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Economia politica (scienze politiche e relazioni internazionali), Schemi e mappe concettuali di Economia Politica

Riassunto di economia politica

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

In vendita dal 02/03/2022

giulia-bartolini-8
giulia-bartolini-8 🇮🇹

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Scarica Economia politica (scienze politiche e relazioni internazionali) e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Economia Politica solo su Docsity! ECONOMIA POLITICA RIPASSO CAPITOLO 1 ECONOMIA: lo studio di come le società decidono di utilizzare le risorse produttive scarse suscettibili di impieghi alternativi per produrre beni di vario genere e distribuirli tra i vari individui SCARSITÀ': ogni bene è limitato rispetto ai desideri generali EFFICIENZA: miglior utilizzo possibile delle risorse economiche al fine di soddisfare i bisogni e i desideri degli individui BENI LIBERI: esistono ma non sono utilizzabili perché in realtà sono scarsi BENI ECONOMICI: scelta della società tra i beni limitati MACROECONOMIA: (John Keynes) osserva l'andamento del sistema economico nel suo insieme MICROECONOMIA: (Smith) si occupa del comportamento di società individuali, imprese e famiglie ECONOMIA POSITIVA: descrive i fatti di un sistema economico ECONOMIA NORMATIVA: riguarda i principi di carattere etico e norme di equità ERRORE DI AGGREGAZIONE: quando si suppone che ciò che vale per una parte sia valido anche per il tutto si commette l'errore di aggregazione ERRORE DEL POST HOC: si verifica quando supponiamo che, dal momento che un fenomeno si è verificato prima di un altro, il primo abbia provocato il secondo A PARITÀ' DI ALTRE CONDIZIONI: secondo errore: ignorare l'ipotesi di parità delle altre condizioni 3 DOMANDE: cosa produrre? come usare le risorse per produrre tali beni? per chi si producono i beni? ECONOMIA PIANIFICATA: lo stato prende la maggior parte delle decisioni economiche e coloro che si trovano al vertice della gerarchia impartiscono le direttive economiche ai soggetti situati più in basso ECONOMIA DI MERCATO: le decisioni vengono prese dai mercati sui quali gli individui o le imprese accettano di scambiare input e output ECONOMIE MISTE: comprendono alcuni elementi delle economie di mercato e altri delle economie pianificate INPUT: sono beni o servizi utilizzati dalle imprese nei loro processi produttivi OUTPUT: sono i diversi beni o servizi utili risultanti dai processi produttivi, che possono essere consumati oppure impiegati nella produzione successiva. FRONTIERA DELLE POSSIBILITÀ’ PRODUTTIVE (FPP): indica le quantità massime di produzione ottenibili da un sistema economico, date la conoscenza tecnologica e la quantità di input di cui dispone. Essa rappresenta il menu di scelte a disposizione della società. illustra numerosi processi economici fondamentali: come la crescita economica spinga la frontiera verso l’esterno; come lo sviluppo di uno stato sia accompagnato dalla scelta di quantità relativamente inferiori di generi alimentari e altri beni di prima necessità… EFFICIENZA PRODUTTIVA: si ha quando la società non può aumentare l’output di un bene senza ridurre quello di un altro ben. Un sistema economico efficiente si trova sulla frontiera delle possibilità produttive COSTO OPPORTUNITÀ: il costo della migliore alternativa alla quale avete rinunciato CAPITOLO 2 MERCATO: dove vengono prese gran parte delle decisioni economiche MECCANISMO DI MERCATO: meccanismi che permettono ad acquirenti e venditori di incontrarsi per scambiare i beni e fissarne i prezzi e le quantità PREZZI COME SEGNALI: i prezzi coordinano le decisioni dei produttori e dei consumatori in un mercato. prezzi più elevati tendono a ridurre gli acquisti dei consumatori e a incoraggiare la produzione; prezzi più bassi incoraggiano il consumo e frenano la produzione; nel meccanismo di mercato i prezzi fungono quindi da equilibratori. EQUILIBRIO DI MERCATO: è il punto in cui la quantità offerta dai venditori è uguale alla quantità richiesta dai compratori. CONCORRENZA PERFETTA: la concorrenza perfetta si ha quando tutti i beni e i servizi hanno un prezzo e vengono scambiati sul mercato, e inoltre non esistono imprese o consumatori abbastanza grandi da influenzare il prezzo di mercato CONCORRENZA IMPERFETTA: si verifica quando un acquirente o un venditore può influire sul prezzo di un bene (monopolio) LA DOTTRINA DELLA “MANO INVISIBILE”: “...agisce esclusivamente per la propria sicurezza e il proprio tornaconto…, in questo è guidato da una mano invisibile che lo porta a perseguire un fine estraneo alle proprie intenzioni. Nel fare i propri interessi spesso promuove anche quelli della società in maniera molto più efficace di quando si propone di promuoverli realmente”. Adam Smith scoprì un importante proprietà di un’economia di mercato concorrenziale. In una situazione di concorrenza perfetta e in assenza di fallimenti del mercato, i mercati produrranno, con le risorse a loro disposizione, la massima quantità di beni e servizi utili. Ma quando prevalgono monopoli, esternalità o altre forme di fallimento del mercato, le notevoli caratteristiche di efficienza della mano invisibile possono venir meno. SPECIALIZZAZIONE E DIVISIONE DEL LAVORO: un’economia moderna è caratterizzata da una complessa rete di scambi tra individui e stati, basata su un elevato livello di specializzazione e una complessa divisione del lavoro. MONETA: le economie moderne fanno un ampio uso di moneta, che costituisce la linfa vitale del sistema economico e fornisce il metro per misurare il valore economico dei beni e per finanziare gli scambi. FATTORI DI PRODUZIONE: le moderne tecnologie industriali si basano sull’utilizzo de ingenti quantità di capitale: la produzione richiede macchinari di precisione, impianti di grandi dimensioni e l’accumulo di notevoli quantità di scorte. i beni capitali aumentano l’efficienza del lavoro umano quale fattore di produzione, consentendo in tal modo una produttività decisamente superiore rispetto al passato. CAPITALE, PROPRIETÀ’ PRIVATA E DIRITTI DI PROPRIETÀ’: in un’economia di mercato il capitale è di proprietà dei privati e il reddito prodotto dal capitale viene percepito dagli individui. La proprietà di ogni appezzamento di terreno è attestata da un atto legale, o titolo di proprietà. i titolari dei diritti di proprietà hanno la facoltà di utilizzare, scambiare o sfruttare i loro beni capitali. EQUITA’: i mercati non producono necessariamente una distribuzione del reddito che si possa considerare socialmente equa. è possibile che un’economia di mercato determini disuguaglianze di reddito e consumo inaccettabili per gli elettori. MONOPOLIO ED ESTERNALITÀ’ il caso estremo di concorrenza imperfetta è costituito dal monopolio, ossia la situazione in cui un unico fornitore stabilisce il prezzo di un particolare bene o servizio. le esternalità si hanno quando imprese o individui impongono costi o benefici ad altri soggetti al di fuori delle relazioni di mercato. POLITICHE FISCALI E MONETARIE: le politiche fiscali rappresentano il potere di far pagare le imposte e di spendere, mentre le politiche monetarie consistono nella determinazione dell’offerta di moneta e dei tassi d’interesse STABILIZZAZIONE E CRESCITA: le politiche macroeconomiche per la stabilizzazione e la crescita economica comprendono le politiche fiscali (relative all’imposizione fiscale e alla spesa) e le politiche monetarie (che influenzano i tassi d’interesse e la situazione del credito). Grazie allo sviluppo della macroeconomia, a partire dagli anni trenta gli stati sono riusciti ad attenuare gli eccessi di inflazione e disoccupazione. CAPITOLO 3 CURVA O SCHEDA DI DOMANDA DD: esiste una precisa relazione tra il prezzo di mercato di un bene e la quantità richiesta, a condizione che tutti gli altri elementi rimangono costanti: tale relazione tra prezzo e quantità acquistata è detta scheda di domanda o curva di domanda LEGGE DELLA DOMANDA CON PENDENZA NEGATIVA: se il prezzo di un bene aumenta (e gli altri elementi rimangono costanti), gli acquirenti tendono a comprare quantità minori di quel bene. Analogamente, se il prezzo diminuisce (e gli altri elementi non variano), la quantità domandata aumenta. INFLUENZE CHE SI RIPERCUOTONO SULLA CURVA DI DOMANDA:elementi che influenzano la curva di domanda: ● il reddito medio dei consumatori. se il reddito aumenta essi tendono ad acquistare maggiori quantità di tutti i beni ● le dimensioni del mercato, supponendo che esse dipendono dal numero di abitanti, hanno un chiaro effetto sulla curva di domanda Un’innovazione di processo consente alle imprese di aumentare l’output utilizzando gli stessi output, oppure di produrre il medesimo output con un minor impiego di input. in altre parole, un’innovazione di processo equivale a un mutamento della funzione di produzione. PRODUTTIVITÀ’: è una delle più importanti misure della prestazione economica e si esprime come il rapporto tra l’output totale e una media ponderata degli input. IMPRESE: le imprese sono organizzazioni specializzate che si dedicano alla gestione del processo produttivo. La produzione è organizzata nelle imprese perchè di solito l’efficienza richiede una produzione su vasta scala, il reperimento di notevoli risorse finanziarie, nonché l’attenta gestione e il controllo delle attività in corso. IMPRESA INDIVIDUALE, SOCIETÀ’ DI PERSONE, SOCIETA’ PER AZIONI: le imprese individuali sono le classiche piccole imprese a conduzione familiare, tali imprese sono molto diffuse ma presentano volumi di vendite totali limitate. In una società di persone due o più persone possono riunirsi; tutti i soci accettano di fornire parte del lavoro e del capitale, di suddividere i profitti derivanti dall’attività, e naturalmente di ripartirsi gli eventuali debiti o perdite. Una moderna società per azioni è una forma di organizzazione aziendale istituita mediante statuto e appartenente a numerosi azionisti; dispone di identità giuridica ben definita e può essere in effetti considerata come una “persona” giuridica con la facoltà di acquistare, vendere, contrarre prestiti, produrre beni e servizi e stipulare contratti CAPITOLO 6 COSTI TOTALI: FISSI E VARIABILI: i costi fissi di un’impresa, anche chiamati costi generali o costi non recuperabili, sono costituiti da elementi quali i canoni d’affitto di una fabbrica o di un ufficio, gli oneri contrattuali, i pagamenti degli interessi. Questi presentano diversi gradi di irrecuperabilità. Questo aumenta se i costi fissi sono associati a investimenti altamente specifici. i costi variabili mutano al variare dell’output: essi includono i materiali necessari per la produzione, gli operai, l’energia richiesta CT=CF+CV: (CT) costo totale: rappresenta il costo minimo totale necessario per produrre ciascun livello di output q e aumenta al crescere di q. (CF): costo variabile rappresenta la spesa totale che deve essere sostenuta anche se non viene prodotto nulla e non è influenzato dalle variazioni della quantità di output. (CV) costo variabile:rappresenta le spese che variano al variare del livello di output (compresi i salari, le materie prime e il carburante) e include tutti i costi diversi da quelli fissi. CU= CT/q= costo totale/output= costo totale unitario COSTO MARGINALE O REGOLA DEL COSTO MINIMO: 𝑃𝑀𝐿 𝑃𝐿 = 𝑃𝑀𝑇 𝑃𝑇 = 𝑃𝑀𝑞𝑢𝑎𝑙𝑠𝑖𝑎𝑠𝑖 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑃 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑠𝑖𝑎𝑠𝑖 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 CONTO PROFITTI O PERDITE: chiamato anche conto economico permette di stabilire se l’impresa sta realizzando un utile in un certo periodo di tempo. AMMORTAMENTO: si riferisce al costo annuale dei beni capitali. il valore della parte consumata viene definito “ammortamento” e si considera come il costo dell’input di capitale di quell’anno, misura il costo annuale di un input di capitale di proprietà dell’impresa. ATTIVITA’, PASSIVITA’ E PATRIMONIO NETTO: le attività sono proprietà dotate di valore economico o diritti posseduti dall’impresa, le passività sono debiti o obbligazioni dell’impresa, infine il patrimonio netto o valore netto è dato dalle attività totali meno le passività totali. FONDI E FLUSSI: il fondo esprime il livello di una variabile in un dato momento (come l’acqua di un lago o il valore monetario di un’impresa). il flusso ha una dimensione temporale, ossia fluisce nel tempo (come l’acqua di un fiume o il denaro che entra ed esce da un’impresa) COSTO-OPPORTUNITÀ’: le decisioni hanno un loro costo-opportunità in quanto la scelta di un bene in un situazione di scarsità implica la rinuncia a un altro bene. il costo-opportunità è il valore del bene o servizio a cui si rinuncia. CAPITOLO 7 P=CM quale condizione di massimo profitto: regola dell’offerta di un’impresa in concorrenza perfetta: un’impresa che mira a massimizzare i profitti stabilisce un livello di produzione al quale il costo marginale è uguale al prezzo PUNTO DI PROFITTO ECONOMICO ZERO, DOVE: P=PC=CU: equilibrio di lungo periodo a profitto zero: se un’industria è costituita da imprese concorrenziali che presentano curve di costo identiche e possono entrare e uscire liberamente dall’industria, la condizione di equilibrio nel lungo periodo è che il prezzo eguaglia il costo marginale e che quest’ultimo sia a sua volta pari al costo totale unitario minimo nel lungo periodo di tutte le imprese identiche. PUNTO DI CHIUSURA DOVE P=CM=CVU: è il livello critico del prezzo del mercato al quale i ricavi corrispondono esattamente al costo variabile. La regola di chiusura dice che quando il prezzo diminuisce a tal punto che i ricavi totali sono inferiori al costo variabile e il prezzo è inferiore al costo variabile unitario, l’impresa minimizza le perdite cessando l’attività EQUILIBRIO NEL BREVE E LUNGO PERIODO: l’equilibrio nel breve periodo, quando l’aumento o la diminuzione dell’output non comporta variazioni delle quantità fisse di impianti e attrezzature e l’equilibrio nel lungo periodo, quando tutti i fattori sono variabili, per cui nuove imprese possono entrare nell’industria o vecchie imprese possono uscirne. REGOLA DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA: (1) in generale, se la domanda di un bene aumenta e la curva di offerta rimane invariata, il prezzo del bene subisce un incremento. per gran parte dei beni, un aumento della domanda comporta un incremento della quantità domandata, mentre una diminuzione della domanda avrà l’effetto opposto. (2) se l’offerta di un bene aumenta e la curva di domanda rimane costante, in genere il prezzo diminuisce e la quantità acquistata e venduta aumenta. una diminuzione dell’offerta avrà l’effetto contrario. CAPITOLO 8 CONCORRENZA PERFETTA E CONCORRENZA IMPERFETTA: per un’impresa in concorrenza perfetta la domanda è perfettamente elastica, mentre per un’impresa in concorrenza imperfetta essa presenta un’elasticità limitata. MONOPOLIO: un unico venditore ha il totale controllo di un’industria (il termine monopolista deriva dal greco monos che significa “solo” e polistes che significa “venditore”); è l’unico produttore nella sua industria capace di produrre un bene sostitutivo. DIFFERENZIAZIONE DEI PRODOTTI: anche la differenziazione dei prodotti, singolarmente o in combinazione con ampie campagne pubblicitarie, può costituire una barriera all’ingresso e incrementare il potere di mercato dei produttori. BARRIERE ALL’INGRESSO: sono fattori che ostacolano l’ingresso di nuove imprese nell’industria: quando sono elevate, è probabile che un’industria sia caratterizzata da poche imprese e da un livello di concorrenza limitato. RICAVO MARGINALE RM: il ricavo marginale è l’incremento del ricavo totale derivante dalla vendita di un’unità aggiuntiva. il ricavo marginale può essere sia positivo che negativo se rm è negativo significa che, per vendere unità aggiuntive, l’impresa deve diminuire il prezzo delle unità precedenti di un ammontare tale che i ricavi totali diminuiscono. RM è positivo quando la domanda è elasticità unitaria e negativo quando la domanda è anelastica. RM=P; P=CM: dato che l’impresa in concorrenza perfetta può vendere la quantità desiderata al prezzo di mercato, ne consegue che P=RM=CM nel punto di massimo profitto MONOPOLIO NATURALE: Si definisce monopolio naturale una configurazione industriale in cui il numero ottimale di imprese presenti sul mercato è uno DISCRIMINAZIONE DEL PREZZO: le imprese che detengono il potere di mercato possono aumentare i loro profitti attuando la discriminazione del prezzo, cioè vendendo a clienti diversi lo stesso prodotto a prezzi differenti PERDITA SECCA: gli economisti misurano il danno economico dell’inefficienza in termini di perdita secca, vale a dire la perdita di reddito reale (ovvero quelli che si definiscono “benefici prodotti dagli scambi”) provocata dal monopolio, dai dazi doganali e dai contingenti d’importazione, dalle imposte o dalle distorsioni. CAPITOLO 9 CONCENTRAZIONE: il rapporto di concentrazione su quattro imprese viene definito come la percentuale del prodotto totale dell’industria dovuta alle quattro maggiori imprese. INDICE DI HERFINDAHL-HIRSCHMAN: pone maggiore rilievo sulla grande dimensione delle singole imprese. POTERE DI MERCATO: indica il grado di controllo esercitato da una singola impresa o da un numero limitato di imprese sul prezzo e sulle decisioni relative alla produzione in un industria. INTERAZIONE STRATEGICA: quando in un mercato operano poche imprese, esse immediatamente diventano interdipendenti. l’interazione strategica si verifica quando l’attività di ciascuna impresa dipende strettamente dal comportamento dei concorrenti. COLLUSIONI TACITE ED ESPLICITE: col termine collusione si indica una situazione in cui due o più imprese fissano di comune accordo i livelli di prezzo e di produzione, si suddividono il mercato e prendono congiuntamente altre decisioni. le imprese sono però spesso tentate di dare vita a collusioni tacite, evitando quindi di adottare comportamenti concorrenziali anche in assenza di accordi espliciti. OLIGOPOLIO: “pochi venditori”. con pochi si indica un numero che può variare da 2 a 10 o 15 imprese. MODELLO DI COURNOT: nel modello di cournot ogni impresa considera come un dato esogeno (cioè non modificabile) la quantità di prodotto venduta dall’altra impresa. ogni impresa fronteggia una domanda residuale e stabilisce una propria funzione di reazione al comportamento del rivale. l’equilibrio di mercato si stabilisce nel punto di incontro delle funzioni di reazione MODELLO DI BERTRAND: nel modello di bertrand ciascuna impresa considera costante il prezzo praticato dal concorrente. la decisione di massimizzare il profitto porterà ciascuna impresa a tentare di ridurre il proprio prezzo rispetto a quello fissato dall’altra impresa. l’equilibrio possibile è dato dal prezzo minimo possibile per tutti e due, pari al costo marginale. prezzo e quantità coincidono con quello della concorrenza perfetta GIOCATORI: la teoria dei giochi analizza il modo in cui due o più giocatori scelgono determinate azioni, o strategie, che si ripercuotono su tutti i partecipanti STRATEGIE: le linee guida della filosofia della teoria dei giochi è la seguente: scegliete la vostra strategia chiedendovi quale possa essere il comportamento più sensato, tenendo presente che anche il rivale agisce strategicamente nel proprio interesse. TABELLA DELLE DECISIONI: uno strumento per rappresentare l’interazione tra due imprese è la tabella delle decisioni a doppia entrata. una tabella delle decisioni serve a mostrare le strategie e le vincite di un gioco condotto da due giocatori. STRATEGIA DOMINANTE: la strategia migliore indipendentemente dalle scelte dell’avversario EQUILIBRIO DI NASH O NON COOPERATIVO: nessun giocatore può incrementare le proprie vincite data la strategia dell’altro giocatore. un equilibrio di nash fornisce risultati soddisfacenti nel gioco della mano invisibile in cui l imprese non collusive producono a prezzi uguali ai costi marginali e dove l’equilibrio non cooperativo generale è efficiente. CAPITOLO 10 TIPI DI STRUTTURE DI MERCATO STRUTTURE DI MERCATO NUMERO DI PRODUTTORI E LIVELLO DI DIFFERENZIAZION E DEI PRODOTTI PARTE DEL SISTEMA ECONOMICO IN CUI PREVALE GRADO DI CONTROLLO SUL PREZZO DA PARTE DELL’IMPRESA METODI DI MARKETING CONCORRENZA PERFETTA molti produttori; prodotti identici mercati finanziari e alcuni prodotti agricoli nessuno scambi di mercato o asta CONCORRENZA IMPERFETTA CONCORRENZA MONOPOLISTICA (MOLTI VENDITORI DIFFERENZIATI) OLIGOPOLIO molti produttori; molte differenze reali o apparenti tra i prodotti pochi produttori; poca o nessuna commercio al dettaglio (benzina, computer…) acciaio, prodotti chimici PARZIALE pubblicità e rivalità sulla qualità; prezzi amministrati POLITICA DI BILANCIO: la politica fiscale o di bilancio indica le modalità d’impiego delle imposte e della spesa pubblica. quest’ultima assume due forme diverse: innanzitutto vi sono gli acquisti effettuati dalla pubblica amministrazione, che comprendono spese per beni e servizi; vi sono inoltre i trasferimenti pubblici, che aumentano i redditi di gruppi mirati come gli anziani o i disoccupati. POLITICA MONETARIA: il secondo grande strumento della politica macroeconomica è la politica monetaria attuata attraverso la gestione della massa monetaria, il credito e il sistema bancario dello stato esistono due modi per misurare il pil: il PIL NOMINALE e il PIL REALE: il primo valutato secondo gli effettivi prezzi di mercato, e il secondo calcolato in base a prezzi costanti o invariati DEFLATORE DEL PIL: si ottiene dividendo PIL nominale per il PIL reale PIL=C+I+G+X: il PIL è la misura più completa della produzione totale di beni e servizi di uno stato; è la somma dei valori monetari del consumo (C) , dell’investimento lordo (I), della spesa pubblica (G) per beni e servizi e delle esportazioni nette (X) realizzati all’interno di uno stato in un dato anno INDICE DEI PREZZI: è una misura del livello medio dei prezzi, mentre l’inflazione è un aumento del livello generale dei prezzi e il tasso di inflazione è la velocità di variazione del livello generale dei prezzi che si misura come segue: tasso di inflazione (anno t) = (livello dei prezzi anno t - livello dei prezzi anno t-1)/ (livello dei prezzi anno t-1) x 100 INDICE DEI PREZZI ALL’INGROSSO (IPI): questo indice misura il livello dei prezzi allo stadio di produzione o di vendita all’ingrosso CAPITOLO 19 DOMANDA AGGREGATA: è la somma della spesa dei consumatori, delle aziende e dello stato e dipende dal livello dei prezzi oltre che dalla politica monetaria e fiscale OFFERTA AGGREGATA: l’offerta aggregata dipende dal livello dei prezzi, dalla capacità produttiva dell’economia e dal livello dei costi. CAPITOLO 20 LEGGE DI OKUN: la legge di Okun afferma che per ogni 2 punti percentuali di diminuzione del PIL rispetto al PIL potenziale il tasso di disoccupazione sale di 1 punto percentuale. OCCUPATI: sono persone che svolgono un lavoro retribuito. comprende anche coloro che hanno un lavoro ma sono assenti per motivi di malattia, per scioperi e ferie DISOCCUPATI: questo gruppo comprende persone che non sono occupate ma cercano attivamente un impiego o sono in attesa di tornare a lavorare. per essere considerata disoccupata una persona deve fare qualcosa di più che pensare semplicemente al lavoro o, per esempio,, contemplare la possibilità di fare un film o diventare una stella del rock; deve riferire di aver compiuto precisi sforzi per trovare un lavoro PERSONE NON APPARTENENTI ALLA FORZA LAVORO: si tratta di quella parte della popolazione adulta che frequenta una scuola, fa i lavori domestici, è in pensione, è troppo malata per lavorare o semplicemente non cerca lavoro FORZA LAVORO: comprende tutti coloro che sono occupati o disoccupati DISOCCUPAZIONE FRIZIONALE: si verifica a causa dell’incessante movimento di persone tra regioni e occupazioni o in diverse fasi del ciclo di vita. DISOCCUPAZIONE CICLICA: si verifica durante le recessioni, quando la domanda globale di lavoro è bassa e l’occupazione diminuisce DISOCCUPAZIONE STRUTTURALE: è legata alle caratteristiche strutturali dell’economia: squilibri territoriali: posti di lavoro al nord, disoccupati al sud squilibri di settore: ci sono settori in cui c’è carenza di lavoratori disponibili ed altri saturi squilibri di qualificazione: c’è domanda di lavoro qualificato e carenza di lavoratori qualificati TASSO DI DISOCCUPAZIONE: dato dal numero di disoccupati diviso la forza lavoro totale DISOCCUPAZIONE VOLONTARIA: scelgono di non lavorare al tasso salariale di mercato DISOCCUPAZIONE INVOLONTARIA: periodi nei quali lavoratori qualificati non riescono a trovare lavoro al tasso salariale corrente CAPITOLO 21 INFLAZIONE: si verifica quando aumenta il livello generale dei prezzi. attualmente viene calcolata utilizzando gli indici dei prezzi, medie ponderate dei prezzi di migliaia di singoli prodotti. per esempio, l’indice dei prezzi al consumo (IPC) misura il costo di un paniere di beni di consumo e servizi rispetto al costo di quel paniere in un particolare anno base, mentre il deflatore del PIL è il “prezzo del pil”. il tasso d’inflazione è la velocità di variazione del livello generale dei prezzi. INFLAZIONE MODERATA: è contraddistinta da prezzi che aumentano lentamente e in modo prevedibile; potrebbe essere utilizzato per descrivere situazioni in cui il tasso di inflazione annuale è a una sola cifra INFLAZIONE GALOPPANTE: inflazione a 2 o 3 cifre. detta anche inflazione altissima ed è relativamente comune. quando questa si consolida, si verificano gravi distorsioni economiche IPERINFLAZIONE: indica una situazione di inflazione particolarmente elevata tanto da indurre i consumatori ad usare valuta estera; secondo i principi contabili internazionali si parla di iperinflazione quando uno Stato tende a fissare i prezzi in valuta estera e quando il livello dei prezzi è raddoppiato nell’arco di un triennio EFFETTI DELL’INFLAZIONE: (1) una ridistribuzione del reddito e della ricchezza tra diversi gruppi (2) distorsioni dei prezzi relativi e dei rendimenti di attività diverse o, a volte, del prodotto e dell’occupazione di un’economia nel suo insieme INFLAZIONE INERZIALE: si verifica quando le curve DA e OA si spostano costantemente verso l’alto allo stesso ritmo CAPITOLO 22 CONSUMO: la spesa delle famiglie per beni finali e servizi RISPARMIO: parte del reddito disponibile non destinata ai consumi FUNZIONE DI CONSUMO: mostra il rapporto tra il livello delle spese per i beni di consumo e quello del reddito disponibile delle famiglie FUNZIONE DI RISPARMIO: mostra il rapporto tra il livello di risparmio e il reddito PROPENSIONE MARGINALE AL CONSUMO: è l’importo aggiuntivo che i cittadini consumano quando ricevono 1 euro in più di reddito PROPENSIONE MARGINALE AL RISPARMIO: è il risparmio aggiuntivo prodotto da 1 euro addizionale di reddito. a livello grafico è la pendenza della curva di risparmio PUNTO DI PAREGGIO: punto in cui la spesa per il consumo è uguale al reddito disponibili. la famiglia non contrae debiti e non risparmia BISETTRICE DEGLI ASSI: in qualsiasi punto della bisettrice il consumo è uguale al reddito e la famiglia ha un risparmio uguale a zero. quando la funzione di consumo è al di sopra della bisettrice la famiglia ha un risparmio negativo. al contrario quando si trova sotto ha un risparmio positivo REDDITO PERMANENTE: livello tendenziale del reddito, si ottiene una volta eliminati gli influssi temporanei o transitori dovuti al tempo o a una vincita inaspettata CAPITOLO 23 DIAGRAMMA C+I= la curva della spesa totale C+ I mostra il livello di spesa desiderata da consumatori e imprese corrispondente a ciascun livello di prodotto IL MOLTIPLICATORE: è il fattore per il quale si deve moltiplicare la variazione iniziale degli investimenti per determinare la corrispondente variazione del prodotto totale MOLTIPLICATORE DELLA SPESA: la spesa pubblica per beni e servizi G è un fattore importante nella determinazione del prodotto e dell’occupazione. Nel modello del moltiplicatore, se G aumenta, il prodotto salirà dell’incremento di G per il moltiplicatore della spesa. La spesa pubblica ha dunque il potere di stabilizzare o destabilizzare il prodotto durante il ciclo economico. MOLTIPLICATORE DELLE IMPOSTE: le variazioni del prelievo fiscale rappresentano un’arma contro disoccupazione e inflazione potente quasi quanto le variazioni della spesa pubblica. Il moltiplicatore delle imposte è inferiore a quello della spesa si un fattore pari alla propensione marginale al consumo (PMC): moltiplicatore delle imposte= PMC x moltiplicatore della spesa CAPITOLO 24 SISTEMA FINANZIARIO: i mercati, le imprese e altre istituzioni nei quali si realizzano le decisioni finanziarie delle famiglie, delle imprese dei governi e di tutti gli altri soggetti coinvolti.parti importanti del sistema finanziario sono il mercato monetario, i mercati di valori a reddito fisso come obbligazioni o mutui, i mercati azionari per i proprietari di aziende e i mercati di cambi dove si negoziano le monete dei diversi paesi. FUNZIONI DEL SISTEMA FINANZIARIO: trasferisce risorse, gestisce i rischi, raggruppa e ripartisce i fondi e ha una funzione di compensazione ATTIVITÀ’ FINANZIARIE: moneta,conti di risparmio, titoli di stato,azioni, derivati finanziari e fondi pensione TASSI DI INTERESSE REALE: il tasso viene misurato in termini di beni, ovvero di potere di acquisto, anziché monetari, che perciò risulta uguale al tasso di interesse monetario meno il tasso di inflazione TASSO Di INTERESSE NOMINALE: tasso pagato su diverse attività. rappresenta il rendimento annuo in euro per ogni euro investito MONETA IN SENSO STRETTO(M1): per transazioni. esempio valuta e conti corrente MONETA IN SENSO AMPIO (M2): quasi-moneta. comprende conti di risparmio e piccoli depositi di risparmio e fondi comuni monetari AZIONE ORDINARIA: lo strumento finanziario che attribuisce la proprietà e, generalmente, i diritti di voto in una società per azioni. un certo numero di azioni di una società danno al proprietario il diritto a quella frazione di voti, di utile esercizio e di patrimonio aziendale. CAPITOLO 25 RISERVE BANCARIE: la porzione dei depositi che una banca accantona sono forma di contante in cassa o depositi infruttiferi presso la banca centrale. negli USA le banche sono obbligate a tenere il 12% dei depositi in conto corrente (o conti correnti per transazioni) sotto forma di riserve TASSO DI SCONTO: il tasso di interesse applicato a una banca commerciale. il tasso utilizzato per calcolare il valore attuale di un’attività patrimoniale DOMANDA DI MONETA: termine riassuntivo utilizzato dagli economisti per spiegare perché individui e imprese detengano saldi di moneta. i motivi principali sono (1) la domanda transazionale di moneta, che significa che i cittadini hanno bisogno di moneta per l’acquisto di beni e (2) la domanda patrimoniale di moneta relativa al desiderio di detenere un’attività molto liquida e priva di rischi OFFERTA DI MONETA: l’offerta di moneta definita in senso stretto (M1) include le monete metalliche, la moneta cartacea più tutti i depositi a vista o in conto corrente, cioè la moneta in senso stretto o moneta per transazioni. l’offerta di moneta definita in senso ampio (M2) comprende tutte le voci che rientrano in M1 più certe attività liquide o quasi-monete (depositi a risparmio, fondi del mercato monetario e simili) CINQUE FASI DEL MECCANISMO DI TRASMISSIONE DELLA MONETA: per iniziare il processo, la BC provvede a ridurre le riserve bancarie, ogni euro di riduzione delle riserve bancarie produce una contrazione multipla dei depositi traibili, diminuendo quindi l’offerta di moneta. La riduzione dell’offerta di moneta tenderà ad aumentare i tassi di interesse e restringere le condizioni di credito. con tassi di interesse più elevati e minore ricchezza, le spese sensibili ai tassi di interesse (soprattutto gli investimenti) tenderanno a diminuire. Infine, le pressioni delle restrizioni creditizie, riducendo la domanda aggregata, faranno diminuire il reddito, il prodotto, i posti di lavoro l’inflazione CAPITOLO 26 DOMANDA AGGREGATA (DA): la spesa totale programmata o desiderata nel sistema economico nel corso di un dato periodo. è determinata dal livello aggregato dei prezzi e influenzata dagli investimenti interni, dalle esportazioni nette, dalla spesa pubblica, dalla funzione del consumo e dall’offerta di moneta. TRAPPOLA DELLA LIQUIDITÀ’: dato dalla LM orizzontale e il classico è dato dalla LM verticale (ovviamente potremmo considerare anche i casi estremi in cui a IS è orizzontale o verticale) CICLO ECONOMICO: un ciclo economico è un’oscillazione del prodotto nazionale, del reddito e dell’occupazione, che di solito dura per un periodo variabile dai due ai dieci anni, segnato da una diffusa espansione o contrazione nella maggior parte dei settori dell’economia .
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