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Economia politica ed economia aziendale - Riassunto di economia aziendale, Sintesi del corso di Economia Aziendale

Ottimo riassunto che sviluppa tutti i punti essenziali della materia!

Tipologia: Sintesi del corso

2011/2012

Caricato il 07/05/2012

wispy92
wispy92 🇮🇹

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Scarica Economia politica ed economia aziendale - Riassunto di economia aziendale e più Sintesi del corso in PDF di Economia Aziendale solo su Docsity! Economia Aziendale Riassunto FCONOMIA AZIENDALE Le scienze economiche si articolano in due rami : + ECONOMIA POLITICA Osserva i fenomeni cconomici dei grandi aggregati regionali nazionali ed internazionali + ECONOMIA AZIENDALE Osserva i fenomeni economici delle aziende singole delle classi © degli aggregati particolari di aziende. Essa clabora le conoscenze e le teorie economiche utili per îl governo delle aziende di ogni ordine : familiari, di produzione , non profit e amministrazioni pubbliche . PROGRESSO TECNICO E inteso come applicazione dell'attività cconomica delle innovazioni e degli sviluppi della tecnologia L'oggetto proprio dell'economia aziendale sì identifica come le attività economiche svolte dalle aziende : 1. L'economia aziendale ha per oggetto l'ordine economico di tutti gli istituiti nei quali si svolgono attività di produzione € di consumo, vo) 2. Si considerano quattro classi di istituo : LE FAMIGLIE , LE IMPRESE ,LO STATO e GLI ISTITUTI NON PROFIT Adesse corrispondono quattro classi di aziende : - AZIENDE FAMILIARI DI CONSUMO - AZIENDE DI PRODUZIONE - AZIENDE DI PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI - AZIENDE NON PROFIT 3. L'economia aziendale studia l'attuazione delle produzioni e dei consumi e dei processi di - configurazione degli assetti istituzionali - trasformazione tecnica - — negoziazione + organizzazione - rilevazione - lnformazione 4, In economia aziendale si distingue il concetto di produzione dei beni da quello di produzione di redditi. 5. Sì pongono in evidenza i processi di innovazione. INNOVAZIONE ECONOMIA Consiste nelle ricerca di smave c più convenienti modalità di svolgimento delle produzioni 0 dei consumi: principio del minimo mezzo c del massimo risultato. Sì tratto di massimizzare la disponibilità di beni c quindi bisogna cercare delle modalità più convenienti per lo svolgimento dell'attività economica Essa non deve essere confusa con Linnovazione tecnologica SOCIETA" UMANE Sono di varie natura , qui elencate : le famiglie , le società civili e politiche , lo Stato, la Chiesa , le imprese . Le persone lendono © far parte di società umane per a) produrre risullati non attuabili con Je risorse individuali b) per soddisfare i bisogni di socialità Ogni società umana persegue il BENE COMUNE che và inteso come bene dei singoli ISTITUTI Sono società umane regolamentate da delle istituzioni ossia delle regole. Sono duraturi e ordinati secondo proprie leggi inoltre presentano il carattere dell’essere autonomo. L'economia aziendale ha per oggello gli istituti in oni l’attività economica è rilevante . quali: 1. LE FAMIGLIE Per meintenere relazioni di lungo periodo una delle due*parti è indotta ad effettuare investimenti il cui valore può azzerarsi-quando la relazione si interrompe. Mu * FORZA CONTRATTUALE E° la capacità di influenza nei conffonti dell’altra parte“ Gestione caratteristica E° l'insieme di operazione di gestione che identificano Ja funzione economico-tecnica tipica di ciascuna azienda. La gestione caratteristica di un impresa manifatturiera si articola nelle seguenti coordinazioni economiche parziali : # Operazioni di ricerca e sviluppo È # Operazioni di acquisto di merce per la produzione # Operazioni di fabbricazione # Operazioni di commercializzazione # Operazioni di logistica Le negoziazioni di beni privati sono le operazioni di acquisto e di vendita di merci e servizi che sono ceduti da soggetti provati , sì svolgono secondo la forma dello SCAMBIO MONETARIO assia mediante lo scambio di un bene a fronte di uma quantità di moneta. Nello scambio monetario îl prezzo complessivo può essere pagato in contanti oppure in un tempo successivo ed in questo caso per il venditore sorge un CREDITO DI REGG MENTO e per il compratore un DEBITO DI REGOLAMENTO. . Alcuni scambi si possono svolgere su archi temporali lunghi , in questo caso le due parti concordano in anticipo alcune condizioni riducendo così ja disponibilità del bene . la saturazione della capacità produttiva cla volaifità dei proszi. Gestione Finanziaria . E? quella parte dell'attività di impresa che è valta a coprire il FABBISOGNO FINANZIARIO ossia il fabbisogno dei ‘mezzi monetari necessari per avviare l'impresa e per sostenere lo sviluppo. Il fabbisogno finanziario può essere coperto mediante due fonti : # IL CAPITALE PROPRIO o capitale di rischio # IL CAPITALE DI PRESTITO La gestione finanziaria si compone dei seguenti insiemi di attività : 2) Previsione e analisi del fabbisogno finanziario ‘) Combinazione ottimale di ricorso al capitale di rischio o di prestito c) Attuazione delle negoziazioni d) Gestione dei relativi contratti La gestione finanziaria mediante il capitale di prestito produce costi sotto forma di INTERESSI PASSIVI che sono il prezzo pagato dall’impresa per poter disporre di un certo ammontare di denaro per un certo periodo. Essa è caratterizzata da duc classi di negoziazioni : 4 Negoziazioni di capitale proprio Consistono nell'acquisire disponibilità di mezzi monetari a titolo di capitale proprio # Negoziazioni di capitale di prestito Hanno per oggetto l'acquisizione e la cessione di mezzi monetari destinati alla copertura dei fabbisogni finanziari. ne Pat ale E' l'attività di investimento delle risorse monetarie eccedentì i fabbisogni della gestione caratteristica Essa produce redditi sommabili a quelli della gestione caratteristica e questa gestione si attua attraverso vari tipi di negozizazioni : # NEGOZIAZIONI DI CAPITALE DI PRESTITO Si decide di investire in titoli di Stato o in obbligazioni # NEGOZIAZIONI DI CAPITALE DI RISCHIO Se si decide di comprare azioni di imprese 4# NEGOZIAZIONI DI BENI PRIVATI Se l'investimento consiste nell’acquisto dì beni da reddito { immobili ecc.) Ciascun istituto è soggetto ad un rischio economico generate ed anche a rischi particolori che possono essere oggetto di copertura mediante assicurazione. . _ . . . Le negoziazioni in questa gestione sono dette NEGOZIAZIONI DI RISCHI SPECIFICI 0 CONTRATTI DI ASSICURAZIONE c sono volte a coprire i dunni derivanti da possibili eventi Gestione Tributaria È n Deriva dal fatto che tutte le imprese sono soggetto al pagamento di tributi di varia natura a fronte del diritto di fruire dei ‘beni pubblici messì a disposizione dello Stalo. 4 Le attività di accertamento e di liquidazione dei tributi vengono dette Gestione ‘Tributaria. GESTIONE CARATTERISTICA GESTIONE PATRIMONIALE >» Sono dette GESTIONI ATTIVE GESTIONE FINANZIARIA GESTIONE ASSICURATIVA >» Sono dette GESTIONE PASSIVE GESTIONE TRIBUTARIA Profilo monetario = Studia i flussi di entrata e uscitg/ossia le riscossioni c i pagamenti LE ATTIVITA” DI ORGANIZZAZIONE Si definiscono i compiti da svolgere all'interno dell'impresa tra cui la gestione dei prestatori di lavoro ossia la gestione del personale OPERAZIONI DI RILEVAZIONE Sono svolte dall’imprese per predisporre dati ed informazioni destinati a due insiemi di utilizzatori : a) Le persone che operano all’interno dell’impresa. )) Le persone e gli istituli che portano interessi nei confronti dell'impresa LE COMBINAZIONI ECONOMICHE PARZIALI Molte imprese amuano più combinazioni economiche parziali ossia operano in più AREE DI AFFARI. Una combinazione economico parziale è una combinazione prodotto mercato. Quando le inmprese attuano contemporancamente più combinazioni economiche parziali sono dette IMPRESE DIVERSIFICATE. Articolazioni delle combinazioni economiche dello Stato Tutti gli Stati moderni si presentano con un ampia gamma di comb.econo parziali definibili in termini di classi di PRODOTTI { difesa, giustizia, istruzione )sia in termini di CLIENTI ossia l’insieme dei ciltadini ai quali i prodotti sono destinati. Lo Stato interviene nei processi di produzione e di consumo di beni economici quando si presentano due condizioni : 2) Il bene economico in oggetto è giudicato POI.ITICAMENTE CRITICO b) Lo Stato giudica che lasciando la produzione di qucl bene a imprese private ci sarebbero esiti non positivi dal punto di vista politico 1 beni economici politicamente crilici sono quei beni che devono essere accessibili a certe categorie di cittadini QTTO RAGIONI DI INTERVENTO DELLO STATO 1. L'esistenza di tieni pubblici puri + sono quei beni che presentano i caratteri della non rivalità nel consumo e della non escludibilità ( esempio = difesa nazionale ). 2. Il formarsi di Hi uon concorrenza 3. TI fenomeno delle economie esterne o esternalità che si ha ogni volta che un soggetto cumpie un'azione che ha effetti positivi 0 negativi su un altro soggetto. L’ esistenza di netcnti inuoinpieti = si hanno quando i mercati non offrono un bene o un servizio Le issimenrie informate ( carenza di informazioni ) Ridistribuire il rezidito» nn mercato più efficicnie può produrre una distribuzione dei redditi giudicata politicamente non valida dalla Stato. 1. Imporre il consumo di beni di merito ossia di beni giudicati politicamente importanti ma che i singoli potrebbero decidere di non consumare in base alle loro preferenze individuali. 8. Il ruolo detto Stato è fondamentale anche per Îl funzioninenio del mercato e consiste nel definire i diritti di proprietà e nel garantire l'esecuzione dei contratti ma La ges delle Stato Le modali intervento dello Stato sono : ue a) La prodazione direna 6 indiretta di beni : lo Stato può decidere di produrre sia beni pubblici parista beni privati © misti. Può essere lo stato che svolge l'attività di produzione e allora si parla di produzione diretta 0 indireta quando questa viene svolta da un'impresa posseduta dallo stato. rati b) L'emanazione di leggi e regolamenti : può essere coriiderata come l’attività generale degli istituti pubblici. e) I trasferimenti di mezzi monetari in farme varie = una parte rilevante della spesa pubblica si attua tramite trasferimenti dimezzi monetari ossia assegnando una parle di mezzi monetari raccolti dallo stato ad istituti che non fanmo parte della pubblica amministrazione. Si possano distinguere in 4 rrasferimenti volti ad attivare ridistribuzione di ricchezza Trasferimenti volti a finanziare attività di interesse pubblico La gestione tributaria dello Stato Lo Stato svolge due funzioni tributarie : + La gestione tributaria PASSIVA nella quale lo Stato paga varie categorie di tributi «La gestionetributaria ATTIVA mediante la quale lo Stato raccoglie tribmi La gestione patrimoniale, finanziaria € assicurativa dello Stato # la gestione patrimoniale si compone di operazioni di investimento © disinvestimento di beni da reddito non impeganti nella gestione caratteristica # la gestione finanziaria è la possibilità da parte dello Stato di ricorrere all'emissione di moneta e. manovre sulle riserve monetarie # la gestione assicurativa si svolge secondo modalità analoghe a quelle delle imprese L'ASSETTO ISTITUZIONALE è molto vario € dipende da alcuni aspetti : # in quale area inlervenire . # con quali forme realizzare la produzione # come impostare il sistema fiscale # quali tipi di rapporto instaurare con i conferenti di capitale di prestito -# quali rapporti con i prestatori di lavoro Le operazioni di organizzazione € rilevazione sono analoghe a quelle delle imprese. LE AZIENDE FAMILIARI La gestione caratteristica e patrimoniale La gestione caratteristica è composta da : # altività di produzione di redditi mediante lavoro estero # attività di lavoro intemno alla famiglia . # attività di consumo La gestione patrimoniale può essere considerata una parte delle gestione caratteristica poiché nelle aziende familiari si produce del risparmio che ‘viene investito per la produzione di redditi L'ATTIVITÀ” DI CONSUMO si attua com In svolgimento di una grande varietà dì operazioni e processi . J BENI COMPLESSI sono i bevi profotti e consumati dalla famiglia stessa La gestione finanziaria , tributaria € assionrativa “ La gestione finanziaria è data dalle operazioni di negoziazione di credito di prestito con formazioni di debiti di finanziamento. - La gestione tributaria si compone delle operazioni di accertamento , di liquidazione e di pagamento dei uributi. - © La gestione assicurativa è volta 2 coprire rischi particolaricon polizze assicurative . ISTITUTI NONPROFIT Sono istituti privati nei quali è vietata 1a distribuzione dei risultati reddituali e del patrimonio a favore dei soggetti che li controllano, Nascono in quanto insiemi di persone giudicano utileche certi insiemi di persone dispongano di beni che gli istituti esistenti non offrono. # gli istituti nonprofit agiscono come produttori di BENI PUBBLICI per soddisfare la domanda non coperta dallo Stato. 4 Nascono per poter godere di VANTAGGI NORMATIVI, vantaggi fiscali, tariffe agevolate , lavoro flessibile. La gestione caratteristica © tributaria . _ . - La pestione caratteristico è simile a quella dell'impresa ossia alla gestione caratteristica di produzione e/o produzione e consumo. Altri hanno una gestione di pura erogazione come nel caso degli enti di beneficenza . - La gestione Iributaria è connessa alla gestione caratteristica poiché molti istituti nonprofit godono di vantaggi fiscali. BRI DELIA FAMIGLIA ; ELE TERESTATORIDI LAVORO PRESSO LA FAMIGLIA LE AZIENDE DI ASSICURAZIONE DEGLI INTERESSI CONVERGENTI NELLO STATO i classi di soggetti che offrono contributi allo Stato e che ne ottengono ticompense sono © LE AMMINISTRAZIONI PUABIICHE LOCALI I FORNITORI DI BENI PRIVATI _ TCONFERENTI DI CAPITALE DI PRESTITO. P. SISTEMA DEGLI INTERESSI CONVERGENTI NEGLI ISTITUTI NONPROFIT Le principali classi di soggetti sono : . I SOCI FONDATORI LE COLLETTIVIFA PN GENERALE (TO FORNITORE DI BENI DUBBI.ICI | CONFERENTI DI CAPITALI DI PRESTITO Affinché gli istituti possano avere una vita economica duratura occorre che tra tutti i soggetti si instaurino relazioni di cooperazione e di integrazione Un assetto di alta integrazione produce i seguenti vantaggi : # bassi costi di transazione con soggetti esterni # bassi costi di coordinamento interno # bassi prezzi-costo degli input # migliori qualità # maggiore soddisfazione dei bisogni # processi di apprendimento più efficienti ‘Per cercare di realizzare l'obbiettivo dell’integrazione si agisce su vari insiemi di leve : 1. L’assegnazione del diritto-dovere di governo dell'istituto ad nn insieme di soggetti : si formano così gli ORGANI MASSIMI DI GOVERNO 2. L'assegnazione ad n iusieme di soggetti del diritto-dovere di percepire i risultati residuali dell'istituto positivi o negativi che siano. 3. La progettazione dell’assetto organizzativo per guidare il comportamento delle persone interne all'istituto. 4. La scelta e la messa în atto dei meccanismi di imegrazione con i soggetti esterni all'istituto TL SOGGETTO D'ISIFUTO , IL SOGGETTO ECONOMICO E I FINI ISTITUZIONALI # SOGGETTO D'ISTITUTO La definizione è gia stata scritta nelle pagine precedenti. Al soggetto d'istituto fanno capo due insiemi di diritti-doveri: * Tldiritto-dovere di governare » Il dirilin di godere dci risultati residuali positivi e il dovere di farsi carico degli eventuali risultati negativi residuali. Il diritto di governo c il diritto ai risultati residuali sono denominati DIRITTI DI PROPRIETA". Il soggetto d'istituto deve essere scelto in modo tale da avere la probabilità che Vistituto perduri nel tempo in condizioni di autonomia. Per la sua scelta è opportuno assegnare i diritti di propricià : # alle persone il qui benessere dipende dall’esistenza dell'istituto in oggetto. # alle persone che hanno effettualo investimenti nell’istituto # alle persone disposte ad assumersi una quota del rischio di istituto 1. PERLA FAMIGL il soggetto d'istituto è l'insieme di tutti i membri della famiglia stessa. 2. PERLO STATO = è sempre l’insitime di tutti i cittadini. 3, PER LE IMPRESE = le due categorie possono essere quelle dei conferenti di capitale di rischio 0 dei prestatori di lavoro. 4. PER GLI ISTITUTI NONFROFIT = è composto dai soggetti che sì sono associati per soddisfare i bisogni comuni e dai soggetti che forniscono contributi all'istituto senza trame ricompensa o beneficio. 41 FINL ISTITUZIONALI E IL SOGGETTO ECONOMICO Coincidono con le attese primarie delle persone che compongono il soggetto d'istituto , si denominano come INTERESS1 ISTITUZIONALI , mentre gli interessi degli altri soggetti come INTERESSI NON ISTITUZIONALI %, In tutti gli istituti convergono interessi sia economici sia noll'economici. Definiamo INTERESSI ISTITUZIONALI BCONOMICI gli interessi economici ‘che fanno capo ai membri del soggetto d'istituto. x Definiamo SOGGETTO ECONOMICO l'insieme delle persone alle quali fanno capo gli interessi economici istituzionali . Si configurano 4 classì di interessi convergenti negli istituti : INA LI ECONOMICI - L'insieme delle persone che portano gli interessi istituzionali forma îl soggetto d’istituto. - L'insieme delle persone che portano gli interessi istituzionali economici forma il soggetto economico. Il soggetto economico ( che coincide con il soggetto di istituto ) ha il diritto-dovere di : * Fissare gli obbiettivi, le strategie e le politiche * Scegliere i soggetti che contribuiscono alla vita economica dell'istituto ®© Progettare e mettere în atto le strutture di governo € di controllo + Sorvegliare il funzionamento dell’istiluto IL. PRINCIPIO DEL CONTEMPERAMENTO DEGLI INTERESSI 4 Si attua adottando strutture € processifispirati alla logica della partecipazione e del confronto.Evitano gli sprechi di risorse assorbite dalla gestione dei conflitti e-dalla resistenza al cambiamento. Per ciascuna classe di istituti si illustrano le configurazioni base dell’assetto di governo: ® I fini istitozionali economici e non economici » Il soggetto di isliluto ed economicò + Le prerogative , i principi e le strutture del governo cconomico. ASSETTO DI GOVERNO DELLE FAMIGLIE Sono membri del soggetto di istituto della famiglia le persone cha la compongono e lo stesso vale per il soggetto economico, Il governo sconomico comporta un insieme di decisioni in merito alla distribuzione degli impegni di studio e di lavoro tra tutti i membri della famiglia. Nella famiglia la prerogativa di governo economico spetta a tutte le persone che la compongono e che spesso sono delegate ad un solo membro che svolge la funzione di CAPO FAMIGLIA. ASSETTO DI GOVERNO DELLE IMPRESE Differenti imprese possono richiedere differenti assetti di governo ‘ in alcuni casi sarà opportumo un assetto centrale centrato su una sola categoria di portatori di imeressi ( sui conferenti di capitale di rischio , prestatori di lavoro } oppure a più di una categoria di poriatoti di interessi . L'irpresa è un istituto di tipo economico ed il fine è rappresentato -dalla produzione di ritmmerazioni . al soggetto economico fanno capo ic prerogative dell'esercizio del governo economico, ossia lo svolgimento di compiti cha danno vita all'impresa. L'esercizio del governo economico si manifesta come insieme di scelte, quali : + Scelte di ASSETTO ISTITUZIONALE = definizione dei relativi compiti , della struttura degli organi direttivi. + Scelte di CONFIGURAZIONE DELLE COMBINAZIONI PRODUTTIVE = scelta dei beni da produrre e delle negoziazioni da svolgere . «© Scelte dell'ORGANISMO PERSONALE Il soggetio econcinico è composto da una pluralità di persone con interessi non uniformi e che non convergono in un interesse di ordine superiore. Esso è però UNITARIO ed UNICO Per il principio del contemperamento degli interessi chi governa l'impresa deve sempre tener presenti le attese di tutte le categorie di portatori di interesse. * Spesso le imprese sono governate da insiemi di persone che non rappresentano Tintero soggetto economico 0 da persone che non fanno parte del soggetto economico In questi casi abbiamo un SOGGETTO ECONOMICO IMPROPRIO che può essere deleterio per lo sviluppo dell’impresa. _ Cmq il soggetto cconomico è la persona © il grappo di persone che esercita il supremo potere nell'azienda. ASSETTO DI GOVERNO DELLO STATO \, Lo stato è l'ordinamento politico , sociale , giuridico ed econornico che cura il perseguimento dei fini generali delle conmnità nazionali] I portatori di interessi istituzionali sono i wittadini edi fini economici istituzionali delle aziende composte pubbliche sono * 11 soddisfacimento dei bisogni pubblici di tutti i membri è La rimunerazione del lavoro dei prestatoti di lavoro Il soggetto economico è formato da tutti i membri della collettività e si formano soggetti economici impropri quando l'azienda composta pubblica diventa strumento dell’organizzazioni politiche o di particolari categorie di utenti Le prerogative di governo economico si esercitano per mezzo di organi collegiali i cui membri sono scelti mediante elezioni. Troviamo : # ORGANI POLITICI = composti dalle persone elette dai ‘membri della collettività che esprimono preferenze # ORGANI DELLA STRUTTURA AMMINISTRATIVA = che sono 0 prestatori di lavorai quali si richiedono competenze professionali tecniche ed economiche. Nello stato i compiti sino distinti per livello e per orientamenti c quindi richiede l'attuazione di equilibri complessi ASSETTO DI GOVERNO DEGLI ISTITUTI NONPROFIT Negli istituti nonprofit gli INTERESSI ISTITUZIONALI possono fare capo a tre categorie di soggetti : è Gli associati delle associazioni chiuse e aperte * Idonatori degli enti di beneficenza + 1prestatoti di lavoro Tali categorie formano il soggetto d'istituto e sona interessi istituzionali economici : + Tocattese dì soddisfacimento dei bisogni comumi dei membri « Leattese dì rimunerazione dei prestatori di lavoro non volontario Il soggetto economico può essere diverso dal soggetto d’istituio CONSIGLIO DEI GARANTI = è formato da persone che controllano e garantiscono la correttezza all’imemo dell’istituto- questo si manifesta quando l'istituto è formato da più categorie di conferenti di contributi. L'ECONOMICITÀ’ L'ECONOMICITAÀ' 0 equilibrio economico di un istituto è una delle condizioni fondamentali dell'equilibrio istituzionale comunque è la capacità dell'istituto di operare senza accumulare perdite. Si ha EQUILIBRIO ISTITUZIONALE quando tutti i membri del soggetto di istituto condividono i valori e gli obbicttivi che ispirano la vita dell'istituto c ricevono ricompense e benefici giudicati equi rispetto ai contributi forniti. Esso è un equilibrio di lungo periodo : gli istituti presentano il carattere della continnità o curabilità. 1 concetto di equilibrio istituzionale si deve apprezzare ricordando il fenomeno dellINCLUSIONE PARZIALE per cui ciascuna persona persegue ua pluralità di fini e partccipa a più istituti. L'equilibno istituzionale ed economico sono interconnessi ma non sincroni : se € quando rilevanti perdite si aceumulano per periodi non brevi l'istituto cessa 0 subisce trasformazioni. Non è sufficiente che l'azienda duri nel tempo occorre anche che non si manifesti un ricorso a interventi di sostegno 0 di copertura delle perdite da parte di altri istituti. L’ECONOMICITA' DELLE IMPRESE E'una condizione primaria per cui un'azienda è capace di vivere nel tempo in modo autonomo ed esprime l'attitudine della gestione di rimunerare con i componenti positivi di reddito tutti i fattori produttivi compresi il capitale di prestito ed il capitale di rischio . 1 tempo a cui riferire l'equilibrio deve essere di Imgo periodo e può fare riferimento oltre cha alla singola azienda ( equilibrio aziendale ) anche ad un gruppo aziendale ( equilibrio superaziendafe o di gruppo ). L'equilibrio reddituale di gruppo può essere inteso con due significati ; 1. quello per cui l'azienda si dice “economia in funzione del grappo “ poiché solo entro il gruppo essa riesce ad essere autosufficiente , sc essa Operasse indipendentemente avrebbe problemi dî sopravvivenza. 2. Si ha quando l’azienda vicne mantenuta in vita perchè offre opportunità 0 vantaggi alle altre aziende del gruppo. 4 L'EFFICIENZA .LE RENDITE MONOPOIISTICHE .LE ECONOMIE ESTERNE E LA FLESSIBILITÀ Una seconda condizione per affermare che l'azienda si svolge secondo economicità è il mantenimento di un livello accettabile di LIFFICIENZA espressa in termini di rendimento fisico4ccnico dei processi produttivi. 1 #TL PRINCIPIO DI COMPETENZA % E? un principio di coerenza logica ira tutti i valori che comporigono la tavola del reddito, Esso richiede che nella tavola del reddito siano rappresentati e : » Ivaloridituttie soltanto gli output prodoiti dall’esercizio. è Tuttie soltanto ì valori degli inpui utilizzati e assorbiti per produrre tali risultati. #1 COSTI IRICAVIE 1 COMPONENTI POSITIVI E NEGATIVI DI REDDITO La tavola del reddito non è la tavola dei costi e dei ricavi dell'esercizio ma è la tavola deì componenti positivi e dei componenti negativi di reddito . Il costo di un fattore produttivo è il prezzo pattuito per ottenere fa disponibilità dello stesso : îl costo di acquisto delle materie prime è n componente negativo di reddito mentre il costo di acquisto di un bene pluriennale è un costo ma non è up componente negativo di reddito. Si attua il processo di ammortamento che è un componente negativo di reddito ma non è un costo. Le rimanenze finali sono un componente positivo di reddito ma non un TIc4vo. #1 REDDITO DI ESERCIZIO E° l'insieme dei componenti positivi è pepativi di reddito suscitati dagli accadimenti che si sono svolti in un certo periodo di tempo e sono tra loro coerenti secondo il principio di competenza. Esso è l'insieme di tutti i valoti della tavola del reddito , il RI SULTATO REDDITUALE è uno di tali valori : può assumere sia un valore positivo ( utile ) sia un valore negativo ( perdìta ). #1L CAPITALE DI FUNZIONAMENTO E' Pinsieme dei valori delle anività delle passività e del capitale netto determinato al termine di ciascun ‘periodo corrispandente all'esercizio e costruito in ipotusi di continuità del funzionamento dell'impresa. # L'UNITARIETA” DEL SISTEMA DEI VALORI DI BILANCIO 1 bilancio di esercizio è un sistema unitario di valori . Il reddito di esercizio e il capitale di funzionamento sono due sottoinsiemi di valori tra loro correlati sul piano numerico. CAP.NETTO FINE ANNO - CAP.NETTO INZ.ANNO = RIS.REDDITUALE ESERCIZIO TL REDDITO DI ESERCIZIO TL REDDITO DI TSE RTZOO, La tavola del reddito di csercizio è nno schema costruito per meitere a confronto da un lato il valore degli input © dall’altro il valore degli output. Per poter capire la struttura del reddito bisogna capire quali sono gli inpot e gli ontput. Noi facciamo riferimento in questo caso ‘ad un impresa manifatturiera i tipici INPUT di tale impresa sono ‘ » Le materie prime ei servizi acquistati dai fornitori + Gliimmobili, gli impianti, le ‘macchine e le atttezzature = Tllavoro fornito dai prestatori di lavoro + 1beni pubblici messi a disposizione dello Stato + T mezzi monetari apportati a titolo di capitale di prestito + Lerimanenze finali + Ilcapitale di rischio 1 tipici OUTPUT sono! + Tprodottifinitie venduti * Le rimanenze finali » Giiinteressi attivi della gestione patrimoniale + Tdividendie le plusvalenze della gestione patrimoniale » Ifittiattivi + 1 dividendie le plusvalenze delle partecipazioni # LE RIMANENZE INIZIALI Sono i risultati della gestione caratteristica dell'esercizio precedente riemessi nellesercizio nuovo. #1 COSTO DI ACQUISTO DI BENI PRIVATI AD USO IMMEDIATO n si tratta di beni che entrano nelle combinazioni economiche e che esauriscono la loro utilità al loro primo utilizzo # LE QUOTE DI AMMORTAMENTO DEL COSTO DI BENI PRIVATI PLURIENNALI DI PROPRIETÀ” . Sono condizioni di produzione caratterizzate dalla lunga durata € dal fatto di fomire la loro utilità a più esercizi annuali. Nel linguaggio dei sistemi contabili i fattori produttivi pluriennali sono denominati IMMOBILIZZAZIONI rECNICHE MATERIALI (i fabbricati ,gli impianti, le macchine ) e IMMATERIALI { le spese di costituzione , i brevetti e Ì marchi acquistati ). 14 #1 CANONI DI LOCAZIONE DEI BENI PRIVATI PLURIENNALI DI PROPRIETA Dì TERZI Il caso è quello degli immobili di proprietà di terzi la cui'disponibilità comporta componenti negativi di reddito denominati canoni di locazione o fitti passivi. - Si può creare il fenomeno dei RISCONTI ATTIVI che si hanno quando i pagamenti sono effettuati anticipatamente e quando il periodo di riferimento non coincide con il periodo dell'esercizio. # LE RIMUNERAZIONI DEL LAVORO H costo del lavoro è formato dagli stipendi , dagli oneri previdenziali e assistenziali e dal trattamento di fine rapporto. # î PREMI ASSICURATIVI PER LA COPERTURA DI RISCHI PARTICOLARI Le imprese acquistano anche coperture di rischi particolari pagando premi assicurativi. Anche qui si creano risconti attivi per îl fatto che Je assicurazioni vengono pagate anticipatamente. 41 TRIBUTI A FRONTE DEI BENI PUBBLICI A fronte di beni pubblici si pagano varie forme di tributi. Le imprese pagano tributi. vari durante l’anno e un imposta sul reddito di esercizio che viene liquidata nel corso dell'esercizio successivo. # GLI INTERESSI PASSTVI PER LA DISPONIBILITÀ” DI CAPITALE DI PRESTITO La disponibilità di capitale di prestito comporta un costo sotto forma di intercssi passivi. Essi sono pagati in via posticipata e quindi succede che si paglàno interessi nell'esercizio in corso riferiti all'esercizio precedente. Si crea così un RATEO PASSIVO ossia Se si richiede un mumo al 1° settembre 2004 con estinzione al 31 agosto 2003 € quindi pagamento dei rispettivi interessi i mesi da settembre a dicembre 2004 gli interessi riaturati vengono inseriti nel reddito di esercizio come rateo passivo. #1 COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO NON DI COMPETENZA DELL *ESERCIZIO Il problema nasce dal fatto che molti valori dei bilanci di esercizio sono valori stimati . Si conviene che gli scostamenti scoperti durante il periodo “n° devono essere inseriti nel bilancio dell'esercizio ‘n° pur essendo di comprenza di esercizi precedenti . Due casi : le minusvalenze di immobilizzazioni dimesse e le perdite su crediti degli esercizi precedenti. # LA RIMUNERAZIONE DEL CAPITALE DI RISCHIO F'rappresentata dall’utile © dalla perdita di esercizio. 71 suo importo è determinato come ‘differenza tra il totale deì componenti positivi di reddito e il totale dei componenti negativi di reddito. #1 RISULTATI DELLA GESTIONE CARATTERISTICA Essi sono dee : i. PRODOTTI VENDUTI = cui corrispondono i ricavi di vendita 2. LE RIMANENZE FINALI = qualora la nostra impresa abbia partecipazioni in altre imprese i risultati che ne traggono possono essere inseriti con la voce di utili o perdite da partecipazioni #1 RISULTATI DELLA GESTIONE PATRIMONIALE Consideriamo tre forme di gestione patrimoniale : 1. depositi bancari in forma di conto corrente 2. Le concessioni di capitale di prestito mediante la sottoscrizione di titoli obbligazionari emessi dallo Stato. 3. Il conferimento di capitale di rischio ad altre imprese mediante l'acquisto di azioni: sì può così creare il RATEO ATTIVO che sono gli interessi attivi maturati che fanno parte dell'esercizio precedente ma che andiamo ud inserire nell'esercizio attuale. Tn certì casi la gestione patrimoniale può realizzarsi anche cedendo in Jocazione a terzi immobili acquistati. In questo modo appaiono i FITTI ATTIVI #] COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO NON DI COMPETENZA Hanno la stessa natura dei componenti ‘negativi non di competenza. CAPITALE DI FUNZIONAMENTO Con la tavola del capitale di funzionamento cerchiamo di rispondere ad una seconda domanda ossia quali sono i beni posseduti dall’azienda e quali sono le obbligazioni e gli impegni nei condronti dei vari soggetti ( che cosa ha l'azienda € che cosa deve ). Esso è uno schema per ordinare: » LE ATTIVITÀ’ ei relativi valori ( sono Finsiome delle condizioni di produzione ) + LE PASSIVITA' ossia l'insieme delle obbligazioni degli impegni nei confronti dei vari soggetti Gli obblighi nei confronti dei conferenti di capitale di rischio sono denominati ©. APITALE NETTO mentre gli altri obblighi sono chiamati passività. TI valore totale delle attività è sempre pasi al valore totale delle passività e del capitale netto. 15 Le tipiche ATTIVITA' sono : * Disponibilità monetarie in cassa « © Crediti di regolamento » Rimanenzefinali = Immobilizzazioni materiali ed immateriali * Creditidi prestito . Quote di capitale di rischio di altre imprese è Partecipazioni Le tipiche PASSIVITA' sono : è Debili di regolamento verso fomitori e Debitidi finanziamento + Obblighi nei confronti dei prestatori di lavoro « Debiti nei confronti dello Stato I tipici componenti del CAPITALE NETTO sono : + TL CAPITALE SOCIALE = sono i conferimenti dei soci al momento della costituzione o in altre occasioni . « GLIUTILI maturati e non distribuiti ( riserve ) Le attività dedicate alla gestione caratteristica sono : #1 CREDITI VERSO 1 CLIENTI Nascono dallo scambio monetario con regolamento differito sono diritti vantati dall'impresa nei confronti dei clienti. # LE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Sono attività quali i terreni , i fabbricati gli impianti le macchine la cui vita economica utile dura per tempi lunghi. #LE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Sono rappresentate da brevetti e da ‘marchi che un impresa acquista programmando di fruire per un certo numero di anni A LE RIMANENZE FINALI DI ESERCIZIO Sono produzioni in corso che non anno terminato il lore ciclo economico con la generazione di un ricavo di vendita. # LE PARTECIPAZIONI Sono le quote di capitale di rischio detenute in altre imprese con l'obbiettivo di esercitare qualche forma di controllo sul governo delle stesse € di realizzare vantaggi. #1 RISCONTI ATTIVI DELLA GESTIONE CARATTERISTICA La gestione caratteristica dà luogo a due tipi di risconti anivi originati dai fili attivi e dai premi assicurativi pagati. Le attività dedicate alla gestione patrimoniale #LA CASSA E 1 CONTI CORRENTI ATTIVI Sono le liquidità immediate di cui l'azienda dispone. I contanti non producono rimunerazioni mentre le liquidiatà sotto forma di conti correnti attivi producono interessi attivi. #4 LE OBBLIGAZIONI E LE AZIONI Sono inserite in bilancio al prezzo di acquisto e gli utili 0 le perdite sono messi in evidenza al momento della vendita. #TRATEI ATTIVI DELLA GESTIONE PATRIMONIALE Si producono ratei attivi quando la gestione ‘patrimoniale attua investimenti in obbligazioni e in titoli di Stato. Gli impegni del capitale di funzionamento + © IMPEGNI VERSO | FORNITORI DI BENI PRIVATI = detti anche debiti verso i fornitori. + TMPEGNI VERSO I CONFERENT! DI CAPITALE DI PRESTITO = la gestione finanziaria dià luogo a debiti sotto forma di : conti correnti passivi, mutui bancari passivi. + IMPEGNI VERSO LO STATO = le imprese accumulano debiti nei confronti dello Stato e vengono detti debiti verso l'erario. Il più importante è il debito per le imposte sul reddito che sì forma a fine esercizio. + IMPEGNI VERSO I PRESTATORI DI LAVORO = si configura l’obbligo di liquidare una parte della retribuzione in forma differita al momento della cessazione del rapporio di lavoro. In ogni momento l'impresa ha un obbligo nei confronti dei prestatori di lavoro pari l'importo totale che dovrebbe liquidare se tutti i dipendenti si licenziassero. + INIPEGNO VERSOLC! ‘ONFERENTI DI CAPITALE DI RISCHIO = sono composti da # il capitale sociale LA SINCRONIA DEGLI EQUILIBRI DI AZIENDA s Un ‘azienda di produzione presenta condizioni di vita duratura Se gli equilibri vengono simultancamente rispettati, E” necessario quindi che gli equilibri aziendali siano conseguili simultaneamente. IQUOZIENTI DI BILANCIO ° T quozienti hanno la capacità di sintetizzare e quantificare fenomeni d'azienda complessi. Due sono i problemi da. risolvere affinché l’impiego dei quozienti possa consentire una visione dci fenomeni d’azienda : #11 primo riguarda la scelta di quell’insieme di quozienti che riesca a coprire le possibili aree di indagine . In particolare studiamo tre fenomeni : 1. La REDDITIVITA' intesa come rapporto Ira una configurazione di reddito e un’altra grandezza a questa correlata. 2. La SOLIDITA' PATRIMONIALE come. espressione della solvibilità a lungo dell'impresa 31. La LIQUIDITA' cioè la capacità di far fronte ai-pagamenti # Il secondo riguarda ia scelta dei termini di riferimento interni ed esterni LE REDDITIVITA’ DEL CAPITALE PROPRIO Fl'indice che esprime in massima siniesi i risultati dell’impresa , detta anche ROE ( retum on equity ). Questo quoziente viene anche chiamato SAGGIO DI REDDITO ed è uguale ROE = reddito netto = RN Esso misura i) rendimento del capitale netto capitale netto CN Un faliore determinante del ROE È individuato nella redditività della gestione operativa cioè nel rendimento degli investimenti nelle attività produttrici di reddito. La redditività della gestione operativa è uguale : ROA = reddito operativo = RO attivo netto AN Dato che 1 ROA è un fattore determinante del ROF si può sviluppare la seguente uguaglianza volta a calcolare il ROE partendo dal ROA : Rot= È2 x BA x LE due BALL ET (of A ft dec A bite) Bu CA o [e , i pu TR: IT An TE PR i et ; . RAPPORTO DI INDEBITAMENTO © RI ®: RISAN =CIT +1 CN CN Tale quoziente svolge un effetto nullo se è uguale a 1 0 un’ effetto moltiplicativo se è maggiore di 1 EFFETTO LEVA = Si ha con una redditività negativa ( perdite ) TASSO D'INCIDENZA “IV: Ti= RN RO Esso esprime il peso dei componenti di reddito estranei alla gestione operativa cioè gli gneri finanziari e le imposte. Ha in genere un valore inferiore ad 1 in quanto i componenti di reddito negativi estranei alla gestione operativa risultano superiori a quelli positivi La redditività del capitale proprio dipende da tre fattori : + laredditività operativa « l'indcbitamento finanziario » Tassod'incidenza LA REDDITIVITA' DELLA GESTIONE OPERATIVA La redditività operativa può essere a sua volta scomposta in due quozienti + LA REDDITIVITÀ DELLE VENDITE ROS) + IL TASSODI ROTAZIONE DELL'ATTIVO NETTO (TR) ROA=RO=RO0x vV=ROS: TR V = fatturato AN V AN TROS dd misura il grado di convenienza economica delle vendite effettuate nell’esercizio. 19 . xv . . di ITR (Ti ) esprime la relazione tra una dimensione operdtiva dell'azienda e una dimensione struttorale : indica il numero di volte che attivo netto gira iî un armo per effetto dei ricavi di vendita, E' quindi un indicatore di efficienza della gestione dell'attivo A LA SOLIDNITA? ELA LIQUIDITA' La solidità patrimoniale evoca il concetto di dipendenza verso i terzi finanziatori : un indicatore di questo concetto è il rapporto di indebitamento. Bisogna tener conto del-grado di copertura delle immobilizzazioni dette : CI = CN = chpitale netto... IM immobilizzazioni tecni [che nette Se esso è > | significa che il capitale a pieno rischio è in grado di far fronte agli investimenti. Gli indicatori utilizzati per valutare la liquidità sono : è QUOZIENTE DI DISPONIBILITÀ" © QD = AC = attivo corrente PC passivo corrente + QUOZIENTE DI LIQUIDITÀ “OL== L = liquidità immediate differite i PC passivo corrente LA LEVA FINANZIARIA Nel passaggio dai ROA al ROE ha un ruolo fondamentale l'effetto Jeva fi nanziaria che si produce per via della differenza tra il costo medio di capitale diterzi vi edi ROA L'effetto della leva finanziaria è tanto più potente : = quanto maggiore è la differenza tra ROA e “i” + quanto maggiore è la quota di AN finanziata da MT anziché CN . MT = mezzi di terzi o capitale di terzi CT La fonmula generale di passaggio dal ROA al ROE risulta essere : ROE=ROA +MT x (ROA-i) CN Se introduciamo le imposte sul reddito in misura di 1% la formula diventa ROE=[ROA+MTx(ROA-i)}x(1-1) CN INDICI BI RIFERIMENTO Si possono utilizzare per classi e situazioni di imprese ricordando però che : a) Ogni singolo caso ha le proprie specificità b) Gli indici di bilancio sono dei segnalatori delle condizioni di economicità , ma essi coprono solo alcuni aspetti della vita dell’impresa. IL CAPITALE ECONOMICO Nascono due altre nozioni di capitale-valore : *» CAPITALE DI LIQUIDAZIONE = Determinato in ipotesi di liquidazione per stralcio. + CAPITALE ECONOMICO = Determinato in ipotesi di cessione in blocco Yl capitale economico è la nozione di capitale-valore che prende in considerazione l'ipotesi che il complesso aziendale sia ceduto in blocco. Esso trae il suo valore dalle prospettive di reddito futuro, determinare un capitale economico vuol dire esprimere un apprezzamento sull'attimdine del patrimonio di impresa a produrre redditi in futuro. DETERMINAZIONE DEL CAPITALE ECONOMICO Si utilizza il procedimento sintetico che si collega alla nozione stessa di capitale economico : è un processo che si fonda su una serie di ipotesi sullo svolgimento della gestione futura , quali : a) REDDITO MEDIO NORMALIZZATO ossia l'attitudine dell'impresa a produrre reddito 6) La definizione di un TASSO DI ATTUALIZZAZIONE che tenga conto del valore del tempo e del rischio connesso allo svolgimento della gestione futura . Si ha AVVIAMENTO TA” = CE- CN (capitale economico — capitale netto ) Determinare un avviamento significa che l’impresa presenta prospettive di reddito. Se CE>CN si ha un plusvalore di avviamento , sc invece CN > CE si ha un minusvalore di avviamento , ossia l'incapacità dei redditi futori di rimunerare i conferenti di capitale — risparmio . 20 Esiste anche un secondo procedimento detto procedimento anglitico il quale considera che il flusso di reddito alteso futuro deriva dalle condizioni produttive, Il capitale netto può essere calcolato CE=CN+A La determinazione in modo autonomo dell'avviamento 50 ottiene da: Da |EQ- isla i TAVOLA 7.12. La determinazione del capitala scanomico: metodo sintetico Premesso che il valore altuale {VA] di un curo riscuolibile dopo n anni, dato un tasso pari a i è uguale ac VA = 4U/(134 97 è che Îl valoro attuale (VA) di una rendita perpetua di un euro, sempre data un lasso, i è uguale ai VEPETI Sì può determinare ll capitale economica (CE) dali (PA = flusso di redoito medio normalizzato (inleso come reddilo grelevabile assicurando gli investimenti necessari per lo sviluppa dell'azienda) Ke = Tasso di afluatizzazione (ranprasentalo dal rendimenlo afteso del capitale proprio @ calcolato tenen- do conto del rischi aziendali) come rapporto tra edito medio normatizzato e lasso di atvalizzazione: | CE = EWIKg TAVOLA 7.13. La determinazione del capitale economico: melodo analitico Dati: CN = 38 milioni, FLA) = 5,6 milioni, Ke = 0,12 Il reddito ritenuto soddisfacente per un investitore in capitale risparmio dell'azienda in esame è: Kol = 0.12 >. 3B milioni = 4,560 milioni Gontrontato con il reddito medio normalizzato si ottiene una dilferenza annue pusitiva: =,040 milioi EA) — {Ke x GM) = 5.600 — 4,58 che atlualizzata per 5 anni al tasso del 12% determina un «piusvalore di avviamento» pari e: A = 2g]1z 1,040 milioni = 3,604 x 1,040 milioni = 3,748 miliani chie, aggiunto at capitate di funzionamento, determina il capitale sconomico: CE = GN + A 128,000 + 3,748 milioni ani = valore attuale di una rendita di un curo annuo riscuotibile per # anni di divario; ER) = reddito medio normalizzato atteso dall'azienda; K. = costo-opportunità per il conferente capitale risparmio; CN = capitale neito a valori aggiornati (rivalutati); ECN = reddito ritenuto soddisfacente per il conferente capitale rispar- mio. 2) 4 IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA Sono sistemi di autoregolazione con i quali si assegnano gli obbiettivi sono variabili del sistema aziendale. La pianificazione strategica è il processo mediante il quale vengono dafiniti gli obbiettivi , le politiche e gli assetti delle combinazioni economiche dell'azienda. Si tratta di stabilire dove Vimpresa intende operare e quali obbiettivi si intendono proseguire. Essa ha tre finalità 1.- E° quella di elaborare obbiettivi e paini di medio e lungo periodo . 2. E? la finalità di decidere L'assegnazione delle risorse strategiche. 3. E? la finalità di produrre condizioni organizzative quali l'orientamento all'innovazione e all'integrazione, Je risorse e si valutano i risultati conseguiti, Essi La MISSIONE dell’azienda è un enunciazione formulata dagli organi di governo economico e di direzione ed è volta a specificare l'ambito competitivo in cui l’impresa intende operare . #IL SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO . ” x Si manifesta sottoforma di processi che portano a correlare tre variabili : Je UNITA' ORGANIZZATIVE , gli OBBIETTIVI e le RISORSE. Essi assegnano gli obbiettivi da realizzare în un certo arco temporale e le relative risorse ( 1 anno ). Tali sistemi orientano l’attenzione all’EFFICIENZA e al BREVE PERIODO e all’ EFFICACIA La programmazione è il processo che individua le alternative di azione concrete da attuare in un periodo di regola annuale, 1l risultato di questo è la definizione di un programma di esercizio o BUDGET che contiene l'indicazione dei risultati economici attesi. ' Strettamente connesso com la programmazione è il CONTROLLO che è volto ad assicurare le realizzazione degli obbiettivi aziendali . Con esso si seunala la presenza di problemi decisionali spingendo al riesame. 1) sistema di programmi © controllo è uno strumento di indirizzo e di guida del comportamento dei prestatori di lavoro ed è orientato all’efficienza di breve periodo. Un medello oggi diffoso è quello della BALANCED SCORECARD che misura la performance aziendale secondo quattro viste : clienti — processi gest.interni — apprendimento — parami etri reddituale. LA STRUTTURA DELL'AZIENDA _AMBIENTE ECONOMICO — SISTEMA COMPETTLIVO SANILIDIATZZIO # L'AZIENDA COME SISTEMA DECISIONALE L'esigenza di decidere nasce dal continuo dinamismo interno ed esterno all’impresa : condizioni sempre nuove mettono in crisi fa routine e gli equilibri in atto. Rispondendo alle mosse di alîri soggetti © anticipandone l'impresa può adottare una posizione IMITATIVA o una POSIZIONE DI ORIGINALITVA?. Le decisioni in campo economico sono sempre soggette al vincolo della scarsità di risorse. L'INNOVAZIONE rimuove questo vincolo : la nuova idea applicata produce migliori risultati a parità di risorse disponibili. Tutte le scelte si svolgono în condizioni di incertezza € dunque comportano RISCHI. L'impresa si ispira a due principi : 1. Compiere scelte decisive che consentono adeguati gradi di flessibilità. 2. Continuamente rinnovare le basi per il futuro sviluppo. in sintesi ciascuna impresa si caratterizza per i seguenti elementi : 1. ‘TEMPI e VELOCITÀ' di risposta agli stimoli interni ed esterni NOVITA? dei contenuti delle decisioni RIGORE delle analisi di convenienza economica Propensione all’INNOVAZIONE Propensione al RISCHIO. uan # LA STRUTTURA DELL'AZIENDA COME FRUTTO DELLE SCELTE Le classi di scelte qui sotto elencate sono l'essenza del GOVERNO STRATEGICO DELLE IMPRESE : e Lesceltedi CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA PRODOTTO + Lesceltedi DIMENSIONAMENTO DELLA CAPACITA” PRODUTTIVA + Losceltedi ESTENSIONE INTERFUNZIONALE E VERITCALE : l'azienda decide quali attività svolgere al proprio interno © quali invece ad aliri soggetti Le scelte di ESTENSIONE ORRIZONTALE : si tratta di decidere se attivare una sola combinazione economica parziale oppure più di una. Le scelte di GESTIONE PATRIMONIALE ; FINANZIARIA € TRIBUTARIA Le scelte di SVILUPPO DEL PATRIMONIO. Le scelte dell'ASSETTO ORGANIZZATIVO. Le scclte di ASSETTO ISTITUZIONALE 24 Tutte queste scelte determinano ta struttura dell'azienda che si èampone dii cinque macrovariabili , quali : A - ASSETTO ISTITUZIONALE ” E? la configurazione dei portatori di interessi nei confronti dell'istituto , progettario siguifica scegliere i vari insiemi di soggetti chiamati a comporre Pistituto. Queste scelte consistonè nel decidere : 1. L'assetto proprietario di base, ossia a quali categorie di personè attribuire i diritti di proprietà 2. 1a forma giuridica 3. L'insieme degli organi di governo e di controllo da attivare Le modalità di interazione tra l'impresa © i suoi interlocatori La partecipazione ad aggregati interaziendali viè - LA CONFIGURAZIONE DELLE COMBINAZIONI ECONOMICHE E? l'assetto complessivo delle attività svolte dall'azienda attraverso i suoi membri 0 prestatori di lavoro. Occorre decidere : . 1 Quale strategia competitiva adottare 2. Quale svolgere all’interno dell’azionda © quali esternalizzare 3. Come dimensionare le capacità produttive . 4. Quale ruolo assegnare alle gestioni ausiliarie della gestione caratteristica - IL PATRIMONIO ‘E° formato dalle varie classi di condizioni produttive materiali e immateriali utilizzate dall'istituto per svolgere la propria attività economica 4). L'ORGANISMO PERSONALE E? l'insieme delle persone che prestano il lora tavoro nell'istituto. - L’ASSETTO ORGANIZZATIVO E° la macrovariabile che definisce la struttura interna e le modalità di svolgimento dei processi aziendali. Esso risulta dalla configurazione di tre variabili : + Stroltura organizzativa ripartisce l'insieme complessivo delle attività aziendali in compiti da assegnare alle singole persone. «© La distribuzione del potere. » I sistemi operativi : Sono sistemi mediante î quali si assegnano alle varie unità aziendali gli obbiettivi e le risorse e si tengono sotto controllo i risultati. L'impresa è un sistema aperto che scambia con l’ambiente condizioni di ogni tipo - La vita economica dell’impresa dipende dall'attivazione di due tipi di coerenza : 1. COERENZA INTERNA tra le cinque macrovariabili 2. COERENZA ESTERNA tra l'azienda © l’ambiente # L'ORIENTAMENTO STRATEGICO DI FONDO “OSF* La strategia d'impresa si compone di due elementi : è ORIENTAMENTO STRATEGICO DI FONDO DSF : è un insieme di idee-guida che definiscono l’identità dell* impresa e che riguardano : che cosa » perché e come to fa o Jo vuole fare è INDIRIZZI STRATEGICI IN CUI L'OSF SI CONCRETIZZA: sono rappresentati dalle scelte strategiche che definiscono in quale arene competitive l'impresa intende operare e în che modo intende affrontare la concorrenza. # UNITARIETA® DELLE COMBINAZIONI ECONOMICHE { caratteri di unitarietà delle combinazioni economiche sono : è COMPLEMENTARITA : si manifesta sia come complementarità dei fattori produttivi e dei vari insiemi di operazioni (acquisti, ven i * FUNGIBILITAÀ ( sostituibilità ) : è un fattore di unitarietà da gestire . Particolarmente evidente è la fungibilità parziale 0 totale tra differenti fattori di produzione € anche le fongibilità tra classi di operazioni. è COMUNANZA uno stesso fattore di produzione può concorrere all'ottenimento di più risultati Tale fattore si definisce COMUNE ai risultati ottenuti + CONGIUNZIONE: quarido da uno stesso processo produttivo escono più risultati e tali risultati vengono detti CONGIUNTI. + UNIFORMITÀ" : una grande parle degli incrementi di produttività si è realizzata facendo leva suì caratteri di uniformità . Essa si manifesta in tre fonne principali : 1. La standariizzazione che può essere gestita dalla singola azienda 2. Uniformazione che nasce dall'esigenza di adottare standard comuni 2 tutte le aziende 25 3. Modularità che consiste nella progettazi produzione di differenti prodotti complessi “. e INTERDIPENDENZA : è l’esigenza che ciascuna unità'udatti i propri comportamenti a quelli delle altre unità, di componenti ( moduli } che possono concorrere alla # L'AMBIENTE ECONOMICO E NON ECONOMICO È L'ambiente di un istituto è l'insieme di condizioni e di fenomeni esterni allo stesso e che ne.influenzano la struttura e ]a‘ dinamica. L'ambiente economico si compone di fenomeni e condizioni , quali : * i MERCATI , insiemi omogenei di negoziazioni di beni privati * le STRUTTURE DI DOMANDA E DI OFFERTA di capitale proprio e di beni pubblici » iSETTORI, sono insiemi di aziende con combinazioni economiche simili ed operanti negli stessi mercati . le POLITICHE ECONOMICHE , MONETARIE e FINANZIARIE attuate dagli enti politici e dalla pubblica amministrazione L'ambiente non economico comprende fenomeni e condizioni quali : Il SISTEMA DEI VALORI caratterizzanti la collettività sociale in cui l'azienda opera La NORMATIVA GIURIDICA NAZIONALE ed INTERNAZIONALE Lo STATO Le INFRASTRUTTURE «00 La distinzione tra azienda ed ambiente presuppone la possibilità di.tracciare un confine tra i due termini. Per la sua identificazione si ricorre a due criteri : . IL PRIMO criterio consiste nell’assumere come confini dell'azienda i limiti ai quali si estende la struttura giuridica formale ossia gli clementi della struttura aziendale. . TL SECONDO criterio-assume come confini dell’azienda i limiti ai quali di fatto si estende l’influenza degli organi di governa economico dell’azienda . Per le aziende di produzione e per le aziende composte pubbliche che presentano combinazioni produttive articolate în combinazioni parziali disomogenee vi è l'esigenza di scomporre l’ambiente in più SOTTOAMBIENTI. AMBIENTI DEL SETTORE = sono insiemi di imprese con prodotti simili POPOLAZIONI DI AZIENDE = sono insiemi di aziende simili per caratteri generali quali le dimensioni , il grado di estensione orizzontale e verticale . # IMERCATI Un mercato è un complesso dinamico di negoziazioni che hamno per oggetto una certa classe di beni e che si manifestano con continuità . Si compongono in mercati le negoziazioni delle specie dello scambio e le negoziazioni relative al capitale proprio. Si ha un mercato quando molte negoziazioni con oggetto simile sono attuate continuativamente e con elevata frequenza da un certo insieme di aziende. + NEGOZIAZIONI FUORI MERCATO : si hanno quando più negoziazioni pur simili per oggetto possono manifestarsi in numeri molto piccoli e a grande distanza di tempo l'una dall'altra «MERCATI GLOBALI : si hanno a causa del progresso dei sistemi di comunicazione e di trasporto che tendono ad attivare interdipendenze tra- mercati di mo stesso bene andando così a creare mercati di vastissima estensione . Le categorie di analisi di mercato sono la DOMANDA e OFFERTA, attraverso di esse si tende a spiegare l'origine delle condizioni tipiche della negoziazione che compongono il mercato. La domanda espressa da una data azienda in un certo periodo e per un dato bene dipende da : il prezzo ii mercato ; lc condizioni di negoziazione e le disponibilità monetarie. #1 SETTORI Un settore è un insieme omogeneo di aziende legate da relazioni di interdipendenza. Esso è l'insieme delle aziende di produzione che in un dato Paese producono e vendono una certa categoria di beni . L'analisi riguarda la STRUTTURA DEL SETTORE ossia il grado di CONCENTRAZIONE del settore. Una seconda analisi è quella delle INTERDIPENDENZE SETTORIALI in cui il sìstema economico di un paese è rappresentato in forma di matrici di settori che evidenziano i flussi di entrata e di uscita di ciascun settore rispetto agli altri. Qui i settori sono insiemi di aziende uniformi dal punto di vista degli input e degli output. Una terza analisi è quella dello studio del contesto competitivo delle aziende di produzione : qui il settore è definito come insieme di aziende di produzione concorrenti in uno stesso mercato. MODELLO STRUTTURA - COMPORTAMENTI - RISULTATI co. . e 1 seltori di aziende concorrenti sono insiemi di aziende di produzione che producono beni equivalenti e che indirizzano fa loro offerta a comuni insiemi di aziende clienti e potenziali clienti. 26 + SERVIZI PRE-VENDITA : sono le informazioni di supdorto alla scelta e alla consulenza în fase di selezione * SERVIZI POST-VENDITA : comprendono la consegna , l'istallazione , l'addestramento e l’assistenza in caso di guasti. x 3. Le caratteristiche immateriali : comprendono l’immagine € la reputazione di un sistema di prodotto. Immagine e reputazione possono dare origine alla MARCA 4. Le condizioni dello scambio : il sistema di prodotto include il prezzo e le altre condizioni contrattuali în termini di sconti , modalità e tempi di pagamento © di consegna # IL VANTAGGIO COMPETITIVO: la differenziazione c il costo E” Pinsieme degli elementi che distinguono il sistema di prodotto di una determinata azienda da quello dei concorrenti. Esistono due tipì di vantaggi competitivi « IL VANTAGGIO DI DIFFERENZIAZIONE : consiste nell'offerta di un sistema di prodotto diverso da quello della concorrenza . Le combinazioni di prodotti differenziali e di costì minori si realizzano per due vie ‘mediante innovazioni a realizzando prodotti di tale successo commerciale da consentire lo sfruttamento di rilevanti economie di scala. + IL VANTAGGIO DI COSTO : Si ha quando il sistema di prodotto di un'azienda è ottenuto con costi unitari bassi e che consentono di offrirlo ai clienti ad um prezzo più basso. Le aziende possono indirizzare il proprio sistema di prodotto a mercati di.vari dimensione. Alcune scelgono strategie dette do FOCALIZZAZIONE SU SEGMENTI DI MERCATO RISTRETTI identificati da gruppi di clienti specifici ( prodotti di Iusso ) altre scelgono di rivolgersi a MERCATI o SEGMENTI DI MERCATO AMPI. Incrociando le scelte relative all’ampiezza di mercato € quelle riguardanti il vantaggio competitivo si ottengono le STRATEGIE COMPETITIVE e sono * + LE STRATEGIE DI LEADERSHIP DI COSTO : dove il leader domina un mercato ampio con i prezzi più bassi di tutta la concorrenza « LE STRATEGIE DI DIFFERENZIAZIONE : possono essere ottenute anche da più aziende operanti in uno stesso mercato ciascuna con un sistema di prodotto caratterizzato da originalità propria. » LE STRATEGIEDI FOCALIZZAZIONE ORIENT ATE A BASSI COSTI : le aziende dominano mercati di dimensioni ridotte dî cui spesso i competitori non riescono a suddisfare i bisogni. # LE COMPETENZE. DISTINTIVE Sono quelle competenze non facilmente imitabili dai concorrenti. Esse possono ricondursi ad una molteplicità di arce , risorse e può trattarsi di : e qualificate capacità di progettare dei prodotti «strutture produttive che consentono elevate economie di scala » capacità di accumulo della conoscenza specifica + patrimonio di immagine © di fiducia TN SINTESI: Nelle aziende di successo la formula competiliva presenta una serie di caratteristiche : è Unsistemadi prodotto dotato di un vantaggio di costo e di differenziazione « Un mercato di cui sono stati compresi ì fattori criticì di successo + Una struttura dotata di competenze distintive. # LA RELAZIONE FRA PREZZO E QUANTITA TOTALI Il PREZZO è un elemento cruciale del sistema di prodotto e delle condizioni dello scambio. Per le scelte in merito ai prezzi da praticare ai clienti bisogna tener conto di alcuni fattori : a Quali prezzi sono applicati dalla concorrenza su prodotti simili «Come variano i costi medi unitari în funzione dei differenti volumi prodotti e venduti. La relazione tra prezzo € quantità domandate è una relazione di tipo inverso : prezzi elevati comportano una domanda bassa mentre prezzi bassi comportano una domanda alla. Questa relazione può essere rappresentata in forma grafica mediante la CURVA DI DOMANDA 7 29 Essa fornisce indicazioni relative alle dimensioni del mercato Totale di un determinato bene în corrispondenza ad un certo prezzo : TAVOLA 10.8. La curva dî domanda * 5 i 2 z & a È s $ ù È È 800. 975 1.150 1325 1500 Quantità domandale Le quantità vendute non dipendono solo dal prezzo ma anche da altri fattori quali : * Ti prezzo dei prodotti simili o fungibili e Il prezzo dei beni complementari : se due beni sono fra foro complementari la loro curva di domanda sarà influenzata dai prezzi degli altri benì collegati 1i livello di reddito dei consumatori : per oggetti come pellicce, automobili gioielli dove il reddito procapite È basso la domanda di questi beni è ridotta o nulla. . «© Pubblicità : le campagne pubblicitarie producono effetti di aumento della domanda di un determinato bene € alcune volte îl suo scopo è quella di sostenere aumenti di prezzo a parità di altre condizioni . L'effetto che questi investimenti hanno sulla curva di domanda è di farla spostare rendendola meno sensibile alle variazioni di prezzo. 1 fattori sopra elencati 0 SENSIBILITÀ” ossia il rapporto fra variazioni di prezzo e qu: itre a far spostare in avanti 0 indietro la curva di domanda possono modificarne la antità domaridate : TAVOLA 10.9. L'effetto dalla pubblicità sulla curva di domanda Prezzo delle macchine di | 800 975 1.150 1.325 1.500 i Quantità dorrandata 30 # L'ELESTICLTA" DELLA DOMANDA AL PREZZO 1 Si indica con la lettera & (epsilon ) ed è la sensibilità della quantità domandata alle variazioni di prezza calcolata adun prezzo di partenza assegnato Po : ha a,-Zo 2 ha + AS. Bo _È Nex ae tf o > dove AQ è la variazione percentuale di quantità domandata in funzione di AP = variazione percentuale di prezzo Po L'elasticità si misura in valore assoluto non tenendo conto del segno meno al numeratore 0 al denominatore..Il valore di £ indica la variazione percentuale della domanda al variare del 1% del prezzo : TAVOLA 10.19. L'elasiicità della domanda al prezzo Quantità domandate } Per avere una misura migliore bisogna mettere il valore medio sia per la domanda che per il prezzo anziché il valore iniziale. ' + DOMANDA ANELASTICA : si ha quando ad una variazione del 1 % del prezzo si ha una variazione della domanda INFERIORE al 1 %. » DOMANDA ELASTICA : si ha quando ad una variazione del 1 % del prezzo si ha una variazione della domanda SUPERIORE al 1%. è DOMANDA UNITARIA : si ha quando ad una variazione del 1 % del prezzo sì ha una variazione della domanda UGUALE al l %. L'elasticità della domanda al prezzo dipende da alcuni fattori : + La sostituibilità del bene + L'incidenza del bene suîla spesa complessiva e Untilizzo del bene Nol caso di un'azienda che deve determinare il prezzo di un proprio prodotto sî possono trovare quattro scenari diversi © 1. CONCORRENZA PERFETTA : Molte imprese offrono allo stesso prezzo prodotti perfettamente simili; deve prendere il prezzo di mercato. 2. CONCORRENZA BASATA SULLA DIFFERENZIAZIONE : nello stesso mercato operano numerosi concorrenti che offrono prodotti differenziati a prezzi diversi. 3. MONOPOLIO STABILE : La nostra impresa è la sola presente sul mercato è non è prevedibile che altre imprese vogliano entrarvi. 4, MONOPOLIO INSTABILE : Esistono altre imprese in grado di imitare il nuovo sistema di prodotto l'impresa può fissare un prezzo alto da monopolista 0 Un prezzo basso puntando sui grandi volumi. RICAVI TOTALI = Sono le quantità vendibili per il prezzo relativo Non è rilevante il prezzo che consente di massimizzare i ricavi quanto piuttosto il prezzo che consente di massimizzare il risultato reddituale dell'impresa ossia i ficavi meno i costi sostenuti. Per determinarlo occorre sovrapporre la curva dei ricavi totali alla curva dei costi totali e verificare in quale punto la distanza è massima in senso positivo. L'area nella quale i ricavi totali superano i costi totali è detta REDDITO OPERATIVO mentre T'area in cui i costi totali superano i ricavi totali è detta PERDITA OPERATIVA. 31 dove . % Cq = costo dell'unità q cioè dell'ultima prodotta Cn = costo dell'unità n cioè dell’unità prodotta precedentemente ° q = quantità cumulata ail oggi > n = quantità cumulata în precedenza b = costante che esprime la velocità di apprendimento Cosil unitari Get-----3 i ->—____——-_— x 2X Esperienza (volumi di produzione cumulati) L'inclinazione della curva dipende dalla velocità di-apprendimento e si calcola così : Cas dove: TR. x 10O : ax C2x= costo unitario di produzione dell'unità 2x ( doppia rispetto a x ) C; = costo unitario di produzione dell'unità x. 1 grandi risparmi per effetto dell'esperienza si ottengono sui primi lotti di produzione : la curva ha poi un andamento asintotico perché sempre più grande diventa la quantità necessaria per raddoppio e sempre più ridotta la base per il calcolo del risparmio percentuale. # LE FONTI DELLE ECONOMIE DI APPRENDIMENTO La fonte primaria è l'apprendimento e le economie sono dovute a : è CRESCENTE ABILITA NELLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ' : è la capacità delle persone di imparare ad adottare nuovi € migliori modi di lavorare che consentono di svolgere meglio e più velocemente le attività assegnate. + MIGLIORE SELEZIONE DELLE RISORSE PRODUTTIVE : si impara a selezionare le materie prime o i componenti che consentono una migliore qualità nel prodotio e una maggiore facilità d’uso. + COORDINAMENTO PIU' EFFICIENTE : le persone nello svolgimento delle attività devono interagire fra loro ed utilizzare impianti ad attrezzature varie . » PIU ELEVATA PROGRAMMABILITA" DELL'ATTIVITA” : la maggior capacità di programmare le risorse determina non solo un miglior sfruttamento della CP installata ma anche una riduzione della differenza tra la CP teorica e la CP raggiungibile » SEMPLIFICAZIONE DEI PRODOTTI E DEI PROCESSI : quando cresce l’esperienza sì riesce a comprendere se esiste la possibilità di semplificare i processi e i prodotti in modo tale da ottenere costi più tassi e prodotti migliori . # LE STRATEGIE DI REPLICAZIONE Si ispirano all’obbiettivo di sfrutlare competenze e routine presenti nel patrimonio aziendale applicandole ad un grande numero di combinazioni economiche parziali tra loro uniformi . Un esempio sono le reti in franchising #1 VOLUMI PRODOTTI e L'ECONOMICITÀ 11 modello che utilizziamo per indagare le Telazioni fra volumi effettivi , costi e risultato economico è il MODELLO COSTI - VOLUMI — RISULTATI . I fattori che determinano il risultato economico conseguito dalle imprese în m determinato periodo pussono essere ricondotti a tre classi , quali : . 1. GLI ELEMENTI STRUTTURALI : Fattori coma la CP, l'esperienza , le specializzazione possono essere definiti DETERMINANTI STRU URALI dei costi in quanto il loro configurarsi determina la struttura € le modalità di funzionamento dell’azienda _ Du. . 2. IL LIVELLO DEI PREZZI : il tivello dei prezzi al quale l’impresa acquista e vende beni è in parle determinato da elementi interni e da elementi esterni 34 3. VOLUMI: i volumi influenzano sia l'ammontare déikgosti totali sia i costi unitari effettivi dei beni produttivi in quanto al variare dei volumi varierà la quota dei costi fissi da imputare alle singole unità prodotte # L'ANALISI COSTI - VOLUMI — RISULTATI A Essa consente di illustrare le relazioni che esistono fra i volumi di beni prodotti e venduti da un'impresa ed i risultati operativi da questa conseguiti . Svolgere un'analisi costi-volumi — risuitati significa quindi : 1. Apalizzare il variare del risultato economico al variare dei volumi di vendita 2. Confrontare diverse ipotesi di configurazioni dei prezzi e dei costi in modo da trovare la soluzione migliore ; 3. Confrontare diverse ipotesi di intemalizzazione ed estemalizzazione al fine di identificare la soluzione migliore in termini di grado di integrazione verticale. ° Per poter fare un’analisi corretta occorre avere delle idee chiare sul comportamento delle diverse categorie di COSTI. # LCOSTI FISSI e 1 COSTI VARIABILI I costì di gestione caratteristica possono essere classificati in due categorie : + COSTI VARIABILI : sono legati al volume di produzione e vendita come fe provvigioni di vendita i consumi di malerie prime , le lavorazioni estere : TAVOLA 11,8. La relazione fra costi variabili e volumi \PerEs Intorno di volumi consideralo ; fmi Costi Coeli CORTI VARABIITOTALI volumi Volumi. 10) Relazione lineare costi veriabiiavolIi (1) Ratazione affotiva costi variabiiAAIumÀ i è COSTI FISSI: sono tutti quelli che non sono legati al volume di produzione è vendita . Tipo gli affitti le quote di aminortamento , la pubblicità | costi variabili tendono a variare in modo simmetrico mentre i costi fissi spesso presentano comportamenti diversi a seconda che i volumi stiano aumentando 0 diminuendo. Un caso è quello per cui si assume una persona perché il lavoro è aumentato e poi in seguito ad un calo di lavoro si decide di licenziarlo ma questa operazione richiede del tempo :4£ TAVOLA 11.9, La reiezione fra costi fissi @ volumi _ Ires Così, Costi coSm FISSI TOTALI Nolumi Votami {a} Relazione lineare costi issiAvotumi tb) Relazione effettiva costi BeB/vokmi TAVOLA 11.10. Asimmetricità dai costi fissi po 1 Gost 35 Volumi 1 costi fissi possono essere suddivisi iu due tipi : x » COSTI FISSI DI STRUTTURA : sono connessi ata ee in essere dell'azienda in un certo momento. Una categoria è rappresentata dagli ammortamenti delle imniobilizzazioni che contribuiscono allo svolgimento dell'attività. A + © COSTI FISSI DI SVILUPPO : sono costi che non dipendono dalla CP ma sono destinati a sostenere l’attività. corrente. Tipici sono i costi di ricerca € sviluppo , di formazione . Per vari motivi le imprese preferiscono imputare tali costì all'esercizio nel quale sonò stati sostenuti. #1 COSTI TOTALI e UNITARI Sommando costi fissi € costi variabili si ottengono È COSTITOTALI. La relia dei costi totali ha un punto minimo pari all'ammontare dei costi fissi e la stessa inclinazione dei costi variabili. nen TOTILI Costi Volumi Dividendo i costi totali per il volume di beni prodotti e venduti si otiene il C ‘OSTO TOTALE UNITARIO: #11 PUNTO DI PAREGGIO IN VOLUMI E l'ammontare di vendite che consente di coprire tutti i cos aziendali . Esso può essere inteso come fatturato du consegiire per andare a pareggio. Tratteremo il PUNTO DI PAREGGIO OPERATIVO ossia l’ammontare di vendite che occorre conseguire per copnre tuiti i costi di gestione caratteristica ed è uguale : R=CT > R=CV+CF ric: costi totali ricavi = costi variabili totali + costi fissi totali Sia i ricavi che i costì variabili totali dipendono dalla quantità prodotto ( dalla quantità di pareggio QP) c quindi : Rx AP CVA QpacF Ra x AP- Wa x AP e AQP_ cè fx (Ra Cad è CE SAC MARGINE DI CONTRIBUZIONE UNITARIO MDCe = Ru CVu e quindi QP=CE MDI Il punto di pareggio è il punto nel quale la retta dei ricavi incrocia la retta dei costi totali. Niieni e costi 1 | 33.760 #IL MARGINE DI CONTRIBUZIONE e IL FA TTURATO DI PAREGGIO 11 margine di contribuzione unitario è : MDCU = Ru CVu . _ mentre il margine di contribuzione totale è ! MDC=R-CV (ricavi totali — costi variabili totali ) . Dl margine di contribuzione unitario può essere definito come il contributo che la vendita di ogni unità di bene prodotta e venduta porta alla copertura dei coslì fissi di gestione caratteristica. 36 Un particolare effetto dello sfruttamento congiunto di risorsévi) imateriati è VEFFETTO OMBRELLO , ossia la possibilità di sfruttare un marchio su un numero ampio di prodotti. Si creano dei marchi che contraddistinguono un numero elevato di prodotti il cui effetto immagine si ripercuote su tutti i prodotti presenti sotto il marchio stesso . # LE ECONOMIE DI RAGGIO D'AZIONE NEGLI AGGREGATI INTERAZIENDALI Le economie di scopo possono essere raggiunte anche attraverso accordi e alleanze fra imprese differenti ossia nell’ambito di aggregati interaziendali . il vantaggio economico ottenibile rappresenta una potente fonte di aggregazione è accordi fra le imprese . # INTEGRAZIONE VERTICALE . Un imporiante categoria di scelte economiche È rappresentata dalle decisioni riguardanti fintegrazione verticale dell'azienda , ossia quali attività svolgere all’interno dell'azienda e quali lasciare svolgere ad altri attori economici. #1 COSTIDI TRANSAZIONE “origine della teoria dei costi di transazione può essere ricondotta ad un celebre articolo di COASE del 1937. Le imprese esistono perché molte attività moderne richiedono la collaborazione di più individui, Una transazione si manifesta quando un bene u un servizio è trasferito attraverso ‘un’interfaccia tecnologicamente separabile : na fase di attività termina ed un'altra inizia. Troviamo le : è TRANSAZIONE ESTERNE : sono gli scambi tra attori economici distinti » "TRANSAZIONI INTERNE : è il passaggio fra attività separabili. svolte all’interno di una stessa impresa Quindi troviamo : è COSTI DELLE TRANSAZIONI ESTERNE : che sono i costi sostenuti per le esternalizzazioni delle attività. + 1COSTIDELLE TRANSAZIONI INTERNE : che sorgono a fronte delle decisioni di internalizzazione Per decidere quali attività internalizzare € quali esternalizzare dobbiamo mettere a confronto i seguenti elementi : costi di realizzazione interna + costi di transazione interna rispetto a costi di acquisto + costi di transazione esterni I costi di realizzazione dipendono dalle economie di scala e di assorbimento della capacità produttiva. I prezzi di vendita sono influenzati sia dal costo che la controparte sosterebbe per internalizzare l' attività , sia dal potere contrattunle dei contraenti- 1 costi di transazione interna sono mppresentati dal costo della funzione direttiva — L'intemalizzazione richiede l'impiego di consistenti risorse per lenere sotto controllo costi ed efficienza. Estemnalizzando le attività diminuiscono i costi di coordinamento ma occore sostenere i costi delle transazioni esterne ed esse costano perché : + Qocorre raccogliere le informazioni necessarie sui possibili fornitori » Occorrenegoziaree predisporre un contratto per ogni singola transazione + Occorre premunirsi per prevenire comportamenti indesiderati : nel caso dì transazioni complesse com scambi di prestazioni protratti nel tempo possono emergere costi EX POST # LE DETERMINANTI DEI COSTLDI TRANSAZIONE Gli elementi che incidono sui costi di transazione esterna possono essere dovuti a: * COMPLESSITA INFORMATIVA : i costi di transazione sono legati alla complessità informativa della transazione stessa » All'aumentare di essa il mercato diventa meno trasparente. Fssa spiega perché. alcune attività di servizio vengono Spesso esternalizzate mentre altre lo sono raramente. * SPECIFICITA' DELLE RISORSE : si hanno quando uno 0 più contraenti in una transazione devono sostenere dei costi più 0 meno rilevanti per cambiare interlocutore. Essa può assumere diverse forme: 1. Specificità di luogo: dopo la chiusura dell'accordo le parti sono vincolate dal fatto che Vazienda è localizzata in un punto e non può essere spostata 2. Specificità dei beni fisici : Ad esempio un fornitore deve comprare uno stampo particolare per stampare del materiale per un'azienda specifica. 3, Specificità delle risorse ninane : Formazione di alcune persone per l'utilizzo di particolari macchine. . POSSIBILITA” DI COMPORTAMENTI OPPORTUNISTICI : le persone tendono a conseguire il proprio interesse a scapito degli altri. SI comportamento inadegnato della controparte in una transazione potrebbe essere legato non all’opportunismo ma all'incapacità. 39 LE SCELTE DI GESTIONE PATRIMONÌALE FINANZIARIA . FRIBUTARIA vu # LE SCELTE DI GESTIONE PATRIMONIALE A Esse attengono alle modalità e ai tempi di investimento e di disiàivestimento delle eccedenze di liquidità prodotte dalla pestione caratteristica. La gamma di alternative di investimento disponibili per un'impresa è ampia, quali : * © mantenere il denaro sul c/e acquistare titoli di Stato compiere operazioni pronto contro termine sottoscrivere obbligazioni di altre imprese acquisire quote di fondi comuni + acquistare-azioni in borsa e immobili da reddito Le variabili da prendere in esame nell’assomere le decisioni sono le seguenti : è RENDIMENTO : è espresso in percentuale sul valore dell’ investimento effettuato e può essere al lordo o al netto dell'inflazione. + RISCHIO: Sesi acquista un titolo di Stato { bot, ece ) si corre un rischio nullo perché sono stabiliti e noti a priori sia il prezzo di rimborso del titolo alla scadenza , sia il suo rendimento periodico. Se invece si acquistano azioni si è soggetti al rischio non solo di mancata rimunerazione ma anche di perdita parziale o totale del capitale conferito. . + GRADO DI LIQUIDITA' : Si valuta in relazione al tempo necessario per cedere l’attività nella quale si è investito e concentrarla in-denaro . » TRATTAMENTO FISCALE : Esso differisce in relazione al tipo di attività nella quale si è investito e al soggetto che ha efferato l'investimento . ere 4 LE SCELTE DI GESTIONE FINANZIARIA . Essa è sempre una variabile critica per tutte le imprese ma la sua rilevanza si fa evidente în alcune circostanze , quali : « © In fase di costituzione quando l'impresa deve sostenere degli investimenti per avviare l’attività è In fase di crescita, sé la crescita è di tipo operativo ( consiste in un auinento dei ricavi a capacità produttiva data } l'aumento del fabbisogno finanziario è indotto dalla crescita del capitale circolante , mentre se è di tipo strutturale ( consiste in un aumento della capacità produttiva ) î nuovi fabbisogni finanziari sono. dovuti anche agli investimenti în immobilizzazioni. » Nei periodi in cui la gestione produce perdite Sono riconducibili al capitale di prestito : scoperto in conto corrente , anticipi salvo tuon fine , anticipi all’export , mutui passivi , leasing - ° Sono riconducibili al capitale di rischio le emissioni di nuove azioni a pagamento. Le modalità di copertura dei fabbisogni finanziari possono comportare in alcuni casi il ricorso al MERCATO ossia l'emissione di strumenti finanziari collocati presso i risparmiatori per il tramite di banche o agenzie di collocamento. Un importante scelta di gestione finanziaria riguarda la politica dei dividendi : distribuire ai soci quote elevate degli utili prodotti equivale a limitare il ricorso all’autofinanziamento. # IL COSTO DEL CAPITALE DI PRESTITO E DEL CAPITALE PROPRIO A modalità differenti di copertura dei fabbisogni finanziari corrispondono costi differenti , ogni impresa deve"far fronte ad un costo del capitale di prestito che è facile da determinare in quanto ogni prestito viene erogato sulla base di ui contratto nel quale è specificato un lasso di interesse ed un costo del capitale di rischio . Mentre la stima del costo del capitale di rischio ( 0 proprio ) è più problematica , esso può essere definito come un costo-opportunità , ossia come il rendimento che i socì di un’impresa potrebbero ottenere impiegando il loro capitale in investimenti alternativi a parità di rischio. Per soddisfare le attese dei propri conferenti di capitale di rischio un'impresa deve conseguire un ROE almeno pari al rendimento da questi desiderato. i GESTIONE FINANZIARIA E REDDITIVITA': l'effetto leva finanziaria . 11 modello della leva finanziaria che mette in evidenza la relazione fra grado di indebitamento e redditività del capitale di rischio { ROE ) è espresso dalla seguente formula : ROE=[ROA+(ROA-i)xMT.]x(1-t) dove MP j= costo medio dei mezzi di terzi MT = mezzi di terzi MP = mezzi propri t= aliquota fiscale . » Dati ROAei, al crescere del rapporto di indebitamento il ROE cresce se (ROA-i)è positivo , diluisce nel caso opposto. 40 a, s. » | x - Lor nas " è + al variare del differenziale fra ROA € costo medio dèi, mezzi di.terzi “i” , il ROE varia all’interno di um intervallo di valori tanto più ampio quanito più elevato è il'fapporto di indebitamento . Tl modello della leva finanziaria suggerisce alle imprese di spingere al massimo sulla leva dell’indebitamento fino a quando investire capitale nella gestione caratteristica rende ROA più di quanto non costi prenderlo a prestito “i”. Esistono due leorie sull'impatto che un cambiamento della struttura finanziaria determina su) valore di mercato dell'impresa : 1. Teoria di MODIGLIANI e MILLER secondo i quali una variazione della strattura finanziaria non comporta nessuna variazione del valore di mercato di un impresa purchè non vi siano imposte. 2. Teoria dei TRADIZIONALISTI i quali sostengono che esiste una struttura finanziaria ottimale . ossia un rapporto di indebitamento tale da massimizzare il valore dell'impresa e minimizzare il costo medio ponderato del capitale. #LA GESTIONE FINANZIARIA e L’ASSETTO ISTITUZIONALE DI IMPRESA Si è constatato che la struttura finanziaria ha grande influenza sulle attese è sui comportamenti dei finanziatori degli amministratori . Qui si elencano alcune delle principali manifestazioni dei fenomeni : «è Tconflitti di interesse tra gli azionisti di controllo e altri azionisti : l’azionista di controllo può stabilire la sua rimunerazione , i prezzi di trasferimento ... © può assumere decisioni che massimizzano il suo vantaggio personale. « I conflitti di interesse tra i manager € gli azionisti : nel caso in cui nessuno dei soci detiene quote di partecipazione elevate da conferirgli qualche potere di controllo , i manager non azionisti detengono n potere molto grande e possono assumere decisioni che vanno a loro vantaggio. TAKE OVER = tentativi di acquisizione da parte di terzi. è TI conflitto di interessi tra azionisti € conferenti di capitale di prestito : quando c’è un rapporto di indebitamento molto elevato gli azionisti possono trovare conveniente compiere investimenti che i creditori giudicherebbero troppo rischiosi in quanto ta distribuzione degli utili e delle perdite è assimetrica. ) è Costo e free riding nel controllo societario : In presenza di assetti propriciari molto frammentati , i piccoli azionisti non hanno convenienza ha investire in controllo e tendono 2 comportarsi da free riders : ciascuno teme che il proprio sforzo sia sproporzionato rispetto ai vantaggi che potrebbe conseguire. per cui reputa conveniente non fare nulla nella speranza che siano gli altri ad agire. Ad esempio i venture capitalist , imprese la cui attività consiste nell’acquisire quote di capitale di rischio di altre imprese con l’obbiettivo di cederle dopo alcuni anni realizzando guadagni in conto capitale. #LA RILEVANZA. ECONOMICA DELLA GESTIONE FISCALE La rilevanza economia della gestione tributaria per le imprese è evidente sc solo si considera l'incidenza dell’imposte sul reddito lordo : l'aliquota dell'imposta sul reddito della società TRES È pari al 33%. All’incidenza dell IRES si deve sommare quella dell IRAP imposta sul reddito delle atti aliquota è del 4.25 %. Coloro che si occupano della gestione tributaria svolgono le seguenti attività ; è Studiare la normativa fiscale » Provvedere agli adempimenti richiesti da tale normativa + Simulare l'impatto fiscale delle diverse alternative di azione è Suggerire al management le modalità attraverso fe quali ridurre il carico fiscale . produttiva la cui # LA_GESTIONE FISCALE E LE SCELTE DELLA FORMA GIURIDICA . DELLA LOCALIZZAZIONE È DELL'INTEGRAZIONE VERTICALE Alcune delle più importanti scelte sono quelle che hanno per oggetto la forma giuridica dell'impresa , la localizzazione della sua sede principale e dell’unità operative, l’estemalizzazione o l’intemnalizzazione delle attività. Per la scelta della forma giuridica la forma cooperativa potrebbe porsi come valida alternativa rispetto a quella di società di capitali in quanto è assoggettata a un regime di imposizione più favorevole. La scelta di localizzazione della sede giuridica dell’impresa porta ad optare per Paese caratterizzati da un regime fiscale più favorevole. Trasferire uno stabilimento în un Paese in cui sono previste agevolazioni tributarie volte ad incentivare gli investimenti © quindi a promuovere lo sviluppo economico locale . Per fc scelte di intenalizzazione 0 esternalizzazione è importante L'introduzione dell'IRAP avvenuta nel 1998 , tale imposta ha rafforzato gli incentivi all'esternalizzazione di fasi del processo produttivo in quanto mentre i costi per i servizi sono deducibili non lo sono i costi del personale . LE SCELTE DI FORMAZIONE e DI SVILUPPO DEL PATRIMONIO # IL PATRIMONIO e IL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO JI PATRIMONIO di un'azienda è l'insieme delle condizioni di produzione è di consumo denominate condizioni patrimoniali. Esse sono : 4l 1. LE COMPETENZE PROFESSIONALI : sono ricoliucibili a due classi : le conoscenze e Îc capacità tecnico- specialistiche . “ 2. T VALORI : sono analizzati in termini di convinzioni e di credenze in merito all’attività economica e alle sue modalità di svolgimento. \ 3. I BISOGNI : sono definiti come percezioni di carenza di date condizioni . #LE VARIABILI SOCIALI : I GRUPPI, LA COESIONE e IL CONFLITTO . LA: CULTURA GRUPPI SOCIALI : . Tra le persone che compongono l'organismo personale di un'azienda si formano sempre relazioni interpersonali. Le variabili sociali sonio l'intensità e ta qualità delle.relazioni interpersonali che connettono Je persone in gruppi e in aggregati di vario livello. Le due manifestazioni più importanti delle variabili sociali sono : + La coerenza tra gruppi sociali.e formali « La cultura aziendale e organizzativa # COERENZA , COESIONE , COOPERAZIONE c CONFLITTO 1 gruppi sociali che sì formano in un impresa. non coincidono mai con i gruppi formali corrispondenti ai vari organi aziendali ma saranno sempre differenti. Queste differenze e coincidenze possono dare luogo a varie situazioni : + Possiamo fivere coerenza e sinergia tra gruppi sociali e formali » Tfinielenorme di un gruppo sociale possono essere incompalibili con i ruoli formali aziendali Quando le relazioni sono intense e positive si dice che il gruppo è COESO ; Spesso tra le varie unità organizzative sì formano rapporti di tensione e conîlitio con negativi impatti sull'efficienza aziendale . Le condizioni necessarie per realizzare buoni livelli di-coesione sono : è Farein modo che nei singoli gruppì operino persone con.valori simili =» Ciascun gruppo formale dovrebbe esserè guidato da un capo con buone, doti di leadership. è Progettare un sistema di incentivi ° #LA CULTURA AZIENDALE e ORGANIZZATIVA La CULTURA è definibile come l’inisieme di idee , di valori condivisi da un insieme di persone. La CULTURA AZIENDALE sono le idee-e i valori condivisi dall'insieme delle persone dell’azienda. Essa può essere analizzata in tre aspetti : . 1. Si possono analizzare le manifestazioni visibili 2. Si possono ricercare le credenze e valori delle persone 3. Si può risalire al livelli delle idee . La CULTURA FORTE si ha quando il gruppo è stabile e omogeneo : essé contribuiscono all'efficienza aziendale e svolgono una funzione di stabilizzazione dell'ambiente aziendale interno ed esterno. % Si definisce CULTURA ORGANIZZATIVA l'insieme di idee che hanno per oggetto gli aspetti critici del sistema organizzativo : il rapporto persona — azienda , la struttura organizzativa , la dinamica aziendale. Si possono distingucre tre tipi di cultura organizzativa e che corrispondono a tre modi distinti di intendere il sistema organizzativo come : « SISTEMA NATURALE : dove il lavora è interpretato come dovere individuale è SISTEMA TECNICO : dove il lavoro è inteso come fatto stramentale per l'ottenimento di ricompense è SISTEMA POLITICO : dove i) lavoro è interpretato come contributo variabile in funzione del potere esercitato e subito. # IL PRINCIPIO DI COERENZA DINAMICA Ciascuna impresa deve progettare il proprio asscito organizzativo in funzione delle proprie caratteristiche specifiche. VISIONE CONTINGENCY Sono le regole în base alle quali scegliere la configurazione più adatta VISIONE UNIVERSALISTICA Propongono soluzioni valide per tutte le imprese. Le principali regole di coerenza ira le variabili organizzative c le altre variabili riguardano le relazioni tra : «I BISOGNI DELLE PERSONE E I CONTENUTI DELLE MANSIONI : quanto più forti sono i bisogni di soGialità tanto più il lavoro deve essere organizzato in forma di lavora di gruppo e con contenuti ricchi * LA STRATEGIA e LA STRUTTURA DI BASE : le imprese più piccole e semplici devono adottare una struttura elementare , le imprese medio-grandi con una sola arca di. affari una struttura funzionale e le imprese medio-grandi con più aree di affari una struttura 0 matrice o miste 44 Le scelte di progettazione degli assetti organizzativi e di gestione dell'organismo personale devono ispirarsi al principio dell’orientamento alle persone © ai gruppi di persone detto PRINCIPIO ETICO 0 in base al "PRINCIPIO ECONOMICO utilizzato per realizzare condizioni di vita economica duratura dell'impresa. . Una prima applicazione del principio dell’orientamento délle persone consiste nel realizzare le condizioni che permettono alle persone di essere fortemente motivate a lavorare intensamente. Chi progetta gli assetti organizzativi deve cercare di ‘creare un clima organizzativo favorevole e una forte coesione tra le persone © la progettazione organizzativa orientata alle persone ruota attorno al principio della FIDUCIA 4 IL PROCESSO GLI QUIPUT_IL SISTEMA DEI RUOLI x La sirutora organizzativa di un'azienda è definita come la configurazione unitaria e coordinata degli-organi aziendali € degli insiemi di compiti assegnati a ciascuno di tali organi. I} suo concetto può essere chiarito in tre aspetti : 11 processo di progettazione della struttura organizzativa che può siotetizzarsi i © Definendo l’insieme complessivo dei compiti Scegliere un criterio di divisione del lavoro Le varie unità organizzative vengono aggregate în ma gerarchia 11 sottoinsieme di compiti assegnato 4 ciascuna unità organizzativa viene suddiviso in aggregati . L'insieme dei compiti assegnati alle singoli posizioni sono denominati MANSIONI 2. Gili output del processo di progettazione della struttura organizzativa sono :2)Un elenco di unità organizzative » b}Un elenco di insiemi di compiti . YUE insieme di relazioni gerarchiche ché collega le varie ‘nità organizzative. Questi UE insiemi costituiscono la STRUTTURA ORGANIZZATIVA FORMALE € quando viene rappresentato in forma scritta “a” € “c* vengono rappresentati negli ORGANIGRAMMI mentre “b” in MANSIONARI ossia in raccolte di descrizioni delle mansioni - 3. La strattura organizzativa sì configura come INSIEME DI RUOLI e per il ruolo si ‘intende l’insieme delle attese di comportamento nutrite nei confronti di una persona che occupa una posizione. # LE ALTERNATIVE Per le imprese la progettazione della-strattura organizzativa consiste nella scelta di una delle quattro forme di base che sono denominate : .. STRUTTURA FUNZIONALE PURA © F° una struttura organizzativa articolata per funzioni , ossia per coordinazioni parziali © si iratta di una struttura derivante dalla divisione del lavoro secondo il criterio dell’omogeneità delle tscniche caratteristiche di ciascuna coordinazione parziale. CAVOLA 154. La struttura fumzionale pura *+ LA STRUTTURA ELEMENTARE : L° una struttura nella quale la funzione di direzione sono svolte da un unico organo di direzione generale : AVDLA 15.5 2 (IL Goo 45 «LA STRUTTURA DIVISIONALE PURA O MIST. Nel caso di un azienda con combinazioni produttive articolat&.in tre combinazioni parziali si possono ‘utilizzare due criteri di divisione del lavoro : la divisione per FUNZIONI oppure per PRODOTTI . Nel primo caso si ha una stmittura funzionale mentre nel secondo caso si ottiene una struttura divisionale pura Essa deve, cssere adottata quando le varie combinazioni produttive sono molto disomogenee tra loro. Direzione generale a | | 1 E Erezione di divisione Direzione di diviione Direzone di divisione. Ù Ì ta | ‘n a Urezione ionita Direzione tecnica Direzione fecnica i dal) ABU) ACCO i £. [Pret carie Oiezone commessi niczone comics di A(cA) DEE) dcea | Late roca ine n Frezine crac 7 GI ALA] d BI8) di CIC {al Suuttura divisionale pura il | I E ; — È Dirazione tecnica per Direzione commerciale Direzione riconca per TA SE CIARO per A, Ba C{cABC) A Re CHABOI td) Struttura Iunzicsalo di un'impresa multibusiness Nelta struttura fanzionale ciascuna direzione di funzione è responsabile dell'efficienza dello svolgimento dei relativi processi : È Nella struttura divisionale ciascuna direzione di divisione è responsabile del risultato reddituale parziale della combinazione economica corrisponidente » LE STRUTTURE MATRICIALI e MISTE Il processo logico utile per decidere se e quale struttura matriciale o mista adottare parte dall’ipotesi finzione che siano possibili solo due configurazioni di struttura organizzativa : uma struttura funzionale pura e una struttura divisionale pura. La scelta tra i due tipi di struttura si compie in base all’analisi di cinque variabili quali : 1. E” rappresentata dalle economie di scala ottenibili con funzioni centralizzate 2. data dal grado di specializzazione richiesta nell’ambito delle singole funzioni : quanto maggiore è la specializzazione richiesta tanto sono convenienti funzioni centralizzate 3. E° rappresentata dalle economie di raggio d’azione che si possono realizzare con la gestione centralizzata di competenze Si tratta delle interdipendenze tra le funzioni relative a ciascuna linea di prodotto 5. Si tratta del fabbisogno di differenziazione tra le linee di prodotto , ossia dall’ esigenza di separare le attività ® Direzione gonerala _- Direzione di divisione | | Direzione di ivisiane sa ] È) Direzione ricerca por Dirazione generale AH GEA Direzione di atvizione (ci Direzione ieenica Direzione leonkca Dirozione lecnica Ì Gi ALAL ‘ABUE) deco cea (8) Struttura divisionale con una funzione centralizzata Citazione generale * Rimazione \enica per (Pe tiene ici per] | Dieziona ci viene ABIAB per A. B (CAD) A, BUA CE) Brevitra massiiale Produzione di CIC)! | Vernifta di C460) Ricerca di C{1C} 46 STOUWTIUTA MISTA ROPÙWACE CA ULA Quuistaufi “a 3. Livello 3 : è la complessità media e alta e riguarda le iziende che hanno superato le dimensioni piccole e che non si trovano nella situazione di diversificazione marcata. A. Livello 4;è la complessità alta o altissima e riguarda tutte le aziende în cui si manifestano tutte le sei variabili di complessità # LE LOGICHE e LE MODALITA’ DI GESTIONE DELLA COMPLESSITÀ" Si elencano di seguito fe modalità di gestione della complessità : + REGOLE, PROGRAMMI E PROCEDURE : il livello di complessità è 1, La modalità più efficiente di governo di tali attività consiste nella loro strutturazione mediante regole programmi © procedure. + TCAPI:la complessità è 2. All’imprenditore fanno capo tutte le eccezioni finchè queste non sono numerose € disomogenee » LA DELEGA SU OBBIETTIVI : complessità 3 . Occorre che si formalizzi una strutfura organizzativa che preveda un livello direttivo a cui fanno capo responsabilità + 1 SISTEMI INFORMATIVI VERTICALI : la complessità è fabbisogno di raccolta di informazioni per le decisioni , per riduria si possono compiere investimenti nei sistemi informativi . Sono verticali 1 sistemi informativi delle aree în cui si articola la struttura organizzativa dell’impresa. + LE RELAZIONI LATERALI : la complessità elevata si manifesta sotto forma dî integrazione tra le varie unità organizzative : si tratta di far circolare grandi volumi di informazioni tra le varie unità. Appartengono a questa categoria le TASK FORCES che sono gruppi di progetto * LA SOCIALIZZAZIONE : i processi decisionali. sono processi sociali ossia processi che comportano relazioni interpersonali . La socializzazione si attiva favorendo le occasioni in cui le persone possono Operare assieme per periodo non brevi + LE ATTIVITÀ’ AUTONOME : nel tentativo di ottimizzare il sistema aziendale si corre il rischio di impostare strutture e meccanismi complicati che possono produrre la paralisi del sistema , una soluzione a questo consiste nello spezzare il sistema in parti autonome 1 » LA GESTIONE DELL’ AMBIENTE ila complessità può essere ridotta rivedendo i contratti con i clienti ei fornitori « LE RISORSE ECCEDENTI : sono la differenza tra le risorse impiegate © quelle necessarie : esse misurano gli scostamenti negativi dell'efficienza reale rispetto a quello ideale # JL PRINCIPIO DI ORIENTAMENTO AL DINAMISMO La progettazione organizzativa deve essere orientata al dinamismo , deve stimolare il cambiamento è anticiparlo .Il cambiamento organizzativa richiede sempre tempi di analisi e per la sua efficacia bisogna adottare una logica di anticipazione . # GLI ASSETTI ORGANIZZATIVI RIGIDI e FLESSIBILI . L'assetto organizzativo RIGIDO è caratterizzato dalla logica meccanicistica rispetto a quella orgamicistica , il contrario è Passetto organizzativo FLESSIBILE . Nell’assetto organizzativo rigido si privilegia la divisione del lavoro per fasi e per ‘tecniche specialistiche mentre quello flessibile privilegia il criterio delle attività autonome # LA GESTIONE AL CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO Molti interventi di cambiamento falliscono e le cause sono dovute a due motivi : 1. Siipotizza che il cambiamento si realizzi în modo automatico 2. Una scorretta visione dei fenomeni di resistenza al cambiamento Una prima condizione necessaria per il cambiamento efficace consiste nella diffusione del fabbisogno percepito di cambiamento . Spesso si manifestano fenomeni di resistenza al cambiamento ed esistono diversi tipî , quali : FENOMENO NATURALE = le resistenza al cambiamento è caratteristica della natura umana Si ha un resistenza al cambiamento quando le persone che devono modificare i propri atteggiamenti non dispongono delle risorse necessarie per realizzare tali variazioni LE SCELTE DI AGGREGAZIONE INTERAZIENDALE # 1 CONFINI DEGLI ISTITUMeLE RELAZIONI ISTITUZIONALI I) tema degli aggregati aziendali porta ad evidenziare due fenomeni congiunti che caratterizzano i sistemi economici evoluti : + Molti istituti includono nei propri confini combinazioni e coordinazioni economiche che potrebbero essere svolte în altri istituti . Scelte di delimitazione dei confmi di istituto è Molte delle relazioni tra gli istituti non sono relazioni di scambio ma relazioni lungo le quali sì dispongono forze e legami che vanno al di là della libera interpretazione tra domanda e offerta . Relazioni istihazionali 49 Tratteremo fe due questioni usando la dizione di scelte di.aggregazione interaziendale . Integrazione tra due imprese : LN Tra due © più istituti ( M e N ) possono manifestarsi dei vantaggi di aggregazione e a seconda di tali vantaggi gli istituti possono adottare le‘linee seguenti : *» MeNrimangono due entità giuridicamente e operativamente indipendenti e Men formana un aggregato che può essere ; @ Aggregato monoaziendale : ossia M e N diventano una sola entità giuridica @ Aggregato interaziendale : M e N rimangono due entità distinte @Me N si uniscono mediante relazioni di capitale di rischio tipo le joint venture @ Me N si uniscono medianti contratti ° @ Me Nnon stipulano nessun contratto ma adottano taciti comportamenti di forte integrazione 4 LE TEORIE DELL'ORGANIZZAZIONE ECONOMICA Ce ne sono varie e cercano di spiegare : ° » Come maii sistemi economici non sono composti da tante piccole aziende indipendenti » Comemaii sistemi economici non sono unità integrate e guidate da una sola intelligenza centrale + Quali tipi di relazioni istituzionali si instaurano tra i vari soggetti Esistono due questioni critiche : . ®© Le teorie che pongono al proprio centre la problematica dei costi di transazione € della dipendenza dalle risorse indicano. a ritenere che le imprese tendono, a gestire la complessità delle relazioni tra istituti inglobando quelle che più problematiche ossia eliminandole. Altre tedrie che si ispirano alla resource based view sostengono che al. crescere dell'incertezza le imprese intensificano le loro relazioni per _ rafforzare i loro patrimoni « Il tema degli aggregati e delle alleanze tra imprese può essere affrontato da un lato alle condizioni economiche e da un lato alle condizioni sociali # LE SPINTE ALL'AGGREGAZIONE Un insieme di circostanze che spingono all’aggregazione sono quelle di tipo economico — tecnico i cui effetti sono esprimibili in termini di convenienza economica , quali : . «+ LE ECONOMIE DI SCALA : contribuiscono a determinarele aggregazioni di combinazioni economiche e di aziende simili alla ricerca di dimensioni convenienti . Si raggiungono fondendo in una sola impresa insiemi di attività prima svolte da più imprese + LE ECONOMIE DI RAGGIO D'AZIONE : spingono all’aggregazione di attività disomogenee . Si hanno quando sono disponibili condizioni di produzione utili per combinazioni economiche dissimili e l'aggregazione di esse produce costi totali inferiori rispetto alle combinazioni disgiunte Si verificano fenomeni di sinergia + LA CONDIVISIONE DEI RISCHI : può diventare un fattore di aggregazione quando si avviano iniziative innovative ed un eventuale esito negativo può avere ripercussioni gravi sull’economia dei soggetti coinvolti + ECONOMIE DI TRANSAZIONE : si manifestano quando aggregando più combinazioni economiche i costi di gestione di tale interdipendenza sono minori rispetto a quelli del caso contrario + RENDITE MONOPOLISTICHE : sono contratti di lungo termine , variamente strutturati , acquisizioni e fusioni tra contraenti La nascita degli aggregati interaziendali è coordinata dalla rete di relazioni sociali nella quale ciascuna impresa si trova immersa : esse sono frutto di strategie di dominio economico e non . # GLI OSTACOLI ALL’AGGREGAZIONE e LE SPINTE ALLA DISAGGREGAZIONE Esistono delle forze che sono contrarie all’aggregazione e le ragioni di questo sono riconducibili ai concetti di : è ULTRACOMPLESSITA ORGANIZZATIVA : formando aggregati si internalizzano le transazioni che comportano un incremento del livello di complessità organizzativa , si producono eccessivi costi di governo delle transazioni inteme . è i fabbisogno di differenziazione degli orientamenti manageriali : consiste nell'esigenza di gestire combinazioni economiche il cui successo è basato si leve competitive differenti . + SEPARAZIONE DEI RISCHI : gli aggregati aziendali producono dei rischi relativi alle differenti combinazioni economiche e si possono presentare dei rischi non convenienti allora sì evitano aggregazioni strette o si allentano quelle già esistenti . Altri fattori che spingono alla disaggregazione sono : l'orientamento all'indipendenza e alla competizione e le divergenze di valori e interessi . # FATTORI AMBIENTALI FACILITANTI e OSTACOLANTI L'AGGREGAZIONE Fsisiono delle variabili che possono agevolare o ostacolare l'aggregazione e sonò : 50 * T sistemi di comunicazione e di trasporto : se sono esteshed efficienti agevolano l’aggregazione il contrario no. * Ti mercato dei capitali : le operazioni di aggregazione o ìisaggregazione comportano movimenti di capitali , il livello di efficienza del mercato può essere il fattore determinante in senso positivo 0 negativo. è La normativa economica ( ANTITRUST ) : Nell'ambito ella normativa economica che regola il formarsi di aggregati hanno primario rilievo le strutture antitrust volte ad evitare che sì formino aggregazioni orientate a comportamenti dannosi per la collettività . # LE CLASSI DI AGGREGATI AZIENDALI Le varie forme di aggregati aziondali si presentano sccondo differenti combinazioni è Pluralità di aziende distinte + L’unitarietà del soggetto economico è Il grado di formalizzazione della struttura delle relazioni tra le varie combinazioni economiche Si configurano le seguenti classi di aggregati : 1. 1 GRUPPI ECONOMICI : che si articolano nelle seguenti forme : gruppi privati e pubblici di aziende di produzione , le joint venture, gruppi di gestioni patrimoniali familiari .Si ha un gruppo economico quando più combinazioni economiche dî produzione sono istituite e rette per un unitario soggetto economico . L'unico soggetto economico ha potestà di governo economico estesa a tutte le scelte di tutte le aziende del gruppo . I gruppì possono configurarsi secondo strutture molto varie con o senza società capogruppo e spesso per le capogruppo finanziarie si usa il termine HOLDING . Una forma particolare di gmppo economico si configura quando due o più aziende danno vita ad una combinazione economica mantenendo autonome le altre combinazioni : la nuova combinazione economica detta joint venture può coincidere con una nuova azienda il cui soggetto economico è composto dall’insieme delle persone che compongono i soggetti economici delle aziende che l'hanno originata . ° 2. LE ASSOCIAZIONI FORMALI DI AZIENDA : esse comprendono le seguenti forme di aggregati : @) consorzi di aziende di produzione e di aziende composte pubbliche : un consorzio è un aggregato composto da più aziende che si aggregano per svolgere in comune una combinazione parziale. @ 1 cartelli : è un insieme di aziende che si associano per l'elaborazione e l’attuazione di politiche e di programmi comuni alli a ridurre la pressione competitiva ambientale @ Le associazioni in Franchising : sono composte da un'azienda centrale detta franchisor e da un elevato numero di aziende collegate dette franchisee. ‘Le associazioni in accordo quadro : sì possono formare aggregati mediante le stipulazione di accordi quadro-in forma di contratti .Tali contratti definiscono le condizioni di scambio di lungo periodo e inciudono condizioni di continuità , esclusività del rapporto di fornitura con la specificazione delle modalità di recesso e delle penali connesse. @ Le associazioni di categoria : le aziende si configurano per SETTORE per DIMENSIONI ' e tali associazioni manifestano i propri interessi e linee comuni di azione in vari contesti . : @ Le associazioni di aziende di consumo ‘si diffondo le associazioni di famiglie e sono volte a tutelare la qualità dei beni di consumo acquistati . ° 3. LE ASSOCIAZIONI INFORMALI DI'AZIENDE : si distinguono le seguenti forme : @ Le reti di subformitnza : sono composte da un'azienda principale con combinazioni economiche esternalizzate e da un numero vario dì aziende fornitrici . @ Le costellazioni di aziende : si hanno quando un aggregato è composto da un numero ridotto di aziende c di dimensioni omogenee e con combinazioni economiche complementari autonome. @ 1 distretti : è utilizzato per ‘identificare vasti insiemi di imprese connesse da-relazioni di mercato e di settore € Jocalizzate in una stessa arca geografica. @ Le intese informali varie : si attuano in relazioni interaziendali di ogni tipo 4. GLI AGGREGATI INTERAZINDALI :sono pluralità di combinazioni economiche aggregate in una stessa entità giuridica . Si tratta di : @ Aziende multiunità : ossia le aziende che inglobano più unità @ Aziende integrate verticalmente > vssia con combinazioni economiche parziali connesse in sequenza . @ Aziende diversificate ; ossia con combinazioni economiche parziali identificate da prodotti destinati a mercati distinti LE SCELTE DI ASSETTO ISTITUZIONALE # INCERTEZZA . EQUITA” e LIBERTA" Le scelte di assetto istituzionale determinano la con figurazione di un istituto în quanto portano a decidere : « Chihaildiritto e dovere di governare. « Chihaildiritto di ricevere i risultati reddituali dell'istituto è Comesi configurano gli organi di governo economico e di controllo è Seeconqualialtri istituti si instaurano relazioni Si affronta un problema che può essere suddiviso in cinque punti : 1. 1 sistemi economici sono molto efficienti ma anche com plessi ed incerti SÌ Lo statuto della SE prevede la possibilità di scegliere tra il'podelto dualistico e il modello monastico Sono possibili vari modelli di partecipazione : N° + I modello che integra i prestatori di lavoro nell’organo di vigilanza. + Ti modello dell'organo distinto che rappresenta i prestatori di lavoro + Altrimodelli concordati tra gli organi di direzione delle società e i prestatori di lavoro LE DETERMINANTI DEI RISULTATI REDDITUALI e PATRIMONIALI # LE DETERMINANTI DEL REDDITO e DEL CAPITALE INVESTITO Gli elementi che influiscono sul reddito della gestione caratteristica sono : + il livello di capacità produttiva * ilgrado di estensione orizzontale « le economie di transazione , la struttura dei costi + ivolumirealizzati e î prezzi unitari # L'ANALISI DEL REDDITO SECONDO LO SCHEMA DEL, CONTO ECONOMICO SCALARE Un modo per capire come si formano il reddito operativo di gestione caratteristica e il reddito netto consiste ne partire. dall’analisi del conto economico riclassificato in forma scalare evidenziando il contributo delle diverse gestioni alla formazione del reddito netto . In questo schema bisogna distinguere ì costi fissi di struttura ei costi fissi di sviluppo . Nelle imprese multi ASA i costi possono essere distinti in: + Costi fissi specifici per ciascun ASA * Costi fissi commi alle viarie ASA E° utile esprimere i valori in percentuale dei ricavi di vendita Un'altra utile analisi è rappresentata dalla SENSITIVITA® DEL REDDITO OPERATIVO al variare dei diversi valori . Si ottiene facendo variare di una certa percentuale uno dei valori ed osservando la variazione percentuale del reddito conseguente. Un aliro- elemento da considerare in sede di analisi del contributo dei diversi prodotti -e delle diverse ASA è rappresentato dalle sinergie € dalle interelazioni fra di ess . Troviamo prodotti “civetta” i quali hanno dei margini bassi ma aitraggono i consumatori nel punto vendità. : #LO SCHEMA DELLE DETERMINANTI DEL REDDITO OPERATIVO E” volto ad evidenziare le leve principali che muovono i costi e i ricavi che formano il reddito operativo . Esso viene costruito partendo dal reddito operativo e ricostruendo le relazioni di causa-effetto che hanno portato a tale risultato . Quando l'impresa opera in più ASA può essere utile distinguere fra i cisti fissi specifici e costi fissi comuni e adottare fo schema delle determinanti del reddito operativo . Lo schema può essere utile per effettuare sîmulazioni svi dati preventivi , è possibile simulare l'impatto sul reddito operativo în base alle variazioni dei prezzi dei tassi di cambio . # DAL REDDITO OPERATIVO DELLA G.C, AL REDDITO NETTO 1 componenti di reddito che si inseriscono fra il ROGC e il reddito netto possono essere : «Componenti di reddito di gestione patrimoniale + Componeati di reddito di gestione finauziaria + Componenti di reddito di gestione fiscale # LO SCHEMA DELLE DETERMINANTI DEL CAPITALE INVESTITO Può essere ricondotto alle diverse gestioni aziendali e dipende da due gruppi di elementi : le immobilizzazioni nette e Îl capitale circolante netto operativo ((CENO ): esso è dato dalla differenza fra attività circolanti e debiti di funzionamento L’attivo circolante sono le scorte e i crediti verso i clienti . Il CI complessivo netto è in genere determinato dal CI di gestione caratteristica . # ILIMITI DEI MODELLI DELLE DETERMINANTI DEL REDDITO e DEL CAPITALE INVESTITO Un limite è dovuto al fatto che dal momento în cui si muove una leva al momento in cui si verificano le conseguenze ci sono sempre dei ritardi temporali più o meno lunghi . Un secondo limite è rappresentato dal fatto che si tratta di modelli lineari nci quali le relazioni circolari non vengono gestite automaticamente e non tengono conto dei ritardi temporali . Gli eventi che si manifestano nelle aziende sono interconnesse gli uni agli altri e formano complesse catene causa-effetto . # SCELTE AZIENDALI REDDITO e CAPITALE INVESTITO Le relazioni che legano scelte e risultati sono qui elencate © - Scelte di configurazione del sistema di prodotto : influenzano il prezzo + Scelte dì prezzo :influenzano i volumi realizzati e il margine 54 de Scelte di standardizzazione : influenzano i costi di produzione Scelte di estensione orizzontale : influenzano produziine e venia Scelte di estensione verticale : infiuenzano i costi fissi e variabili Scelte di organizzazione : influenzano la produttività THE END 55
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