenza di un accordo le imprese saranno tentate di “tradire” per ottenere maggiore profitti ma dovrà chiedersi quanto sarà possibile ottenere senza innescare una reazione e quale sarà la possibile fine di una guerra di prezzo. Anche in assenza di un accordo i prezzi in oligopolio potrebbero restare stabili, questo perché le imprese si trovano ad affrontare una curva di domanda c.d. a gomito in cui un aumento del prezzo provocherà un grande calo delle vendite perché le altre imprese non lo seguiranno mentre una PAGE 36 diminuzione del prezzo non produrrà un grande aumento delle vendite perché le altre imprese faranno altrettanto. pubblico. Eccessi di domanda o di offerta intervenendo fissando i prezzi a livelli diversi da quello di equilibrio. Scarsa informazione lo stato non conosce tutti i costi e i benefici delle sue politiche Burocrazia e inefficienza troppi costi amministrativi. Mancanza di incentivi di mercato l’intervento pubblico diminuisce la forza di mercato. Variazioni di politica pubblica possono danneggiare l’economia se troppo frequenti. Assenza di libertà individuale Vantaggi del libero mercato Aggiustamenti automatici senza burocrazia Vantaggi dinamici del capitalismo possibilità di elevati profitti incoraggia a investire in tecnologie. Anche in presenza di monopolio o oligopolio le imprese possono comportarsi in modo simile ai modelli di concorrenza se elevati profitti faranno in modo che nuove imprese si affaccino sul mercato o alla minaccia di concorrenza dall’estero. PAGE 36 MACROECONOMIA Crescita economica Il governo cerca di raggiungere un alto tasso di crescita economica nel lungo periodo in modo che non sia soli un fenomeno temporaneo. Disoccupazione I governi cercano anche di assicurare che il tasso di disoccupazione sia il più basso possibile, la disoccupazione rappresenta uno spreco di risorse umane e i sussidi di disoccupazione costituiscono un costo rilevante. Inflazione Con inflazione si intende un aumento generale dei prezzi nell’economia. Mantenere l’inflazione bassa e stabile, perché in un contesto di questo tipo sarà più facile per gli operatori prendere una decisione. Bilancia dei pagamenti La bilancia dei pagamenti di un paese registra tutte le transazioni avvenute in un dato periodo tra i residenti e il resto del mondo. Le attività includono le entrate ottenute da altri paesi : esportazioni,investimenti, interessi o dividendi. Le passività includono tutti i pagamenti effettuati ad altri paesi: importazioni, investimenti diretti all’estero, interessi e dividenti pagati a non residenti. Le passività danno luogo all’uscita di valuta estera. Se un paese spende più valuta estera di quanta non ne riceva: • Deficit della bilancia dei pagamenti la disponibilità di valuta estera si è ridotta soluzione prendere in prestito dall’estero oppure attingendo alle scorte. • Diminuzione del tasso di cambio: il tasso di cambio è il prezzo al quale una moneta viene scambiata con un'altra; se non si fa nulla per correggere il disavanzo della bilancia dei pagamenti il tasso di cambio varia sul mercato: tale deprezzamento rappresenta un problema perché fa aumentare il prezzo delle importazioni e può generare inflazione inoltre fluttuazioni continue causano incertezza. lo stato può cercare di controllare alcune variabili per raggiungere gli obbiettivi di una crescita economica alta e sostenibile, bassa disoccupazione, bassa inflazione ed equilibrio della bilancia dei pagamenti. IL FLUSSO CIRCOLARE DEL REDDITO Il perseguimento di uno dei 4 obbiettivi identificati può compromettere il raggiungimento di almeno 1 degli altri è pertanto importante capire la relazione tra i 4 obbiettivi. Un modo in cui gli obbiettivi sono legati tra loro è attraverso la loro relazione con la domanda aggregata quest’ultima rappresenta la spesa totale per l’acquisto dei beni e servizi effettuata da un economia in un dato periodo e si compone di : consumo delle famiglie, investimenti delle imprese, spesa pubblica ed importazioni. Dal reddito ristretto delle famiglie alle imprese e viceversa ci sono prelievi e immissioni rappresentate in seguito: I prelievi • Risparmio netto (A): reddito che le famiglie decidono di non spendere oggi, ma di conservare in vista di consumo futuro. • Imposte nette(B): pagando le imposte si toglie denaro dal flusso ristretto. • Importazioni(C): spendono parte del reddito per acquistare beni e servizi importati. Le immissioni • Investimenti (D): spesa delle imprese per acquisire impianti o per costituire scorte • Spesa pubblica(E): spesa dello stato in beni o servizi prodotti dalle imprese.(es. strade, ospedali e scuole) • Esportazioni(F): non residenti acquistano e immettono moneta. PAGE 36 Un economia è quindi in equilibrio quando le decisioni di prelievo coincidono con le decisioni di immissione A+B+C =D+E+F Esistono legami indiretti tra risparmio e investimento, imposte e spesa pubblica, importazioni ed esportazioni, che passano rispettivamente attraverso le istituzioni finanziarie il governo centrale o gli enti locali e l’estero, un punto importante è che le decisioni di risparmio e di investimento sono prese da individui diversi, che possono decidere di risparmiare o di investire una quantità diversa di risorse. Il flusso circolare del reddito e i quattro obbiettivi macroeconomici. Se le immissioni non eguagliano i prelievi cosa succede? Il livello di spesa aumenta ci sarà un aumento della domanda aggregata farà aumentare le vendite delle imprese e quindi le incentiverà a produrre di più la produzione totale dell’economia aumenterà. Le imprese pagheranno più salari, profitti, rendite e interessi quindi il reddito nazionale aumenterà. Effetti dell’aumento della domanda aggregata sugli obbiettivi: • Crescita economica, aumento del reddito nazionale • Disoccupazione diminuirà, le imprese assumeranno • L’inflazione tenderà ad aumentare le imprese ricorreranno all’aumento dei prezzi. • La bilancia dei pagamenti tenderà al deficit (aumento delle importazioni) In caso di immissioni inferiori ai prelievi da luogo all’esatto contrario di quanto appena visto. Quando le immissioni non uguagliano i prelievi si crea uno stato di disequilibrio dal quale inizia un processo di aggiustamento che riporta l’economia in una situazioni di equilibrio. Il reddito di un economia Può essere individuata secondo il criterio della territorialità in tal caso si ottiene il prodotto interno lordo (PIL) oppure seguendo il criterio della nazionalità il prodotto nazionale lordo (PNL) Il prodotto nazionale o reddito dell’economia è dato dal valore di tutti i beni e servizi finali prodotti dall’economia considerata, in un dato periodo di tempo Solo i prodotti finali vanno presi in considerazione nel misurare il prodotto dell’economia, al fine di evitare il doppio conteggio. CRESCITA ECONOMICA E CICLO ECONOMICO LA DIFFERENZA TRA CRESCITA EFFETTIVA E CRESCITA POTENZIALE La crescita effettiva viene misurata dal tasso di crescita percentuale annuo del reddito nazionale: tasso di crescita della produzione effettiva Crescita potenziale viene misurata dal tasso di crescita massimo a cui l’economia può crescere quindi il tasso di crescita del prodotto potenziale. Due fattori: aumento delle risorse naturali (lavoro,capitale); Aumento dell’efficienza con la quale queste risorse vengono utilizzate La crescita economica nelle fasi del ciclo economico. Nonostante la crescita del prodotto potenziale vari in una certa misura nel corso degli anni essa tenderà comunque ad essere molto più stabile della crescita del prodotto effettivo. La crescita effettiva al contrario tenderà a fluttuare. Le fasi del ciclo economico sono quattro: 1. la ripresa 2. l’espansione 3. il rallentamento 4. la recessione nella realtà il ciclo economico sono molto irregolari, in due sensi , la durata delle fasi e la loro dimensione. Le cause della crescita effettiva nel breve periodo la domanda aggregata e la produzione effettiva si muovono nella stessa direzione, un boom è associato a un rapido aumento della domanda PAGE 36 aggregata, una recessione, al contrario viene associata a una riduzione della domanda aggregata. Invece nel lungo periodo due sono le determinanti della crescita effettiva: • la crescita della domanda aggregata che determina se il prodotto potenziale verrà realizzato • la crescita del prodotto potenziale le cause della crescita potenziale due sono le principali determinanti del prodotto potenziale: • le risorse disponibili • la loro produttività l’aumento delle risorse capitale il prodotto di un economia dipende dal suo stock di capitale, un aumento farà aumentare la produzione determinanti del tasso di investimento : il grado di fiducia degli operatori sull’andamento futuro della domanda per i loro prodotti, redditività dell’impresa, regime fiscale, tasso di crescita dell’economia e tassi di interesse. Nel lungo periodo, l’investimento aumenta nella misura in cui aumenta il risparmio che è necessario per finanziare quell’investimento. L’investimento aumenta nella misura in cui c’è un parallelo aumento della domanda aggregata. Lavoro aumento della popolazione attiva (aumento del prodotto potenziale) Terra e altre materie prime la terra e disponibile in quantità fissa l’ulteriore disponibilità di terreni in un economia sviluppata può contribuire solo in modo trascurabile al prodotto nazionale la possibilità di scoprire nuove materie prime genera solo crescita di breve periodo. Il problema della produttività marginale decrescente se aumenta l’offerta di un solo fattore produttivo mentre gli altri rimangono fissi, si manifesterà la legge della produttività marginale decrescente relativa al fattore variabile Aumento della produttività Del fattore variabile Spostamento della curva della produttività marginale del capitale. Il progresso tecnologico può dar luogo a una spostamento verso nord-est della produttività marginale del capitale. Gran parte dell’investimento in nuovo macchine non è diretto solo all’acquisto di un numero maggiore di macchine, ma di macchine tecnologicamente più avanzate e più produttive. Analogamente in seguito allo sviluppo di nuove abilità dei lavoratori, migliore sistema di introduzione e formazione, la produttività del lavoro è anch’essa aumentata nel tempo. Le politiche a favore della crescita. Classificate in due grandi categorie: 1. politiche della domanda cercano di generare una domanda aggregata sufficiente ad assicurare che le imprese desiderino investire e che il prodotto potenziale venga effettivamente raggiunto 2. politiche dell’offerta cercano di aumentare l’offerta aggregata aumentando il prodotto potenziale : misure di incentivo alla ricerca e sviluppo, all’innovazione e alla formazione professionale. DISOCCUPAZIONE La definizione usata per il numero dei disoccupati è la persone in età lavorativa che sono senza lavoro ma che vorrebbero lavorare agli attuali salari e stipendi di mercato, la forza lavoro viene definita come segue: le persone occupate più le persone disoccupate. Disoccupazione e mercato del lavoro Cause della disoccupazione sono raggruppate in due grandi categorie, quelle che danno luogo alla disoccupazione di equilibrio e quelle che danno luogo alla disoccupazione di disequilibrio. PAGE 36 La curva di offerta di lavoro Dl mostra il numero di lavoratori disposti ad accettare un lavoro per un dato salario, relativamente anelastica, poiché la dimensione della forza lavoro non può cambiare molto. La curva di domanda di lavoro Sl è decrescente quanto maggiore è il salario tanto più le imprese cercheranno di risparmiare sul numero dei lavoratori Disoccupazione di equilibrio s Sl N a l a r i o we E D Dl le numero di lavoratori il mercato del lavoro è in equilibrio dove domanda e offerta di lavoro sono uguali se c’è un eccesso di offerta di lavoro si ha disoccupazione di disequilibrio, perchè succeda questo devono valere due condizioni: questa inflazione lo scarto deve essere colmato riducendo la domanda. Implicazioni di politica economica i keynesiani sono a favore di una politica economica attiva per il controllo della domanda; aumentare la domanda aggregata per eliminare la sotto occupazione delle risorse, ridurre la domanda aggregata per eliminare lo scarto inflazionistico. Il modello keynesiano implica che possano generarsi inflazione o disoccupazione ma non tutte e due contemporaneamente. Nella realtà è invece possibile osservare la presenza contemporanea di inflazione e disoccupazione per due motivi. Ci sono tipi di inflazione e disoccupazione non generati da eccessi di domanda o di offerta (es. inflazione da costi e inflazione da aspettative, disoccupazione frizionale e strutturale) e che non tutte le imprese operano allo stesso livello di attività, ciò potrebbe essere dovuto a politiche aziendali diverse circa il livello di capacità produttiva e l’ammontare delle scorte. PAGE 36 L’ANALISI KEYNESIANA DELLE FLUTTUAZIONI CICLICHE I Keynesiani attribuiscono la responsabilità delle fluttuazioni nella produzione e nella disoccupazione alle fluttuazioni della domanda aggregata. Sostenendo un economia più stabile favorisce un ambiente migliore per gli investimenti e la crescita sia delle singole imprese che dell’economia nel suo complesso. Uno dei fattori principali che contribuiscono alle fasi alterne del ciclo economico è l’instabilità degli investimenti. I tassi di crescita variano molto più del livello della produzione ad es. se la crescita economica è del 1 % nel 2000 e del 2% nel 2001 allora nel 2001 l’output è salito del 2% ma la crescita è del 100% Variazioni degli investimenti tendono ad essere molto più accentuate di quelle del reddito nazionale questa posizione rappresenta la proposizione centrale della teoria dell’acceleratore Variazioni delle scorte. Le imprese tengono scorte di prodotti finiti, l’entità di queste scorte tende a variare nel corso del ciclo economico, tali variazioni di scorte a loro volta contribuiscono alla variazione della produzione. Determinanti dell’andamento del ciclo economico. Ritardi ci vuole tempo perchè le variazioni di prelievi e di immissioni nel flusso circolare del reddito si riflettano su variazioni del reddito nazionale, della produzione e dell’occupazione. Effetto cumulativo quando l’economia inizia a riprendersi le aspettative sono maggiormente improntate all’ottimismo, analogamente in recessione si diffonde il pessimismo l’effetto è cumulativo. Il moltiplicatore e l’acceleratore interagiscono tra loro, aumento del reddito aumento degli investimenti (acceleratore) questo aumenta la domanda e ciò aumenta il reddito (moltiplicatore) Fine di espansioni e recessioni, i punti di svolta. Massimi e minimi quando viene raggiunta la piena occupazione e un numero sempre maggiore di imprese opera alla massima capacità produttiva verrà raggiunto il tetto massimo del livello della produzione, c’è un limite minimo che le famiglie vorranno mantenere durante una recessione e ci sarà anche un livello minimo di investimento. Effetto eco i beni durevoli vengono rimpiazzati L’acceleratore perché gli investimenti continuino ad aumentare, la domanda dei consumatori deve aumentare a un tasso sempre maggiore, se ciò non avviene gli investimenti diminuiranno e il boom finirà Shock stocastici la politica nazionale e internazionale, eventi sociali o naturali posso influire sul comportamento delle imprese. Politica economica nel corso di un boom il governo desidererà controllare l’inflazione e il disavanzo della bilancia dei pagamenti, durante una recessione vorrà combattere la disoccupazione e la scarsa crescita. Queste politiche se efficaci provocheranno una svolta nel ciclo economico. I Keynesiani sostengono che il governo dovrebbe tentare di ridurre le fluttuazioni cicliche ricorrendo a politiche attive di stabilizzazione. Ruolo della politica fiscale. La politica fiscale si avvale della spesa pubblica e/o dell’imposizione fiscale allo scopo di influenzare la domanda aggregata. Obbiettivi. • Prevenire disequilibri rilevanti nell’economia • Mitigare le fluttuazioni dovute al ciclo economico In caso di successo queste politiche di stabilizzazione permettono il c.d. fine tuning consentono di evitare eccessi di domanda e di offerta impedendo che la domanda aggregata si discosti dal suo sentiero di lungo periodo. Avanzi e disavanzi: Si ha un disavanzo di bilancio quando in un periodo la spesa pubblica eccede le entrate fiscali al netto dei trasferimenti. Si ha invece un avanzo nel caso contrario. L’ammontare del disavanzo rappresenta il c.d. fabbisogno finanziario del settore pubblico, si può finanziare tale disavanzo di bilancio o creando nuova moneta oppure indebitandosi emettendo titoli del debito pubblico lo stato nei periodi seguenti dovrà pagare gli interessi sul debito contratto. PAGE 36 Importante distinzione. Il disavanzo primario è la differenza tra spesa pubblica e tasse mentre il disavanzo totale è dato dal disavanzo totale più il pagamento degli interessi. L’uso della politica fiscale Stabilizzatori fiscali automatici. In una certa misura la spesa pubblica e le imprese fungono da stabilizzatori automatici dell’economia (con un sistema di imposte proporzionali o progressive) Politica fiscale discrezionale Se c’è disequilibrio di fondo nell’economia o forti fluttuazioni, gli stabilizzatori automatici non saranno sufficienti. Lo stato può decidere di variare il livello della spesa pubblica o le aliquote di imposta, questa pratica prende il nome di Politica fiscale discrezionale EFFICACIA DELLA POLITICA FISCALE L’efficacia della politica economica dipende da un insieme di fattori. • La precisione delle previsioni • La misura in cui variazioni della spesa pubblica e delle imposte influenzano i prelievi e le immissioni del flusso circolare del reddito • La misura in cui variazioni di altri tipi di prelievi e immissioni nel flusso circolare influenzano il reddito nazionale • Se la politica fiscale ha effetti notevolmente ritardati, sarà molto meno efficace. • Misura in cui la politica fiscale ha effetti collaterali indesiderati . Previsione degli effetti di variazioni della spesa pubblica. Un aumento della spesa pubblica pari a x euro può far aumentare le immissioni in misura inferiore a x euro, ciò può accadere se l’aumento della spesa pubblica sostituisce in parte la spesa privata. Politica fiscale discrezionale: il problema del timing La politica fiscale può avere effetti ritardati nel tempo. Se tali ritardi sono abbastanza lunghi, la politica fiscale può anche essere destabilizzante. Tipi possibili di ritardi : • Ritardo di percezione • Ritardo tra percezione e azione • Ritardo tra azione ed effetti della politica economica • Ritardo tra variazioni della spesa pubblica e delle imposte e conseguenti variazioni del reddito nazionale, dei prezzi e dell’occupazione • Il consumo può rispondere lentamente alle variazioni delle imposte Effetti collaterali della politica fiscale discrezionale Inflazione da costi Benessere e giustizia distributiva introdurre tagli alla spesa pubblica per ridurre l’inflazione può pesare sulle fasce di popolazione più deboli. Incentivi disincentivano l’impegno individuale MONETA E POLITICA MONETARIA La moneta non è solo la componente circolante (banconote) ma la componente più importante dell’offerta di moneta non è il circolante ma i depositi presso le banche e le altre istituzioni finanziarie. Funzioni della moneta: LA MONETA COME MEZZO DI SCAMBIO nell’economia moderna industrializzata è indispensabile un mezzo di scambio accettato da tutti per l’acquisto di beni servizi e per i fattori produttivi LA MONETA COME RISERVA DI VALORE permette di conservare la ricchezza nel caso in cui i prezzi rimangano stabili (potere di acquisto) LA MONETA COME UNITÀ DI CONTO usata per esprimere il valore dei beni e per misurarli nel tempo LA MONETA COME MEZZO PER TRASFERIRE IL VALORE NEL TEMPO spesso si concorda oggi il prezzo di beni che verranno acquistati in futuro. Il ruolo chiave delle banche nel sistema monetario. PAGE 36 Le banche più importanti per il funzionamento dell’economia e per l’attuazione della politica monetaria sono le banche commerciali che si rivolgono ad un pubblico indistinto senza alcun limite minimo di operazioni svolte. L’altra categoria di banche è quella delle banche di affari (es. mediobanca o Merryl Lynch) che agiscono come procuratori di affari, le banche di affari sono note anche come banche specializzate nella vendita all’ingrosso in quanto svolgono operazioni di grande importo a partire da un certo valore minimo. PASSIVITÀ I depositi dei clienti presso le banche rappresentano passività per queste istituzioni, significa che i clienti hanno il diritto di riavere tali depositi ogni qual volta lo desiderano. Ne esistono 4 tipi 1. depositi a vista – tutti i depositi che possono essere prelevati dai clienti in ogni momento (interesso molto basso) 2. depositi vincolati – rimborsabili, ma soltanto con un certo preavviso (tasso di interesse maggiore dei depositi vincolati) 3. certificati di deposito – emessi dalle banche a favore dei loro clienti per depositi di un certo importo a scadenza fissa (esiste un certo mercato secondario, possono essere rivenduti prima della scadenza. 4. pronti contro termine – per supplire a carenze momentanee di fondi le banche vendono parte delle loro attività ad altre banche per poi ricomprarle a una data prefissata (sono di fatto un prestito che la banca prende usando le sue attività come garanzia) può offrire anche ai sui clienti di effettuare operazioni di pronti contro termine. ATTIVITÀ Le attività delle banche sono date dai loro crediti nei confronti di terzi. Tre categorie: 1) circolante e conto presso la banca centrale le banche tengono parte delle loro attività in contanti per soddisfare le richieste quotidiane dei loro clienti, in più tengono saldi operativi presso la banca centrale che hanno la funzione di “ conti correnti delle banche “ inoltre le banche devono depositare presso la banca centrale una quota delle loro attività che funge da riserva di liquidità; contanti e saldi attivi con la banca centrale non danno interesse per questo gran parte delle attività delle banche sono sotto forma di prestiti. 2) Prestiti a breve termine prestiti monetari, fidi o pronti contro termine 2).)a Prestiti monetari sono concessi principalmente ad altre istituzioni finanziarie e consistono di 2).)b Moneta di cui può essere chiesta la restituzione con un anticipo di 24 ore 2).)c Moneta prestata per brevi periodi 2).)d Certificati di deposito conclusi con altre banche 2).)e Repo accordo di riacquisto, viene stipulato un accordi di vendita e riacquisto, le attività temporaneamente detenute dalla banca che concede il prestito sono denominate Repo 3) Prestiti a lungo termine consistono soprattutto di prestiti a clienti – tre tipi – 3).)a Scadenza fissa 3).)b Scoperti 3).)c Mutui Le banche inoltre realizzano anche investimenti Redditività e liquidità Redditività i profitti si ottengono prestando moneta a un tasso di interesse maggiore del tasso pagato per la raccolta e raccogliendo commissioni. Liquidità il grado di liquidità di un attività viene misurato con la facilità con cui essa può essere convertita in moneta senza sostenere costi. Le banche devono essere sempre in grado di consentire alla propria clientela il prelievo del proprio denaro quindi devono mantenere una quantità sufficiente di attività liquide. PAGE 36 Il rapporto tra attività liquide e attività totali prende il nome di tasso di liquidità. LA BANCA CENTRALE La banca centrale assolve due compiti vitali dell’economia, il primo è costituito dall’esercizio della vigilanza sul sistema bancario, il secondo è provvedere all’offerta di moneta e condurre la politica monetaria. Si è affermato in Europa il modello tedesco di indipendenza dalle banca centrale dal
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved