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Economia politica: Microecnomia capitolo 8 parte 1 - Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, Appunti di Microeconomia

Riassunti di Economia politica: Microeconomia - Boccella Imbriani Morone Analisi Microeconomica e Scelte Pubbliche - Scienze Politiche e Relazioni Internazionali L'Orientale Napoli - Antonio Lopes

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 16/04/2019

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Scarica Economia politica: Microecnomia capitolo 8 parte 1 - Scienze Politiche e Relazioni Internazionali e più Appunti in PDF di Microeconomia solo su Docsity! Economia politica - Microeconomia Capitolo 8 Analisi del comportamento singolo dei soggetti economici : le imprese. Le imprese, nel raggiungimento della loro funzione obiettivo della massimizzazione del profitto devono tenere conto del vincolo dei costi totali di produzione. La funzione dei costi esprime la relazione che sussiste tra la quantità prodotta e i costi necessari a produrla e per questo motivo nella nostra analisi dobbiamo tenere conto anche della funzione di produzione che si occupa appunto di quantità prodotta. Quindi la funzione di produzione ha riflessi sull'andamento dei costi. Se quindi CT= f (Q) e Q = f (L) allora CT = f (L). Tra queste variabili sussiste una relazione positiva e diretta in quanto all'aumentare della quantità prodotta aumentano i costi, così come all'aumento delle forze lavorative impiegate. Se la produttività del lavoro è costante, i costi aumentano all'aumentare della produzione in modo costante; se la produttività del lavoro è crescente i costi aumentano con incremento decrescente; infine se la produttività del lavoro è decrescente, i costi aumentano con incrementi crescenti. I costi totali possono essere distinti in costi fissi e costi variabili: i costi fissi non variano al variare della quantità prodotta e sono una costante, costituiscono per l'imprenditore i costi relativi alle macchine e agli stabilimenti ed è descritta da una retta parallela all'asse delle ascisse, in quanto non dipendono dalla quantità prodotta; essi influenzano la produzione solo in particolari condizioni per esempio costi fissi molto elevati possono spingere le imprese a non intraprendere un particolare tipo di produzione; i costi variabili sono in funzione della quantità prodotta: un aumento della quantità prodotta determina un aumento dei costi in termini di fattori produttivi della funzione di domanda ossia capitale (materie prime e macchinari) e lavoro ( salari da corrispondere ai lavoratori). In particolare, di importante rilievo è la relazione esistente tra l'aumento del fattore produttivo lavoro, la quantità prodotta e i relativi costi. I costi aumentano infatti in maniera meno proporzionale all'aumentare della Possiamo distinguere tra tre tipologie di costo medio: costo medio totale: CTMe = CT/Q costo medio variabile: CVMe = CV/Q costo medio fisso : CFMe = CF/Q misura quanto incide il CF su ogni unità di prodotto sul mercato; di conseguenza se Q aumenta il CF/Q diminuisce La funzione del costo medio è un ramo di iperbole equilatera. Posso quindi scrivere che CT/Q= CF/Q + CV/Q Un modo per il produttore di ridurre i costi è l'innovazione tecnologica: l'evoluzione tecnologica porta ad una maggior efficienza del capitale e una maggior produzione da parte del fattore produttivo lavoro, all'interno della funzione di produzione e ciò comporta che a parità di macchinari e lavoratori produrrà più di prima ma agli stessi costi. Partendo dal presupposto che ad una maggiore quantità di beni prodotti corrispondono costi maggiori ma con andamento sempre più decrescente, diremo che un aumento della Q l'incidenza del costo fisso sulla singola unità prodotta diminuisce così che il costo medio fisso diminuisce. Ciò ha conseguenze sul costo medio totale, il cui aumento in seguito all'aumento della quantità prodotta, sarà determinata dai soli costi medi variaibli, la cui funzione si avvicinerà sempre più a quella dei costi totali. Così come per la funzione di produzione abbiamo analizzato l'isoquanto, ossia il luogo geometrico di tutte le combinazioni di fattori produttivi che determinano un livello di produzione uguale, anche per la funzione dei costi analizziamo la funzione dell'isocosto. L'isocosto rappresenta tutte le possibili combinazioni di due fattori produttivi, ossia capitale e lavoro, in corrispondenza delle quali vi è un identico livello di spesa o di costo e quindi rappresenta tutte quelle combinazioni di capitale e lavoro che, dati i rispettivi prezzi, mantengono costante il livello del costo. Individuiamo così la funzione della retta dell'isocosto: CT= pkK + plL dove CT = costi totali pk= costo dato del capitale K= capitale usato nella produzione pl= prezzo del lavoro L = fattore lavoro usato nella produzione Se isoliamo L avremo la funzione della retta dell'isocosto: L= CT/pl - pk/plK Per individuare gli estremi della retta, uno sull'asse delle ascisse e l'altro sull'asse delle ordinate basta calcolare un fattore in rapporto all'altro = 0.
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