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Economia politica: Microeconomia capitolo 10 - Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, Appunti di Microeconomia

Riassunti di Economia politica: Microeconomia - Boccella Imbriani Morone Analisi Microeconomica e Scelte Pubbliche - Scienze Politiche e Relazioni Internazionali L'Orientale Napoli - Antonio Lopes

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 16/04/2019

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Scarica Economia politica: Microeconomia capitolo 10 - Scienze Politiche e Relazioni Internazionali e più Appunti in PDF di Microeconomia solo su Docsity! Economia politica: Microecnomia - Boccella Imbriani Morone Analisi Microeconomica e Scelte Pubbliche - Scienze Politiche e Relazioni Internazionali L'Orientale Napoli - Antonio Lopes Capitolo 10 Analisi del comportamento delle imprese nei vari tipi di mercati. Analisi del comportamento delle imprese nel mercato monopolistico. Innanzitutto, come abbiamo già detto un mercato monopolistico possiede determinate caratteristiche: un solo venditore e molti compratori, questo produttore controlla il mercato in quanto al variare della quantità prodotta di beni (offerta) il prezzo che i consumatori sono disposti a pagare varia quindi quel solo produttore possiede il potere di mercato e la totalità dell'offerta del prodotto. Infatti dalla funzione di domanda individuale possiamo evincere che ad un aumento dei prezzi consegue una diminuzione della quantità domandata di beni da parte del consumatore. Da ciò si può dedurre di come a differenza di quanto avviene per un mercato di concorrenza perfetta dove le imprese devono adattarsi al prezzo di mercato, nei mercati monopolistici o in generale non concorrenziali, nel raggiungimento della funzione obiettivo ossia la mssimizzazione dell'obiettivo tengono conto di criteri decisionali diversi e in questo caso ossia nel caso di mercati non concorrenziali l'impresa nei suooi criteri decisionali deve tenere conto non solo dei prezzi ma anche della risposta che i consumatori daranno a incrementi o decrementi dei prezzi. presenza di barriere all'entrata e all'uscita per le imprese: nel senso che le imprese devono rispettare detrminati parametri per poter accedere a quel mercato; i monopoli possono essere costituiti per beni che presentano costi di produzione elevati ma devono essere forniti a prezzi accessibili come nel caso della produzione di energia elettrica o di fornitura di acqua; l'impresa monopolistica è price-maker in quanto non decide solo la quantità di prodotti da immettere sul mercato ma anche il prezzo del mercato; se l'impresa monopolistica detiene la totalità della produzione presente sul mercato significa che la domanda di mercato deve rivolgersi a quella singola impresa e che quindi vi è una piena coincidenza tra impresa e industria e quindi tra la funzione di domanda del mercato e la funzione di domanda dell'impresa, quindi la funzione saraà in entrambi i casi decrescente da sinistra a destra in quanto al variare del prezzo, aumenta, varia a anche la quantità domanda nel mercato , diminuisce. Quindi vi è una relazione indiretta e negativa. Il punto A rappresenta il punto in cui il prezzo è massimo ma la quantità venduta è pari a 0. Il punto B rappresenta invece il punto in cui il prezzo è il minimo possibile per l'impresa ossia pari a 0 e la quantità domandata di quel bene è massima. Unendo questi due punti possiamo individuare la linea della domanda relativa ad una impresa che opera in regime di monopolio. La funzione di domanda individuale dell'impresa ha implicazioni anche sulla funzione di ricavo totale, che varia in relazione alla quantità venduta. Tenendo in considerazione che i ricati totali sono il prodotto tra la quantità venduta e il prezzo, in corrispondenza del punto A, la quantità domandata/ venduta sarà pari a 0, così come i ricavi totali; allo stesso modo in corrispondenza del punto B i prezzi saranno pari a 0 non determinando alcun ricavo per l'impresa quindi i ricavi totali saranno pari a 0. Questi sono due casi limite per la funzione di ricavo totale del monopolista. Per la funzione dei ricavi totali dobbiamo analizzare il concetto di elasticità della domanda rispetto al prezzo che lega il ricavo totale alla funzione individuale della domanda per l'impresa. Possiamo analizzare come vi siano sostanzialmente due tendenze opposte: da una parte se il prezzo diminuisce abbiamo il cosiddetto effetto prezzo per cui il ricavo totale diminuisce, dall'altra parte se il prezzo diminuisce la quantità domandata aumenta per cui abbiamo un effetto quantità che va ad rendere conto solo alla funzione dei ricavi totali. La decisione relativa alla massimizzazione del profitto è strettamente collegata anche alla funzione di costo, che deriva a sua volta dalle caratteristiche della funzione di produzione. La funzione di costi totali si presenta in modo analogo a quella per il mercato concorrenziale ossia crescente all'aumentare della quantità prodotta, con incrementi dapprima decrescenti e poi crescente. Il costo marginale è dapprima decrescente, raggiunge un punto di minimo e poi diventa crescente. La massimizzazione del profitto si realizza in corrispondenza del punto E che individua la quantità Oq dove la distanza tra ricavi totali e costi totali è massima e consente di massimizzare il profitto. Sappiamo anche che la pendenza dei costi totali è il costo marginale mentre la pendenza dei ricavi totali e il ricavo marginale. Quindi la quantità ottimale è quella individuata in corrispondenza della quale il ricavo marginale è uguale al costo marginale, in modo analogo alla concorrenza perfetta. Mentre però in concorrenza perfetta si realizza anche uguaglianza tra ricavo medio, ricavo marginale e prezzo, nel mercato monopolistico no. A questo punto bisogna individuare il prezzo al quale immettere l'offerta sul mercato e per questo dobbiamo rifarci alla funzione di costo marginale e ricavo marginale. Il prezzo ideale così è individuato da p1 sulla retta della domanda corrispondente ad H. Se infatti il produttore volesse vendere la quantità Oq a un prezzo più elevato la domanda si ridurrebbe e data la funzione di costo marginale , non si raggiungerebbe più la massimizzazione del profitto. Infatti la funzione di ricavo marginale è decrescente da sinistra verso destra e raggiunge il valore zero in corrispondenza del punto in cui il ricavo totale raggiunge il suo punto di massimo. La massimizzazione del profitto si raggiunge per un imprenditore in regime di monopolio in corrispondenza della quantità in cui i ricavi marginali sono uguali ai costi marginali. In conclusione, la quantità Oq viene immessa sul mercato a un prezzo p1 che è maggiore del valore assunto dal ricavo marginale. Inoltre l'impresa in regime di monopolio non produrrà mai in corrispondenza del tratto anelastico della propria curva di domanda. Il ricavo totale diminuisce e il ricavo marginale assume valori neagtivi. La massimizzazione viene raggiunta solo nel tratto elastico della curva di domanda e sul punto di incorntro tra costo marginale e ricavo marginale. Un altro tipo di mercato non concorrenziale è il mercato di concorrenza imperfetta o monopolistica. Questo mercato possiede tali caratteristiche: sono presenti molte imprese ; bene prodotto uguale ma differenziato attraverso anche strategie pubblicitarie per cambiare la percezione che il consumatore ha del prodotto o attraverso caratteristifche qualitative leggermente diverse e per questo relativo potere di mercato; libertà di entrata e di uscita per le imprese. Vi sarà così una curva di domanda per l'impresa singola e una per l'intera industria dato che non vi è coincidenza tra le due. La curva della domanda della singola impresa è decrescente e dato che la singola impresa può far variare il prezzo ciò significa che ha di fronte una curva di domanda inclinata negativamente in cui i valori dell'elasticità sono diversi, così come per la domanda individuale all'impresa. Proprio la differenziazione del prodotto consente all'impresa di avere un margine di azione sul prezzo. Le curve di domanda dell'impresa e dell'industria si differenziano principalmente per il tipo di elasticità. La curva della domanda dell'impresa è più elastica rispetto a quella dell'industria perchè l'imprenditore sta producendo un bene simile a quello delle altre imprese quindi anche se interviene sul prezzo relativamente i consumatori trovano facilmente altre alternative. La cosa importante è però capire che in questo tipo di mercato, anche se i prezzi variano non tutti i consumatori decidono di rivolgersi ad altre imprese. Infatti è compito delle imprese differenziare i propri prodotti o farli percepire come tali dal consumatore. Possiamo quindi distinguere due tipi di analisi sulla base della determinazione dell'equilibrio: quella a breve periodo e quella a lungo periodo. Conoscenso la funzione di ricavo marginale e quella dei costi , l'imprenditore per determinare la quantità che consente di massimizzare il profitto deve trovare la quantità in corrispondenza della quale il costo marginale sia uguale al ricavo marginale.
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