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Elaborato su Balanchine, Schemi e mappe concettuali di Storia del Teatro e dello Spettacolo

esempio di elaborato richiesto nell'esame di Lineamenti della danza moderna e contemporanea.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 21/10/2022

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Scarica Elaborato su Balanchine e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia del Teatro e dello Spettacolo solo su Docsity! Lineamenti di storia della danza moderna e contemporanea George Balanchine George Balanchine negli anni 20. George Balanchine nasce a San Pietroburgo nel 1904 e muore a New York nel 1983 ed è stato un importante ballerino e coreografo russo, naturalizzato statunitense. Figlio di un musicista di origini georgiane, si iscrisse alla giovane età di nove anni alla Scuola Imperiale di Balletto, arrivando successivamente a studiare anche con Enrico Cecchetti (ballerino, coreografo e insegnante italiano). Inoltre dopo il diploma studiò pianoforte e composizione musicale nel Conservatorio di San Pietroburgo, riuscendo di conseguenza ad unire le sue doti di ballerino con lo studio della musica. Tutto ciò gli permise di avere contatti con importanti compositori dell’epoca, come ad esempio Igor Stravinsky. “Balanchine raggiunse la maggiore età in questo ambiente carico di fervore artistico, ed era impaziente di portare il balletto classico (che molti scartavano in quanto antiquato rimasuglio “aristocratico”) nel mondo delle idee e delle arti progressiste”1 Nel 1924 Balanchine, insieme ad altri 4 ballerini, lasciarono l’Unione Sovietica e si unirono a Diaghilev e alla sua compagnia dei Ballets Russes. Ma Diaghilev rimase colpito da Balanchine anche sotto l’aspetto coreografico, tant’è vero che poi lo assunse come maestro di ballo, fino a quando dovette dedicarsi esclusivamente alla coreografia a causa di un infortunio al ginocchio che limitava i suoi movimenti. Balanchine creò molte opere per i Ballets Russes e il balletto della svolta fu Apollon Musagète (1928). Si trattava di una sorta di breve studio sulla danza accompagnato da una partitura per archi di Stravinsky. Si narra della nascita di Apollo e della tutela delle Muse (della poesia, del mimo e della danza). Apollo nasce grezzo e ignorante, i suoi movimenti sono anarchici e immaturi. Per sottolineare il punto, Balanchine più avanti spiegò che il “suo” Apollo non era un monolito olimpico, ma un “piccolo Apollo, un ragazzino con i capelli lunghi”, e che a tal fine aveva creato i passi pensando a un calciatore. Le Muse, guidate da Tersicore, raffinano e civilizzano le energie infantili e barbariche di Apollo e gli insegnano a comportarsi come un Dio e come un danzatore. […] Apollon Musagète, quindi, era l’omaggio di Balanchine e Stravinsky al Seicento francese e alla Russia imperiale, ma al tempo stesso si distaccava radicalmente da quelle tradizioni. Come le musiche di Stravinsky, i movimenti di Balanchine erano classici ma anche inconfondibilmente moderni.2 Effettivamente ci vollero anni prima che il pubblico e i critici comprendessero fino in fondo il significato e l’importanza di Apollon Musagète, mentre Diaghilev non aveva mai avuto dubbi sin dal primo momento e affermò che si trattava di uno spartiacque sia per Balanchine che per il futuro della danza. In Occidente infatti questo balletto indicò un nuovo inizio pieno di speranza e promesse, mentre in Unione Sovietica il balletto classico seguiva un percorso più ideologico. Diaghilev morirà l’anno successivo a Venezia. Si può confrontare Apollon Musagète con una versione successiva eseguita dall’American Ballet Theatre di Balanchine. In questa danza si vede Apollo che conduce le Muse. Il balletto ormai lo si conosce in questa versione, con lo sfondo azzurro. Con Balanchine a volte si è parlato di <<astrazione>>, ma egli rifiuta questo aggettivo perchè afferma che si tratta comunque di danzatori che hanno un corpo e di conseguenza non è un balletto astratto. Apollo è il Dio della musica, mentre le 3 Muse sono della danza, del teatro e della poesia. Il rapporto tra loro presenta una pantomima accennata, ma in parte ancora presente. Questo balletto non è importante solo perchè ha lanciato internazionalmente Balanchine (già noto per le sue coreografie a San Pietroburgo), ma è anche importante perchè è diventato il 1 Jennifer Homans, “Gli angeli di Apollo” (p. 287). 2 Jennifer Homans, “Gli angeli di Apollo” (p. 298). <<Manifesto>> della sua poetica, il matrimonio perfetto tra Apollo (quindi la musica) e la Musa della danza. A differenza della prima versione, nell’Apollo di Balanchine Apollo non sale sul monte rappresentato da una scala con dei gradini che porteranno ad un fondale di luce, ma si vedranno le 3 Muse che si fondono in una e direttamente con la musica. 3 Apollo di Balanchine, fusione di Apollo con le Muse. Con la morte di Diaghilev nel 1929 la compagnia dei Ballets Russes si sciolse definitivamente. Successivamente Balanchine fondò, con la collaborazione di Lincoln Kirstein, una scuola chiamata School of American Ballet (1934). Nel 1948 i due collaborarono nuovamente fondando la compagnia New York City Ballet. Quest’ultima rispecchia proprio l’immagine e la sede consacrata del balletto di Balanchine, infatti è tutta basata sul suo repertorio. “Balanchine ha rivoluzionato il modo in cui la danza è stata insegnata in America con la fondazione della sua scuola e compagnia, cambiando lo stile e l'aspetto del balletto e aprendo gli occhi e le orecchie del pubblico al matrimonio tra musica e danza”4. Egli affermava che il balletto era un’arte degli angeli e vedeva se stesso come un servitore di Dio. Inoltre riteneva che il balletto fosse donna, non a caso si sposò sempre con ballerine che lavoravano con lui a stretto contatto e nonostante nessuno dei matrimoni andò a buon fine, il desiderio che provava per queste donne lo andava a riflettere nei suoi balletti. Questo lo si può notare dai svariati passi a due che ha ideato dove si vedono l’uomo e la donna che si uniscono ma che non riescono a stare insieme. Lo stile di Balanchine è stato descritto come neoclassico, una reazione all'anticlassismo romantico (che si era trasformato in teatralità esagerata) che era lo stile prevalente nel balletto russo ed europeo quando aveva iniziato a ballare. Come coreografo, Balanchine generalmente de-enfatizzava la trama nei suoi balletti, preferendo lasciare che "la danza fosse la star dello spettacolo", come disse una volta a un intervistatore.5 Lo scopo di Balanchine non era solo quello di insegnare a danzare, per lui il balletto era una filosofia e uno stile di vita. Incitava i suoi ballerini a prendere consapevolezza dei loro movimenti, facendoli ad esempio passare ore in quinta a praticare tendu in modo che quel movimento anormale apparisse il più naturale possibile. Il suo primo balletto americano fu Serenade su musiche di Cajkovskij, interpretato dagli allievi dell’appena nata School of American Ballet. Debuttò a New York nel 1934 e venne riconosciuto come uno dei migliori balletti di Balanchine, tant’è vero che ancora oggi viene eseguito da compagnie di tutto il mondo. Serenade non ha una trama. Inizia sommessamente con un gruppo di diciassette donne disposte in modo asimmetrico sul palco, come se fossero state piazzate lì dal caso. […] Quando si alza il sipario queste diciassette donne stanno in piedi, silenziose e immobili di fronte al pubblico. […] Quello che segue è una storia straordinaria, non una narrazione ma una serie di danze, gesti e vorticose formazioni che crescono verso un apice drammatico6. Le ballerine quindi non avevano una funzione decorativa ma andavano a riempire lo spazio scenico stimolate da questo crescendo musicale. Serenade ha segnato una grande svolta nella storia del balletto poiché fino ad allora i balletti rappresentavano un evento spettacolare che il pubblico seguiva da una certa distanza dal palco dove si svolgeva la storia/balletto. Serenade invece presenta una bellezza formale ma nel contempo dirige lo spettatore all’emozione. “Vedere Serenade è come vivere un sogno: lo spettatore non sente l’emozione ma la vede”7 3 Versione del balletto reperibile al seguente link Apollo, Who Cares 1989 Restored - YouTube (scena della fusione tra Apollo e le Muse al minuto 29:09). 4 Dal sito La Fondazione di George Balanchine, https://balanchine.org 5 Dal sito ufficiale del New York City Ballet, https://www.nycballet.com/Explore/Our-History/George-Balanchine.aspx 6 Jennifer Homans, “Gli angeli di Apollo” (p. 458). 7 Jennifer Homans, “Gli angeli di Apollo” (p. 459).
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