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educazione civica e attualità, Appunti di Diritto Civile

danno ambientale, attualità, argomento importante per ciò che accade oggi , notizie attuali circa l'ambiente, l'inquinamento e i danni appunto che gravano sull'ambiente

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 29/01/2020

daniela.dimaio
daniela.dimaio 🇮🇹

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Scarica educazione civica e attualità e più Appunti in PDF di Diritto Civile solo su Docsity! il sa gg io b re ve 111 il danno ambientale Il degrado dell’ambiente nasce da complessi mutamenti sociali ed economici che hanno investito l’intero territorio urbano e rurale, ma, spesso, è anche frutto di interessi economici miopi e criminali. Documenti • Lo smog continua ad essere uno dei problemi ambientali più sentiti dai cittadini e dai media a livello nazionale, soprattutto nei mesi invernali. L’aria sempre più irrespirabile e la normativa sempre più stringente sulle polveri sottili (PM10) hanno imposto a tan- ti sindaci di ricorrere a provvedimenti d’urgenza, ma di scarsa efficacia, per limitare il traffico privato, anche alla luce dei risultati sempre più preoccupanti forniti dagli studi epidemiologici. E il problema dello smog cittadino da polveri sottili è diventato patri- monio anche dei cittadini meno sensibili ed è riuscito a occupare finalmente le prime pagine dei giornali. […] La stessa attenzione data al traffico privato, come causa di in- quinamento atmosferico, non è stata prestata ad un’altra fonte altrettanto importan- te, soprattutto in alcune parti del Paese. Si tratta della fonte industriale, che continua ad essere trascurata e non è ancora diventata nell’immaginario collettivo un problema da affrontare, a parte qualche rara eccezione come avvenuto ad esempio negli ultimi due anni a Taranto con il suo polo siderurgico. Fonte: Rapporto Mal’aria industriale 2010 di Legambiente • Secondo il Rapporto Ecomafia 2009 di Legambiente, 25.776 sono gli ecoreati accertati, quasi 71 al giorno, 3 ogni ora. Si va dal traffico di rifiuti pericolosi, all’abusivismo edili- zio, al saccheggio del patrimonio culturale, boschivo, idrico, faunistico. Più del 48 % si consuma nelle quattro regioni italiane a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Ca- labria, Sicilia, Puglia), il resto in modo omogeneo in tutta Italia. • I traffici e gli smaltimenti illeciti di rifiuti investono anche diversi Paesi europei, soprat- tutto Danimarca, Olanda, Germania e Belgio, come emerse già anni fa dal Rapporto sul- la criminalità organizzata nell’Unione Europea. • «Per fermare la morte del nostro mondo sono necessari un movimento d’opinione e una grande leadership, simili a quelli che portarono al crollo del muro di Berlino. […] Soltan- to un nuovo ordine mondiale basato su maggiore giustizia ed eguaglianza potrà inver- tire la tendenza...» (M. Gorbaciov). Negli ultimi cinquant’anni, in tutto il mondo si sono verificati numerosi fenomeni di inquinamento di diversa natura: da quello urbano e industriale, causato soprattutto dai gas di scarico delle autovetture e dal problema del- la gestione dei rifiuti, a quello agricolo, legato allo sfruttamento delle colture e degli allevamenti e all’uso di pesticidi, a quello ecologico, dovuto alla cre- Pa rt e Se co nd a 112 scente diminuzione delle aree naturali e di verde. Fenomeni che stanno met- tendo a dura prova la vita e l’equilibrio ecologico del pianeta. L’inquinamento ambientale, in Italia, ha purtroppo offerto alle organiz- zazioni criminali l’opportunità di accrescere le loro attività illecite. L’«ecoma- fia», infatti, trae vantaggi economici enormi dal controllo degli smaltimenti il- leciti di rifiuti (inclusi i grandi quantitativi di mangimi messi al bando e di re- sidui di macellazione dovuti al fenomeno della «mucca pazza»), dall’abusivi- smo edilizio, dal commercio clandestino di animali e dall’attacco al patrimo- nio archeologico ed ecologico nazionale. Dai dati forniti da Legambiente ap- prendiamo che i profitti realizzati da queste organizzazioni, grazie anche alla mancata applicazione delle leggi e all’assenza di denunce da parte dei citta- dini, sono di entità notevole. Tuttavia, alcuni episodi lasciano intendere che sia l’opinione pubblica sia gli organi dello Stato abbiano percepito la gravità della situazione, come di- mostra il vero e proprio tracollo di consensi intorno all’abusivismo edilizio, manifestatosi in maniera eclatante in occasione dell’abbattimento di alcuni edifici abusivi, i cosiddetti «ecomostri», nella Valle dei Templi di Agrigento. Contemporaneamente l’approccio legislativo alle tematiche ambientali ha maturato un interesse profondo per la centralità della persona, per l’uomo in- teso nella sua integrità, come soggetto protagonista e responsabile della custo- dia e della preservazione dell’ambiente. Recenti dibattiti scientifici si stanno in- centrando, inoltre, sui rapporti tra cambiamenti climatici e lo sviluppo sosteni- bile. I governi si stanno mostrando più sensibili alle prove fornite dagli scien- ziati sul fatto che i cambiamenti climatici sono più veloci di quanto non si fos- se previsto fino a pochi anni fa e sul fatto che è rilevante l’effetto indotto dalle emissioni prodotte dall’uomo, ovvero il metano e l’anidride carbonica derivan- ti dai diversi processi di combustione: naturale (incendi, eruzioni), biologica (la respirazione di animali e piante) e artificiale (ciminiere, motori). È sempre più pressante, quindi, l’esigenza di dar vita a un pensiero in- novativo, a una nuova civiltà dell’umano, in cui sia recuperata quell’integri- tà e quell’appartenenza originaria dell’uomo all’ambiente. È evidente che la questione ecologica non può essere circoscritta a una discussione tra opposti schieramenti, sia nella politica, e dunque nei governi, sia nella società. Qui è in gioco il destino stesso dell’uomo, che si compie anche attraverso la possi- bilità di trasformare la prospettiva ambientalista in una battaglia educativa e culturale aperta agli apporti più diversi, che riesca a incidere sugli stili di vita e sui comportamenti umani. Piccoli esempi possono aiutare a comprendere quale impatto — educativo e culturale — può avere un approccio alla que- stione ecologica che tenga l’uomo saldamente ancorato al tessuto ambienta- le che lo circonda. È possibile agire, innanzitutto, adottando una serie di ac- corgimenti quotidiani, cambiando qualche nostra abitudine, affinché sempre
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