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EDUCAZIONE CIVICA ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀, Appunti di Storia

Ed. civica argomento il mondo del lavoro con collegamenti tra materie

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 15/09/2022

tala03
tala03 🇮🇹

18 documenti

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Scarica EDUCAZIONE CIVICA ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Il mondo del lavoro Italiano: Il lavoro minorile è un fenomeno che coinvolge le aree più povere del nostro pianeta in particolare nel Sud del mondo, in quanto sottoprodotto della povertà. Tuttavia, non mancano casi di bambini lavoratori anche nelle aree marginali del Nord del mondo, costretti a lavorare in ambienti pericolosi per loro e retribuiti attraverso un compenso quasi inesistente. Secondo l’Unicef, nel nostro pianeta ci sono più di 150 milioni di bambini intrappolati in impieghi che mettono a repentaglio la loro vita e la loro salute mentale e fisica, costringendoli ad una vita priva di attività ludiche e istruzione. Vi sono vari casi in cui i bambini sono impegnati in diverse forme di lavoro pericoloso, come il lavoro in miniera, a contatto con sostanze chimiche e pesticidi agricoli o con macchinari pericolosi e poco sicuri. Se ci spostiamo indietro di qualche anno (1897), fu lo scrittore catanese Giovanni Verga a trattare un tema così spinoso come lo sfruttamento minorile in Sicilia nella sua famosa novella “Rosso Malpelo”. a novella è incentrata sulla storia di un ragazzo chiamato da tutti Rosso Malpelo a causa dei suoi capelli rossicci, che lavora in una cava di rena rossa. Il nostro protagonista è un fanciullo debole e fragile, continuamente emarginato a causa dei pregiudizi che la mentalità popolare siciliana attribuisce a chi ha i capelli rossi; isolato da tutti, egli non riceve affetto nemmeno dalla madre e dalla sorella che non si fidano di lui e lo accusano di rubare i soldi dallo stipendio che egli porta alla famiglia. Malpelo aiuta il padre, Mastro Misciu, che è l’unico a non denigrarlo e al quale egli è molto legato, in quanto gli dimostra sincero affetto. Spinto dal disperato bisogno di soldi, Mastro Misciu accetta di lavorare all’abbattimento di un pilastro, ma una sera, mentre sta scavando, quel pilastro gli cade addosso. Il figlio, che si trova proprio insieme a lui, nella disperazione implora aiuto, scavando con tutte le sue forze, ma Mastro Misciu resta sepolto sotto le macerie e per lui non c’è nulla da fare. uesto tragico evento segna la vita del giovane, il quale diventa sempre più indisposto e scorbutico, trasformando la sua fragilità in cattiveria. A sostituire il padre alla cava viene a lavorare un ragazzino soprannominato “Ranocchio” per il suo modo claudicante di camminare. Diventa subito amico di Rosso, che da un lato lo protegge e dall’altro lo tormenta maltrattandolo nell’intento di insegnargli quanto è dura e meschina la vita. Ma, poco tempo dopo, Ranocchio si ammala di tubercolosi e non riuscendo più a sopportare quel lavoro così sfiancante, muore. Malpelo, ormai rimasto da solo, in quanto abbandonato sia dalla madre che dalla sorella maggiore, assume il compito rischioso di esplorare una galleria abbandonata per racimolare qualche soldo in più. Attrezzato di tutto ciò che gli serve, indossa i vestiti di suo padre deceduto e si addentra nella galleria da cui non uscirà mai più. La novella viene pubblicata per la prima volta tra il 2 e il 5 agosto del 1878 nella rivista «Fanfulla della domenica» e in seguito venne inserita in Vita dei campi (1880), la prima grande raccolta di novelle di Verga. La versione definitiva risale al 1897. L’intento di Verga, attraverso questa novella, è di denunciare e di far presente al mondo tematiche quali la povertà e lo sfruttamento minorile in particolare nelle classi disagiate della Sicilia alla fine del XIX secolo, realtà che lo scrittore conosceva bene, ma che emergeva anche dalle inchieste del Regno d’Italia da poco formatosi. Tra gli altri temi in Rosso Malpelo emerge anche l’emarginazione del diverso, che è tale solo per il colore rosso dei suoi capelli, che nell’ignoranza del tempo veniva associato al demonio e, quindi, al male. Il filo conduttore tra la vita di Malpelo e quella della sola persona che lo ama, il padre, è la tragica fine che entrambi fanno e il durissimo lavoro nelle cave siciliane: due “vinti” che non hanno alcuna possibilità di sottrarsi al loro chiaro destino. LATINO: Secondo gli storici la giornata lavorativa nell’Antica Roma durava sei ore, iniziando all’alba per poi finire intorno a mezzogiorno. Decisamente poco rispetto agli standard odierni! Ancora più sorprendente è il dato riguardante i giorni di vacanza che il cittadino romano medio aveva a disposizione: 159 durante il regno dell’Imperatore Claudio. Bisogna però specificare che nell’Antica Roma non esisteva il concetto di weekend e che quindi si poteva lavorare per settimane intere senza avere a disposizione un giorno di pausa. Roma una potenza economica, oltre che militare, i mestieri erano numerosi ed altamente specializzati. Gli scavi archeologici di Ostia hanno infatti portato alla luce le prove dell’esistenza di più di 150 associazioni di mestiere: organizzazioni che svolgevano un compito simile a quello delle gilde medievali e dei sindacati odierni. Tra queste erano presenti tre associazioni che trattavano tipi di calzatura diversi, a riprova dell’alto grado di specializzazione che il lavoro aveva assunto nell’Impero di Roma. L’economia romana era però basata principalmente sulla schiavitù e per ovvie ragioni il lavoro di un plebeo costava molto di più di quello di uno schiavo. Di conseguenza i ceti meno abbienti della popolazione si ritrovarono in una condizione disagiata causata dal monopolio della manodopera gratuita degli schiavi. Furono questi i motivi che spinsero i fratelli Gracchi, e successivamente altri politici romani quali Giulio Cesare, ad introdurre una serie di riforme atte a garantire uno stato di “welfare” per la fascia di popolazione meno abbiente. Queste riforme prevedevano la distribuzione di grano e pane ed occasionalmente anche una distribuzione monetaria. Essendo la gran parte dei lavori relegati agli schiavi, il lavoratore romano divideva la sua giornata tra lavoro, solitamente svolto di mattina, ed ozio. Da qui nasce infatti la famosa locuzione “panem et circenses”, derivante dalle strategie politiche perpetrate dai governanti romani atte a garantire ai cittadini romani benessere tramite l’elargizione di cibo e denaro, e la costruzione di terme e teatri destinati ad ospitare la gran varietà di giochi e spettacoli che solo la grande Roma del tempo poteva offrire. STORIA La Prima guerra mondiale accelerò il processo d’industrializzazione italiano, obbligando a una ristrutturazione dei settori produttivi in vista dello sforzo bellico. Nel 1915 fu fondato l’Istituto della Mobilitazione Industriale (MI), con l’incarico di regolare il mercato del lavoro e vigilare sia sulle frange operaie considerate inaffidabili che sugli imprenditori incaricati delle commesse. Nelle fabbriche strategicamente essenziali dette «ausiliarie», localizzate per tre quarti al Nord, i lavoratori furono sottoposti a un regime disciplinare che prevedeva la proibizione dello sciopero e la soppressione di ogni forma di rivendicazione sindacale. Il crescente bisogno dell’esercito di rifornimenti provocò una riconversione dell’industria italiana in «industria di guerra», innescando l’espansione delle imprese meccaniche, metallurgiche e siderurgiche. Per sopperire alla mancanza di manodopera provocata dalla leva, venne assunta una massa dequalificata di donne e adolescenti, che l’annullamento delle tutele legislative nel giugno 1915 espose all’arbitrio dei supervisori tecnici. L’ingresso delle donne in campi produttivi reputati appannaggio maschile fu accolto con malumore da chi era preoccupato di perdere il proprio status in famiglia e in società. La tecnologia degli impianti fu modernizzata, l’uso del macchinario ridotto a poche funzioni e il lavoro frammentato in operazioni semplici, con conseguente aumento della produttività e impiego del cottimo. Il Partito socialista italiano, tradizionale referente del proletariato, mantenne una posizione neutralista ma nei fatti dubbia, riassunta nella formula «né aderire né sabotare», che denunciò l’incapacità di rappresentare un serio contraltare al blocco interventista a causa delle spaccature intestine tra i massimalisti, che propendevano per il «non aderire», e i riformisti, che preferirono «non sabotare». In mancanza di un esplicito appoggio socialista all’intervento, la Mobilitazione industriale fu portata a elaborare piani di contenimento delle richieste operaie e di coordinamento della produzione. I margini di manovra dei sindacati furono ridimensionati e orari, retribuzioni e trattamento degli operai peggiorarono con il perdurare del conflitto: gli allontanamenti vennero assimilati alla diserzione, i turni di riposo abbreviati, gli addetti al controllo del personale dotati di larga discrezionalità. In tale situazione aumentarono gli incidenti e le assenze, cui si tentò di rimediare nel 1917 attraverso una maggiore sorveglianza igienico-sanitaria e l’introduzione di stipendi basati sul costo della vita. I risultati non compensarono la gravità delle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori nei poli industriali di Milano e Torino, che, galvanizzati dagli eventi russi, in maggio e agosto scesero in piazza reclamando la pace. Oliver viene allontanato dalla fabbrica e inizia a lavorare per un becchino ma non ha vita facile e decide di trasferirsi a Londra. Oliver Twist decide di trasferirsi a Londra, e qui incontra un gruppo di ladruncoli capitanano dai violenti Fagin e Bill. Oliver si rende conto di esser finito nei guai quando viene arrestato per un furto ai danni di un esponente della buona società, Mr. Brownlow. Oliver è però innocente e, una volta scagionato, viene accolto in casa di Mr. Brownlow. Ma Fagin e Bill rapiscono Oliver con l’aiuto della prostituta Nancy. OLIVER TWIST GENERE Una volta ritornato nel gruppo Fagin costringe Oliver Twist a rapinare l’abitazione della ricca signora Maylie. Durante il furto Oliver si ferisce e la signora Maylie, commossa dal racconto delle disavventure del ragazzo, decide di curarlo. Fagin non si arrende e contatta il delinquente Monks per rapirlo. Monks scopre però che è il suo fratellastro nonché nipote della signora Maylie e che quindi erediterà un grande patrimonio. Nancy scopre il piano criminale dei due e avvisa Mr. Brownlow e la signora Maylie. Per questo Nancy verrà uccisa ma Mr. Brownlow cattura Fagin, mettendo così fine al suo piano criminale. Oliver scopre di essere il nipote della signora Maylie e che può quindi ereditare la sua fortuna. Oliver Twist viene inoltre adottato da Mr. Brownlow e cominciare la sua vita da borghese. Chimica er Sicurezza sul Lavoro di intende l'attuazione da parte del Datore di Lavoro, di tutte quelle misure di tipo tecnico, organizzativo e procedurale finalizzate alla protezione dei lavoratori e di tutte le persone che gravitano nelle aree aziendali, nonché dell’ambiente ad esse circostante. L'obiettivo è quello di tutelare la salute dei lavoratori, prevenendo malattie professionali, e di ridurre la probabilità di incidenti sul lavoro ad un livello ritenuto accettabile. La sicurezza sui luoghi di lavoro dovrebbe essere la priorità! Il testo unico sulla sicurezza in Italia è il Decreto Legislativo 81/08. Tra i principali obblighi del Datore di Lavoro previsti dal D.Lgs. 81/08 ci sono la valutazione dei rischi e la formazione dei lavoratori. La valutazione dei rischi viene effettuata dal Datore di Lavoro coadiuvato dal Medico Competente e dal RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) e consiste nell’individuare tutti i pericoli presenti nello svolgimento delle attività aziendali quantificando per ciascuno il rischio associato. Le modalità di svolgimento ed il risultato della valutazione dei rischi vengono riportati su di un documento denominato "Documento di Valutazione dei Rischi" o DVR. Il Documento di Valutazione dei Rischi si completa definendo un programma di miglioramento che identifica tutte quelle azioni da intraprendere affinché la probabilità associata a ciascun rischio sia portata ad un livello ritenuto accettabile. Formazione sicurezza sui luoghi di lavoro La formazione dei lavoratori è ritenuta dal D.Lgs. 81/08 un elemento fondamentale per prevenire malattie professionali e ridurre il rischio di incidenti sul lavoro. Il Datore di Lavoro ha l’obbligo di formare tutti lavoratori prima che questi inizino a lavorare e di ripetere la formazione in caso di cambio mansione o di variazione dei processi interni che vanno a modificare le caratteristiche del rischio. I corsi di sicurezza sul lavoro prevedono un diverso programma ed una diversa durata in funzione del settore in cui opera l’azienda e possono essere erogati da docenti qualificati. Corsi di formazione specifici sulla sicurezza dovranno essere effettuati anche da quei lavoratori che ricoprono i ruoli di: addetti antincendio, addetti al primo soccorso, RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza), preposti per la sicurezza e dirigenti. Anche i contenuti dei corsi antincendio, dei corsi di primo soccorso, dei corsi RLS, e dei corsi per Preposti e Dirigenti, variano in funzione del settore di appartenenza dell’azienda.
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