Scarica Storia dell'economia: dalla letteratura pre-classica al mercantilismo e più Appunti in PDF di Economia Politica solo su Docsity! Una pagina tratta dalla parte della storia … 2. Il padre della scienza economica Si dice che l’economia inizia da Adamo, riferendosi ad Adam Smith (seconda metà del XVIII), fondatore del pensiero classico, che vive gli anni della rivoluzione industriale in Inghilterra. Il suo pensiero è racchiuso nella sua celebre opera: Indagine sulla natura e sulle cause della ricchezza delle nazioni (1776). Si considera questa la prima opera moderna della materia che stiamo trattando. L’approccio di Smith all’economia è quello scientifico. Si analizzano le vicende economiche, non si giudicano così come accadeva nella letteratura pre-classica (si considera il periodo pre-classico quello precedente Smith). 3. Analisi economica nel corso del Medioevo fino alla nascita degli Stati Nazionali In ambito dell’analisi economica, si considera letteratura pre-classica quella precedente l’apporto teorico di Smith. L’approccio teorico e scientifico dei classici è comunque preceduto da una fase di ricerche empiriche. ▲ Nel Medioevo si tendeva a giudicare le vicende economiche, non già ad analizzarle. Questo dal momento in cui il mercato era un aspetto minore della vita. I beni non venivano venduti ma ceduti in cambio della protezione del signore feudale che concedeva i terreni. L’agricoltura aveva carattere di sussistenza. Esisteva un piccolo mercato di beni di lusso, ma era ristretto e rivolto alle classi più abbienti. Nel Medioevo i dibattiti si articolavano sulle questioni etiche del giusto prezzo. Le questioni principali erano quelle riguardanti la giustizia nei rapporti servo-padrone. ▲ Interessanti sono, nel XVII secolo, le ricerche sull’esistenza del “surplus economico” da parte dei mercantilisti in Inghilterra e dei fisiocratici in Francia. ▲ Alla fine del Medioevo e verso il XV secolo assistiamo a grandi avvenimenti storici: 3.a. fine dell’idea universalistica nella religione (Chiese riformate) e nella politica (Stati Nazionali) 3.b. il centro economico si sposta nell’Europa nord – occidentale 3.c. nascita degli Stati Nazionali, spesso in lotta tra loro. Cresce il fabbisogno finanziario per far fronte alle spese di amministrazione e per le guerre. Sviluppo economico = potenza nazionale Lo studio dell’economia diventa fondamentale e sempre più autonomo. Si allontana sempre più il giudizio di teologi e filosofi. Fare economia non diventa altro che il modo per accrescere il potere della Nazione. Questo principio è fatto proprio dai mercantilisti (o cameralisti). 4. Mercantilismo Nel corso del XVII secolo e all’inizio del XVIII secolo si diffonde il pensiero economico dei mercantilisti. Questi attuano ricerche per l’ottenimento del surplus economico. Secondo questi, il surplus (a differenza dei fisiocratici e dei pensatori classici successivi) deriva dai commerci. Per i mercantilisti è importante l’avanzo nei conti con l’estero, ovvero nella bilancia commerciale. Questo è possibile evitando l’importazione e incentivando le esportazioni. Ovviamente le spese di produzione, il costo del lavoro e delle materie prime devono essere minimi. In questi termini l’agricoltura veniva sacrificata. Secondo i mercantilisti occorreva commerciare con l’estero per incamerare i metalli preziosi (considerando erroneamente la ricchezza della nazione), impoverendo così gli altro Stati. Per i mercantilisti lo Stato doveva intervenire: ▲ in Inghilterra => CORN LAWS ( tariffe mobili che seguivano l’andamento dei raccolti) e LEGGI DI CROMWELL ( le colonie potevano commerciare solo con la madrepatria e solamente attraverso la britannica inglese); ▲ in Francia => sussidi per le manifatture. Il prezzo delle materie prime e del lavoro dovevano essere sempre più bassi per incentivare l’esportazione a scapito dell’importazione. Questo svantaggia l’agricoltura e sorgono così le proteste dei fisiocratici. Passando ad alcuni argomenti di micro … 3. Curva di indifferenza o di utilità costante Fino ad ora si è presupposto che l’utilità fosse misurabile in senso cardinale (equilibrio del consumatore in termini marshalliani-walrasiani). Oggi si misura l’utilità in senso ordinale, stabilendo un ordine di preferenze tra le varie combinazioni di beni CURVA DI INDIFFERENZA. Luogo delle combinazioni di beni che danno la stessa utilità. Caratteristiche della curva di indifferenza: 1. Decrescente da sx verso dx. Se fosse crescente, i beni NON sarebbero economici. Infatti una delle ipotesi dell’Utilità dei beni era che la soddisfazione derivante dell’uso di un bene aumentava con l’aumentare delle dosi di quel bene, ferme restando le dosi degli altri beni. Se la curva fosse crescente, il grado di soddisfazione sarebbe lo stesso aumentando le dosi di entrambi i beni. I beni sarebbero NON economici anche quando la curva fosse parallela a uno dei due assi. Infatti, l’U rimarrebbe la stessa aumentando la dose di un bene e rimanendo costante quella dell’altro bene. ■ Non può essere crescente beni non economici ■ Non può essere parallela ai due assi beni non economici ▲ Curva, la pendenza NON è costante. Dire che la curva di indifferenza ha pendenza NON costante equivale a dire che il S.M.S. non è costante. S.M.S = saggio marginale di sostituzione (rapporto tra le variazioni di q.tà dei due beni= Δx/Δy) La pendenza della curva di utilità costante dipende dal S.M.S. ▲ Le curve di indifferenza non possono intersecarsi. La combinazione corrispondente al punto di intersezione infa…………………………………………………………………………………………………… ……………………… .…. ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… …………………….