Scarica Economia Politica (UNIMI - Parravicini), Microeconomia (30/30) + Domande e più Dispense in PDF di Economia Politica solo su Docsity! Economia Politica
Introduzione generale Dove:
1. Y=f(C C = consumo
Y= reddito
Esiste una relazione di dipendenza tra Y e C. In economia il caso corretto è il 2, poiché il
consumo dipende dal reddito. —> E' il reddito che varia e che trascina con sé il consumo,
Yè quindi la variabile indipendente e va sull'asse.delleX,
Il grafico è crescente: quando aumenta il reddito
aumenta il consumo —> relazione diretta Cc
= 9
Nonostante ciò, si consuma anche quando n fonisi ha reddito, quindi quando y=0.
Esempio: C = 2+y . dove 2 è il termine noto
E' la stessa retta del grafico 1, ma In questo grafico è cambiato il
la retta non è più bisettrice del coefficiente angolare della retta.
primo quadrante ed interseca Ovvero, è cambiata l'intensità
l'asse C nel della relazione tra le variabili c e
y.
L'economia politica studia le relazioni tra i bisogni e le risorse. Si occupa di conciliare un
problema tra bisogni infiniti (in continua evoluzione) e risorse scarse.
I consumatori sono normalmente individuati come “famiglie” perchè il concetto di famiglia
esprime un insieme di bisogni diversi. Il consumatore varia i propri bisogni proprio perchè si
trova all’interno di una famiglia.
Perché il consumatore consuma? Per aumentare il proprio benessere. Il consumatore
acquista beni e servizi col fine ultimo di massimizzare il proprio benessere.
In ogni mercato ci sono consumatori che domandano ed imprese che offrono. Anche lo
Stato soddisfa un bisogno di servizi, in cambio però il cittadino paga le imposte. L'imposta
è una percentuale sul reddito, mentre la tassa è fissa.
Funzione di domanda:
Apiza= (Ppiza, Gpiza., Y, Upizza , Pbene sostituto , Pbene complementare) ©
La domanda di pizza dipende (=) dal prezzo, dal gusto, dal reddito, dall’utilità che ne
traggo, dal presso del bene sostituto, dal prezzo del bene complementare.
v Un bene che può sostituire il bene pizza e che costa meno, si chiama bene
o Se io FE la n esclusivamente con la Coca Cola, la Coca Cola è il
Due beni si dicono complemenigli quando il benessere del consumatore viene
massimizzato dall'uso congiunto dei due beni.
Dovrei realizzare un grafico con 7 variabili: 6 + variabile indipendente (d), dato che non si
può fare, immagino che tutte le altre variabili, a differenza del prezzo (Prize), rimangano
costanti, l'equazione diventa quindi : dpiza = ppiza Pxe di. \NAURENALNE
Jess Aicseme Gx=0 dA
Funzione di domanda: Dpiza= a (termine noto) — b (bene).(Ppiza)
v e aumenta il prezzo diminui: la domanda, se diminuisce il prezzo
gliora aumentala domanda. Qu = 0-bPx
o "a" NON cambia al variare di “b"
o Ex: Dpizo= 8©Ppiza —> ogni volta che ilsegno che lega la variabile dipendente
alla variabile indipendente è negativo significa che sir un Ipse iv
Tra la quantità domandata e il prezzo esiste un le:
016220 del bene domando sole la domando del bene scende varco |
| prezzo del bene aumenta, significa che noi non avremo solamente minore
possibilità di acquistare quel determinato bene, ma anche tutti gli altri beni.
4 Si chiama | dell
» In economia si chiama Î@@ig@ quella situazione che si verifica in un numero
potenzialmente infinito di casi senza cambiare nel tempo e nello spazio.
Le eccezioni, che si comportano diversamente rispetto alla legge, si chiamano "errori",
poiché vanno contro alla razionalità.
Una legge non è più valida quando il comportamento non si ripete più nel tempo o
nello spazio o quando la percentuale di errore supera il 5%.
Il coefficiente angolare (Priza) ci dice la pendenza della funzione rispetto all'asse delle
ascisse. Gli economisti in questo caso sono abituati, per la relazione tra prezzo e -- SOL
domanda, a rovesciare gli assi.
f a) La variabile indipendente (quella che
si muove) Ppiza va sull'asse dell
b) La variabile Q domando di pizza
va sull'asse delle(X,
Py LO2I0IAL Incis
SOR SUI
S sine i
p n que
v. “Data la funzione Qx= 8 - Px: si rappresenti graficamente la funzione motivandone
la pendenza e l'inclinazione. Dopo aver rappresentato la funzione, si verifichi che
cosa accade quando in valore 8 si dimezza. Si rappresenti la nuova funzione e se ne
spieghino le motivazioni economiche.”
A. Visto che P è la variabile indipendente, attribuiamole dei valori per vedere capire
come cambia la variabile dipendente.
Leosti totali sono costituiti dalla somma dei costi sostenuti. il |SSSIAinieressa è il costo del
capitale (quello che devo pagare per il finanziamento).
A L 4
” 4 1
Le materie prime, il lavoro ediil capitale sono detti fattori produttivi o Input della produzione.
@! (quantità offerta) = f (CL PB, Pex. Pax)
> La quantità che un imprenditore mette sul mercato dipende dai costi totali, dal
prezzo del bene, dal prezzo dei beni complementari e sostituiti.
Nonostante io abbia 5 variabili ne considero solo 2 (Qs, Px)
ti it inizierà ad ire i propri beni sul Itant: ntato i
(affitto, tasse ecc.) i) peerzo aL Mmencaro cei bene CITTÀ »j
_— Necesaniam. Supeziope SRO :
K Quando il prezzo aumenta la
10)X A
£ ci costi Aes. I
quantità offerta aumenta. Oi © U Leb
3 2, L'inclinazione è positiva quindi la V\
relazione è positiva.
Caso corretto: 3. Ho coperto i
costi fissi, quindi offro il mio bene
sul mercato.
1 Qx=- A+ b (Pa)
Rispetto alla [iAZGRENaNetara na
Qs di diverso:
o L'inclinazione è positiva,
mentre in quela di
domanda negativa.
o ILsegno..davanii.altermine
> ti Zona
sosienuio dei.costi
v “Data una funzione del fipo Qs = - 4+2 Px si rappresenti la funzione, si spieghi il
significato di inclinazione, pendenza e termine noto. Si ipotizzi una nuova funzione
di offerta sigeridenz gli effetti dell'aumento del prezzo del greggio al barile. La
produzione avviene con l'impiego d materiale a base petrolifero. J
QUI MI c Y &Bue 4
v $
QII MENTO. \' INIEQCTO.
| 2 OJAMRATO. i ROMS NONO
- perrolento. NON COMVoo
=» Inclinazione: positiva
= Pendenza:2
Il
evidenzia la presenza di
costi fissi di produzione che
devono essere coperti
attraverso il prezzo di
mercato. Se il prezzo di
mercato non è superiore ai
costi fissi allora fissi allora
I l'imprenditore n non può
entrare in quel mercato.
=. Aumentanoi costi di produzione, con particolare riguardo ai costi delle materie
prime.
» Se laretta si sposta PARALLELAMENTE IN BASSOVA DESTRA significa che io offro un
bene ad un zz0 più basso di prima.» COST ci PROGUIELONE CUL IMUNUIT
>» Se la retta si sposta PARALLELAMENTE IN ALTO'A SINISTRA vuol dire che offro il
bene ad un prezzo maggiore. Ovvero, quando i costî di produzione
gumentano. (Caso in figura)
* Effetti o probabili causa di una modificazione della funzione di questo tipo: da
=-4+ = -2+
Qs=-4+2P a Qs= -2+2Px P _ QUMINVASCL il
RAMI NOXO
_ MA NMLUSCR. 1°
EOLO
- pendenta Von
coWola
DIMINVISCONO | COSTI
DI PRODUZIONE —
Se il termine noto passa da -4 a —- 2 economicamente è successo qualcosa che ha
ridotto i costi delia produzione.
=» “Cisono effetti e di quale tipo derivati da una variazione del
Se varia il tasso di interesse gli imprenditori non sono o contenti, allora scaricheranno
l'aun ZZ( ucono. La funzione si
sposta in alto.
> Seiltasso di interesse diminuisce la funzione si posta verso il basso. Se
aumenta la funzione si sposta verso l'alto.
CE)» YOR incdepelo li mi
verso l'alto sinistra
iminuiscono, a
quando i costi aumentano e verso il basso a destra quando
significare una maggiore o minore disponibilità, dell'impresa ad offrire il bene sul
mercato.
pa MMI
COOLISPONAE GA UNO. Certo, apentttor
fr _ oreeto,
a. Spostamento funzione = quando aumenta
o diminuisce il Td funzione non si sposta,
varia solo la sua pendenza.
b. Spostamento DELLA funzione = quando la 1
funzione si sposta in parallelo 0 in alto a sxo in n
basso a dx in seguito a una variazione
dei L
Che cos'è il mercato?
Il mercato è un insieme di contrattazioni. Il mercato non è un luogo, è un momento. Noi
viviamo in infiniti mercati costantemente. Ogni servizio che noi vorremmo avere in un
determinato momento è un mercato.
li prezzo deve mettere in equilibrio la domanda e l'offerta. Il prezzo per un servizio può
essere anche 0€ (ex: rapporti umani).
Il prezzo che noi consideriamo giusto è diverso per ogni servizio in ogni momento ed in ogni
luogo. LEQUIUoLio Si omient
Pi n sia È ruaondo domendoa ©
er ottenere l'equilibrio tra domanda e offerta: @y PRO Gi NLOnIRONO.
> Eguaglio e funzioni ai domanda eloffenal Devo irovare il valore d(PLhe mette
d'accordo, in termini di quanti scambiata, chi compra e chi offre.
—— da RANA
AIA
PY 4 DOPPRASENTO $
IS Faea ar equibiio 8- EE - 4 +00
ipa Lo funt. cd dom. 8+4=|MR+IBB} sposto K © @ desio
e uo funt. di ckieem (-3P,+12=0) CE NIMSA È
; Per 12/874 DX noe exe 4
mei Lingo ceriaie) IS quer PX
L'equilibrio è instabile. E' sufficiente una que variazione del termine noto
("8 e il -4), che raccoglie tutte le altre variabili della relazione domanda-
offerta.
v. “Date le due funzioni di domanda e di offerta del tipo, rispettivamente, Be 8-Px &
=- 4+2Px si rappresenti graficamente la funzione di.offerta e la funzione di domanda,
si individui l'equilibrio in termini dip g si giustifichi l'equilibrio. Si
rappresenti sullo stesso grafico l'equilibrio st Sul medesimo grafico si rappresenti
la conseguenza di una 3 parte del governo di riferimento.”
C. Per riconoscere se per il @ si tratta di una funzione di domanda o di una
funzione di offerta devo guardare il
o Se = Px allora è funzione di domanda
o Se + Px allora è funzione di offerta
er 0 mate ci PRIERO in TEMI c QUANTA
@ Anagunma i FA : Lex =-Ux20x 9 Qax= 8-U= U
Ì LIS Pa=@- Srotov Qs= -Ut2.4= YU
@ Si quatfoni l'equenbtio ,
sostuvuas o Peo 4 @ Px 3
NOUS 2 {ey
7
meni una funzi
Nel tratto più vicino ol asse delle ordinate.l'elasticità tenderà a 0. Nel tratto più vicino
all'asse delle ascisse l'elasticità tenderà qa infinito, quindi quel bene tenderà a diventare
superfluo.
NIEN® COLCouoto. i QRILE AVO
x a .
La percentuale è un valore puro. Uso la percentuale perché non si possono mettere n
relazione grandezze che hanno unità di misure differenti.
Come si calcola l'elasti e
2° formula: applico la proprietà commutativa.
AQdx APx
tema Qdx ‘ Pax
A4Qdx Px
accome sto porhando Qdx APx
geuo, Funtriona di Son,
O funzione ov )
e NEGIRIVA VIEN I ie pa 4Qdx Px
APx ‘"Q
Questa è la declinazione della
Se l'elasticità è un valore compreso tra 0 e infinito, vuol dire che non è mai negativo. Si
misura in valore assoluto. + © 0) focomerro
Me ul Varato
la rlezione tra prezzo e domanda è
ngo, e lo metto tr tesi. Metto - perché in
negativa. Il segno sono io che lo i
questo caso il coefficiente è negativo.
IN GENERALE
(E)
A. Se l'ETEStigiiaiSiO significa che al variare della variabile indipendente la variazione di
la dipendente è nulla.'» + veni INDISPENSARIO
B. Se I significa che è sufficiente una infinitesimale
variazione della variabile indipendente per provocare una reazione infinita di quella
dipendente. — ben soreerun
In una funzione di domanda è eo deraaicie cone eg pers
della funzione (per trovarlo faccio la Il valore unitario dell'elasticità Individua |
10
L'elasticità può essere applicata a tutte le relazioni tra due variabili che cambiano, non solo
il prezzo e la quantità.
Esempio: relazione tra reddito e consumo.
L intità t i ni ipen I reddito. Il reddito è la variabile
indipendente.
BENI DI LUSSO — QUonse coso di 4
SUME ORcdinax €
”
v. “Sirappresenti graficamente e si spieghi la relazione che individua u
v “Il signor Bianchi ha smesso di consumare il bene x una volta raggiunto il reddito
annuo di 50.000€. Il signor Bianchi aveva cominciato ad acquistare il bene x solo
dopo aver ottenuto un aumento di stipendio del 10%. Si rappresenti graficamente e
si spieghi la relazione che individua un bene di lusso. ”
c
ya PRIME 0A compra
Il punto A corrisponde a una variazione del reddito del 10%.
Inizio a consumare il bene a partire da un certo reddito, poi più aumenta il reddito più lo
inché ad un certo punto smetto di consumarlo, perché passo a consumarne un
BENI NECESSARI
v “Si rappresenti graficamente e si spieghi la relazione che individua un bene
necessario."
®
Consumo quel bene anche quando il reddito è 0€. Ho bisogno di quel bene ma continuo
1e sempre di più quando il reddito cresce. Questo è il grafico di un BER&
11
n ÎLENS ) ) L auto O e NL
ene che VIE vorbu Mar Onvs o Res } i
BENLPOVERI ia. od eggeno CONSUMATO O +osîi eascent an
QUINGAMLNTO eu n Ae MQ pecdcuto.
SA
“Si rappresenti graficamente e si spieghi la relazione che individua un bene povero."
Cc
R
ari a _0€ consumavo e che ho continuato a
rminato reddito. Nel momento in cui è aumentato il mio
io ho smesso di consumarlo. E' un bene che associo a uno stato di povertà, è un
G
E' un bene che quando il red
consumare finché avevo un dete
reddi
poppogto TELE du uatiolbii
ELASTICITÀ INCROCIATA (RE CRRERO® SE
L'elasticità è un rapporto tra due variabili, espresso in percentuale, che Si@Bpliicapenane
Cosa c'è di diverso rispetto all'elasticità normale? Ci sono due beni.
7 AQdZ
OT
Eqdx, Py =
Tra i due beni c'è per forza una correlazione. Se non c'è una correlazione: E = 0.
7 Peet £
va
Quando APy aumenta AQdx diminuisce _*
Il comportamento di questi beni ci dicono che sono
. Se sono
assimo s
2. Se i due beni sono [poco complementari (ex: zucchero e caffè, se il prezzo dello
zucchero sale molto non è detto che io smetta di consumare caffè se lo bevo
amaro) l'elasticità incrociata assume un valore che tende a Di (se fosse(O)sarebbero
indifferenti). = --0- nd {nen
complementari l'elasticità incrociata avrà un valore che al
4 ire i caniliae meme dida aci Larini
4-> comq U pe pic
pa
v. “Dato un valore dell’elasticità incrociata pari a -0,2 si definisca la tipologia dei beni
in questione mofivando economicamente. Si fornisca un esempio e si rappresenti
graficamente il tipo di relazione tra i due beni. Si definisca la formula per il calcolo
dell'elasticità incrociata.”
12
Tutte le quantità comprese tra 0 e Q* vengono scambiate sul mercato al prezzo dip)
Il consumatore era disposto a pagare fino a PI. Ma stando in un mercato nel quale
gi o domand 1, l consumatore iù contento.
tra P* e P1 si chiama
aC
SURPLUS = PREZZO DI RISERVA — PREZZO DI EQUILIBRIO
o Il prezzo PI è il prezzo di riserva del consumatore rispetto alla quantità Q1
o II prezzo P2 è il prezzo di riserva del consumatore rispetto alla quantità Q2.
Il prezzo di riserva P1 rappresenta il prezzo massi l nostri nsumatore è disposto a
ei ci
pe il prezzo di riserva è il prezzo massimo che il
consumatore è disposto a pagare per una determinata quantità.
L' area surplus rappresenta fino a dove un imprenditore si può spingere per far pagare un
determinato bene ma rappresenta anche quanto un consumatore è disposto a pagare
per quel determinato bene.
(I sottesa (compresa) tra il prezzo di
equilibrio e la funzione di EEIgthee
è il prezzo minimo a partire dal quale |
disposto ad offrire una precisa quantità
imprenditore è
prete de e
a D
ceo du
sean Ri
La distanza tra il eil er la quantità Q1 si chiama surplus.
per la quantità Q1.
L'imprenditore riesce la vendere la quantità Q1 al prezzo P*, invece che P1. Ottiene di più,
quindi è contento.
L' è l'area sottesa tra il prezzo di equilibrio e la
funzione di
v. “Dopo aver rappresentato un equilibrio di mercato si individuino graficamente e si
spieghi dettagliatamente i significati delle aree di surplus del consumatore e
dell'imprenditore. Si individui anche il prezzo di riserva di entrambi per una quantità
Qn compresa tra l'origine ed il prezzo di equilibrio. Si misuri infine le entità del surplus
del consumatore e dell'imprenditore nel punto di equilibrio."
15
Fran
I
ì
I
\
\ 1
o) Qqno a ?a
> PE = surplus del consumatore + definizione di surplus del consumatore
> AP*E = surplus dell'imprenditore + definizione di surplus dell'imprenditore
> surplus dell'imprenditore per la quantità Qn
> surplus del consumatore per la quantità Qn
>» Pn= prezzo di riserva dell'imprenditore
> Pn' = prezzo di riserva del consumatore
» Surplus del consumatore e dell'imprenditore nel punto di equilibrio (E)): 0. Via via che
mi avvicino al punto di equilibrio il surplus dell'uno e dell'altro si avvicina a 0.
METODO OTTIMO PARETIANO di VILFREDO PARETO
In una collettività si considera raggiunto l'Gtfimo (paretiano) quando non sarà più possibile
migliorare la situazione di una delle parti senza peggiorare la condizi
Vuol dire che, non starò meglio se per aver ottenuto qualcosa di più ho danneggiato la
situazione di altri.
BENI DI GIFFEN (O POVERI)
Esistono anche i beni in , o beni di Giffen. Si chiama Paradosso di Giffen.
Bene di Giffen per eccellenza: patate. Durante periodi di crisi può capitare che si ritorni ad
alimenti con un basso prezzo e che questi vengano
anche quando il prezzo, aumenta. Sono quasi sempre alimenti
economici di paesi sottosviluppa ati.
Definizione: un bene di Giffen è un E“ --h--= aumento del
rezzo COUSa UN
ti, sono beni tipici di sistemi
Y “Si rappresenti graficamente e si fornisca la definizione una funzione di domanda per
i beni di Giffen.”
Ss teox di X
MERCATO NERO
PREZZ PERIORE AL PREZZ
Il mercato nero si verifica sia in mercati di beni che in mercati di servizi.
Esempio: mercato del. lavorò (servizio)
W = da “ware”, salario
Qi= quantità di lavoro w Ss
Nago
AMIAMO n
BUMENTAI
dPR
I
I
les | À
I 3
il 7
l Gan ae Qe
La domanda di lavoro deriva dalle imprese. Il lavoratore si offre sul mercato del lavoro.
Il lavoratore pur di lavorare è disposto a percepire meno. Quanto meno? La cifra minima
che è risposto ad accettare corrisponde a Wi. Se il contratto di lavoro ci fosse il datore di
lavoro dovrebbe pagarmi un salario minimo stabilito dall'autorità, in questo caso non c'è.
Il mercato non deve essere toccato, la domanda e l'offerta devono essere lasciate libere
di tra di loro, perché se si interviene, pur con le migliori intenzioni, si ottiene come risultato
finale che solo una parte di lavoratori lavorerà per il salario na. mentre gli altri lavoratori
saranno pagati anche meno del salario di equilibrio, ottenendo WB
Definizione di mercato nero: situazione negativa che si verifica ogni volta che in un
mercato, di beni o di servizi, rav. intervento di
un'autorità, L' autorità può fissare quindi un prezzo di retribuzione diverso da quello di
equilibrio, che può essere superiore o inferiore a quest'ultimo. L'autorità in un
momento di crisi fissa il
Immediatamente si genera una
{da parte degli imprenditori) dettata dall'aumento dei costi
di produzione. Se si riduce la quantità domandata di lavoro una parte di lavoratori
resterà disoccupato. E' ragionevole pensare che una quota dei disoccupaîfi, pur di
Ito minimo i sio il
sglario di_ri e
Le uo
» STRANA e
pagherà i lavoratori al salario di riserva.
Una parte di mercato del lavoro sarà allocata al salario na ma un'altra parte del mercato,
De avrà subito un danno.
Fasi: equilibrio iniziale —> fissazione di un salario più alto —> salario di riserva
Y “Si spieghino le conseguenze della fissazione di un prezzo minimo di retribuzione da
parte dell'autorità governativa superiore rispetto a quello di equilibrio. Se ne fornisca
una spiegazione grafica utilizzando un esempio pratico.” (guardare GRAFICO
SOPRA)
17
Definizione: le curve di indifferenza sono funzioni sulle quali sono ospitate le infinite
combinazioni di due beni (rappresentativi degli infiniti beni a disposizione del consumatore)
che danno al consumatore il medesimo livello di benessere.
Curve di indifferenza che si fienienono dall'origine degli assi rappresentano livelli di
benessere
Le curve di indifferenza godono di 3 proprietà:
1. Le curve di indifferenza sono funzioni continuamente decrescenti. Sono negative
perché in base alla legge di scarsità delle risorse se voglio aumentare il consumo di
un bene dovrò diminuire il consumo dell'altro per mantenere lo stesso livello di
benessere.
2. Le curve di indifferenza sono ESRVESSe Mense origine taSgiliassi (rivolge la pancia
verso il basso) ciò sta ad indicare che ad aumenti costanti di un bene il consumatore
è sempre meno disposto a rinunciare all'altro bene, del quale sta diventando più
povero.
a. Grafico 1: C rispetto ad un aumento costante di I, diminuisce sempre di meno.
b. Grafico 2: € rispetto ad un aumento costante di I, diminuisce sempre di più.
Normalmente la situazione che si verifica è la 1.
20
le curve di indifferenza sono funzioni sulle quali sono ospitate le infine
c i rappresentativi degli infiniti beni a disposizione del consumatore)
che danno al consumatore i ( G
Curve di indifferenza che si g
benessere
si rappresentano livelli di
Le curve di indifferenza godono di 3 proprietà: Micuiaoit neqoruan.
1. Le curve di indifferenza sono funzioni continuamente decrescenti. Sono negative
perché in base alla delle risorse se voglio aumentare il consumo di
un bene dovrò diminuire il consumo dell'altro per mantenere lo r
benessere. AI
2. Le curve di indifferenza sono ESRVESSeWensaliarigimeasgiiassi (rivolge la pancia
verso il basso) ciò sta ad indicare che ad aumenti costanti di un bene il consumatore
è sempre meno disposto a rinunciare all'altro bene, del quale sta diventando più
povero.
a. e 1: C rispetto ad un aumento costante di I, diminuisce sempre di
b. Grafico 2: C rispetto ad un aumento costante di I, diminuisce sempre di più.
Normalmente la situazione che si verifica è la 1.
via via minore. Ciò si Suica nella forma verso l'origine degli
assi della funzione. Quindi, ad aumenti costanti di un bene, il
consumatore è sempre meno disposto a rinunciare al bene del quale
sta diventando povero.
insieme di beni che rappresentano il consumo di un individuo. Dire che una
funzione è convessa significa affermare che il pere che aumenta di peso nel paniere del
Nella rappresentazione grafica non esiste una variabile indipendente e una dipendente,
sono entrambe variabili, ma non sono collegate da un rapporto di dipendenza.
UTILITÀ MARGINALE RELATIVA DI UN BENE NEI CONFRONTI DI UN ALTRO
TA DI TITUZIONE DI X NEI NFRONTI DI Y
Per scrivere la rinuncia che effettuo passando da A a B, C e D:
Ava sarà =2 Esempio: la nutella (bene x)
Axa 2-1 sostituisce il pane (bene y). AY i
— è un rapporto,
> 1 unità di nutella ax ° UNTOPP
Aye 3-2 sostituisce 2 unità di pane
axg 3-2 1 > 1 unità di nutella ia la
sostituisce 1 unità di pane A della
A 2-15 > 1 unità di nutella ‘unzione
SE ——-=0,5 sostituisce solo mezzo
Axe 4-3 panino ora.
Conclusione: la nutella (bene
x) non riesce più a sostituire il
pane (bene y)
EgrP>» rappresentata dalla pendenza della funzione, è via via
AYa_AYb_ AYc
AXa AXb AXc®
Ve
VINCOLO DI REDDITO
Immaginiamo che un consumatore abbia a disposizione una certa somma e spenda tutto
quello che ha nell'acquisto di un bene x e di uno y.
Supponiamo che il reddito del consumatore sia 1000€ e che il consumatore conosca il
prezzo dei due beni, rispettivamente Px = 1 e Py = 2. Se il consumatore decide di non
acquistare Py, potrà acquistare 1000 unità di Px.
Px = prezzo del
Py = prezzo del
= - x. P3) +09 P).
E' un'identità (non ho una variabile indipendente e una dipendente).
Il vincolo di reddito esiste perché le risorse sono finite ed hanno un prezzo, proprio per questo
per venire acquistate hanno bisogno di un reddito.
Esempio: 3500 = (Qx .10) + (Qy .25)
Qx = quantità acquistata del bene x
Qy = quantità acquistata del bene y
* Se non acquisto beni di investimento (Py) questo mese potrò acquistare 350 unità di
beni di consumo (3500 : 10).
e Se non acquisto beni di consumo (Px) questo mese posso acquistare 175 unità di
beni di investimento (3500 : 25).
In un punto qualsiasi tra 175 e 350 posso trovare
Per farl
unendo il punto 350 e il punto 175.
Non posso creare una combinazione passante per i punti A o B perché questo violerebbe
il mio vincolo di reddito. Il punto A non soddisfa il vincolo perché presuppone un
consumatore irrazionale. Il punto B presuppone che il consumatore non stia spendendo il
suo reddito.
. gresso INGUNABIONE
LL fressm) PENDENTA
» GINCESO TERMINE NOTO
S Il RopPpoeto TOO) dx e Py
Q\ LO stesso
NERE
Ci sono due vincoli, due rette parallele.
1. Che differenza c'è tra i due vincoli? Presuppongono due livelli di reddito diversi. Il
Vincolo più basso presuppone un livello di reddito più basso.
a. Cos'hanno di div due rette? La posizione, ovvero [fi'ermine notol
2. Cosa c'è di uguale? | . Entrambi acquistano beni di
consumo ed investimento messi in vendita sul mercato allo stesso prezzo.
a. Cos'hanno di vauale le due rette? La (l'inclinazione è sempre la
stessa, sono entrambe funzioni negative).
4 CAMBIA |A PEN DENTA
, n x Vv
Se cambia la pendenza, vuol dire che è x
Sd ‘ 7 . e cambiaro RAP 9
diminuito o aumentato il prezzo dei beni. se e ba PpoRtO
> Se il prezzo del bene x si è
dimezzato (da 10 a 5, = il
‘doppio di beni x, mafGon) compro
per niente beni y.
Non è cambiato il reddito.
PPLEZZO K\ GUMEIAC
( ACquero è dopo
ed
influisce sulle scelte del consumatore.
> Se il prezzo del bene x Taddoppia
(da 10 a 20), acquisto la metà di
beni x di prima. Il reddito è lo stesso
ma il mio potere d'acquisto è
diminuito.
35 300 350
PREZIZO LOOUOP Pic
mo Mero Le mera
Definizione vincolo di reddito:
Il vincolo di reddito esprime la
E' costituito da una retta di i
infinit i i (rappresentativi degli infiniti beni che ha a
disposizione il oe! che il uns può acquistare in base al suo reddito
è spostamenti lungo oi medesimo vincolo di bilancio (A. B, C) indicano diverse
combinazioni dei due beni che il consumatore può acquistare a parità di
reddito.
è Sea fac: verso l'esterno (alto a destra) degli assi cartesiani indicano
del consumatore. Spostamenti paralleli verso l'interno (basso
a sinistra) degli assi cartesiano indicano
Posso avere spostamenti paralleli
v. “Dato un vincolo di bilancio se ne rappresenti graficamente la forma funzionale
specificando il significato di pendenza in relazione ai prezzi dei beni. Si rappresenti
graficamente e si spieghi l'effetto di: un dimezzamento del reddito/raddoppio del
reddito, dimezzamento/raddoppio del prezzo del bene x, dimezzamento/raddoppio
del prezzo del bene y." 4
1. Dimezzamento o raddoppio del reddito:
roddoppio
7
DA n
dumettamento
2. Dimezzamento o raddoppio di Px: 91 Y
im A MUTO
A
K
ROÒPOPPpho
3. Dimezzamento o raddoppio di Py:
4
cime aramoanto
L 34
S Fosdoppo
prezzi assoluti generano cambiamenti nella pendenza
Il punto A rappresenta la combinazione iniziale. Poi, il prezzo del bene y dimezza. il vincolo
di reddito cambia pendenza. La nuova curva di indifferenza indica un benessere
maggiore.
» lo nonho comprato nemmeno un unità in più di penefy lo voglio abbandonare: y
è un bene povero. VA=-U8
> lo ho utilizzato le unità monetarie derivanti dal dimezzamento del prezzo di y per
gcquistare nolo piÙ x: x è un bene di lusso perché reagisce ad un'aumentata
capacità isto del reddito del consumatore. X®> XA
Nei Santa, EH
1. L'effetto di reddito è hiullo quando non distribuisco il reddito su entrambi i i beni, ma
solo di uno dei beni.
2. L'effetto di sostituzione è massimo quando il consumatore va a comprare il bene il
qui prezzo non è diminuito.
TEORIA DELL'IMPRESA
Il consumatore ha a che fare con i beni. L'imprenditore ha a che fare con i fattori della
produzione, chiamati anche input. Gli input servono all'imprenditore per produrre beni e
servizi, senza commettere sprechi, altrimenti diventa un imprenditore non razionale ed è
destinato a fallire.
| fattori della produzione sono: [GiCREMIcI Se ICE.
1) IIlavoro è costituito dalla forza lavoro, cioè i lavoratori. L'unità di misura del lavoro è
la quantità di lavoro impiegata. (&@\)
2) L'unità di misura del capitale è la quantità di capitale impiegata.(@«)
3) Con "terra" si indicano tutte le materie prime e tutti i fattori produttivi diversi da lavoro
e capiti, è unite —
FUNZIONE DELLA PRODUZIONE
La quantità prodotta da un'impresa dipende da lavoro, capitale e terra.
Q=f(LK,T)
Questi fattori della produzione non sono uguali fra loro. In particolare, nel breve periodo
solo uno di questi è considerato variabile, gli altri sono fissi: il lavoro.
> Il lungo periodo è costituito dal tempo necessario perché si compia un intero ciclo.
della produzione.
> Il breve periodo è invece costituito dalle mere fasi intermedie.
10
La relazione, considerando il breve periodo(in cui l'unico input variabile è il lavoro), diventa: la
quantità prodotta è funzione cel Jatoro. La va in ascissa.
(aspende cic
=f(1)
Grafico della funzione della produzione: (ne! ereLe pe riodo)
Q
DS
L
Più aumento il lavoro più prodotto ottengo. Avrò una funzione crescente, ma_non
continuamente crescente. La funzione raggiunge un massimo dopodiché scende molto
lentamente, pes ii alla Regi pie ono pepe li. La dal afferma che:
vio ViIO MINoOLL
Differenza tra prodotto e produttività:
Il è il risultato della produzione. La è un rapporto tra la quantità di
prodotto e il fattore pre produttivo.
. .. Output
Produttività = ——
Input
1. La produttività totale del lavoro, nel lungo periodo, è data dal rapporto tra quantità
di prodotto e il lavoro:
Q
PTL = r
2. La produttività del capitale esprime il contributo che il fattore produttivo capitale ha
complessivamente dato alla produzione.
Q
PC=E
3. La produttività totale del fattore produttivo terra indica il contributo che l'insieme di
tutte le unità di terra e i fattori residuali hanno dato alla produzione:
Q
PIT=F
VINCOLO DELL’IMPRENDITORE
L'imprenditore ha una funzione di costo da minimizzare e una funzione di produzione da
massimizzare. Il costo dei fattori produttivi, basato sul prezzi degli stessi, costituisce il Vincolo
Telai La funzione di profitto dell'imprenditore dipende dalla funzione di
produzione e la funzione di costo.
11
Se si togliesse la terra (t), il vincolo dell’ e sarebbe DE cale al incolo di reddito
del consumatore. La funzione del vincolo dell’imprenditore avrà la Stessa inclinazione della
funzione del vincolo di reddito del consumatore.
Sugli assi, come nel vincolo di reddito, metto le quantità, (in questo caso): inserisco le
quantità di lavoro (L) e di capitale (K).
Il vincolo dell' imprenditore si chiama [l
Definizione: L'isocosto è una fun: iva sulla quale sono ospitate le infinite
combinazioni di fattori produttivi che comportano per |’ imprenditore il medesimo. costo di
produzione. La pendenza della funzione è
** Spostamenti dell'isocosto in parallelo indicano una variazione dei
i fattori produttivi nella medesima proporzione o una variazione della
dell'imprenditore.
**. Variazioni della pendenza dell'isocosto sono dettate da una variazione del rapporto
fato dei fattori produttivi (K, L).
Lavoro (L): asse x
Capitale (K): asse y
O
Quando si parla di produzione, la ‘combinazio ne tra un fattore produttivo e un altro si
chiama pese
La mia tecnica nel punto A è: 0 lavoro e 100 capitale. Tutte quello che sta in mezzo (B, C)
rappresenta le infinite combinazioni di fattori produliivi. Tutte queste combinazioni, ovvero
le tecniche, comportano per l'imprenditore il medesimo costo.
=» Quando una tecnica è ad ‘glio impiego di n : si chiama ggritgliniensive.
=» Quando una tecnica è ad alto ii O: si chiama labour intensive.
Cosa succede se l'imprenditore ha a disposizione più denaro? Il vincolo si sposta
parallelamente verso l'alto. Se invece ha a disposizione meno denaro si sposta
parallelamente verso il basso (come nel vincolo di reddito del consumatore). Noe 2
_ SE
deli
La pendenza del vincolo è data dal rapporto del prezzo del capitale e del prezzo del lavoro,
che si chiama []EZAIGLUO
Pcapitale
Pendenza = Plavoro
DIMINUZIONE D NEO FISCA
12
dea
TCV = costi totali variabili
TCF = costi totali fissi
C
TCF,
a= tità
quantità 1,
TC
La forma della funzione dei costi totali variabili è dovuta al fenomeno delle
Quando in economia si parla di scala, vuol dire che si ci sono dei vantaggi legati
all'aumento della produzione.
TC = TCF + TCOV
Tra i due addendi uno è costante (TCF). Sommando ottengo:
La funzione dei costi totali che ha lo orma (cioè stessa pendenza e inclingzione)
della funzione dei costi totali varabili ein lia funzi dei i
v “Si rappresentino graficamente e si spieghino economicamente rispettivamente le
funzioni di costo totale fisso, costo totale variabile e costo totale, specificando il
significato in termini di inclinazione e pendenza. Si spieghi in termini grafici ed
economici l'effetto di un aumento delle imposte di registro su tutte le imprese del
sistema economico di riferimento.”
«+ Il costo totale variabile è il costo che varia al variare della peoduziare' una funzione
continuamente crescente che presenta di NL Oni AE) [UE (cambia la pendenza
due volte) dell i scala.
«La funzione di costo totale fisso è una funzione parallela all'asse della quantità (Q)
che identifica costi che non cambiano al variare della produzione.
*«* La funzione costi totali è una Mamiani dei due precedenti, quindi mantiene
inclinazione e pendenza della funzione dei TCV ed intercetta della funzione dei TCF.
AUMENTO DELLE IMI ISTR
L'imposta di registro è un costo fisso. L'effetto di un aumento di questa imposta si traduce
in uno spostamento parallelo verso l'alto della funzione di costo fisso oli. Di conseguenza,
la funzione dei costi totali TC, che non cambia inclinazione né pendenza, diventa
(Mife(0]selsia}foXe(=i]MissJeJeS{efiha un effetto sull'intercetta della funzione TCW
15
TCF ac TC CV
TeV
TO
Î >
Q
COSTI, RICAVI E PROFITTI (LUNGO PERIODO)
> Costo totale: è la somma di tutti i costi della produzione:
TC= CLt Ct+ Ck+ TCF_, 0080 fissi
LOUOLO teegc
> Costo medio: prendo i costi totali e li divido per la quantità:
TC
AC (costo medio) = 7
Costo marginale: tutte le grandezze marginali si costruiscono con un rapporto (ia parola
“marginale” indica qualcosa inteso in ordine temporale). Ogni grandezza
marginale si calcola come | i: di quanto varia il costo totale ogni
volta che produco una quantità di prodotto (un'unità aggiuntiva)?
ATC
40
v “Se un imprenditore sostiene un costo totale annuo di 1 milione di euro per produrre
10.000 unità di bene si calcoli il costo medio del bene per l'impresa”.
Perché un imprenditore sarà interessato a conoscere il costo di ogni unità aggiuntiva che
produce? Per sapere quanto produrre.
ARIA TIA
Quando ho prodotto 1 braccialetto il mio costo totale era 10€, dopo averne prodotti 2 il
mio costo totale è 14€: per il secondo braccialetto ho speso 4€. Il mio ESSRAMeaia è 7.1
mio rispetto all'ultima unità di braccialetto prodotto (il secondo), è 4€.
20 @-1i) i
L'imprenditore vuole Mi@ssimizzaralialdiferenzalra icaviicialitateosHiciali:
n = profitto
= TR- TC
16
GN
RICAVI COSTI
TR (ricavo tot) = P..Q TC = Cl+ Ct+ Ck+ TCF
R (ri io) = TC
AR (ricavo medio) "ne AC (costo medio) = 7
MR (ricavo marg) = 70 ATC
MC (costo marg) = 70
PROFIT
Tr= TR- TC=(P.Q)— CL+ Ct+ Ck+ TCF
TC
At = AR- AC= P-—
Mr = ATR_ ATC
"o 20 49
FUNZIONE DI RICAVO E AREA DI PROFITTO
L'imprenditore sa cl che se vuole continuare a vendere unità aggiuntive di bene deve
accettare diri 3: 79. Il suo ricavo totale (funzione blu) sarà una
funzione che avrà la perché rispecchia il comportamento del
consumatore. APFIUOTO GL punto au Max
IL CONBUMOROAL ed stanco
TC, TR di COMPPORO Quel ae.
Te pene a, quei der. ono
CORIO ' punh
e'Gs Suso: funoni 4g
TÉ e TR, 20
Metivue ORdanale
x sieve cdiaie AO
d 3,5
foco vo differenza tro
nu Qa e 8
255
2
nam | so Gi, 93 n a
di Va neganvo negano
Funzione di partenza: {guardare sopra) funzione costi totali TC.
> ha, unzione deir icovi totali TR cresce poi diminuisce: sta a significare che i ricavi sono
17
La funzione dei costi medi è una funzione che per basse quantità.prodoite è decrescente
successivamente raggiunge un per poi cominciare a crescere.
Produrre una unità, in media, costa di più che produrne due. Fino a quando converrà
rodurre all'imprenditore? La funzione di costo medio fornisce all'imprenditore indicazioni
circa la Agia che deve dare alla sua impresa.
La dimensione ottima dell'impresa sussiste fino a quando i costi medi continuano a
diminuire, di conseguenza l'imprenditore continuerà a produrre e l'impresa vd
diventerà. più grande. L'imprenditore smette di.produrre quando i costi medi sono d
fatto al minimo. Siamo di fronte ad un fenomeno chiamato economie di scala.
Rendimento di scala crescente o economie di scala
A K L L'imprenditore riuscirà a produrre 200 paia di
occhiali (sapendo che gli costerà 18 di capitale
A00 A9 20 e 28 di lavoro)? SI
200 48 28
all'aumentare della produzione, l'aumento dei fattori produttivi è
, il fenomeno al quale si assiste è quello dei rendimenti di scala crescenti o
economie di scala. In concomitanza delle economie di scala, la funzione di costo medio è
nel suo tratto
Rendimento di scala costante
a KR L L'imprenditore riuscirà a produrre 200
paia di occhiali (sapendo che gli costerà
490 410 20 20 di capitale e 40 di lavoro)? SI
zoo 20 40
Definizione: se all'aumentare della produzione, l'aumento dei fattori produttivi è
BIRACARIE. il fenomeno si chiama rendimento di scala costante. In concomitanza del
rendimento di scala costante, la funzione di costo medio è nel suo
Rendimenti di scala decrescenti o diseconomie di scala
L'imprenditore riuscirà a produrre
AQ 4% L
200 paia di occhiali (sapendo
100 10 20 che gli costerà 25 di capitale e
200 Z s 4S 45 di lavoro)? NO
Definizione: se all'aumentare della produzione i fattori produttivi crescono in modo
il fenomeno si chiama rendimenti di scala decrescenti o diseconomie di
scala. La funzione di costo medio è in questo caso nel suo tratto
Cause dei rendimenti di scala crescenti:
* Economie da specializzazione
e Economie da indivisibilità
e Economie dascorte
20
e Economie da learning by doing
Causa di diseconomie di scala: .....
v “Si rappresenti graficamente il fenomeno dei rendimenti di scala attraverso la
funzione di costo appropriata (costo medio o costo totale) e si discuta
approfonditamente di almeno 4 cause delle economie di scala e di almeno una
delle diseconomie di scala.”
Guardare grafico pag. 19
> Nel primo tratto della funzione di TC: quando ho rendimenti di scala Crescenti i costo
lie)(el(siaumenta a tassi decrescentifS=y]e Xe iu
> Nel secondo tratto della funzione di TC: quando ho rendimenti di scala costanti il
(punto di flesso).
‘unafone TC: quando ho rendimenti di scala decrescenti il costo
> Wo distano teo
\ Loca Ceo, QX)
MMONRR nei MC.
21
FUNZIONE DI TO TOTALE: DA DOVE DERIVA?
K TCV
>
L
La funzione di costo totale variabile deriva dall'invi di tutti i punti di tangei
Coinside.con..sentiero.diespansione dell'impresa. Lato. VINKoL ai Dlonco € iscquent
“
Come produce e vende l'imprenditore nel sistema economico?
Per forme di mercato si intendono le diverse forme o possibilità che un mercato può
assumere, atteggiandosi in diversi modi. 7
Le forme di mercato sono infinite. Gli economisti studiano due forme di mercato che stanno
agli estremi o i tra di loro: e [MSTSSSIO. Nella concorrenza
perfetta il grado di concorrenza è infinito e chiunque può diventare imprenditore in questo
mercato e fare concorrenza agli altri. Nel monopolio invece il grado di concorrenza tra le
imprese è zero. In mezzo ci stanno infinite forme di mercato che potranno avere
caratteristiche che li avvicinano alla concorrenza perfetta o al monopolio.
Quando ci si avvicina galla concorrenza perfetta, si parla di Rehistetcura] ifetta
Quando ci si avvicina al monopolio si parla di @}lfete}>
CONCORRENZA PERFETTA
La concorrenza perfetta è una igg. Per esistere devono sussistere
congiuntamente una serie di condizioni di esistenza:
]. Ilbene prodotto in concorrenza perfetta deve essere perfettamente omogeneo. Vuol
dire che tutte le imprese che producono il bene x lo producono esattamente
identico per caratteristiche merceologiche e funzionalità.
2. L'imprenditore concorrente perfetto è price _taker. Prende il prezzo dall'inter
mercato, da solo non può modificare il prezzo. San incentra ro. DeS
3. Le informazioni sulle caratteristiche merceologiche del
4. . Sono i.costi che ottiene sostenere per entrare in un
mercato.
22
Tr= TR- TC
0 = 0P*'EQ*' - 0AZQ*'
Equilibrio di concorrenza perfetta nel BREVE PERIODO con PROFITTI NEGATIVI
Cosa c'è di diverso? AC è in ogni punto superiore a MR e AR.
ll costototale.è maggiore delricavotoigle. Quindi, il profitto sarà negativo e l'imprenditore
/ subirà una perdita.
3 PEL AL0VRI 1 sto toross
Fao La PROEL, di Q* SU AC
pù
[|
)
I
I
I
O a Q
-P*ABE = OP*EQ* - OAZQ*
25
perche fon _
pescono @ COPRICE \
COSTI MEDI VARIABIO
Equilibrio di concorrenza perfetta nel LUNGO PERIODO con PROFITTI NULLI
v
Nel passaggio dal breve al lungo periodo alcuni imprenditori escono dal mercato. Di
conseguenza, la funzione di offerta diminuisce, spostandosi a sinistra. Gli imprenditori
ragionevolmente alzeranno il prezzo. La perdita, nel passaggio dal breve al lungo periodo
siè F
È
p' A
HR
RL
a
)
\
I
i )
) I
Ì I
Ge O Ò Q
0 = 0PYEQ” - 0AZQ*”
OY
IN GENERALE
= Se nelbreve periodo il profitto è nel lungo periodo sarà
» Se nelbreve periodo il profitto è nel lungo periodo sarà
MONOPOLIO
Il monopolio è una forma di mercato opposta a quella della concorrenza perfetta, nella
quale la caratteristica più rilevante è rappresentata dalla I ao,
Ragionevolmente sarà un'impresa di grandi dimensioni. Caratteristiche:
1. In questo caso l'imprenditore è PERI er nel senso che è l'unico imprenditore a
presentarsi sul mercato e fronteggiare la domanda. Non decide lui il prezzo, lo
decide l'incontro di domanda e offerta. E' l'unico offerente.
2. Esistono forti barriere all'ingresso, quindi esistono costi molto elevati da sopportare
per chiunque voglia competere con il monopolista.
3. In un mercato di monopolio l'imprenditore non dà alcuna informazione. riguardo il
bene prodotto.
Il Monopolio ha delle Cause legali, vuol dire che in qualche modo la legge permette al
soggetto di essere monopolista (ad esempio il brevetto).
26
uno. quand IM Ces)
{piu procure Meno cosni Meo» nou
Tea A a gica n È r n
bai la grande dimensione di un'impresa può consentire lo Eiji GRES ERI
il piccolo imprenditore che non è in grado di raggiungere quella dimensione non
può sfruttare le economie di scala. Il Monopolio può essere:
1. Monopolio legale: tutelato dallo Stato.
2. Monopolio naturale: nasce spontaneamente, non c'è interesse da parte degli
imprenditori ad entrare a far parte di questo mercato. Lo Stato acquista delle quote
di tali imprese con lo scopo di tenere calmierato il prezzo. (ex: mercato petrolifero)
3. Monopolio puro: rappresentazione economica pura.
Non serve rappresentare la situazione economica del mercato e dell'impresa
separatamente, perché coincidono: È a
» L'imprenditore monopolista deve {EMAC LLECLLSRMEISZO perché l'utilità è
finata a diminuire.
Equilibrio di mon: lio nel BREVE PERI n PROFITTI POSITIVI
O
(Si prende un punto qualsiasi sulla funzione d AR, si guarda la distanza tra il punto e l’asse
delle y. A metà tra l'asse e il punto si fa passare la funzione di MR.)
La funzione AR rappresenta la funzione di prezzo P e la funzione di domanda D (perché è
l'unica spia per l'imprenditore per capire quanti consumatori si rivolgono a lui).
Il punto
il bene sul mercato, lo venderà al
che si legge sulla funzione
di ricavo medio. (dal punto di equilibrio traccio la proiezione fino ad AR per trovare il
prezzo di riserva) Quindi il prezzo di equilibrio è P*.—> fagndo La protezione ay QX :
- SU Ac TOUO \ COSTI 0401
“ SUL' 05% cu? oRau'nOt6 A
Tat=TR- TC
OP*E'Q* - OYZQ* = YP*E'Z
27
£ \\ Suo pobtimuo e Mossmizzani
Equilibrio di concorrenza monopolistica nel LUNGO PERIODO con PROFITTI NULLI
Le funzioni di ricavo mantengono la stessa pendenza ma si abbassano. Di
conseguenza, . Esattamente come avveniva in
concorrenza perfetta, da un profitto positivo di breve periodo si passa ad un profitto.
nel lungo periodo.
Hc=S
AC AR e UR
CU MMI SCONI
v
Gi Mvurisee l'
orto di RT
I
l
I
I
I
v
ol dx Q
Ta= TR- TC
0 = 0OP*AQ* - OP*AQ*
:ido , il prio è nullo: perché la dimensione
Tt= TR- TC
OP*AQ* - OP1BQ* = - P*PIBA
AC è sopra alla funzione di AR. In questa situazione:
l'imprenditore subisce una perdita.
Se il profitto di breve periodo è negativo, significa che alcune imprese (che non
riescono a sostenere i Hi] HST) escono del mercato. Uscendo dal mercato
provocano una diminuzione dell'o! ; la funzione di offerta si sposta in alto a sinistra.
Di conseguenza il pri ne enta, diventando P1.
Nel lungo periodo quindi significa che quell'area di perdita
si riduce fino a che diventa nulla.
In entrambi i casi di concorrenza monopolistica, il profitto, positivo o negativo che sia,
tende ad annullarsi. Questa è una caratteristica che avvicina la concorrenza
m oli lla con rfei
Y_ “Si rappresenti graficamente e si spieghi economicamente l'equilibrio di breve
periodo di un'impresa concorrente monopolista che produce con profitti
positivi/perdite."
“Si rappresenti graficamente e si spieghi economicamente l'equilibrio di lungo
periodo di un'impresa in concorrenza monopolistica che ha prodotto
profitti/con perdite nel breve periodo.”
“Si rappresenti graficamente e si spieghi economicamente tutte le condizioni di
esistenza della concorrenza monopolistica e i suoi possibili equilibri di breve e
lungo periodo.”
v
OLIGOPOLI
Forma di mercato nella quale operano poche imprese di grandi dimensioni che si dividono
l’intera domanda di mercato. Esistono due tipi di oligopolio:
* Oligopolio concentrato: imprese che producono tutte lo stesso bene, si riferisce
all'omogeneità del prodotto. (ex: compagnie petrolifere, telefonia)
* Oligopolio differenziato: ciascun impresa differenza il bene per qualche
aristica merceologica o distributiva. Consente una i re ;
(ex: automobili, smartphone, pasta).
e
Dallo studio dell'oligopolio nasce la considerazione che l'imprenditore n n abbia più un
solo obbiettivo, la massimizzazione del profitto, ma anche quello di mantenere o aumentare
le quote di mercato (= eliminare o ridurre il numero di concorrenti
Per cui l'imprenditore moderno, [IEISAVANS do, non necessariamente ha un]
otrebbe sacrificare quote di profitto nel breve periodo per ottenere
LN ga!
Perche?
Se l'imprenditore decide di abbassare fortemente il prezzo, i concorrenti
abbasseranno il prezzo a loro volta. Di conseguenza, se il prezzo scende e la
quantità resta identica i profitti nel breve e nel lungo periodo diminuiscono
(perché prima o poi L'utilità del bene svanisce). > profuto lung® perwodo soa) NU
> Se l'imprenditore qlza il prezzo del bene, i concorrenti non faranno nulla. Il
consumatore razionale non acquisterà più quel bene ma acquisteranno dagli
31
altri imprenditori che non hanno alzato il prezzo. L'imprenditore perderà quote di
mercato. All'imprenditore non conviene né abbassare né alzare i prezzi.
ÎTESRALIIATE TE 0 PRTERZIOHE GI VIVETS IA FIGNOBGIG. per li esile una sola gronde
impresa.
Y “Si definisca economicamente e spieghi graficamente la forma di mercato di
oligopolio e si rappresenti in particolare l'equilibrio di breve periodo/lungo periodo
in oligopolio."
TABELLA RIASSUNTIVA
CONCORRENZA | MONOPOLIO | CONCORRENZA | OLIGOPOLIO
PERFETTA MONOPOLISTICA
Bene Perfettamente Unico Differenziato Omogeneo e
omogeneo differenziato
Funzione di | Elasticità infinita | Elasticità Elasticità > ] Elasticità
domanda tende a 0 tende a 0
Profitti breve | Positivi o negativi | Positivi Positivi o negativi | Positivi
periodo
Profitti lungo | Nulli Positivi Nulli Positivi
periodo
FALLIMENTI DEL MERCATO
L'efficienza è la capacità di produrre senza sprechi. Il mercato fallisce in termini di efficienza
quando vengono commessi sprechi. Cause:
]. Esternalità
2. Beni pubblici
3. Asimmetria informativa
ESTERNALITA
Definizione: le esternalità sono Etffetti'esterni positivi o negativi che ricadono su
rispetto ai soggetti principali dello scambio.
| soggetti di uno scambio sono il consumatore e l'imprenditore (domanda e offerta).
o Esternalità negativa: è un ‘effetto negativo (uno svantaggio) che ricade su terzi
rispetto ai soggetti dello scambio.
Esempio: case vicino ad un fiume dove un'azienda scarica prodotti tossici.
Una delle esternalità più comuni è l'inquinamento: l'imprenditore produce
provocando un vantaggio a sé stesso e a chi compra il suo prodotto, ma
provoca uno svantaggio alle persone che vivono vicino alla sua fabbrica che
inquina l'ambiante.
32
‘+ Se si considerasse l'utilità marginale sociale UMS în quanto funzione di domanda
allora il punto di equilibrio sarebbe il punto Cd dove si scambierebbe la quantità Qe
al prezzo Pe.
Il triangolo ABC si definisce l'area di esternalità positiva.
Lo stato cercherà dame MAI positiva. Offrirà all'imprenditore un ETSSETS
che si trasforma poi in
RIASSUMENDO
>» Se devo rappresentare l'esternalità negativa devo rappresentare 1 curva di
domanda «/2)di offerta.
> Sedevo rappresentare l' esternalità positiva devo rappresentar(2*zurve di domanda.
e l diofferta.
= “Sirappresenti graficamente e si spieghi economicamente il significato di esternalità
negativa/positiva e si individuino modalità di politica economica conseguenti.”
BENI PUBBLICI
» 1°teorema: un bene è pubblico quando è fruibile da tutti.
> 2° teorema: un bene è pubblico non solo quando è fruibile da tutti ma anche
. Ma a generare il
ce del bene pubblico
non solo senza economicamente ma limitando l'uso del medesimo bene agli
altri e ufilzzando il bene pubblico per una uti lità superiore all' utilità marginale che ottiene.
La risorsa viene sprecata.
Funzione di bene pubblico:
Pa
PANGRINA
ticuct
FARMACO,
Vuol dire che l'utilità marginale dopo la quontià QI è diventata negativa. Una persona si
spinge a consumare fino alla quantità Q1. In QU l'utilità marginale è pari a 0, un persona
Peg, consuma un bene pubblico solo perché è Gratuito
CsracoLrere Se si inserisce un che è un costo fisso, le persone non consumeranno più fino a Q1. Si
ae RR fermer inno. dove l'utilità marginale che si trae dal consumo del bene è positiva. Il
ticket . La sua funzione è una retta parallela all'asse delle G.
35
Per alcuni beni l'imposizione del ticket è possibile (farmaci) mentre per altri è impossibile
{panchine parco).
Tutto il consumo che si spinge da Q1 in avanti è un danno. Se metto il ticket al danno non
arrivo mai.
=» “Sirappresenti graficamente e si spieghi il significato di bene pubblico alla luce dei
due teoremi fondamentali che lo governano e si motivi economicamente l’impiego
del ticket sul consumo degli stessi beni.”
TEORIA DELL’INFORMAZIONE
Un. prezzo è sostenibile per un consumatore quando è compreso tra il prezzo di | equilibrio e
il prezzo di riserva. Il consumatore non conosce il prezzo di riserva dell'imprenditori
perché non possiede le infoi ioni c. lete, quindi fa più fatica a stabilire il limite entro
il quale non può spingersi.
. Il consumatore
“ignorante” può scegliere due strade: non informarsi o informarsi pagando l'informazione.
Pinto Cm
Pic
La prima informazione darà di consumatore un beneficio marginale maggiore rispetto alla.
seconda, e così via via. In un analisti costi- ci agzasezentt una forma”
decrescente.
Il punto in cui Bn incontra Cm definisce la quantità ed il pes di equilibrio necessari
affinché _il nsumatore si informi,
informazioni sup
Le letteratura economica ha identificato due tipi di comportamenti:
Dato per scontato che ogni consumatore ha una carenza informativa e dato per
scontato che e e quindi ottenga le informazioni che gli
servono facendo UnEnERAs:si Nora MMI. possono esistere (due situazioni di
fallimento del mercato:
. “Soluzione avversa”, se avvengono in fase pre-contrattuale;
=» “Azzardo morale" se avvengono in fase posî contrattuale. Esempio: datore di lavoro
assume un lavoratore che dopo la conclusione del contratto cambia
36
quindo nod venoseod
[} 1 peoparo peo detto
atteggiamento. Quel lavoratore avrà una produttività marginale sempre inferiore al
costo marginale. Wi vi sono Mep cari
se do N SO DE.
Po se uldentans Pu eea cho pee
Un economista, Akerlof, teorizza “fhe market of lemons" (“lemon” nello slang americano
significa “delusione/bidone"). Per spiegare la sua teoria utilizza l'esempio del mercato delle
INMTISMIANII dove un venditore potrebbe potenzialmente nascondere i problemi dei suoi
prodotti:
Su 100 auto usate, supponiamo che, 50,di queste macchine siano buone ed altre 50 siano
cattive. | consumatori | possono sapere quali sono le auto buone e quali cattive. Il
consumatore è disposto a pagare una cifra più alta per avere un'auto buona. Supponiamo
che sul mercato appaiano due tipi di prezzi:
=» 10.000€ è la cifra richiesta da un venditore di auto buone
=» 6.000€è la cifra richiesta da un venditore di gliro cattive
ome fa il consumatore tabilire il rezzo di riserva? Moltiplico il prezzo, per la
probabilità. Qiciuesto
10 ‘000 € - 0,5 + 60000. 0,5
POODE: 450596 = fohoga ba gi a
I venditori di automobili cattive, che sono disposti a vendere a 6000€ il proprio prodotto,
saranno ben contenti di venderlo a 8000€. Chi vende MASSE buone a 10000€ invece
non è disposto a scendere a 8000€. Di conseguenza, le auto buone e sul
mercato restan uelle cattive. Il mercato è tale per cui
Per saldare la carenza informativa la soluzione è quella di ESE RIAEEIELZE. così che
il compratore sia certo della bontà del prodotto.
eucuto:
v “Si definisca il mercato delle informazioni in equilibrio e si definiscano le situazioni di
selezione avversa e azzardo morale." (fare analisi costi-benefici)
v_ “In un mercato il bene x viene offerto nel 20% dei casi in condizioni ottime e nell'80%
dei casi vende in condizioni lemon. Il prezzo di riserva del venditore di ottimo è x
mentre il prezzo di riserva del venditore di lemon è y."
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