Scarica Eduardo de Filippo e il teatro e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! EDUARDO DE FILIPPO PANORAMICA TEATRO PRIMA METÀ DEL ‘900 RIVOLUZIONARI DEL TEATRO: GOLDONI, PRIRANDELLO E DE FILIPPO In questo periodo avviene un rinnovamento radicale del teatro europeo le quali portano alla nascita nuove forme teatrali. Il tutto è influenzato dalle circostanze storico culturali di quell’epoca, vale a dire: - l’avvento dell’industrializzazione e della società di massa (’00-‘20) -i due conflitti mondiali (’15-‘18/’40-‘45) -inframmezzati, ovvero fra le due grandi guerre, si formano i TOTALITARISMI, ovvero i due regime dittatoriali, quali Fascismo e Nazismo, -infine, dal mutamento, profondo e repentino, delle condizioni economico sociali e culturali del dopo guerra. Le forme innovative di teatro che si formano agli inizi del secolo sono: -il TEATRO DI AVANGUARDIA [’00-’10] (= movimento culturale e artistico che si allontana dalla tradizione, frantumandola [Ex. La storia di una presentazione teatrale si assottiglia sempre di più fino a scomparire, venendo sostituita da elementi sonori, una musica, da sequenze scollegate, oppure si legge il manifesto dell’avanguardia stesso]. Viene meno la caratterizzazione, la dimensiona psicologica dei personaggi i quali si riducono a figure anonime e irriconoscibili. Si sviluppa in tutta Europa e ne aderiscono autori provenienti da tutto il continente, come Guillame Apollinaire o Vladimir Mayakovsky, o l’italiano Filippo Tommaso Marinetti che fonda l’avanguardia futurista). -il TEATRO DELL’ASSURDO. Entrambe propongono nuove regole formali e nuovi contenuti fino a mettere in discussione il modello e la funzione stessa della rappresentazione del dramma. IL RIVOLUZIONARIO DEL TEATRO 900esco Lo Iannaccone parla di Goldoni e di De Filippo come rivoluzionari del teatro. Il napoletano Eduardo De Filippo e i suoi due fratelli, Peppino e Titina De Filippo, sono nati da Eduardo Scarpetta, un famoso comico napoletano, e la madre Luisa De Filippo (loro portano il cognome della mamma). Il padre li riconosce solo moralmente i suoi figli ma, nonostante ciò, Eduardo lavora fin da piccolo nella compagnia teatrale del padre. Contrariamente a Goldoni, Eduardo è autore e attore e nessuno meglio di lui ha incarnato la teatralità in tutti gli aspetti. Possedeva: -capacita di scrittura; -il talento nell’interpretazione; -grandi abilità da capocomico; -fiuto promozionale; -abilità del mestiere della regia e organizzazione della scena. La sua carriera è stata lunghissima, è morto nel 1984. Lui è stato un abile impresario di sé stesso, tanto che utilizzò anche la televisione per diffondere le sue opere verso un pubblico che non era abituato ad andare a teatro. Ha avuto una parabola artistica lunghissima: 55 commedie, scrivendo classici del teatro italiano e mondiale 900esco). I De Filippo sono chiamati nei teatri di tutta Italia e la concomitante presenza del cinema e della televisione aiuta a favorire questo successo. Eduardo porta le sue innovazioni nel teatro napoletano intorno agli anni ’20, dove era presente un tipo di drammaticità sguaiata, che sfociava nella sceneggiata. Il tipo di teatralità che prevaleva era la farsa, ovvero una rappresentazione teatrale nata per suscitare esclusivamente la risata di un pubblico non colto. Ha radici ben più profonde risediate nel mondo Latino. È destinata a un pubblico basso, prettamente ignorante. È piena di volgarità e di situazioni grottesche, senza alcuno spessore culturale. E, infine, era piena di canovacci, quindi era pura improvvisazione. Caratteristiche del modo di recitare di Eduardo: pause e silenzi accompagnate da una mimica propria e geniale che parlavano più di mille parole. VITA accompagnata sempre dalla (dura) realtà che lo circonda; prevale sempre la verità e, talvolta, il panorama non appare ridente. Si pensi che Eduardo utilizzi questi temi per esorcizzare ciò che si portava dentro. Visione della realtà inquieta dove non mancano, però, personaggi positivi. 1)GENNARO IOVINE, protagonista insieme ad Amalia, della Napoli Milionaria: trae dall’esperienza dalla sua tragica vita della (fu anche deportato in Germania). Lui farà sì che rimangano saldi, dentro sé, i valori dell’onesta e degli affetti di mantenerli tanto da contrapporli all’importanza dei soldi. Proprio lui la frase celebre “adda passà ‘a nuttata”. Nella sua forza morale lui è consapevole e convinto che una società migliore potrà nascere in un futuro ove il danaro smetterà di essere il valore guida. Differentemente da oggi, allora questa corsa al danaro era giustificata dalla misera causata dalla guerra. 2)FILUMENA MARTURANO, la quale ha subito la propria degradazione ed è lei che, nonostante il suo passato da prostituta, sarà l’unica donna del teatro di Eduardo ad incarnare l’amore per i figli. LA SUA PRODUZIONE SI DIVIDE IN DUE “STAGIONI”: PULCINELLA E LA FARSA. Puoi cambiare una cosa solo conoscendola meglio. Le commedie di questa stagione sono improntate a una comicità farsesca, infatti si ispirano alla commedia dell’arte e sono dominati da personaggi derisi e bistrattati che ricordano molto da vicino la maschera di Pulcinella, figura comica e portatrice di un’amara saggezza popolare. Nonostante ciò emergono già innovazioni ed elementi di analisi e riflessione sulla società, specialmente sulla piccola borghesia che era tutta protesa a difendere i suoi piccoli privilegi e le apparenze in nome del perbenismo. L’opera più importante di questo periodo è Natale In Casa Cupiello ‘31 (ripresa e rielaborata nel ‘41). In quest’opera compare il motivo dell’infelicità coniugale e il tema della famiglia, che saranno i temi fondamentali della seconda stagione. Il protagonista, Luca, è un uomo semplice e “quasi un bambino che considerava il mondo come un enorme giocattolo”. Egli vive nel mito dell’unità familiare, cioè vuole credere prepotentemente che la famiglia equivale sempre e nonostante tutto a una unità, a un sentimento molto forte. Quando però si infrangono le sue illusioni rendendosi conto di quanto sia finta questa sua idea, gli prende un ictus e muore. In questa commedia Eduardo ritrae lo scontro tra illusione e consapevolezza, desideri e realtà e tra ricerca del piacere e il senso del dovere. Differentemente da Goldoni, la riforma di Eduardo apportata al teatro napoletano è immediata. È ambientata nel soggiorno e nella camera da letto e si svolge in cinque giorni partendo dal 23, quando Luca prepara il presepe cercando di creare un’atmosfera natalizia che, però, non sorgerà mai. Tutte le commedie scritte nel primo periodo sono raccolte sotto il nome di cantata dei giorni pari in tutta Europa e anche nell’Unione Sovietica; SECONDA STAGIONE/FASE MATURA. Parole chiavi: realismo e risentimento morale. Tutte le commedie del secondo periodo sono racchiuse sotto il nome di cantata dei giorni dispari (come i giorni, appunto dispari), commedie più amare, malinconiche, caratterizzate da un maggiore realismo e legate al contesto storico dove, però, sopravvive comunque la parte comica, marcata da atteggiamenti comici, da espressione mimiche e facciali. Il comico è presente sempre, anche nei momenti tragici. L’opera più emblematica di questo periodo è Napoli Milionaria scritta subito dopo la liberazione, nel ‘45. Ci troviamo in un clima neorealista. Egli indirizza la sua produzione verso un impegno civile ponendo al centro la degradazione morale della famiglia e della società. Egli rappresenta il microcosmo familiare con uno sguardo realista, dove i rapporti sono dominati spesso dal prevalente calcolo economico che è anteposto ai sentimenti. Ci rappresenta la famiglia ove le figure genitoriali appaiono inadeguate ai loro compiti [Ex. la signora Amalia, la protagonista, che si dedica a fare i soldi con la borsa nera (modo per sopravvivere) abbandonando i figli a loro stessi.] La morale: il danaro non deve mai prevalere sulla famiglia. I temi: Lo spaccato della società italiana, dei suoi problemi e dei suoi vizi; -l’arte di arrangiarsi per sopravvivere che degenera nella corruzione; -l’avidità di danaro che supera ogni scrupolo; -l’importanza data ai beni materiali portando le persone a vergognarsi se non ne possiedono -li chiama “fessi” -; -la condizione dei disoccupati condannati a vivere di espedienti e ad affidarsi alla camorra, al furto, alla delinquenza e se vogliono mantenersi onesti devono solo sperare nei miracoli che non esistono: essi appaiono abbandonati anche dai santi. Viene rappresentato il mondo popolare e piccolo borghese (c’è anche la presenza di un ceto sociale più altro, ma si sofferma su quella precedentemente nominata.) [Ex. Questi Fantasmi ’46, Filumena Marturano ’46, Le Voci Di Dentro ’48 etc.] -La sua produzione continua anche negli anni ‘50-’60. -La sua ultima commedia viene scritta nel ’73: Gli Esami Non Finiscono Mai (altro classico con grandi riconoscimenti come la laurea honoris causa). In quest’opera sono presenti temi precedentemente toccati, accompagnati da nuovi temi che riprendono quelli pirandelliani in certi aspetti. Trama in breve: il protagonista, Guglielmo Speranza, si è sentito sottoposto per tutta la vita a continui esami, sforzandosi sempre di adeguarsi a modelli e a valori scelti dagli altri. Alla fine, però, si stanca e cerca di affermare la sua volontà in nome della libertà che ha sempre dovuto sacrificare -inutilmente-. Essa rappresenta, bene o male, la storia di ognuno di noi. La visione che traspare è amara e pessimistica e conferma la forte influenza che ha avuto Pirandello. A differenza di Pirandello, però, che tende all’astrazione filosofica rendendo i suoi