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efficienza energetica ed ecosostenibilità, Appunti di Economia

appunti del corso tenuto da Boccacci riguardo efficienza energetica e ecosostenibilità

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 02/06/2018

camilllllllla
camilllllllla 🇮🇹

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Scarica efficienza energetica ed ecosostenibilità e più Appunti in PDF di Economia solo su Docsity! EFFICIENZA ENERGETICA ED ECOSOSTENIBILITA’ [MANAGEMENT DELL’ENERGIA, il sole 24 ore] 01/03 L’Ue e l’Italia è fortemente legata alle importazioni per cui l’UE sta pensando a programmi in cui si è fissata entro il 2020 delle limitazioni di consumo di energia ad esempio per le abitazioni, uso di illuminazione a basso consumo, veicoli sempre più efficienti, si interviene anche sull’industria per ridurre i consumi Altro modo per fare l’ee è l’utilizzo degli strumenti volontari ( cominciata con la norma ISO 9000 che poi si è evoluta si è passati ISO 14000 per quanto riguarda l’ambiente, poi sono state sviluppate diversi programmi di norme volontarie per cercare di coprire tutti i settori la più recente è quella che riguarda l’efficienza energetica per la quale è stato perso uno schema classico del tipo pdca che di norma veniva applicato alla qualità ambientale è stato rivisto e applicato all’ee , norma che è un sistema di miglioramento continua che pero mira proprio all’ee, questa norma è facilmente integrabile in un manuale di qualità) TEE monete di scambio, immesse in questo circuito; l’autorità incassa a garanzia del raggiungimento dell’efficientamento questi titoli che sono pari all’obbligo che gli è stato assegnato fin dall’inizio 27/03/18 Rapporto tra quanto produco e quanto consumo di energia primaria quadro europeo molto diversificato, noi insieme alla Danimarca siamo tra quelli che utilizzano al meglio l’energia si fa il benchmark dell’intensità energetica e l’Italia, effettivamente ha un valore piuttosto basso. Intensità energetica quante tep di petrolio utilizzo per ogni unità di pil che produco Intensità carbonica quante unità di anidride carbonica emettiamo per ogni unità di energia che viene prodotta, dipende anche dal modello energetico che si ha a disposizione. Efficienza energetica capacità del sistema di sfruttare al meglio l’energia che gli viene fornita per ottenere un certo servizio finale. L’efficienza energetica si esprime di solito con un valore che va da 0 a 1, anche se non c’è mai efficienza 0 o 1 (massima efficienza) perché questi valori purché facciano parte della scala non si raggiungono mai (difficile ottenere un efficienza del 100%), sono quindi valori teorici. Quando parliamo di efficienza energetica facciamo riferimento all’uso finale che si fa dell’energia. Si può settorializzare (domestico, industriale, servizi) e anche qui fare un benchmark con le altre realtà europee. Questi programmi di ee risalgono a quando è stato ratificato il protocollo Kyoto; In Italia due elementi importanti: manca una strategia, e questioni legate al problema della sicurezza energetica e ambientale L’efficienza energetica si fa anche responsabilizzando gli utenti!!! Si può valutare il livello di efficienza energetica calcolando l’intensità energetica se questa diminuisce allora sto facendo ee faccio rapporto tra quanta energia consumo e il pil, ottengo un valore unitario che mi dice quante tep per unità di ricchezza sto consumando. Mi posso confrontare settorialmente per capire cosa succede se sostituisco al valore del pil una grandezza più piccola che è il valore aggiunto del settore (energia consumata/ valore aggiunto del settore) ottengo sempre un intensità energetica che posso però misurare in un scala più piccola che è quella dei settori; l’Italia nei servizi addirittura è in controtendenza (sta aumentando il consumo di energia); l’intensità energetica è cresciuta del 60 % nei servizi mentre nel settore industriale è rimasta costante Misura dei consumi quantità di tep per abitante, modo indiretto per valutare l’ee (i consumi possono variare per motivazioni differenti quali crisi etc) Dal 70 al 90 abbiamo migliorato la nostra intensità energetica del 40 % in seguito è diventato sempre più complicato perché avevamo già raggiunto risultati elevati. L’Intensità energetica è una combinazione di diversi fattori: dipende dal livello di attività dei diversi settori, dipende dai consumi di energia per ogni unità di attività che svolgiamo. Indice odex Indicatore diretto dell’ee, è calcolabile con una formula specifica (slides) sviluppato anche grazie al contributo dell’enea, rappresenta un modo più complesso per calcolare l’ee; è un indice diretto perché ci esprime realmente quale sia ee, con gli altri ci si arriva ragionando in maniere indiretta, per intuizione Se voglio capire quale siano i livelli di ee raggiunti da una nazione che indicatori seguo? Calcola valore dei consumi per abitanti (maniera basica) anche se bisogna fare attenzione perché il consumo può variare per ragioni che non sono legate all’efficienza energetica, la seconda possibilità è l’indicatore dell’intensità energetica (rapporto dell’energia utilizzata e ricchezza prodotta / quante unità di Tep per ogni unità di Pil), il terzo è l’indice Odex che si calcola ed è una misura diretta dell’ee Spesso è utile indicizzare questi indicatori: dando ad un anno di riferimento il valore 100 riesco a vedere meglio quali siano i trend Attenzione! Non è sempre detto che una bassa intensità energetica corrisponda ad un elevata ee, perché potrebbero verificarsi condizioni quali una strutture industriale che abbassi i consumi, una tassazione eccessiva, clima favorevole, crisi economica che influiscono sull’intensità energetica ma non hanno nulla a che vedere con l’ee In questi ultimi anni ci si è soffermati su migliorare l’ee dal lato della domanda: incentivi fiscali, prestiti agevolati, In Italia sono state condotte una serie di iniziative significative: certificazione elettrica degli edifici, i meccanismi di mercato, la possibilità di creare mercati artificiali che hanno come moneta dei certificati che attestano l’ee o l’uso delle rinnovabili o la riduzione di emissioni di co2, ogni mercato ha la sua moneta di riferimento e tutto varia in funzione dell’obiettivo che ci si pone (se vedo l’ee nel settore dei servizi dal 90 al 2009 è stata registrata una crescita) Settori energy intensive settori ad elevate intensità energetica, in cui i costi di acquisto dell’elettricità sono pari almeno al 3% del valore collettivo Mi posso confrontare con le realtà più virtuose all’interno dell’UE e vedere ad esempio quanta energia per abitazione viene consumata e quanto viene guadagnato; abbiamo ridotto il consumo totale per abitazione, ma non abbiamo guadagnato per il calore (rispetto ai competitor?!) Altra criticità tutta italiana il trasporto; i due terzi del consumo di energia sono dovuti al trasporto passeggeri, altra parte significativa è rappresentata dal trasporto merci che è effettuato su gomma (grossa criticità), e ancora l’86% delle merci sono trasportate su mezzi obsoleti che comporta quindi un consumo maggiore posso aver due tipo di informazioni: come va l’intensità energetica e l’Italia è migliorata, però si caratterizza per un miglioramento passeggeri per km auto percorso, migliorando bus, treno e tram che è in controtendenza comunque con quello che è successo in altri paesi e altre realtà quali per esempio il Regno Unito che ha migliorato la Co2 migliorando la performance nell’uso del treno. [??] valore di circa 16 punti percentuali che è tra quello in Europa medio (tutta la zone vicino la vecchia unione sovietica si trova in conduzioni migliori perché già c’era una rete che funzionava bene); regno unito indicatore di stock molto basso perché vicino alle riserve del mare del nord e quindi hanno meno necessita di stoccare 04/04/18 Gli hub sono borse del gas in cui transitano tutte le compravendite di gas più importanti fatte, quindi c’è una dif. tra la borsa del gas (virtuale) ai punti in cui realmente prelevo (fisicamente) il gas. In Italia c’è un processo dinamico per quanto riguarda il gas; Come per il petrolio l’attività di ricerca è molto attiva il che ha permesso di accrescere le riserve provate (realmente esistenti) ZONE DI PROVENIENZA 43% area medio orientale 31% Europa/asia (la componente principale la fa la ex unione sovietica). Se faccio il rapporto tra le riserve accertate (provate) e divido per il consumo annuale io vedo la quantità teorica che ho (un rapporto espresso in numero di anni) e guardando questo dato emerge quale sia la disponibilità del gas convenzionale In Italia il consumo fino al 2015 ha visto un aumento di circa il 30- 35 %, il cui maggiore consumo viene effettuato dal settore termoelettrico, una parte all’industria e domestico (100 miliardi di metri cubi di gas); c’è un enorme divario tra la quantità di gas che importiamo e quella che produciamo; In Italia siamo collegati a dei gasdotti importanti quali il Greenstream (tecnologicamente molto avanzato) è un trasporto di gas sottomarino (a profondità che prima si consideravano quasi impossibili da raggiungere) e ha i terminali nella parte più a nord della Libia, il che ci lega ai problemi di sicurezza strategica dei gasdotti. Altri provenienti da Svizzera e Slovenia. Gasdotto Algeria Sardegna altro gasdotto estremamente avanzato da un punto di vista tecnologico perché siamo arrivati a quasi 3000 metri di profondità del tratto sottomarino; dall’algeria percorre un tratto sottomarino arriva al sud Sardegna, la attraversa tutta e dopo Olbia si reimmerge e riesce a Piombino; Trasportare il gas liquido significa portarlo a -164 gradi (riduco il volume di 600 volte) quando arriva la metaniera, lo riporto allo stato naturale perché sarebbe troppo costoso farlo viaggiare a temperature cosi basse; per cui ho piattaforma di liquefazione all’inizio e una di rigassificazione all’arrivo; Si è utilizzata anche attraverso la compressione ma processo più costoso; Quando si fa un rapporto tra le potenzialità di un motore diesel e uno a gas naturale tutto è a vantaggio di questo ultimo in quanto riduce notevolmente l’impatto ambientale: l’emissione di co2 e fattori inquinanti (garantisce livelli di standard di inquinamento nelle città migliori) PREZZO DEL GAS Ci sono delle organizzazioni internazionali (come Platt per I PREZZI il petrolio) che regolano le stime dei prezzi internazionali del gas naturale. Le due organizzazione più importanti: European gas market e inside ferc; nei quali vengono studiati gli andamenti dei prezzi di questa materia prima energetica. Ci fattori che influenzano la domanda e l’offerta Dal lato della domanda: il gas è una risorsa energetica stagionale perché ha consumi maggiori nei mesi invernali (più ho fornitori più l’andamento della domanda è meglio regolato) Dal lato dell’offerta: legata alla disponibilità di riserve di risorse, legata alla infrastrutture idonee, … In Italia il prezzo è regolato dall’ autorità garante (AEEG) che ha stabilito due componenti Una quota fissa che tiene conto di tutte le spese fondamentali che occorrono al sistema operativo -37% costo della materia prima- E una variabile copre tutti (i costi di funzionamento del sistema) i servizi specifici: il funzionamento del trasporto, della distribuzione –costi infrastrutturali 16%; Alle quali si sommano le imposte38% Per quanto riguarda i consumi domestici, i consumatori sono divisi per fasce (3) di metri cubi di consumi: più ci si sposta in una fascia di consumo maggiore più il prezzo diminuisce. L’Italia si pone in una posizione intermedia, Il costo per uso industriale l’unità di misura cambia si parla di migliaia di metri cubi l’anno, le fasce di consumo diventano 5 (maggiore segmentazione di mercato) l’Italia si trova sempre in una posizione non poi così favorevole Tre mercati del gas più importanti quando si opera nel campo dei contratti del gas si legano i prezzi di questo ad alcuni combustibili di riferimento (fattore di correlazione tra prezzo del gas e di petrolio) Europeo Americano Giappone completamento costretto all’importazione: presenta i prezzi più alti La bolletta elettrica composta da molte componenti il che ne rende complicata la lettura, Quella che ci interessa è la componente A, che è ripartita in varie sottovoce tra cui la A3 con la quale incentiviamo le fonti rinnovabili; A2 che riguarda tutta le attività di smantellamento delle centrali nucleari (attività di decommissionamento); A4 regime tariffario particolare a favore di utenti specifici quali ad esempio le ferrovie dello stato; A6 compensa gli extra costi che Enel ha dovuto sostenere per essere spacchettata; Per cui la bolletta elettrica si compone per il • 62% produzione • 12,3 % trasmissione • 10% impose • 10% distribuzione • Misura • Oneri di sistema GAS NATURALE LIQUEFATTO C’è un grande interesse nei confronti di questa modalità di approvvigionamento del gas perché per quanto riguarda il processo produttivo (estrazione, liquefazione, trasporto e rigassificazione) i costi si sono ridotti notevolmente e inoltre il trasporto via nave mi consente di liberarmi di tutte quelle problematiche di contorno tipiche dei gasdotti (problemi geopolitiche e di terrorismo), è quindi una modalità molto più flessibile; Pure sui costi c’è una ripartizione che vede come componente principale lo sviluppo dei giacimenti di gas e tutta la parte degli impianti di liquefazione (70%), il trasporto e la fase di rigassificazione che incide per il 10-15% I costi di trasporto hanno una certa incidenza e in questi ricadono i costi di noleggio giornaliero della nave, i costi dei combustibili e i costi amministrativi (passaggio dei canali, costi aeroportuali) ed è fortemente legato alla distanza da percorre, infatti si ritiene che il trasporto via nave inizi ad avere i suoi vantaggi a fronte di una distanza minima da percorre di 3000 km. L’Indonesia rimane il paese più importante in termini di esportazione, seguito da Malesia e Qatar, viceversa per il Giappone che importa il 43 % del gas ed essendo un’isola l’unica opportunità che ha è di trasportarlo via nave. Matrice comparativa che fa una sorta di analisi di costi benefici per ogni modalità di trasporto: Costi d’investimento iniziali se la flotta è di proprietà e se si parla dell’installazione di un metanodotto alta incidenza, in caso di flotta noleggiata e si parla di trasporto via mare è sicuramente meno costoso Polizze assicurative in caso di noleggio si abbattono i costi Se trasporto gas via metanodotto ho molto meno spreco, in quanto le fasi di liquefazione e rigassificazione comportano una perdita di gas I mercati asiatici spuntano prezzi più alti perché hanno meno familiarità con questa materia prima energetica rispetto ad Europa e America è impressionante quanto sia cresciuto il mercato spot per quanto riguarda le contrattazioni di gas, inizialmente era impossibile avere questo tipo di informazioni perché i mercati erano poco regolarizzati si andava su transazioni bilaterali, con il crescere delle transazioni bilaterali; con il crescere delle quote di vendita del gas naturale liquefatto sono subentrate queste borse regolarizzate e standardizzate e da circa 10 punti percentuali come quota stock siamo arrivati al 25 % per cui oggi circa un quarto delle transazioni del gas vengono regolarizzate su borse che ragionano secondo la logica stock Secondo la stazione Italiana dei combustili per distanze superiori a 200 km diventa più favorevole il GNL. Ogni mercato del gas funziona agganciandosi a combustibili di riferimento e nel meccanismo di formazione del prezzo del gas ciascun mercato prende a riferimento un combustibile particolare Americano algoritmo con hh (hurry hub) che è il gas di riferimento statunitense e quindi si agganciano direttamente al prezzo del gas americano, quindi il prezzo del gas americano si forma in base a ciò che succede al gas prodotto in USA Nel mercati asiatico si prende a riferimento il prezzo del petrolio greggio In Europa tenendo in considerazione dei combustibili alternativi c sono delle formule GAS NON CONVENZIONALE Ha cambiato radicalmente la mappa dell’energia mondiale; il gas importante perché svolge funzioni quali sostituirsi alle fer e ha aspetti positivi dal lato del riscaldamento globale Quindi da una parte gli stati uniti stanno svolgendo un ruolo importantissimo e La leadership europea per rinnovabili e per efficienza energetica Zona asiatica che sono i principali volano dei consumi di energia E il declino dell’interesse per il nucleare CIP6, mandiamo in produzione cosi quei sistemi che sono incentivati, poi partono le centrali a carbone, importazioni e tutto ciò copre una prima parte di base (costante) della domanda; base load…. Sono centrali come sono strutturate in Italia per il funzionamento del nostro mercato nei momenti in cui devo riempire la base di quella curva ho impianti di grandi dimensioni che utilizzano combustibile a basso costo che possono ricoprire quella prima parte, in Italia le baseload sono regolate dalle rinnovabili, mid merit sono centrali che hanno flessibilità (quando smettono di produrre le rinnovabili e le cip6 si compensa con le centrali a turbogas) e gli impianti peakload sono impianti piuttosto piccoli danno una produttività che è facilmente modulabile nel tempo e si cerca di farle lavorare quando ci sono questi picchi di domanda. In una logica Smart questo sistema diventerà sempre più logico, con un sistema intelligente che capirà come gestire tali situazioni. In Germania ci sono dei mometi nell’arco della giornata in cui è tutto rinnovabile, hanno adattato il lor sistema elettric in modo tale da essere gestito completamente da rinnovabile ma con un grande difetto che in determinati momenti della giornatat tal impianti vanno in surplus e ciò genera nel mercato che gli impianti in overcapacty ciò sono variazioni di -130 megawatt ora. La Danimarca che vive una situazione simile, grazie ad un sistema di rete differente riesce a vendere l’energia prodotta in surplus. L’Italia ha fatto un grande progresso per quanto riguarda gli impianti: la potenzialità idroelettrica è crescita consistentemente. Sulla rete elettrica c’è una richiesta variabile e un comportamento diverso in base alla regione IL TRASPORTO Con riguardo al trasporto ci sono due strutture: la struttura dorsale una struttura più grande che consente di trasportare gas ed energia in quantità più elevata (grossi elettrodotti ad alta tensione o grassi metanodotti) Parte secondaria he arriva ai comuni o regioni, che richiede delle trasformazioni: per l’energia elettrica devo abbassare il voltaggio perché viaggia a voltaggi più alti, per canto riguarda il gas devo mettere delle gabine di compensazione perché deve essere compresso ogni tot km e quando arriva alle piccole distribuzione serve qualcosa che ne attenui la pressione Reti di distribuzione attori locali, attività svolta a livello regionale che con il tempo hanno assunto una dimensione sempre più importante riguardo la filiera elettrica o del gas (integrazione verticale), questi piccoli operatori propagavano le reti ma non i andava oltre la dimensione regionale con il tempo questa situazione si era resa più complessa riguarda i costi e si è sentita la necessità di industrializzare questo processo e dare una connotazione industriale alla disponibilità di energia elettrica e di gas (economie di scala); tali operatori pero non aveva alcun interesse a migliorare le reti per cui si posto il problema di come rendere le reti più efficienti e fattive con il territorio; (48/49 min) monopolio naturale; tale modello ha portato però a importati risultati in termini anche di sviluppo economico. Sistema basato su pochi operatori, reti e prezzi controllati; ad certo punto si stava ingessando e è stato operato un intervento pubblico, servivano gli obblighi di interesse pubblico; due tipi di interventi pubblici: nazionalizzazione imprese private (Italia) o regolamentazione (riguarda la possibilità di avere operatori privati sottoposti al controllo dell’autorità nazionale, attraverso un’agenzia di regolamentazione metto in atto un sistema che regolamenta imprese private al fine di ottenere risultati quali politiche di prezzi competitivi evitare disservizi o mancanze) Meccanismi attraverso cui si opera in caso di regolamentazione prezzi e tariffe controllati, si regola l’accesso alle infrastrutture, devo imporre degli standard d servizio, la qualità del servizio erogato, come contabilizzo e elevato grado di informazione che deve essere fruibile anche dagli operatori finali, qualità di salute e sicurezza sia del lavoro che dell’ambiente perché regolamentare perché se si opera in condizioni idi economie di scala si riducono i costi unitari e un funzionamento del mercato, perché sono servizi importanti di natura pubblica. 10/04/18 Problema di Integrazione verticale genera monopolio naturale necessario intervento pubblico , perche le imprese non rispondevano piu secondo una logica di intervento pubblico regolamentazione: prevalente negli stati uniti in cui si opera in un contesto privo di imprese pubbliche ma diverse imprese di piccole dimensione a logica privata o nazionalizzazione liberalizzazione. Libero accesso alla rete di altri operatori Informatica ha ulteriormente spinto verso la liberalizzazione, aiutando a gestire in maniera più puntule il sistema elettrico. La vagliazione del reddito pro capite ha ridotto l’interesse per i sistemi di controllo molto rigidi, per l’aumentato reddito la domanda elettrica dimunisce; c’è minore richiesta di capitale per la costruzìione delle centrali che diventa piu abbordabile (centrali piu piccole); anche piccol soggetti ( nuovi player9 recsono ad interagire con questo sistema La possibilità di influenzare più la concorrenza e non modelli basati su monopoli, si stabiliscono condizioni di accesso alle infrastrutture, si stabiliscono delle autority e si privatizzano parti delle aziende piu importanti che per tradizione erano monopolisti al fine di ridurre il potere che hanno sul mercato In un momento in cui c’era esigenza di allontanare le centrali dai centri urbani, sono state delocalizzate con conseguente rifacimento della rete di distribuzione che pero poteva essere fatto solo da imprese di grandi dimensioni --> uno dei vantaggi del monopolio In seguito Suddivisione attività: grossi operatori che distribuivano all’ingrosso e distributori più piccoli che si occupavano della vendita finale, anche vendita al dettaglio Nonostante il mercato sia liberalizzato alcuni aspetti permangono, il controllo delle reti ad esempio è ancora controllato in una logica di monopolio, al fine di assicurarne il corretto funzionamento Enel e Eni hanno creato un sistema di distribuzione tale da arrivare fino ai piccoli operatori ciò però ha portato i clienti finali a essere vincolati sempre agli stessi operatori Nei primi anni 90 la filiera elettrica si configura come un sistema estremamente rigido: il 73% della conduzione elettrica era tutta in mano ad Enel il restante 27 % a piccoli operatori; l’intera parte di trasmissione in situazione di monopolio spinto; la distribuzione il 93% in mano alle municipalizzate Nel 96 prima direttiva europea 96/62 che introduceva il processo di liberalizzazione, (altra direttiva 79/99 riferita al settore elettrico), la prima cosa da fare fare era togliera consistenza all’operatore principale, quindi spacchettare l’enel e stabilire un tetto massimo di produzione e importazione di energia elettrica che sia pari al 50%. L’enel ha dovuto quindi vendere il restante 50% percento pari a una potenza di 15 giga mìwatt che sono state assegnate a tre società, le GENCO (generetion company). Il piano di cessione degli impianti presentato da enel e approvato dal governo prevedevava tre livelli: la genco 1 ( eurogen) con un apotenza fino a 7 gigawat; a elettrogen 5,94 gigawatt; e i restanti a interpower. Progressivamente le te societa vengono acquisite da altri operatori Eurogen gruppo di investitori che conferiscono tale capacita ad una societachiamata edipower Genco 2 consorzio formato da società spagnola, genco3 acea,…. Per quantyo riguarda l’attività di trasmissione (dispacciamento: controllo in rete dell’equilibrio tra domanda e offerta) vengono mantenuti da un operatore unico (la grtn prima, adesso terna), sotto il controllo pubblico ( min 14) 11/04/18 Riassunto del processo: il risultato del mercato liberalizzato ha avuto inizio con il trattato di maanstrich ci sono problemi da risolvere sulle infrastrutture la direttiva del 96 riguarda la parziale liberalizzazione dei fornitori possibilità di fare dello switch: scegliere autonomamente il fornitore IL MERCATO ITALIANO DELL’ENERGIA ELETTRICA La filiera elettrica italiano Generazione produrre energia significa trasformare in elettricità l’energia ricavata da fonti primarie, viene fatto dalle centrali Trasmissione vuole dire progressivamente trasportare l’energia dai centri di produzione fino al punto in cui deve essere distribuita Distribuzione primaria viene consegnata l’elettricità riducendone la tensione (da alta a media) Vendita si differenzia per capacità del cliente C’è un divario enorme tra ciò che importiamo rispetto a quello che produciamo, siamo più bravi nella trasformazione dei prodotti acquistiamo molto greggio ma in uscita abbiamo molti prodotti petroliferi che vendiamo (tradizione importante della raffinazione del petrolio), anche se questa specializzazione produttiva sta decrescendo perché in Asia raffinar il petrolio costa molto meno e questo sta delocalizzando la filiera. [intensità energetica (del pil) benchmark importante per confrontare la virtuosità delle varie nazioni] L’intensità energetica in Italia è bassa per ragioni quali la tassazione pesante sull’energia ci ha reso consumatori responsabili, la struttura sociale, la tendenza all’utilizzazione di apparecchiature sofisticate/ moderne; secondo i dati ISTAT il 10% della spesa media globale della famiglia media italiana il 10 % per la è costituito dalla parte energetica: carburanti, energia elettrica e per riscaldamento. Guardando le serie storiche abbiamo stabilizzato la spesa nella fascia del 10% (dato che manteniamo costante) C’è una forte dipendenza energetica dall’estero La politica interna di Enel in seguito all’unbundling in seguito a questo a taglio dell’antitrust, per cui il 50 % della potenza elettrica l’ha dovuta cedere, ha dovuto operare revisione caratteristiche di efficienza eco dell’azienda, ha aumentato il margine operativo lordo rispetto ad ogni megawatt ora che produce; ha cercato di diminuire l’intensità del lavoro (riducendo il numero di dipendenti per ogni unità di lavoro che produceva); In un’ottica di apertura di mercato gli operatori sul mercato sono aumentati e tutte le quote di mercato si sono redistribuite fra questi; si può vedere sia in percentuale che in termini di potenza assoluta (quant’è la potenza disponibile per ogni operatore del mercato elettrico) In alcune regioni c’è una concentrazione di quasi tutta la produzione sui primi tre operatori che Io considero l’energia elettrica come se fosse una commodity perché per le sue caratteristiche rappresenta un bene indifferenziato (non presenta caratteristiche diverse in relazione al produttore), l’unico vincolo riguarda il rispetto dei valori di tensione e di frequenza. Negli anni 90 è iniziata l’attività legata ai mercati spot, dettata dalla necessità di trovare migliori condizioni di scambio. Vantaggi garanzie di trasparenza, minimizzazione costi, certezza degli operatori, garantisce efficienza produttiva e allocativa Differenze tra energia elettrica e le altre commodity caratteristica intrinseca: non è un bene immagazzinabile, va prodotta al momento in cui vi è richiesta; problema volatilità del prezzo: in base alle punto di domanda i prezzi variano di molto; discontinuità della produzione da rinnovabili, le centrali che devono sostituire le Con riguardo alle politiche a tematica ambientale è opportuno tenere in considerazione determinate questioni quali la’auento delle conoscenze scientifiche sui livelli di accettabilità dell’inquinamento; la possibilità di acquisire tecnologienuove e sempre più pulite; la disponibilità di risorse finanziarie destinate ad interventi ambientali, maggiore sensibilità a questo tipo di tematiche che nel complesso hanno portato ad una maggiore restrizione della fissazione degli standard ambientali. Teme centrale è oggi la carrying capacity la capacità di carico del pianeta, ovvero un limite oggettivo e teoorico nella capacità di smaltire gli inquinanti da parte dell’ambiente che ha portato a capire che noi stiamo utilizzando il pianeta come una volta e mezzo la sua dimensione reale; Ecosistema parte dell’ambiente definita con attenzione e puo essere diviso nel comportartimento biotica (contine tutti gli organismi viventi) e abiotica STRUMENTI PER LA TUTELA AMBIENTLE Sono di tre tipi: regolativo, economici, volontari (ISO) Ci si auspica che in un politica ambientale corretta vengano usati tutti e tre contemporaneamente Strumenti regolativi affermazione del principio di chi inquina paga, definito per la prima volta negli anni 70 dall’OCSE, rende responsabile l’inquinatore e si deve far carico delle spese relative al risanamento. Si stanno studiando tutte le esternalità che derivano dai problemi ambientali, con consulente avviamento di un processo di internalizzazione dei costi esterni al fine di integrare questi costi nei prezzi del prodotto finale; standard: fisso delle norme all’interno delle quali fisso dei limite per un determinato tipo di inquinamento, faccio il monitoraggio in caso di superamento di tali limiti, devo rendere responsabile l’inquinatore di farsi carico dei costi derivanti dalla presenza di esternalità. applico la regola common and control. Se prevedo un sistema di questo tipo devo anche prevede un sistema sanzionatorio, Ci sono diversi tipi d standard: di emissione, di qualità, di processo, di prodotto Di qualità si fissano dei limiti ad esempio della qualità dell’acqua Di processo serve ad incentivare lo spostamento verso tecnologie più pulite Di prodotto si disciplinano le caratteristiche di prodotti specifici con l’obiettivo di favorire uno spostamento verso prodotti più puliti strumenti economici, esistono tre gruppi: incentivi, sovvenzioni, e sussidi; tasse; creazione di mercati artificiali incentivi aiutano al realizzarsi di miglioramenti ambientali, strumento discusso perché i risultati finali no sempre sono quelli attesi, e il fatto di incentivare settori produttivi amplia il ventaglio di imprese che possono operare in un determinato settore e fra queste ci può capitare che ce ne siano alcune che non abbiano tanta sensibilità ambientale Tasse ambientali Tasse sulle emissioni, chi più inquina paga. La tassa sulle emissioni risulta particolarmente rilevante in quanto coloro che producono emissioni hanno la possibilità o di pagare tali tasse o migliorare il suo processo produttivo e ridurre l’impatto ambientale, la tassa potrebbe essere applicata sui prodotti al fine di disincentivare i prodotti più inquinanti Tasse proporzionali al servizio reso Tasse con deposito a rendere al fine di facilitare il riutilizzo di certi prodotti I mercati artificiali Mercati nei quli non si scambiano prodotti tradizionali ma prodotti che hanno a che fare con la tematica ambientale (quote di emissioni, rifiuti) Tre tipologie di mercti: mercato dei diritti di emissiooni negoziabili, mercato sui prodotti del reciclo, assicurazione di responsabilità IN ITALIA… Si sono sviluppati 4 mercati Mercato dei certificati verdi: Piattaforma bilaterale dei certificati verdi Mercato dei titoli di efficienza energetica: consideriamo come moneta i certificati bianchi, avviato nel 2006 allo scopo di incentivare il miglioramento dell’efficienza energetica, ha avuto fasi alterne Mercato delle unità di emissione: Emission trading system, borse in cui le transizioni riguardano le emissioni di co2. Le quote di co2 vengono venduti e acquistati per compensare gli obblighi relativi alle emissioni di co2. Tutti questi mercati hanno alla base quindi la creazione di un obbligo, il legislatore individua per ciascuno di questi settori degli obblighi iniziali, dei tetti massimi da rispettare. Il GME (holding pubblica) opera su questi mercati, quindi il funzionamento di questi mercati si basa sulla sua presenza. I mercati prevedono di contenere le emissioni per evitare che tali producano problemi seri, si opera fissando: • La capacità di carico di un sistema • Un tetto massimo di emissioni • Fisso una qualora parte di questo tetto che diventerà merce di scambio all’interno del mercato (titoli) Si crea così un mercato dei titoli: Chi ha dei costi marginali di depurazione inferiori del titolo di mercato della co2 utilizza il miglioramento industriale Chi invece ha dei costi di depurazione che sono superiori al costo della tonnellata di co2 acquisterà tonnellate di co2 Le borse delle materie prime secondarie Nella logica precedente in cui tali materiali erano considerati uno scarto si faceva un duplice danno: • Perdita del valore economico di questi rifiuti • Dover aumentare gli spazi di smaltimento Tali borse devono • Garantire remunerazione per chi recupera tali materiali • Agire sul mercato e fare in modo che il prezzo di mercato di tali prodotti siano inferiore ad esempio a quello della plastica vergine • Valorizzare questi beni secondari attraverso la borsa dei rifiuti • Promuovere modelli di consumo legati all’uso di prodotti riciclati Assicurazioni di responsabilità In un regime legato al principio di chi inquina paga chi sa di poter inquinare si assicura per i danni che potrebbe causare, ad incentivare è il fatto che se l’assicurazione vede che io utilizzo maggiori misure di sicurezza i premi assocurativi vengon progressivamente abbassati diventa un equilibriotra quello che io pago come premio assicurativo e quello che io posso fare come ritorno in termine di miglioramento di scurezzza, strumento di tipo volontario nati alla fine degli anni 80,settore proattiva (iso 14000-iso50001), l’ambienta da vincolo diventa opportunità per le aziende. Dai bilanci di sostenibilita, lca, i sitemi di echitettatura eco, ecolabelling, acquisti verdi della pubb amm (gpp), la politica ambinetale all’interno dell’az mira a ridurre gli impatti ambientali del sistema produttiva tramite strumenti che consentano ecoefficienza dei sitemi di produzione e consumo (miglioramento dell’efficienza enrgetica), abbattano le emissioni, innovazione ambinetale di processo e di prodotto (riprogettaz eco di prodotto) perseguire efficienza energetica, certificazione ambinetale IN italia strmenti di incentivazione per uso ssostenibile di energia: che fossero tarati sul particolare sistema energetico che abbiamo in italia, abbiamo quindi sviluppato modelli di miglioramento dell’efficienza energatica, rapidamente incrementato la quantita di energia prodotta da fer, e grosso impegno per lìemissione di Co2, sulla base di questiìe tre considerazione sono nati i mercati dell’ambiente: la TEE, La borsa dei certificati verdi, la borsa dei fumi; questi tre mercati hanno tre caratteristich in comune: uso combinato di strumenti coercitivi e di mercato, si basano su un sistema cap and tade, cioe su un sistema basato sulla distribuzione di quote da raggiungere tra n progetti e la possibilità di creare un mercato una borsa di scambio in cui questi titoli possano essere scambiati, tutti e tre si basano su un sistema sanzionatorio. Sviluppo del mercat dell fonti rinnovabili nato con il cip 6, sostituito con il mercato di certificati verdi. Il cip 6 aveva gia fornuìito risultati rilevanti, cv ancora di piu; l’italia ha recepito la direttiva anche dell’emission trading, certificati verdi per le fer si è pensato all’inventivazione perche i cpsti di produzione sono maggiori a quelli tradizionali. Biosgna trovare dei sistemi economici che garantisco lo sviluppo di impianti di produzione da fonti rinnovabili. Tutto cio che veniva prodotto da impianti alimentati da fer, che fossero entrati in funzione dopo il 300191 godevano del beneficio per cui il prezzo di vendita dell’energia prodotta sarebbe stato maggiorato per i successivi 8 anni, la apret dattiva di mquesto mercato era il gestoer edi servizi elettrici che ritirava l’energaia prodotta da fer ad un prezzo garantiton nel 99 sostituzione del meccanismo del cip 6 ai cv i certificati verdi sono dei titoli al portatatore che valgono 1 mwh, il risultato finale di questo mercato è (c’è sempre un equilibrio tra quello chepuo fare l’operatore tecnologicamente e quello che puo essere la compensazione con dei titoli che acquista sulmercato 18/04/18 (registrazione alessia) Il gestore dei servizi energetici GSE interagisce con la piattaforma delle rinnovabile e la gestisce sulle quali vengono scambiti i cv, c’è sempre un mercato parallelo bilaterali i grossi operatori possono decidere di andare su un regime di piattoforma bilaterale piuttosto che quella tradizionale Energia maggiormente sostenibile, deriva dalla teria dei A ridosso della crisi la domanda di energia cala drasticamente, perche vennero chuse grandi aziemìnde e impanti che lavoravano l’allumino ( settore energivoro) e 19/04/18 RIEPILOGO • Garanzia di origine • Come si legge un bilancio elettrico slide 36 immagine • Reti di distribuzione • Verso nuove reti di distribuzione generazione distribuita/ smart grid • • vantaggi generazione distribuita • cosa si intende per Cogenerazione e generazione distribuita • Impianti di generazione distribuita tabella • Differnza tra la distribuzione centralizzat e quella distribuita • Cogenerazione e teleriscaldamento vantaggi • Smart grid • Benefici ottenibili da smart grid • Passaggio da distribuita a smart grid • Intensità energetica • Imprese energy intensive Gas • Caratteristiche oil e gas industry • Metanizzare che significa • Vettore di transizione energetica • Cos’è il downstream • Filiera • Fonti non convenzionali • Hub virtuale e hub fisico • I vantaggi del gnl • Il prezzo slide 65-66 • Perche è stato necessario l’intervento pubblico per gas e energia • Filiera del gas naturale • Perché il mercato del gas è rigido • Differenze tra gas ed elettricità I MERCATI dell’energia • Caratteristiche in comune dei mercati dell’ambiente • Indice odex (definizione) • Commento grafico differenza dei costi tra energie rinnovabili e tradizionali • Impressioni personali riguardo ai sussidi alle rinnovabili in Italia • Criticità dell’energia elettrica • Decupling • Strumenti per incentivare efficienza energetica in Italia (certificati bianchi; ISO 16001) • Tre tipologie di strumenti legati all’ambiente • Certificati verdi / sistema incentivante fer • EN 16001 politica di partenza + passaggio al modello circolare • Differenza d’interpretazione tra cosa sia l’energia elettrica vista come servizio e commodity • Tipologie in funzione della domanda (perché influenza la questione della domanda giornaliera, del mercato del giorno prima) • Curva del fabbisogno orario di energia elettrica (le due curve devono essere sovrapponibili lavorando sul mercato dell’energia elettrica) • Slide 16 – 17 (il grafico mostra come ci siano regioni più virtuose in cui c’è un surplus di energia elettrica rispetto a regioni nelle quali invece c’è un deficit, prendendo ad esempio la valle d’aosta) • Assetto industriale del sistema elettrico perché storicamente siamo andati verso una condizione di monopolio naturale; regolamentazione; liberalizzazione • Cos’è il dispacciamento • Come faccio unbundling, che tipo di unbundling posso fare • Cos’è il price cap serve per stabilire il prezzo massimo che un operatore è tenuto a stare dentro • Cosa fa l’autorità • Evoluzione filiera elettrica dagli anni 80 in poi Mercati italiani (min 49) • La struttura del • settore elettrico (le due filiere come sono strutturate) • Borsa elettrica vantaggi svantaggi • Come si arriva al pun • Cosa significa congestione di rete • Com’è organizzata la rete • slide 94 (prezzo) Terza parte • efficacia (obiettivo) efficienza • miglioramento continuo + requisiti aspetti energetici • individuare aree di maggiore consumo energetico in un organizzazione • 24/04/18 GI STRUMENTI VOLONTARI 23/05/18 TRE ASPETTI DELLE RINNOVABILI • il ruolo che hanno e che avranno • quanto sono cresciute • la logica di come si incentiva e come si pensa che in futuro verranno incentivate BIOECONOMIA ci sonoprodu disponibilita e logistica di risorese biologiche e la trasformazione di queste attraveros filiere a ciclo chiuso (bioraffinerie); tra i programi europei c’è pure quello della bioeco l’italia si trova in una posizione di favore con un fatturato di 250 miliardi di euro all’anno • agricoltura • pesca • … i tre pilatsri… gli obiettivi c’è l’incrocio tra i sistemi ecosistemici e l’economia circolare una risorsa fondamentale della bioeco per l’italia è ilmediterraneo ospita il secondo mercato piu grande di navi da crociera - - ma risente di questi roblemi ambinetale: cambiamenti climatici, crescente traffico marino, invasionidi specie aliene nuove opportunitò per l’occupazione blu l’italia ha un patrimonio molto impo di bioeconomia: in teuropa esistono 2936 di prodotti con caratteristiche di tipicità, …..
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