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Edipo re e Edipo a Colono, Schemi e mappe concettuali di Drammaturgia

riassunto di 2 opere di Sofocle

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 04/08/2021

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3.9

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Scarica Edipo re e Edipo a Colono e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Drammaturgia solo su Docsity! SOFOCLE Informazioni sul poeta Nasce ad Atene nel 496 a.C. + educazione di tipo aristocratico + ricopre importanti incarichi politici Tecnica drammatica > la tradizione gli attribuisce diverse innovazioni: introduzione del terzo attore porta da 12 a 15 il numero dei coreuti invenzione della scenografia > impiego dei pannelli di legno colorati con effetti illusionistici scioglie il singolo dramma dal legame trittico > presentando opere indipendenti e di argomento diverso Lingua > Il linguaggio e lo stile sono limpidi e pacati. » Lagrandezza di Sofocle sta nella sua capacità di costruire drammi con azioni e colpi di scena. » personaggi acquistano spessore e intensità psicologica, tratti che li differenziano dagli eroi di Eschilo. Edipo re - Sofocle Informazioni generali L’Edipo Re > appartiene al ciclo mitologico che racconta la storia della città di Tebe. La datazione è incerta, probabilmente risale al 430-420 a.C. Sofocle utilizza diverse fonti per scrivere la tragedia, tra queste i poemi epici sul ciclo tebano, le Olimpiche di Pindaro, una versione tragica di Eschilo e alcune leggende locali. La parabola di Edipo, della sua famiglia e della città di Tebe > rappresenta l'ascesa e il declino dell’Atene del tempo di Sofocle. La peste narrata nella tragedia > è un probabile richiamo all’epidemia che colpì Atene nel 430. C. Arrivò secondo > verdetto opinabile da parte dei giudici poiché Aristotele lo considera un capolavoro di rilievo assoluto Freud chiama complesso di Edipo > un costrutto psicologico caratterizzato da desideri amorosi e ostili, fortemente erotizzati, che attraversano le relazioni familiari, rendendole inconsciamente fonte di ansia e conflitti interni. Personaggi Edipo, Giocasta, Creonte, Nunzio il messaggero, Tiresia, Coro, Servo di Laio... Storia Prologo > il popolo di Tebe, afflitto dalla peste, supplica il soccorso del re Edipo, già salvatore della città dal flagello della Sfinge. Edipo li rassicura: ha inviato Creonte a Delfi a interrogare l’oracolo di Apollo per sapere come porre fine all’epidemia. Ritornato dal tempio, Creonte informa la città sul responso del dio: per porre fine all’epidemia bisognerà scoprire chi ha ucciso Laio, precedente sovrano di Tebe e marito di Giocasta, e bandirlo dalla città (o ucciderlo). La sua sola presenza in città, ignota ai più, è causa di contaminazione. Edipo esprime la propria intenzione a procedere con un'indagine per rintracciare l'omicida e porre fine all’epidemia, secondo le parole dell'oracolo. Episodio I 3 Edipo manda a chiamare Tiresia, indovino capace di rivelare l’identità dell’assassino di Laio, ed emana un editto pubblico che prescrive la scomunica del responsabile del crimine, il divieto per tutti i concittadini di soccorrerlo, nasconderlo o intrattenere qualsiasi rapporto con lui e infine l’esilio lontano da Tebe. Giunto nel frattempo Tiresia, i due iniziano un dialogo che rapidamente precipita in un’accesa lite. Tiresia sa la verità, ma non intende rivelarla a Edipo. L’ostinazione dell’indovino desta i sospetti del sovrano che lo accusa di essere corresponsabile dell'omicidio di Laio. Accusato ingiustamente, Tiresia rivela che l'origine dell’epidemia non è altri che Edipo stesso, il quale, ormai infuriato, sconfessa le capacità profetiche di Tiresia trattandolo come un ciarlatano e lo accusa di ordire con Creonte una congiura per usurpare il trono del re. Episodio Il + Creonte, venuto a conoscenza della grave accusa lanciata da Edipo, difende la propria innocenza, ma la concitazione di Edipo, giunta ormai all'apice, accende una seconda lite. Edipo ormai diffida di Creonte. L'intervento di Giocasta pone momentaneamente tregua a questo dissidio. La moglie cerca di rassicurare il sovrano sostenendo che nessun mortale, Tiresia incluso, può prevedere il futuro. A riprova di ciò Giocasta racconta per la prima volta a Edipo la sorte del suo precedente marito Laio. A costui fu predetto che sarebbe stato destinato a morire per mano del figlio, mentre invece il figlio fu abbandonato su un monte e il marito trovò la propria morte aggredito da banditi all’incrocio di tre vie poco fuori Tebe. Questo dettaglio colpisce e spaventa Edipo, che a sua volta racconta per la prima volta a Giocasta la propria storia. Fuggì da Corinto, sua terra natale, perché un oracolo aveva predetto che sarebbe stato destinato a uccidere il padre e a congiungersi con la madre. Prima di arrivare a Tebe e diventarne il sovrano, giunto all’incrocio di tre strade, aveva ucciso un vecchio che gli si era rivolto in modo oltraggioso. Possibile che proprio lui abbia ucciso Laio, senza saperlo? Episodio III > Un messaggero giunge da Corinto con l'annuncio che Polibo è morto di vecchiaia. La notizia risolleva i coniugi, Edipo e Giocasta, confermando il loro sospetto verso le predizioni del futuro. L’oracolo aveva sentenziato che Edipo avrebbe ucciso il padre e si sarebbe congiunto con la madre, ma il padre Polibo, adesso, era morto di morte naturale. Il messaggero aggiunge però un’ulteriore informazione: Polibo non era il padre naturale di Edipo, il quale invece era stato adottato. Proprio lui, il messaggero, lo aveva affidato a Polibo dopo averlo ricevuto da un pastore sul monte Citerone. Edipo non comprende che proprio questo elemento avvalora il detto oracolare secondo il quale sarebbe stato destinato a uccidere il padre e vuole conoscere la verità sulle proprie origini. impadronirsi del trono: il minore l'ha usurpato, ed il maggiore sta muovendo un esercito contro di lui. Ora entrambe le parti cercano Edipo, perché un oracolo ha predetto che la vittoria sarà destinata a chi lo avrà con sé, vivo o morto. Non è loro intenzione, però, riportarlo ai confini della patria, bensì lasciarlo ai margini di essa. Quindi Edipo, dopo aver maledetto i figli, viene aiutato e curato da due fanciulle. Il corifeo allora gli consiglia di offrire una offerta agli dèi alle dee a cui è sacro il territorio, spiegandogli come procedere: con vasi con ghirlande su orli e anse. Sarà Ismene ad occuparsene in quanto Edipo si professa debole e cieco. Interrogato dal coro sul suo passato, egli risponde che le sue presunte colpe si sono verificate per via della sorte. Al sopraggiunto Teseo, che viene descritto da Edipo come un uomo con nobiltà d'animo anche perché già conosceva il suo passato. Edipo gli chiede di poter essere seppellito in quel luogo stesso. Primo Stasimo + Qui il coro inneggia a Colono e a tutta la Grecia, ed Edipo ricorda la sua giovinezza. Secondo Episodio > Si presenta il figlio Creonte che si difende dal corifeo dicendo di non aver paura e non dimostrare ostilità + che con una ipocrita proposta cerca di soccorrere il padre interessatamente, egli pensa che è in grado di costringerlo, sia lui che le sue figlie, a venire con sé, nonostante il rifiuto del padre (rifiuta perché sa che se lo riporta in città è solo per falra uscire indenne da pericoli) Gli strappa Antigone dalle braccia, e, nonostante le proteste del coro, usa la violenza anche sul padre > scontro acceso tra corifeo - edipo - Antigone - Creonte Accorso Teseo, lancia un esercito contro i rapitori. Mentre Edipo e Creonte discutono sull'uccisione del padre da parte del primo, Teseo trascina Creonte per liberare gli altri prigionieri. Prima della pace estrema egli deve ripercorrere con la memoria e le parole il suo cruento passato. Si sente immune da colpa, perché tutto è dipeso dal volere degli dei. Secondo Stasimo > Il coro immagina di assistere al propizio scontro tra Teseo ed i tebani, ringraziando gli dèi per questo. Terzo Episodio + Quando Teseo riporta le figlie al padre, già l'altro figlio ottiene di parlare con lui. Terzo Stasimo + Il coro racconta che Edipo non è più perseguitato dagli dei e dal destino, è solo un vecchio. Si accorge quindi che lo stesso morire sarebbe un peccato: qui cita una frase di Sileno rivolto al Re Mida: "Meglio di ogni cosa è non essere nati, e dopo di ciò morire subito dopo la nascita". Quarto Episodio + Arriva ora Polinice, primo figlio di Edipo, che, diversamente dal fratello, chiede gentilmente aiuto al padre: qui si scatena l'ira di Edipo, il quale fa notare al figlio come sia ancora vivo per merito di Antigone e le sue sorelle, non di lui e del fratello: su questi ultimi cadrà la sua maledizione! Polinice rimane allora deluso, e non tenta alcuna replica. Mentre il coro lamenta la vicenda, si ode un tuono: segno che per Edipo si sono aperti i passaggi per l'aldilà, egli ordina di far accorrere Teseo, ed il coro si spaventa per quello che sta avvenendo. Quando Teseo arriva, Edipo si accinge a portarlo nel luogo della sua morte, e invita anche le figlie a venire. Dice a Teseo di cercare di mantenere tranquilla la sua città. Quarto stasimo > Non resta che pregare gli dei dell'oltretomba, perché concedano il lieve trapasso al morituro. La sua morte non è comune: è come una discesa dall'Ade. Esodo Teseo racconta al coro la scomparsa di Edipo: "Il vecchio si inoltrò nel bosco, e giunto alla sacra voragine compì i riti di purificazione. Poi prese commiato dalle figlie, e le fece allontanare, solo io restai ad apprendere le sue ultime parole: e poco dopo, voltandosi, essi mi videro come percosso da una vista arcana e tremenda - nessuno sa come sia morto Edipo, solo si sa che gli sono state risparmiati pianto e dolore". Teseo conferma il desiderio di Edipo che nessuno si avvicini al suo sepolcro, e acconsente a quello di Antigone di poter andare a Tebe per tentare d'impedire lo scontro tra i due fratelli. Edipo muore e viene sepolto, acquisendo lo status eroico e promettendo di proteggere Atene. Antigone perde il controllo, chiedendo di vedere la tomba segreta di suo padre. Ismene le si oppone - il loro disaccordo nuovamente preannuncia l’Antigone - ma Teseo ricostituisce l'ordine.
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