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Educare o istruire, Sintesi del corso di Pedagogia

riassunto libro prof MAssa per l'esaME DI CONSULENZA NEL DISAGIO EDUCATIVO

Tipologia: Sintesi del corso

2014/2015
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Caricato il 06/01/2015

adriana.pennetta.51
adriana.pennetta.51 🇮🇹

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Scarica Educare o istruire e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia solo su Docsity! Materiale disponibile gratuitamente su www.studentbicocca.it/materiali Cap. 1 EDUCAZIONE E VITA (Pagg.11-33) L'educazione costituisce una regione profonda dell'esperienza individuale e sociale. Nella cultura contemporanea è qualcosa di non detto, di latente, che non può più essere concepito e progettato, ma non perciò meno reale e fattuale. Educazione come formazione specializzata rispondente ad esigenze di utilità sociale (educazione buona) o repressione (educazione cattiva). Educazione come tecnologia dell’istruzione: primato dei contenuti rispetto alle forme e ai soggetti dell’apprendimento (Antipedagogia libertaria > intellettualismo dogmatico) La Scuola manifesta incapacità di trattamento educativo, insufficienza della didattica scolastica. La Famiglia e lasciata in solitudine davanti ai fini dell'educazione e dell'istruzione. L’educazione è un dispositivo: insieme complesso, strutturato, di componenti dimensionali, che svolge una propria azione rispetto a molteplici livelli di riferimento. L'efficacia è da valutare nell’ambito di ciascuno di tali livelli e delle loro dimensioni fondamentali, nell’ambito dell’interdipendenza di essi e nell’ambito della propria struttura specifica e peculiare. E una dimensione fondamentale della realtà ed è un fenomeno fattuale. I° livello: educazione come dispositivo esistenziale, in quanto dispositivo di intersoggettività e di trascendimento, fa assumere all’esistenza il carattere di progetto e di intenzionalità, dispiega il mondo e costringe a scontrarsi con l’altruità; dipende dall’educazione la qualità della vita, come concretamente vissuta da un individuo nella sua soggettività, nella sua alienazione e nella sua riappropriazione. II° livello: educazione come dispositivo funzionale : l'educazione assegna all'esistenza la sua concreta datità: intreccio di dimensioni naturali, biologiche, psicologiche, sociali, culturali e storiche; l'interazione funzionale tra di esse è il passaggio tra natura e cultura (storia). La dinamica che rende concretamente agenti l'incrocio e la compenetrazione di fattori diversi nei termini di una dinamica psico-sociale è l'educazione (funzione primaria dell'educazione). III° livello: educazione come dispositivo transazionale : istituisce relazioni tali tra i termini in gioco da rendere impossibile il considerari separatamente al di fuori di esse: è l’accadere educativo, configurazione processuale e sistemica, determinazione genetica di sviluppo della personalità e organismica (strutturazione di essa). Strutturazione sincronica e diacronica dell’accadere educativo. IV° livello: educazione come dispositivo inconscio : nell'esperienza dell'educazione sono sempre agenti una dimensione generativa e una distruttiva, conflittuali e riparatorie, seduttive e fantasmatiche e transferali. E un'esperienza inalienabile di piacere e sofferenza, di passione e desiderio. V° livello: educazione come dispositivo ideologico : dimensione valoriale o etica dell'educazione; la sua essenza è quella volta alla trasmissione di modelli interpretativi e comportamentali; il suo andamento concreto dipende largamente dalle risorse economiche, ma la fattualità dell'educazione è soprattutto un dato intenzionale. VI° livello: educazione come dispositivo progettuale : dimensione finalizzata (rispetto all'acquisizione), situazionale, procedurale, organizzativa, normativa, realizzativa, decisionale, valutazionale. Dispositivo di modificazione e di controllo dell'interazione funzionale di fattori diversi, con una definizione di obiettivi e contenuti in rapporto a condizioni e strumenti determinati, attraverso la programmazione. VII° livello: educazione come dispositivo metodologico teso a realizzare una strutturazione dialettica e funzionale delle singole finalità e procedure. Richiede coerenza, continuità, sistematicità e totalità, cioè una metodologia educativa, cioè un intreccio di procedure, tecniche, strumenti, mezzi secondo una trama unitaria e progrediente. L'educazione proviene dalla vita e ritorna ad essa, dopo essersene distaccata, affonda in essa le proprie radici e intanto tende a distanziarsene. VIII° livello: educazione come dispositivo pragmatico : dimensione esperienziale, livello di fattualità specifico (fattualità dell'educazione in senso stretto) al di là di ogni determinata intenzionalità educativa. All’educatore si richiede un diretto coinvolgimento esperienziale: il rapporto educativo ricade all’interno di una esperienza agita, per produrre la quale la pedagogia si qualifica come teoria dell’azione. Educazione come pragma: dimensione finzionale, reale ma con carattere di finzione e artificiosità rispetto al trascorrere della vita reale, tale però da interferire in essa. Centralità della dimensione relazionale e di gruppo, quella iniziatica e rituale, quella prescrittiva, espressiva, motivazionale e transizionale. Educazione: tipo di esperienza agita e motivata, la quale, sulla base di relazioni e prescrizioni determinate, è sempre volta a produrre un esito di iniziazione progressiva ed un ambito di manifestazione espressiva, tali da svolgere comunque una funzione di natura transizionale (=regione intermedia, mediativa, tra mondo esterno e vita soggettiva, richieste cognitive e bisogni affettivi, realtà e Materiale disponibile gratuitamente su www.studentbicocca.it/materiali immaginario) >gioco, avventura, lavoro, gruppo. Adolescenza: oggetto pedagogico particolarmente rivelatore. IX° livello: educazione come dispositivo strutturale: dimensione spaziale, temporale, corporale e simbolica strutturata materialmente in esperienza (accadere specifico). L'educazione è socialmente determinata, ma tramite una struttura procedurale, metodologica ed esperienziale, tramite la materialità (strutturazione spazio tempo corporeità simbolizzazione situazioni determinate o involontarie). Il rapporto qualitativo e quantitativo di esse rispetto alla “vita diffusa”, rivela l'efficacia dell'educazione, la sua fattualità e le sue implicazioni ideali. L'educazione è un dispositivo che può essere considerato da diversi livelli di riferimento. Rinvia sempre ad uno stesso ordine, con proprie regole ed elementi strutturali: spazio, tempo, corpo e simbolo: il SETTING EDUCATIVO. E tale struttura ad assegnare all'educazione il carattere di un dispositivo non riducibile al tipo di fenomeni su cui agisce e da cui è agito. Quanto le conoscenze di cui si dispone possono determinare effetti desiderati? FORMAZIONE: indica l’effettualità del fatto educativo, la sua intenzionalità. E il processo unitario in cui si attua o dovrebbe attuarsi qualcosa che si trovava in nuce, in potenza, ma è anche l'esito perseguito da una progettualità intenzionale volta ad obiettivi specifici di produttività, obiettivi singoli e differenziati. EDUCAZIONE: insieme di effetti, insieme di attività finalizzate. La dimensione per cui “formare” vuol dire far interiorizzare qualcosa e “formarsi” vuol dire che qualcosa sta diventando parte di sé, è la sola capace di dare conto del potere che assume l’educazione nella vita di ognuno. La Formazione è praticata anche come assistenza, cura, allevamento, governo, istituzione, orientamento, animazione, insegnamento. E un'attività finalizzata con scopi diversi e molteplici, alcuni dichiarati, altri latenti. Repressione o adattamento, normalizzazione, guarigione,... è comunque nell’ambito di tutti quei perseguimenti che si svolge l'educazione come accadere materiale, sociale ed esistenziale, dove è possibile e necessario condurre attività specifiche di istruzione. La specificità delle attività di Formazione sta nelle sue procedure: metodiche volontaristiche, metodiche intellettualistiche, metodiche attivistiche, metodiche emotivistiche. Per ISTRUIRE, EDUCARE, FORMARE, è comunque necessario sempre COMUNICARE. Intenti e funzioni della comunicazione, sono costitutivamente intrecciati tra di loro, seppure diversi (più o meno volontari è coscienti). Formare vuole dire essere coinvolti concretamente entro un universo comunicativo. Cap. 2 EDUCAZIONE E ISTRUZIONE (Pagg. 37-50) CONTRAPPOSIZIONE TRA ISTRUIRE E EDUCARE dal punto di vista concettuale: Aree di qualificazione diverse: QUALIFICAZIONI DI ORDINE DOTTRINALE: 2? L'istruzione è passibile di conoscenza scientifica, l'educazione è solo dominio di una proiezione ideologica. L'istruzione è spiegata in forma nomotetica (sottoforma di leggi) secondo criteri di necessità, razionalità, scienza e ricerca. L'educazione rinvia alla comprensione ideografica di singole situazioni particolari, è una teorizzazione astratta ed inconcludente legata al caso, al retaggio romantico all’irrazionale. 2? L'istruzione è basata sull’intellettualismo e l’oggettività, la cognitività ed il comportamento. L’educazione sul volontarismo e sulla soggettività, sull’affettività e l'atteggiamento. QUALIFICAZIONI DI ORDINE IDEOLOGICO: 2? Istruzione legata a: laicità, pluralismo, modernità, efficientismo, innovazione, progettualità; esalta l’individualità e la competitività ??. Educazione legata a: religiosità, integralismo, utopie restauratrici, moralismo, staticità, bisogni; enfatizza nostalgie comunitarie e di cooperazione. QUALIFICAZIONI DI ORDINE PSICO-PEDAGOGICO: 2? Istruzione: potere assoluto di condizionamento positivo; la didattica ha pena autonomia e indipendenza. Si articola in obiettivi, contenuti, tecniche e verifiche per un effettivo apprendimento. Tutela l’adultismo, il diritto di ogni bambino di sviluppare l’uomo che è in lui. 2? Educazione: presuppone facoltà innate di cui assicurare lo svolgimento. Determinismo naturalistico o sociale. Si articola in finalità e attività, metodo educativo, motivazione per un’esperienza. QUALIFICAZIONI DI ORDINE PROFESSIONALE: 2? Educazione: missionarismo, educatore=animatore 2? Istruzione: professionalità, insegnante=intellettuale. Materiale disponibile gratuitamente su www.studentbicocca.it/materiali possibilità di relazioni e socializzazioni rassicuranti; promuovere attività di alto profilo operativo nei settori vari; costante rapporto col mondo del lavoro e con canali di preparazione e inserimento. Bisogna seguire itinerari metodologici che diano risorse concrete e praticabili; partano da situazione oggettiva; diano responsabilità e prescrizioni; facciano controlli e coinvolgano tutti i partecipanti; assicurano un clima di libertà; facciano fare cose nuove alla portata di tutti, ponendo traguardi; organizzino e documentino; progettino uso consapevole e finalizzato delle relazioni (spazio-tempo- corpo-simbolo) interne al setting educativo; mantengano il contatto con la vita reale, società, ambiente, scuola, lavoro, famiglia; centrino l'intervento su esigenze del singolo, con forme di mediazione esperienziale; ritualizzino aspetti determinati dell'esperienza; configurino concretamente una processualità di tipo iniziatico; utilizzino avventura come dispositivo pedagogico fondamentale. Cap. 4 EDUCAZIONE E AVVENTURA (Pagg. 71-83) AVVENTURA: oggetto pedagogico > gioco: dimensione tipica della vita umana. Analogia tra esperienza ludica e struttura profonda del dispositivo educativo: dialettica di finzione e di autenticità, di fantasia e realtà, zona intermedia tra vita soggettiva e oggettività pratica. EDUCAZIONE: gioco al cui interno i singoli attori compiono le proprie mosse secondo regole determinate. Deprivazione ludica indotta dalla fruizione televisiva: condizione infantile. Oblio delle esigenze di vita e di crescita dei singoli bambini (violenza e tragicità latenti, ricorso a qualche intervento assistenziale specialistico); deprivazione dell'esperienza di avventura nell'adolescenza. AVVENTURA come dispositivo pedagogico: funzione iniziatica. Dimensione transizionale di liminarità e di vitalità antropologica, compresenze degli apporti e dinamica emancipatoria. Dispositivo pedagogico relativo a determinazioni del proprio modo di essere, obbedisce ad alcune esigenze dello spirito (non solo fisicità e materialità), risponde ad un'economia psichica di compensazione rispetto alla separazione tra lavoro intellettuale e lavoro manuale. Dato di realtà e di artificio, di finzione e di esperienza concretamente agita = Dispositivo pedagogico elementare. Iniziazione entro un dispositivo pedagogico più comprensivo, nell'esperienza formativa che è l'avventura. Avventura non è qualcosa di garantito dalla tendenza naturale del ragazzo. Va proposta come sollecitazione motivazionale e come procedura metodologica, come obiettivo formativo e contenuto esperienziale, campo relazionale e verifica delle proprie capacità = dispositivo pedagogico. Nell’adulto l'avventura è compensazione ideologica e psicologica. L'avventura dev'essere praticata per tuta la vita come esperienza ricorrente, soprattutto se involontaria, dev'essere consentita in concreto a tutti, attraverso attrezzature e organizzazioni adeguate (carattere autoeducativo e pedagogico). EDUCAZIONE: compito di mediazione e di elaborazione adolescenziale. AVVENTURA: ruolo riparatorio nella vita di alcune persone da renderle capaci di sopportare il loro lavoro, la loro famiglia o la loro solitudine. Come dispositivo pedagogico consente il passaggio dall’educazione alla vita, sotto controllo, finalizzato a certi esiti formativi. Scoutismo: la più coerente, efficace e consapevole utilizzazione storica dell'avventura come dispositivo pedagogico. Piero Bertolini: pedagogia dell'avventura fondata sull'importanza delle esperienze eccezionali e del linguaggio delle cose concrete per una dilatazione del campo esistenziale. Il lavoro educativo è intriso di avventura. Cap. 5 EDUCAZIONE E PEDAGOGIA (Pagg. 87-100) INSEGNANTE: sterilità formativa + narcisismo improduttivo dell’intellettuale mancato > angoscia didattica (paradigma istruzionale), non prendersi cura dei soggetti per orientare la crescita (solo psicologi e ass. Sociali, livello terapico e custodialistico). Concezione volontaristica e coscienzialistica dell'educatore professionale. Professionalizzazione del ruolo dell'operatore pedagogico (Bertolini) all'altezza dei bisogni presenti, integrato con quello di un pedagogista professionale in tutte le sedi di progettazione formativa. POLEMICA CONTRO: 22. Modello cattolico e annullamento laico che sostengono l'impossibilità sociale della professione educativa 2? Separazione tra scuola e servizi sociali, assistenziali e sanitari > politiche culturali di facciata e restauratrici 2? Privatizzazione dello scolastico e dell’extrascolastico. Materiale disponibile gratuitamente su www.studentbicocca.it/materiali Occorre attestare le componenti di ordine epistemologico, organizzativo e relazionale che ineriscono alla competenza dell'operatore pedagogico, insegnante e formatore, e la funzione interpretativa e terapeutica del lavoro educativo. Training pedagogico, clinica pedagogica, supervisione pedagogica ad orientamento psicoanalitico, potenziando la ricerca e la formazione universitaria in campo pedagogico: integrazione di competenze pedagogiche e didattiche. Esigenza di pedagogia come cultura, non solo come pratica tirocinante > qualificazione professionale. La PEDAGOGIA autocertifica la propria estinzione (Bertolini). La fine della pedagogia non è casuale e non è un fenomeno facilmente correggibile. La morte delle pedagogia è data da: 2? Retorica valoriale: completo rigetto del discorso sull'educazione 2? Spontaneismo anti-autoritario e anti-istituzionale: fraintende la nozione di non-direttività sino a vanificare ogni proposito educativo 2? Psicologismo relazionale: ignora la questione determinante della trasmissione del sapere nella scuola 2? Riduzione della scienza pedagogica a ricerca: insistenza contro ogni assunto di identificazione disciplinare nei confronti di essa 2? Contenutismo scolastico: esito obbligato del didattismo; primato dell’istruzione >primato della formazione come concetto relativo alle pratiche di formazione aziendale e professionale. Rapporto tra Pedagogia e Filosofia e Scienza e Didattica: sempre molto difficile poiché non è né scienza né filosofia > colpe: mancanza di linguaggio, metodo, oggetto e teorie proprie; le altre scienze sono fondate su valori precisi, la pedagogia era diventata solo una politica scolastica, un’organizzazione culturale. Dietro la fine della pedagogia sta l'incapacità di pensare l'educazione con serietà filosofica e con creatività scientifica. La fine della pedagogia consiste nella crisi dell'etica, della politica, della religione, nel fallimento teorico e sociale delle scienze umane e nell’incapacità di uscirne. Pedagogia = archeologia delle scienze umane (scienze dell'educazione). L’unica possibilità di recuperare il pedagogico nella cultura contemporanea è quella di riuscire a superarlo senza annullarlo. L'educazione possiede comunque una sua giustificazione esistenziale, l’istruzione si accompagna ad essa, la pedagogia afferma una propria legittimazione retorica e culturale tecnica e scientifica.
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